Milano, 27 mar. (askanews) – “Oggi ricordiamo con emozione la prima grande vittoria elettorale di Forza Italia, avvenuta esattamente 29 anni fa, il 27 marzo del 1994. Non possiamo dimenticare il clima di angoscia che ci possedeva dato che i nostri sondaggisti ci avevano detto che era certa la vittoria del PCI, il Partito Comunista Italiano. Ci angosciava il pericolo di vedere l’Italia, il nostro Paese, diventare un Paese Comunista con tutto quello che questo avrebbe significato”. Lo scrive sui social Silvio Berlusconi, presidente e fondatore di Forza Italia.
“I sondaggisti – prosegue ricordando quella stagione politica – aggiunsero che solo un nuovo partito avrebbe potuto evitare la vittoria della sinistra e indicarono Silvio Berlusconi come il possibile leader di questo partito perché con il Milan Silvio Berlusconi era diventato un simbolo della vittoria e perché con la televisione aveva cambiato in meglio la vita degli italiani. Ma a me sembrava impossibile con tutti i miei impegni come Presidente e Amministratore Delegato di tutte le Società del mio Gruppo. Ma, dopo una riunione di famiglia, mia mamma, pur temendo che la sinistra me ne avrebbe fatte di tutti i colori mi disse queste precise parole: ‘Se tu, sentendo così forte il dovere di farlo non trovassi anche il coraggio di farlo, non saresti quel figlio che io e tuo padre abbiamo creduto di educare’. Così, il giorno dopo, in una conferenza stampa a Milano, dichiarai di voler scendere in campo con un nuovo partito politico che si sarebbe chiamato Forza Italia”. “Due mesi dopo – racconta ancora Berlusconi – Forza Italia vinse le elezioni con gli altri partiti del centro-destra ed io divenni il Presidente del Consiglio dei Ministri. Era successo un miracolo, la sinistra era stata sconfitta, l’Italia non era diventata un Paese comunista! Oggi l’Italia è un Paese più moderno ed efficiente, con meno tasse e servizi più completi. Ci siamo occupati di tutti, a partire dai più deboli. Soprattutto quella vittoria ha rappresentato per noi un’importante occasione per dimostrare che si poteva fare politica in modo diverso, con coraggio e determinazione, mettendo al centro il bene comune e gli interessi del nostro Paese. La nostra vittoria ha dimostrato che era possibile coinvolgere le migliori forze ed energie della società civile e del mondo delle professioni nella gestione della cosa pubblica”.
Milano, 27 mar. (askanews) – “Oggi, a distanza di quasi tre decenni” dalla vittoria elettorale alle Politiche del 1994, “guardiamo al futuro con la stessa passione di allora, consapevoli che la nostra storia è fatta di grandi sfide e di grandi successi. Ringraziamo tutti coloro che hanno creduto nel nostro progetto e che ci hanno sostenuto in questi anni, e invitiamo tutti a unirsi a noi per continuare a costruire insieme un’Italia migliore per tutti. Andiamo avanti! E, naturalmente, Forza Italia!”. Lo scrive sui social Silvio Berlusconi, nel giorno che 29 anni fa vide Forza Italia affermarsi alle elezioni politiche.
Roma, 27 mar. (askanews) – “Il governo Meloni è fallimentare su tutti i fronti, come Radicali offriamo un’alternativa concreta per contrastare quella che vuole essere l’orbanizzazione dell’Italia. Siamo in partenza con una serie di progetti di legge e referendum sui temi caldi di questo momento politico: aborto, ambiente, democrazia, droghe, economia, immigrazione e sex work”.Così Massimiliano Iervolino, segretario di Radicali Italiani durante il primo comitato nazionale che si è concluso ieri.
