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Meloni ‘mette la faccia’ su armi a Kiev. Ma pesa distinguo Lega

Meloni ‘mette la faccia’ su armi a Kiev. Ma pesa distinguo Lega


Meloni ‘mette la faccia’ su armi a Kiev. Ma pesa distinguo Lega – askanews.it



Meloni ‘mette la faccia’ su armi a Kiev. Ma pesa distinguo Lega – askanews.it



















Roma, 21 mar. (askanews) – La risoluzione unitaria c’è. Le voci, però, non intonano tutte lo stesso coro. Giorgia Meloni parla in Senato alla vigilia del Consiglio europeo del 23 e 24 marzo e, come sempre indica una linea di netto sostegno all’Ucraina. Ne ha fatto un punto di forza della sua credibilità internazionale, anche perchè non ha mai cambiato idea, sempre la stessa anche quando era all’opposizione. Ma nell’aula di palazzo Madama, ancora una volta, deve fare i conti con i distinguo di Forza Italia e, soprattutto, della Lega. Gli azzurri continuano a chiedere una “soluzione politica”, ma è il Carroccio – con il capogruppo Massimiliano Romeo – ad alzare i toni mettendo in dubbio una strategia che rischia di portare, dice, a un’escalation.

Il nodo è sempre quello dell’invio di armi. La presidente del Consiglio replica a chi, dall’opposizione (leggi M5s), l’accusa di far spendere al Paese soldi che potrebbe utilizzare diversamente. Ma, di fatto, risponde anche alle perplessità che come sa bene serpeggiano nella sua maggioranza. L’Italia – spiega – sta inviando a Kiev “materiali e componenti già in suo possesso, che, per fortuna, noi non abbiamo necessità di utilizzare” e lo fa “anche per poter tenere la guerra lontana dal resto d’Europa e da casa nostra”. “Dunque, raccontare agli italiani che se non fornissimo le armi all’Ucraina si potrebbero aumentare le pensioni o si potrebbero tagliare le tasse è una menzogna che intendo chiamare con il suo nome”, aggiunge. Ne fa una questione di coerenza, ma non solo. Spiega che su queste cose si deve “mettere la faccia e non abbiamo paura di dire che rispettare gli impegni assunti è vitale per la nostra credibilità internazionale e per la nostra stessa sovranità nazionale, perché banalmente la libertà ha un prezzo e, se non sei in grado di difenderti, qualcun altro lo farà per te, ma non lo farà gratuitamente”. La premier sa che nel gradimento degli italiani la linea di sostegno all’Ucraina perde sempre più quota e in Fratelli d’Italia la convinzione è che la Lega parli così per non lasciare alle opposizioni quell’elettorato.

Non è la prima volta che il capogruppo del Senato prende una posizione di questo tipo. Era già accaduto a gennaio, in occasione del voto proprio sul decreto Ucraina. Oggi, come allora – e come già accaduto per le intemerate anti Zelensky di Silvio Berlusconi – la posizione ufficiale di palazzo Chigi è che “a parlare sono i fatti”. Dunque, gli atti parlamentari e governativi che vanno tutti nella stessa direzione. Ma dal carroccio spiegano che l’intenzione è cominciare a frenare sin da ora proprio sull’ipotesi di nuovi decreti Tuttavia in Fratelli d’Italia – e, dicono anche nella stessa presidente del Consiglio – a colpire sarebbero stati i toni scelti da Romeo. “Ma a parlare è un esponente della Lega o del M5s”, la battuta sfuggita a un senatore. “Il problema – afferma infatti il capogruppo del Carroccio – non è il sostegno militare all’Ucraina. Il problema è una corsa ad armamenti sempre più potenti, con il rischio di un incidente da cui non si possa più tornare indietro. Siamo certi che una escalation del conflitto riuscirà a tenere lontana la guerra dall’Europa e dal nostro Paese?”. Romeo sostiene anche che le “iniziative di mediazione di alcuni Paesi vengono subito accantonate e giudicate non credibili ancora prima di essere attentamente analizzate”, un chiaro riferimento – seppur non esplicito – alla visita del leader cinese a Mosca e all’opinione degli Stati Uniti. Poi, l’appello diretto a Meloni.

