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Meloni: a ottobre presentiamo il nostro Piano Mattei per Africa

Meloni: a ottobre presentiamo il nostro Piano Mattei per AfricaAddis Abeba, 14 apr. (askanews) – “Stiamo lavorando a una serie di iniziative che riguardano l’Africa” tra cui “il Summit intergovernativo Italia-Africa, che si svolge ogni due anni. L’ultimo c’è stato nel 2021, il prossimo ci sarà in autunno e potrebbe essere l’occasione giusta per presentare definitivamente in nostro Piano Mattei. Intanto ci stiamo lavorando in cooperazione con i Paesi africani perchè non puoi pretendere di sapere quali siano le soluzioni migliori. Ottobre è l’occasione per arrivare alla presentazione definitiva del Piano”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando con i giornalisi ad Addis Abeba.

Altro appuntamento, ha ricordato, è “la conferenza di maggio a New York co-guidata dall’Italia insieme al Sudan: ci sarà sicuramente a guidarla il nostro ministro degli Esteri, perché è una interministeriale, però io come loro sanno sono sempre disponibile. Noi stiamo lavorando a una serie di iniziative che riguardano l’Africa. Una, che riguarda soprattutto l’Africa, è lo ‘Stocktaking Moment’, l’evento della Fao che stiamo organizzando a Roma per il 24-26 luglio per il quale abbiamo invitato l’Unione africana, e penso ci sarà il primo ministro etiope”.

Calenda: mentre io lavoravo al Terzo polo Renzi era in Arabia…

Calenda: mentre io lavoravo al Terzo polo Renzi era in Arabia…Roma, 14 apr. (askanews) – “Non è una questione personale, l’ho visto pochissimo. Come sapete è in giro per il mondo. Rosato era il segretario di Iv con cui lavoravamo benissimo, l’ha mandato via”. Lo ha detto Carlo Calenda parlando a ‘Oggi è un altro giorno.

“Non si può fare quel passo avanti che si doveva fare perché Mr non lo vuole fare. Io ho lavorato notte e giorno su questo. Renzi non l’ho visto quasi mai, era all’estero”. Il problema è di fiducia, insiste: “Io ho lavorato notte e giorno su questo. Quando facevo questo Matteo Renzi non c’era. Stava alle Bahamas, alle Bermuda, in Arabia saudita. Va bene, fatti tuoi, noi andiamo avanti. Ma se poi quando torni dici: no, fermi tutti. Io non voglio muovermi da qua, beh sì, questo è un problema. Ma non è un problema caratteriale, ma politico. Di fiducia. Non si fa attività attività con un partner se quel partner non è retto su quello che dice”.

Intanto, da Italia Viva arrivano dieci slide per dieci “fake news” sulla rottura del terzo polo. Italia Viva fa un ‘concentrato’ della sua lettura dei fatti ribadendo quanto affermato in questi giorni nello scambio di accuse con il leader di Azione Carlo Calenda. Sono fake news che Renzi “non voleva sciogliere Italia viva”, “non voleva girare i soldi al partito unico”, che “non voleva la norma sul conflitto di interessi”, è “falso” che “il problema è stata la scelta di Renzi di dirigere il Riformista” e che “ha votato per La Russa in cambio di una vicepresidenza e della vigilanza”, che non fa il “lobbista” e che la “rottura si è consumata per ragioni politiche”, che “Renzi ha problemi personali con Calenda”, che “la Leopolda ha creato la rottura” e soprattutto che “Renzi voleva candidarsi al congresso”.

Il primo ministro etiope Ali ha accolto Meloni ad Addis Abeba

Il primo ministro etiope Ali ha accolto Meloni ad Addis AbebaAddis Abeba, 14 apr. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è arrivata all’aeroporto Internazionale Bole di Addis Abeba, accolta dal primo ministro etiope, Abiy Ahmed Ali.

Dopo gli onori militari e la rassegna della Guardia d’Onore, Meloni e il premier etiope hanno avuto un colloquio in un salone dell’aeroporto. Presente anche l’ambasciatore d’Italia, Agostino Palese. Della delegazione italiana fa parte anche Edmondo Cirielli, viceministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale.La premier è adesso attesa alla sede dell’Unione Africana per un incontro con il presidente Moussa Faki Mahamat.