La mozione generale, approvata a larga maggioranza, delinea un’analisi politica che vede il nostro Paese scivolare su diritti e riforme verso le posizioni dell’Ungheria e del suo presidente Orbàn. “Il disegno dell’esecutivo di destra è quello di attuare lo slogan ‘Dio, Patria e Famiglia’ prendendo a modello l’Ungheria attraverso una miriade di politiche difensive: dalla difesa della nazione a discapito del federalismo europeo, passando per la difesa dello status quo contro la transizione ecologica e contro una nuova politica industriale verde, fino ad arrivare alla difesa della famiglia tradizionale e alla negazione dei diritti civili. Ma anche attraverso il forte sostegno a politiche proibizioniste e la difesa dei confini contro invasione dei migranti”, prosegue Iervolino. “Contrastiamo questo imbarbarimento democratico e il progressivo declino decennale che mina le basi sociali, economiche, di sviluppo e di progresso in ogni ambito – economico, sociale, culturale – del Paese attraverso la nostra ‘Primavera radicale’: una risposta liberale organizzata come un sistema di più riforme – e azioni politiche – collegate tra loro, per favorire la transizione ecologica, lo sviluppo, il benessere e le libertà civili”, conclude.
Milano, 26 mar. (askanews) – “Si sceglie la donna che dà l’ovocita secondo i classici criteri: alta, bella, bionda, in genere una donna dell’Est. Siamo alla selezione della razza? Assolutamente, le donne nere costano molto meno di quelle bianche, quindi anche con connotazioni evidentemente razziste. Poi la donna che affitta l’utero viene selezionata con altri criteri e ad essa va una cifra relativa nonostante i costi alti a causa delle società di intermediazione e delle consulenze legali che costano molto”. Lo ha detto il ministro per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, Eugenia Roccella, a Zona Bianca su Retequattro a proposito della pratica, illegale in Italia, dell’utero in affitto o gestazione per altri.
“Sull’utero in affitto ci sono delle fiere, si fanno in Europa, se ne doveva fare una anche a Milano poi hanno pensato che visto che è un reato la propaganda forse non era il caso, e nelle fiere si vede benissimo” che è un mercato, “si vedono i depliant, le consulenze, le offerte che vengono fatte, di minor costo, si può scegliere tutto perché il committente a tutti i diritti, semplicemente deve pagare” ha aggiunto. “Ci sono sempre due madri diverse, due donne, una è quella che dà gli ovociti sempre attraverso il prezzo preciso sul catalogo, quindi dà le caratteristiche genetiche, trasmette il Dna. L’altra invece è quella che fa il vero utero in affitto e in questo caso viene scelta secondo altri criteri: deve essere una donna che ha già partorito, che dà garanzie di salute, ma non devi avere le caratteristiche estetiche tipiche di chi poi scegli in questo caso” ha ribadito.
Roma, 26 mar. (askanews) – Famiglie arcobaleno e movimenti e forze sociali e politiche impegnate per difesa e ampiamento dei diritti delle persone tornano a sfilare in piazza, stavolta a Roma, per invitare i Sindaci alla disobbedienza e continuare a registrare i figli di coppie omosessuali riconosciuti all’estero da entrambe i genitori. Alla mobilitazione nella capitale, a piazza santi Apostoli, è atteso anche il Sindaco della Capitale Roberto Gualtieri che ha annunciato la volontà di registrare i figli di coppie lesbiche, aggiungendo il suo nome a quello di altri sindaci di c di diverse grandi città: Lepore a Bologna, Sala a Milano, Tommasi a Verona, Giordani a Padova tutti alla guida di amministrazioni di centrosinistra. Ma anche il leghista Conte, primo cittadino leghista di Treviso.
