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Salario minimo, Conte: proposta opposizioni è messaggio al Governo

Salario minimo, Conte: proposta opposizioni è messaggio al GovernoRoma, 30 giu. (askanews) – “Da anni il Movimento 5 stelle si batte per introdurre, anche in Italia, il salario minimo legale. Una misura di dignità, uno strumento per combattere sfruttamento e precarietà chiesto a gran voce anche dalle 20mila persone scese in piazza con noi a Roma per dire #BastaVitePrecarie”. Lo ha sottolineato il leader del M5S, Giuseppe Conte, in un post su Facebook.

“Questa battaglia – è questa la novità – non la combatteremo più da soli: dopo aver raggiunto un accordo con le altre forze di opposizione, nei prossimi giorni depositeremo alla Camera una proposta di legge unitaria che porterà la mia prima firma. Una proposta – ha spiegato l’ex presidente del Consiglio – che vuole dare piena attuazione al principio fissato all’art. 36 della nostra Carta costituzionale, secondo cui ogni lavoratore ha diritto a una retribuzione che garantisca a sé e alla propria famiglia un’esistenza libera e dignitosa. Vogliamo farlo dando più forza alla contrattazione collettiva e fissando una soglia minima di 9 euro lordi l’ora: la stessa inserita nei disegni di legge depositati in passato dal M5S”. “Questo però vuole essere anche un messaggio che mandiamo con chiarezza al Governo: in un Paese dove circa il 12% dei lavoratori è povero, è assurdo opporsi ad una misura di dignità che già esiste in quasi tutta Europa. Basta scuse e imbarazzanti ritrosie: da che parte sta il Governo? Dalla parte delle lavoratrici, dei lavoratori e della dignità oppure dalla parte dello sfruttamento e della precarietà?”, ha concluso Conte.

Le opposizioni unite sul salario minimo: depositeremo alla Camera una proposta unica

Le opposizioni unite sul salario minimo: depositeremo alla Camera una proposta unicaRoma, 30 giu. (askanews) – “La necessità di un intervento a garanzia dell’adeguatezza delle retribuzioni dei lavoratori, in particolare di quelli in condizione di povertà anche per colpa dell’inflazione, è un elemento qualificante dei nostri programmi elettorali. Per questo abbiamo lavorato a una proposta unica che depositeremo alla Camera nei prossimi giorni”. Lo affermano in una nota congiunta Giuseppe Conte (Movimento 5 Stelle), Nicola Fratoianni (Sinistra Italiana), Matteo Richetti (Azione), Elly Schlein (Partito Democratico), Angelo Bonelli (Europa Verde) e Riccardo Magi (+Europa) “Vogliamo infatti sottolineare con forza – spiegano – la comune convinzione che è giunto il momento di dare piena attuazione all’articolo 36 della Costituzione che richiede che al lavoratore sia riconosciuta una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del lavoro svolto e sufficiente a garantire un’esistenza libera e dignitosa per sé e per la propria famiglia. Per raggiungere questa finalità la nostra proposta prevede che: – al lavoratore di ogni settore economico sia riconosciuto un trattamento economico complessivo non inferiore a quello previsto dai contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni datoriali e sindacali comparativamente più rappresentative, salvi restando i trattamenti di miglior favore; – a ulteriore garanzia del riconoscimento di una giusta retribuzione, venga comunque introdotta una soglia minima inderogabile di 9 euro all’ora, per tutelare in modo particolare i settori più fragili e poveri del mondo del lavoro, nei quali è più debole il potere contrattuale delle organizzazioni sindacali; – la giusta retribuzione così definita non riguardi solo i lavoratori subordinati, ma anche i rapporti di lavoro che presentino analoghe necessità di tutela nell’ambito della parasubordinazione e del lavoro autonomo; – conformemente anche a quanto previsto nella direttiva sul salario minimo, sia istituita una Commissione composta da rappresentanti istituzionali e delle parti sociali comparativamente più rappresentative che avrà come compito principale quello di aggiornare periodicamente il trattamento economico minimo orario; – sia disciplinata e quindi garantita l’effettività del diritto dei lavoratori a percepire un trattamento economico dignitoso; – sia riconosciuta per legge l’ultrattività dei contratti di lavoro scaduti o disdettati; – sia riconosciuto un periodo di tempo per adeguare i contratti alla nuova disciplina, e un beneficio economico a sostegno dei datori di lavoro per i quali questo adeguamento risulti più oneroso”.

