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Migranti, maggioranza fa quadrato su pdl Lega, scontro alla Camera

Migranti, maggioranza fa quadrato su pdl Lega, scontro alla CameraRoma, 9 mar. (askanews) – Mentre la premier Giorgia Meloni era in viaggio verso Cutro per riunire il Consiglio dei ministri dopo il naufragio di dieci giorni fa, è andato in scena alla Camera lo scontro tra maggioranza e opposizione sulla proposta di legge della Lega che punta a ripristinare le misure dei decreti sicurezza di Salvini (governo Conte I). Le opposizioni hanno deciso di abbandonare i lavori della commissione Affari costituzionali per protestare contro “l’accelerazione” impressa su un tema su cui sono in arrivo novità dall’esecutivo.
“La Lega tiene in scacco il governo”, hanno protestato, aggiungendo: “Ci aspettiamo che l’esecutivo ci dica qual è il suo pensiero. Se quello della Lega che vuole una stretta sui permessi o le misure del governo che sembrano allargare i criteri”.
Sul tavolo, due proposte della Lega: la prima, a firma Simona Bordonali, per negare il rinnovo del permesso di soggiorno allo straniero che viola norme in materia fiscale o contributiva. E la seconda, il casus belli, a firma Igor Iezzi, che punta a reintrodurre i decreti sicurezza sul tema delle protezioni speciali per i migranti, restringendo la casistica dei motivi per i quali non si può far scattare l’espulsione o il respingimento per le categorie vulnerabili (ad esempio verrebbe soppressa la previsione dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere tra le cause di persecuzione per i quali non si può disporre l’espulsione o il respingimento) o anche sopprimendo la possibilità di un permesso di soggiorno per protezione speciale per i vulnerabili, nei casi di rigetto della domanda di protezione internazionale.
All’avvio della seduta, Pd, M5S, +Europa e Avs, hanno chiesto di rinviare l’incardinamento delle proposte della Lega alla prossima settimana, in attesa delle deliberazioni dell’esecutivo e per poter abbinare la proposta Magi dal titolo “Ero straniero” (sostenuta anche da Pd, az-Iv e Avs) e due Pdl annunciati dai Cinque stelle. Il presidente della commissione, Nazario Pagano (Fi), ha rimesso la decisione del rinvio a Igor Iezzi (Lega), relatore e firmatario della proposta di legge, il quale ha insistito e, dopo un acceso dibattito e un ufficio di presidenza, i lavori sono andati avanti, una scelta condivisa da tutti i gruppi di maggioranza.
“C’è stata una forzatura. Perché il Parlamento deve cominciare a esaminare un provvedimento sullo stesso argomento su cui in questi minuti il Cdm sta emanando un decreto?”, ha sottolineato il segretario di +Europa, Riccardo Magi.
“Il governo in commissione – ha aggiunto Simona Bonafè del Pd – non ha risposto su questa fretta” e la sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento, Giuseppina Castiello, ha affermato che “il lavoro del governo è in itinere e non era possibile dare anticipazioni”.
“Possibile che la mano destra non sappia cosa fa la mano sinistra? C’è anche un problema politico”, ha evidenziato Filiberto Zaratti di Avs, perché a “Cutro viene discusso in queste ore un provvedimento sugli stessi argomenti ed è del tutto evidente che per l’ordinato svolgimento dei lavori della Camera dobbiamo partire dal decreto che approverà l’esecutivo”.
Un “primo passo” è “compiuto”, è stato il commento di Iezzi, il quale ha proseguito: “Nonostante il tentativo goffo, ridicolo e triste dell’opposizione, la proposta di legge che reintroduce i decreti Salvini sul tema delle protezioni speciali è stata incardinata. Stupisce sempre la volontà della sinistra di non mettere mano a un tema che tanto dolore anche negli ultimi giorni ha provocato”.
“Ci sarà la richiesta di abbinamento che dovrebbe essere accolta”, ha poi riferito il presidente Pagano (Fi) uscendo dalla commissione, aggiungendo che non era stato possibile accogliere la richiesta di rinvio “perché era già stato fissato il calendario e non si è voluto creare un precedente”.
“Dopo l’abbandono da parte del Pd e del M5s dei lavori della Commissione affari costituzionali, dove oggi è stata incardinata la proposta di legge della Lega che punta a ripristinare alcune norme sull’immigrazione contenute nei ‘decreti Salvini’, ci corre l’obbligo ricordare che quei decreti vennero firmati quando al governo c’erano proprio i grillini. Alle giravolte del Movimento 5 Stelle eravamo abituati, un po’ meno ai salti mortali del trasformismo”, ha tenuto a puntualizzare il vicecapogruppo vicario di Fratelli d’Italia Manlio Messina.

