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Schlein: governo incapace di gestire Pnrr, Pd pronto a dare mano

Schlein: governo incapace di gestire Pnrr, Pd pronto a dare manoRoma, 20 lug. (askanews) – “Bene che finalmente arrivi questa terza rata, ma si dimostra la grande incapacità di questo governo di gestire questo grande piano unico e irripetibile di investimenti per il nostro paese”. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein, parlando del Pnrr a margine di una iniziativa del partito. “Non dimentichiamo che purtroppo arriveranno 500 milioni in meno, proprio quelli destinati all’emergenza abitativa che colpisce le studentesse e gli studenti che hanno protestato in questi mesi nelle tende. Quando si colpisce il loro diritto all’abitare si colpisce anche il loro diritto costituzionale allo studio. Noi continueremo a lottare anche su questa importante parte degli investimenti”.

Ha aggiunto Schlein: “Serve più attenzione, più urgenza da parte di un governo che ha parlato per mesi di modifiche necessarie al Pnrr e dopo 9 mesi che sono al governo ancora non sono stati in grado di presentarle né al Parlamento né al paese. Questo crea incertezza tra gli operatori economici e anche tra gli amministratori. Noi continueremo a presidiare e a essere disponibili a dare una mano, perché il Pd non vuole vedere fallire questa opportunità. Siamo disponibili a collaborare ma abbiamo bisogno di vedere uno scatto di questo governo”.

Egitto, Meloni sente al Sisi: grazia a Zaki gesto molto apprezzato

Egitto, Meloni sente al Sisi: grazia a Zaki gesto molto apprezzatoRoma, 20 lug. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto oggi una conversazione telefonica con il presidente dell’Egitto Al Sisi. In particolare, spiega una nota di Palazzo Chigi, “per ringraziarlo per la grazia concessa a Patrick Zaki, un gesto di grande importanza che è stato molto apprezzato in Italia”.

La telefonata, prosegue la nota, è stata anche un’occasione per approfondire alcuni temi bilaterali e per fare un punto in vista della Conferenza sullo sviluppo e migrazioni di domenica a Roma dove l’Egitto sarà rappresentato dal primo ministro Madbouly. E’ stato espresso l’auspicio da entrambi i leader di poter presto avere un’occasione di incontro.

Pnrr, Palazzo Chigi: 35 miliardi del 2023 saranno completamente incassati

Pnrr, Palazzo Chigi: 35 miliardi del 2023 saranno completamente incassatiRoma, 20 lug. (askanews) – “Il totale di 35 miliardi di euro previsto dal Pnrr nel 2023 sarà incassato per intero”. E’ quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi, al termine della cabina di regia del Pnrr. Dopo “un’approfondita interlocuzione” con la Commissione Europea – si legge – oggi il governo ha presentato nella riunione della Cabina di Regia sul Pnrr una richiesta di modifica in materia di riforma degli alloggi per studenti, al fine di inserire una nuova milestone nella quarta rata; chiarire le condizioni e gli obiettivi della misura; correggere alcuni errori materiali. In accordo con la Commissione, le modifiche proposte non avranno alcun impatto sull’importo complessivo dei pagamenti che l’Italia riceverà nel 2023 con la terza e la quarta rata (per un importo totale di 35 miliardi di euro). La terza rata prevedrà 54 obiettivi per 18,5 miliardi di euro, mentre la quarta 28 obiettivi per 16,5 miliardi. Con la decisione di oggi il Governo presenterà formalmente la proposta di modifica della quarta rata alla Commissione europea. La proposta sarà esaminata dalla stessa Commissione e poi dal Consiglio dell’Unione europea congiuntamente alle altre 10 proposte di modifica della quarta rata già esaminate dalla Cabina di Regia e presentate l’11 luglio alla Commissione.

Bonaccini lancia domani da Cesena la sua “Energia popolare”

Bonaccini lancia domani da Cesena la sua “Energia popolare”Roma, 20 lug. (askanews) – E’ tutto pronto per la kermesse di lancio di “Energia popolare”, la corrente di minoranza interna del Pd (ma guai a chiamarla così) del presidente del partito Stefano Bonaccini, uscito sconfitto dalle primarie che il 25 febbraio scorso hanno incoronato Elly Schlein alla guida della segreteria dem. Domani e sabato, alla fiera di Cesena, il presidente dell’Emilia-Romagna chiamerà dunque a raccolta tutti i dirigenti e i militanti che lo avevano sostenuto al congresso e varerà ufficialmente “un’area politico-culturale che porti delle proposte” ma senza indebolire Schlein, perché, ha rimarcato ieri Bonaccini, “se indebolissimo la segretaria taglieremmo il ramo su cui siamo tutti seduti”.