La seconda giornata del Vertice Ue, Meloni media con Polonia e Ungheria per l’accordo sui migranti

La seconda giornata del Vertice Ue, Meloni media con Polonia e Ungheria per l’accordo sui migrantiBruxelles, 30 giu. (askanews) – Seconda giornata di lavori del Consiglio europeo a Bruxelles. Il summit è iniziato in ritardo rispetto al programma, che prevedeva l’avvio a partire dalle 9.30.

La riunione è stata preceduta da una serie di incontri: uno è quello dei leader di 10 Paesi, tra cui l’Italia, che in mattinata hanno avuto una colazione di lavoro per discutere di capacità di assorbimento rispetto a nuovi Stati membri. L’altro è il trilaterale avuto dalla premier Giorgia Meloni con il primo ministro della Polonia, Mateusz Morawiecki e il premier ungherese Viktor Orban, ovvero i leader dei due Paesi che stanno bloccando l’adozione delle conclusioni del Consiglio europeo sull’immigrazione. Durante il trilaterale, avvenuto nella sede della delegazione italiana presso il Consiglio europeo, la premier ha tentato di trovare un punto di mediazione con i due Paesi che stanno bloccando l’adozione delle conclusioni del Consiglio europeo sull’immigrazione.

Al termine dell’incontro i tre leader hanno raggiunto la sala del Consiglio dove è cominciata la seconda giornata di lavori.

Ue, Polonia e Ungheria di traverso. Scontro su Patto migranti

Ue, Polonia e Ungheria di traverso. Scontro su Patto migrantiBruxelles, 29 giu. (askanews) – Nel dibattito sull’immigrazione al Consiglio europeo in corso a Bruxelles, l’Ungheria e la Polonia, come avevano annunciato, hanno contestato la decisione presa a maggioranza qualificata dai ministri dell’Interno dei Ventisette l’8 giugno scorso a Lussemburgo che ha sbloccato due regolamenti del Patto per l’immigrazione e l’asilo.

I due regolamenti, approvati con il voto contrario proprio di Budapest e Varsavia, riguardano la gestione dell’immigrazione e dell’asilo e le procedure d’asilo nell’Ue. L’accordo del Consiglio Ue, che l’Italia ha accolto con favore perché è incentrato sulla cosiddetta “dimensione esterna” (oltre che su un forte giro di vite nelle procedure riguardanti la gestione dei migranti irregolari e delle loro domande d’asilo alle frontiere nei paesi di primo ingresso) dovrà ora essere negoziato con il Parlamento europeo perché si possa arrivare, si spera entro il prossimo febbraio, all’adozione formale del testo definitivo. Particolarmente dura, secondo fonti europee, è stata la critica all’accordo da parte del premier polacco Mateusz Morawiecki, soprattutto contro due punti, uno di contenuto e uno di principio: da una parte, la cosiddetta “solidarietà obbligatoria” prevista dall’accordo sul Patto, che obbligherebbe gli Stati membri a scegliere se ricollocare sul proprio territorio quote di migranti (stabilite secondo criteri oggettivi) dai paesi di primo ingresso, o, in alternativa, pagare 20.000 euro per ogni migrante non accolto.

L’opposizione di principio di Morawiecki (e anche del suo collega ungherese Viktor Orban) riguarda il fatto che si sia finalmente presa (a sette anni dall’ultima volta) una decisione Ue sulla questione migratoria a maggioranza qualificata dei ministri dei Ventisette (come prevede il Trattato Ue), rompendo una sorta di intesa politica che era stata concordata dai capi di Stato e di governo in Consiglio europeo nel 2018. In Polonia si voterà per le legislative in autunno, e Morawiecki che vuole naturalmente cavalcare l’onda populista anti immigrati contro i suoi rivali politici, ha persino annunciato che organizzerà un referendum nazionale contro il Patto immigrazione e asilo, magari lo stesso giorno delle elezioni, se dovesse essere adottato definitivamente quanto prevede il testo approvato dal Consiglio Ue.

