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Cos’ha detto Mattarella nella Giornata nazionale del rispetto

Cos’ha detto Mattarella nella Giornata nazionale del rispettoMilano, 20 gen. (askanews) – “Rispetto è valore universale in ogni dimensione. Rispetto verso sé stessi, rispetto verso gli altri, rispetto verso il pianeta: rappresentano il primo passo per una società vivibile, che assume i criteri della solidarietà, della coesione sociale, della reciproca accoglienza, della sostenibilità. Sono principi costituzionali che animano e rendono autentica la nostra democrazia”. Lo ha dichiarato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata nazionale del rispetto che – ha ricorddato il Capo dello Stato – “si celebra nel giorno della nascita di Willy Monteiro Duarte, brutalmente assassinato nel tentativo di difendere un amico in difficoltà. Istituita dal Parlamento nel 2024, intende contribuire a sensibilizzare l’opinione pubblica circa la necessità di prevenire e contrastare i fenomeni del bullismo e del cyberbullismo”.


Ha sottolineato il presidente Mattarella: “Rispetto è antidoto contro l’odio, la discriminazione, la violenza e la prepotenza che tendono, talvolta, a riproporsi come segno di affermazione, laddove corrispondono, invece, a manifestazione di fragilità e incertezze. Famiglie, insegnanti, agenzie educative, hanno tutte un ruolo nella promozione del valore del rispetto, specie tra i giovani, per renderli donne e uomini capaci di costruire comunità solide e unite. Rispetto è segno di maturità: significa scegliere di godere della propria libertà appieno, in armonia con gli altri e con sé stessi, in un contesto che garantisce diritti e responsabilità di ciascuno. Essere rispettosi – ha concluso Mattarella – è esercizio di libertà”.

M.O., Mattarella: viva soddisfazione, ora piena attuazione tregua e due Stati

M.O., Mattarella: viva soddisfazione, ora piena attuazione tregua e due StatiRoma, 19 gen. (askanews) – “Accolgo con viva soddisfazione la notizia dell’entrata in vigore dell’accordo per il cessate il fuoco fra Israele ed Hamas e della liberazione de i primi ostaggi. In questo momento il nostro pensiero va alla popolazione civile di Gaza – prevalentemente donne e bambini – provata da mesi di indicibili sofferenze ed ai cittadini israeliani ancora tenuti in una atroce prigionia nonché all’angoscia delle loro famiglie”. Lo dichiara sul cessate il fuoco in Medio Oriente il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.


“E’ ora più che mai importante – sottolinea il capo dello Stato- l’impegno della Comunità internazionale per garantire la progressiva e piena applicazione della tregua, creando le condizioni per porre definitivamente fine alla spirale di violenza ed avviando al tempo stesso un percorso politico che porti ad una pace duratura. Tale processo non può che poggiare sul convinto sostegno alla soluzione a due Stati, nel quadro di credibili garanzie per la sicurezza di Israel”e. “E’ adesso più che mai imperativo – afferma ancora Mattarella- un impegno rafforzato per risolvere alla radice un conflitto che da oltre settant’anni è ragione di sofferenza per le popolazioni e di profonda instabilità”.

Sicurezza, firme on line e gazebo Lega a sostegno forza pubblica

Sicurezza, firme on line e gazebo Lega a sostegno forza pubblicaRoma, 19 gen. (askanews) – “Difendiamo chi difende” . E’ il titolo della campagna a difesa di Carabinieri e Poliziotti lanciata on line e in piazza dalla Lega di Matteo Salvini chge sabato e domenica prossima 25 e 26 gennaio vedrà mobilitazioni e gazebo in tutta Italia.


