Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Migranti,Palazzo Chigi: improcrastinabili scelte Consiglio Ue febbraio

Migranti,Palazzo Chigi: improcrastinabili scelte Consiglio Ue febbraioRoma, 11 mar. (askanews) – “Palazzo Chigi esprime sentito apprezzamento per le parole rivolte all’Italia dal Presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. Quanto affermato dal Presidente Michel è in piena sintonia con l’azione del governo italiano in Europa volta a una migliore gestione della migrazione e al contrasto del traffico di migranti”. E’ quanto si legge in una nota.
“Dopo la terribile tragedia di Cutro, l’impegno comune a una risposta europea adeguata al complesso fenomeno della migrazione rende ancora più improcrastinabile l’attuazione di quanto deciso al Consiglio europeo di febbraio”, prosegue la nota.
“Come sottolineato dal Presidente Michel, occorre realizzare misure concrete di aumentata azione esterna, una cooperazione rafforzata in materia di rimpatri e riammissioni, il controllo delle frontiere esterne dell’Ue e la lotta al traffico di esseri umani, utilizzando tutte le politiche e gli strumenti necessari da parte dell’Ue”.

Migranti, con dl governo arriva stretta sulla protezione speciale

Migranti, con dl governo arriva stretta sulla protezione specialeRoma, 11 mar. (askanews) – Arriva la stretta sulla protezione speciale per i migranti con il decreto varato dal Governo nel Cdm in Calabria. Con un paracadute per coloro che hanno già presentato domanda. Secondo quanto si apprende, Palazzo Chigi avrebbe recepito su quest’ultimo punto le indicazioni del Quirinale così da salvaguardare le persone già presenti nel nostro Paese.
Il decreto dell’esecutivo Meloni cambia l’articolo 19 del testo unico sull’immigrazione che riguarda le disposizioni in materia di “categorie vulnerabili”. Resta in vigore la protezione speciale che prevede il divieto di espulsione e respingimento della persona migrante “qualora esistano fondati motivi di ritenere che essa rischi di essere sottoposta a tortura o a trattamenti inumani o degradanti”. Ma saltano due periodi dello stesso comma.
In primo luogo, viene cancellato il passaggio dove si stabiliva che non erano ammessi respingimento o espulsione qualora esistessero “fondati motivi di ritenere che l’allontanamento dal territorio nazionale” potesse comportare una “violazione del diritto al rispetto della sua vita privata e familiare” e, in secondo luogo, viene soppressa anche la parte che teneva conto, nella valutazione del “rischio” della “natura e della effettività dei vincoli familiari dell’interessato, del suo effettivo inserimento sociale in Italia, della durata del suo soggiorno nel territorio nazionale nonche dell’esistenza di legami familiari, culturali o sociali con il suo Paese d’origine”.
Dalla stretta, contenuta nel decreto uscito in Gazzetta, si salvaguarda però, dicevamo, chi ha già presentato domanda o già ottenuto il permesso di soggiorno per motivi di protezione speciale. Si legge infatti che: “per le istanze presentate fino alla data di entrata in vigore del presente decreto, ovvero nei casi in cui lo straniero abbia già ricevuto l’invito alla presentazione dell’istanza da parte della Questura competente, continua ad applicarsi la disciplina previgente” anche se “i permessi di soggiorno già rilasciati, in corso di validità, sono rinnovati per una sola volta e con durata annuale, a decorrere dalla data di scadenza. Resta ferma la facoltà di conversione del titolo di soggiorno in motivi di lavoro se ne ricorrono i requisiti di legge”.

