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M.O., Meloni: dopo morte Sinwar iniziare nuova fase

M.O., Meloni: dopo morte Sinwar iniziare nuova faseBruxelles, 17 ott. (askanews) – “Con la morte di Yahya Sinwar viene meno il principale responsabile del massacro del 7 ottobre 2023. La mia convinzione è che ora si debba iniziare una nuova fase: è tempo che tutti gli ostaggi siano rilasciati, che si proclami un immediato cessate il fuoco e che si avvii la ricostruzione a Gaza”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.


“Continueremo a sostenere con determinazione – aggiunge – ogni sforzo in questa direzione e per la ripresa di un processo politico serio e credibile, che conduca alla soluzione dei due Stati”.

Migranti, Meloni a Ue: priorità è prevenire le partenze

Migranti, Meloni a Ue: priorità è prevenire le partenzeBruxelles, 17 ott. (askanews) – La “priorità” dell’Europa è “prevenire” le partenze di migranti irregolari. Lo ha ribadito la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenendo al Consiglio europeo che sta affrontando una lunga discussione sul tema delle migrazioni.


Sulla dimensione esterna, secondo quanto si apprende, Meloni ha ribadito la necessità di continuare a lavorare ai “partenariati” con i Paesi di origine e transito, offrendo tra l’altro tra gli “incentivi” anche quello della migrazione legale. Occorre, per la premier, anche prevenire i traffici di esseri umani della criminalità organizzata.

Migranti, Schlein: Meloni è una bulla, piena solidarietà a Ong

Migranti, Schlein: Meloni è una bulla, piena solidarietà a OngRoma, 17 ott. (askanews) – Il decreto varato dal governo Meloni dopo la strage di Cutro contiene “norme che hanno il solo scopo di rendere più difficile il salvataggio di vite in mare”. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein parlando ad una iniziativa del partito sulle politiche dell’immigrazione. “Piena solidarietà alle Ong che salvano le vite in mare facenedo ciò che dovrebbero fare i governi europei”. La leader Pd ha stigmatizzato di nuovo “l’attacco da bulla che la Meloni ha fatto l’altro giorno in aula a ‘Sea watch’


“Io non ne posso più – ha aggiunto – di questa Ipocrisia di questa destra che se la prende sempre con i migranti irregolari e mai con chi li impiega irregolarmente nei campi e nelle aziende. Una cosa inaccettabile”. “Io non ne posso più – ha aggiunto – di questa ipocrisia di questa destra che se la prende sempre con i migranti irregolari e mai con chi li impiega irregolarmente nei campi e nelle aziende. Una cosa inaccettabile”.

Manovra, Conte: indignato da frottole Meloni su sanità

Manovra, Conte: indignato da frottole Meloni su sanitàRoma, 17 ott. (askanews) – “Sono sinceramente indignato: sentire un presidente del Consiglio che mente su una questione così fondamentale come la sanità, l’abbiamo sentita anche sugli extra profitti e le tasse per le banche, ma sulla sanità diventa ancora più inaccettabile. Non si può mentire” così “agli italiani”. Lo ha affermato in una diretta facebook il presidente del M5s Giuseppe Conte parlando delle risorse stanziate nella legge di bilancio per la sanità.


“La Meloni dice che si è raggiunto grazie a lei il record storico degli investimenti in sanità nella storia d’Italia: è una falsità. Presidente, non puoi mentire agli italiani in questo modo”, ha sottolineato Conte spiegando che la spesa per gli investimenti in sanità va calcolata in rapporto al Pil e non in termini assoluti, perché bisogna anche considerare l’inflazione. Tant’è che dopo il 2020, quando con il Covid la spesa sanitaria ha toccato il 7,4% del Pil, essa si è progressivamente ridotta e ciò “vuol dire che stai tagliando. Lo dice anche il Sole24Ore”, ha proseguito Conte, che ha scritto “che nel 2024 la spesa sanitaria è scesa al 6,3% del Pil, il record negativo dal 2007”. “Giorgia Meloni smettila di prenderci in giro, la realtà è che la sanità è a pezzi da Nord a Sud e due milioni e mezzo di cittadini addirittura rinunciano alle cure per motivi economici. Non puoi raccontare frottole, è inaccettabile”.

A Bruxelles summit 11+1 sui migranti, non c’è solo il modello Albania

A Bruxelles summit 11+1 sui migranti, non c’è solo il modello AlbaniaBruxelles, 17 ott. (askanews) – L’intesa Italia-Albania sui migranti è una soluzione da prendere in considerazione ma non è l’unico modello per chi cerca soluzioni cosiddette “innovative” per la gestione dei migranti. E’ quanto emerso dalla riunione pre-Consiglio europeo sull’immigrazione, stamattina a Bruxelles, convocata nella sede di rappresentanza presso l’Ue dell’Italia dalla premier Giorgia Meloni, e co-organizzata da Danimarca e Olanda.


