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Azione pro-clima alla Barcaccia, Sangiuliano: episodio gravissimo

Azione pro-clima alla Barcaccia, Sangiuliano: episodio gravissimo


</p> <p></head><br /> <body id="readabilityBody"></p> <p><title>Azione pro-clima alla Barcaccia, Sangiuliano: episodio gravissimo – askanews.it


Azione pro-clima alla Barcaccia, Sangiuliano: episodio gravissimo – askanews.it




















Roma, 1 apr. (askanews) – “L’ennesimo, gravissimo, episodio di questa mattina che ha colpito uno dei monumenti simbolo di Roma, la Fontana della Barcaccia di Piazza di Spagna, è la goccia che fa traboccare il vaso. È ora di dire basta: siamo davanti ad una sistematica azione di vandalismo del nostro patrimonio artistico e culturale che non c’entra assolutamente nulla con la tutela dell’ambiente”. Lo ha detto il Ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, dopo quanto accaduto alla Barcaccia in Piazza di Spagna. “Chi danneggia i nostri beni culturali non può passarla liscia e va punito severamente. Anche per questo stiamo studiando una norma che faccia pagare ai responsabili di questi danni gli interventi necessari per il ripristino dei luoghi, spesso costosi perché richiedono specialisti e attrezzature adeguate. Gli studiosi parlano di paesaggio antropizzato per indicare il fatto che nella nozione di paesaggio rientrano anche le creazioni artistiche prodotte in secoli di storia. La Barcaccia è sotto la competenza della Sovrintendenza capitolina, i nostri esperti sono a disposizione per valutare la consistenza dei danni, soprattutto se essi siano permanenti o meno”, ha concluso Sangiuliano.

Giorgetti ha detto che il Pnrr è la priorità del governo

Giorgetti ha detto che il Pnrr è la priorità del governo


</p> <p></head><br /> <body id="readabilityBody"></p> <p><title>Giorgetti ha detto che il Pnrr è la priorità del governo – askanews.it


Giorgetti ha detto che il Pnrr è la priorità del governo – askanews.it




















Cernobbio (CO), 1 apr. (askanews) – L’attuazione del Pnrr “è la priorità del governo, concordo tuttavia sulla necessità di effettuare un’analisi che consenta di avere un quadro preciso sulla realizzabilità complessiva degli interventi previsti per migliorare, quanto possibile, gli aspetti più problematici e nel caso rivedere i piani iniziali. E’ una posizione per me non nuova, già espressa in qualità di ministro dello Sviluppo economico, e osservo in questi giorni polemiche che non hanno alcun senso”. Lo ha dichiarato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nel corso del suo intervento al forum Ambrosetti.

“Rispetto all’impostazione iniziale c’è stato lo scoppio di una guerra nel cuore dell’Europa con i riflessi in materia – ha proseguito -. E se proprio vogliamo trovare una causa della difficoltà di implementazione del Pnrr dobbiamo trovarlo semplicemente nello stress a cui abbiamo sottoposto la struttura burocratica della pubblica amministrazione che probabilmente non era e non è all’altezza di sostenere questo tipo di choc di domanda”.

Pd, Bonaccini: no divisioni, Schlein garantisca pluralismo

Pd, Bonaccini: no divisioni, Schlein garantisca pluralismo


</p> <p></head><br /> <body id="readabilityBody"></p> <p><title>Pd, Bonaccini: no divisioni, Schlein garantisca pluralismo – askanews.it


Pd, Bonaccini: no divisioni, Schlein garantisca pluralismo – askanews.it




















Roma, 1 apr. (askanews) – “Ha vinto Elly Schlein ed è la segretaria di tutti. Su gran parte delle cose la pensiamo esattamente allo stesso modo, su altre non la pensiamo allo stesso modo ma non ho dubbi che abbiamo la possibilità e il dovere di trovare le mediazioni per fare in modo che il Pd si presenti ai cittadini con una voce sola. Io ho sofferto per le divisioni del Pd. Io di quella storia lì non ne posso più. Quel che Elly deve garantire è che il pluralismo viva nel Pd. Noi abbiamo il dovere di aiutare il Pd”. Lo ha detto il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, intervenendo al Festival di Domani ‘Tempi radicali’ a Modena.