Meloni ribadisce la linea dura sugli scafisti, ora partita in Ue

Meloni ribadisce la linea dura sugli scafisti, ora partita in Ue

Post su Fb il giorno dopo il Cdm a Cutro. Lega rilancia sui decreti Salvini

Roma, 10 mar. (askanews) – “Il decreto legge approvato in Consiglio dei ministri ribadisce la nostra determinazione nello sconfiggere i trafficanti di esseri umani, combattere l’immigrazione illegale e fermare le morti in mare”. Il giorno dopo la seduta del Consiglio dei ministri a Cutro e la “turbolenta” conferenza stampa che ne è seguita, Giorgia Meloni è tornata con un breve post sul decreto che ha avuto il via libera ieri. La premier ha passato la giornata al lavoro a Palazzo Chigi, dove ha incontrato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, limitando al minimo la comunicazione sul tema migranti.
In mattinata la lettura dei giornali aveva restituito l’immagine di una giornata, quella a Cutro, complessa per la premier che, secondo alcuni commenti, avrebbe ceduto troppo alle richieste di Matteo Salvini, in particolare sulla limitazione della protezione speciale e sullo stralcio della norma che avrebbe dato maggiori poteri alla Marina militare nella sorveglianza in mare. Del resto il leader leghista appariva visibilmente soddisfatto. “Ora in conversione del decreto bisogna completare il ripristino dei decreti Salvini”, rilancia il sottosegretario all’Interno leghista Nicola Molteni. Un protagonismo, quello leghista, che potrebbe creare qualche dissapore nella maggioranza. Anche perchè – è una riflessione raccolta nel centrodestra – non è il momento di gettare benzina sul fuoco, quando negli occhi degli italiani sono ancora impresse le immagini del naufragio e il mare continua a restituire i cadaveri: sono stati ritrovati i resti di un bambino, la vittima numero 73.
Per questo la premier ha affidato al post su Facebook (il social generalmente meno ‘giovane’) il compito di ricordare le “principali norme” contenute nel provvedimento: pene fino a 30 anni per gli scafisti; procedure semplificate per le espulsioni; gestione ordinata dei flussi regolari. Per il resto, la linea sembra quella di cercare di frenare la comunicazione sul tema, quantomeno di non alimentarla. Adesso dunque, a parte l’annunciato invito ai familiari delle vittime a incontrarla a Palazzo Chigi – che ancora non sarebbe partito – il prossimo passaggio sul tema è il Consiglio europeo del 23 e 24 marzo a Bruxelles. Anche giovedì la premier ha ribadito che il problema deve essere affrontato a livello europeo e che se è vero che nella precedente riunione sono stati fatti “passi avanti”, dal prossimo summit devono uscire “atti concreti”. Anche perchè la pressione sull’Italia resta alta. Oggi sono molti gli interventi in mare, per mettere in salvo oltre mille migranti. La Guardia costiera sta operando con varie navi ed è stato necessario mettere in campo anche la Marina militare. Il presidente della Calabria Roberto Occhiuto si dice “preoccupato” e propone una “Mare Nostrum” europea, con navi battenti bandiera europea che potrebbero occuparsi dei salvataggi dei migranti e “di ricollocarli già quando sono sulle navi nei diversi Paesi”.
Intanto a Bologna sono state sepolte le prime sette vittime del naufragio e sabato, a Steccato di Cutro, si terrà la manifestazione “Fermare la strage, subito!”, a cui parteciperanno varie associazioni e delegazioni di partiti come Pd, Avs e M5s. “Sarò a Cutro per manifestare con tante e tanti altri per l’umanità, per i diritti, per la dignità”, dice Nicola Fratoianni mentre i Dem con Graziano Delrio attaccano: “Quello del governo Meloni a Cutro è stato un viaggio indifferente alla sofferenza”.

Balneari, Consiglio di Stato boccia la proroga delle concessioni

Balneari, Consiglio di Stato boccia la proroga delle concessioniRoma, 10 mar. (askanews) – “La proroga automatica delle concessioni demaniali marittime in essere si pone in frontale contrasto” con varie direttive europee “e va, conseguentemente, disapplicata da qualunque organo dello Stato”. E’ quanto scrive il Consiglio di Stato in una sentenza relativa a un ricorso su una vicenda avvenuta nel comune di Manduria, in Puglia. I giudici amministrativi, nella motivazione, scrivono espressamente che anche le nuove norme inserite nel Milleproroghe del 24 febbraio scorso vanno “disapplicate”.
“In conclusione – si legge – giova soltanto soggiungere che, sulla base di quanto affermato dall’Adunanza Plenaria, con le ricordate sentenze nn. 17 e 18 del 2021, non solo i commi 682 e 683 dell’art. 1 della L. n. 145/2018, ma anche la nuova norma contenuta nell’art. 10-quater, comma 3, del D.L. 29/12/2022, n. 198, conv. in L. 24/2/2023, n. 14, che prevede la proroga automatica delle concessioni demaniali marittime in essere, si pone in frontale contrasto con la sopra richiamata disciplina di cui all’art. 12 della direttiva n. 2006/123/CE, e va, conseguentemente, disapplicata da qualunque organo dello Stato”.
In pratica, la sentenza numero 2192 assesta un colpo durissimo alle norme inserite in Parlamento al decreto Milleproroghe, diventato legge, che allungano gare e concessioni al 31 dicembre 2024, prorogabili “per ragioni oggettive” a fine 2025.

