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Alluvione, Meloni: tavolo permanente per coordinare interventi

Alluvione, Meloni: tavolo permanente per coordinare interventiRoma, 7 giu. (askanews) – “Questo è un tavolo operativo che serve per stabilire gli interventi necessari per fronteggiare i danni, per discutere su cosa fare e su come agire al meglio. Sarà un tavolo permanente che, in attesa della definizione della struttura commissariale, sarà coordinato all’interno del governo dal ministro Musumeci”. Lo ha detto, secondo quanto si apprende, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, aprendo il tavolo a Palazzo Chigi con Regioni, Province e Comuni delle zone alluvionate.

Mattarella a Parigi: l’Europa è un luogo ideale fatto di persone e valori

Mattarella a Parigi: l’Europa è un luogo ideale fatto di persone e valoriParigi, 7 giu. (askanews) – “L’Europa è non soltanto l’ambito nel quale i nostri Paesi esistono, ma è, soprattutto, un luogo ideale, fatto di persone, esperienze, affinità, valori, sogni”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrando gli studenti dell’Istituto Leonardo da Vinci a Parigi.

Questi ideali, ha aggiunto il capo dello Stato, “sono all’interno dei vostri zaini, e crescono con voi ogni giorno. È qui, più che in altri luoghi, che si costruisce l’Europa”. “La Francia è legata all’Italia da profondi legami storici e culturali”, ha ribadito poi il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrando gli studenti italiani dell’Istituto Leonardo da Vinci a Parigi.

“La cultura è il miglior biglietto da visita di un Paese. È per definizione un patrimonio da custodire e sviluppare con cura e applicazione – ha aggiunto -. Anche per questo, dopo avervi salutato, mi recherò al Louvre per inaugurare insieme al Presidente Macron una splendida mostra ‘Napoli a Parigi’, progettata proprio per mettere in luce le tante connessioni tra Italia e Francia. Mi auguro che nei prossimi giorni anche voi possiate visitarla per comprendere ancora meglio i profondi legami che uniscono il vostro Paese d’origine e quello che vi ospita”.

Italia-Francia, Mattarella: profondi legami storici e culturali

Italia-Francia, Mattarella: profondi legami storici e culturaliParigi, 7 giu. (askanews) – “La Francia è legata all’Italia da profondi legami storici e culturali”. Lo ha ribadito il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrando gli studenti italiani dell’Istituto Leonardo da Vinci a Parigi.

“La cultura è il miglior biglietto da visita di un Paese. È per definizione un patrimonio da custodire e sviluppare con cura e applicazione – ha aggiunto -. Anche per questo, dopo avervi salutato, mi recherò al Louvre per inaugurare insieme al Presidente Macron una splendida mostra ‘Napoli a Parigi’, progettata proprio per mettere in luce le tante connessioni tra Italia e Francia. Mi auguro che nei prossimi giorni anche voi possiate visitarla per comprendere ancora meglio i profondi legami che uniscono il vostro Paese d’origine e quello che vi ospita”.

Al Consiglio dei ministri il disegno di legge per rafforzare la lotta alla violenza sulle donne (cosa prevede)

Al Consiglio dei ministri il disegno di legge per rafforzare la lotta alla violenza sulle donne (cosa prevede)Roma, 7 giu. (askanews) – Arriva oggi pomeriggio in Consiglio dei ministri, convocato alle 18, un disegno di legge per rafforzare il contrasto alla violenza sulle donne. Il ddl, di cui Askanews ha visionato una bozza, prevede che il tribunale imponga “il divieto di avvicinarsi a determinati luoghi, frequentati abitualmente dalle persone cui occorre prestare protezione, e di mantenere una determinata distanza, non inferiore a cinquecento metri, da tali luoghi e da tali persone”. Sarà possibile anche “imporre ulteriori limitazioni” quando “la frequentazione dei luoghi” sia “necessaria per motivi di lavoro o per altre comprovate esigenze”.