 

Meloni arrivata ad Addis Abeba, colloquio con premier Aliy

Meloni arrivata ad Addis Abeba, colloquio con premier AliyAddis Abeba, 14 apr. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è arrivata all’aeroporto Internazionale Bole di Addis Abeba, accolta dal primo ministro etiope, Abiy Ahmed Ali.

Dopo gli onori militari e la rassegna della Guardia d’Onore, Meloni e il premier etiope hanno avuto un colloquio in un salone dell’aeroporto. Presente anche l’ambasciatore d’Italia, Agostino Palese. Della delegazione italiana fa parte anche Edmondo Cirielli, viceministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale. La premier è adesso attesa alla sede dell’Unione Africana per un incontro con il presidente Moussa Faki Mahamat.

Terzo Polo, Renzi: lo spazio politico c’è, anche se non c’è più Calenda

Terzo Polo, Renzi: lo spazio politico c’è, anche se non c’è più CalendaRoma, 14 apr. (askanews) – “Quello spazio politico contro i populismi e i sovranisti c’è” e questo “anche se non c’è più Calenda”. Così il leader di Iv, Matteo Renzi, a Radio Leopolda. Dopo la rottura con il leader di Azione, ha sottolineato Renzi, “dovremo rilanciare sulla politica e i progetti”. “Nei prossimi giorni tornerò un po’ a girellare per l’Italia, ci sarà da far partire il Riformista, da ripartire con l’organizzazione di Italia Viva, e con la massima apertura a tutti coloro vorranno costruire con noi il Terzo Polo senza alcun protagonismo da parte mia. Ho fatto un passo indietro per favorire la leadership di Calenda quando Calenda è stato disponibile. Sono disponibile a dare una mano a tutti e a tutte perché vengano a darci una mano, lavoro per costruire un’esigenza dell’Italia, uno spazio di libertà che c’è” e “che non possiamo buttare via dentro le nostre polemiche”, ha sottolineato Renzi.

“Nei prossimi giorni – ha spiegato – io tornerò a parlare con gli amici di Iv per riorganizzarci tra noi. Ma noi siamo aperti a qualsiasi tipo di collaborazione, intanto con Azione cerchiamo di lavorare insieme dove è possibile, dove siamo d’accordo. Nei gruppi parlamentari noi siamo per andare avanti insieme, nelle azioni politiche e in Parlamento. Cerchiamo di fare tutto tranne i falli di reazione”. “Nelle prossime settimane – ha aggiunto Renzi – rilanceremo alcune iniziative con i dirigenti di Iv. Le nostre porte sono aperte alla collaborazione con Azione e non solo: con +Europa, i popolari, i liberali, le liste civiche, dove si può uniamo”. “Bisogna tornare a far sognare le persone. Bisogna andare a prendere i ragazzi che ci sono, gli amministratori, i sindaci. Come farlo, da ieri è più complicato, perché se lo avessimo fatto tutti insieme sarebbe stato più semplice. Però – ha concluso -dobbiamo evitare di continuare a fare danni come questa settimana. Quindi: faccio un appello a quelli di IV, non facciamo polemiche”.

Terzo polo, Calenda: i gruppi parlamentari restano insieme

Terzo polo, Calenda: i gruppi parlamentari restano insiemeRoma, 13 apr. (askanews) – “Non so se sono troppo litigioso, il problema è che sono troppo diretto e non so se a volte è compatibile col fare politica. Provo a tenere una linea di coerenza. Sono stato al governo affrontando 150 tavoli di crisi, governare è un continuo compromesso”. Così il leader di Azione Carlo Calenda a Otto e mezzo su La7.

“Queste cose le avete viste nel Movimento 5 stelle, nel Pd, Pdl e Alleanza nazionale, perché la politica è fatta di quello che proponi, infatti lasceremo insieme i gruppi parlamentari perché lavoriamo sui temi” ha spiegato.