Nel corso dell’incontro “sono stati espressi molte idee e suggerimenti, alcuni dei quali compaiono già nell’ottima lettera di von der Leyen al Consiglio europeo. Von der Leyen è apparsa ben disposta a considerare ‘iniziative innovative’”, hanno spiegato nel pomeriggio a Bruxelles fonti diplomatiche di un paese che ha partecipato alla riunione degli 11 leader. á Oltre a quelli di Italia, Danimarca e Olanda, all’incontro hanno partecipato i leader di Austria, Cipro, Polonia, Repubblica Ceca, Grecia, Ungheria, Malta e, Slovacchia, insieme alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Il formato 11+1 comprendeva gran parte dei leader dei 15 Paesi che avevano lanciato la discussione su “nuovi modi” per gestire l’immigrazione irregolare nell’Ue, firmando una lettera del 15 maggio scorso alla Commissione europea, che veniva sollecitata a esplorare “soluzioni innovative”. Rispetto ai 15 Paesi firmatari della lettera, mancavano stamattina Bulgaria, Finlandia, Romania e i tre paesi baltici, mentre era presente, in più, l’Ungheria. Tra i “big” – che non figuravano però tra i 15 – erano assenti Francia, Germania e Spagna. Meloni ha presentato e ‘sponsorizzato’ il modello dell’intesa con l’Albania, “ma il senso della discussione – precisano le fonti – non era quello di cercare di generalizzare il modello italiano. Non è questione di preferire un particolare modello rispetto a un altro. Non si cerca un modello unico (‘one size fits all’, ndr)”, hanno puntualizzato le fonti. D’altra parte, ognuno dei tre Paesi organizzatori ha un suo modello già in corso di attuazione (l’Italia con l’Albania), o idee su cui si sta cominciando a discutere con alcuni paesi terzi (in particolare l’Olanda con l’Uganda, e la Danimarca con il Kosovo). In ogni caso, va precisato che gli “hub di rimpatri” sarebbero destinati non alla valutazione delle domande di asilo (come invece avverrà nei centri italiani per i migranti in Albania), ma alla gestione dei rimpatri di chi ha avuto la sua domanda in un paese dell’Ue respinta.


Uno dei paesi a cui si pensa per collocare un eventuale “hub di rimpatri” è l’Uganda, con cui sta “conversando” l’Olanda. “Siamo ancora nella fase iniziale, non ci sono dettagli, ma l’idea è quella di trasferire in un centro in Uganda i migranti irregolari già arrivati in un Paese dell’Ue, a cui sia stato poi negato l’asilo che avevano richiesto. Gli eventuali hub di rimpatri in Uganda, in ogni caso, riguarderebbero solo i migranti provenienti dallo spazio regionale (la ‘broader region’, ndr) africano”, hanno precisato le fonti. Gli Stati membri che hanno partecipato “hanno considerato il formato della discussione di stamattina molto utile, e vogliono riprodurlo al prossimo Consiglio europeo formale, in dicembre”, hanno riferito le fonti, precisando che “il formato è aperto, altri Stati membri possono aggiungersi, se vogliono”. Da parte sua, assicurano, “von der Leyen capisce quali sono i problemi, e lo ha scritto chiaro nella sua lettera al Consiglio europeo, e avverte che bisogna far presto. E’ un bene – hanno osservato le fonti – che nella Commissione ci siano tanti esperti, che potranno chiarire la dimensione giuridica e quella tecnica”, delle “soluzioni innovative” ovvero i rischi che gli “hub di rimpatrio” esterni all’Ue o la ridefinizione degli “Stati sicuri” violino il diritto internazionale ed europeo.


Intanto secondo le fonti diplomatiche al Consiglio europeo in corso “c’è da aspettarsi una lunga discussione strategica sull’immigrazione, e non sappiamo se ci saranno delle conclusioni del vertice sul tema. Ma la discussione è molto più importante delle conclusioni. Diversi Paesi, e anche Olanda e Germania, vorrebbero anticipare l’attuazione del nuovo Patto su immigrazione e asilo. Comunque, indipendentemente dal fatto che ci siano o no delle conclusioni, avremo un senso della direzione chiarissimo, una spinta nella stessa direzione”. “C’è una situazione particolare per quanto riguarda la Polonia, soprattutto a causa della collocazione geografica del Paese”, che teme la “manipolazione” dei flussi migratori da parte di Russia e Bielorussia e ha praticamente sospeso il diritto d’asilo alle sue frontiere con questi due Paesi. “Si sta cercando una soluzione. Ma non penso che la soluzione possa essere non applicare il Patto migratorio”, hanno osservato le fonti. La Polonia, insieme all’Ungheria, finora si opponeva all’approvazione di conclusioni del Consiglio europeo che chiedano l’attuazione, magari anticipata, del Patto migratorio, contro cui i due Paesi avevano votato al momento dell’approvazione in Consiglio Ue. Ma il Ppe, hanno rilevato le fonti, ha approvato stamattina, durante il suo pre-vertice in vista del Consiglio europeo, una dichiarazione in cui si afferma, tra l’altro, che bisogna attuare il nuovo Patto su immigrazione e asilo, “ed è noto che il premier polacco Donald Tusk fa parte del Ppe”.