Se “sussistono motivi di particolare gravità”, il presidente del Tribunale può disporre la sorveglianza con braccialetto elettronico, “previo accertamento della relativa fattibilità tecnica” per il rispetto “del divieto di avvicinarsi alle persone cui occorre prestare protezione o a determinati luoghi da esse abitualmente frequentati e dell’obbligo di mantenere una determinata distanza, non inferiore a cinquecento metri, da tali luoghi e da tali persone, fino a quando non sia divenuta esecutiva la misura di prevenzione della sorveglianza speciale”. Chi contravviene al divieto di avvicinamento “è punito con la reclusione da uno a cinque anni ed è consentito l’arresto anche fuori dai casi di flagranza”. Alle persone sospettate di violenze contro le donne potrà anche essere applicato (articolo 9) l’arresto in flagranza differita “sulla base di documentazione video fotografica o di altra documentazione legittimamente ottenuta da dispositivi di comunicazione informatica o telematica, dalla quale emerga inequivocabilmente il fatto”, sempre che “l’arresto sia compiuto non oltre il tempo necessario alla sua identificazione e, comunque, entro le quarantotto ore dal fatto”. Le pene previste dal codice penale “sono aumentate se il fatto è commesso, nell’ambito di violenza domestica, da soggetto già ammonito” anche “anche se la persona offesa è diversa da quella per la cui tutela è stato già adottato l’ammonimento”. Inoltre si procede d’ufficio “quando il fatto è commesso, nell’ambito di violenza domestica, da soggetto già ammonito ai sensi del presente articolo, anche se la persona offesa è diversa da quella per la cui tutela è stato già adottato l’ammonimento”. La sospensione condizionale della pena (art. 13) è subordinata “alla partecipazione e al superamento con esito favorevole di specifici percorsi di recupero presso enti o associazioni che si occupano di prevenzione, assistenza psicologica e recupero” e “qualsiasi violazione ingiustificata degli obblighi connessi allo svolgimento del percorso di recupero, ivi compresa una sola assenza, costituisce comunque inadempimento rilevante ai fini della revoca della sospensione”.

Il ddl prevede anche norme per rendere più spediti i procedimenti che avranno “trattazione prioritaria”. Quindi “il pubblico ministero, effettuate le indagini ritenute necessarie, valuta, senza ritardo e comunque entro trenta giorni dall’iscrizione del nominativo della persona nel registro delle notizie di reato, la sussistenza dei presupposti di applicazione delle misure cautelari” e il giudice decide “con ordinanza da adottarsi entro il termine di 30 giorni dal deposito dell’istanza cautelare presso la cancelleria”. Per monitorare il rispetto dei tempi, “il procuratore generale presso la Corte di Appello ogni tre mesi acquisisce dalle procure della repubblica del distretto i dati sul rispetto dei termini”. Prevista, all’articolo 5, “la specializzazione” dei magistrati “nella trattazione dei processi in materia di violenza di genere e violenza domestica”. Infine, la vittima o, in caso di morte, gli aventi diritto che “in conseguenza dei reati” si trovino “in stato di bisogno, possono chiedere una provvisionale da imputarsi nella liquidazione definitiva dell’indennizzo”.

Mattarella: ripresa si basa su cooperazione tra attori economia

Mattarella: ripresa si basa su cooperazione tra attori economiaRoma, 7 giu. (askanews) – “Sulla cooperazione tra gli attori della nostra economia si basa in misura rilevante la ripresa”. E’ quanto afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al presidente di Confcommercio – Imprese per l’Italia, Carlo Sangalli.

“Il commercio, il turismo, i servizi, i trasporti, sono comparti che contribuiscono significativamente alla realizzazione di uno sviluppo equilibrato, sostenibile e inclusivo a vantaggio di una società più coesa e delle generazioni presenti e future. Sono settori della vita economica che concorrono al progresso della Repubblica”, osserva Mattarella. La cooperazione tra più attori è fondamentale, rilancia il capo dello Stato, osservando che “la sinergia tra imprese, istituzioni nazionali ed europee ha saputo contrastare gli effetti recessivi causati dalla pandemia sanitaria e le conseguenze dell’aggressione della Federazione Russa ai danni dell’Ucraina”.

