Mattarella vede Morawiecki, poi vola ad Auschwitz per la “Marcia dei vivi”Varsavia, 18 apr. (askanews) – Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella incontra oggi al Palazzo della Cancelleria il primo Ministro polacco Matuesz Morawiecki con il quale avrà un colloquio. Alle 10,45 si recherà al Palazzo del Parlamento dove sarà ricevuto dalla presidente del Sejm Elzbieta Witek e successivamente al Senato dal Presidente Tomasz Grodzki.
Alle 12 il volo per Cracovia dove alle 13,15 Mattarella e la signora Laura si recheranno al museo di Auschwitz-Birkenau, ad accoglierli il direttore del museo Piotr M.A. Cywinski. Qui dopo aver deposto una corona presso il Muro delle esecuzioni ci sarà la visita al museo insieme agli studenti di tre licei italiani e alle sorelle Andra e Tatiana Bucci, sopravvissute alla Shoah.
Alle 15,45 il capo dello Stato si recherà al Museo di Auschwitz 2 per la cerimonia conclusiva della Marcia dei vivi. Qui Mattarella farà un intervento, poi il ritorno a Cracovia.
Ciriani: ai clandestini va dato uno stop, ma non ci sarà un bis dei decreti sicurezzaRoma, 18 apr. (askanews) – “La protezione speciale è soltanto uno degli aspetti del decreto, rimasto sullo sfondo dopo Cutro perché il segnale che volevamo dare subito era che gli scafisti non potevano più fare i loro comodi e che in Italia si arriva inmodo regolare. Adesso andava fatto un passo in più”. E’ quanto ha detto il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, in un’intervista al Corriere della Sera, secondo il quale “la protezione umanitaria o speciale è un grimaldello per cui chiunque entri in Italia poi difficilmente può essere espulso”.
“Già sono farraginose le norme per espellere chi non ha alcun diritto di essere accolto ù a differenza di chi fugge da una guerra, o viene perseguitato, o ha gravissime situazioni di salute ù ma con la protezione speciale si rende ancora più arduo dare accoglienza a chi ne ha davvero necessità e rimandare indietro chi non ne ha i requisiti”, ha aggiunto il ministro. Secondo Ciriani, “se non agiamo, ci sarà un continuo arrivo di clandestini che sanno che troveranno qui una forma di regolarizzazione”. “Ma l’Italia non può essere l’approdo di tutti”, ha insistito.
Il ministro non vede punti di convergenza con l’opposizione in Aula. “Sinceramente no, perché la loro è una polemica tutta ideologica e politica. Se noi diciamo bianco loro dicono nero, si vuole solo boicottare il nostro lavoro”, ha precisato, aggiungendo: “la situazione rispetto ai decreti sicurezza è cambiata, quindi non ci sarà un provvedimento uguale, e certamente lavoriamo a norme coerenti e inattaccabili. Ma non tiriamo inmezzo il Quirinale, sarebbe irrispettoso”.
Dl Cutro, partita sulle modifiche rinviata all’aula del SenatoRoma, 17 apr. (askanews) – La partita sul dl Cutro si giocherà in aula dove martedì pomeriggio approderà il provvedimento. E’ quasi certo ormai che la commissione Affari costituzionali del Senato non riuscirà a chiudere l’esame del decreto e il cantiere delle modifiche inevitabilmente si riaprirà. E la Lega, incassato un successo sul tema della protezione speciale con il subemendamento unitario di centrodestra che prevede il giro di vite, ricorda però che nel suo ‘pacchetto’ di 21 emendamenti ci sono altri temi che potrebbero essere quindi riproposti.
L’esame del decreto è stato avviato oltre un mese fa ma le prime votazioni ci sono state a ridosso delle feste di Pasqua e solo sui tre articoli meno divisivi del provvedimento, mentre sulla parte più contestata dalle opposizioni i pareri del governo sono arrivati con il contagocce e solo oggi è ricominciato il voto, ad oltranza. In una giornata caratterizzata dall’ostruzionismo delle opposizioni. Nel tardo pomeriggio erano stati esaminati solamente circa il 10 per cento dei quasi 350 subemendamenti ai due maxi-testi del governo. Tutti pareri negativi, salvo che ai due subemendamenti della maggioranza, in particolare quello sulla stretta alla protezione speciale. Accantonati invece gli emendamenti della Lega, come richiesto da governo e relatore.
