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Meloni: è una misura malscritta che ha creato enormi problemi

Meloni: è una misura malscritta che ha creato enormi problemiRoma, 19 feb. (askanews) – “Dal mio punto di vista” il superbonus “l’ho detto e lo ripeto, nasceva con intenti condivisibili” ma “la misura è stata scritta così male e fatta così male che ha generato una serie enorme di problemi che noi oggi abbiamo ereditato e siamo tenuti a cercare di risolvere”. Così la premier Giorgia Meloni nel suo appuntamento video “Gli appunti di Giorgia” entra nel merito delle polemiche sullo stop al superbonus edilizio.
“Il superbonus – spiega – aveva sostanzialmente due grandi errori: il primo era poter scaricare il 110% di quello che spendevi, perché se ovviamente a me rimborsano più di quello che spendo non sarò tenuto a controllare quanto spendo, non mi interessa: tanto lo Stato rimborsa… Questo ovviamente ha prodotto una serie di risultati tra cui che i costi dei materiali sono lievitati in modo esorbitante e che la bolla piano piano si è gonfiata. E’ la ragione per la quale il nostro Governo è già intervenuto portando il bonus 110% al 90% perché è ovvio che se io devo mettere un 10% di quello che sto spendendo sarò più accorto, più attento a guardare quanto spendo e a guardare se per esempio i prezzi non siano in alcuni casi limitati senza motivo”.
“Ma la seconda e più complessa questione – chiarisce Meloni – riguarda il fatto che il superbonus ideato dall’allora Governo giallorosso prevedeva la possibilità che il credito che io avevo quando facevo i lavori nei confronti dello Stato potesse essere cedibile, a una banca, a un intermediatore finanziario, un’impresa. Lo potevo cedere illimitatamente e all’inizio senza alcun controllo. Addirittura all’inizio non era possibile, su crediti ceduti anche dieci volte, risalire a chi avesse generato quel credito”.
“Ora è evidente – sottolinea la presidente del Consiglio – che un sistema del genere si presta un tantino alle truffe e si presta anche a creare una bolla che fa lievitare questo meccanismo. Risultato: il costo totale attualmente è di 105 miliardi di euro. E questo è interessante perché io ricordo quando qualcuno che aveva inventato questa misura fatta così andava in giro in campagna elettorale a dire che grazie a lui avevate gratuitamente potuto ristrutturare casa. Però c’è un problema: quando lo Stato fa una cosa non è mai gratuito, perché i soldi che spende sono soldi dei contribuenti e quindi quando spende dei soldi da una parte li mette e dall’altra li toglie. Sapete quanto è costata per ogni singolo italiano? Poco meno di 2000 euro. Anche chi non ha una casa, anche i senzatetto, anche un bambino, anche un neonato ha sulle proprie spalle la spesa di quasi 2000 euro. Quindi ovviamente la misura non era affatto gratuita: è una misura che ovviamente impatta oggi sulle casse dello Stato, perché dove c’è un creditore c’è anche un debitore e quel debitore sono i contribuenti italiani”.
Ecco perchè, ribadisce Meloni, “ovviamente questa cosa qui ha bisogno di essere sistemata. Perché intanto ci sono state moltissime truffe: ad oggi stimati circa 9 miliardi di euro di truffe, cioè di lavori che non sono stati fatti, di lavori che sarebbero stati fatti su edifici che non esistono, truffe di ogni genere. E ovviamente è accaduto anche che la bolla si è gonfiata così tanto che a un certo punto chi aveva questi crediti, le aziende prevalentemente, non poteva compensarli più perché aveva esaurito diciamo la sua possibilità di compensare quel credito con le tasse e non riusciva più neanche a cederli perché anche i cassetti fiscali delle banche degli altri attori che potevano comprare quei crediti si sono chiusi”.
“C’è gente perfettamente onesta che ha fatto dei lavori, che si è fidata dello Stato, che si è ritrovata in mano con dei lavori fatti e dei soldi che non può prendere perché questo ha prodotto questa interessantissima misura gratuita. E noi oggi abbiamo migliaia di aziende che rischiano il tracollo e quindi siccome abbiamo ereditato noi questa situazione adesso dobbiamo cercare una soluzione”.
Mpd

