Fisco, Meloni: riforma bocciata frettolosamente da qualcunoRoma, 17 mar. (askanews) – “Il Cdm ha approvato ieri sera una legge delega” per la riforma fiscale “un po’ frettolosamente bocciata da alcuni. Lavoriamo per una riforma complessiva che migliori l’efficienza della struttura, riduca il carico fiscale, che contrasti l’evasione fiscale, che ha un tax-gap stabilmente intorno a 100 mld, che semplifichi gli adempimenti che crei un nuovo rapporto di fiducia”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando al congresso della Cgil a Rimini.
Meloni a Cgil:contrapposizione è utile, unità è cercare bene comuneRimini, 17 mar. (askanews) – E’ “molto profonda la ragione per cui sono qui: oggi non è un giorno come altri, è la festa dell’Unità nazionale e la mia presenza oggi non è solo la volontà di colmare quel vuoto che vede da 27 anni l’assenza del capo del governo al congresso della Cgil. Era normale che fosse il presidente del Consiglio più lontano dalla platea a essere qui? Penso di sì. Con questa presenza credo che possiamo autenticamente cercare di celebrare l’unità nazionale che non è annullare la contrapposizione, che ha un ruolo positivo. L’unità è l’interesse superiore, il comune destino che dà un senso alla contrapposizione. Voglio credere che tutti noi, se il nostro cuore è sincero, lavoriamo secondo le nostre differenti condizioni con lo stesso obiettivo: il bene della nazione. Se lo spirito è questo il confronto è necessario e utile”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando al congresso della Cgil a Rimini.
Cgil, Landini: grazie a Meloni, riconoscimento per sindacatoRimini, 17 mar. (askanews) – “Stiamo per vivere un momento molto importante di questo congresso, abbiamo scelto tutti assieme di fare un congresso aperto, nel senso di voler parlare al Paese con le nostre proposte e di voler parlare con tutti, praticare una parola d’ordine che ci siamo detti: è il momento di imparare anche ad ascoltare, anche chi ha idee e posizioni diverse dalle nostre. Sapere ascoltare è anche la condizione per chiedere di avere il diritto di essere ascoltati. Voglio ringraziare Giorgia Meloni che quando le ho telefonato ha accettato di essere qui, lo vivo come un momento di rispetto e riconoscimento per quel che siamo e perchè noi vogliamo non essere spettatori del cambiamento del Paese ma protagonisti”. Lo ha detto Maurizio Landini, introducendo Giorgia Meloni al congresso della Cgil.
Unità Italia, Meloni: celebriamo popolo fiero, orgoglioso sua PatriaRoma, 17 mar. (askanews) – “Auguri a chi ama l’Italia. Auguri a chi lavora ogni giorno per rendere grande la nostra Nazione. Auguri a tutti i cittadini. A 162 anni dall’Unità d’Italia, celebriamo un popolo unito, fiero, coraggioso e orgoglioso della sua Patria e della sua identità”. Lo ha dichiarato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in occasione della festa dell’Unità Nazionale. “Oggi – dice Meloni – l’Italia celebra la Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera, le fondamenta robuste sulle quali la nostra comunità si erge e dalle quali essa prende ispirazione. Il 17 marzo di 162 anni fa iniziava il cammino dell’Italia come Stato unitario e si realizzava l’auspicio di un giovane genovese, visionario e ribelle, come Goffredo Mameli: poter vedere gli italiani non più ‘calpesti e derisi’ e ‘divisi’, bensì raccolti in ‘un’unica bandiera’. Il 17 marzo è la solennità nazionale più unificante che abbiamo e nel corso della quale quale siamo chiamati a ricordare le ragioni del nostro stare insieme. Perché, come ha spiegato Ernest Renan, la Nazione è una ‘grande solidarietà, un plebiscito che si rinnova ogni giorno e che si fonda sulla dimensione dei sacrifici compiuti e di quelli che ancora siamo disposti a compiere’”. “Questa è la sfida che abbiamo davanti, è l’impegno che dobbiamo onorare ogni giorno: riannodare i fili di ciò che ci unisce e riscoprirci una comunità. Solo così possiamo liberare le migliori energie della Nazione e dimostrare che nessuna meta è preclusa all’Italia. Buon 17 marzo a tuttiágliáitaliani!”, conclude Maloni.
Unità Italia, Fontana: custodire le nostre differenti cultureRoma, 17 mar. (askanews) – “In occasione della celebrazione dell’Unità d’Italia, desidero sottolineare l’importanza di preservare e promuovere i valori e le tradizioni che contraddistinguono il nostro Paese rendendolo così speciale e unico al mondo. Le numerose e differenti culture di cui le nostre comunità sono testimoni rappresentano un patrimonio identitario da custodire e di cui essere orgogliosi”. Lo ha dichiarato in il presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana.