Migranti, Meloni a Cutro per Cdm, applausi e protesta con peluche

Migranti, Meloni a Cutro per Cdm, applausi e protesta con pelucheCutro (Kr), 9 mar. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è arrivata poco prima delle 16 in Comune a Cutro, dove presiederà il Consiglio dei ministri. All’odg, un decreto sui flussi regolari e il contrasto ai trafficanti di migranti.
Al termine Meloni terrà una conferenza stampa. Con lei parteciperanno i due vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, i ministri interessati dal decreto, Matteo Piantedosi e Carlo Nordio, e il sottosegretario Alfredo Mantovano.
L’arrivo della presidente del Consiglio al Palazzo Comunale di Cutro è stato accolto dagli applausi delle persone presenti, tenute a distanza dalle forze dell’ordine, che la premier ha ricambiato con un saluto prima di entrare in Comune.
Prima che il corteo arrivasse a destinazione, passando lungo la via centrale del paese, alcuni manifestanti hanno lanciato dei peluche contro le auto.

Autonomia, Pais: da Calderoli apertura a principio insularità

Autonomia, Pais: da Calderoli apertura a principio insularitàRoma, 9 mar. (askanews) – “Un incontro assolutamente proficuo quello di oggi tra il ministro Calderoli e la Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome. Il ministro si è mostrato assolutamente aperto al confronto e si è detto completameNte favorevole alla integrazione del disegno di legge sull’autonomia differenziata con il principio di insualità, stabilito dall’articolo 119, sesto comma, della costituzione. Un’integrazione che, naturalmente, dovrà avvenire in sede di approvazione parlamentare ma che, comunque, avrà il parere favorevole del ministro”. Così il presidente del Consiglio regionale della Sardegna, Michele Pais, commenta l’incontro di oggi a Roma tra i presidenti di tutti i Consigli regionali ed il ministro per gli affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli.
“Abbiamo affrontato anche il tema del collegio europeo per la Sardegna. Il ministro è disponibile ad avviare un processo condiviso, che potrebbe partire dalla Conferenza delle Regioni, per fare in modo che ci sia una legge che consenta la rappresentanza certa della Sardegna a Bruxelles”, ha spiegato.
“Il ministro si è reso disponibile ad incontrare regolarmente la Conferenza dei presidenti dei Consigli regionali per discutere e approfondire le istanze e gli argomenti che verranno portati dalle Assemblee legislative regionali sul tema dell’Autonomia differenziata. Questo consentirà ai singoli Consigli regionali di affrontare il tema, così come farà la Sardegna nei prossimi giorni”, ha concluso.

Pnrr, Decaro (Anci): a Fitto chieste ulteriori semplificazioni

Pnrr, Decaro (Anci): a Fitto chieste ulteriori semplificazioniRoma, 9 mar. (askanews) – “Questa mattina abbiamo incontrato il il ministro per gli Affari Europei, le Politiche di Coesione e il Pnnr, Raffaele Fitto, per chiedere ulteriori semplificazioni sul Pnrr. C’è stato già un impegno del governo a dare alcune soluzioni a delle semplificazioni che abbiamo chiesto”. Così il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, a margine di un incontro con il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi.
“Oggi abbiamo ribadito la necessità dui poter fare assunzioni di personale legato all’alta professionalità per il Pnrr fino al 2026, abbiamo chiesto di semplificare con un’unica procedura l’iter autorizzativo”, ha spiegato.
“Questo decreto semplifica le procedure per l’ambiente, per il paesaggio, per la sovrintendenza ma non c’è una semplificazione complessiva, abbiamo chiesto un’unica procedura in analogia a quella che già esiste per l’edilizia scolastica. C’è l’impegno da parte del ministro Fitto e del governo in sede parlamentare a fare le modifiche a questo decreto”, ha detto ancora.