Forza Italia chiede convocazione di un tavolo di maggioranza

Forza Italia chiede convocazione di un tavolo di maggioranza

I capigruppo Ronzulli e Cattaneo: “migliorare velocemente il decreto approvato dal Cdm”

Roma, 19 feb. (askanews) – “Per risolvere velocemente e in modo spedito il tema dei miglioramenti da apportare al decreto Superbonus, chiediamo che sia istituito un tavolo dove siedano i capigruppo di maggioranza prima che il provvedimento venga posto all’attenzione della commissione”. Lo reclamano i presidenti dei gruppi di Forza Italia al Senato e alla Camera, Licia Ronzulli e Alessandro Cattaneo.
“Si potrebbe così ovviare – proseguono – allo scarsissimo tempo dato ai partiti di maggioranza, e agli stessi ministri, per valutare e emendare il provvedimento prima del CdM che lo ha varato. In appena mezz’ora, Forza Italia è comunque riuscita ad apportare due importanti modifiche. La prima riguarda la responsabilità solidale degli istituti di credito, che grazie a noi saranno chiamati a rispondere solo per il loro eventuale dolo e non anche per quello di chi ha effettuato i lavori. Un intervento teso a facilitare lo sblocco dei crediti incagliati. La seconda, invece, ha ridotto il numero dei documenti da presentare per dimostrare la regolarità degli interventi effettuati, con l’eliminazione della previsione di file geolocalizzati, fotografici o video, a testimonianza dei lavori ultimati. Questo in considerazione del fatto che non si può pretendere, oggi, una attestazione che non è mai stata prevista dalle leggi sui Bonus edilizi. Di più, visti i tempi ristretti, non è stato possibile fare. Malgrado ciò, i ministri di Forza Italia, con il consueto senso di responsabilità, hanno votato il testo, per metterei in sicurezza i conti pubblici che, ovviamente, nessuno ha intenzione di sfasciare”, concludono.

Ppe, Ronzulli (Fi): da Weber atto di ostilità, ha ceduto a pressioni

Ppe, Ronzulli (Fi): da Weber atto di ostilità, ha ceduto a pressioni

“Cancellazione forum Napoli gravissima, rispediamo al mittente intervento a gamba tesa”

Roma, 19 feb. (askanews) – Il Ppe che cancella un evento a Napoli dopo le parole di Berlusconi sull’Ucraina è “una decisione gravissima, un atto d’ostilità, che rispediamo al mittente, e un’entrata a gamba tesa nei confronti di un intero partito, con l’obiettivo di spaccarlo e di separare il presidente Berlusconi da Forza Italia, di cui è l’incarnazione». Lo ha dichiarato Licia Ronzulli, presidente dei senatori di Forza Italia.
“Ricordo anche che Weber andò per ben due volte ad Arcore per ottenere il suo sostegno per fare il commissario e, non riuscendoci, chiese di fare il capogruppo del Ppe. Per far incrinare i rapporti bisogna essere in due, e non è questo il caso. Weber – prosegue – ha ceduto alle pressioni di alcuni esponenti del Ppe. Eppure il presidente Berlusconi e Forza Italia non hanno mai lasciato alcun margine di ambiguità sulla crisi dell’Ucraina. È noioso dover ripetere sempre le stesse cose: abbiamo votato tutti e sei i decreti per l’invio delle armi, e faremo lo stesso con i prossimi».
Ronzulli si dice “sorpresa, e non poco, degli attacchi contro un uomo di pace, che per la pace ha sempre lavorato. Sarebbe superfluo ricordare gli accordi di Pratica di mare e la storica stretta di mano fra Bush e Putin, di cui Berlusconi fu l’unico artefice. Il pensiero toma anche a quel primo marzo del 2006, quando Berlusconi venne invitato come ospite d’onore a Washington per parlare al congresso americano in sessione plenaria. Prima del leader azzurro, l’onore per l’Italia era toccato solo a esponenti della prima Repubblica”.
Mpd

