In Sardegna ad Assemini avanti Puddu. A Iglesias UsaiRoma, 29 mag. (askanews) – Scrutinio a rilento in Sardegna per il primo turno di elezioni amministrative, dove si rinnovano i sindaci e i consigli comunali in 39 città. Solo due di queste superano i 15mila abitanti: Assemini (in provincia di Cagliari) e Iglesias (provincia di Sud Sardegna).
Ad Assemini, quando sono state scrutinate 3 sezioni su 22, il candidato di Centro Mario Puddu è in testa col 38,41% delle preferenze, seguito dal candidato del centrodestra (Fdi-Lega-Fi) Niside Muscas (33,45%) e dal candidato del centrosinistra (Pd-M5s) Diego Corrias, al 28,14%. A Iglesias, quando sono state scrutinate 4 sezioni su 32, è nettamente in testa il candidato di Pd e liste civiche di sinistra Mauro Usai (67,35%), che potrebbe vincere sin dal primo turno. Segue il candidato centrista Beppe Pes (al 29,29%).
Alle Comunali nei capoluoghi vince il centrodestra per 9 a 3Roma, 29 mag. (askanews) – Una tornata primaverile di elezioni comunali, quella iniziata col primo turno del 14 e 15 maggio scorsi e terminata oggi con i ballottaggi, conclusasi con una schiacciante vittoria del centrodestra sul centrosinistra. Erano tredici i Comuni capoluoghi di Provincia chiamati alle urne: Ancona, Brescia, Brindisi, Imperia, Latina, Massa, Pisa, Siena, Sondrio, Teramo, Terni, Treviso e Vicenza. Bilancio finale: 9 a 3 per il centrodestra, con Terni finita al “civico” Stefano Bandecchi, ma sostenuto da liste molto vicine al centrodestra. Due i Comuni passati dal centrosinistra al centrodestra: Ancona e Brindisi. Due i Comuni passati dal centrodestra al centrosinistra: Latina e Vicenza.
Al primo turno, quindi con un candidato che aveva superato il 50% dei consensi, erano andati al centrodestra Latina, Imperia, Sondrio, Treviso, mentre Brescia e Teramo erano andati al centrosinistra. Ai ballottaggi di ieri e oggi sono finite sette città, cinque delle quali state vinte dai candidati di Fdi, Lega e Fi. I partiti di governo hanno conquistato nuovamente le tre ex roccaforti rosse della Toscana: Pisa, Massa e Siena. A Pisa Michele Conti ha ottenuto la riconferma con circa il 52% dei voti, a Siena ha vinto Fabio Nicoletta col 52,15% e a Massa ha fatto il bis Francesco Persiani col 54,36%. Il centrodestra ha strappato al centrosinistra Ancona, unico capoluogo di Regione al voto, dove ha vinto Daniele Silvetti col 51,73%. Vittoria del candidato di Fdi-Lega-Fi anche a Brindisi, dove Giuseppe Marchionna l’ha spuntata col 53,99% sul candidato di Pd-M5s Roberto Fusco. Solo a Vicenza si è affermato il centrosinistra con Giacomo Possamai, che ha vinto sul filo di lana con il 50,54%, conquistando una città storicamente governata dalla destra. A Terni, come si ricordava, ha invece prevalso Stefano Bandecchi. Il patron della Ternana, candidato civico sostenuto da liste di estrema destra, ha battuto anche il candidato di Lega, Fdi e Fi.
Per quanto riguarda il primo turno a Imperia era stato confermato il sindaco uscente, l’ex ministro del governo Berlusconi Claudio Scajola. La candidata del centrodestra Matilde Celentano, aveva fatto man bassa di voti a Latina, battendo l’ex sindaco di centrosinistra Damiano Coletta. Non era cambiato l’inquilino al comune di Sondrio, Marco Scaramellini, sindaco uscente del centrodestra. Anche al Comune di Treviso non era cambiato il primo cittadino: Marco Conte, sindaco uscente del centrodestra. A Brescia si era invece affermata Laura Castelletti, ex vicesindaco del centrosinistra, mentre a Teramo la coalizione Pd-M5s aveva portato a casa il successo del sindaco uscente, Gianguido D’Alberto.