“L’Italia conta su di lei. Sento dire dalla gente che lei è una tosta, non solo perché ha avuto il coraggio di andare all’assemblea della Cigl, ma per tutta una serie di motivazioni”, “se è vero che stiamo combattendo la battaglia per difendere la libertà dell’Occidente, dobbiamo essere anche pronti a difenderla all’occorrenza in casa nostra. Che libertà è quella che criminalizza qualsiasi idea che si discosti, anche di un millimetro, dal pensiero dominante? Mi faccia dire che assomiglia più ad una dolce tirannia”.

Migranti, Meloni sente von der Leyen: Ue agisca con urgenza

Migranti, Meloni sente von der Leyen: Ue agisca con urgenza


Migranti, Meloni sente von der Leyen: Ue agisca con urgenza – askanews.it



Migranti, Meloni sente von der Leyen: Ue agisca con urgenza – askanews.it



















Roma, 21 mar. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha sentito oggi la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, in vista del Consiglio europeo in programma giovedì e venerdì a Bruxelles.

Con von der Leyen, riferisce Palazzo Chigi, “è stata condivisa l’urgenza di agire a livello europeo sulla migrazione, sottolineata dal presidente della Commissione Europea nella sua lettera di ieri ai Leader Ue, in sintonia con le priorità italiane sul tema”.

La visita di Mattarella a Casal di Principe: battere la mafia è possibile

La visita di Mattarella a Casal di Principe: battere la mafia è possibile


La visita di Mattarella a Casal di Principe: battere la mafia è possibile – askanews.it



La visita di Mattarella a Casal di Principe: battere la mafia è possibile – askanews.it



















Casal di Principe, 21 mar. (askanews) – Battere la mafia è possibile, lo diceva Giovanni Falcone, e lo ripete oggi a Casal di Principe Sergio Mattarella che ha scelto la città di don Peppe Diana per celebrare la giornata nazionale in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Il Presidente della Repubblica ha fortemente voluto trascorrere una giornata qui tra i giovani delle scuole di una delle aree più difficili del paese che ha dimostrato però, grazie anche al sacrificio di uno dei suoi cittadini più coraggiosi, Don Diana appunto, che è possibile sconfiggere la criminalità organizzata e creare qualcosa di bello per il futuro, anche dei più deboli. Come dimostra un’altra realtà che qui ha saputo mettere radici: la Cooperativa Agropoli, che nel 2007 ha dato vita alla Nuova cucina organizzata, in una villetta confiscata alla camorra, che è diventato un ristorante che da opportunità di lavoro ai ragazzi con disabilità mentale. “Questa terra in passato duramente ferita dalla presenza della criminalità organizzata – ha sottolineato il capo dello Stato – ora è protagonista di una stagione straordinaria di fermento e riscatto”.

