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Rai, Fuortes si è dimesso: mancano le condizioni per continuare

Rai, Fuortes si è dimesso: mancano le condizioni per continuareRoma, 8 mag. (askanews) – “Nell’interesse dell’Azienda rimetto il mandato. Mancano le condizioni per continuare nell’incarico”. Con queste parole, in sostanza, secondo quanto si legge in una nota ufficiale, l’amministratore delegato della Rai Carlo Fuortes ha comunicato le sue dimissioni al ministro dell’Economia e delle Finanze.

“Da decenni – ha scritto il manager – lavoro nell’amministrazione pubblica e ho sempre agito nell’interesse delle istituzioni che ho guidato, privilegiando il beneficio generale della collettività rispetto a convenienze di parte. Nel primo anno di lavoro del nuovo Consiglio di amministrazione con il governo Draghi il Cda ha raggiunto grandi risultati per l’azienda. Per citarne solo alcuni: nuovi programmi e palinsesti che hanno portato tra l’altro a un evidente rilancio di Rai2, la trasformazione organizzativa per Generi, un Piano immobiliare strategico che si attendeva da decenni, un rilevante potenziamento di RaiPlay e dell’offerta digitale”. “Dall’inizio del 2023 sulla carica da me ricoperta e sulla mia persona – ha affermato Fuortes – si è aperto uno scontro politico che contribuisce a indebolire la Rai e il Servizio pubblico. Allo stesso tempo ho registrato all’interno del Consiglio di amministrazione della Rai il venir meno dell’atteggiamento costruttivo che lo aveva caratterizzato, indispensabile alla gestione della prima azienda culturale italiana. Ciò minaccia di fatto di paralizzarla, non mettendola in grado di rispondere agli obblighi e alle scadenze della programmazione aziendale con il rischio di rendere impossibile affrontare le grandi sfide del futuro della Rai. Il Consiglio di amministrazione deve deliberare, nelle prossime settimane, i programmi dei nuovi palinsesti ed è un dato di fatto che non ci sono più le condizioni per proseguire nel progetto editoriale di rinnovamento che avevamo intrapreso nel 2021”.

“Non posso, pur di arrivare all’approvazione in Cda dei nuovi piani di produzione, accettare il compromesso – ha spiegato l’Ad dimissionario – di condividere cambiamenti – sebbene ovviamente legittimi – di linea editoriale e una programmazione che non considero nell’interesse della Rai. Ho sempre ritenuto la libertà delle scelte e dell’operato di un amministratore un elemento imprescindibile dell’etica di un’azienda pubblica. Il mio futuro professionale – di cui si è molto discusso sui giornali in questi giorni, non sempre a proposito – è di nessuna importanza di fronte a queste ragioni e non può costituire oggetto di trattativa. Prendo dunque atto che non ci sono più le condizioni per proseguire il mio lavoro di amministratore delegato. Nell’interesse dell’Azienda, ho comunicato le mie dimissioni al ministro dell’Economia e delle Finanze”, ha concluso Fuortes.

La Russa: un francobollo per il 75mo anniversario del Senato e tramandare i valori della Costituzione

La Russa: un francobollo per il 75mo anniversario del Senato e tramandare i valori della CostituzioneRoma, 8 mag. (askanews) – Seconda giornata delle celebrazioni dedicate al 75mo anniversario della prima seduta del Senato della Repubblica. Oggi in programma una cerimonia alle 11,30 nell’aula di palazzo Madama, alla presenza del capo dello Stato Sergio Mattarella, attesa anche la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e in giornata anche un concerto di Gianni Morandi, giunto a palazzo Madama stamani. “Un francobollo è per sempre, soprattutto per chi li colleziona e li tramanda magari di padre in figlio, esattamente come noi – ha spiegato il presidente del Senato Ignazio La Russa presentando le emissioni numismatiche e filateliche dedicate alla storica ricorrenza – vogliamo tramandare i valori della nostra Costituzione, che il Senato della Repubblica nella sua prima sua seduta faceva propri e trasferiva plasticamente nell’opinione pubblica. Così anche il francobollo verrà conservato e ricordato e verrà tenuto sempre come elemento fondante del nostro stare insieme”.

