Migranti, Meloni-Piantedosi: stretta su espulsioni irregolari violentiRoma, 8 ago. (askanews) – Vertice serale dopo il Consiglio dei ministri di ieri sera tra la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni e il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Come spiegano fonti di palazzo Chigi, si è trattato di un faccia a faccia per delineare il prossimo pacchetto di norme sulla sicurezza che è atteso a settembre. Tra le misure, un rafforzamento di dotazioni e organici delle forze di polizia, una migliore qualificazione della polizia locale, interventi di prevenzione e contrasto alla violenza giovanile e per innalzare i livelli di sicurezza delle città.
In cantiere c’è un intervento ordinamentale per introdurre una stretta sulle espulsioni dei migranti irregolari, in particolare i soggetti problematici e pericolosi con alle spalle comportamenti violenti. A Rovereto, un migrante che aveva dimostrato la sua pericolosità poteva girare tranquillamente in attesa dei provvedimenti delle autorità . L’obiettivo del governo è accorciare e semplificare questi passaggi, accelerando l’espulsione di chi dà segnali di pericolosità sociale.
Rocca: non revoco la fiducia a De AngelisRoma, 8 ago. (askanews) – Roma, 8 ago. (askanews) – “Ho incontrato Marcello De Angelis ieri, in tarda serata, e dopo lunghe riflessioni e un attento e sincero confronto, ho deciso di non revocargli la fiducia. Pertanto, manterrà la direzione della Comunicazione Istituzionale in Regione”. Così il presidente della regione Lazio Francesco Rocca. Marcello De Angelis resta dunque al suo posto e il presidente Rocca spiega il perché nel dettaglio. “So bene che quanto affermato da Marcello De Angelis nei giorni scorsi in relazione alla strage di Bologna, ha offeso e turbato molti, ma il suo è stato un errore dettato da un forte coinvolgimento personale e affettivo a tragiche vicende che, tutt’oggi, animano la coscienza e il dibattito politico nazionale” sottolinea Rocca. “Il mio primo pensiero, in questi giorni – aggiunge – è andato ai familiari delle vittime di Bologna e a quanto una parola sbagliata possa riaprire ferite mai rimarginate. Un punto rilevante su cui ci siamo soffermati a lungo è quello, per me fondamentale, del rispetto delle sentenze”. “Nella mia vita – dice Rocca – ho sempre cercato di agire con il massimo rispetto per le opinioni altrui e per la libertà di espressione. Non ho mai censurato nessuno, ho fatto del dialogo il mio faro in qualunque tipo di attività intrapresa e cerco di ascoltare il dolore che si cela anche dietro a un passo falso”. Di qui la decisione. “Dopo una lunga riflessione ho deciso perciò di comprendere e non allontanare una persona sinceramente addolorata e che, indubbiamente, è una valida risorsa per la mia struttura. Spero che le sue sentite scuse, già espresse sui social, arrivino a tutti quanti con la stessa forza e autenticità che ho percepito io”, conclude.
Marcinelle, La Russa: il pensiero va a tutti i caduti sul lavoroRoma, 8 ago. (askanews) – “Nel giorno del 67 anniversario della tragedia di Marcinelle ricordiamo con profonda commozione i 262 minatori rimasti vittime di quel tragico evento. Tra questi, 136 erano gli italiani. Uomini che con grande sacrificio e coraggio avevano lasciato la patria in cerca di opportunità e condizioni di vita migliori”. Lo dice in una nota il presidente del Senato, Ignazio La Russa.
“A loro va il nostro pensiero, così come a tutti quegli italiani caduti sul lavoro in ogni parte del mondo, ai quali è dedicata l’odierna Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo, istituita nel 2001 dall’allora ministro Tremaglia. Perché è solo attraverso la memoria condivisa che possiamo rendere omaggio e onorare la memoria di questi grandi patrioti, che hanno sempre portato in alto i valori e la cultura della nostra nazione”, aggiunge.
Mattarella: sono mesi difficili, sia salda la tutela di tutti i lavoratoriRoma, 8 ago. (askanews) – “Viviamo mesi difficili, segnati dall’impatto di molteplici crisi di diversa natura: dall’esecrabile aggressione russa all’Ucraina ai tanti conflitti irrisolti in altri quadranti geografici, dal cambiamento climatico all’insicurezza alimentare. Tutto ciò accresce la precarietà economica e il rischio di sfruttamento di esseri umani”. Lo afferma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione del 67° anniversario della tragedia di Marcinelle e della 22° Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo. “È quindi più che mai necessario mantenere salda la tutela dei lavoratori. Di tutti i lavoratori, ovunque essi si trovino, quale che sia la loro nazionalità, per prevenire e sanare inaccettabili forme di marginalizzazione”, sottolinea il Capo dello Stato.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato un messaggio “a sua Maestà la Regina Paola, ai membri della Famiglia reale e alle autorità belghe e italiane convenute in un luogo così altamente simbolico per i nostri Paesi”. “La doppia ricorrenza dell’anniversario del disastro minerario di Marcinelle e della “Giornata Nazionale del Sacrificio del Lavoro Italiano nel Mondo” ci consente di ricordare con riconoscenza il sacrificio dei 136 minatori italiani che persero la vita al Bois du Cazier e di tutti i connazionali caduti sul lavoro all’estero – sottolinea Mattarella -. Con il loro operato essi hanno contribuito a promuovere i più alti valori sociali e culturali che animano la Costituzione repubblicana e la stessa Casa comune europea, a cominciare dal diritto al lavoro”.