“Ogni giorno – afferma la Lega nel post sui social con cui annuncia la campagna di mobioitazione- le forze dell’ordine rischiano la loro vita per la nostra sicurezza.Difenderle è dovere di tutti, ecco perché la Lega ha inserito nel ddl Sicurezza PROPOSTE (già presentate e approvate alla Camera) a tutela degli agenti in divisa”: -“Sì alle bodycam in servizio per trasparenza, verità e tutela da false accuse; -Sì a una adeguata tutela legale di Forze dell’Ordine, Militari e VV.F. nei procedimenti causati “dall’atto dovuto” con una somma fino a 10mila euro per ogni fase processuale; Sì a pene più severe per i reati di violenza, minaccia e lesioni a un Pubblico Ufficiale, garantendo più dignità e autorevolezza della divisa; Sì a pene più severe per impedire RIVOLTE in carcere e nei centri di accoglienza e trattenimento di immigrati. – avanti tutta per estendere l’utilizzo del taser (la pistola elettrica) a tutte le Forze dell’Ordine sul territorio nazionale”.

Borsellino, Meloni: “Paolo, tuo esempio vive nelle nostre azioni”

Borsellino, Meloni: “Paolo, tuo esempio vive nelle nostre azioni”Milano, 19 gen. (askanews) – “Nel giorno della nascita di Paolo Borsellino desidero ricordare un grande uomo, un giudice e un Servitore dello Stato che ci ha insegnato che avere paura è umano ma ciò che è importante è affiancare alla paura il coraggio. Il coraggio di combattere per quello in cui si crede e fare tutto ciò che è possibile per migliorare le cose”. Lo scrive il presidente del Consiglio Giorgia Meloni su X.


“Fin dall’insediamento del Governo abbiamo messo tra le nostre priorità la battaglia contro le mafie e, nel nome di Paolo Borsellino, di Giovanni Falcone e di tutti coloro che sono caduti per mano della criminalità organizzata, continueremo su questa strada per portare legalità e sicurezza, libertà e giustizia. Buon compleanno Paolo, il tuo esempio vive nelle nostre azioni” ha aggiunto Meloni.

Mattarella: Craxi ha impresso un segno negli indirizzi del Paese

Mattarella: Craxi ha impresso un segno negli indirizzi del PaeseMilano, 19 gen. (askanews) – “Bettino Craxi è stata una personalità rilevante degli ultimi decenni del Novecento italiano. Parlamentare italiano ed europeo, Segretario del Partito Socialista Italiano per oltre un quindicennio, Presidente del Consiglio dei Ministri, ha impresso un segno negli indirizzi del Paese in una stagione caratterizzata da grandi trasformazioni sociali e da profondi mutamenti negli equilibri globali”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del XXV anniversario della morte di Bettino Craxi.


“Interprete autorevole della nostra politica estera europea, atlantica, mediterranea sostenitrice dello sviluppo dei Paesi più svantaggiati, aperta al multilateralismo, lungo queste direttrici ha affrontato passaggi difficili, rafforzando identità e valore della posizione italiana. Un prestigio che poi gli venne personalmente riconosciuto con incarichi di rilievo alle Nazioni Unite” afferma il capo di Stato. “Le politiche e le riforme di cui si fece interprete – continua Mattarella – sul piano interno determinarono cambiamenti che incisero sulla finanza pubblica, sulla competitività del Paese, sugli equilibri e le prospettive di governo. Una spiccata determinazione caratterizzò le sue battaglie politiche, sia nel confronto tra partiti, sia in campo sociale e sindacale, catalizzando sentimenti contrastanti nel Paese. Raccolse un consenso ampio quando riuscì a portare a conclusione il processo di revisione del Concordato tra Stato e Chiesa cattolica, sul cui inserimento in Costituzione i socialisti si erano espressi, all’epoca della Costituente, in termini negativi. La crisi che investì il sistema politico, minando la sua credibilità, chiuse con indagini e processi una stagione, provocando un ricambio radicale nella rappresentanza. Vicende giudiziarie che caratterizzarono quel burrascoso passaggio della vita della Repubblica. Nel venticinquesimo anniversario della scomparsa del leader socialista, desidero esprimere sentimenti di vicinanza ai familiari e a quanti con lui hanno condiviso impegno politico e personale amicizia”.