Autonomia, Emiliano: patto scellerato del governo, va fermato

Autonomia, Emiliano: patto scellerato del governo, va fermatoRoma, 18 feb. (askanews) – “Questa autonomia differenziata del governo di centrodestra divide l’Italia, costruisce una serie di ordinamenti giuridici diversi a seconda delle regioni dove le aziende, gli italiani e le famiglie vivono. E costruisce soprattutto le ragioni dell’abbandono del Sud e del Mezzogiorno. Ecco perché questo patto scellerato di governo su cui si mantiene la destra che governa l’Italia va assolutamente fermato”. Lo ha affermato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano a margine della manifestazione della Cgil Puglia in piazza Castello a Bari contro l’autonomia differenziata.
“L’unica compensazione che hanno immaginato è di aggiungere alla scellerata autonomia differenziata il presidenzialismo e il semi presidenzialismo, cambiando la Costituzione in tutte le sue componenti essenziali e il modo di essere della Repubblica. Tutto questo per noi non è accettabile. Che ci possano essere più poteri per le Regioni può anche essere una buona cosa, ma la strada maestra per cambiare la Costituzione è l’articolo 138. Quindi non intese separate tra Regioni e Governo, ma un disegno armonico che il Parlamento deve disegnare attraverso una modifica costituzionale, se proprio dobbiamo aumentare i poteri delle Regioni”, ha aggiunto.
“Questa autonomia differenziata deve prima di tutto individuare i Livelli Essenziali delle Prestazioni, significa riequilibrare e superare la questione meridionale dotando il mezzogiorno e le regioni meno sviluppate dal punto di vista economico della parità delle armi; senza la parità delle armi iniziale l’autonomia differenziata non può funzionare e determinerà una spaccatura dell’Italia”, ha proseguito.
“Il governo metta da parte questo progetto, perché non crediamo che in questo momento sia in grado di realizzare questo riequilibrio Nord-Sud con i 60, 70, forse anche 100 miliardi, necessari per la perequazione. Ci auguriamo che questo disegno sia stato solo una modalità ingannevole con la quale vincere le elezioni in Lombardia. Il risultato in Lombardia è andato ben oltre quello che probabilmente sarebbe stato, se non ci fosse stata dietro questa campagna elettorale basata sull’autonomia differenziata, e quindi ci auguriamo che il governo adesso governi l’Italia, non solo le regioni del Nord, e si occupi di tutti noi, non solo di alcuni”.
“La beffa sta nel fatto che il ministro Calderoni vuole convincerci che l’autonomia differenziata pretesa dalle regioni più ricche e non voluta da quelle meno ricche, aiuta quelle meno ricche. Una beffa inaccettabile. La Puglia non ha avuto bisogno di questa legge per responsabilizzarsi: negli ultimi vent’anni ha ribaltato la sua storia, è uscita dal piano di riordino ospedaliero diventando una regione adempiente ai livelli essenziali delle prestazioni in sanità, abbiamo creato sviluppo economico, crescita del Pil; non stiamo certo in Paradiso – ha concluso Emiliano – ma stiamo combattendo e certamente non l’abbiamo fatto con l’autonomia differenziata”, ha detto poi a margine ai cronisti.

Tajani vede Weber e prova a chiudere caso Ppe. “Nessuna rottura”