“Nel ringraziare Sua Maestà la Regina Paola per aver onorato con la sua presenza questo momento di memoria, rinnovo le più sentite espressioni di cordoglio e vicinanza ai familiari delle vittime della tragedia di Marcinelle e di ogni altro tragico evento nel corso del quale cittadini italiani abbiano perso la vita nell’adempimento dei loro doveri professionali”.
Venerdì Meloni incontra Pd, M5s, Azione e Avs per discutere del salario minimoRoma, 8 ago. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, secondo quanto si apprende da fonti delle opposizioni, incontrerà venerdì pomeriggio, insieme a una delegazione di ministri, i leader di Pd, M5S, Azione e Avs per un confronto sul salario minimo. A inizio agosto la maggioranza di centrodestra ha approvato una sospensiva di 60 giorni sulla proposta di legge delle opposizioni, che mira a introdurre una soglia minima di 9 euro l’ora per gli stipendi dei lavoratori.
Covid, Schillaci: da Cdm stop a isolamento positiviRoma, 7 ago. (askanews) – “Il Consiglio dei Ministri ha abrogato il divieto di mobilità dalla propria abitazione o dimora per le persone che erano state sottoposte alla misura di isolamento perché risultate positive al Covid-19”. Lo ha annunciato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, in conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri a Palazzo Chigi. “Si tratta dell’ultimo divieto reale che riguardava il covid” ha aggiunto.
“L’andamento epidemiologico e la disponibilità dei vaccini ormai non rendono più necessaria questa misura, che negli ultimi tempi di fatto è stata largamente disattesa”, ha proseguito Schillaci. “Credo che questa sia una norma di buon senso che cancella le ultime restrizioni legate un’emergenza sanitaria che abbiamo finalmente superato ma ovviamente il ministero della Salute continuerà a monitorare l’andamento della situazione epidemiologica e, se fosse necessario, adotteremo tutte le misure di contenimento e contrasto alla diffusione del virus”, ha sottolineato.
E’ morto Mario Tronti, Schlein: scompare un intellettuale raffinatoRoma, 7 ago. (askanews) – E’ morto a 92 anni Mario Tronti. Filosofo e politico italiano, considerato uno dei principali fondatori ed esponenti del marxismo operaista teorico degli anni sessanta. Docente per trent’anni presso l’Università di Siena. Eletto al Senato nel 1992 con il Pds e nel 2013 con il Pd.A darne notizia la segretaria del Pd, Elly Schlein.
“Con Mario Tronti scompare un intellettuale raffinato, in costante ricerca, che ha dato un contributo molto profondo alla sinistra italiana ed europea – scrive Schlein -. Le sue riflessioni, sempre percorse dal dubbio, le sue analisi, mai banali, ma anche il suo impegno politico intenso e diretto rappresentano un patrimonio da non disperdere. Tutta la comunità democratica si stringe attorno alla sua famiglia e ai suoi cari”.
Strage di Bologna, De Angelis: chiedo scusa a chi ho creato disagiRoma, 7 ago. (askanews) – “Negli ultimi giorni ho espresso delle riflessioni personali sul mio profilo social, che sono invece diventate oggetto di una polemica che ha coinvolto tutti. Intendo scusarmi con quelli – e sono tanti, a partire dalle persone a me più vicine – a cui ho provocato disagi, trascinandoli in una situazione che ha assunto dimensioni per me inimmaginabili. Ho altresì il dovere di fare chiarezza su affermazioni che possono essere fraintese per l’enfasi di un testo non ponderato, ma scritto di getto sulla spinta di una sofferenza interiore che non passa ed è stata rinfocolata in questi mesi”. Torna a parlare attraverso la sua pagina Facebook il responsabile della comunicazione della Regione Lazio, Marcello De Angelis, e trona a farlo dopo le parole di questa mattina pronunciate dal presidente Francesco Rocca e dopo le polemiche che lo hanno investito e che stanno scuotendo la politica.