La visita del Presidente è iniziata alle 10,30 con l’omaggio alla cappella dove è sepolto don Diana, accompagnato dai familiari. Poi la cerimonia nella palestra dell’istituto Guido Carli insieme agli studenti della scuola e degli istituti “Don Diana” e “Spirito Santo” di Casal di Principe. “Questo incontro è dedicato a voi, testimoni di speranza”, ha esordito Mattarella ricordando loro che “la lotta alle mafie riguarda tutti , ciascuno di noi, non si può restare indifferenti, non si può dire: non mi riguarda. O si respingono con nettezza i metodi mafiosi o, anche inconsapevolmente, si rischia di diventare complici. Battere la mafia è possibile, lo diceva Giovanni Falcone e Casal di Principe lo ha dimostrato”. “L’efferato omicidio di Don Diana (assassinato nella sua parrocchia, ndr) è stato un detonatore di coraggio e di desiderio di riscatto”, secondo Mattarella che riconosce come 29 anni dopo, la città rappresenta “un modello virtuoso di partecipazione civile”. Parole che hanno suscitato grande entusiasmo tra i ragazzi che hanno ripetutamente applaudito il Presidente e poi chiesto di poter parlare con lui o farsi una foto insieme. La presenza del Capo dello Stato oggi ha dato ai casalesi un riconoscimento che forse attendevano dalle istituzioni: “E’ stato come ricevere una pacca sulla spalla da un genitore che ti vuol dire ‘vai avanti cosi’ che vai bane’, ha raccontato il sindaco Renato Natale dopo l’incontro con Mattarella. I ragazzi di Casal di Principe devono essere “fieri di essere nati in questa terra, che ha saputo compiere questa vera, grande, rinascita”, dice ancora il capo dello Stato ricordando di sapere bene cosa signfica venire da un paese vittima di pregiudizi esterni. “Dovete avvertire l’orgoglio di essere concittadini di Don Diana” e soprattutto “dovete rifiutare, fin dai banchi di scuola, la sopraffazione, la violenza, la prepotenza, il bullismo, che sono un brodo di coltura della mentalità mafiosa – è stato il consiglio del capo dello Stato -. Ricordate sempre che siete la generazione della speranza, quella a cui don Diana ha passato idealmente il testimone della legalità”. A proposito del ruolo delle nuove generazioni il capo dello Stato ha citato un’altro magistrato “conoscitore dell’organizzazione mafiosa, Antonino Caponnetto” che “soleva ripetere che ‘i mafiosi temono di più la scuola che i giudici, perchè l’istruzione taglia l’erba sotto i piedi della cultura mafiosa’. In questa scuola – ha aggiunto – con i vostri docenti, state ponendo le basi per un futuro migliore, per il vostro territorio e per la vita delle vostre comunità”. Naturalmente un ruolo spetta anche alla politica che deve essere “autorevole nel dare risposte alle emergenze e ai problemi socio-economici dei territori. Le istituzioni sono chiamate ad abbattere le barriere che impediscono ai giovani di realizzare i propri sogni nel territorio in cui hanno le loro radici”, ha sottolineato il capo dello Stato.

Questa visita ha quindi per Mattarella un preciso messaggio: “Sono venuto a portarvi l’apprezzamento e l’incoraggiamento della Repubblica”. Un incoraggiamento che più tardi il Presidente ha espresso in modo ancora più diretto andando a pranzo alla Nuova cucina organizzata. Il Presidente dell’associazione che ha dato vita a questa realtà, Pasquale Corvino è soddisfatto per l’entusiasmo suscitato dall’evento: “Però chiamateli beni ‘liberati’ e non confiscati ha un suono meno giudiziario – ha chiesto ai cronisti -: qui lavorano 18 persone con disabilità mentale più 4 con autismo, di tutte le età dai 27 ai 65 anni, persone che le famiglie non erano in grado di gestire ma che grazie alla socialità e alla opportunità di lavoro hanno potuto fare tanti progressi qui con noi”. Il pranzo si è svolto in modo molto informale, il Presidente ha voluto sedere accanto a due “giovani speranze” di questa città: Francesco Rocco Capasso, vincitore delle Olimpiadi di italiano e Maria Zagaria, insignita dell’onoroficenza di Alfiere della Repubblica per aver dato vita alla prima biblioteca della città.

Per combattere la siccità arriva il commissario straordinario (nazionale)

Per combattere la siccità arriva il commissario straordinario (nazionale)


Per combattere la siccità arriva il commissario straordinario (nazionale) – askanews.it



Per combattere la siccità arriva il commissario straordinario (nazionale) – askanews.it



















Roma, 21 mar. (askanews) – Cabina di regia per accelerare e coordinare la pianificazione degli interventi infrastrutturali di medio e lungo periodo e, nel breve periodo, un commissario nazionale fino al 31 dicembre 2023, con un incarico rinnovabile e con un perimetro molto circostanziato di competenze. È quanto deciso al termine della cabina di regia sulla crisi idrica convocata oggi a Palazzo Chigi e presieduta dal vicepresidente del Consiglio e ministro Matteo Salvini. Presenti anche i ministri Francesco Lollobrigida, Nello Musumeci, Roberto Calderoli, il Viceministro Vannia Gava, i sottosegretari Alfredo Mantovano e Alessandro Morelli.

In particolare, spiega Palazzo Chigi, il commissario potrà agire sulle aree territoriali a rischio elevato e potrà sbloccare interventi di breve periodo come sfangamento e sghiaiamento degli invasi di raccolta delle acque, aumento della capacità degli invasi, gestione e utilizzo delle acque reflue, mediazione in caso di conflitti tra regioni ed enti locali in materia idrica, ricognizione del fabbisogno idrico nazionale. Sono in corso le valutazioni tecniche per formalizzare la soluzione definitiva.