“Il francobollo – ha aggiunto – era il via libera alla comunicazione tra le persone, senza francobollo non si poteva scrivere una lettera. La lettera era allora la forma di comunicazione tra le persone: mia nonna, che abitava a venti chilometri dalla figlia che si era sposata ed era andata a vivere a Catania, scriveva tutti i giorni a sua figlia e riceveva tutti i giorni da sua figlia una lettera e quindi tutti i giorni comprava un francobollo e la figlia tutti i giorni comprava un francobollo. A volte ci dimentichiamo l’importanza che nella storia ha avuto questa affrancatura che dava il permesso, il diritto di comunicare tra le persone con lo Stato che se ne faceva interprete”. “Ancora oggi – ha concluso La Russa – questa valenza rimane e rimane ancora di più il fatto simbolico che nel 75mo anniversario della Repubblica e della prima seduta il Senato si unisca in questo ricordo commosso”.

Il Pd: ok al confronto sui temi delle riforme ma non distrarre il Paese

Il Pd: ok al confronto sui temi delle riforme ma non distrarre il PaeseRoma, 8 mag. (askanews) – Il Pd andrà all’incontro con Giorgia Meloni sulle riforme per un “confronto sui temi”, ma precisando che la discussione non deve essere un modo per “distrarre l’attenzione” dalle questioni che interessano i cittadini. Sono le prime riflessioni che emergono dai primi interventi alla riunione della segreteria Pd, convocata da Elly Schlein per definire la linea in vista del colloquio con la presidente del consiglio.

“Ci confronteremo sui temi e porteremo una posizione ma la convocazione non sia un modo per distrarre l’attenzione sui temi che interessano le persone e le necessità del Paese: lavoro, sanità, Pnrr”.

Calderoli: sulle riforme ok a proposte e correzioni ma no a diritti di veto

Calderoli: sulle riforme ok a proposte e correzioni ma no a diritti di vetoRoma, 8 mag. (askanews) – “La sinistra e Conte dovrebbero prendere atto che hanno perso le elezioni. Però, diversamente da quello che è accaduto in passato ù quando loro facevano tutto senza coinvolgere le opposizioni ù questa volta qualcuno chiede il loro coinvolgimento su riforme che riguardano la vita del Paese e dei cittadini. Se il loro ruolo vuole essere esercitato soltanto come diritto di veto, non ce l’hanno. Io suggerisco loro di fare proposte e correzioni. Se hanno maturato il lutto, bene. Se no, se ne riparla tra 5 anni”. Lo dice in una intervista al Corriere della Sera il ministro agli Affari regionali e le Autonomie Roberto Calderoli.

“Schlein – ricorda – era la vicepresidente di una Regione, l’Emilia-Romagna, che ha chiesto l’autonomia non solo sottoscrivendo con Gentiloni la pre-intesa su 5 materie. Ma ha fatto anche un’altra proposta, Conte premier, in cui ne chiedeva 16. Sono le incoerenze…”. “Io non voglio assolutamente comprimere i tempi” del percorso della riforma in Senato, “voglio che ci sia la discussione piu ampia possibile, il mio obiettivo è realizzare il miglior risultato finale. Nel momento in cui si dovesse verificare che gli strumenti parlamentari sono volti solo all’ostruzionismo, saremo costretti ad andare per la nostra strada. Ma non è assolutamente quello che voglio. Mi si dica dove il testo è sbagliato, nel caso, e dove correggerlo”, conclude Calderoli.

Cottarelli: Schlein ha spostato il Pd a sinistra, i miei valori sono altri

Cottarelli: Schlein ha spostato il Pd a sinistra, i miei valori sono altriRoma, 8 mag. (askanews) – “Lo spostamento del Pd in un’area lontana dai miei valori liberal democratici ha facilitato la decisione” di lasciare il gruppo del Pd al Senato: e “anche la composizione della segreteria. Però, attenzione, credo che abbia fatto bene a spostare il Pd a sinistra. Il messaggio che adesso arriva dal Pd è più coerente con quello che dovrebbe avere un partito di sinistra. È importante che il messaggio di un partito sia chiaro”. Così in una intervista al Corriere della Sera il senatore Carlo Cottarelli.