“E’ molto probabile che si andrà in aula senza relatore. Abbiamo già votato una cinquantina di emendamenti e ne mancano ancora più di trecento. Se procedessimo con gli stessi tempi che hanno caratterizzato queste prime quattro, cinque ore di lavoro è difficile arrivare alle 16,30 di domani pomeriggio anche facendo l’alba”. Quindi “alla fine la partita si giocherà in aula”, ha affermato il presidente della commissione Affari costituzionali del Senato, Alberto Balboni (FdI). Balboni ha espresso “rammarico” e puntualizzato che “se si va in aula senza relatore quello che abbiamo fatto in commissione viene azzerato e si vota da capo emendamento per emendamento. Ci saranno 4-500 votazioni e a quel punto ognuno sarà libero di presentare emendamenti nel testo e nella forma che vorrà”. Esclusa, ha spiegato, la fiducia che il Governo non sarebbe intenzionato a porre in aula.
Uscendo dalla commissione Affari costituzionali, in serata, dopo aver fatto questa sera un breve passaggio per “sentire il dibattito”, il capogruppo del Carroccio Massimiliano Romeo ha assicurato che il sub-emendamento unitario del centrodestra sulla protezione speciale “ci vede tutti concordi” ma ha aggiunto che “su altre tematiche”, che vanno “dall’integrazione” ad “altri che riguardano il rientro di chi ha il diritto di asilo perché scappa dal paese che è in guerra e poi l’estate torna lì” o “il tema dei Cpr valuteremo quali sono gli emendamenti che andranno presentati”.
Berlusconi ricoverato in reparto ordinario, prognosi resta riservataMilano, 17 apr. (askanews) – Rimane riservata la prognosi per Silvio Berlusconi, ricoverato da 13 giorni nell’ospedale San Raffaele di Milano per un’infezione polmonare in conseguenza di una leucemia mielomonocitica cronica. Un comunicato dell’ospedale San Raffaele di Milano diffuso stamane conferma le indiscrezioni sul trasferimento del fondatore di Forza Italia dal reparto di terapia intensiva, dove è ricoverato dal 5 aprile scorso, a un reparto di degenza ordinario.
“Al momento – si legge nella nota firmata dai professori Alberto Zangrillo, primario del reparto di rianimazione del San Raffaele e medico personale dell’ex premier e di Fabio Ciceri, primario di Ematologia – lo stato clinico e la risposta alle cure hanno consentito il trasferimento del presidente Silvio Berlusconi in un reparto di degenza ordinaria. Proseguono le cure e il monitoraggio dei parametri funzionali”. Nei giorni scorsi, nonostante la risposta definita “positiva” alle cure a cui è sottoposto, la situazione complessiva del paziente Berlusconi è stata definita “delicata”. Nel corso della giornata al San Raffaele si sono registrate le consuete visite dei familiari e delle persone più vicine a Silvio Berlusconi, tra cui i figli Luigi, Pier Silvio, Marina e Paolo, il fratello di Silvio, giunto nel tardo pomeriggio. Ha fatto visita anche oggi all’ex premier il suo amico di sempre, Fedele Confalonieri.
25 aprile, La Russa: già a Fiuggi riconoscemmo valore ResistenzaMilano, 17 apr. (askanews) – “A chi dice che la destra deve fare ancora i conti del passato, dico di leggere il libro di Pier che riprende alcune delle tesi di Fiuggi, quando con Pinuccio Tatarella riconoscemmo chiaramente il valore assoluto della Resistenza nel ridare all’Italia libertà e democrazia”. Lo ha detto il presidente del Senato Ignazio La Russa, durante la presentazione del libro di Pier Ferdinando Casini “C’era una volta la politica”, al Teatro Franco Parenti di Milano.
“Poi dicemmo anche altro, su partigiani bianchi e rossi, è che una parte della Resistenza aveva l’ambizione di dare all’Italia un governo più simile a quello dell’Unione Sovietica: è una verità storica”, ha aggiunto.