Mattarella: occupazione cresce ma restano fasce di bassi salari

Mattarella: occupazione cresce ma restano fasce di bassi salariRoma, 17 ott. (askanews) – “Il lavoro sta cambiando: è sotto gli occhi di tutti. È sempre cambiato nel corso della storia. Oggi invece avviene a ritmo di gran lunga più veloce. E cambierà tante altre volte. Tuttavia l’impegno dell’uomo per costruire il futuro, per modellare con la propria fatica, il proprio impegno, il destino proprio e della comunità in cui vive, non avrà termine. Il lavoro sarà strumento irrinunciabile della libertà anche in futuro”. Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della cerimonia ufficiale di consegna delle Stelle al Merito del Lavoro per l’anno 2024.


A giudizio del capo dello Stato “i dati dell’occupazione, nel nostro Paese, segnano una crescita che conforta. Tuttavia l’occupazione – non soltanto nel nostro Paese – si sta frammentando, con una fascia alta, in cui a qualità e professionalità corrispondono buone retribuzioni, mentre più in basso si creano sacche di salari insufficienti, alimentati anche da part-time involontari, e da precarietà. Si tratta di elementi preoccupanti di lacerazione della coesione sociale. È la condizione che riguarda anche molti immigrati, sovente esposti a uno sfruttamento spietato, inconciliabile con la nostra civiltà”. “L’obiettivo della massima occupazione – ha osservato ancora Mattarella – è possibile. È iscritto in un orizzonte costituzionale, che non può che essere condiviso dai programmi delle varie posizioni politiche”.

Lavoro, Mattarella: “La vita delle persone vale immensamente più di ogni profitto”

Lavoro, Mattarella: “La vita delle persone vale immensamente più di ogni profitto”Roma, 17 ott. (askanews) – “Desidero esprimere i sentimenti più intensi di vicinanza e di solidarietà ai familiari dei lavoratori morti sul lavoro, a cui è stata conferita la Stella al Merito alla memoria”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della cerimonia ufficiale di consegna delle Stelle al Merito del Lavoro per l’anno 2024.


“La Stella – ha sottolineato il capo dello Stato – rappresenta un riconoscimento, un segno importante. Costituisce inoltre un pegno che invita istituzioni e società a rendere il lavoro sicuro, contrastando morti e infortuni. Una piaga intollerabile, ancor più nel tempo dei più grandi progressi tecnologici e dei più grandi avanzamenti della conoscenza, che la storia dell’uomo abbia mai conosciuto”. “La vita delle persone – ha concluso Mattarella – vale immensamente più di ogni profitto, interesse o vantaggio produttivo”.

Lavoro, Mattarella: morti e infortuni piaga intollerabile

Lavoro, Mattarella: morti e infortuni piaga intollerabileRoma, 17 ott. (askanews) – “Desidero esprimere i sentimenti più intensi di vicinanza e di solidarietà ai familiari dei lavoratori morti sul lavoro, a cui è stata conferita la Stella al Merito alla memoria”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della cerimonia ufficiale di consegna delle Stelle al Merito del Lavoro per l’anno 2024.


“La Stella – ha sottolineato il capo dello Stato – rappresenta un riconoscimento, un segno importante. Costituisce inoltre un pegno che invita istituzioni e società a rendere il lavoro sicuro, contrastando morti e infortuni. Una piaga intollerabile, ancor più nel tempo dei più grandi progressi tecnologici e dei più grandi avanzamenti della conoscenza, che la storia dell’uomo abbia mai conosciuto”. “La vita delle persone – ha concluso Mattarella – vale immensamente più di ogni profitto, interesse o vantaggio produttivo”.

Per Fitto il sostegno di Ppe-Ecr-Patrioti, sui Socialisti pesa l”incrocio’ con Ribera

Per Fitto il sostegno di Ppe-Ecr-Patrioti, sui Socialisti pesa l”incrocio’ con RiberaBruxelles, 17 ott. (askanews) – Già certo del sostegno del Partito popolare europeo e dei Conservatori di Ecr guidati da Giorgia Meloni, Raffaele Fitto incassa oggi il via libera ufficiale anche dei Patrioti di Viktor Orban, Matteo Salvini e Marine Le Pen.