Unità Italia, Mattarella: libertà e democrazia valori nazionaliRoma, 17 mar. (askanews) – “Celebriamo oggi l’anniversario dell’Unità d’Italia, che è ‘Giornata dell’Unità Nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera’. 162 anni fa, sotto il Tricolore, con i plebisciti popolari si espressero la sovranità e la volontà che, attraverso l’opera risorgimentale, avevano portato alla costituzione dello Stato italiano”. Lo ha dichiarato in una nota il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 162° anniversario della Giornata dell’Unità Nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera. “Il primo pensiero – ha sottolineato – va alle generazioni che hanno accompagnato questo traguardo, a quanti, con il loro operato, hanno contribuito alla nascita e alla crescita del nostro Paese, promuovendo quei valori di civile convivenza, quegli ideali di libertà e democrazia, di pace e di partecipazione allo Stato di diritto e alla comunità internazionale, che hanno trovato consacrazione nella nostra Costituzione”. “Viviamo oggi, con il conflitto scatenato dalla Federazione Russa in territorio ucraino, un’aperta minaccia a questi valori che ci impone – ha osservato Mattarella – una ferma risposta unitaria in seno alla comune identità europea e atlantica, affinché venga posta fine ai combattimenti e si raggiunga un duraturo accordo di pace”. “La Repubblica, in innumerevoli prove e, da ultimo, durante la pandemia, ha confermato sentimenti di unità e coesione stringendosi ai valori costituzionali. Gli stessi che, ispirando la nostra società, garantiscono le risorse morali necessarie a fronteggiare le sfide complesse che la contemporaneità ci mette innanzi. La Costituzione, l’Inno degli italiani e la Bandiera sono i riferimenti che ci guidano nell’impegno comune di consolidare un’Italia fondata su pace, libertà e diritti umani”, ha concluso il capo dello Stato.
Autonomia, Calderoli: ok definitivo in Cdm, ora passaggio in ParlamentoRoma, 16 mar. (askanews) – “C’è il via libera definitivo e unanime del Consiglio dei ministri all’Autonomia differenziata, il cammino della riforma procede. Ora il disegno di legge si appresta ad imboccare la strada verso l’esame del Parlamento, che sarà quindi pienamente coinvolto in questo percorso”. Lo dichiara il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Roberto Calderoli. “In quell’ottica di collaborazione che guida il mio lavoro fin dal principio, nel testo definitivo oggi approvato – spiega – sono state inserite alcune proposte emendative degli enti territoriali, ivi compresa l’insularità. L’Italia ha una storica occasione di rinnovamento strutturale che va affrontata senza pregiudizi o ideologie, ma con pragmatismo e consapevolezza. Il mio obiettivo è far correre il nostro Paese come un treno ad alta velocità, superando i divari che il centralismo attuale ha cristallizzato e permettendo a tutti di migliorare nel segno dell’efficienza, dello sviluppo, della trasparenza e della responsabilità. E’ una sfida per il futuro e la modernità, che possiamo e dobbiamo cogliere nell’interesse dei cittadini”.
Schlein vuole fronte comune: prove di dialogo con M5S, Az-Iv, SiRoma, 16 mar. (askanews) – Prove tecniche di un fronte comune di opposizione. La neosegretaria del Pd, Elly Schlein, sembra convinta che di fronte alla robusta dote di consensi che Giorgia Meloni continua a raccogliere nel Paese (almeno stando ai sondaggi) serva la capacità di riprendere l’iniziativa politica. Per questo, dal congresso della Cgil a Rimini, dove prende parte alla tavola rotonda fra i leader dell’opposizione parlamentare organizzata da Maurizio Landini e moderata da Lucia Annunziata, prova a rilanciare offrendo una via ai “colleghi” Giuseppe Conte (M5S), Nicola Fratoianni (Si) e Carlo Calenda (Az-Iv). “Gli elettori – dice – non hanno trovato più la sinistra, dobbiamo costruire