“Come ho detto – ha aggiunto – non mi sento né minoranza né opposizione, peraltro sarebbe una opposizione grande. Se vorremo tornare a vincere elezioni dovremo recuperare milioni e milioni di voti che il Pd ha lasciato per strada: la prima volta avevamo più di 12 mln di voti. Quando si tornerà a votare per il Paese dobbiamo farci trovare pronti”.

Giorgia Meloni ha detto alcune cose sul Pnrr

Giorgia Meloni ha detto alcune cose sul Pnrr


</p> <p></head><br /> <body id="readabilityBody"></p> <p><title>Giorgia Meloni ha detto alcune cose sul Pnrr – askanews.it


Giorgia Meloni ha detto alcune cose sul Pnrr – askanews.it




















Roma, 1 apr. (askanews) – “Abbiamo ereditato il Pnrr e siamo impegnati a renderlo concreto, più di quanto lo fosse sulla carta. I Governi che ci hanno preceduto dovevano scriverlo e dargli una cornice legislativa, noi invece l’abbiamo preso quando entrava nella fase di esecuzione – dobbiamo farlo – i progetti non sono nostri e su alcuni sono sorte difficoltà che, stranamente, nessuno aveva colto prima, né a Bruxelles né a Roma. Abbiamo ereditato questo Pnrr, avremmo fatto altro, ma il nostro impegno per l’interesse nazionale ci impone di lavorare per la sua realizzazione”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in una intervista al ‘Messaggero Veneto’.

“E in corso – spiega – un confronto con la Commissione europea, alcuni progetti hanno delle criticità e il Governo lavora per superarle. I limiti del Pnrr sono legati alla fine dell’era in cui il Piano è stato concepito. Doveva servire a traghettare l’Italia in un mondo ideale, poi è arrivato quello reale: inflazione e guerra. Le premesse si sono scontrate con l’aumento dei prezzi delle materie prime che servono a costruire le infrastrutture e allo choc energetico accelerato dall’invasione dell’Ucraina. Ci sono margini per rivedere alcuni aspetti, il confronto con la Commissione aperto”.

La Russa su via Rasella: “Forse avrei potuto specificare meglio”

La Russa su via Rasella: “Forse avrei potuto specificare meglio”


</p> <p></head><br /> <body id="readabilityBody"></p> <p><title>La Russa su via Rasella: “Forse avrei potuto specificare meglio” – askanews.it


La Russa su via Rasella: “Forse avrei potuto specificare meglio” – askanews.it




















Roma, 1 apr. (askanews) – “Basta, mi sono stancato. D’ora in poi non parlerò più di fatti storici, solo di attualità, e mi aspetto che mi si giudichi su quello che faccio e dico su temi di attualità, non sul passato del quale, semmai, parlerò con gli storici e non con i giornalisti. Quindi non fatemi più domande su queste cose perché non rispondo”. Lo dice il presidente del Senato Ignazio La Russa, in un colloquio con il Corriere della Sera.

La Russa dice di essere sorpreso per le polemiche sulle sue parole su via Rasella nell’intervista al podcast di Libero Quotidiano, durante la quale aveva parlato un po’ di tutto, anche “aprendo in qualche modo alle adozioni gay, e non è scontato da un esponente della destra come me”. “E invece – aggiunge – tutti si attaccano a una parola, la mistificano, fanno gli indignati, parte uno e tutti pronti con il trenino di dichiarazioni dietro, come i bambini alle elementari… Io non ho mai detto ‘atto ignobile’ su via Rasella. Ci furono anche processi, ci sono studi su quell’azione, ma appunto basta, non mi va di parlare più di queste cose. Perché la verità è che le opposizioni montano casi sul nulla”.