La Russa e Tajani commemorano Craxi ad Hammamet: “non doveva morire in esilio”

La Russa e Tajani commemorano Craxi ad Hammamet: “non doveva morire in esilio”Hammamet, 18 gen. (askanews) – Un vento a tratti tagliente e temperature insolitamente rigide per le coste tunisine non hanno funestato le iniziative per la commemorazione per i 25 anni dalla scomparsa di Bettino Craxi, morto il 19 gennaio del 2000 ma che ancora divide, sotto la grande lente del tema Giustizia, la politica e la società italiana.


Ad Hammamet, dove l’ex presidente del Consiglio riposa all’ombra della Medina in un recinto di terra che si affaccia sul mare, rivolto verso l’Italia, sono arrivati stamane il presidente del Senato Ignazio La Russa, il vicepremier e ministro degli esteri Antonio Tajani, una delegazione di giovani di Forza Italia guidata dal deputato Alessandro Battilocchio, e più di duecento persone giunte nelle ultime ore dall’Italia per rendere omaggio al leader socialista. “Non sarebbe dovuto accadere che Craxi morisse in esilio e non potesse curarsi in Italia. Partiamo da questo”, ha esordito La Russa arrivando all’Istituto culturale internazionale di Hammamet “Dar Sebastian”, per l’inaugurazione della mostra “Volti del Novecento”, una delle iniziative volute dalla Fondazione Bettino Craxi per la commemorazione. “A me è capitato in forma privata, all’inizio degli anni 2000 – ha poi ricordato La Russa -, di venire a portare un fiore sulla sua tomba, perché già allora ritenevo che l’Italia avesse un debito nei suoi confronti. Bettino Craxi, calmati i venti della cronaca, diventa un personaggio della storia e come tutti i grandi personaggi della storia può avere luci, può avere ombre, ma non può essere più utilizzato da una parte o dall’altra a sostegno di tesi che incidano nell’attualità. Credo che ormai, passato il tempo delle invettive – ha sottolineato La Russa – Craxi debba essere studiato come una grande figura della storia e non c’è una figura della storia su cui non si discuta nel bene e nel male”.


“Oggi – ha concluso La Russa, che ha partecipato anche alla commemorazione vera e propria, celebrata con rito cattolico, che si è svolta nel pomeriggio nel cimitero di Hammamet – non solo non potevo dire no all’invito di Stefania ma ho voluto dire sì al suo invito perché lo sentivo anche come un momento di quella difficile pacificazione del dopoguerra che tarda ad arrivare su tanti fronti”. “E’ giusto essere qui”, ha detto dal canto suo Tajani arrivando al cimitero e ricordando di aver già fatto visita, da presidente dell’Europarlamento, alla tomba di Bettino Craxi. Craxi, ha spiegato il leader di Forza Italia, è stato “un grande italiano, non doveva morire in esilio. E’ stato uno dei grandi protagonisti, insieme ad Andreotti e a Berlusconi, della politica estera italiana. E’ stato l’uomo che ha avuto il coraggio di mettere in chiaro la differenza tra socialismo e comunismo, l’uomo che ha avuto il coraggio di difendere l’autonomia dell’Italia, ha avuto il coraggio di guardare con attenzione al Medio oriente, un uomo che ha avuto il coraggio di fare grandi battaglie anche garantiste”. Per questo, e per le ingiustizie di carattere giudiziario “che ha subito in vita e anche durante l’esilio”, ha sottolineato Tajani, “è giusto che” Bettino Craxi “sia riabilitato di fronte ai cittadini italiani”.


