Presenza Delmastro infiamma aula Senato, scintille Pd-FdiRoma, 11 lug. (askanews) – E’ scontro nell’Aula del Senato tra il capogruppo del Pd Francesco Boccia e il presidente della commissione Affari costituzionali Alberto Blboni sul sottosegretario Andrea Delmastro.
Mentre era in corso l’esame sul ddl ‘eco-vandali’, con Delmastro in rappresentanza dell’esecutivo, ha preso la parola prima il senatore Alfredo Bazoli e subito dopo il capigruppo Dem Boccia: “il gruppo di Fdi deve dirci se sta difendendo un uomo, un indagato o la propria idea di come si vive nelle istituzioni. Delmastro non solo è indagato per violazione del segreto d’ufficio ma si è macchiato – ha detto Boccia ricordando l’intervento del sottosegretario in aula sulla vicenda Cospito – di un’offesa nei confronti di un’intera comunità politica. Noi – ha annunciato – ogni volta che Delmastro prenderà la parola, finché non avrà chiesto scusa alla comunità del partito democratico, noi usciremo dall’aula e dalle commissioni”. A quel punto è intervenuto Balboni: “se il gruppo del Pd si ritiene offeso, ha tutti gli strumenti dal giurì d’onore ad una causa per diffamazione e a tutto ciò che è previsto in uno stato di diritto. Non ha invece alcun diritto di imporre di fare o non fare. E’ un fatto gravissimo, ritengo sia un attentato alla Costituzione e se la vogliamo dire tutta, non spetta al capogruppo del Pd stabilire se Delmastro ha commesso o no un reato”.
A Vilinius incontro Meloni-Erdogan, il focus sui migranti e il Mediterraneo (la premier invitata ad Ankara)Vilnius, 11 lug. (askanews) – L’immigrazione e la strategia nel Mediterraneo sono stati tra i temi al centro dell’incontro bilaterale tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan. Un incontro definito “lungo” (50 minuti) e “proficuo” da fonti italiane, a conferma degli “intensi rapporti” tra i due Paesi. Erdogan – riferiscono le fonti – ha apprezzato il ruolo dell’Italia nello scenario del Mediterraneo.
Meloni ed Erdogan hanno affrontato il tema degli investimenti nei settori dell’industria e della difesa, e confermato l’obiettivo di un ulteriore slancio nei rapporti economici, per arrivare a un interscambio di 30 miliardi di euro. Meloni ha posto l’accento sulla strategia per il Mediterraneo e il contrasto all’immigrazione clandestina e ha confermato l’interesse alla collaborazione in diversi settori. Nel corso dell’incontro a margine del vertice Nato di Vilnius, il presidente turco Erdogan ha invitato la presidente del Consiglio Meloni ad Ankara.
A Vilinius incontro Meloni-Erdogan,focus migranti e MediterraneoVilnius, 11 lug. (askanews) – L’immigrazione e la strategia nel Mediterraneo sono stati tra i temi al centro dell’incontro bilaterale tra la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il Presidente turco, Recep Tayyip Erdogan. Un incontro definito “lungo” (50 minuti) e “proficuo” da fonti italiane, a conferma degli “intensi rapporti” tra i due Paesi. Erdogan – riferiscono le fonti – ha apprezzato il ruolo dell’Italia nello scenario del Mediterraneo.
Meloni ed Erdogan hanno affrontato il tema degli investimenti nei settori dell’industria e della difesa, e confermato l’obiettivo di un ulteriore slancio nei rapporti economici, per arrivare a un interscambio di 30 miliardi di euro. Meloni ha posto l’accento sulla strategia per il Mediterraneo e il contrasto all’immigrazione clandestina e ha confermato l’interesse alla collaborazione in diversi settori. Nel corso dell’incontro, secondo quanto riferito, Erdogan ha invitato Meloni ad Ankara.
Senatori Pd abbandonano commissione Giustizia, c’è DelmastroRoma, 11 lug. (askanews) – I senatori del Pd hanno abbandonato l’aula della commissione Giustizia perché durante i lavori si è presentato il sottosegretario Andrea Delmastro, in rappresentanza del governo.