“Mi dispiace – prosegue – se Ruth Dureghello, che io stimo e apprezzo, ci è rimasta male. Forse avrei potuto specificare meglio che si trattava effettivamente di nazisti, quello sì, ma mi pareva una cosa ovvia. Però in effetti potevo essere più preciso su quello. Ma la mia intenzione era proprio spegnere la polemica assurda che si era creata sulle parole della Meloni, non attizzarla. Perché se avessi voluto su via Rasella avrei detto ben altro…”. Per La Russa “ce ne sono stati di ben più gloriosi di atti della Resistenza, come il sacrificio di Salvo D’Acquisto” mentre a via Rasella non ci fu “uno scontro a fuoco faccia a faccia con i nazisti: si trattava di un battaglione che tornava in caserma colpito con una bomba, e morirono anche due passanti innocenti, italiani… Eppure mica le ho dette queste cose, proprio perchè non volevo si creassero problemi, volevo chiuderli”. Per il 25 aprile, conclude, “quello che farò lo saprete il 22, 23 aprile, non prima. Sarà una sorpresa”.

Migranti, Meloni: finita era Italia che subisce e tace in Ue

Migranti, Meloni: finita era Italia che subisce e tace in Ue


</p> <p></head><br /> <body id="readabilityBody"></p> <p><title>Migranti, Meloni: finita era Italia che subisce e tace in Ue – askanews.it


Migranti, Meloni: finita era Italia che subisce e tace in Ue – askanews.it



















Roma, 1 apr. (askanews) – Il nuovo decreto flussi risponde all’”esigenza manifestata dal mondo produttivo e si accompagna alla nostra azione di contrasto alla criminalità, all’inasprimento delle pene contro i trafficanti di esseri umani. Non devono essere gli scafisti a scegliere chi deve entrare (e poi restare) in Italia, perché questo è un danno prima di tutto per i tanti migranti che ne avrebbero potuto beneficiare”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in una intervista al ‘Messaggero Veneto’.

“Per avere personale qualificato, quello che serve alle aziende – aggiunge – bisogna cambiare radicalmente la forma mentis che fino all’altro ieri dominava la politica italiana a Bruxelles: l’idea che non ci sia niente da fare, che l’Italia sia vittima pre-destinata della migrazione irregolare, senza controllo, a causa della sua posizione al centro del Mediterraneo, che ogni tentativo di felmare l’ondata migratoria dalla Tunisia sia vano e dunque che dobbiamo subire e tacere in Europa. Quell’era è finita, in poche settimane abbiamo impresso una nuova direzione alla politica dell’Europa, la Commissione ha accolto le nostre posizioni e ora condivide con noi un intervento che punta a vigilare sulle rotte del Mediterraneo centrale e orientale, combattere i trafficanti, aumentare la presenza dell’Europa in Africa per fare formazione, prevenzione, selezione dei talenti che vogliono venire in Italia. So che la rotta orientale dell’immigrazione è il tema chiave per il Friuli Venezia Giulia, ma l’impostazione non cambia: controllo, azione sul territorio, investimenti, flussi regolati”.

Pnrr, Meloni: abbiamo ereditato Piano, impegno per realizzarlo

Pnrr, Meloni: abbiamo ereditato Piano, impegno per realizzarlo


</p> <p></head><br /> <body id="readabilityBody"></p> <p><title>Pnrr, Meloni: abbiamo ereditato Piano, impegno per realizzarlo – askanews.it


Pnrr, Meloni: abbiamo ereditato Piano, impegno per realizzarlo – askanews.it



















Roma, 1 apr. (askanews) – “Abbiamo ereditato il Pnrr e siamo impegnati a renderlo concreto, più di quanto lo fosse sulla carta. I Governi che ci hanno preceduto dovevano scriverlo e dargli una cornice legislativa, noi invece l’abbiamo preso quando entrava nella fase di esecuzione – dobbiamo farlo – i progetti non sono nostri e su alcuni sono sorte difficoltà che, stranamente, nessuno aveva colto prima, né a Bruxelles né a Roma. Abbiamo ereditato questo Pnrr, avremmo fatto altro, ma il nostro impegno per l’interesse nazionale ci impone di lavorare per la sua realizzazione”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in una intervista al ‘Messaggero Veneto’.

“E in corso – spiega – un confronto con la Commissione europea, alcuni progetti hanno delle criticità e il Governo lavora per superarle. I limiti del Pnrr sono legati alla fine dell’era in cui il Piano è stato concepito. Doveva servire a traghettare l’Italia in un mondo ideale, poi è arrivato quello reale: inflazione e guerra. Le premesse si sono scontrate con l’aumento dei prezzi delle materie prime che servono a costruire le infrastrutture e allo choc energetico accelerato dall’invasione dell’Ucraina. Ci sono margini per rivedere alcuni aspetti, il confronto con la Commissione aperto”.