Gli elementi che hanno pesato di più nella decisione di lasciare il gruppo, spiega, sono stati “il tema dell’energia nucleare, il termovalorizzatore, il freno al superbonus, anche l’utero in affitto o alcuni aspetti del Jobs act. Ma questi sono temi specifici, non il tema fondante”, che è “il ruolo del merito nella società e il peso che debba avere l’uguaglianza delle opportunità rispetto all’uguaglianza redistributiva”.

La Russa: 75° anniversario del Senato è una ricorrenza di popolo

La Russa: 75° anniversario del Senato è una ricorrenza di popoloRoma, 7 mag. (askanews) – “E’ una ricorrenza importante, sono 75 anni dalla prima seduta del Senato eletto direttamente dal popolo per la prima volta a suffragio universale. Il significato ancora più ampio è di voler celebrare l’attualità dei valori che questo Senato e la Costituzione italiana hanno sancito: valori di libertà, di democrazia, di indipendenza ed è molto bello celebrarli in questo modo insieme a tutti, insieme agli italiani”. Così il presidente del Senato Ignazio La Russa, intervistato su Rai Tre in occasione della diretta per le celebrazioni del 75esimo anniversario della Costituzione e della prima seduta del Senato repubblicano, ha spiegato il significato di questi due giorni di celebrazioni.

La Russa ha poi parlato della principale novità delle celebrazioni di quest’anno, cioè il concerto della banda musicale interforze in piazza Navona: “Voglio dare merito ai miei collaboratori e consiglieri della realizzazione, ma la volontà di aprirlo alla gente, di farlo uscire dai palazzi è sicuramente mia, d’altrone da ministro della Difesa avevo fatto lo stesso per celebrare il 4 novembre. Credo che celebrare questa ricorrenza aprendo il Senato all’apporto della gente esterna e facendo uscire la banda verso piazza Navona perché possa festeggiare con tutti i romani e gli italiani che saranno lì sia un modo – ha sottolineato La Russa – per celebrare degnamente questa che è una ricorrenza di popolo”.

Tajani: Berlusconi non intende lasciare la politica

Tajani: Berlusconi non intende lasciare la politicaMilano, 7 mag. (askanews) – Silvio Berlusconi “non ci pensa per niente a lasciare la guida di Forza Italia e ad abbandonare la politica di questo Paese”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervenendo su Ra3 a “Mezz’ora in più” condotto da Lucia Annunziata.

“Berlusconi ha detto ‘io ci sono’, non ha detto ‘me ne vado’. Ha detto ‘sarò con voi’”, ha aggiunto Tajani rispondendo a una domanda su quale sarà l’”eredità” dell’attuale leader di Forza Italia. “Lui ha indicato soprattutto ciò che dobbiamo fare in futuro. E’ stato un grande messaggio politico e un emozione personale”, ha aggiunto il ministro degli Esteri. “Per me è stata una grande emozione rivedere un leader e un amico
che con grande forza d’animco decide di essere presente. Non è da tutti dopo un mese di ospedale farsi vedere come si è”, ha sottolineato. “Soltanto un grande leader ha il coraggio di parlare 20 minuti dopo un mese di ospedale”, ha concluso. 

Fedriga: sulle riforme istituzionali Meloni convochi la Conferenza delle Regioni

Fedriga: sulle riforme istituzionali Meloni convochi la Conferenza delle RegioniRoma, 7 mag. (askanews) – Il presidente della Conferemza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, ha scritto una lettera al presidente del Consiglio chiedendo un incontro sulle “riforme istituzionali che il Governo intende promuovere nelle prossime settimane”. “Come noto – scrive – negli ultimi anni, la sovrapposizione di interventi normativi non sempre coordinati, unitamente alle mancate approvazioni dei disegni di legge di riforma costituzionale, hanno generato notevoli criticità soprattutto nell’ambito della governance territoriale. Per il sistema delle Regioni è, da tempo, avvertita l’esigenza di condividere percorsi volti a superare le criticità che interessano ciclicamente il sistema istituzionale e, in particolare, gli enti territoriali, le cui funzioni incidono più direttamente sulla vita di cittadini e imprese. Ciò anche per affrontare al meglio le straordinarie sfide che attendono il Paese, realizzando una stagione nuova nella quale restituire opportunità ai cittadini. Un traguardo per il quale – sottolinea Fedriga – sarà necessario il contributo di tutti gli enti costitutivi la Repubblica, a partire dalle Regioni e dalle Province autonome, affinché centro e periferia agiscano per un comune impegno nella più stretta collaborazione. Esprimendo, dunque, soddisfazione per l’avvio delle riflessioni sulla tematica delle riforme istituzionali, desidero rappresentarLe sin da subito la volontà delle Regioni e delle Province autonome di contribuire in modo propositivo a questo percorso e, pertanto, sono a chiederLe un incontro con la Conferenza”.