Giro di vite contro femminicidi, braccialetto elettronico e iter rapidi

Giro di vite contro femminicidi, braccialetto elettronico e iter rapidiRoma, 7 giu. (askanews) – Arriva nel pomeriggio in Consiglio dei ministri, convocato alle 18, un disegno di legge per rafforzare il contrasto alla violenza sulle donne.

Il ddl, di cui Askanews ha visionato una bozza, prevede che il tribunale imponga “il divieto di avvicinarsi a determinati luoghi, frequentati abitualmente dalle persone cui occorre prestare protezione, e di mantenere una determinata distanza, non inferiore a cinquecento metri, da tali luoghi e da tali persone”. Sarà possibile anche “imporre ulteriori limitazioni” quando “la frequentazione dei luoghi” sia “necessaria per motivi di lavoro o per altre comprovate esigenze”. Se “sussistono motivi di particolare gravità”, il presidente del Tribunale può disporre la sorveglianza con braccialetto elettronico, “previo accertamento della relativa fattibilità tecnica” per il rispetto “del divieto di avvicinarsi alle persone cui occorre prestare protezione o a determinati luoghi da esse abitualmente frequentati e dell’obbligo di mantenere una determinata distanza, non inferiore a cinquecento metri, da tali luoghi e da tali persone, fino a quando non sia divenuta esecutiva la misura di prevenzione della sorveglianza speciale”. Chi contravviene al divieto di avvicinamento “è punito con la reclusione da uno a cinque anni ed è consentito l’arresto anche fuori dai casi di flagranza”.

Alle persone sospettate di violenze contro le donne potrà anche essere applicato (articolo 9) l’arresto in flagranza differita “sulla base di documentazione video fotografica o di altra documentazione legittimamente ottenuta da dispositivi di comunicazione informatica o telematica, dalla quale emerga inequivocabilmente il fatto”, sempre che “l’arresto sia compiuto non oltre il tempo necessario alla sua identificazione e, comunque, entro le quarantotto ore dal fatto”. Le pene previste dal codice penale “sono aumentate se il fatto è commesso, nell’ambito di violenza domestica, da soggetto già ammonito” anche “anche se la persona offesa è diversa da quella per la cui tutela è stato già adottato l’ammonimento”. Inoltre si procede d’ufficio “quando il fatto è commesso, nell’ambito di violenza domestica, da soggetto già ammonito ai sensi del presente articolo, anche se la persona offesa è diversa da quella per la cui tutela è stato già adottato l’ammonimento”.

La sospensione condizionale della pena (art. 13) è subordinata “alla partecipazione e al superamento con esito favorevole di specifici percorsi di recupero presso enti o associazioni che si occupano di prevenzione, assistenza psicologica e recupero” e “qualsiasi violazione ingiustificata degli obblighi connessi allo svolgimento del percorso di recupero, ivi compresa una sola assenza, costituisce comunque inadempimento rilevante ai fini della revoca della sospensione”. Il ddl prevede anche norme per rendere più spediti i procedimenti che avranno “trattazione prioritaria”. Quindi “il pubblico ministero, effettuate le indagini ritenute necessarie, valuta, senza ritardo e comunque entro trenta giorni dall’iscrizione del nominativo della persona nel registro delle notizie di reato, la sussistenza dei presupposti di applicazione delle misure cautelari” e il giudice decide “con ordinanza da adottarsi entro il termine di 30 giorni dal deposito dell’istanza cautelare presso la cancelleria”. Per monitorare il rispetto dei tempi, “il procuratore generale presso la Corte di Appello ogni tre mesi acquisisce dalle procure della repubblica del distretto i dati sul rispetto dei termini”.