Mattarella:battere la mafia è possibile,i giovani sono la speranza

Mattarella:battere la mafia è possibile,i giovani sono la speranza


Mattarella:battere la mafia è possibile,i giovani sono la speranza – askanews.it



Mattarella:battere la mafia è possibile,i giovani sono la speranza – askanews.it



















Casal di Principe, 21 mar. (askanews) – Battere la mafia è possibile, lo diceva Giovanni Falcone, e lo ripete oggi a Casal di Principe Sergio Mattarella che ha scelto la città di don Peppe Diana per celebrare la giornata nazionale in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.

Il Presidente della Repubblica ha fortemente voluto trascorrere una giornata qui tra i giovani delle scuole di una delle aree più difficili del paese che ha dimostrato però, grazie anche al sacrificio di uno dei suoi cittadini più coraggiosi, Don Diana appunto, che è possibile sconfiggere la criminalità organizzata e creare qualcosa di bello per il futuro, anche dei più deboli. Come dimostra un’altra realtà che qui ha saputo mettere radici: la Cooperativa Agropoli, che nel 2007 ha dato vita alla Nuova cucina organizzata, in una villetta confiscata alla camorra, che è diventato un ristorante che da opportunità di lavoro ai ragazzi con disabilità mentale. “Questa terra in passato duramente ferita dalla presenza della criminalità organizzata – ha sottolineato il capo dello Stato – ora è protagonista di una stagione straordinaria di fermento e riscatto”.

La visita del Presidente è iniziata alle 10,30 con l’omaggio alla cappella dove è sepolto don Diana, accompagnato dai familiari.Poi la cerimonia nella palestra dell’istituto Guido Carli insieme agli studenti della scuola e degli istituti “Don Diana” e “Spirito Santo” di Casal di Principe. “Questo incontro è dedicato a voi, testimoni di speranza”, ha esordito Mattarella ricordando loro che “la lotta alle mafie riguarda tutti , ciascuno di noi, non si può restare indifferenti, non si può dire: non mi riguarda. O si respingono con nettezza i metodi mafiosi o, anche inconsapevolmente, si rischia di diventare complici. Battere la mafia è possibile, lo diceva Giovanni Falcone e Casal di Principe lo ha dimostrato”. “L’efferato omicidio di Don Diana (assassinato nella sua parrocchia, ndr) è stato un detonatore di coraggio e di desiderio di riscatto”, secondo Mattarella che riconosce come 29 anni dopo, la città rappresenta “un modello virtuoso di partecipazione civile”. Parole che hanno suscitato grande entusiasmo tra i ragazzi che hanno ripetutamente applaudito il Presidente e poi chiesto di poter parlare con lui o farsi una foto insieme. La presenza del Capo dello Stato oggi ha dato ai casalesi un riconoscimento che forse attendevano dalle istituzioni: “E’ stato come ricevere una pacca sulla spalla da un genitore che ti vuol dire ‘vai avanti cosi’ che vai bane, ha raccontato il sindaco Renato Natale dopo l’incontro con Mattarella.

I ragazzi di Casal di Principe devono essere “fieri di essere nati in questa terra, che ha saputo compiere questa vera, grande, rinascita”, dice ancora il capo dello Stato ricordando di sapere bene cosa singifica venire da un paese vittima di pregiudizi esterni. “Dovete avvertire l’orgoglio di essere concittadini di Don Diana” e soprattutto “dovete rifiutare, fin dai banchi di scuola, la sopraffazione, la violenza, la prepotenza, il bullismo, che sono un brodo di coltura della mentalità mafiosa – è stato il consiglio del capo dello Stato -. Ricordate sempre che siete la generazione della speranza, quella a cui don Diana ha passato idealmente il testimone della legalità”. A proposito del ruolo delle nuove generazioni il capo dello Stato ha citato un’altro magistrato “conoscitore dell’organizzazione mafiosa, Antonino Caponnetto” che “soleva ripetere che ‘i mafiosi temono di più la scuola che i giudici, perchè l’istruzione taglia l’erba sotto i piedi della cultura mafiosa. In questa scuola – ha aggiunto -, con i vostri docenti, state ponendo le basi per un futuro migliore, per il vostro territorio e per la vita delle vostre comunità”.