Fosse ardeatine, La Russa: atto Salvo D’Acquisto ben più glorioso

Fosse ardeatine, La Russa: atto Salvo D’Acquisto ben più glorioso


</p> <p></head><br /> <body id="readabilityBody"></p> <p><title>Fosse ardeatine, La Russa: atto Salvo D’Acquisto ben più glorioso – askanews.it


Fosse ardeatine, La Russa: atto Salvo D’Acquisto ben più glorioso – askanews.it



















Roma, 1 apr. (askanews) – “Basta, mi sono stancato. D’ora in poi non parlerò più di fatti storici, solo di attualità, e mi aspetto che mi si giudichi su quello che faccio e dico su temi di attualità, non sul passato del quale, semmai, parlerò con gli storici e non con i giornalisti. Quindi non fatemi più domande su queste cose perché non rispondo”. Lo dice il presidente del Senato Ignazio La Russa, in un colloquio con il ‘Corriere della Sera’.

La Russa dice di essere sorpreso per le polemiche sulle sue parole su via Rasella nell’intervista al podcast di Libero Quotidiano, durante la quale aveva parlato un pò di tutto, anche “aprendo in qualche modo alle adozioni gay, e non è scontato da un esponente della destra come me”. “E invece – aggiunge – tutti si attaccano a una parola, la mistificano, fanno gli indignati, parte uno e tutti pronti con il trenino di dichiarazioni dietro, come i bambini alle elementari… Io non ho mai detto ‘atto ignobile’ su via Rasella. Ci furono anche processi, ci sono studi su quell’azione, ma appunto basta, non mi va di parlare più di queste cose. Perché la verità è che le opposizioni montano casi sul nulla”.

“Mi dispiace – prosegue – se Ruth Dureghello, che io stimo e apprezzo, ci è rimasta male. Forse avrei potuto specificare meglio che si trattava effettivamente di nazisti, quello sì, ma mi pareva una cosa ovvia. Però in effetti potevo essere più preciso su quello. Ma la mia intenzione era proprio spegnere la polemica assurda che si era creata sulle parole della Meloni, non attizzarla. Perché se avessi voluto su via Rasella avrei detto ben altro…”. Per La Russa “ce ne sono stati di ben più gloriosi di atti della Resistenza, come il sacrificio di Salvo D’Acquisto” mentre a via Rasella non ci fu “uno scontro a fuoco faccia a faccia con i nazisti: si trattava di un battaglione che tornava in caserma colpito con una bomba, e morirono anche due passanti innocenti, italiani… Eppure mica le ho dette queste cose, proprio perchè non volevo si creassero problemi, volevo chiuderli”. Per il 25 aprile, conclude, “quello che farò lo saprete il 22, 23 aprile, non prima. Sarà una sorpresa”.

Due ore di colloquio Meloni-Mattarella, tra i temi Ue e Pnrr

Due ore di colloquio Meloni-Mattarella, tra i temi Ue e Pnrr


</p> <p></head><br /> <body id="readabilityBody"></p> <p><title>Due ore di colloquio Meloni-Mattarella, tra i temi Ue e Pnrr – askanews.it


Due ore di colloquio Meloni-Mattarella, tra i temi Ue e Pnrr – askanews.it




















Roma, 31 mar. (askanews) – Nessuna convocazione improvvisa, soltanto due agende che alla fine si sono riuscite a incrociare proprio oggi e che si sono tradotte in un invito a pranzo al Quirinale. Da palazzo Chigi spiegano che l’incontro al Colle tra la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il capo dello Stato, Sergio Mattarella, era “programmato”, una occasione per fare un check dopo quattro mesi di attività del governo.

“Una lunga conversazione svoltasi in un clima di cordialità e collaborazione”, la descrivono al Colle dove si ribadisce come sia fisiologico che vi siano rapporti tra il presidente della Repubblica e quello del Consiglio. Al centro del colloquio, spiegano sempre da palazzo Chigi, un “ampio giro di orizzonte” sui vari provvedimenti, compreso il Codice sugli appalti e lo stato di attuazione del Pnrr, per cui il governo ha recentemente ottenuto un mese in più da parte dell’Europa per verificare il raggiungimento degli obiettivi.