Kosovo, Meloni: attacco inaccettabile e irresponsabileRoma, 29 mag. (askanews) – “A nome mio e del Governo, esprimo i miei più sinceri sentimenti di vicinanza ai militari italiani che sono rimasti feriti durante i disordini in Kosovo”. Lo afferma in una nota la premier, Giorgia Meloni.
“Esprimo inoltre – aggiunge- la più ferma condanna dell’attacco avvenuto a danno della missione Kfor che ha coinvolto anche militari di altre nazioni. Quanto sta accadendo è assolutamente inaccettabile e irresponsabile. Non tollereremo ulteriori attacchi nei confronti di Kfor. È fondamentale evitare ulteriori azioni unilaterali da parte delle Autorità kosovare e che tutte le parti in causa facciano immediatamente un passo indietro contribuendo all’allentamento delle tensioni”. “L’impegno del Governo italiano per la pace e per la stabilità dei Balcani occidentali – sottolinea Meloni – è massimo e continueremo a lavorare con i nostri alleati. Confermo ai militari italiani la mia vicinanza e la forte gratitudine del Governo per la straordinaria professionalità e l’encomiabile spirito di servizio che dimostrano in ogni circostanza”.
Piano Weber su Europee agita la Lega: ora incontri a 360 gradiMilano, 29 mag. (askanews) – Il confronto sulla collocazione europea è ancora in alto mare, l’approdo lontano. Ma al termine del Consiglio Federale, appare chiara la volontà della Lega di uscire dal cul de sac dove – paradossalmente – è finita a seguito del suo miglior risultato elettorale di sempre, quel 34% che nel 2019 regalò al Carroccio 28 seggi a Strasburgo. Una necessità ancora più impellente alla luce del progetto di Manfred Weber per portare i Conservatori, e quindi Fratelli d’Italia, ad allearsi col Ppe.
L’obiettivo è “essere determinanti”, si legge nella nota diffusa dalla Lega, l’auspicio quello di costruire “un centrodestra alternativo alla sinistra, come in Italia e alle amministrative in Spagna”. Ovvero popolari e sovranisti. E spezzare così “l’asse tra Ppe e Socialisti” su cui la Lega “conferma il giudizio negativo”. Una formula che mette tutti d’accordo nel Carroccio: chi vorrebbe entrare nel Ppe ma anche i fautori del gruppo sovranista Identità e Democrazia, diventato però l’ostacolo per spendere in maniera politicamente proficua i voti. Così come tutti sono d’accordo sul contrasto alle “politiche ideologiche contro lavoro, sviluppo, auto, casa, famiglia e made in Italy”. Il punto è come. Un anno abbondante se ne è andato nel tentativo di una missione impossibile, costruire un nuovo gruppo di destra che unisse la maggior parte dei partiti attualmente divisi tra ID e i Conservatori, e dunque mettendo insieme la Le Pen con i polacchi di Morawiecki, la Lega con FdI. Tentativo naufragato. Ora il Federale dà mandato a Salvini di condurre “incontri a 360 gradi”, e dunque anche guardando al Ppe.
Ipotesi di cui si è accennato anche nell’incontro con Silvio Berlusconi ad Arcore: visita “più umana che politica”, si spiega, ma in cui l’ex premier avrebbe rinnovato l’invito a Salvini a entrare nel Ppe, col segretario leghista che stavolta non avrebbe troncato nettamente il discorso. Del resto, l’ipotesi di un accordo tra Popolari e Conservatori rischia ancora di lasciare ai margini una Lega ancora nell’abbraccio mortale di Afd e Le Pen.