Naturalmente un ruolo spetta anche alla politica che deve essere “autorevole nel dare risposte alle emergenze e ai problemi socio-economici dei territori. Le istituzioni sono chiamate ad abbattere le barriere che impediscono ai giovani di realizzare i propri sogni nel territorio in cui hanno le loro radici”, ha aggiunto il capo dello Stato. Questa visita ha quindi per Mattarella un preciso messaggio: “Sono venuto a portarvi l’apprezzamento e l’incoraggiamento della Repubblica”. Un incoraggiamento che più tardi il Presidente ha espresso in modo ancora più diretto andando a pranzo alla Nuova cucina organizzata. Il Presidente dell’associazione che ha dato vita a questa realtà, Pasquale Corvino è soddisfatto per l’entusiasmo suscitato dall’evento: “Però chiamateli beni ‘liberati’ e non confiscati ha un suono meno giudiziario – ha chiesto ai cronisti -: qui lavorano 18 persone con disabilità mentale più 4 autistiche, di tutte le età dai 27 ai 65 anni, persone che le famiglie non erano in grado di gestire ma che grazie alla socialità e alla opportunità di lavoro hanno potuto fare tanti progressi qui con noi”. Il pranzo si è svolto in modo molto informale, il Presidente ha voluto sedere accanto a due “giovani speranze” di questa città: Francesco Rocco Capasso, vincitore delle Olimpiadi di italiano e Maria Zagaria, insignita dell’onoroficenza di Alfiere della Repubblica per aver dato vita alla prima biblioteca della città.

La leader del Pd Elly Schlein: sono favorevole alla legalizzazione delle droghe leggere

La leader del Pd Elly Schlein: sono favorevole alla legalizzazione delle droghe leggere


La leader del Pd Elly Schlein: sono favorevole alla legalizzazione delle droghe leggere – askanews.it



La leader del Pd Elly Schlein: sono favorevole alla legalizzazione delle droghe leggere – askanews.it


















Milano, 21 mar. (askanews) – “Sono favorevole” alla legalizzazione delle droghe leggere “e penso che sarebbe un buon modo per contrastare le mafie e la criminalità organizzata”. Lo ha detto la leader Pd Elly Schlein, intervistata da Alessandro Cattelan a “Stasera c’è Cattelan su Rai2”, che andrà in onda oggi in seconda serata.

“Anche perché dove è stata fatta si dimostra che c’è un uso più consapevole, non costituisce un incentivo all’uso per le fasce più giovani, e inoltre scalfisce il crimine organizzato. Secondo me bisogna andare su questa strada”, ha concluso.

Ucraina, Lega: preoccupazione, rischi da corsa ad armamenti

Ucraina, Lega: preoccupazione, rischi da corsa ad armamenti


Ucraina, Lega: preoccupazione, rischi da corsa ad armamenti – askanews.it



Ucraina, Lega: preoccupazione, rischi da corsa ad armamenti – askanews.it



















Roma, 21 mar. (askanews) – “Nel comunicare il voto favorevole alla risoluzione della maggioranza, esprimiamo forte preoccupazione per come stanno andando le cose sul fronte della guerra russo-ucraina. L’obiettivo della cessazione delle ostilità sembra più una dichiarazione di principio. Anzi si sente parlare costantemente di offensiva, la Polonia è pronta a inviare i caccia. Il problema non è il sostegno militare, ma una corsa ad armamenti sempre più potenti con il rischio di un incidente da cui non si possa tornare indietro”. Lo ha detto il capogruppo della Lega al Senato Massimiliano Romeo, intervenendo al Senato in dichiarazione di voto dopo le comunicazioni della presidente del Consiglio Giorgia Meloni in vista del Consiglio europeo.

“Davvero qualcuno pensa di sconfiggere la Russia? La storia insegna altro”, ha aggiunto, aggiungendo che “ben poco è stato fatto specie sul cessate il fuoco e sulla tregua. Anzi ci siamo trovati di fronte al deserto della diplomazia. A nostro giudizio serve più equilibrio per favorire dialogo e tregua. Quindi contiamo su di lei”.

