Aumenta lo stipendio dei Capigruppo alla Camera, +1.300 euro nettiRoma, 13 lug. (askanews) – Stipendio più corposo per i capigruppo alla Camera dei deputati. L’ufficio di presidenza di Montecitorio ha approvato l’incremento delle indennità, pari a quella già erogata per i presidenti di commissione, pari a 2.226,92 euro lordi al mese, 1269,34 euro netti. La decisione è stata presa con il voto favorevole dei gruppi di maggioranza e del Movimento Cinque Stelle. Si sono astenuti Pd, Avs e Roberto Giachetti di Az-Iv. L’incremento non peserà sul budget di Montecitorio perché arriverà, viene spiegato, dalle risorse già in capo ai gruppi stessi.
Al Quirinale è in corso il Consiglio supremo di DifesaRoma, 13 lug. (askanews) – E’ in corso al Quirinale il Consiglio Supremo di Difesa al quale partecipano la premier Giorgia Meloni, e, tra gli altri, i ministri Tajani, Crosetto e Giorgetti. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha riconvocato la riunione oggi alle 17 a seguito del mancato svolgimento della riunione già stabilita per il 13 giugno 2023.
L’ordine del giorno prevede un’informativa aggiornata sulla guerra in Ucraina e sulle altre principali aree di crisi nel mondo; sulle implicazioni della congiuntura internazionale per l’Italia; sulle questioni relative alla gestione dei flussi migratori, nel breve termine e in proiezione futura. Inoltre, il Consiglio affronterà il tema dello stato di efficienza delle Forze armate e del processo di riforma e ammodernamento dello Strumento militare, anche alla luce dei principali programmi di investimento nella difesa e della complessiva politica industriale del Paese.
Calderoli: il governo è pronto a cogliere proposte migliorative dell’autonomia differenziataRoma, 13 lug. (askanews) – “Il governo non è certo insensibile alle molteplici questioni poste nel corso del dibattito parlamentare e delle audizioni e farà proprie alcune proposte emendative di carattere migliorativo dei contenuti del disegno di legge” sull’autonomia differenziata. Così il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, rispondendo al Question Time al Senato “E’ certo però che non è consentito alla legge ordinaria, come vorrebbe l’interrogante, porre limiti preventivi ai contenuti delle intese relative a materie specificatamente indicate nella costituzione. Sarà il Parlamento a decidere,quando esaminerà le singole ipotesi con gli atti di indirizzo, prima, e il voto finale a maggioranza assoluta, poi”, ha spiegato.
Meloni: molto bene l’ok di Bruxelles alla Zes unica per le Regioni del sudRoma, 13 lug. (askanews) – “Molto bene la luce verde della commissione europea alla creazione di una Zes unica per le Regioni del sud. Lo sviluppo dell’economia del Mezzogiorno è una priorità del nostro Governo. Siamo però convinti che questo obiettivo debba essere raggiunto abbandonando la logica assistenziale che non funziona, ma dando opportunità di lavoro e crescita e rendendo queste aree del Paese competitive e attrattive per investimenti ed imprese. La Zes unica va esattamente in questa direzione e costituisce un cambio di passo per l’economia del sud”. Lo afferma in una dichiarazione la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “Bene l’apertura di un dialogo con la commissione Ue per modificare e rendere permanente la misura della decontribuzione sud, un intervento che il Governo aveva già prorogato fino alla fine del 2023 e che si è dimostrato molto efficace”.
Zes, Meloni: luce verde Bruxelles a Zes unica Regioni Sud, molto beneRoma, 13 lug. (askanews) – “Molto bene la luce verde della commissione europea alla creazione di una Zes unica per le Regioni del sud. Lo sviluppo dell’economia del Mezzogiorno è una priorità del nostro Governo. Siamo però convinti che questo obiettivo debba essere raggiunto abbandonando la logica assistenziale che non funziona, ma dando opportunità di lavoro e crescita e rendendo queste aree del Paese competitive e attrattive per investimenti ed imprese. La Zes unica va esattamente in questa direzione e costituisce un cambio di passo per l’economia del sud”. Lo afferma in una dichiarazione la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Gentiloni: le modifiche al Pnrr chieste dall’Italia sono sostanzialiBruxelles, 13 lug. (askanews) – Mentre proseguono i negoziati per il via libera sulla terza rata del Pnrr, l’Italia ha chiesto “modifiche sostanziali” agli obiettivi previsti per la quarta rata, per 1/3 del totale, e per valutarle servono “verifiche serie” delle condizioni e degli argomenti addotti, cosa che la Commissione sta facendo “con grandissimo impegno per ridurre il più possibile i tempi”. Lo ha affermato il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, rispondendo ai giornalisti al suo arrivo alla riunione dell’Eurogruppo, oggi a Bruxelles. “Le risorse previste dai programmi del Pnrr ci sono, la Commissione è pronta a erogarle e c’è un grande lavoro con i diversi paesi Ue, inclusa l’Italia, per concludere le valutazioni sulle diverse rate di erogazione”, ha detto il commissario, rispondendo a una domanda sulle conseguenze che può avere sui prestiti del Piano di Recovery dell’Ue all’Italia l’aumento dei tassi d’interesse, deciso dalla Bce per cercare di ridurre l’inflazione.