Il premier polacco, ben sapendo di non avere alcuna possibilità di bloccare l’accordo, ha detto oggi di voler proporre un “piano alternativo”, per garantire la sicurezza dei confini dell’Ue, rafforzando, anche con ulteriori finanziamenti, l’Agenzia Frontex per la sorveglianza delle frontiere esterne, e lottando più efficacemente contro i trafficanti di esseri umani. A causa dell’opposizione polacca e ungherese, la discussione tra i leader sull’immigrazione è stata allungata ben oltre il previsto.

Meloni: lavoro è priorità del governo fin da suo insediamento

Meloni: lavoro è priorità del governo fin da suo insediamentoBologna, 29 giu. (askanews) – “Il lavoro rappresenta una priorità di questo governo. Fin dal nostro insediamento stiamo lavorando per dare risposte ai lavoratori e alle imprese, per far fronte all’aumento dell’inflazione, alle eccessive rigidità del mercato del lavoro e al peso spesso soffocante della burocrazia”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel suo messaggio inviato nella giornata inaugurale del Festival del Lavoro, organizzato a Bologna dall’Ordine dei Consulenti del Lavoro.

“Tanti i provvedimenti che abbiamo approvato”, ha aggiunto Meloni, “a partire dal Decreto Lavoro, e le scelte coraggiose che abbiamo assunto per tagliare il cuneo fiscale e riformare un sistema fallimentare – quello incentrato sul reddito di cittadinanza – che non ha garantito alle persone né la possibilità di uscire dalla loro condizione di povertà né di essere sostenute verso percorsi di formazione e reinserimento lavorativo”. “Dare valore al lavoro è la sfida di questa fase storica – ha spiegato la premier -. Siamo solo all’inizio, abbiamo soltanto avviato un percorso che intendiamo portare a termine nell’arco della legislatura. Molto c’è da fare, molte sono le tematiche da affrontare. A partire da quelle che, non a caso, dimostrando la solita capacità di individuare le priorità sulle quali è necessario intervenire, avete scelto di utilizzare nel titolo del Festival di quest’anno: competenza e innovazione”.

Migranti, Meloni: fatto cambiare punto di vista a Europa

Migranti, Meloni: fatto cambiare punto di vista a EuropaBruxelles, 29 giu. (askanews) – “Per quel che riguarda le migrazioni non devo ricordare che quello che è scritto oggi nelle conclusione era probabilmente impensabile otto mesi fa. Siamo davvero riusciti a cambiare il punto di vista, anche con il contributo di altre nazioni, tra l’annosa divisione tra Paesi di primo approdo e di movimenti secondari a un approccio unico che risolve i problemi di tutti che è quello sulla dimensione esterna”. Lo ha detto la premier, Giorgia Meloni, arrivando al Consiglio europeo.

“Il fatto che ci sia un paragrafo dedicato alla Tunisia non nel capitolo immigrazione ma in quello dedicato alle relazioni esterne racconta qualcosa di importante, racconta di quella idea di partenariato strategico con i Paesi del Nord Africa che per noi è un cambio di passo importante sul ruolo dell’Europa nel Mediterraneo du cui l’Italia è stata portatrice in questi mesi”, ha aggiunto.