Copasir, oltre due ore di audizione per la premier Meloni

Copasir, oltre due ore di audizione per la premier MeloniRoma, 13 apr. (askanews) – La presidente del consiglio Giorgia Meloni ha lasciato palazzo San Macuto al termine dell’audizione al Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir), durata oltre due ore. All’ audizione hanno partecipato anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega ai servizi Alfredo Mantovano e la Direttrice generale del Dis Elisabetta Belloni.

Meloni sta rientrando a Palazzo Chigi per incontrare per un saluto il presidente della regione autonoma del Kurdistan iracheno Nechirvan Barzani.Poi, alle 19, la premier incontrerà il commissario Ue al mercato interno Thierry Breton.

Nomine, Pd: operazione di potere senza visione strategica

Nomine, Pd: operazione di potere senza visione strategicaRoma, 13 apr. (askanews) – “La tornata di nomine si è risolta in una mera operazione di potere all’interno della maggioranza, con scelte discutibili e lasciando totalmente ai margini un punto fondamentale: in relazione a quali missioni strategiche per il Paese sono stati indicati i vertici delle società a partecipazione pubblica. Questo è un tema su cui è necessario discutere e confrontarsi in Parlamento, perché altrimenti il rito delle nomine si esaurisce in un regolamento dei rapporti di forza nella maggioranza, senza alcuna connessione con i grandi obiettivi per il Paese, dall’attuazione del PNRR alla doppia transizione ecologica e digitale per il quale il ruolo delle grandi società partecipate è assolutamente cruciale”. Lo dichiara Antonio Misiani, responsabile Economia nella segreteria Nazionale del Partito democratico.

Sciarra avverte:Consulta è custode e garante diritti Costituzione

Sciarra avverte:Consulta è custode e garante diritti CostituzioneRoma, 13 apr. (askanews) – Una Corte Costituzionale che “ascolta, attenta alla persona, alla tutela dei diritti e dei beni primari” come “l’ambiente”, definito “‘entità organica di valore costituzionale primario”. E’ quella tratteggiata dalla presidente della Consulta, Silvana Sciarra, nella sua relazione sull’attività del 2022, letta in occasione della riunione straordinaria della Corte alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e delle più alte cariche dello Stato.

Nel corso del suo intervento, la presidente ha ricordato come la Corte, “istituzione di garanzia, mantenga la sua funzione di custode della Costituzione” anche quando “valorizza i parametri europei e convenzionali, integrandoli con quelli nazionali”. Una Corte costituzionale “vigile e al tempo stesso permeabile, dinamica, proiettata in universi ordinamentali più ampi, sulla scorta delle clausole di apertura all’Europa e al mondo previste dalla nostra Costituzione”, ha sottolineato Sciarra. La presidente ha evidenziato poi il ruolo della Corte nell’ordinamento repubblicano, “garante nel rispetto del riparto di competenze tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome; di una Corte arbitro nei conflitti tra enti e tra poteri; di una Corte protesa, nei giudizi di ammissibilità dei quesiti referendari, a tutelare i diritti dei cittadini chiamati a votare”.

Nella sua relazione, la presidente Sciarra ha seguito un ‘file rouge’, citando alcune parole chiave: famiglia, minori, solidarietà, parità, salute, lavoro, ambiente e, soprattutto, persona – in cui si coglie “la funzione della Corte che assicura il rispetto della Costituzione, costantemente aperta al confronto con il Parlamento, chiamato a dare sviluppo concreto ai diritti”. In tema di sanità, la presidente ha anche “sollecitato” il parlamento “ad aggiornare i Livelli essenziali di assistenza (Lea), al fine di evitare l’obsolescenza delle cure e garantire l’eguaglianza nell’accesso alle migliori prestazioni sul territorio nazionale”. Mentre in materia di lavoro ha evidenziato come “pur affermando che non può essere sindacato il merito delle scelte organizzative del datore di lavoro, la Corte ha ribadito che il licenziamento deve avere una giustificazione e deve presentarsi quale ultima ratio”.

Dopo la riunione straordinaria della Corte, la presidente Sciarra, in conferenza stampa, ha, tra le altre cose, ribadito che i “diritti dei minori”, anche di coppie omogenitoriali, “sono un punto fermo” per la Corte Costituzionale. Sollecitata anche sull’ergastolo ostativo ha detto che “la scelta” della Consulta di rinviare gli atti alla Cassazione, dopo l’approvazione della nuova normativa in materia “non è stata buonista”.