Quello del Pnrr è un tema su cui il capo dello Stato pone spesso l’accento nei suoi interventi, sottolineando come sia un’occasione da non sprecare. L’ultima qualche giorno fa intervenendo alla prima conferenza nazionale delle Camere di Commercio a Firenze. Citando De Gasperi e l’appello che rivolse nel Dopoguerra, quando occorreva ricostruire l’Italia dalle macerie, Mattarella ha detto: “E’ il momento per tutti, a partire dalla realizzazione del Pnrr, di mettersi alla stanga”. Nell’incontro, si è parlato anche dei rapporti con i partner internazionali: Meloni mercoledì incontrerà il premier spagnolo, Pedro Sanchez, a Roma e a fine aprile volerà a Londra per un bilaterale con il primo ministro, Rishi Sunak. A giugno, poi, dovrebbe incontrare il presidente americano Biden alla Casa bianca.

Il colloquio al Quirinale, sottolineano dal governo, è stato “positivo e costruttivo”, all’insegna di una “piena cooperazione”. Essendo durato più del previsto, circa due ore, la presidente del Consiglio ha poi deciso di non andare a Udine per la chiusura della campagna elettorale di Massimiliano Fedriga, ma di videocollegarsi con il comizio.

La Russa: a via Rasella ammazzata banda di musicisti altoatesini. E’ bufera: “Revisionismo inaccettabile”

La Russa: a via Rasella ammazzata banda di musicisti altoatesini. E’ bufera: “Revisionismo inaccettabile”


</p> <p></head><br /> <body id="readabilityBody"></p> <p><title>La Russa: a via Rasella ammazzata banda di musicisti altoatesini. E’ bufera: “Revisionismo inaccettabile” – askanews.it


La Russa: a via Rasella ammazzata banda di musicisti altoatesini. E’ bufera: “Revisionismo inaccettabile” – askanews.it




















Roma, 31 mar. (askanews) – “Vorrei ricordare che l’attentato di via Rasella non è stato una delle pagine più gloriose della Resistenza partigiana: hanno ammazzato una banda di musicisti altoatesini, sapendo benissimo il rischio di rappresaglia al quale esponevano i cittadini romani, antifascisti e non”, lo ha affermato il presidente del Senato Ignazio La Russa, in una intervista a “Libero” in cui torna sulle critiche a Giorgia Meloni per le dichiarazioni in occasione della commemorazione della strage nazifascista delle Fosse Ardeatine (“Uccisi solo perché italiani”, disse la presidente del Consiglio”). Per La Russa si trattò di “un attacco pretestuoso: tutti sanno che i nazisti hanno assassinato detenuti, anche politici, ebrei, antifascisti e persone rastrellate a caso, ovviamente non gente che collaborava con loro”. La Russa non risponde inoltre alla domanda se quest’anno parteciperà alle celebrazioni per il 25 aprile, ma dice: “Comunque io non mi sono mai sottratto alle celebrazioni istituzionali del 25 aprile. Quando ero ministro della Difesa andai a rendere omaggio al Cimitero Maggiore di Milano portando dei fiori sulle tombe dei partigiani. Di tutti, anche di quelli rossi, che come è noto non volevano un’Italia libera e democratica perchè avevano il mito della Russia comunista. Ma io comunque li ho omaggiati perchè sono morti per un’idea e pertanto meritano rispetto”.

Le parole di La Russa hanno provocato un’immediata reazione delle forze di opposizione, soprattutto in ragione della carica istituzionale ricoperta dal senatore di FdI. “È grave che il Presidente del Senato, seconda carica di uno Stato nato dalla Resistenza e dalla guerra di liberazione, parli di via Rasella e della lotta partigiana nel modo in cui lo ha fatto nell’intervista a Libero. Siamo di fronte ad un esempio di revisionismo storico che, inoltre, sposa il punto di vista dei fascisti”, ha detto il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia, aggiungendo: “Mi dispiace per La Russa ma non è accettabile mettere sullo stesso piano i partigiani che combattevano per liberare l’Italia e i nazifascisti”. La Russa è tornato poi sulle sue parole, ma senza recedere dalla sua posizione: “Confermo parola per parola la mia condanna durissima dell’eccidio delle Fosse Ardeatine che solo pochi giorni fa ho definito ‘una delle pagine più brutali della nostra storia’. Confermo, altresì, che a innescare l’odiosa rappresaglia nazista fu l’uccisione di una banda di altoatesini nazisti e sottolineo che tale azione non è stata da me definita ‘ingloriosa’ bensì ‘tra le meno gloriose della resistenza’”, ha dichiarato il presidente del Senato, replicando alle polemiche per le sue parole a “Libero”.