“Non ho mai partecipato a correnti in vita mia e non intendo costituirne una – aveva spiegato il presidente dem qualche giorno fa in tv -, non perché le correnti siano in sé un male, il problema è come nel corso degli anni si erano strutturate” dentro il Pd “ed erano diventate meno utili rispetto a una dialettica e un dibattito in un grande partito che per forza deve essere plurale, altrimenti non sarebbe un grande partito”. Invece “noi vogliamo mettere in campo un’area politico-culturale che porti delle proposte, che possono variare e a volte trovarsi in accordo o in disaccordo sui singoli temi anche tra le stesse persone che mi hanno sostenuto” al congresso e “dare così un contributo di idee a un partito che ha bisogno di avere un’identità molto chiara e molto forte per poter costruire un’alternativa a questa destra”. “Negli iscritti – aveva ricordato Bonaccini parlando delle primarie di febbraio – io vinsi di oltre 20 punti e tra gli elettori siamo arrivati quasi alla pari, questo vuol dire che c’è un pluralismo che va tenuto vivo e messo al servizio di quella che per tutti dev’essere la segretaria Elly Schlein”.

Non a caso Schlein è stata informata per tempo dell’iniziativa e, naturalmente, invitata: interverrà domani pomeriggio durante i lavori della plenaria. E a fugare ogni sospetto di voler preparare il terreno per una “rivincita” interna è stato anche invitato Romano Prodi, fondatore dell’Ulivo e padre nobile (leggasi unitario) del Pd, che sabato, prima dell’intervento conclusivo di Bonaccini, terrà una lectio. Il programma di domani prevede dalle 16 alle 18 i sei tavoli di lavoro su Ambiente, Sanità, Europa, Lavoro e impresa, Mezzogiorno, Democrazia, partiti e istituzioni. Alle 18 al via la discussione plenaria, con il saluto di Enzo Lattuca, sindaco di Cesena. Durante i lavori della plenaria interverrà la segretaria Elly Schlein. Alle 20, a conclusione dei lavori, ci si sposterà tutti alla Festa dell’Unità in piazzale Enrico Berlinguer, dove Bonaccini, alle 21.30, verrà intervistato sul palco centrale dalla direttrice del Quotidiano Nazionale Agnese Pini.

Sabato 22 il programma prevede alle 9 l’avvio dell’assemblea plenaria, al termine della quale, alle 12, terrà la lezione il fondatore dell’Ulivo ed ex premier Romano Prodi. A seguire ci sarà la restituzione delle proposte dei gruppi di lavoro e, alle 13, le conclusioni di Stefano Bonaccini.

Pnrr, P.Chigi: 35 mld del 2023 saranno completamente incassati

Pnrr, P.Chigi: 35 mld del 2023 saranno completamente incassatiRoma, 20 lug. (askanews) – “Il totale di 35 miliardi di euro previsto dal Pnrr nel 2023 sarà incassato per intero”. E’ quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi, al termine della cabina di regia del Pnrr. Dopo “un’approfondita interlocuzione” con la Commissione Europea – si legge – oggi il governo ha presentato nella riunione della Cabina di Regia sul Pnrr una richiesta di modifica in materia di riforma degli alloggi per studenti, al fine di inserire una nuova milestone nella quarta rata; chiarire le condizioni e gli obiettivi della misura; correggere alcuni errori materiali. In accordo con la Commissione, le modifiche proposte non avranno alcun impatto sull’importo complessivo dei pagamenti che l’Italia riceverà nel 2023 con la terza e la quarta rata (per un importo totale di 35 miliardi di euro). La terza rata prevedrà 54 obiettivi per 18,5 miliardi di euro, mentre la quarta 28 obiettivi per 16,5 miliardi. Con la decisione di oggi il Governo presenterà formalmente la proposta di modifica della quarta rata alla Commissione europea. La proposta sarà esaminata dalla stessa Commissione e poi dal Consiglio dell’Unione europea congiuntamente alle altre 10 proposte di modifica della quarta rata già esaminate dalla Cabina di Regia e presentate l’11 luglio alla Commissione.

Dl rigassificatori, ok Senato a fiducia con 97 sì, diventa legge

Dl rigassificatori, ok Senato a fiducia con 97 sì, diventa leggeRoma, 20 lug. (askanews) – Via libera del Senato alla fiducia sul decreto legge contenente misure urgenti per gli enti territoriali, nonché per garantire la tempestiva attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza e sui rigassificatori, nel testo approvato dalla Camera dei deputati. L’ok, con cui il provvedimento diventa legge, è arrivato con 97 voti a favore (67 i contrari e un astenuto).