Le opposizioni: costretti a chiedere l’accesso agli atti su Cutro

Le opposizioni: costretti a chiedere l’accesso agli atti su Cutro


Le opposizioni: costretti a chiedere l’accesso agli atti su Cutro – askanews.it



Le opposizioni: costretti a chiedere l’accesso agli atti su Cutro – askanews.it



















Roma, 21 mar. (askanews) – Di fronte alle “mancate risposte” del governo Meloni sulla tragedia di Cutro, le opposizioni, unite, hanno deciso di chiedere “l’accesso civico alle informazioni e ai documenti amministrativi” per poter fare luce sulla notte tra il 25 e 26 febbraio scorsi ed evitare che possa accadere di nuovo. In una conferenza stampa, Pd, M5S, Az-Iv, Avs e +Europa, hanno puntato il dito contro l’esecutivo che, hanno sottolineato, ha fornito informazioni “parziali”, dalle “argomentazioni inconsistenti” della Premier Giorgia Meloni al vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, che si è “sottratto” dal rispondere nelle sedi parlamentari.

“Questa è un’iniziativa di enorme importanza affinché il Parlamento conosca quello che è successo. E’ necessario avere l’accesso a tutte le informazioni di dettaglio perché saranno queste che faranno la differenza”, ha spiegato durante una conferenza stampa l’avvocato Asgi Gianfranco Schiavone che ha collaborato nella stesura dell’atto. “Tutte le opposizioni sono unite in un richiamo che facciamo con forza – ha detto la capogruppo del Pd alla Camera Debora Serracchiani – perchè in tutti i modi abbiamo cercato di capire cosa non ha funzionato e ad oggi non sono arrivate risposte né dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi né il ministro Matteo Salvini” è venuto in Parlamento.

Sul “grande assente” Salvini ha insistito anche Francesco Silvestri, presidente deputati M5S, una circostanza che ha impedito di “completare le informazioni per giudicare l’operato dei ministeri. Non venire è un atto politico che conferma i nostri dubbi. Continueremo ad andare avanti sulla richiesta di trasparenza. Su questo – ha puntualizzato – l’opposizione è compatta”. “In una normale dialetica tra opposizioni e maggioranza – ha sottolineato il segretario di +Europa Riccardo Magi – non ci sarebbe stato bisogno” ma i passaggi parlamentari tra cui le audizioni, le informative e le interpellanze, “non hanno fatto chiarezza”. Il “ministro Piantedosi ci ha detto che ci dovevamo fidare ma il punto non è fidarsi, e quello che emerge ci dice che abbiamo ragione a fare questa domanda”. “Sicuramente a Cutro c’è stata la svalutazione della priorità del salvataggio” rispetto all’operazione di polizia, ha aggiunto.

Davide Faraone di Az-Iv ha assicurato: “partecipiamo con assoluta convinzione e non ci stancheremo di perseguire la verità che non ha colore politico nel pieno rispetto delle indagini della magistratura”. “Noi – ha affermato Zanella di Avs – siamo convinti che quei bambini, quelle donne, quei giovani uomini potevano essere salvati. Sinora il governo non ha fornito informazioni” ad esmepio sulle “catene di comando e sulle indicazioni assegnate ai porti. Con grande senso di responsabilità siamo dovuti arrivare ad un accesso civico agli atti e se non avremo le informazioni che cerchiamo andremo oltre”.

Nell’atto si legge che “in mancanza di una risposta entro i 30 giorni stabiliti dalla legge, si procederà al ricorso in via amministrativa davanti alle competenti sedi giurisdizionali e amministrative”.