Parole che non hanno placato le polemiche. “Il senatore La Russa ci ricasca, il revisionismo e la falsificazione della storia è più forte di loro”, ha sottolineato il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra, ricordando che “per decenni i neofascisti italiani e i nazisti in giro per l’Europa hanno insozzato in tutti i modi la Resistenza contro Hitler e Mussolini. Vedo che purtroppo anche l’attuale seconda carica dello Stato va in questa direzione. Forse è meglio che parli un po’ di meno – conclude Fratoianni – e studi un po’ di più, almeno la storiaà E si conferma, ancora una volta, che si trova nel posto sbagliato”. Il segretario di +Europa, Riccardo Magi sottolinea che “la seconda carica dello Stato avvia così le celebrazioni per il 25 Aprile, con un mix di falso storico e mancanza di senso dello Stato e senso della democrazia. Non sono le celebrazioni ufficiali, certo, e neanche lui dovrebbe essere la seconda carica ufficiale del nostro Paese”. Per il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Verdi e Sinistra Angelo Bonelli quelle di La Russa “sono parole ignobili che offendono la storia del nostro Paese e la memoria di tutti i partigiani che si sono sacrificati con la vita per liberare l’Italia dal fascismo e per riportare la democrazia. Per queste parole ignobili La Russa si deve dimettere: non è degno di rappresentare la seconda carica dello Stato italiano”. Anche i Cinquestelle condannano le parole del presidente del Senato, sottolineando anche un’altra prospettiva. Secondo Francesco Silvestri, capogruppo alla Camera M5s, “l’ennesima dichiarazione revisionista del Presidente del Senato su quanto accaduto a via Rasella non nasconde solo rigurgiti ideologici che una destra seria e moderna dovrebbe aver superato, ma anche il palese tentativo di distrarre l’opinione pubblica dalle inadeguatezze di questo governo”.

“Parole indecenti, inaccettabili per il ruolo che ricopre”. Duro il commento di Elly Schlein, segretaria del Pd, che così commenta a Repubblica le dichiarazioni del presidente del Senato Ignazio La Russa. Ma anche l’Anpi e la comunità ebraica insorgono. “Le parole di Ignazio La Russa sono semplicemente indegne per l’alta carica che ricopre e rappresentano un ennesimo, gravissimo strappo teso ad assolvere il fascismo e delegittimare la Resistenza”. Lo afferma il Presidente dell’ANPI, Gianfranco Pagliarulo.

“Il terzo battaglione del Polizeiregiment colpito a via Rasella mentre sfilava armato fino ai denti stava completando l’addestramento per andare poi a combattere gli Alleati e i partigiani, come effettivamente avvenne – ricorda Pagliarulo -. Gli altri due battaglioni del Polizeiregiment erano da tempo impegnati in Istria e in Veneto contro i partigiani. L’attacco di via Rasella, pubblicamente elogiato dai comandi angloamericani, fu la più importante azione di guerra realizzata in una capitale europea. Dopo la Presidente del Consiglio, anche il Presidente del Senato fa finta di ignorare che non furono i soli nazisti a organizzare il massacro delle Fosse Ardeatine, perché ebbero il fondamentale supporto di autorità fasciste italiane”, conclude il presidente dell’Anpi. “Non erano musicisti, ma soldati delle SS che occupavano il Paese con la complicità dei fascisti e che deportavano gli ebrei nei campi di sterminio. Viva i partigiani che hanno messo a rischio la loro vita per restituire libertà e sovranità all’Italia”, così commenta su Twitter Ruth Dureghello, presidente della Comunità ebraica di Roma, le parole del presidente del Senato Ignazio La Russa.