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Allarme di Mattarella sul clima: rischi gravi, non avremo secondo tempo

Allarme di Mattarella sul clima: rischi gravi, non avremo secondo tempoRoma, 16 mar. (askanews) – Per affrontare le conseguenze del cambiamento climatico “non avremo un ‘secondo tempo’”, bisogna agire subito e globalmente per invertire la rotta, serve insomma “un cambio di paradigma”. Dal Kenya Sergio Mattarella lancia un vero e proprio allarme sulle “conseguenze nefaste” che l’inquinamento del pianeta ha già prodotto: “ondate di calore, inondazioni, siccità, scioglimento dei ghiacciai e innalzamento del livello dei mari sono alcuni dei sintomi più evidenti”.
Il presidente della Repubblica conclude la sua visita di Stato in Kenya con un discorso all’università di Nairobi, dove ha studiato la prima donna africana Premio Nobel per il suo instancabile impegno a favore della promozione dello sviluppo sostenibile, della democrazia e della pace, Wangari Maathai. Sono sue le parole in cui il capo dello Stato dice di “riconoscersi pienamente”: “Non può esserci pace senza sviluppo; e non vi può essere sviluppo senza una gestione sostenibile dell’ambiente in uno spazio pacifico e democratico”.
Sono i due temi che hanno fatto da sfondo a questa missione in Kenya, l’ambiente e la pace, parole che il capo dello Stato ha ripetuto in ogni suo intervento: necessità di collaborare tra Stati e tra continenti. “Soltanto un’azione collettiva può essere capace di coniugare efficacia e solidarietà per evitare gli scenari catastrofici in atto e quelli che si annunciano – ha avvertito -. È il momento dell’unità, della coesione, non di divisioni fra Nord e Sud, fra Est e Ovest del mondo. Affrontare le sfide che si pongono all’umanità, tutta insieme, significa abbandonare gli scenari di guerra e di conflitto interno che gravano, purtroppo, sui destini di tante popolazioni e progettare congiuntamente il futuro”.
Nei suoi discorsi Mattarella non manca mai di ribadire come “la brutale aggressione della Federazione Russa all’Ucraina sta riportando i rapporti internazionali indietro di ottant’anni, come se non vi fosse stato, in questo arco di tempo, un mirabile progresso sul terreno della indipendenza, della libertà e della democrazia, della crescita civile di tante nazioni”.
Ma proprio il contrasto al cambiamento climatico può diventare “un obiettivo unificante che richiama al dialogo multilaterale, al rispetto degli impegni liberamente assunti in sede internazionale”. Infatti bisogna ammettere che “con il crescere della minaccia è aumentata anche la consapevolezza dei gravissimi rischi che l’umanità sta correndo” e “passi avanti sono stati compiuti. Gran parte del merito di questa nuova sensibilità – secondo il Presidente della Repubblica – va attribuito alla società civile e, in particolare, ai tanti giovani come voi che in tutti i continenti – dall’Africa all’Europa, dall’Asia alle Americhe – mantengono alta la pressione sui Governi e sul settore privato, pretendendo azioni immediate e incisive. È la vostra generazione a essere interpellata, anzitutto. Perché ne va del vostro futuro”.
Ma Mattarella non nasconde che quanto fatto finora sia insufficiente perchè “in segmenti della società e in alcuni Paesi non è presente il senso profondo dell’urgenza e della necessità di interventi incisivi. Non si può fuggire dalla realtà. La riduzione delle emissioni nei tempi e nelle modalità indicate dalla comunità scientifica costituisce un obbligo ineludibile, che riguarda tutti”, insiste. “Non ci si può cullare nell’illusione di perseguire prima obiettivi di sviluppo economico per poi affrontare in un secondo momento le problematiche ambientali”.
E allora torna la questione della collaborazione tra Stati e continenti: “La tutela dell’ambiente e il contrasto al cambiamento climatico rappresentano responsabilità ineludibili, che ricadono su tutta l’umanità, nessuno escluso”. E su questo tema Mattarella è convinto che “Africa ed Europa possano e debbano assumere congiuntamente un ruolo di guida. La cooperazione fra Europa e Africa – il cui futuro è in comune – è determinante per promuovere obiettivi ambiziosi”.
“Condividiamo la tensione verso un nuovo umanesimo, che ponga al centro, a livello nazionale e internazionale, l’uomo e la sua aspirazione a vivere con dignità in società più eque, inclusive e sostenibili” conclude allora Mattarella secondo il quale il Kenya è interlocutore ideale “con cui costruire un partenariato fondato, oltre che sulla convergenza verso comuni interessi, su valori condivisi. Quali il rispetto per la dignità di ogni persona e di ogni comunità, la promozione dei valori democratici, l’attenzione per la crescita e lo sviluppo delle giovani generazioni, la cura dei beni comuni globali, a cominciare – appunto – da quello, preziosissimo, dell’ambiente”.