“Siamo lieti della apertura trasversale di vari primi cittadini – affermano Fabrizio Marrazzo e Marina Zela per Partito Gay LGBT+, Solidale, Ambientalista, Liberale oggi presenti in piazza a Roma – alla nostra richiesta di fare disobbedienza civile ai sindaci, richiesta condivisa anche dalle associazioni. Chiediamo più coraggio ai sindaci partendo dalle grandi città, e riconoscendo tutti i figli. Va fermata la polemica strumentale sulla maternità surrogata, ogni anno a centinaia di bambini figli di coppie eterosessuali viene trascritto il certificato di nascita anche se nati con la maternità surrogata, ed in molti casi provenienti dalla Russia e dall’india dove lì vi è uno sfruttamento reale delle donne, stati inibiti alle coppie LGBT+, e nessun sindaco si oppone. I diritti dei minori devono essere tutelati sempre senza che ci siano discriminazioni in base ai genitori”. “Invitiamo – proseguono- anche gli altri sindaci a fare disobbedienza civile e trascrivere i certificati di nascita, come in USA negli anni ’50 facevano i sindaci che si opponevano ai divieti dei matrimoni interrazziali. Quando, una norma è ingiusta e discriminatoria chi fa politica deve avere il coraggio di disobbedire”.
Per favorire le fregistrazioni domani si muoveranno i primi passi anche in Parlamento. Emma Bonino e i parlamentari di Più Europa Riccardo Magi e Benedetto Della Vedova insieme ai vertici del Partito Radicale presenteranno a Montecitorio mozioni per impegnare i Sindaci a trascrivere i figli riconosciuti all’estero di coppie gay.
Roma, 26 mar. (askanews) – La segretaria del Pd Elly Schlein mantiene la propria candidatura di Francesco Boccia e Chiara Braga quali nuovi capigruppo Pd rispettivamente di Senato e Camera, liberi i parlamentari di fare le loro scelte su quelli o altri nomi nella votazione di martedì che resta confermata. Lo si apprende al Nazareno, all’indomani della riunione dei parlamentari che hanno sostenuto Stefano Bonaccini, disertata dai 21 parlamentari “neo ulivisti” che hanno già comunicato non voler contrapporre proposte alternative ai nomi proposti dalla segretaria.
Saranno dunque ora Base Riformista, la corrente ex renziana del presidente del Copasir Lorenzo Guerini e gli altri parlmentari che hanno sostenuto Bonaccini e partecipato alla riunione di ieri a dover decidere se voler candidare altri nomi in votazione martedì diversi da Boccia e Braga, proposti dalla segretaria. O se magari non contrapporre altre candidature ma astenersi dal voto. Decisioni che saranno probabilmente prese domani sera, dopo la prima riunione di Schlein dal giorno della sua elezioni con i parlamentari dem di Camera e Senato, in programma domani alle 17.
Roma, 26 mar. (askanews) – La segretaria del Pd Elly Schlein mantiene la propria candidatura di Francesco Boccia e Chiara Braga quali nuovi capigruppo Pd rispettivamente di Senato e Camera, liberi i parlamentari di fare le loro scelte su quelli o altri nomi nella votazione di martedì che resta confermata. Lo si apprende al Nazareno, all’indomani della riunione dei parlamentari che hanno sostenuto Stefano Bonaccini, disertata dai 21 parlamentari “neo ulivisti” che hanno già comunicato non voler contrapporre proposte alternative ai nomi proposti dalla segretaria.
Saranno dunque ora Base Riformista, la corrente ex renziana del presidente del Copasir Lorenzo Guerini e gli altri parlmentari che hanno sostenuto Bonaccini e partecipato alla riunione di ieri a dover decidere se voler candidare altri nomi in votazione martedì diversi da Boccia e Braga, proposti dalla segretaria. O se magari non contrapporre altre candidature ma astenersi dal voto. Decisioni che saranno probabilmente prese domani sera, dopo la prima riunione di Schlein dal giorno della sua elezioni con i parlamentari dem di Camera e Senato, in programma domani alle 17.
Roma, 26 mar. (askanews) – “Il nuovo corso del Pd si arricchisce ogni giorno di presenze e di testimonianze attive che danno forza a questa comunità. Voglio per questo ringraziare tutte e tutti i 168 intellettuali che hanno sottoscritto l’appello ‘Una speranza e un’opportunità per la sinistra. Vogliamo dare una mano’”. Così afferma la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, in merito all’appello dei 168 intellettuali pubblicato oggi dal Mattino di Napoli. “Perché é esattamente questo quello che desideravamo suscitare: la condivisione, insieme, di un impegno, di una passione, di una visione comune. Solo così, tutte e tutti insieme, ce la faremo a ricostruire fiducia con le persone e dar vita a una vera alternativa a questo governo, che si batta per la giustizia sociale e climatica, per il lavoro di qualità e i diritti”.