“La maggioranza è nel caos – ha detto poco dopo in Aula il capogruppo del Pd Francesco Boccia – oggi ancora una volta i colleghi del partito democratico sono stati costretti ad abbandonare la commissione Giustizia perchè si è ripresentato il sottosegretario Delmastro che – ha sottolineato – non ha ancora chiesto scusa in questi mesi ed è inaccettabile”.
Fisco, Pd: nuove patrimoniali no ma basta con fuga da IrpefRoma, 11 lug. (askanews) – Il Pd non intende proporre nuove patrimoniali, ma chiede di eliminare le attuali differenze di tassazione a parità di reddito adottando un “modello duale” con “aliquota progressiva” simile a quello tedesco”. Lo ha precisato Antonio Misiani durante la conferenza stampa tenuta insieme ad Elly Schlein per presentare le proposte dei democratici in matiera fiscale.
“Non c’è alcuna proposta di nuova imposta patrimoniale tra gli emendamenti del Pd. C’è invece una riflessione su un riequilibrio delle rendite catastali, a parità di gettito che il governo non ha avuto il coraggio di fare. Però non c’è nessuna proposta di nuova imposizione patrimoniale”. Soprattutto, ha agguinto, “vorrei sottolineare l’idea di riordino delle proposte del Pd. Riprende il modello duale indicato dal governo Draghi, con un’aliquota progressiva alla tedesca”. Invece, “ogni gruppo di interesse in questi anni si è costruito la propria aliquota di riferimento, scontata, rispetto a quello che pagano i contribuenti che continuano a pagare l’Irpef, che ormai è diventata per il 94% l’imposta sui redditi da lavoro e da pensione. In questi anni una fuga dall’Irpef autogestita da gruppi di interesse particolari che ha enormemente peggiorato il grado di equità del sistema”.
Anche in tema di imposte di successione, “non proponiamo alcuna nuova imopsta” oltre a quella già in vigore. “L’unica indicazione che diamo è di renderla maggiormente progressiva, perché oggi le eredità di centinaia di milioni di euro pagano esattamente le stesse tasse delle famiglie del ceto medio”.
Pnrr, Fitto: il governo modificherà 10 obiettivi per la quarta rataRoma, 11 lug. (askanews) – Via libera da parte dei ministri della cabina di regia alle modifiche a 10 obiettivi (su 27) relativi alla quarta rata del Pnrr. Lo ha riferito il Ministro per gli affari europei, il Sud, la coesione territoriale e il Pnrr, Raffaele Fitto, nella cabina conferenza stampa al termine della riunione della cabina di regia che è durata poco più di mezz’ora.
“Ora – ha aggiunto il Ministro – possiamo proseguire un percorso che ci consentirà di chiedere il pagamento della quarta rata”. Dopo le modifiche agli obiettivi della quarta rata del Pnrr, concordate oggi nella cabina di regia “chiederemo il pagamento integrale della quarta rata, senza decurtazioni”. Le modifiche agli obiettivi della quarta rata del Pnrr riguardano i ministeri delle Infrastrutture, delle Imprese, dell’Istruzione, della Cultura. “La quarta rata a questo punto – ha aggiunto Fitto – dopo una condivisione formale con la Commissione europea, può essere oggetto di richiesta di pagamento, che inoltreremo. Ieri abbiamo concluso con la Commissione Ue il tavolo tecnico”. Così “se tutto andrà” come previsto “saremo l’unico Paese a chiedere il pagamento della quarta rata. Il concetto di ritardo è molto opinabile”. “Ci stiamo muovendo su terza e quarta rata esclusivamente su obiettivi che sono precedenti – ha aggiunto Fitto – mi farebbe piacere ascoltare in Parlamento qualche elemento specifico relativo al ritardo e in capo a chi è questo ritardo. Non credo sia utile” fare questo discorso “ma se qualcuno lo vuole lo possiamo fare”. A chiedere chiarimenti, con la preoccupazione per lo stato dell’arte, sono state le opposizioni, in