Turismo radici,Ricciardi: riforme fiscali per aiutare operatori-VIDEO

Turismo radici,Ricciardi: riforme fiscali per aiutare operatori-VIDEORoma, 16 mar. (askanews) – Con il progetto turismo delle radici è “importante intanto ridare centralità ai territori della partenza che non sono toccati dal flusso turistico, le aree interne, i piccoli comuni, la provincia italiana, dalla quale è partita l’emigrazione nei secoli passati. E credo che tutto questo bisogna farlo aumentando le risorse in dotazione, moltiplicandole magari per dieci, e anche pensando a delle riforme fiscali che consentano a chi investe, di poterlo fare agevolemente”. Lo ha detto Toni Ricciardi, deputato Pd eletto nella circoscrizione estero, ripartizione Europa, a margine della presentazione nella Sala Matteotti della Camera dei Deputati del libro ‘Scoprirsi italiani – I viaggi delle radici in Italia’ di Marina Gabrieli, Riccardo Giumelli, Delfina Licata e Giuseppe Sommario, patrocinato dal Maeci.
“Occorre anche immaginare una sorta di bollino di qualità del turismo delle radici, per assicurare una standardizzazione dei servizi offerti che non significa perdere l’essenza della tipicità, ma garantire un prodotto di qualità a coloro che vengono”, ha aggiunto.

Carè(Pd): turismo radici veicolo per investimenti internazionali

Carè(Pd): turismo radici veicolo per investimenti internazionaliRoma, 16 mar. (askanews) – “Il progetto sul turismo delle radici è importante perché da un punto di vista permette di diffondere la cultura italiana tra le seconde e terze generazioni degli italiani nati all’estero e far rivivere loro le esperienze vissute dai genitori o dai nonni in Italia e inoltre può rappresentare uno strumento per veicolare investimenti internazionali verso l’Italia”. Così Nicola Carè, deputato del Pd eletto nella circoscrizione estero, ripartizione Africa, Asia, Oceania e Antartide, a margine della presentazione nella Sala Matteotti della Camera dei Deputati, del libro ‘Scoprirsi italiani – I viaggi delle radici in Italia’, di Marina Gabrieli, Riccardo Giumelli, Delfina Licata e Giuseppe Sommario, patrocinato dal Maeci.
“Il progetto sul turismo delle radici serve anche a valorizzare le economie di quei territori oggi sottoposti a una nuova fase migratoria e di spopolamento”, ha proseguito sottolineando che “è fondamentale coinvolgere tutte le associazioni di italiani e le camere di commercio italiane all’estero per far sì che questo progetto venga diffuso non solo tra le nostre seconde e terze generazioni ma anche tra gli ‘affiliati italiani’, la popolazione locale innamorata del nostro Paese”, ha detto ancora.