Roma, 26 mar. (askanews) – “Anche grazie al contributo decisivo dell’Italia, la Commissione europea ha rivisto lo stop alle auto benzina e diesel dal 2035. Bruxelles ha annunciato di aprire agli e-fuel: noi pensiamo sia ragionevole includere anche i biocarburanti. Il nostro obiettivo è tutelare l’ambiente e salvare migliaia di posti di lavoro e di aziende, in Italia e in Europa, anziché consegnarci alla Cina. La partita non è finita”: lo dice il vicepremier e ministro per le Infrastrutture, Matteo Salvini.
Roma, 26 mar. (askanews) – “In politica l’immobilismo fa male, per questo Forza Italia si è sempre e continuamente rinnovata nella sua storia ormai trentennale. Del resto non abbiamo rottamato nessuno, abbiamo reso più efficiente la struttura, sostituendo alcuni coordinatori che per diverse ragioni, avendo assunto altri incarichi o non essendo stati rieletti, non erano più in condizione di svolgere il loro compito con l’impegno di prima”. Così afferma in una intervista al Corriere della sera il leader e fondatore di Forza Italia, Silvio Berlusconi. Perché quanto registrato negli ultimi giorni è solo il segnale di un partito che si rinnova, con l’ala governativa che si rafforza, con un nuovo capogruppo alla Camera, designazione di nuovi coordinatori e cambio di guardia in Lombardia, con Alessandro Sorte al posto di Licia Ronzulli che viene riconfermata nel suo ruolo di capogruppo dei senatori azzurri.
Ma e la prima volta che un capogruppo viene sostituito dopo soli 5 mesi: c’è un cambio di linea politica, una gestione che non la lasciava soddisfatto o che altro?, chiede il quotidiano. “Nulla di tutto questo – risponde Berlusconi – la linea politica di Forza Italia è quella indicata da me. Eventuali prese di posizione di singoli, con accenti diversi come è naturale in un grande partito liberale, rappresentano solo opinioni e sensibilità individuali. La stragrande maggioranza, direi anzi la totalità degli aderenti, dei militanti, degli eletti di Forza Italia, mi chiede ogni giorno di continuare a esercitare la leadership e di essere garante di una linea politica che da trent’anni è quella di lavorare per l’unità del centrodestra. Lo spostamento di Alessandro Cattaneo non è una punizione, è una razionalizzazione, utile a rafforzare il Coordinamento nazionale, mentre abbiamo voluto recuperare l’esperienza e la saggezza di Paolo Barelli nel ruolo di capogruppo”. Le ricostruzioni giornalistiche attribuiscono i cambiamenti al vertice alla volontà di tenere una linea politica più fedele e meno in polemica rispetto alla premier Meloni, e che questa linea sia stata suggerita dalla sua famiglia, da Marina in primis e da Marta Fascina. È così? “Devo fare una premessa. Con mia moglie Marta e con mia figlia Marina c’è un rapporto fatto di amore, stima e totale fiducia: quindi, come è naturale, capita spesso di parlare di politica e i loro consigli sono preziosi. Ma la linea politica e le scelte operative di Forza Italia sono – lo ripeto – esclusivamente una mia responsabilità. Quanto al rapporto con il presidente Meloni, esso è improntato alla massima lealtà, alla stima personale, a una amicizia sincera, nella convinzione che stia facendo bene e che Forza Italia debba dare un contributo costruttivo alla buona riuscita dell’azione di governo. Lo facciamo da liberali, da cattolici, da garantisti, da europeisti, da atlantisti. Siamo una componente essenziale della maggioranza e il successo di Giorgia sarà il successo di tutti noi”.