Comunali, Meloni: il centrodestra vince, premiato il nostro buongovernoRoma, 29 mag. (askanews) – “Il centrodestra vince queste elezioni amministrative e conferma il suo consenso tra gli italiani, il suo radicamento, la sua forza. Voglio ringraziare tutti i cittadini che hanno scelto di accordare la loro fiducia al centrodestra e hanno premiato il nostro buongoverno, le nostre proposte e la nostra concretezza”. L’ha affermato, tra le altre cose, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un videomessaggio in cui ha commentato l’esito delle amministrative.
Il centrodestra si aggiudica i ballottaggi, vince in 5 capoluogo su 7Roma, 29 mag. (askanews) – Il ballottaggio se lo aggiudica il centrodestra, perlomeno nei comuni capoluogo. Cinque città su sette sono state vinte dai candidati di Fdi, Lega e Fi, mentre il centrosinistra è riuscito a spuntarla solo a Vicenza con Giacomo Possamai e anche a Terni vice il ‘civico’ Stefano Bandecchi.
I partiti di governo riconquistano innanzitutto le tre ex roccaforti rosse della Toscana: Pisa, Massa e Siena. A Pisa Michele Conti ottiene la riconferma con circa il 52% dei voti, a Siena vince Fabio Nicoletta col 52,15% e a Massa fa il bis Francesco Persiani col 54,36%. Il centrodestra strappa anche Ancona, città storicamente appannaggio della sinistra. Vince Daniele Silvetti col 51,73%. Vittoria del candidato di Fdi, Lega e Fi anche a Brindisi, dove Giuseppe Marchionna la spunta col 53,99% sul candidato di Pd-M5s Roberto Fusco. A Terni, poi, prevale Stefano Bandecchi, ‘civico’ ma sostenuto da liste come Alternativa popolare più vicine al centrodestra. Il patron della Ternana batte anche il candidato di Lega, Fdi e Fi.
Solo a Vicenza, appunto, la spunta il centrosinistra con Possamai, che vince sul filo di lana con il 50,54% e conquista una città storicamente governata dalla destra.
Salvini da Berlusconi: bene le amministrative, ragionamento sulle europeeRoma, 29 mag. (askanews) – “Lungo e cordiale incontro ad Arcore tra il vicepremier e ministro Matteo Salvini e il presidente Silvio Berlusconi. Lo riferiscono della Lega. “È stata l’occasione – si spiega – per analizzare con grande soddisfazione i successi dei primi mesi di governo, commentare gli eccellenti risultati delle elezioni amministrative che sono assolutamente confortanti per il centrodestra, ragionare sul futuro in vista delle elezioni europee. “Ho trovato l’amico Silvio in grande forma, al lavoro su tanti dossier, sorridente e determinato”, commenta Salvini.
Affluenza ballottaggi sotto soglia 50%, in calo di quasi 9 puntiMilano, 29 mag. (askanews) – Con un’affluenza media definitiva del 49,65% i ballottaggi dei sette capoluoghi e dei 34 Comuni nei quali si è votato per le comunali fino alle 15 di oggi hanno fatto registrare un crollo dei votanti di quasi nove punti percentuali, sotto la soglia psicologica del 50%. Meno di un elettore su due, tra i 1.340.688 aventi diritto, ha infatti deciso di tornare alla urne dopo il primo turno del 14 e 15 maggio. Un ulteriore campanello d’allarme rispetto al calo, meno marcato, di due settimane fa, quando i votanti nelle stesse 1.595 sezioni furono il 58,39%.