Comunque, ha aggiunto Gentiloni, “penso che sia molto importante continuare a lavorare per abbassare l’inflazione, che alla fine è una tassa occulta che colpisce soprattutto il ceto medio, il lavoro dipendente e le famiglie. Dobbiamo abbassarla senza ricadere in una visione di austerity, che abbiamo abbandonato in questi anni”, ha osservato. Quanto alla quarta rata del Pnrr italiano, “finora non abbiamo preso delle decisioni; abbiamo ricevuto – ha riferito Gentiloni – una richiesta del governo italiano di modificare 10 dei 27 obiettivi”, una richiesta “che stiamo esaminando il più velocemente possibile”.
“Sulla base di questa valutazione – ha continuato il commissario – daremo un ritorno al governo italiano. In seguito a questo, nelle prossime settimane arriverà la vera e propria richiesta formale della quarta rata, e poi scatterà il periodo di due mesi per le valutazioni della Commissione”. “Tutto questo può sembrare complicato, ma è certo che, se dobbiamo modificare così sostanzialmente i programmi, e nel caso della quarta rata per l’Italia si tratta di un terzo degli obiettivi, dobbiamo farlo – ha sottolineato Gentiloni – verificando molto seriamente le condizioni e gli argomenti, e prendendoci il tempo necessario. Ma vi assicuro che stiamo lavorando veramente con grandissimo impegno per ridurre il più possibile i tempi”.
Quanto alla decisione finale sulla terza rata, è stato chiesto al commissario quando ci si può aspettare che arrivi: “Io – ha risposto il commissario – sono tante settimane che dico: prossimamente”, e ha ribadito: “Prossimamente”. Infine, a una giornalista che ricordava l’affermazione di ieri della premier Giorgia Meloni, secondo cui sul Pnrr ci sarebbe più allarmismo in Italia che in Europa, Gentiloni ha replicato: “Io sono in Europa”.
Giustizia, Mantovano: concorso esterno? Altri i temi da affrontareRoma, 13 lug. (askanews) – “Io affronterei i problemi determinati dalla giurisprudenza dell’oggi” e “nella direzione di rendere sempre più chiara e incontrovertibile la materia del contrasto alla criminalità mafiosa”. Risponde così il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, a una domanda sull’intenzione del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, di rimettere mano al concorso esterno in associazione mafiosa. Cosa che ha sollevato allarme da più parti, non ultima la richiesta a Nordio di fermarsi arrivata da Maria Falcone e Salvatore Borsellino.
“Non riaprirei altri discorsi”, aggiunge Mantovano ricordando che “sul concorso esterno la giurisprudenza è consolidata”, mentre bisognerebbe prestare attenzione alla “recentissima” sentenza della Corte di Cassazione che “mette in discussione il concetto di criminalità organizzata”. Spiega il sottosegretario: “c’è una recentissima sentenza della Corte di Cassazione che mette in discussione il concetto di criminalità organizzata. Mettere in discussione questa nozione significa creare un certo allarme in tutto il sistema perché ci sono le aggravanti speciali, i benefici penitenziari, le pene e così via. Probabimente interverranno le Sezioni Unite perché la sentenza è un po’ distonica rispetto a quanto era consolidato ma prima che intervengano le Sezioni Unite, nel frattempo, a livello di applicazione delle norme nei tribunali c’è un notevole disorientamento. Quindi io mi occuperei più di questo, non riaprirei altri discorsi”.
“Su quest’ultima sentenza, che non c’entra con concorso esterno ma c’entra molto con il concetto di criminalità organizzata, è da valutare cosa fare perché al momento c’è grande incertezza tra gli operatori” quindi, ha concluso Mantovano, “io aprirei un approfondimento di questo tipo però nella direzione sempre più chiara e incontrovertibile la materia del contrasto alla criminalità mafiosa”.
Giustizia, M.Falcone-S.Borsellino: Nordio sbaglia su concorso esternoRoma, 13 lug. (askanews) – Maria Falcone e Salvatore Borsellino, lanciano un allarme sulla ipotesi che il reato di concoso esterno in associazione mafiosa venga ridimensionato come annunciato dal ministro della Giustizia Carlo Nordio.