Pnrr, Decaro (Anci): con Confindustria rapporto antico, opportunità

Pnrr, Decaro (Anci): con Confindustria rapporto antico, opportunitàRoma, 9 mar. (askanews) – “Con Confindustria c’è un rapporto antico c’è un protocollo d’intesa che abbiamo fatto qualche tempo fa proprio sul tema del Pnrr. Per noi è una straordinaria occasione, imperdibile, sono 40 miliardi di euro destinati ai Comuni, 12 miliardi di euro sono a disposizione dei comuni capoluogo delle Città Metropolitane per temi legati all’ambiente, alla mobilità sostenibile, alla rigenerazione urbana”. Lo ha detto il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, nel corso di un punto stampa prima dell’incontro con il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi.
I fondi del Pnrr “non sono tabelle, non sono solo numeri, sono migliori condizioni di vita per i nostri concittadini: 268mila posti di asilo nido in più, sono alloggi popolari in più, sono tremila autobus elettrici per i comuni capoluogo delle Città Metropolitane, reti di linee metropolitane, di tram per migliorare anche le condizioni della mobilità delle nostre città”, ha sottolineato Decaro. “Sono opportunità per la nostra Comunità ma sono anche opportunità per le aziende del territori”, ha detto ancora.

Autonomia, Calderoli: incontro proficuo con Consigli regionali

Autonomia, Calderoli: incontro proficuo con Consigli regionaliRoma, 9 mar. (askanews) – “L’appuntamento di oggi è stato proficuo e utile a definire non solo il progetto di riforma dell’autonomia differenziata ma anche tutte le attività che vengono svolte in stretta sinergia con le Regioni, con l’obiettivo di collaborare al meglio e garantire ove possibile efficienza ed efficacia”. Lo ha riferito il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, al termine dell’incontro con la Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, su invito del coordinatore della Conferenza e presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti.
“Ad esempio in merito alle leggi regionali, grazie alle frequenti interlocuzioni, si è notevolmente ridotto il numero di impugnative: nell’arco di questi di governo mesi sono infatti state esaminate 251 leggi regionali con una percentuale minima del 3% di impugnative. Inoltre dalle Conferenze Unificata e Stato-Regioni sono stati approvati 178 provvedimenti”, ha spiegato.
“Venendo poi al tema dell’autonomia differenziata, ho ribadito la buona fede di questa iniziativa e l’obiettivo alla base della riforma: permettere a tutti i territori di sviluppare al meglio le proprie potenzialità, garantendo così all’Italia di correre come un treno ad alta velocità. C’è stata inoltre l’occasione di ricordare la storia recente, che vede 3 regioni aver già firmato delle pre-intese e 9 che hanno inteso iniziare questo percorso, e chiarire l’iter dell’autonomia differenziata nei prossimi passaggi. Sono stati inoltre dipanati i dubbi sia sulle risorse che sul coinvolgimento del Parlamento. L’autonomia è responsabilità per gli amministratori della Cosa Pubblica e trasparenza nei confronti dei cittadini, un percorso virtuoso che può rilanciare l’Italia da nord a sud”, ha sottolineato.
Da parte dei presidenti delle Assemblee è arrivato un coro unanime di ringraziamenti per l’attenzione dedicata alla loro Conferenza e la spiegazione dettagliata che è stata fornita dal ministro Calderoli, da alcuni definita “una lectio magistralis in materia”. Un confronto e coinvolgimento che, pur nelle differenti visioni, è stato molto apprezzato da tutti. Il ministro ha ascoltato e raccolto le istanze di alcune regioni, anche contrarie, assicurando ascolto e coinvolgimento anche alla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee e impegnandosi a tornare tra i presidenti per un successivo incontro.