Meloni: nelle conclusioni del Consiglio Ue ci sono le posizioni italiane

Meloni: nelle conclusioni del Consiglio Ue ci sono le posizioni italianeBruxelles, 29 giu. (askanews) – “Complessivamente sul Consiglio per noi le conclusioni sono una ottima base di partenza, su Tunisia, immigrazione, flessibilità nell’utilizzo dei fondi per quel che riguarda le materie economiche, sui primi passi per un fondo sovrano europeo ci sono le posizioni italiane per cui mi pare che la bozza di conclusioni sia assolutamente soddisfacente per noi in apertura”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, arrivando al Consiglio Ue. “Per quel che riguarda le migrazioni non devo ricordare che quello che è scritto oggi nelle conclusione era probabilmente impensabile otto mesi fa. Siamo davvero riusciti a cambiare il punto di vista, anche con il contributo di altre nazioni, tra l’annosa divisione tra Paesi di primo approdo e di movimenti secondari a un approccio unico che risolve i problemi di tutti che è quello sulla dimensione esterna” ha detto la premier. “Il fatto che ci sia un paragrafo dedicato alla Tunisia non nel capitolo immigrazione ma in quello dedicato alle relazioni esterne racconta qualcosa di importante, racconta di quella idea di partenariato strategico con i Paesi del Nord Africa che per noi è un cambio di passo importante sul ruolo dell’Europa nel
Mediterraneo di cui l’Italia è stata portatrice in questi mesi”, ha aggiunto.

Ue, Meloni: in conclusioni Consiglio ci sono posizioni italiane

Ue, Meloni: in conclusioni Consiglio ci sono posizioni italianeBruxelles, 29 giu. (askanews) – “Complessivamente sul Consiglio per noi le conclusioni sono una ottima base di partenza, su Tunisia, immigrazione, flessibilità nell’utilizzo dei fondi per quel che riguarda le materie economiche, sui primi passi per un fondo sovrano europeo ci sono le posizioni italiane per cui mi pare che la bozza di conclusioni sia assolutamente soddisfacente per noi in apertura”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, arrivando al Consiglio Ue.

Meloni: le contestazioni della Commissione Ue sul Pnrr non riferibili a noi

Meloni: le contestazioni della Commissione Ue sul Pnrr non riferibili a noiRoma, 28 giu. (askanews) – “Le contestazioni fatte dalla Commissione Ue” sul Pnrr “non sono riferibili a noi. Ad esempio lo stadio di Firenze, che non ritiene debba essere finanziato, non sono stata io a inserirlo. Semmai stiamo producendo molte carte cercando di dare continuità a un piano di cui non avevamo la responsabilità”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nella replica in Senato dopo il dibattito sulle comunicazioni in vista del Consiglio europeo. Sulla revisione del Pnrr “non ci sono ritardi, stiamo facendo un lavoro serio, senza fare polemica come avremmo potuto. Ci siamo messi ai remi e cominciato a lavorare anche su aspetti che potevamo non condividere” ha detto Meloni. Germania e Lussemburgo hanno presentato le modifiche ma “parliamo di una modifica di Pnrr nazionali infinitamente più piccoli” e Malta e Francia sono le due nazioni che hanno presentato la modifica che coinvolge il Repower Eu. “La scadenza è il 31 di agosto ed essendo il piano italiano il più complesso di tutti e anche per non ritrovarsi a modificarlo dopo è bene che il lavoro si faccia con serietà”.

Pnrr, Meloni: “nessun ritardo su modifiche, scadenza 31 agosto”

Pnrr, Meloni: “nessun ritardo su modifiche, scadenza 31 agosto”Roma, 28 giu. (askanews) – Sulla revisione del Pnrr “non ci sono ritardi, stiamo facendo un lavoro serio, senza fare polemica come avremmo potuto. Ci siamo messi ai remi e cominciato a lavorare anche su aspetti che potevamo non condividere”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nella replica in Senato dopo il dibattito sulle comunicazioni in vista del Consiglio europeo.

Germania e Lussemburgo hanno presentato le modifiche ma “parliamo di una modifica di Pnrr nazionali infinitamente più piccoli” e Malta e Francia sono le due nazioni che hanno presentato la modifica che coinvolge il Repower Eu. “La scadenza è il 31 di agosto ed essendo il piano italiano il più complesso di tutti e anche per non ritrovarsi a modificarlo dopo è bene che il lavoro si faccia con serietà”.