Tajani vede Weber e prova a chiudere caso Ppe. “Nessuna rottura”Monaco, 18 feb. (askanews) – Garantire ai partner internazionali, ancora una volta, che il sostegno dell’Italia all’Ucraina non ha cedimenti e che Berlusconi non ha posizioni filo putiniane. Allo stesso tempo, provare a chiudere la polemica con il Ppe, sottraendosi anche ai sospetti di chi – nella stessa Fi – è convinto che ci sia un gioco di sponda per mandare politicamente in pensione il leader.
Antonio Tajani arriva a Monaco per partecipare alla conferenza per la Sicurezza e, oltre a prendere parte a un G7 con i suoi omologhi, vede tra gli altri sia il ministro degli Esteri di Kiev, Dmytro Kuleba, sia il capogruppo del Ppe, Manfred Weber, lo stesso che ieri ha comunicato la decisione di annullare un evento in programma a Napoli per giugno proprio a causa delle parole dell’ex premier. Quelle dichiarazioni in cui chiamava Zelensky “questo signore” che hanno provocato non soltanto la reazione ucraina ma anche la rivolta dei popolari dei Paesi più vicini ai confini con la guerra.
Tajani prova a ricucire lo strappo, assicurando che tra il suo partito e il Ppe “non c’è nessuna rottura”, semmai una “differenza di vedute” in particolare sulla scelta di cancellare l’appuntamento in terra partenopea che tanto ha fatto arrabbiare i vertici azzurri. “Ho ribadito che Forza Italia ha sempre votato sia al Parlamento europeo che in quello italiano in difesa dei diritti dell’Ucraina, in favore dell’invio di aiuti militari. La nostra posizione non cambia. Il nostro obiettivo però è quello di raggiungere la pace e credo che il chiarimento sia stato utile e che l’incidente sia chiuso”, ha spiegato.
Come ministro degli Esteri del governo, Tajani si ritrova a puntellare la posizione di Giorgia Meloni che, proprio del sostegno a Kiev e della collocazione atlantica, ha fatto uno dei pilastri della sua credibilità internazionale. Ma nell’incontro con Weber, nei panni di numero due di Forza Italia, gli tocca soprattutto spegnere sul nascere la narrazione – alimentata dallo stesso tweet del capogruppo dei Popolari – che le sorti del partito e del suo leader possano separarsi, magari aprendo la strada a una nuova guida. “Ho ribadito che Berlusconi e Forza Italia sono la stessa cosa”, ha detto.
“Berlusconi – ha poi aggiunto – non ha mai abbracciato la retorica russa, ha soltanto detto che bisogna lavorare per la pace, fermo restando che noi siamo dalla parte dell’Ucraina”.
Ma da Forza Italia non si spengono ancora gli attacchi a Weber, soprattutto nei confronti di quella che è stata considerata una ingerenza nei fatti interni di un partito. Il sospetto, nei piani alti azzurri, è che la sua mossa sia fatta per agevolare il progetto di un’intesa tra Popolari e Conservatori dopo le prossime Europee al quale punterebbe anche la premier Meloni. Il capogruppo alla Camera, Alessandro Cattaneo, parla esplicitamente di “un’invasione di campo” fatta con il “maldestro tentativo di dividerci dicendo che ce l’hanno con il presidente e non con Fi”. Mentre Giorgio Mulè ricorda: “Weber è colui che solo a gennaio del 2022 proponeva Silvio Berlusconi come presidente della Repubblica, ed è la stessa persona che non più di due mesi fa poneva al centro dell’azione dei moderati e dei liberali europei in Italia, Forza Italia”.

Montaruli si dimette dal Governo:”scelta a difesa Istituzioni”

Montaruli si dimette dal Governo:”scelta a difesa Istituzioni”Roma, 18 feb. (askanews) – “Ho deciso di dimettermi dall’incarico di Governo per difendere le istituzioni certa della mia innocenza. Se ciò non avvenisse sarei come coloro che vorrebbero demolito il senso dello Stato, rendendolo debole con una ricerca costante di una giustificazione alle proprie azioni, sentendosi moralmente superiori o cercando di piegare le norme ai comportamenti, addirittura ostentando clemenza verso chi agita l’arma del ricatto e per scappare dalla legge si vorrebbe ridisegnare vittima, rimanendo nell’ombra davanti alla ‘protesta più forte’ di chi la vita se l’è tolta davvero poco più di un anno fa”. Lo scrive la sottosegretaria all’Università Augusta Montaruli.

