Sudan, Meloni riunisce Tajani, Mantovano e Cavo DragoneRoma, 22 apr. (askanews) – Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni sta seguendo l’evoluzione del conflitto in Sudan e ha tenuto una riunione con il ministro degli Esteri Antonio Tajani, il sottosegretario Alfredo Mantovano, il Capo di Stato Maggiore della Difesa Giuseppe Cavo Dragone, il generale Francesco Paolo Figliuolo, responsabile del Comando operativo di vertice interforze, i responsabili dell’Unità di crisi della Farnesina e dei Servizi di Sicurezza. E’ quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi.
Durante la riunione, secondo le stesse fonti, è stata esaminata la situazione sul terreno, in contatto diretto con le unità presenti in Sudan, e predisposto un piano di emergenza per la tutela dei nostri connazionali.
25 aprile, Salvini: La Russa? Io celebro la Liberazione. Faccio il ministro e non mi pagano per commentareMilano, 22 apr. (askanews) – Matteo Salvini si tiene alla larga dalle polemiche scoppiate intorno alle parole del presidente del Senato, Ignazio La Russa, sul 25 Aprile trincerandosi più volte in un no comment. Parlando a margine della sua visita al Salone del Mobile di Rho, il vicepremier ha detto: “Io celebrerò la liberazione del nostro Paese, starò un po’ in famiglia e lavorerò come lavorerò il primo maggio e come lavoriamo ovunque siamo perché gli italiani ci pagano per farlo”.
Incalzato sulle parole della seconda carica dello Stato, secondo cui l’antifascismo non sarebbe in Costituzione, Salvini ha replicato: “Non fatemi commentare, io sono ministro delle Infrastrutture, il mio obiettivo è sbloccare i cantieri, creare lavoro e sicurezza”. Neanche quando gli si chiede se da cittadino condivide quelle parole si lascia scappare un commento: “Faccio il ministro delle Opere pubbliche, mi occupo di futuro non di commenti, che riempiono i giornale ma non mi pagano per commentare”. Bocca cucita anche sulla agenda di La Russa nel giorno della Liberazione: “Io so quello che faccio io”.
Meloni: Cdm il primo maggio perché dobbiamo dare l’esempio. Salvini: aumenteremo buste paga e pensioniRoma, 22 apr. (askanews) – “Crediamo che i primi a dover dare l’esempio debbano essere quelli come noi che, in fondo, sono dei privilegiati, dunque ho deciso di tenere un Cdm in questa giornata dove tanti italiani saranno comunque sul posto di lavoro, tra le forze dell’ordine, tra chi si prende cura dei malati negli ospedali, nei trasporti, nei ristoranti, negli alberghi, nei luoghi della cultura, compresi i tecnici impegnati in Piazza San Giovanni nel Concertone del Primo Maggio. È una giornata importante che il governo dedicherà al lavoro, prendendo decisioni sul lavoro”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, parlando della decisione di convocare un Consiglio dei ministri dedicato al lavoro per il primo maggio in un’intervista a Milano Finanza.
E il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, promette: “Il primo maggio faremo un consiglio dei ministri dove ci sarà un altro sostanzioso e sostanziale aumento delle buste paga e delle pensioni più basse”, ha detto a margine della sua visita a Rho al Salone del Mobile, dove ha parlato della riunione del Cdm annunciata ieri dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ribadendo che “il lavoro paga”.
Mossa Meloni per il primo maggio, Cdm con provvedimenti lavoroRoma, 21 apr. (askanews) – Giorgia Meloni sceglie la data simbolo del primo maggio per varare un pacchetto di misure per il lavoro. Questa la “mossa” decisa dalla premier, che ha convocato la seduta nel giorno della festa del lavoro. Sul tavolo, secondo quanto comunicato da Palazzo Chigi, “provvedimenti in materia di lavoro e politiche sociali”.