un’alternativa: diamoci un appuntamento fuori, lontano dalle telecamere. Possiamo fare insieme un ragionamento di contenuto e di merito. Chiudiamoci in una stanza, non usciamo fino a notte fonda, ma poi qualcosa da fare insieme la troviamo piuttosto che far vincere di nuovo quegli altri”. Il padrone di casa, Landini, invita a diffidare da chi ha “la soluzione in tasca” e invita gli ospiti a recuperare la “capacità di ascolto”; poi, in modo un po irrituale, si lascia andare a un lungo e veemente intervento che spezza tono e ritmi della discussione da talk show e costringe i leader ospiti alla citata posizione di “ascolto”. “Questo paese sta in piedi con le tasse che pagano i lavoratori dipendenti e i pensionati. Io – tuona il segretario della Cgil – mi sono rotto le scatole, non ci sto più a pagare le tasse anche per quelli che non le pagano”. Per cercare di trovare un terreno comune, probabilmente a seguito di una intesa non dichiarata, il tema più divisivo (guerra in Ucraina e forniture di armi) resta fuori dal palco di Rimini. Solo Calenda prova a spezzare l’incantesimo, polemizzando con Conte che lo accusa di votare con le destre in Parlamento: “Ho votato per le armi in Ucraina col Pd, allora il Pd è di destra?”. Ma del resto, proprio il leader di Azione si vota al compito del guastafeste, rispetto al “format” del dibattito che riproduce il defunto campo largo, quando dice: “Posso governare con le persone che sono qua? No”. Fratoianni respinge la critica “pragmatica” arrivata da una domanda della moderatrice Annunziata sul ruolo delle opposizioni: “Io non penso – dice – che il problema dell’opposizione sia quello di non mettere le bandierine, ma che in questi anni non c’erano più bandiere e casomai le hanno rialzate altri. “Qualche bandiera bisogna rialzarla, Biden mette una patrimoniale. Vogliamo dirlo che è una iniziativa di giustizia sociale? E’ una bandiera sì, ma una bandiera giusta”. La piattaforma che Schlein propone ai potenziali partner delle battaglia di opposizione ha il fine di “far sì – spiega – che le persone non pensino più che la politica non possa far nulla per loro”. Snocciola quindi le critiche alla “manovra del governo” che “ha colpito i poveri mentre l’inflazione è altissima” e che “non ha messo investimenti nè su Sud nè su sanità pubblica”. Poi cita la manifestazione di Firenze a difesa della scuola pubblica e sul lavoro, dice, “si può fare qualcosa per spezzare la precarietà, e la Spagna ci ha insegnato che si può. E poi una legge sulla rappresentanza che spazzi via i contratti pirata. E accanto al rafforzamento della contrattazione collettiva bisogna anche fissare una soglia sotto la quale non è lavoro ma sfruttamento, ed è il salario minimo che serve a questo Paese. Sono disponibile a cambiare la nostra proposta per trovare una direzione unitaria”, promette la leader dem. Non chiude alle proposte di battaglie comuni Conte: “Credo che l’obiettivo di ciascuna forza che abbia una vocazione progressista è battere le forze di destra conservatrici quindi qualunque strumento di dialogo è la premessa per questi obiettivi”. L’ex premier cita, tra le “cose concrete” da fare, “un patto su istruzione, sanità e lavoro” ma “nella prospettiva, che ormai è insopprimibile, di una visione integralmente ecologica”. Ma non rinuncia a mettere i suoi paletti, a cominciare da un affondo su un passato non troppo lontano: “Dobbiamo ritrovarci ammonisce i leader 5s raccogliendo l’applauso dalla platea sindacale e l’immediata contestazione di Calenda – su un punto: tutto ciò che ha rappresentato il Jobs Act è un fallimento”. Dopo Rimini, comunque, c’è lavoro per gli amanti dei retroscena: si farà, e quando, questo incontro proposto da Schlein al chiuso di una stanza? Probabilmente sì, ma resta da vedere se basterà questa iniziativa a posare le fondamenta per un nuovo “campo largo” guidato dal Pd.