Meloni: tifo per Murgia, spero veda giorno in cui non sarò più premier

Meloni: tifo per Murgia, spero veda giorno in cui non sarò più premierRoma, 6 mag. (askanews) – “Apprendo da una sua lunga intervista che la scrittrice Michela Murgia è affetta da un bruttissimo male. Non l’ho mai conosciuta e non ho mai condiviso le sue idee, ma voglio mandarle un abbraccio e dirle che tifiamo per lei. E io spero davvero che lei riesca a vedere il giorno in cui non sarò più Presidente del Consiglio, come auspica, perché io punto a rimanere a fare il mio lavoro ancora per molto tempo. Forza Michela!”. Lo scrive su facebook la presidente del Consiglio Giorgia Meloni commentando l’intervista al Corriere della Sera in cui la scrittrice Michela Murgia fa sapere di avere un tumore al rene al quarto stadio, per cui le hanno diagnosticato “mesi di vita”.

Al post la presidente del Consiglio aggiunge una foto della Murgia con la scritta sovraimpressa “Forza Michela”.

L’epifania di Berlusconi: eccomi, sono qui per voi

L’epifania di Berlusconi: eccomi, sono qui per voiMilano, 6 mag. (askanews) – Il volto tirato, la voce che ogni tanto cede, le mani che cercano il tavolo. Silvio Berlusconi è provato, dopo la polmonite che da un mese lo costringe in ospedale, ma alla fine il video messaggio registrato ieri al San Raffaele per la convention di Milano dura ventuno minuti: uno sforzo che “dimostra la grandezza dell’uomo”, per dirla con le parole di Tajani. I concetti politici non sono innovativi, quello che conta è l’epifania del leader: “Eccomi, sono qui per voi”, è l’esordio per la platea in festa.

E subito racconta della degenza, con “la mia Marta che vegliava”, quando la notte si svegliava con la domanda “cosa ci faccio qui? Per cosa sto combattendo io qui?’”. E la risposta della compagna Fascina: “Siamo qui perché hai lavorato tanto, ti stai impegnando molto per salvare la nostra democrazia e la nostra libertà”. Un’epica che si estende alla fondazione di Forza Italia, alla decisione di scendere in campo per “salvare l’Italia dai comunisti”. Episodi già raccontati tante volte, ma stavolta il pathos è maggiore: “Voglio raccontare anche a voi quel che ho pensato e passato, anche se so che il farlo mi emozionerà davvero”.E l’emozione c’è, anche nella sala degli East End Studios dove Forza Italia si rilancia aggrappandosi ancora al fondatore: “Sapevo che un compito importante ci attende e mi attende. Per questo non mi sono mai fermato, neanche in queste settimane, ho lavorato alla nuova organizzazione del partito e per questo ora sono pronto a riprendere a lavorare con voi, a combattere con voi le nostre battaglie di libertà”.

Rivendicando il ruolo centrale nella coalizione: “Noi siamo il pilastro essenziale e leale di questa maggioranza, siamo la spina dorsale di questo Governo. Per questo siamo in campo, per far sì che le sue decisioni siano davvero corrette, giuste, equilibrate”, in un rapporto “leale e costruttivo con i nostri alleati, ai quali ci legano non soltanto un programma comune ma una vera e consolidata amicizia”.Un impegno che Berlusconi ancora non considera concluso: “Sarò con voi – promette – con lo stesso entusiasmo e lo stesso impegno del 1994, perché il futuro è delle nostre idee, il futuro ci deve garantire una vera e completa libertà”.