Il dettaglio degli interventi è ancora in via di definizione, ma dovrebbe entrare il taglio del cuneo fiscale, previsto nel Def. “Nei prossimi giorni – ha confermato questa mattina il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso – faremo un altro passo nella direzione che ci porterà da qui alla fine della legislatura a tagliare 5 punti di cuneo fiscale per tutti, per aumentare i salari”. Secondo fonti di governo, il Cdm del primo maggio dovrebbe anche varare il decreto lavoro su cui è impegnata ormai da tempo la ministra Marina Calderone, che nei giorni scorsi più volte è arrivata a Palazzo Chigi. Tra le novità presenti nel decreto ci sono la riforma del reddito di cittadinanza e un allentamento dei vincoli per la stipula dei contratti a tempo determinato. Per quanto riguarda il reddito, secondo le bozze circolate, dovrebbero essere creati tre distinti programmi: la Garanzia per l’inclusione (Gil), la Garanzia per l’attivazione lavorativa (Gal) e la Prestazione di accompagnamento al lavoro (Pal). Sui percettori, ha assicurato la ministra pochi giorni fa in un’intervista, “pensiamo di ampliare la platea dei nuclei familiari in condizioni di fragilità, come ad esempio chi ha in famiglia malati molto gravi. E sul fronte delle politiche attive stiamo creando le condizioni affinchè i disoccupati trovino occupazione nei posti di lavoro che in Italia ci sono”. Nei prossimi giorni, comunque, le misure saranno definite nel dettaglio. Prima però ci sarà il 25 aprile. In vista della Festa della Liberazione è già in atto un’aspra polemica politica, in particolare per alcune frasi del presidente del Senato Ignazio La Russa, che celebrerà la ricorrenza a Praga, ricordando Jan Palach e visitando il campo di concentramento nazista di Terezin. Da parte sua Meloni, secondo l’agenda ufficiale, sarà alla cerimonia all’Altare della Patria, insieme al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Secondo quanto si apprende da fonti di governo, però, la premier potrebbe inserire un altro appuntamento, su cui però c’è il più stretto riserbo.
Schlein: l’antifascismo è la nostra Costituzione. Un’altra bufera su La Russa (che dice dove sarà il 25 aprile)Roma, 21 apr. (askanews) – Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, passerà il 25 aprile, festa della Liberazione dal nazifascismo, a Praga, capitale della Repubblica ceca. La sua agenda, diffusa oggi, prevede alle 9 del mattino la partecipazione alla cerimonia ufficiale di Stato a Roma, all’Altare della Patria, successivamente la partenza. Alle 12.15 è previsto il suo intervento alla riunione dei presidenti dei Parlamenti dei Paesi membri dell’Unione europea a Praga. Ma il messaggio politico che La Russa ha annunciato stamani in un colloquio pubblicato dal quotidiano La Repubblica (“farò una cosa che metterà d’accordo tutti”) è rappresentato dai due impegni successivi: alle 15 per una commemorazione e la deposizione di una corona in Piazza San Venceslao (Praga) al Monumento di Jan Palach, lo studente cecoslovacco che si diede fuoco per protestare contro il regime comunista e morì il 19 gennaio 1969; alle 16.30 il presidente del Senato visiterà il campo di concentramento nazista di Terezin (Theresienstadt in tedesco), non lontano da Praga, in Cechia.
Ma, dopo il “caso” delle sue parole sull’attentato partigiano di via Rasella, La Russa è stato nuovamente investito oggi dalle polemiche per le sue parole riportate dal quotidiano romano: “Nella Costituzione non c’è alcun riferimento all’antifascismo”. Per il co-portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli è “la vergogna delle istituzioni”. “Dice sciocchezze” secondo Osvaldo Napoli di Azione. “Sembra Galeazzo Musolesi delle Sturmtruppen”, commenta Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra italiana. “Il presidente La Russa, tradendo ancora una volta il suo ruolo istituzionale, continua a rileggere la storia e ora addirittura la Costituzione”, accusa Irene Manzi del Pd. “Gli ricordo – aggiunge – che la nostra carta è dichiaratamente antifascista perché contiene la XII Disposizione transitoria e finale, che vieta la ricostruzione sotto qualsiasi forma del disciolto partito fascista. Ma anche perché ogni articolo è stato scritto in antitesi al fascismo”. “Ho sentito le parole del presidente La Russa. Ha detto che l’antifascismo non è in Costituzione. Beh, l’antifascismo è la nostra Costituzione”, la replica, secca, si Elly Schlein, a margine della segreteria Pd.