primis la segretaria del Pd Elly Schlein, che chiama in causa direttamente la presidente del consiglio: “La presidente Meloni si assuma le sue responsabilità e venga a spiegarci in Parlamento perché non si è ancora visto un euro della terza rata del PNRR e perché rischia di slittare anche la quarta, si ricordi che parliamo di risorse che riguardano investimenti strategici per le imprese, il lavoro e le vite delle persone e ottenerle è essenziale per far ripartire il Paese. Una cosa è certa: non possiamo perdere la storica opportunità del Pnrr perché il governo passa il suo tempo a difendere Santanchè, La Russa e Delmastro.” “Ci sono 19 miliardi di euro – ha sottolineato la segretaria Pd- che l’Italia avrebbe potuto incassare già da febbraio con la terza rata del PNRR: siamo a luglio e non ne abbiamo traccia. Ci sono altri 16 miliardi di euro, la quarta rata, per i quali dovevamo presentare la domanda a fine giugno: siamo all’11 luglio e tutto tace. Tace soprattutto la presidente del Consiglio, in silenzio da giorni per i guai giudiziari dei suoi ministri e sottosegretari mentre l’Italia rischia di perdere le risorse che faticosamente ha ottenuto dall’Unione europea”.
“Chiediamo l’audizione della presidente Meloni e del ministro Fitto perchè questo oltraggio alle prerogative parlamentari non può passare sotto silenzio e non può vedere la compiacevole acquiescienza dell’opposizione che ha sempre mostrato senso di responsabilità per il bene del paese”, ha detto Ubaldo Pagano (Pd) a proposito della riunione della cabina di regia sul Pnrr dove sono state approvate modifiche alla quarta rata del Pnrr. “Viene il dubbio che le modifiche siano strumentali e tendano a non volerlo attuare perché non credete agli obiettivi del Pnrr”, ha aggiunto l’esponente del Pd. Quindi Pagano ha citato le parole che Meloni pronunciò in Aula quando venne approvato il Pnrr: “‘non è giusto si voti un piano di questa portata senza avere avuto neppure il tempo di leggerlo, siamo un partito serio e non accetta la formula prendere o lasciare’ un anno fa erano queste le parole della presidente del consiglio. Basta con questa pantomima ipocrita che è diventata ormai una tragedia sulla pelle degli italiani”. Infine è intervenuto Marco Grimaldi (Avs): “Chiediamo a Meloni di uscire da questa pantomima, vogliamo in fretta e urgentemente sapere quali sono le revisioni del Pnrr e avere la certezza che non un asilo nido uscirà dal piano e che abbia ancora al centro il tema della resilienza e della transizione ecologica”.
Schlein: abbassare tasse su lavoro-impresa, agendo su renditeRoma, 11 lug. (askanews) – La proposta del Pd in materia di fisco prevede di “abbassare le tasse su lavoro e imprese”, reperendo risorse dalla “lotta all’evasione fiscale”, prevedendo un “sistema più equo” e intervenendo su “rendite e redditi da capitale”. Lo ha detto la segretaria democratica Elly Schlein parlando in conferenza stampa.
“C’è molta carne al fuoco: la progressività fiscale, l’idea che anziché ridurre ulteriormente le aliquote si potrebbe transitare verso un sistema ad aliquota continua come quello tedesco, più aderente al criterio di progressività e ai bisogni di un paese come il nostro”. E poi, “un sistema duale che dica che se dobbiamo abbassare le tasse su lavoro e imprese, oltre al contrasto dell’evasione fiscale, oltre a rendere il sistema più equo, se c’è una parte su cui poter intervenire è quella dei redditi da capitale e delle rendite, dove le aliquote sono sensibilmente più basse, dallo zero al 26%”. Al contrario, ha concluso, “la vera idea della destra è: abbassiamo le tasse ai ricchi. Se mancheranno risorse vuol dire che ci saranno meno servizi per i poveri”.