Autonomia, Fugatti: Regioni e Province speciali sono un modello

Autonomia, Fugatti: Regioni e Province speciali sono un modelloTrento, 18 feb. (askanews) – “Le Province Autonome e le regioni Speciali rimangono un modello” di amministrazione anche nella prospettiva della riforma delle autonomie. Lo ha detto Maurizio Fugatti, presidente della provincia di Trento al confronto sul tema dell’autonomia a Borghetto.
L’autonomia differenziata riguarda ‘poco’ le autonomie speciali, però le Speciali e le Province Autonome stanno mettendo a punto una loro Carta dell’Autonomia “per dare delle direttive di autogoverno”, ha precisato Fugatti. “Credo siano anche maturi i tempi per costituire un Centro Studi sull’Autonomia, portando a compimento un percorso avviato in precedenza per concretizzare un progetto che esca dalla sola dimensione puramente accademica per diventare uno strumento di divulgazione”.
Al convegno hanno partecipato, tra gli altri, il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, e il presidente della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Massimiliano Fedriga. “Ci troviamo a discutere di autonomia in un luogo di confine, già confine del regno austroungarico, e che ha attraversato momenti particolare della nostra storia – le sue parole -. Qui cinquant’anni fa si iniziò a parlare di ASAR, di autonomia e di autogoverno, di autonomia integrale da Borghetto al Brennero. Sempre qui con i colleghi Kompatscher e l’allora capitano del Tirolo Guenther Platter ci ritrovammo qualche anno fa per la celebrazione dei confini dell’Euregio. Noi vogliamo parlare di autonomia con le orecchie attente a quanto accade a Roma sul piano delle riforme, ma con lo sguardo in un’orizzonte euroregionale, caratteristica che contraddistingue le speciali autonomie di TRENTO e Bolzano e che le rende un modello anche per gli altri territori”.

Calderoli rilancia le macroregioni: favorevoli da sempre

Calderoli rilancia le macroregioni: favorevoli da sempreTrento, 18 feb. (askanews) – Macroregioni? “Noi siamo sempre stati favorevoli”. Lo ha dichiarato il ministro leghista per gli Affari regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, nel corso di una conferenza stampa sul tema dell’autonomia a Borghetto di Avio in Provincia di Trento.
“Il migliore esempio dell’utilizzo del penultimo comma dell’art. 117 della Costituzione – ha sottolineato il ministro- viene proprio dalla Conferenza delle Regioni che per la prima volta ha deciso di proporre leggi Regionali che danno una veste istituzionale alla Conferenza”.
“Credo – ha concluso. che sia un esempio questa iniziativa e che quest’ultima, sulla base di quelli che possono essere gli accordi tra Regioni attraverso la realizzazione di organi comuni, possa essere un’ottima strada per territori che orbitino nella stessa zona del Paese”.

Superbonus, Conte: governo crea premesse per disastro economico

Superbonus, Conte: governo crea premesse per disastro economicoRoma, 17 feb. (askanews) – “Con questo decreto il governo tradisce famiglie e imprese che contavano sulle ristrutturazioni” con “crediti di imposta e sconto in fattura. E soprattutto ammazza la nostra economia. Sta creando le premesse per un disastro economico e sociale, tradendo tutti gli impegni presi in campagna elettorale”. Lo ha affermato il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte in una dichiarazione.
“Ricordiamoci – ha proseguito Conte – che con il Superbonus abbiamo fatto il 6,7% di Pil nel 2021, abbiamo creato 900mila posti di lavoro, tagli tagliato 1 milione di tonnellate di CO2. E soprattutto è una misura che si è ampiamente ripagata con i contributi diretti al 70% nelle casse dello Stato. Quando il governo parla di politica scellerata cosa significa? Che il governo Draghi non ha tenuto i conti in ordine? E quindi ha fatto cinque decreti distribuendo 90 miliardi a famiglie per extragettito e non doveva distribuirli per aiutare famiglie e imprese? Sono cose gravissime di cui questo governo deve rispondere agli italiani”, ha concluso Conte.

Ucraina, Berlusconi: criticato per volere pace, tema sia a odg Ppe

Ucraina, Berlusconi: criticato per volere pace, tema sia a odg PpeRoma, 17 feb. (askanews) – “Con il mondo sull’orlo di una guerra nucleare tra Russia e i Paesi della Nato, io vengo criticato perché sto chiedendo che insieme ai sostegni per l’Ucraina, da sempre condivisi e votati da Forza Italia, si apra immediatamente un tavolo per arrivare alla pace. Questo è un dovere per un partito come il Ppe”. Lo scrive in un post su Fb Silvio Berlusconi dopo che il Ppe ha deciso di annullare un appuntamento a Napoli a causa delle sue dichiarazioni sull’UCraina.
“Ritengo che il tema non sia più rinviabile e chiedo che venga messo subito all’ordine del giorno nelle riunioni del Ppe”, aggiunge il leader di Fi.