Terzo Polo, si consuma il divorzio tra Calenda e Renzi: addio al partito unico

Terzo Polo, si consuma il divorzio tra Calenda e Renzi: addio al partito unicoRoma, 13 apr. (askanews) – Alla fine non resta molto. Oggi, solo la promessa, la solita, classica e mendace, di quando un amore finisce, quella a cui aggrapparsi per un po’ senza crederci: magari ci ri-incontriamo. Magari, sì, fuor di metafora Italia Viva e Azione – le due forze politiche che a giugno dovevano iniziare il percorso per diventare partito unico con un bel congresso “democratico” e “partecipato” – potranno fare alleanze à la carte in vista di elezioni locali, nazionali o europee. Ma anche questa prospettiva e non solo quella, naufragata definitivamente oggi, del partito unico, appare assai improbabile dopo tre giorni in cui sono volati gli stracci tra i due gruppi dirigenti. Soldi, leadership, eredità dei moderati, orizzonte Europee, caratteri dei leader: la conclusione, dopo molte parole, tweet, video e dichiarazioni alla stampa, è che tra Matteo Renzi e Carlo Calenda c’è un serio “problema di fiducia reciproca”.

Che, al netto del balletto di accuse su chi è che non ha voluto il partito unico e su chi non ha voluto rinunciare a cosa (scioglimento dei due partiti? Leopolda? Contributi del 2 per mille?), è davvero una bella gatta da pelare visto che ci sono gruppi unici sia alla Camera che al Senato. Che fine faranno? E qui si torna alla questione dei soldi perchè per ogni parlamentare dentro a un gruppo è previsto un contributo di circa 50mila euro da parte dell’amministrazione di Montecitorio e di Palazzo Madama. Servirà quantomeno un accordo tecnico tra i due partiti per non perdere risorse. Le ipotesi che si profilano sono almeno due. La prima è di mantenere i gruppi unici ma con una filosofia per così dire da gruppo misto, senza, quindi, un patto politico. La seconda è immaginare gruppi autonomi, cosa che al Senato sarebbe alla portata del partito di Matteo Renzi a cui manca un solo senatore per diventare un gruppo a sè: Iv ha 5 senatori, il numero minimo previsto è fissato a sei. Un obiettivo non irraggiungile, suggeriscono i bene informati, guardando anche quello che sta succedendo sia nel centrodestra – leggi Forza Italia alle prese con i problemi di salute del fondatore – sia nel centrosinistra dove la guida più a sinistra di Elly Schlein ha già causato qualche malumore tra cattolici e moderati Dem.

Per quanto riguarda la Camera – dove per costituire un gruppo servono venti deputati – il presidente Lorenzo Fontana, si fa osservare, ha già concesso deroghe – vedi i casi di Noi moderati di Maurizio Lupi e dei 12 deputati di Alleanza Verdi Sinistra di Nicola Fratoianni – e si potrebbe orientare in questo senso qualora il gruppo dei 9 deputati di Italia Viva raggiungesse i 12 membri. Per quanto riguarda Azione – che al Senato ha 4 senatori – alla Camera ne ha già 12. Fin qui i soldi, ma poi c’è la politica. Da parte sua Calenda, secondo il quale “il progetto del partito unico con Italia Viva è naufragato per la semplice ragione che Renzi ha ripreso direttamente in mano IV due mesi fa e non vuole rinunciarvi”, ha rilanciato il progetto sostenendo che “da domani riprenderemo con @Azione_it il lavoro per la costruzione di un partito liberale, popolare e riformista”. Renzi, che ha scritto di “polemiche inspiegabili dentro il Terzo Polo” non vedendo “il motivo politico per la rottura”, si è riunito nel pomeriggio con i suoi e il progetto, al termine della consultazione, potrebbe essere lo stesso di Calenda: proseguire sulla strada del partito liberale e riformista. Insomma, non è nato il partito unico, ma ne potrebbero nascere due.