Prevista, all’articolo 5, “la specializzazione” dei magistrati “nella trattazione dei processi in materia di violenza di genere e violenza domestica”. Infine, la vittima o, in caso di morte, gli aventi diritto che “in conseguenza dei reati” si trovino “in stato di bisogno, possono chiedere una provvisionale da imputarsi nella liquidazione definitiva dell’indennizzo”.

Ue, Mattarella a Parigi: abbiamo molto da recuperare in fiducia e speranza nel futuro

Ue, Mattarella a Parigi: abbiamo molto da recuperare in fiducia e speranza nel futuroParigi, 6 giu. (askanews) – “Abbiamo molto da recuperare in fiducia e in speranza nel futuro”. Ne è convinto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che incontrando i giovani diplomatici italiani e francesi all’ambasciata Italiana a Parigi ha ricordato come i nostri due paesi abbiamo fondato l’Unione europea su valori condivisi grazie a “grandi statisti che, con visione e coraggio, ne avviarono il percorso. A partire dalla Dichiarazione di Robert Schumann del 9 maggio 1950 per mettere insieme, tra i sei paesi fondatori, l’energia di allora: carbone e acciaio. Nei nostri giorni invece – ha osservato il capo dello Stato – abbiamo molto faticato per concordare soltanto un modesto tetto al prezzo del gas”.

Occorre “alimentare costantemente il dialogo e la comprensione reciproca, per contribuire allo sviluppo pacifico delle relazioni internazionali, lavorando per la risoluzione dei conflitti, la promozione dei diritti umani, la tutela dell’ambiente”: è l’invito che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha rivolto ai giovani diplomatici italiani e francesi che lavorano insieme nell’ambito del Trattato del Quirinale.

Italia-Francia, Mattarella: alimentare dialogo per risolvere conflitti

Italia-Francia, Mattarella: alimentare dialogo per risolvere conflittiParigi, 6 giu. (askanews) – Occorre “alimentare costantemente il dialogo e la comprensione reciproca, per contribuire allo sviluppo pacifico delle relazioni internazionali, lavorando per la risoluzione dei conflitti, la promozione dei diritti umani, la tutela dell’ambiente”. E l’invito che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha rivolto ai giovani diplomatici italiani e francesi che lavorano insieme nell’ambito del Trattato del Quirinale.

Il capo dello Stato li ha incontrati presso l’ambasciata italiana a Parigi. “Insieme, giovani funzionari italiani e francesi, rappresentate il cuore pulsante di questa speranza – ha detto -. La vostra passione, conoscenza e dedizione sono indispensabili per la costruzione europea, per la sua crescita ed evoluzione per affrontare le crisi di oggi e le sfide di domani”.

Mattarella a Parigi:”celebriamo solidità rapporti Italia-Francia”

Mattarella a Parigi:”celebriamo solidità rapporti Italia-Francia”Parigi, 6 giu. (askanews) – “per me è una duplice occasione: conoscervi e celebrare la solidità dei rapporti tra la Francia e l’Italia, sottolineando il ruolo fondamentale dei giovani diplomatici nella promozione di un dialogo costruttivo tra le Nazioni”. Lo ha affermato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è rivolto ai giovani diplomatici italiani e francesi che lavorano nell’ambito del Trattato del Quirinale, incontrati questa sera.

Il capo dello Stato è arrivato a Parigi e il suo primo incontro è stato quello con i giovani diplomatici presso la sede dell’ambasciata italiana. Sono 25 italiani e 25 francesi che hanno già fatto formazione a Roma e ora affrontano questo secondo periodo a Parigi. Si tratta del primo corso da quando è stato firmato dopo il Trattato. Per Mattarella “favorire oggi l’incontro dei nostri diplomatici significa sviluppare nuovi legami, anche amicizie, come accade in ogni esperienza comune”.