Cdm a Cutro. Nel decreto giro di vite per le pene ai trafficanti

Cdm a Cutro. Nel decreto giro di vite per le pene ai trafficantiCutro (Kr), 9 mar. (askanews) – Reclusione da 20 a 30 anni per gli scafisti se causano la morte di più di una persona. E’ quanto si legge nella bozza del decreto che sarà all’esame del Consiglio die ministri che si riunisce a Cutro.
“Chiunque, in violazione delle disposizioni del presente testo unico, promuove, dirige, organizza, finanzia o effettua il trasporto di stranieri nel territorio dello Stato ovvero compie altri atti diretti a procurarne illegalmente l’ingresso nel territorio dello Stato, ovvero di altro Stato del quale la persona non è cittadina o non ha titolo di residenza permanente, quando il trasporto o l’ingresso sono attuati con modalità tali da esporre le persone a pericolo per la loro vita o per la loro incolumità o sottoponendole a trattamento inumano o degradante, è punito con la reclusione da venti a trenta anni se dal fatto deriva, quale conseguenza non voluta, la morte di più persone. La stessa pena si applica se dal fatto derivano la morte di una o più persone e lesioni gravi o gravissime a una o più persone. Se dal fatto deriva la morte di una sola persona, si applica la pena della reclusione da quindici a ventiquattro anni. Se derivano lesioni gravi o gravissime a una o più persone, si applica la pena della reclusione da dieci a venti anni”.
La realizzazione dei centri di permanenza e rimpatrio – è previsto ancora – “è effettuata, fino al 31 dicembre 2025, anche in deroga ad ogni disposizione di legge diversa da quella penale, fatto salvo il rispetto delle disposizioni del codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, di cui al decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, nonché dei vincoli inderogabili derivanti dall’appartenenza all’Unione europea”.
“Nell’ambito delle procedure per l’ampliamento della rete dei centri di permanenza per i rimpatri di cui all’articolo 14, comma 1, del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, l’Autorità nazionale anticorruzione (ANAC) assicura, ove richiesto, l’attività di vigilanza collaborativa ai sensi dell’articolo 213, comma 3, lettera h), del decreto legislativo 18 aprile 2016, n.50.”.
“Per il triennio 2023-2025, le quote massime di stranieri da ammettere nel territorio dello Stato per lavoro subordinato, anche per esigenze di carattere stagionale e per lavoro autonomo, sono definite, in deroga alle disposizioni dell’articolo 3 del decreto-legislativo 25 luglio 1998, n. 286, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri”, si legge ancora nella bozza del decreto.
E’ previsto anche “il potenziamento della sorveglianza marittima”. La Marina Militare – si legge nella bozza – “definisce e aggiorna la situazione marittima nazionale da condividere in ambito intergovernativo, anche mediante l’aggregazione integrata delle informazioni acquisite dalle amministrazioni statali che esercitano competenze in materia marittima. Per tali finalità si avvale del Dispositivo integrato interministeriale di sorveglianza marittima, quale supporto tecnologico di connessione dei sistemi in uso dalle citate amministrazioni, costituito presso il Comando in capo della squadra navale”.