Il centrosinistra prevale alle Comunali di Udine, De Toni sindaco. Schlein: grande soddisfazioneUdine, 17 apr. (askanews) – Ribaltone ad Udine. Il “civico” Alberto Felice De Toni, già rettore dell’università ed ex presidente della Conferenza dei rettori, è il nuovo sindaco della città. Ha vinto con oltre il 52% dei voti e l’appoggio del centrosinistra, che comprende anche il M5S e si allarga al Terzo Polo, che fin dal primo turno lo ha appoggiato. Pietro Fontanini, già sindaco della Lega, candidato del centrodestra, non è riuscito a succedere a se stesso, nonostante l’appoggio di Matteo Salvini e di Massimiliano Fedriga: si è fermato intorno al 47%.
“Udine ha scelto di cambiare. Prima di qualsiasi altro commento non posso non ringraziare fin da subito i cittadini e le cittadine che hanno voluto dare fiducia al nostro progetto civico. Un risultato che premia tutte le fatiche che i nostri candidati e le nostre candidate hanno impiegato per raccontare la Udine che vogliamo. Una Udine più bella, viva, attrattiva. In una parola più felice”. Sono le prime parole di Alberto Felice De Toni, che nella sfida al ballottaggio per la carica a sindaco di Udine ha superato lo sfidante del centrodestra Pietro Fontanini. “Non posso dire – continua De Toni – che ora ci rimboccheremo le maniche per lavorare perché le maniche sono già rimboccate dal primo giorno di questa lunga campagna elettorale. Posso però dire che già da domani saremo al lavoro per iniziare a completare la composizione della giunta ed essere immediatamente operativi. Ci aspettano già il 25 aprile, il primo maggio e un grande impegno come l’adunata nazionale degli alpini e la nostra disponibilità e collaborazione sarà massima”. Un ringraziamento di De Toni ovviamente anche alla coalizione di Ivano Marchiol, con il quale è stato siglato un accordo per il ballottaggio. In questo modo, i voti delle liste che appoggiavano De Toni, ovvero Lista De Toni Sindaco, Pd, Terzo Polo e Alleanza Verdi e Sinistra, si sono sommati quelli di Spazio Udine, Movimento 5 Stelle e Udine città futura. “Il vento è cambiato – ha continuato De Toni – e la convergenza con Marchiol, che ringrazio assieme alla sua squadra, per la fiducia, è stata quasi naturale e non è casuale che le due coalizioni, la mia e quella di Marchiol, siano guidate da due candidati civici. Un segnale cittadine e cittadini ci hanno voluto dare e di cui terremo conto per il futuro”.
“Come abbiamo fatto fino ad ora – ha proseguito De Toni – continueremo ad essere ancora con e tra le persone. Continueremo ad ascoltare e a dialogare. Come ho sempre detto, più che un sindaco conduttore o un sindaco nominato sarà un sindaco costruttore e il nostro motto lo spiega bene: le persone fanno la differenza”. Infine un “ringraziamento sentito al sindaco uscente, Pietro Fontanini. È stato un forte e leale di cui ho apprezzato il comportamento in campagna elettorale sempre corretto e rispettoso delle diverse posizioni. Spero ci siano le condizioni per lavorare ora in Consiglio comunale in modo costruttivo per il bene della città”. “Una bellissima notizia, la vittoria di Alberto Felice De Toni a Udine. Ed è una grande soddisfazione per tutte e tutti quelli che lo hanno accompagnato in questo percorso. Una vittoria costruita grazie a un bel lavoro di squadra”, lo afferma in una nota la segretaria del Pd, Elly Schlein, aggiungendo: “Ad Alberto Felice De Toni vanno gli auguri di buon lavoro da tutta la comunità democratica”.
Il centrosinistra ‘strappa’ Udine, De Toni è il nuovo sindacoRoma, 17 apr. (askanews) – Ribaltone ad Udine, dove al ballottaggio il centrosinistra è riuscito a ‘strappare’ al centrodestra la guida della città. Alberto Felice De Toni, già rettore dell’università ed ex presidente della Conferenza dei rettori, è il nuovo sindaco. Ha vinto con l’appoggio della coalizione unita, compresi M5S e Terzo Polo, che fin dal primo turno lo ha appoggiato.