“Uno schiaffo alla memoria e al lavoro di Giovanni. Mi auguro che il Guardasigilli ci ripensi e si fermi”, dice la sorella del giudice ucciso dalla mafia in un’intervista a Repubblica. “La considero un’offesa gravissima perché ricordo bene il grande lavoro di Giovanni per arrivare a questo primo passo importantissimo per poter indagare sui fatti di mafia. Nordio forse non conosce, o forse non ricorda le tante sentenze della Cassazione che hanno consolidato il reato rendendolo uno strumento fondamentale per tutti coloro che indagano sulla mafia – spiega -. Mi auguro che il Guardasigilli ci ripensi e si fermi” Modificare adesso il concorso esterno significa terremotare i processi. E sarebbe un segnale negativo rispetto ai risultati raggiunti con tanti sacrifici in questi anni”..Mi auguro che Nordio faccia la sua, perché anche lui deve dare il suo contributo nella lotta alla mafia”. “Smantellare il concorso esterno in associazione mafiosa, come annunciato da Nordio, vuole dire sconfessare apertamente la legislazione voluta da Falcone e Borsellino”, prosegue in una intervista a Repubblica il fratello del giudice Paolo, Salvatore. “Depotenziare il concorso esterno vuol dire colpire i nostri martiri, quelli che il governo di destra dice di voler commemorare”. “E’ l’ennesimo segnale di un gravissimo attacco all’indipendenza della magistratura e alla ricerca della verità – prosegue – l’annunciata riforma sulle intercettazioni porterà un grave danno anche alla lotta alla mafia. Partendo da un reato minore si possono ad esempio scoprire le mosse dei nuovi mafiosi. La questione è semmai relativa a registrazioni riguardanti terze persone che finiscono sui giornali. Credo che questo reato abbia rappresentato uno strumento fondamentale per ottenere condanne importanti, poi passate in giudicato. Voglio ricordare i processi che hanno portato alle condanne degli ex senatori Marcello Dell’Utri e Antonino D’Alì. Il concorso esterno resta fondamentale per colpire i colletti bianchi che colludono con l’organizzazione mafiosa”.
Santanchè: passo indietro? Non c’è motivo, ad oggi nessun avviso di garanzia. Mi arricchirò con le quereleRoma, 13 lug. (askanews) – “Io fare un passo indietro? Non capisco per quale motivo. Oggi, in questo momento in cui sto parlando, non ho ancora ricevuto alcun avviso di garanzia”, lo ha detto la ministra Daniela Santanchè nel corso del suo intervento alla assemblea di Confagricoltura. “Mio nonno mi ha insegnato a non aver paura se non fai niente di male – ha continuato – vado avanti, nessuno mi ha mai accusato nelle mie funzioni di ministro, non partecipo ai processi mediatici e mi difendo nei tribunali”. “Mi arricchirò con le querele”, ha poi detto la ministra Daniela Santanchè, rispondendo a una domanda dei cronisti in merito all’inchiesta della procura di Milano su alcune società a lei riferibili.
Grillo: capitalismo sul burrone, ma non riusciamo a immaginare fineMilano, 13 lug. (askanews) – “La globalizzazione, per gran parte dei paesi del mondo, per come è stata gestita, assomiglia ad un patto col diavolo. Nel mondo, meno di 30 persone posseggono le ricchezze di quasi 4 miliardi di persone. Stiamo prosciugando il pianeta e consentendo che milioni di persone muoiano di fame per mantenere in vita un modello che non sembra dare più nessun frutto”. Lo scrive Beppe Grillo in un post sul suo blog. “Dicono che io sia un sognatore, ma i sognatori veri sono quelli che credono che si possa andare avanti con questa crescita all’infinito. Io sono un sognatore che si è risvegliato. Siamo come Willy il Coyote, sospesi senza guardare in basso, perché in basso c’è il burrone. Dobbiamo costringere questo sistema a guardare in basso… è sospeso lì e non guarda. Oggi l’economia del mondo è la coda che muove il cane e non il contrario. Tutto è possibile, e l’impossibile è diventato possibile. Possiamo immaginare la fine del mondo coi film apocalittici di qualsiasi genere, ma non riusciamo a immaginare la fine di questo tipo di capitalismo”.
Per Grillo “non ci rendiamo conto di vivere in una nuova forma di povertà collettiva, che scaturisce da un tipo di risorse che ha cambiato il cittadino in cliente; per la prima volta nella storia, l’uomo si sta trasformando in una materia prima che viene lavorata, plasmata, immagazzinata, venduta e trasformata in dati. La velocità della tecnologia e l’intelligenza artificiale stanno erodendo milioni di posti di lavoro a livello globale, rendendo il fattore umano superato. Le fabbriche sono sempre più automatizzate e si riesce a mantenere la produzione mondiale senza l’apporto umano. Ogni paese, dagli Stati Uniti alla Cina, dall’India al Giappone, deve partecipare e ogni settore, dall’energia ai trasporti, dal cibo alla tecnologia, deve essere trasformato”.