Oggi i “Patriots” hanno tenuto il loro primo summit pre-Consiglio (che definiscono “storico”) e al termine il premier ungherese ha annunciato il sostegno al commissario designato italiano, considerato “eccellente e perfetto” per il ruolo. Scontato il sostegno dei Conservatori di Giorgia Meloni, è da tempo anche noto il via libera dei Popolari che appoggiano “con grande determinazione” il ministro italiano. Del resto “ormai è un commissario del Ppe”, diceva ieri tra il serio e il faceto una fonte italiana di alto livello.


Resta da vedere quale sarà l’atteggiamento tenuto dai Liberali di Renew e dal gruppo dei Socialisti e Democratici, che infatti tengono le carte coperte. All’interno di entrambi i gruppi ci sono componenti che sarebbero contrarie a votare Fitto. E a rendere più incerto il quadro è un meccanismo molto complesso. L’audizione di Fitto si terrà in commissione Affari regionali, che sarà poi chiamata a votare (mentre i membri delle Commissioni Trasporti, Bilancio, Agricoltura, Pesca e Lavoro potranno ascoltare, fare domande ma non votare). L’audizione avrà una durata di circa tre ore e verrà trasmessa in diretta streaming. Il candidato, dopo avere già inviato le sue risposte a una serie di domande scritte, tiene un discorso di massimo quindici minuti e risponde a un numero di domande che non può essere superiore a venticinque. Dopodiché è invitato a concludere brevemente. A seguito dell’audizione, il presidente e i coordinatori dei gruppi si riuniscono per valutare i candidati per i quali è prevista un’unica lettera di valutazione. Se i coordinatori approvano all’unanimità il commissario designato, il presidente presenta una lettera di approvazione per loro conto; se i coordinatori respingono all’unanimità il commissario, il presidente presenta una lettera di reiezione per loro conto; se i coordinatori che approvano il commissario designato rappresentano almeno due terzi dei membri della commissione competente, il presidente presenta una lettera per loro conto in cui dichiara che un’ampia maggioranza approva il commissario designato. Dunque in questo caso i coordinatori di Socialisti e Renew dovranno fare una ‘ricognizione’ interna, valutare componenti favorevoli e contrarie, e decidere come posizionare il gruppo. Nel caso dei Socialisti, la delegazione più grande è quella del Pd, la seconda quella spagnola, che ha in ballo la nomina della vicepresidente esecutiva alla Transizione verde e alla Concorrenza Teresa Ribera (Psoe). Nel caso in cui non si riesca a raggiungere la maggioranza di almeno due terzi dei membri della Commissione per approvare il candidato, i coordinatori possono richiedere informazioni complementari attraverso ulteriori domande scritte e, se ciò non risulta soddisfacente, possono richiedere alla Conferenza dei presidenti (i capigruppo politici) di riprendere l’audizione per la durata di un’altra ora e mezza. Non è escluso, e in passato è successo (tra gli altri all’italiano Rocco Buttiglione) che un candidato sia stato ritirato dal presidente della Commissione europea – che però non è obbligato a farlo – o spostato a un’altra delega. Alla fine, anche per il gioco incrociato dei candidati designati (appunto Fitto-Ribera), la posizione del ministro italiano a oggi appare abbastanza solida. E il calendario stabilito – con il voto di tutta la destra – sembra pensato proprio per rendere più inattaccabile l’intesa complessiva. L’ultimo giorno utile, il 12 novembre, saranno infatti auditi i vicepresidenti: Fitto sarà il primo a essere esaminato, penultima la Ribera. Un modo per legare le mani ai Socialisti: se verrà fatto uno sgambetto all’italiano, anche la spagnola potrebbe essere a rischio.

Sanità, Schlein a Meloni: basta gioco tre carte, Fondo sanitario al minimo

Sanità, Schlein a Meloni: basta gioco tre carte, Fondo sanitario al minimoRoma, 17 ott. (askanews) – “Presidente Meloni, in tutto il mondo la spesa sanitaria si calcola sul Pil e non in valori assoluti”. Lo scrive Elly Schlein sui social network. “I numeri che ha pubblicato sui suoi social dimostrano che abbiamo ragione. Il fondo sanitario nazionale in rapporto al Pil scenderà nel 2025 e nel 2026 al 6,05%. È il minimo storico degli ultimi 15 anni”.


Aggiunge la Schlein: “Se ne rendono conto i 4,5 milioni di italiani che hanno rinunciato a curarsi perché non possono permetterselo. Le metto qui una pratica tabella così può rendersi conto anche lei, e finitela una volta per tutte con il gioco delle tre carte sulla salute degli italiani”.