Rubano (FI): De Luca bugiardo su Fitto, operazione verità su Campania

Rubano (FI): De Luca bugiardo su Fitto, operazione verità su CampaniaRoma, 9 mar. (askanews) – “Alla luce delle farneticanti affermazioni pronunciate dal Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nel corso dell’Assemblea di Confindustria svoltasi martedì scorso a Benevento, alla quale non ho partecipato per motivazioni che saranno rese note nelle sedi preposte con lo stile opportuno non riscontrato da più parti all’evento di cui sopra, sento il dovere, da Parlamentare e da rappresentante del centrodestra di governo, di riportare una condizione di verità circa accuse specifiche indirizzate contro il Ministro per gli Affari Europei, le Politiche di Coesione e il Pnnr, On. Raffaele Fitto, a cui va la mia stima e gratitudine per l’attenzione che sta riservando anche al Sannio”. Così in una nota il deputato sannita di Forza Italia, Francesco Maria Rubano, capogruppo in Commissione Finanze.
“Il Presidente De Luca dovrebbe tener conto dei risultati negativi del suo mandato, che purtroppo vedono la Campania tra le peggiori regioni a livello europeo sia secondo diversi dati macroeconomici, sia per quanto riguarda l’utilizzo delle risorse 2014-2020. La regione Campania, infatti, per il periodo 2014-2020 aveva a disposizione: •PO FESR 4,1 miliardi di euro, di cui spesi al 31 dicembre 2022 2,2 miliardi (63%); •PO FSE 837 milioni di euro, di cui spesi a dicembre 2022 561 milioni (80%); •POC Campania 1,3 miliardi di euro, di cui spesi a ottobre 2022, 722 milioni (54%) •PSC Campania (fondo sviluppo e coesione 2014-2020) 2,8 miliardi di euro, spesi a ottobre 2022, 303 milioni (10,87%)”, sottolinea.
“Complessivamente, a fronte di oltre 9 miliardi di euro, la Regione Campania ha speso 3,8 miliardi pari al 42%. In queste risorse sono ricompresi anche i 732 milioni di euro di risorse spese per l’emergenza Covid. L’articolo 56 del DL 50/2022, approvato dal precedente Governo, ha stabilito che fino a quando non saranno individuati gli interventi da de finanziare a valere del FSC 2014-2020 che non hanno maturato Obbligazioni giuridicamente vincolanti entro dicembre 2022 (avvio lavori) non può essere assegnato il nuovo FSC 2021-2027”, aggiunge.
“Il Governo ha 90 giorni per individuarli e stiamo facendo l’istruttoria. Nessuno vuole togliere risorse al Sud. Il Governo è impegnato ad assicurare che i fondi assegnati siano spesi, soprattutto nei territori dove sono programmati. Il presidente De Luca dica perché non ha ancora speso i fondi a disposizione. L’unico ‘traditore’ delle nostre realtà territoriali risulta De Luca per la sua notoria incapacità, derivante da conclamata arroganza e maleducazione, ad essere il pater familias di tutte le Province della Campania. Ripropongo anche il recente rilievo negativo della Corte dei Conti relativo alla cattiva gestione delle risorse finanziarie della Sanità Campana. Di fronte a questi dati inoppugnabili non credo che i cittadini abbiano bisogno di ulteriori considerazioni”, conclude.

Lombardia, Fontana: domani nomi giunta, grazie per unità intenti

Lombardia, Fontana: domani nomi giunta, grazie per unità intentiMilano, 9 mar. (askanews) – “Tutte le forze che compongono la maggioranza politica della nostra regione hanno confermato, ancora una volta, unità di intenti e grande senso di responsabilità. Al termine di un confronto costruttivo, propositivo e sempre mirato all’efficienza e al buon governo della Lombardia, è stato infatti trovato un accordo sulla composizione della giunta che governerà la nostra regione per i prossimi cinque anni, che coinvolge tutte le forze della coalizione”. Lo ha scritto in una nota il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana.
“A caratterizzare questo percorso – ha proseguito il presidente lombardo – è stata la definizione di deleghe mirate a rappresentare tutte le esigenze dei cittadini con l’individuazione di persone competenti, capaci e con un grande senso di appartenenza alla Lombardia. Domani, alle ore 11.30, nella Sala Biagi di Palazzo Lombardia, presenterò la nuova squadra di governo”.
“Ancora grazie – ha concluso Fontana – a tutte le forze politiche che mi hanno sostenuto nella corsa alla riconferma come governatore dei lombardi e per la serietà e l’impegno dimostrato anche nelle riunioni convocate per individuare la nuova Giunta”.

Boldrini (Pd): Giunta Vda di soli uomini è contro la Costituzione

Boldrini (Pd): Giunta Vda di soli uomini è contro la CostituzioneRoma, 9 mar. (askanews) – “In Valle d’Aosta sta accadendo qualcosa di incredibile : la nuova giunta regionale è composta da soli uomini. Così si viola l’articolo 51 della nostra Costituzione che afferma il principio di uguaglianza per l’accesso agli uffici pubblici e alle cariche elettive. Il Presidente della giunta regionale Renzo Testolin deve correggere immediatamente tale assetto. Il Pd che sostiene la giunta non può condividere questa scelta che contrasta palesemente con i valori fondanti del partito democratico, ribaditi recentemente anche nel Manifesto dei Valori”. Ad affermarlo in una nota Laura Boldrini, deputata del Partito Democratico.