Allarme di Mattarella sul clima: rischi gravi, non avremo secondo tempoRoma, 16 mar. (askanews) – Per affrontare le conseguenze del cambiamento climatico “non avremo un ‘secondo tempo’”, bisogna agire subito e globalmente per invertire la rotta, serve insomma “un cambio di paradigma”. Dal Kenya Sergio Mattarella lancia un vero e proprio allarme sulle “conseguenze nefaste” che l’inquinamento del pianeta ha già prodotto: “ondate di calore, inondazioni, siccità, scioglimento dei ghiacciai e innalzamento del livello dei mari sono alcuni dei sintomi più evidenti”. Il presidente della Repubblica conclude la sua visita di Stato in Kenya con un discorso all’università di Nairobi, dove ha studiato la prima donna africana Premio Nobel per il suo instancabile impegno a favore della promozione dello sviluppo sostenibile, della democrazia e della pace, Wangari Maathai. Sono sue le parole in cui il capo dello Stato dice di “riconoscersi pienamente”: “Non può esserci pace senza sviluppo; e non vi può essere sviluppo senza una gestione sostenibile dell’ambiente in uno spazio pacifico e democratico”. Sono i due temi che hanno fatto da sfondo a questa missione in Kenya, l’ambiente e la pace, parole che il capo dello Stato ha ripetuto in ogni suo intervento: necessità di collaborare tra Stati e tra continenti. “Soltanto un’azione collettiva può essere capace di coniugare efficacia e solidarietà per evitare gli scenari catastrofici in atto e quelli che si annunciano – ha avvertito -. È il momento dell’unità, della coesione, non di divisioni fra Nord e Sud, fra Est e Ovest del mondo. Affrontare le sfide che si pongono all’umanità, tutta insieme, significa abbandonare gli scenari di guerra e di conflitto interno che gravano, purtroppo, sui destini di tante popolazioni e progettare congiuntamente il futuro”. Nei suoi discorsi Mattarella non manca mai di ribadire come “la brutale aggressione della Federazione Russa all’Ucraina sta riportando i rapporti internazionali indietro di ottant’anni, come se non vi fosse stato, in questo arco di tempo, un mirabile progresso sul terreno della indipendenza, della libertà e della democrazia, della crescita civile di tante nazioni”. Ma proprio il contrasto al cambiamento climatico può diventare “un obiettivo unificante che richiama al dialogo multilaterale, al rispetto degli impegni liberamente assunti in sede internazionale”. Infatti bisogna ammettere che “con il crescere della minaccia è aumentata anche la consapevolezza dei gravissimi rischi che l’umanità sta correndo” e “passi avanti sono stati compiuti. Gran parte del merito di questa nuova sensibilità – secondo il Presidente della Repubblica – va attribuito alla società civile e, in particolare, ai tanti giovani come voi che in tutti i continenti – dall’Africa all’Europa, dall’Asia alle Americhe – mantengono alta la pressione sui Governi e sul settore privato, pretendendo azioni immediate e incisive. È la vostra generazione a essere interpellata, anzitutto. Perché ne va del vostro futuro”. Ma Mattarella non nasconde che quanto fatto finora sia insufficiente perchè “in segmenti della società e in alcuni Paesi non è presente il senso profondo dell’urgenza e della necessità di interventi incisivi. Non si può fuggire dalla realtà. La riduzione delle emissioni nei tempi e nelle modalità indicate dalla comunità scientifica costituisce un obbligo ineludibile, che riguarda tutti”, insiste. “Non ci si può cullare nell’illusione di perseguire prima obiettivi di sviluppo economico per poi affrontare in un secondo momento le problematiche ambientali”. E allora torna la questione della collaborazione tra Stati e continenti: “La tutela dell’ambiente e il contrasto al cambiamento climatico rappresentano responsabilità ineludibili, che ricadono su tutta l’umanità, nessuno escluso”. E su questo tema Mattarella è convinto che “Africa ed Europa possano e debbano assumere congiuntamente un ruolo di guida. La cooperazione fra Europa e Africa – il cui futuro è in comune – è determinante per promuovere obiettivi ambiziosi”. “Condividiamo la tensione verso un nuovo umanesimo, che ponga al centro, a livello nazionale e internazionale, l’uomo e la sua aspirazione a vivere con dignità in società più eque, inclusive e sostenibili” conclude allora Mattarella secondo il quale il Kenya è interlocutore ideale “con cui costruire un partenariato fondato, oltre che sulla convergenza verso comuni interessi, su valori condivisi. Quali il rispetto per la dignità di ogni persona e di ogni comunità, la promozione dei valori democratici, l’attenzione per la crescita e lo sviluppo delle giovani generazioni, la cura dei beni comuni globali, a cominciare – appunto – da quello, preziosissimo, dell’ambiente”.
Turismo radici,Ricciardi: riforme fiscali per aiutare operatori-VIDEORoma, 16 mar. (askanews) – Con il progetto turismo delle radici è “importante intanto ridare centralità ai territori della partenza che non sono toccati dal flusso turistico, le aree interne, i piccoli comuni, la provincia italiana, dalla quale è partita l’emigrazione nei secoli passati. E credo che tutto questo bisogna farlo aumentando le risorse in dotazione, moltiplicandole magari per dieci, e anche pensando a delle riforme fiscali che consentano a chi investe, di poterlo fare agevolemente”. Lo ha detto Toni Ricciardi, deputato Pd eletto nella circoscrizione estero, ripartizione Europa, a margine della presentazione nella Sala Matteotti della Camera dei Deputati del libro ‘Scoprirsi italiani – I viaggi delle radici in Italia’ di Marina Gabrieli, Riccardo Giumelli, Delfina Licata e Giuseppe Sommario, patrocinato dal Maeci. “Occorre anche immaginare una sorta di bollino di qualità del turismo delle radici, per assicurare una standardizzazione dei servizi offerti che non significa perdere l’essenza della tipicità, ma garantire un prodotto di qualità a coloro che vengono”, ha aggiunto.