Opposizioni: no risposte governo su Cutro, costretti ad accesso atti

Opposizioni: no risposte governo su Cutro, costretti ad accesso atti


Opposizioni: no risposte governo su Cutro, costretti ad accesso atti – askanews.it



Opposizioni: no risposte governo su Cutro, costretti ad accesso atti – askanews.it



















Roma, 21 mar. (askanews) – Di fronte alle “mancate risposte” del governo Meloni sulla tragedia di Cutro, le opposizioni, unite, hanno deciso di chiedere “l’accesso civico alle informazioni e ai documenti amministrativi” per poter fare luce sulla notte tra il 25 e 26 febbraio scorsi ed evitare che possa accadere di nuovo. In una conferenza stampa, Pd, M5S, Az-Iv, Avs e +Europa, hanno puntato il dito contro l’esecutivo che, hanno sottolineato, ha fornito informazioni “parziali”, dalle “argomentazioni inconsistenti” della Premier Giorgia Meloni al vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, che si è “sottratto” dal rispondere nelle sedi parlamentari.

“Questa è un’iniziativa di enorme importanza affinché il Parlamento conosca quello che è successo. E’ necessario avere l’accesso a tutte le informazioni di dettaglio perché saranno queste che faranno la differenza”, ha spiegato durante una conferenza stampa l’avvocato Asgi Gianfranco Schiavone che ha collaborato nella stesura dell’atto. “Tutte le opposizioni sono unite in un richiamo che facciamo con forza – ha detto la capogruppo del Pd alla Camera Debora Serracchiani – perchè in tutti i modi abbiamo cercato di capire cosa non ha funzionato e ad oggi non sono arrivate risposte né dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi né il ministro Matteo Salvini” è venuto in Parlamento.

Sul “grande assente” Salvini ha insistito anche Francesco Silvestri, presidente deputati M5S, una circostanza che ha impedito di “completare le informazioni per giudicare l’operato dei ministeri. Non venire è un atto politico che conferma i nostri dubbi. Continueremo ad andare avanti sulla richiesta di trasparenza. Su questo – ha puntualizzato – l’opposizione è compatta”. “In una normale dialetica tra opposizioni e maggioranza – ha sottolineato il segretario di +Europa Riccardo Magi – non ci sarebbe stato bisogno” ma i passaggi parlamentari tra cui le audizioni, le informative e le interpellanze, “non hanno fatto chiarezza”. Il “ministro Piantedosi ci ha detto che ci dovevamo fidare ma il punto non è fidarsi, e quello che emerge ci dice che abbiamo ragione a fare questa domanda”. “Sicuramente a Cutro c’è stata la svalutazione della priorità del salvataggio” rispetto all’operazione di polizia, ha aggiunto.

Davide Faraone di Az-Iv ha assicurato: “partecipiamo con assoluta convinzione e non ci stancheremo di perseguire la verità che non ha colore politico nel pieno rispetto delle indagini della magistratura”. “Noi – ha affermato Zanella di Avs – siamo convinti che quei bambini, quelle donne, quei giovani uomini potevano essere salvati. Sinora il governo non ha fornito informazioni” ad esmepio sulle “catene di comando e sulle indicazioni assegnate ai porti. Con grande senso di responsabilità siamo dovuti arrivare ad un accesso civico agli atti e se non avremo le informazioni che cerchiamo andremo oltre”.

Nell’atto si legge che “in mancanza di una risposta entro i 30 giorni stabiliti dalla legge, si procederà al ricorso in via amministrativa davanti alle competenti sedi giurisdizionali e amministrative”.

Consiglio Ue, sono cinque risoluzioni presentate in aula al Senato

Consiglio Ue, sono cinque risoluzioni presentate in aula al Senato


Consiglio Ue, sono cinque risoluzioni presentate in aula al Senato – askanews.it



Consiglio Ue, sono cinque risoluzioni presentate in aula al Senato – askanews.it



















Roma, 21 mar. (askanews) – Sono cinque le risoluzioni presentate in aula al Senato sulle comunicazioni della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo: la prima è quella di Azione-Italia viva, prima firmataria la capogruppo Raffaella Paita; la numero 2 è quella dei gruppi di maggioranza, primo firmatario Giulio Terzi di Sant’Agata (FdI), presidente della commissione Politiche Ue di palazzo Madama; la numero 3 è quella del Pd, prima firmataria la capogruppo Simona Malpezzi; la quarta risoluzione è di AVS, primo firmatario il presidente del gruppo misto Peppe De Cristofaro; la quinta, presentata dal M5S, porta come prima firma quella della capogruppo Barbara Floridia.