Meloni: sosteniamo la ripresa del processo politico tra Israele e Palestina

Meloni: sosteniamo la ripresa del processo politico tra Israele e PalestinaRoma, 10 mar. (askanews) – “L’Italia sostiene ogni iniziativa volta alla ripresa di un processo politico tra Israele e Palestina. Ho espresso preoccupazione per la situazione, portato la solidarietà e la condanna per gli attacchi terroristici avvenuti anche recentemente. Vogliamo fare tutto quel che possiamo per facilitare la ripresa di accordi e de-escalation della violenza”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nelle dichiarazioni alla stampa insieme al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.
Meloni ha anche “ribadito il forte sostegno al comunicato congiunto adottato di recente all’incontro di Aqaba e naturalmente c’è il nostro incoraggiamento a mantenere gli impegni assunti”.

Migranti, Meloni: in dl determinazione a sconfiggere trafficanti

Migranti, Meloni: in dl determinazione a sconfiggere trafficantiRoma, 10 mar. (askanews) – “Il decreto legge approvato in Consiglio dei ministri ribadisce la nostra determinazione nello sconfiggere i trafficanti di esseri umani, combattere l’immigrazione illegale e fermare le morti in mare”. Lo scrive su Facebook la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il giorno dopo il Consiglio dei ministri che, riunito a Cutro, ha approvato il decreto.
La premier nel post elenca quindi le “principali norme” approvate: pene fino a 30 anni per gli scafisti; procedure semplificate per le espulsioni; gestione ordinata dei flussi regolari.

Lombardia, il 15 marzo prima seduta del nuovo Consiglio regionale

Lombardia, il 15 marzo prima seduta del nuovo Consiglio regionaleMilano, 10 mar. (askanews) – Si terrà mercoledì 15 marzo con inizio alle ore 10 la prima seduta della dodicesima legislatura del Consiglio regionale della Lombardia. Convocata dal presidente del Consiglio uscente Alessandro Fermi, la seduta sarà inizialmente presieduta (fino a elezione del nuovo presidente) dal consigliere più anziano (nell’ordine Vittorio Feltri, Attilio Fontana, Vittorio Sgarbi e Carlo Bravo), mentre il ruolo di consiglieri segretari sarà svolto dai due consiglieri più giovani (Michele Schiavi e Paolo Romano).
Al primo punto all’ordine del giorno le comunicazioni sulla proclamazione degli eletti e sulla composizione della Giunta regionale. Seguirà la presa d’atto della sospensione dalla carica di consigliere degli eletti nominati assessori e la conseguente presa d’atto dei relativi subentri: complessivamente saranno 11 i consiglieri subentranti che all’inizio della seduta saranno chiamati a prendere posto tra i banchi consiliari. Nella circoscrizione di Milano, al posto di Marco Alparone(Fdi) subentrerà Marco Bestetti, al posto di Franco Lucente(Fdi) subentrerà Maria Cacucci, al posto di Gianluca Comazzi(Fi) subentrerà Giulio Gallera.
Nella circoscrizione di Bergamo, al posto di Paolo Franco(Fdi) subentrerà Pietro Macconi. Nella circoscrizione di Brescia, al posto di Barbara Mazzali(Fdi) subentrerà Giorgio Bontempi e al posto di Simona Tironi(Fi) subentrerà Claudia Carzeri. Nella circoscrizione di Como, al posto di Alessandro Fermi(Lega) subentrerà Gigliola Spelzini. Nella circoscrizione di Mantova, al posto di Alessandro Beduschi(Fdi) subentrerà Paola Bulbarelli. Nella circoscrizione di Pavia, al posto di Elena Lucchini(Lega) subentrerà Andrea Sala. Nella circoscrizione di Sondrio, al posto di Massimo Sertori(Lega) subentrerà Silvana Snider. Nella circoscrizione di Varese, al posto di Francesca Caruso(FdI) subentrerà Luigi Zocchi.
A seguire l’elezione del presidente del Consiglio regionale e degli altri componenti dell’ufficio di presidenza. Risulta eletto presidente il consigliere che nelle prime tre votazioni consegue la maggioranza dei due terzi dei componenti del Consiglio; dalla quarta votazione è sufficiente la maggioranza assoluta dei componenti. L’elezione dei due vice presidenti e dei due consiglieri segretari ha luogo con due distinte votazioni: risultano eletti vice presidenti e segretari i consiglieri che ottengono il maggior numero di voti, uno ciascuno per la maggioranza e per la minoranza; a parità di voti è eletto il consigliere più anziano di età.
L’ultimo punto all’ordine del giorno prevede l’elezione della giunta delle elezioni, composta da un componente per gruppo consiliare e a cui spettano le verifiche sulla sussistenza di eventuali casi di incompatibilità e sulla convalida degli eletti. I suoi lavori dovranno concludersi entro 60 giorni dall’elezione del proprio ufficio di presidenza. Ogni gruppo consiliare entro la prima seduta nomina il proprio presidente.