Poi La Russa ha precisato – dopo aver messo i puntini sulle i nei confronti del giornalista che “ha trasformato in ‘colloquio’ un veloce scambio di parole avvenuto ieri alla buvette del Senato” – che: “Il mio riferimento non era ‘all’antifascismo’ ma all’assenza in Costituzione della “parola antifascismo”, essendo i valori della Resistenza, a cui mi sono esplicitamente richiamato, espressi in positivo nella prima parte della Costituzione. Con tale dovuta e necessaria correzione, ritengo venga meno qualsiasi interpretazione contraria al mio pensiero”. E – prima di volare per Praga – “il 25 aprile ho modificato gli impegni internazionali assunti da tempo e sarò all’Altare della Patria a fianco del Presidente della Repubblica”, ha sottolineato in una dichiarazione il Presidente del Senato Ignazio La Russa.
Ue, Meloni-Frederiksen: soluzioni europee pragmatiche per MigrantiRoma, 21 apr. (askanews) – E’ terminato l’incontro tra la presidente del Consigloio Giorgia Meloni e la premier del Regno di Danimarca Mette Frederiksen. La premier danese ha lasciato Palazzo Chigi.
L’incontro con Frederiksen, in visita privata in Italia – spiega una nota di Palazzo Chigi -, è consistito in “uno scambio di vedute su priorità-chiave europee, dal sostegno a 360 gradi all’Ucraina, a una gestione europea dei flussi migratori, alla revisione del Patto di Stabilità e Crescita, alla sovranità industriale e tecnologica dell’Ue”. “I due Primi Ministri sono stati concordi sull’importanza di un approccio pragmatico, volto a soluzioni europee che vengano incontro ai bisogni dei cittadini e degli imprenditori”, conclude la nota.
La Russa precisa: mi riferivo a “parola antifascismo” , non all’antifascismoRoma, 21 apr. (askanews) – “Ho letto l’articolo di Repubblica con richiamo in prima pagina dal titolo “L’antifascismo non è nella Costituzione. Il mio 25 aprile? Metterò d’accordo tutti”. Ringrazio il giornalista Emanuele Lauria che ha lecitamente trasformato in “colloquio” un veloce scambio di parole avvenuto ieri alla buvette del Senato e ripreso in maniera corretta e testuale dall’agenzia di stampa Ansa. Mi preme però sottolineare che, come riportato anche dalla stessa agenzia, il mio riferimento non era “all’antifascismo” ma all’assenza in Costituzione della “parola antifascismo”, essendo i valori della Resistenza, a cui mi sono esplicitamente richiamato, espressi in positivo nella prima parte della Costituzione. Con tale dovuta e necessaria correzione, ritengo venga meno qualsiasi interpretazione contraria al mio pensiero. Il 25 aprile ho modificato gli impegni internazionali assunti da tempo e sarò all’Altare della Patria a fianco del Presidente della Repubblica”. Lo precisa in una dichiarazione il Presidente del Senato Ignazio La Russa.
La Russa il 25 Aprile a Praga: omaggio a Palach e visita campo nazistaRoma, 21 apr. (askanews) – Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, passerà il 25 aprile, festa della Liberazione dal nazifascismo, a Praga, capitale della Repubblica ceca. La sua agenda, diffusa oggi, prevede alle 9 del mattino la partecipazione alla cerimonia ufficiale di Stato a Roma, all’Altare della Patria, successivamente la partenza. Alle 12.15 è previsto il suo intervento alla riunione dei presidenti dei Parlamenti dei Paesi membri dell’Unione europea a Praga.