Considerando invece tutte le 5.426 sezioni interessate dal voto del primo turno i votanti avevano invece raggiunto complessivamente la soglia del 59,03%, a fronte del 61,22% della tornata precedente. L’unico capoluogo in controtendenza al ballottaggio è Pisa, che ha fatto registrare quasi la stessa affluenza del primo turno, 56,34% contro il 56,43%. Calo meno pronunciato anche a Vicenza e Ancona dove il secondo turno ha portato ai seggi rispettivamente il 52,78% e il 51,75%, contro il 54,2% e il 54,94% del primo turno. La maglia nera dell’afflunza tra i capoluoghi al ballottaggio spetta a Brindisi dove è tornato alle urne solo il 43,79% degli elettori, contro il 57,65% che aveva votato 14 e 15 maggio. Crollo dei votanti anche a Terni, dove il secondo turno ha portato alle urne solo il 43,32% dei cittadini, contro il 56,87% del primo turno. Tiene invece Ancona, con il 51,75% contro il 54,94% del primo turno, mentre a Siena ha votato il 56,95% contro il 63,82%. A Massa infine ha votato il 51,34% a fronte del 60,29% di due settimane fa.
Ballottaggi delle comunali, affluenza in caloMilano, 29 mag. (askanews) – L’affluenza media nei ballottaggi dei sette capoluoghi e 34 Comuni nei quali si è votato è in calo di circa nove punti percentuali, nel momento in cui sono arrivati i dati di circa due terzi delle sezioni. Se infatti al primo turno aveva votato il 59,64% il dato parziale delle 15 di oggi, con 1.038 sezioni su su 1.595, è del 50,56%. In controtendenza Pisa, dove l’affluenza al 56% è analoga a quella del primo turno. E in parte Ancona, dove è calata ma di soli tre punti percentuali.
Mattarella ha ricevuto dal Papa il premio Paolo VI: sono commosso e gratoRoma, 29 mag. (askanews) – “Desidero innanzitutto ringraziare vostra Santità per questa accoglienza, ringrazio don Maffeis per le sue parole e l’istituto Paolo VI per il conferimento del premio e per la motivazione così generosa che lo accompagna”. Così, dopo aver ricevuto il Premio Paolo VI dalle mani di Papa Francesco, il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, il quale ha chiesto all’Istituto Paolo VI di destinare la somma collegata al Premio “alla comunità Giovanni XXIII, nata in Romagna” poiché “alcune delle sue case di accoglienza sono state gravemente colpite dall’alluvione dei giorni scorsi”.
“Quando mi è stata comunicata la decisione di conferirmi il premio il mio primo pensiero è stato di sorpresa, e un sentimento di profonda gratitudine per questo riconoscimento di così grande prestigio, ancor di più ho avvertito un sentimento di riconoscenza al massimo grado nell’apprendere la disponibilità del Santo Padre a consegnarmelo personalmente”, ha affermato il Presidente della Repubblica. “Non posso nascondere la commozione” per aver ricevuto il Premio “dalle mani del Santo Padre. Grazie Santità”, ha concluso Mattarella accolto da un lungo applauso.
“Signor Presidente, con le sue parole e il suo esempio, avvalorati da quanto ha vissuto, Lei rappresenta un coerente maestro di responsabilità. San Paolo VI sentì l’importanza della responsabilità di ciascuno per il mondo di tutti, per un mondo diventato globale. Lo fece parlando di pace – quanto è urgente oggi! -, lo fece esortando a lottare senza rassegnarsi di fronte agli squilibri delle ingiustizie planetarie, perché la questione sociale è questione morale e perché un’azione solidale dopo le guerre mondiali è veramente tale solo se è globale”, ha detto Papa Francesco nel suo discorso pronunciato nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico Vaticano, per il conferimento del “Premio Paolo VI” al Presidente della Repubblica. Proprio Papa Montini, oltre cinquant’anni fa, ha sottolineato Francesco “avvertì l’urgenza di fronteggiare le sfide climatiche, davanti alla minaccia di un ambiente che – scrisse – sarebbe diventato intollerabile all’uomo in conseguenza della distruttiva attività dell’uomo stesso che, spadroneggiando sul creato, si sarebbe trovato a non padroneggiarlo più. E precisò: ‘A queste nuove prospettive il cristiano deve dedicare la sua attenzione, per assumere, insieme con gli altri uomini, la responsabilità di un destino diventato ormai comune’”.