Meloni vola a Tunisi,impegno su fondi Fmi.Tornerò con von der Leyen

Meloni vola a Tunisi,impegno su fondi Fmi.Tornerò con von der LeyenTunisi , 6 giu. (askanews) – Il presidente tunisino, Kais Saied, incassa l’impegno dell’Italia a fare ogni sforzo per “cercare di arrivare a una positiva conclusione dell’accordo con il Fondo monetario”. Ed era quello che voleva. Cosa abbia promesso in cambio, invece, non è dato sapere. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è arrivata a Tunisi per cercare di portare avanti una difficile mediazione, quella che dovrebbe consentire al Paese nordafricano di ottenere 1,9 miliardi di fondi preziosi per evitare l’imminente rischio di bancarotta.

La premier dice che l’obiettivo va raggiunto nel “pieno rispetto della sovranità tunisina” ma non spiega in che modo ciò sia possibile, considerando che Saied anche nell’incontro di questa mattina le ha ribadito il suo rifiuto ad applicare le riforme lacrime e sangue richieste come condizione imprescindibile dal Fondo. Né è possibile chiedere delucidazioni visto che l’annunciato punto stampa della presidente del Consiglio viene sostituito, ufficialmente per ragioni di tempo, da una dichiarazione alla quale i giornalisti non sono presenti. Meloni sbarca a Tunisi come capo di un “Paese amico”, ma si tratta anche di una amicizia interessata. “La stabilizzazione del quadro politico e di sicurezza, la crescita della democrazia – dice – è ovviamente indispensabile, per la Tunisia ma anche per l’Italia”. Scongiurare il fallimento del Paese è fondamentale anche per evitare che il numero di migranti che bussano alle nostre porte diventi esponenziale. Ed è vero che la presidente del Consiglio ammette che, grazie alla collaborazione tra i due Paesi, il numero di ingressi irregolari a maggio è fortemente calato rispetto a marzo-aprile, ma non nasconde anche la preoccupazione per i prossimi mesi, quelli più difficili.

Tendere la mano in maniera così convinta a un politico come Saied, responsabile di atti repressivi e autoritaristici, non è una scelta ben vista da tutti i Paesi in Europa, ma è considerato essenziale per l’Italia. E Giorgia Meloni, che non a caso parla di “approccio pragmatico”, ci tiene a dimostrare che in questa partita non è da sola. Non solo ricorda di aver posto la questione anche durante i giorni del G7 di Hiroshima, ma fa sapere che “anche a livello europeo l’Italia si è fatta portavoce di un approccio concreto per aumentare il sostegno alla Tunisia, sia nel contrasto alla tratta degli esseri umani che dell’immigrazione illegale”. La promessa è quella di “un pacchetto di sostegno integrato, un pacchetto di finanziamenti e opportunità importanti a cui sta lavorando Bruxelles” a cui Meloni vuole dare una accelerazione. E proprio a questo fine fa sapere di aver dato la sua disponibilità a tornare presto in Tunisia “insieme al presidente della commissione europea, Ursula von der Leyen”. L’Italia, da parte sua, si sta già muovendo: la cornice resta sempre quella del Piano Mattei per l’Africa. Meloni parla del “sostegno al bilancio tunisino, l’apertura di linee di credito a favore soprattutto dello sviluppo, partendo dalla piccola e media impresa fino al settore agroalimentare”. E’ un ulteriore impegno, spiega, “che si aggiunge ai numerosi progetti di cooperazione italiana nel Paese, che ammontano a 700 milioni di euro nel loro complesso, e focalizzano l’attenzione sui settori prioritari, agricoltura, istruzione, formazione professionale, la sanità, i servizi di base”.

Ma la presidente del Consiglio prende anche un impegno per il futuro, facendo propria una causa perorata dal leader tunisino. “Con il presidente Saied – annuncia – abbiamo discusso dell’ipotesi di una conferenza internazionale a Roma sul tema della migrazione e dello sviluppo, per cercare di mettere insieme tutte le necessità legate a un fenomeno imponente che va affrontato a 360 gradi”.