Stefania Craxi, figlia dell’ex presidente del Consiglio e presidente della Commissione Esteri e Difesa del Senato, ha ringraziato La Russa e Tajani per la partecipazione, definendola “un atto di giustizia e e di verità, un nobile gesto di riconoscimento che parla non solo al passato ma anche, e soprattutto, al futuro”. Poi una stoccata a quanti ancora non riconoscono la statura politica del padre. “Non si può dire ‘Craxi è stato uno statista sì, ma i processi?’ Allora – a detta della senatrice -, o è stato uno statista o è stato un corrotto. Credo che dopo 25 anni si debba avere l’onestà morale di parlare di Craxi senza se e senza ma, non si può dire Craxi è stato uno statista e al contempo beatificare Mani pulite, si aprirebbe una contraddizione troppo grande, un’ipocrisia enorme. Quella brutta pagina ha lasciato delle distorsioni sul nostro sistema politico e istituzionale e finché non si faranno i conti con la storia repubblicana fino in fondo, anche con la brutta stagione di Mani pulite, sarà difficile riprendere il normale corso democratico”, ha concluso. Ancora una volta, nessuna figura di rilievo del centrosinistra ha partecipato alle commemorazioni. “Probabilmente stanno ancora facendo i conti con la loro storia”, ha commentato Battilocchio. Una speranza coltivata forse più di tutti da Enzo Maraio, segretario nazionale del Psi, anche lui ad Hammamet. “La storia di Bettino Craxi – ha detto – deve tornare a sinistra, quest’anno parte una nuova stagione. E’ evidente che Craxi è sempre stato a sinistra, che quella storia è colonna portante della sinistra italiana ma quando diciamo che vogliamo riportarlo a sinistra intendiamo dire che da oggi impediremo a certa destra di impossessarsi di una grande eredità politica e solleciteremo la sinistra a misurarsi su nuove sfide”.

Separazione carriere, sciopero nazionale magistrati il 27 Febbraio

Separazione carriere, sciopero nazionale magistrati il 27 FebbraioRoma, 18 gen. (askanews) – I magistrati italiani sciopereranno il prossimo 27 Febbraio contro la riforma costituzionale che separa le carriere dei magistrati inquirenti da quelle dei magistrati giudicnti. E già la prossima settimana in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario i magistrati manifesteranno la loro protesta sfoggiando sulle toghe una coccarda tricolore ed esponendo cartelli con frasi a tutela della Costituzione che saranno lette all’inizio delle relazioni giudiziarie.


Sarà inoltre abbandonata silenziosamente dai magostrati la sala della Corte di Appello di Napoli quando sabato prossimo è previsto prenda la parola il ministro della Giustizia Carlo Nordio, ex pm. E lo stesso accadrà nelle altri corti di appello quando saraà data la parola a delegati del ministro. Lo ha deciso il comitato direttivo centrale dell’Anm al termine della riunione di oggi, in attuazione dei deliberati nell’assemblea straordinaria svolta lo scorso dicembre.

Santanchè, Tajani: Fi non chiede sue dimissioni, siamo garantisti

Santanchè, Tajani: Fi non chiede sue dimissioni, siamo garantistiRoma, 18 gen. (askanews) – “Sono garantista per tutti. Credo che un cittadino debba esser ritenuto colpevole solo quando c’è una sentenza passata in giudicato. Per quel che riguarda noi non c’è nessun problema nei confronti del ministro Santanchè: da parte di Fi non c’è alcuna richiesta di lasciare”. Lo dice ai Tg Rai il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, segretario di Forza Italia da Berlino. Convinto che il reato contestato sia grave “se viene provato e se c’è una condanna”. Mentre “qui siamo ad un rinvio in giudizio” e “non possiamo condannare le persone prima del processo”.

Gentiloni: bene doppio appuntamento centristi, fa ben sperare

Gentiloni: bene doppio appuntamento centristi, fa ben sperareRoma, 18 gen. (askanews) – Il doppio appuntamento dei moderati del centrosinistra è un fatto positivo, secondo Paolo Gentiloni. Parlando all’assemblea di Libertà eguale l’ex premier jha spiegato: “C’è questa curiosa coincidenza di questi due incontri a Orvieto a Milano… quando Enrico (Morando, ndr) mi mi chiese di intervenire all’assemblea annuale di Libertà eguale, non pensavo che saremo stati al centro di questa secondo me è bellissima giornata. Perché alla fine ci sta bene che ci sia stata questa iniziativa delle culture cattoliche che si riconoscono più o meno nel nostro nel nostro mondo ed è bene che ci sia stata questa risonanza per quello che è successo a Milano e quello che succede a Orvieto”.