De Luca: su punti nascita falsità da parlamentare FdI imbecille

De Luca: su punti nascita falsità da parlamentare FdI imbecilleNapoli, 10 mar. (askanews) – “Sulla vicenda del punto nascita di Sapri c’è stato un imbecille di parlamentare di Fratelli d’Italia che si è permesso di fare speculazione e di diffondere notizie false, un imbecille che in un Paese civile non avrebbe potuto fare neanche il venditore di cocco e che si trova oggi nel Parlamento nazionale”. Così il presidente della regione Campania Vincenzo De Luca durante la diretta streaming del venerdì. “Chiarisco che la Regione Campania ha chiesto le deroghe per i punti nascita, l’8 agosto del 2018, e il Ministero della Salute ha risposto dando parere favorevole ad Ariano Irpino, per un anno a Ischia, Vallo della Lucania, ha chiesto chiarimenti per Sessa Aurunca, e parere negativo per Piedimonte Matese, Sapri e Polla. Noi siamo andati avanti – ha continuato De Luca – e abbiamo chiesto ancora la deroga. Il 15 ottobre 2019 il Ministero ha espresso nuovamente parere negativo per le richieste in deroga che avevamo rivolto per gli ospedali di Polla, Sapri e Piedimonte Matese. Il 4 gennaio 2023 abbiamo mandato ancora una volta un’ulteriore richiesta al Ministero della Salute, gestito oggi non da Speranza ma da Schillaci voluto da Fratelli d’Italia. Abbiamo scritto che arrivano ancora all’amministrazione regionale dai territori delle province di Caserta e Salerno pressanti richieste finalizzate alla deroga dei punti nascita a Piedimonte Matese, Sapri e Polla. Abbiamo chiesto di comunicare in via definitiva la posizione del Ministero. Sono 3 mesi che il ministro di Fratelli d’Italia non risponde, e poi qualche imbecille di parlamentare di Fdi si permette di fare speculazioni nei territori delle aree interne” ha concluso De Luca.