Ma il messaggio politico che La Russa ha annunciato stamani in un colloquio pubblicato dal quotidiano La Repubblica (“farò una cosa che metterà d’accordo tutti”) è rappresentato dai due impegni successivi: alle 15 per una commemorazione e la deposizione di una corona in Piazza San Venceslao (Praga) al Monumento di Jan Palach, lo studente cecoslovacco che si diede fuoco per protestare contro il regime comunista e morì il 19 gennaio 1969;alle 16.30 il presidente del Senato visiterà il campo di concentramento nazista di Terezin (Theresienstadt in tedesco), non lontano da Praga, in Cechia. Dopo il “caso” delle sue parole sull’attentato partigiano di via Rasella, La Russa è stato nuovamente investito oggi dalle polemiche per le sue parole riportate dal quotidiano romano: “Nella Costituzione non c’è alcun riferimento all’antifascismo”. Per il co-portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli è “la vergogna delle istituzioni”. “Dice sciocchezze” secondo Osvaldo Napoli di Azione. “Sembra Galeazzo Musolesi delle Sturmtruppen”, commenta Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra italiana. “Il presidente La Russa, tradendo ancora una volta il suo ruolo istituzionale, continua a rileggere la storia e ora addirittura la Costituzione”, accusa Irene Manzi del Pd. “Gli ricordo – aggiunge – che la nostra carta è dichiaratamente antifascista perché contiene la XII Disposizione transitoria e finale, che vieta la ricostruzione sotto qualsiasi forma del disciolto partito fascista. Ma anche perché ogni articolo è stato scritto in antitesi al fascismo”.
Schlein riunisce segreteria Pd a Riano, omaggio a MatteottiRiano (Rm), 21 apr. (askanews) – Si tiene a Riano la prima riunione della segreteria Pd dell’era Schlein. La segretaria ha scelto il paese alle porte di Roma per il primo incontro del gruppo dirigente del partito, un modo per rendere omaggio a Giacomo Matteotti. Il corpo del leader socialista ucciso dai fascisti venne ritrovato infatti proprio in un bosco nei pressi di Riano.
La Schlein e il resto della segreteria sono riuniti in un circolo ricreativo. Poco prima la leader Pd ha reso omaggio davanti al monumento sulla via Flaminia che ricorda Matteotti.
Dl Cutro, Gasparri: correzione emendamento non è stata impostaRoma, 21 apr. (askanews) – Sull’emendamento al decreto Cutro che prevedeva di togliere il richiamo ai principi costituzionali e ai trattati internazionali “non abbiamo fatto nessuna marcia indietro, ci siamo consultati io con il capogruppo di FdI Lucio Malan, quello della Lega Massimiliano Romeo e il ministro dei Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani. Abbiamo deciso di modificare l’emendamento e abbiamo lasciato il richiamo”. Lo spiega il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri (Fi) in un’intervista al Corriere della Sera.
“Non si pensi che non volessimo seguire la Costituzione o i trattati internazionali – aggiunge Gasparri parlando dei motivi per cui si è deciso di modificare l’emendamento -. Qualcuno ha ritenuto fossero ridondanti, un richiamo ultroneo, eccedente. Sull’immigrazione negli anni si sono stratificate tante di quelle leggi. Poi nel governo giallorosso, nel 2020, si è deciso di aggiungere quel richiamo. Inutile. È ovvio che si devono rispettare la Costituzione e i trattati internazionali. Non c’è bisogno di scriverlo”. Comunque “non ho deciso io” di toglierlo, sottolinea Gasparri, “è stato un lavoro di tante persone. Anche il ministro Piantedosi ha convenuto che quel richiamo si poteva togliere” e in ogni caso all’esponente di Forza Italia non è arrivata alcuna telefonata dalla premier Meloni: “Non mi ha chiamato nemmeno Mattarella. È stata una semplice dinamica parlamentare – assicura Gasparri -. Ci siamo accordati in quattro per quella modifica, non certo gli ultimi arrivati. E comunque è bene che sia chiaro: non abbiamo fatto nessuna marcia indietro, le norme restrittive sui permessi speciali sono rimaste”.