A porre la fiducia era stato questa mattina il ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani. A causa di un problema tecnico durante la seconda chiama per appello nominale, le operazioni di voto sono andate al rallentatore e il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri ha deciso di procedere segnando a mano i voti degli ultimi senatori.

Egitto, Tajani: Zaki? I risultati non capitano mai a caso

Egitto, Tajani: Zaki? I risultati non capitano mai a casoRoma, 19 lug. (askanews) – “In politica contano i fatti, i fatti ci sono stati, quindi è arrivata una bella notizia come ritenevamo che sarebbe dovuta arrivare”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani commentando, in un breve punto stampa fuori Montecitorio, la grazia concessa dal presidente egiziano Al Sisi allo studente dell’Università di Bologna Patrick Zaki, condannato ieri da un tribunale egiziano a tre anni di reclusione.

“I risultati non capitano mai a caso – ha aggiunto Tajani rispondendo alla domanda se il governo italiano si aspettasse questa notizia -. Dalla prima visita che ho fatto in Egitto, uscendo da un incontro con al Sisi, ho detto che ci sarebbe stata un’attenzione positiva sul caso Zaki, quindi oggi è arrivato un risultato positivo. Ripeto: contano i fatti”.

Riforma della giustizia, Mattarella autorizza l’invio alle Camere

Riforma della giustizia, Mattarella autorizza l’invio alle CamereRoma, 19 lug. (askanews) – Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha autorizzato la presentazione alle Camere del disegno di legge recante ‘Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale, all’ordinamento giudiziario e al codice dell’ordinamento militare’. E’ quanto si apprende da fonti del Quirinale. La firma del presidente alla riforma Nordio era nelle cose, essendo un ddl e non un decreto legge. Il provvedimento, viene confermato, inizierà il suo iter dal Senato.

Il via libera formale del Colle arriva dopo che nei giorni scorsi i temi della giustizia sono stati al centro di un colloquio tra il capo dello Stato e la premier Giorgia Meloni, nel quale si è puntato a stemperare il clima infuocato dopo lo scontro tra Palazzo Chigi e le toghe dell’Anm mentre ancora sono sul tavolo i casi Delmastro, Santanchè e La Russa junior. E dopo le parole del Guardasigilli Carlo Nordio che aveva lasciato intendere ci fosse l’intenzione di intervenire sul concorso esterno in associazione mafiosa. Questa mattina, dopo aver presenziato al comitato per l’ordine e la sicurezza a Palermo nel giorno delle cerimonie in ricordo di Paolo Borsellino e degli uomini della sua scorta uccisi barbaramente dalla mafia, Meloni ha definito una “opinione” quella di Nordio e ha ribadito che il tema del concorso esterno non è nel programma di governo (poco dopo il ministro al question time le faceva l’eco aggiungendo con una punta di fastidio: “auspico che questa polemica sterile oggi si chiuda”).

Meloni ha voluto anzi aggiungere che sulla lotta alla criminalità “non c’è stato alcun allentamento”, che il suo esecutivo ha messo “in sicurezza il carcere ostativo”, che la strage di via d’Amelio è una “ferita aperta” e che “le polemiche inventate” fanno bene “solo a quelli che stiamo combattendo”. Il percorso della riforma in Parlamento si annuncia in salita, con le opposizioni già sul piede di guerra su una materia altamente divisiva. La segretaria del Pd, Elly Schlein, ha attaccato: “La montagna ha partorito un topolino, mi pare difficile che quel ddl possa risolvere le criticità del funzionamento della giustizia. La maggioranza fatica a trovare la quadra, lo abbiamo visto con le smentite reciproche sul concorso esterno in associazione mafiosa: ci batteremo” per modificare la riforma.

Tra le principali misure contenute nella riforma proposta dal ministro Carlo Nordio e approvata dal Consiglio dei ministri il 15 giugno scorso, ci sono l’abrogazione dell’abuso d’ufficio, modifiche al reato di traffico di influenze illecite, la stretta sulla pubblicazione del contenuto delle intercettazioni, la nuova disciplina dei casi di appello del pubblico ministero. Intanto si apre un altro fronte, in commissione Politiche Ue della Camera, con la bocciatura della direttiva europea sulla lotta alla corruzione arrivata con il voto della maggioranza e Iv, contrari i Cinque Stelle e il Pd. Nella direttiva, hanno denunciato i Cinque Stelle, si “ribadisce che l’abuso d’ufficio è un reato fondamentale nella lotta alla corruzione che non può essere abolito come vorrebbe fare il ministro della Giustizia Nordio. Una bocciatura clamorosa non solo perché va contro le raccomandazioni del presidente della Repubblica Mattarella e le rassicurazione della stessa premier Meloni, ma anche perché il parere di maggioranza è motivato con l’argomentazione clamorosamente falsa che l’Unione europea non ha competenza, secondo loro, in materia di armonizzazione delle legislazioni nazionali”.