##Lombardia, giunta Fontana bis tra nuovi equilibri e continuità

##Lombardia, giunta Fontana bis tra nuovi equilibri e continuitàMilano, 10 mar. (askanews) – Doveva essere una giunta a forte trazione meloniana quella guidata dal leghista Attilio Fontana per il suo secondo mandato alla presidenza della Regione Lombardia, e in parte lo è, ma sembra più nata sotto il segno della continuità. Fdi ottiene infatti sette assessorati su 16, ma se si sommano i cinque assegnati al Carroccio con i due andati alla lista civica del presidente la partita tra le due forze maggiori del centrodestra finisce in pareggio, più due assessorati che vanno a Fi. Il risultato è un esecutivo che cerca di rappresentare i nuovi rapporti di forza, cercando di premiare soprattutto chi si è distinto alle urne, mantenendo però alcune figure chiave di quello precedente.
La più importante è quella di Guido Bertolaso, protagonista della campagna vaccinale contro il Covid, che rimane al Welfare senza subire tagli di deleghe. L’altro peso massimo della giunta Fontana bis è Marco Alparone, ex forzista approdato a Fdi solo nel 2021. Già sindaco di Paderno Dugnano, è entrato in Consiglio regionale nel 2018 e in giunta nel 2021 come sottosegretario, mentre ora avrà la vicepresidenza oltre alla pesantissima delega al Bilancio che significa avere tra le mani un budget di 26 miliardi. Ne fa le spese Romano La Russa, fratello del presidente del Senato, che rinuncia a fare il numero due di Fontana ma aggiunge alla Sicurezza la delega alla Protezione civile. E a margine sottolinea: “Il capo delegazione di FdI sono io”.
Tra le sorprese c’è l’assegnazione dell’assessorato alla Cultura a Francesca Caruso (Fdi), avvocato e già vicesindaco e assessora alla Sicurezza di Gallarate (Varese). Quanto all’assessorato all’Ambiente alla fine è spuntato fuori il nome del bresciano Giorgio Maione (Fontana Presidente), che ha avuto la meglio sull’uomo di punta della lista Giacomo Cosentino. Tra i confermati spiccano Guido Guidesi(Lega) allo Sviluppo economico, Claudia Terzi(Lega) alle Infrastrutture che però perde i Trasporti a favore di Franco Lucente(Fdi), Massimo Sertori(Lega) alla Montagna e Elena Lucchini(Lega) a Famiglia e solidarietà sociale. Per il resto sono state confermate le aspettative della vigilia come l’Agricoltura a Alessandro Beduschi(Fdi), la Casa a Paolo Franco(Fdi), il Turismo e la Moda a Barbara Mazzali(Fdi), l’Università e la Ricerca a Alessandro Fermi(Lega), Sistemi verdi e Territorio a Gianluca Comazzi(Fi), infine Lavoro e Formazione a Simona Tironi(Fi).
“Abbiamo voluto tenere conto anche del fatto che gli assessori perlopiù sono persone che hanno partecipato e quasi sempre vinto la loro battaglia elettorale con il che rappresentando un forte radicamento territoriale e una forte capacità di rappresentare i singoli territori” ha osservato Fontana sottolineando la “pari dignità, rappresentanza e capacità propositiva” delle cinque forze della coalizione. La quinta e minore è Noi moderati che si è dovuta accontentare di un sottosegretario, Raffaele Cattaneo, con delega alle Relazioni internazionali.
“Siamo stati generosi perché quello che io personalmente prediligo è che ci sia una squadra forte, coesa e compatta” ha detto la coordinatrice lombarda di Fratelli d’Italia, Daniela Santanché. “Con orgoglio posso dire che la Lega è ben rappresentata” ha aggiunto il segretario della Lega Matteo Salvini, mentre la coordinatrice regionale di Forza Italia, Licia Ronzulli, si è detta “assolutamente soddisfatta” della nuova squadra.

Lombardia, Ronzulli: soddisfatti per ruolo Fi in giunta

Lombardia, Ronzulli: soddisfatti per ruolo Fi in giuntaMilano, 10 mar. (askanews) – “È una giunta che avrà grandissimi risultati e noi siamo assolutamente soddisfatti. Forza Italia ha tre posizioni in giunta, con due deleghe pesanti e un sottosegretario che potrebbe addirittura somigliare a un terzo assessore”. Lo dice la capogruppo di Forza Italia al Senato e coordinatrice regionale della Lombardia, Licia Ronzulli, commentando la nuova giunta, al termine della presentazione a Palazzo Lombardia.
A chi le faceva notare l’ampio ruolo affidato a Fratelli d’Italia, Ronzulli ha risposto: “È cambiato il centrodestra ma non cambia il programma del centrodestra, che è lo stesso e lo abbiamo condiviso. Sarà portato avanti un programma che tutte insieme le forze politiche hanno scritto e condiviso. Gli equilibri possono cambiare, ma la sostanza non cambia. Ci possono essere magari alcune visioni differenti, ma la grande capacità del centrodestra è quella di parlare, qualche volta anche discutere, ma alla fine di fare una grande sintesi e di parlare con una voce sola. Questa è la qualità imbattibile del centrodestra che anche gli italiani hanno confermato alle scorse regionali”, ha concluso la senatrice azzurra.