“I colleghi giornalisti che quotidianamente e pubblicamente mi definiscono un ex-terrorista – pur nella consapevolezza del fatto che non sono mai stato condannato per nessun atto criminale o gesto di violenza – infangano il mio onore e mi negano la dignità di una intera vita. Perché un terrorista è una persona schifosa e vile” scrive. “Ho servito e rappresentato le istituzioni democratiche per anni e ne ho il massimo rispetto, così come per tutte le cariche dello Stato, che da parlamentare ho contributo ad eleggere e che oggi sostengo come cittadino elettore. Fra queste e prima di tutte, la Presidenza della nostra repubblica” spiega sottolineando che “in merito alla più che quarantennale ricerca della verità sulla strage di Bologna, l’unica mia certezza è il dubbio”. “Dubbio – dice – alimentato negli anni dagli interventi autorevoli di alte cariche dello Stato come Francesco Cossiga e magistrati come il giudice Priore e da decine di giornalisti, avvocati e personalità di tutto rispetto che hanno persino animato comitati come “E se fossero innocenti”.
Purtroppo sono intervenuto su una vicenda che mi ha colpito personalmente, attraverso il tentativo, fallito, di indicare mio fratello, già morto, come esecutore della strage” ricorda. “Questo episodio mi ha certamente portato ad assumere un atteggiamento guardingo nei confronti del modo in cui sono state condotte le indagini” sottolinea. Nel lungo ragionamento affidato a Facebook Marcello De Angelis parla dei suoi dubbi e li esprime, spiega “così come molti hanno espresso dubbi sulla sentenza definitiva contro Adriano Sofri senza per questo essere considerati dei depistatori o delle persone che volessero mancare di rispetto ai familiari del commissario Calabresi. Per tutte le vittime della folle stagione dei cosiddetti anni di piombo e dei loro familiari ho il massimo rispetto, vieppiù per chi sia finito sacrificato innocentemente in eventi mostruosi come le stragi che hanno violentato il nostro popolo e insanguinato la nostra Patria massacrando indiscriminatamente” tiene a chiarire. “Nel ribadire il mio rispetto per la Magistratura, composta da uomini e donne coraggiosi che si sono immolati per difendere lo Stato e i suoi cittadini, ritengo che tutti abbiano diritto ad una verità più completa possibile su molte vicende ancora non del tutto svelate”.
Di qui affronta quanto sta facendo il Governo sul tema. “Ho appreso che l’attuale governo, completando un percorso avviato dai governi precedenti, ha desecretato gli atti riguardanti il tragico periodo nel quale si colloca la strage del 2 agosto 1980: mi auguro che l’attento esame dei documenti oggi a disposizione permetta di confermare, completare e arricchire le sentenze già emesse o anche fare luce su aspetti che, a detta di tutti, restano ancora oscuri. Ribadisco le mie profonde scuse nei confronti di chi io possa aver anche solo turbato esprimendo le mie opinioni” ribadisce, rivendicando che “anche se rimane un mio diritto, prima di scrivere e parlare bisogna riflettere sulle conseguenze che il proprio agire può avere sugli altri. Viviamo per fortuna in una società civile in cui il rispetto degli altri deve essere tenuto in conto almeno quanto la rivendicazione dei propri diritti”.
Strage Bologna,La Russa: dovere non tacere su verità giudiziariaRoma, 7 ago. (askanews) – “Dopo la mia commemorazione in Aula per le vittime dell’attentato terroristico del 2 agosto non ho in alcun modo rilasciato, né personalmente nè per interposta persona, alcuna altra dichiarazione o commento in proposito. Credo, d’altronde, fossero esaustive le mie parole sia sul dovere (“doverosamente”) del presidente di tutti i senatori di non tacere su una risultanza oggettiva (“la verità giudiziaria”), sia sul sollecitare ulteriori desecretazioni per fugare ombre e dubbi che tuttora persistono. A queste mie dichiarazioni, rese il 2 agosto, senza null’altro aggiungere, mi richiamo integralmente”. Così il Presidente del Senato Ignazio La Russa.
Caso De Angelis, Rocca: Meloni non è felice, oggi parlo con luiRoma, 7 ago. (askanews) – Dovrebbe svolgersi nel pomeriggio un incontro tra il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, e il responsabile della comunicazione istituzionale, Marcello De Angelis, autore di un criticato post sulla strage di Bologna. Lo ha riferito lo stesso Rocca a margine di un evento a Latina.
“Io credo che De Angelis – ha detto ai microfoni di Sky il Governatore – abbia commesso un errore importante nel parlare in termini di certezza, questa è una cosa che mi sento di rimproverargli. Ha parlato a titolo personale, questo ancora una volta ci tengo a chiarirlo”, “bisogna stare attenti, ha commesso un errore grave, adesso farò le mie valutazioni. Comunque c’è una sfera di libertà individuale che va contenuta nei limiti di quello che è il rispetto per il prossimo, il rispetto per le sentenze che sono arbitri importanti. Ma De Angelis non ha alcun ruolo politico all’interno dell’amministrazione regionale”. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni “certamente non era felice per quanto accaduto”, ha aggiunto.