Santanchè, Schlein: ha mentito, si dimetta e Meloni intervengaRoma, 11 lug. (askanews) – Dopo la nuova puntata di Report sembra che la ministra Daniela Santanchè abbia detto cose non vere al Senato e per questo il Pd ribadisce la richiesta di dimissioni. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein in conferenza stampa.
“Quello che è emerso ieri mi sembra abbastanza evidente: pare che la ministra Santanchè sia andata in aula al Senato a dichiarare cose non vere. Questo sarebbe molto grave”. “Questo pare da alcune risultanze documentali e testimonianze di ex dipendente. Noi possiamo solo dire quello che diciamo dal primo momento: per fatti ben meno gravi di questi ci sono state dimissioni di ministri in Italia e nel resto d’Europa. Quindi torniamo a chiedere con forza e con nettezza le dimissioni della ministra Santanchè e a Giorgia Meloni di assumersi le sue responsabilità e di intervenire”.
Ha concluso la segretaria Pd: “Abbiamo anche chiesto a tre ministri di venire in aula a riferire per riuscire a chiarire i contorni di questa vicenda. Il Pd con una sua interrogazione ha rivelato questa vicenda del debito di 2,7 milioni che non sarebbe stato restituito. Siamo qui a ribadire le stesse domande e da troppo tempo aspettiamo le risposte”.
Opposizioni all’attacco in aula, Meloni riferisca su Pnrr e giustiziaRoma, 11 lug. (askanews) – Opposizioni all’attacco del governo in apertura di seduta alla Camera dove è all’esame la legge delega sul fisco. Con una differenza però: mentre i Cinque stelle puntano sul tema giustizia, Pd e Alleanza Verdi e Sinistra si concentrano sul Pnrr. Tutti però chiedono che sia la premier Giorgia Meloni a riferire in Parlamento.
“Chiediamo che la premier Meloni venga in quest’aula e riferisca se quelle note che provengono da palazzo chigi sono a sua firma o se ha omesso di assumerne la responsabilità perchè il conflitto tra poteri dello Stato è quanto di peggio possa esistere in una democrazia sempre più debole come la nostra”, ha detto Federico Cafiero De Raho (M5s) prendendo la parola alla Camera per denunciare i recenti attacchi da parte del governo nei confronti della magistratura: “Il conflitto tra poteri dello Stato è la democrazia che scricchiola ed è sempre più debole, la magistratura è stata messa sotto accusa, impedita nello svolgere il proprio dovere e il proprio lavoro”. “Chiediamo l’audizione della presidente Meloni e del ministro Fitto perchè questo oltraggio alle prerogative parlamentari non può passare sotto silenzio e non può vedere la compiacevole acquiescienza dell’opposizione che ha sempre mostrato senso di responsabilità per il bene del paese”, ha detto Ubaldo Pagano (Pd) a proposito della riunione della cabina di regia sul Pnrr dove sarebbero state approvate modifiche alla quarta rata del Pnrr, e che sarebbero condivise con l’Ue dieci modifiche su 27 obiettivi, più di un terzo del Pnrr relativo alla quarta rata. “Viene il dubbio che le modifiche siano strumentali e tendano a non volerlo attuare perchè non credete agli obiettivi del Pnrr”, ha aggiunto l’esponente del Pd. Quindi Pagano ha citato le parole che Meloni pronunciò in Aula quando venne approvato il Pnrr: “‘non è giusto si voti un piano di questa portata senza avere avuto neppure il tempo di leggerlo, siamo un partito serio e non accetta la formula prendere o lasciare’ un anno fa erano queste le parole della presidente del consiglio. Basta con questa pantomima ipocrita che è diventata ormai una tragedia sulla pelle degli italiani”.
Infine è intervenuto Marco Grimaldi (Avs): “chiediamo a Meloni di uscire da questa pantomima, vogliamo in fretta e urgentemente sapere quali sono le revisioni del Pnrr e avere la certezza che non un asilo nido uscirà dal piano e che abbia ancora al centro il tema della resilienza e della transizione ecologica”.