Pietro Fontanini, già sindaco della Lega e candidato del centrodestra, non è riuscito a succedere a se stesso, nonostante l’appoggio di Matteo Salvini e di Massimiliano Fedriga: si è fermato intorno al 47%. “Una bellissima notizia – ha commentato la segretaria Pd Elly Schlein – la vittoria di Alberto Felice De Toni a Udine. Ed è una grande soddisfazione per tutte e tutti quelli che lo hanno accompagnato in questo percorso. Una vittoria costruita grazie a un bel lavoro di squadra. Ad Alberto Felice De Toni vanno gli auguri di buon lavoro da tutta la comunità democratica”.
“Udine – ha detto a caldo il neo-sindaco – ha scelto di cambiare. Prima di qualsiasi altro commento non posso non ringraziare fin da subito i cittadini e le cittadine che hanno voluto dare fiducia al nostro progetto civico. Un risultato che premia tutte le fatiche che i nostri candidati e le nostre candidate hanno impiegato per raccontare la Udine che vogliamo. Una Udine più bella, viva, attrattiva. In una parola più felice”. “Non posso dire – continua De Toni – che ora ci rimboccheremo le maniche per lavorare perché le maniche sono già rimboccate dal primo giorno di questa lunga campagna elettorale. Posso però dire che già da domani saremo al lavoro per iniziare a completare la composizione della giunta ed essere immediatamente operativi. Ci aspettano già il 25 aprile, il primo maggio e un grande impegno come l’adunata nazionale degli alpini e la nostra disponibilità e collaborazione sarà massima”.
Migranti, Mattarella: Sudan allarma, da Wagner pressione in AfricaVarsavia, 17 apr. (askanews) – “Ci sono pressioni e iniziative destabilizzanti in Africa. Quanto avviene in queste ore in Sudan è allarmante, l’azione della Wagner in tanti paesi africani richiama un grande allarme della Nato e dell’Ue e richiede un’azione attiva e protagonista dell’Ue che si impegni fortemente su questi fronti”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo il colloquio con il presidente polacco Andrezej Duda, primo incontro istituzionale della visita di Stato in Polonia.
Dl Cutro, al via voti in commissione. Opposizioni sul piede di guerraRoma, 17 apr. (askanews) – In commissione Affari costituzionali del Senato al via le votazioni sugli emendamenti presentati al dl sui migranti, varato dopo la tragedia di Cutro. Bocciate le prime proposte delle opposizioni sulle procedure semplificate di rilascio del nulla osta al lavoro per gli stranieri, subito dopo si è cominciato a votare i sub-emendamenti ai testi del governo, su cui il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni ha espresso tutti pareri negativi.
L’opposizione è sul piede di guerra, con interventi a raffica sulle singole proposte e più in generale sulla politica messa in campo dall’esecutivo contestata per la “poca umanità”, “incapacità di cogliere come questa politica diventi negativa per l’economia nazionale” e in direzione contraria alle “esigenze del Paese” e “dannoso per l’intera collettività” con “un aumento dell’irregolarità”. La minoranza interviene sulle proposte che vanno dal potenziamento delle strutture di accoglienza governative e degli hotspot alla gestione da parte della Croce Rossa dell’hotspot di Lampedusa, dal servizio di trasporto marittimo aggiuntivo per il traferimento dei migranti al ‘dirottamento’ di chi è in attesa della risposta sulla domanda di protezione internazionale dal sistema di accoglienza e integrazione (Sai) degli enti locali ai centri governativi.
Poi si passa al secondo emendamento del governo e al subemendamento della maggioranza che, di fatto, punta ad azzerare la protezione speciale e su cui il parere di governo e relatore è positivo.
Mattarella: sui migranti serve una nuova politica di asilo nell’UeVarsavia, 17 apr. (askanews) – “Nessuno Stato da solo può affrontare il problema delle migrazioni, va affrontato insieme. Questo richiama la responsabilità dell’Unione europea per una nuova politica di asilo superando le vecchie regole ormai della preistoria”. Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al termine del colloquio con il presidente polacco Duda a Varsavia.
“Le migrazioni sono un fenomeno che la Polonia conosce bene – ha ricordato il capo dello Stato – non solo per i milioni di profughi dall’Ucraina, una accoglienza che ammiriamo, ma anche quelli che arrivano dai confini della Bielorussia. Tutto questo richiede, lo sappiamo bene in Italia, che venga affrontato come problema Ue”.