“Tutto questo fa ben sperare”, ha aggiunto. “Penso che il centrosinistra – come ha detto mi sembra Romano Prodi nel suo intervento – ne avesse bisogno. Abbiamo già avuto un periodo di di mancanza di discussione, di dibattito, di interlocuzione. Tra l’altro queste dinamiche queste discussioni sono avvenute prevalentemente con un tasso di polemiche interne molto basso, anche questa è una cosa confortante. Non sono state ‘spariamo sul quartier generale’, oppure ‘spariamo da Orvieto a Milano’ o ‘da Milano a Orvieto’. Si tratta “simbolicamente, e del tutto casualmente, un po’ di un’apertura di una fase di grande discussione e quindi di questo credo dobbiamo essere contenti e dobbiamo ringraziare Libertà eguale”.

Centrosinistra, il partito di Ruffini non c’è, ma i cattolici Pd rialzano la testa

Centrosinistra, il partito di Ruffini non c’è, ma i cattolici Pd rialzano la testaMilano, 18 gen. (askanews) – Chi si aspettava l’annuncio della nascita di un nuovo partito dei cattolici di sinistra, o di una corrente strutturata all’interno del Pd, è rimasto deluso, ma dal battesimo di Comunità Democratica, sigla “leggera” voluta dall’ex ministro Graziano Delrio, è comunque uscita una rinnovata voglia di protagonismo dei cattolici democratici, spinti dalla convinzione di poter incidere sulla competitività elettorale del centrosinistra, soprattutto riportando a votare ai prossimi turni elettorali i tantissimi elettori che ultimamente si sono astenuti. Una riflessione sostenuta in primis dall’ex direttore dell’Agenzia delle entate, Ernesto Maria Ruffini, e condivisa da Romano Prodi, per il quale gli ex popolari sono “stati muti per troppo tempo”.


“Lo dico con il massimo rispetto, come possiamo tutti insieme uscire dalla mediocrità della politica? Qual è lo stato di avanzamento delle proposte alternative in campo? E nel campo delle opposizioni, qual è la proposta politica della sinistra? Qual è l’offerta, realmente competitiva che offre la sinistra? Dove è stata discussa? Con chi? Quando? Non singole questioni, non emendamenti a soluzioni elaborate da altri. Ma una speranza sul futuro di questo Paese” si è chiesto Ruffini auspicando “una visione larga, condivisa che è la sola a poter riportare la gente al voto”. Una riflessione da semplice “elettore di centro-sinistra”, ha precisato, al quale sembra “che tanto ancora si possa fare, ed elaborare, per offrire una proposta politica forte e convincente”. La sua ricetta è una versione italiana della cosidetta “maggioranza Ursula”, cioè dei partiti popolari e progressisti, compreso il M5s, che a suo parere “potrebbe diventare una scelta solida per essere alternativi alla destra, perché, come si diceva anni molti anni fa se vinci con la destra è la destra che vince”. Una coalizione basata su un’alleanza, ha precisato il padrone di casa Delrio, “che non può essere confinata a un solo partito” cioè il Pd. La posta in gioco, ha continuato, è molto alta, cioè la sopravvivenza della democrazia. Per questo, ha concluso, “è il momento adesso, come dice Biden, di alzarsi in piedi” contro le oligarchie “e di pensare che non ci può essere all’orizzante il delegare a alcuni ricchi californiani il destino dei popoli mondiali e europei”.


All’evento ha partecipato, tra gli altri, anche la capogruppo di Italia Viva alla Camera, Maria Elena Boschi, secondo la quale “i moderati hanno bisogno di proposte condivise per convincere i cittadini che c’è una possibilità alternativa al governo che non risolve i problemi quotidiani”. Presenti anche l’ex ministro e presidente dell’Associazione partigiani cristiani Maria Pia Garavaglia, l’ex segretrio del Ppi Pierluigi Castagnetti, l’ex sindaco di Brescia Emilio Delbono, l’ex segretario della Cisl Savino Pezzotta, gli ex ministri Barbara Pollastrini, Lorenzo Guerini e Giuliano Poletti.