Riforma giustizia, Mattarella autorizza l’invio alle Camere

Riforma giustizia, Mattarella autorizza l’invio alle CamereRoma, 19 lug. (askanews) – Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha autorizzato la presentazione alle Camere del disegno di legge recante ‘Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale, all’ordinamento giudiziario e al codice dell’ordinamento militare’. E’ quanto si apprende da fonti del Quirinale. La firma del presidente alla riforma Nordio era nelle cose, essendo un ddl e non un decreto legge. Il provvedimento, viene confermato, inizierà il suo iter dal Senato.

Il via libera formale del Colle arriva dopo che nei giorni scorsi i temi della giustizia sono stati al centro di un colloquio tra il capo dello Stato e la premier Giorgia Meloni, nel quale si è puntato a stemperare il clima infuocato dopo lo scontro tra Palazzo Chigi e le toghe dell’Anm mentre ancora sono sul tavolo i casi Delmastro, Santanchè e La Russa junior. E dopo le parole del Guardasigilli Carlo Nordio che aveva lasciato intendere ci fosse l’intenzione di intervenire sul concorso esterno in associazione mafiosa. Questa mattina, dopo aver presenziato al comitato per l’ordine e la sicurezza a Palermo nel giorno delle cerimonie in ricordo di Paolo Borsellino e degli uomini della sua scorta uccisi barbaramente dalla mafia, Meloni ha definito una “opinione” quella di Nordio e ha ribadito che il tema del concorso esterno non è nel programma di governo (poco dopo il ministro al question time le faceva l’eco aggiungendo con una punta di fastidio: “auspico che questa polemica sterile oggi si chiuda”).

Meloni ha voluto anzi aggiungere che sulla lotta alla criminalità “non c’è stato alcun allentamento”, che il suo esecutivo ha messo “in sicurezza il carcere ostativo”, che la strage di via d’Amelio è una “ferita aperta” e che “le polemiche inventate” fanno bene “solo a quelli che stiamo combattendo”. Il percorso della riforma in Parlamento si annuncia in salita, con le opposizioni già sul piede di guerra su una materia altamente divisiva. La segretaria del Pd, Elly Schlein, ha attaccato: “La montagna ha partorito un topolino, mi pare difficile che quel ddl possa risolvere le criticità del funzionamento della giustizia. La maggioranza fatica a trovare la quadra, lo abbiamo visto con le smentite reciproche sul concorso esterno in associazione mafiosa: ci batteremo” per modificare la riforma.

Tra le principali misure contenute nella riforma proposta dal ministro Carlo Nordio e approvata dal Consiglio dei ministri il 15 giugno scorso, ci sono l’abrogazione dell’abuso d’ufficio, modifiche al reato di traffico di influenze illecite, la stretta sulla pubblicazione del contenuto delle intercettazioni, la nuova disciplina dei casi di appello del pubblico ministero. Intanto si apre un altro fronte, in commissione Politiche Ue della Camera, con la bocciatura della direttiva europea sulla lotta alla corruzione arrivata con il voto della maggioranza e Iv, contrari i Cinque Stelle e il Pd. Nella direttiva, hanno denunciato i Cinque Stelle, si “ribadisce che l’abuso d’ufficio è un reato fondamentale nella lotta alla corruzione che non può essere abolito come vorrebbe fare il ministro della Giustizia Nordio. Una bocciatura clamorosa non solo perché va contro le raccomandazioni del presidente della Repubblica Mattarella e le rassicurazione della stessa premier Meloni, ma anche perché il parere di maggioranza è motivato con l’argomentazione clamorosamente falsa che l’Unione europea non ha competenza, secondo loro, in materia di armonizzazione delle legislazioni nazionali”.

Mattarella ha autorizzato la presentazione alle Camere della riforma della giustizia

Mattarella ha autorizzato la presentazione alle Camere della riforma della giustiziaRoma, 19 lug. (askanews) – Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha autorizzato la presentazione alle Camere del disegno di legge recante ‘Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale, all’ordinamento giudiziario e al codice dell’ordinamento militare’. E’ quanto si apprende da fonti del Quirinale.

Tra le principali misure contenute nella riforma proposta dal ministro Carlo Nordio e approvata dal Consiglio dei ministri il 15 giugno scorso, ci sono l’abrogazione dell’abuso d’ufficio, modifiche al reato di traffico di influenze illecite, la stretta sulla pubblicazione del contenuto delle intercettazioni, la nuova disciplina dei casi di appello del pubblico ministero.