Che altro cambierà in FI? Tajani rimarrà vicepresidente e coordinatore? “Senza dubbio. La sua capacità operativa, la sua autorevolezza internazionale, la sua coerenza e il suo equilibrio ne fanno un punto di riferimento essenziale, nei suoi ruoli di governo come in Forza Italia. E in più, dopo trent’anni di lavoro insieme, ci vogliamo davvero molto bene”. Intanto sulla scena polltica continuano a dominare temi cruciali come l’Ucraina, il Pnrr, l’immigrazione. “Ho sempre detto, e lo ripeto ancora una volta, che la nostra linea non si discosta in alcun modo da quella del governo italiano, dell’Europa, dell’Alleanza atlantica, degli Stati Uniti. Lo abbiamo dimostrato ancora una volta con il voto in Parlamento della scorsa settimana. Questo naturalmente non mi impedisce di sperare dal profondo del cuore che questa tragica guerra si concluda al più presto e che si torni alla ragionevolezza della diplomazia. Ma fino a quando questo non avverrà, la nostra posizione non può che essere con l’Occidente al quale apparteniamo”. Così ha detto il ledader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, in una intervista al Corriere della sera rispondendo alla domanda sulla guerra Ucraina-Russia e se la sua linea coincide con quella del premier Meloni. Capitolo immigrazione: il caso Cutro poteva essere gestito meglio? E cosa fare ora? “Si tratta di una vicenda davvero tragica, ma non mi sento di attribuire responsabilità a nessuno: in una situazione così drammatica intervenire era oggettivamente molto difficile. Soccorrere una barca nel mare in tempesta è cosa ben diversa da una discussione da salotto su quello che si sarebbe potuto fare. Detto questo, aggiungo che dobbiamo fare tutto il possibile perché tragedie simili non si ripetano più: chi è in mare va soccorso sempre, con tutti i mezzi possibili, ma al tempo stesso dobbiamo creare la condizioni per ridurre o eliminare le partenze, come aveva fatto il mio governo nel 2010, quando sbarcarono in Italia solo 4.400 migranti in un anno. Per farlo è essenziale la stabilizzazione dei Paesi della sponda sud del Mediterraneo, dalla Libia alla Tunisia, che attraversa un momento molto difficile e che è necessario aiutare con urgenza prima che la situazione imploda. Ma tutto questo non può essere compito solo dell’Italia o dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo: l’intera Europa deve farsi carico della sua frontiera sud e di una politica africana in grado di bilanciare la crescente influenza cinese nel continente”.
Sul Pnrr l’Italia appare un po in ritardo, mentre l’Europa insiste perché si approvi il Mes ed esplode il caso banche. E preoccupato? “Sono preoccupato, non per i ritardi del nostro Paese, che sono recuperabili, quanto per le crisi bancarie. Sono convinto che le banche italiane siano solide, ma quanto sta accadendo in altri Paesi può innescare un effetto-panico molto pericoloso. Del resto le economie dell’Occidente sono così profondamente interdipendenti che quanto accade nella Silicon Valley, a Zurigo o forse domani a Francoforte – viste le preoccupanti notizie sulla Deutsche Bank – ci riguarda comunque direttamente. E necessario fare tutto quanto occorre anche a livello internazionale per rassicurare e tutelare i risparmiatori e per evitare che il contagio si diffonda”. Diritti civili: lei lascerà libertà di coscienza sul tema della Gpa o condivide il testo di Fdl perché la gestazione per altri divenga reato universale? “Forza Italia, proprio per la sua natura liberale, ha sempre garantito e garantirà sempre la libertà di coscienza sui temi eticamente sensibili. Questo non significa che la nostra linea non sia chiara. La maternità surrogata è una pratica inaccettabile ovunque sia praticata. Umilia la donna e sottrae il bambino al genitore naturale. Questo vale allo stesso modo chiunque sia a ricorrere a questa pratica, coppie omosessuali o eterosessuali. Naturalmente mi auguro che questa materia sia sottratta ad ogni strumentalizzazione di parte. Il tema della vita è troppo importante e spero che la politica sappia affrontarlo guardando al di là di ogni convenienza tattica e ogni calcolo di lucro elettorale”.