Arriva la card del Governo contro il “caro-carrello”Roma, 11 lug. (askanews) – “Abbiamo cercato di attivare una misura di sostegno attivo rispetto a una situzione congiunturale che ha visto una crescita inflattiva che colpisce le famiglie italiane mettendole a rischio di entrare nella fascia di poverta”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, durante la conferenza di presentazione dell’iniziativa “Dedicata a te”, la carta voluta dal Governo contro il caro-carrello della spesa. La card ha un valore di 382,5 euro per nucleo famigliare con almeno tre componenti e con Isee non superiore a 15.000 euro. Un sostegno concreto che è “anche un modo per rilanciare i consumi e rilanciare altre attività legate all’alimentazione”.
Si tratta di un aiuto, ha precisato il ministro durante la conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa, che “non è sommabile ad altri interventi, quindi neanche a quello del reddito di cittadinanza. Dobbiamo cercare di dare una mano a tutti quelli che pensiamo ne abbiano bisogno”. “Non vogliamo procedere secondo schemi rigidi, ma con attività mirate, per risolvere problemi specifici, limitate nel tempo”, ha quindi proseguito il ministro, spiegando: “certo, si può fare sempre meglio, ma io credo che l’importante sia fare sempre qualcosa e non ragionare sempre con schemi rigidi”. Lo strumento, finanziato con 500.000 euro, permette di acquistare esclusivamente beni alimentari di prima necessità e di usufruire di convenzioni dedicate grazie a una serie di accordi stipulati dal Masaf con tutti gli esercizi aderenti, appartenenti alla Grande Distribuzione Organizzata e non solo, per l’applicazione di un ulteriore sconto del 15% in favore dei possessori delle carte.
La carta sarà disponibile negli uffici postali a partire dal 18 luglio e sarà utilizzabile per gli acquisti su tutto il territorio nazionale. Attenzione, va però attivata entro il 15 settembre. Dopo questa data, le card inutilizzate saranno disattivate completamente “per evitare dispersioni: dobbiamo usare tutta la somma prevista”, ha avvertito il ministro. “Al 15 settembre quindi i fondi delle carte non attivate saranno ripartiti tra i beneficiari del provvedimento e questo rappresenterà potenzialmente un altro valore aggiunto”. Attualmente, i comuni che hanno già attivato la partecipazione al sistema sono 7.578. Non è necessario richiedere la card perché “l’elenco realizzato con Inps viene consegnato a Poste italiane che attiva un percorso con cui i beneficiari riceveranno direttamente una comunicazione per andare a ritirare la postepay. Se gli utenti la useranno nei negozi convenzionati attiveranno una scontistica del 15% sui prodotti, cuulabile agli sconti già in essere in quegli esercizi commerciali”, ha aggiunto Lollobrigida.
Il ministro ha poi annunciato: “nei prossimi mesi chiederemo ulteriori sforzi a tutte le filiere per andare incontro anche a una diminuzione dei costi di alcune voci di produzione, e magari a una revisione dei prezzi di alcuni prodotti che hanno visto una crescita negli ultimi mesi particolarmente rilevante”. Il presidente di Federdistribuzione, Carlo Alberto Buttarelli, ha spiegato che “con questa operazione le aziende della Distribuzione Moderna, che rappresentano un settore economico primario del nostro Paese, mettono in campo uno sconto che si traduce in un investimento complessivo che può raggiungere i 75 milioni di euro, che si aggiungono ai 500 milioni di euro stanziati dal Governo per l’acquisto, nei punti vendita, dei beni alimentari essenziali”.
“Questa iniziativa – ha aggiunto Buttarelli – è un ulteriore sostegno a chi è più fragile, e si aggiunge all’impegno quotidiano delle imprese della Distribuzione Moderna che garantiscono alle famiglie soluzioni di acquisto convenienti con una grande attenzione alla qualità e valorizzando in modo particolare le filiere di eccellenza del Made in Italy”.