Di Sanzo (Pd): turismo radici grande business opportunity

Di Sanzo (Pd): turismo radici grande business opportunityRoma, 16 mar. (askanews) – “Il progetto del turismo delle radici deve essere visto anche come una grande business opportunity per l’Italia per fare ripartire il turismo dopo la crisi pandemica. E’ necessario capire come usare al meglio le risorse messe a disposizione dal ministero degli Affari Esteri per rilanciare il nostro Paese”. Lo ha detto il deputato Pd, Christian Di Sanzo, eletto nella circoscrizione estero, ripartizione America Settentrionale e Centrale, nel corso della presentazione, alla Camera, del libro ‘Scoprirsi italiani – I viaggi delle radici in Italia’ di Marina Gabrieli, Riccardo Giumelli, Delfina Licata e Giuseppe Sommario, patrocinato dal Maeci.
“Serve una strategia pluriennale che guardi al futuro, da costruire passo dopo passo, con obiettivi a breve, medio e lungo termine”, ha spiegato. “Occorre puntare su quei Paesi chiave dove abbiamo il maggior numero di italodiscendenti”, ha precisato.
“Cercare di utilizzare la rete dell’associazionismo, la rete degli italiani e degli italo-discendenti nel mondo può diventare una grande opportunità per il nostro Paese. Occorre utilizzarla in maniera strategica e intelligente, soprattutto guardando a tutti quei sistemi innovativi che il settore del turismo mette oggi a disposizione”, ha aggiunto Di Sanzo.

##Regione Lazio, Rocca indica programma: nodo sanità è urgente

##Regione Lazio, Rocca indica programma: nodo sanità è urgenteRoma, 16 mar. (askanews) – La Regione Lazio targata Francesco Rocca è andata in scena alla Pisana dove il neo governatore ha esposto ai consiglieri regionali la sua idea di territorio. Il Consiglio regionale, presieduto da Antonello Aurigemma, si è riunito oggi per la seconda giornata della seduta di insediamento della XII legislatura. Dopo l’elezione dei membri dell’ufficio di presidenza del Consiglio, nella scorsa seduta, i lavori sono ripresi con le comunicazioni del presidente della Regione, Francesco Rocca, sulle linee programmatiche e sulla presentazione dei membri della Giunta regionale.
“In questi cinque anni abbiamo un dovere nei confronti di quei cittadini che non sono andati a votare, che hanno smesso di credere nelle istituzioni, soprattutto nei confronti dei nostri giovani”, ha detto Rocca, “perché recuperare i giovani al valore nobile della politica è uno dei nostri doveri”.
Il presidente Rocca ha poi delineato le principali linee programmatiche che la Giunta intende portare avanti, per ciascun settore di intervento, a partire dalla Sanità, ritenuta prioritaria e per la quale ha preso lui direttamente la delega. Rocca ha annunciato che i primi provvedimenti riguarderanno l’emergenza dei pronto soccorso – “che vanno potenziati con più personale” – e le liste d’attesa. Su quest’ultimo punto, il presidente della Regione ha detto che si tratta di un “problema legato sicuramente anche alla carenza di personale ma anche più strutturale, di utilizzo delle risorse” per il quale Rocca ha preso “un impegno solenne che assumo in quest’aula davanti ai cittadini. Si aprirà un grande conflitto con la sanità privata rispetto a questo ma noi non vogliamo far danno a nessuno, vogliamo solo intervenire e risolvere il problema”. Il presidente ha poi annunciato di voler intervenire anche sugli squilibri territoriali: “Negli anni si è stratificata una cittadinanza di serie A e una di serie B rispetto ai servizi offerti dai territori. La centralità romana ha penalizzato i cittadini delle province”.
Poi la rete ospedaliera, per la quale ha promesso di assumere “la responsabilità di scelte coraggiose”. Rocca ha definito “critica” la situazione finanziaria, “che risulta invariata rispetto agli esercizi precedenti, come ha sottolineato la Corte dei conti. Parliamo di circa 22 miliardi di debito. Cercherò una interlocuzione con il Governo per trovare una soluzione adeguata perché la centralità di Roma comporta un elevato costo che va riconosciuto. È inutile continuare a rinfacciarci le responsabilità di questo debito, è arrivato il momento di risolvere il problema tutti insieme”, ha detto il presidente, il quale ha annunciato anche che “saranno centrali i temi dell’assistenza domiciliare e della psichiatria, dove abbiamo una delle leggi più avanzate ma occorre metterci le risorse adeguate”.
“Accelerare le opere dove già sono state stanziate risorse importanti, come la Orte-Civitavecchia e la Roma-Latina, dare risposte anche alle migliaia di pendolari che vivono il disagio sulla rete ferroviaria” ha detto Rocca riguardo ai temi delle infrastrutture e della mobilità. Il presidente ha promesso massima attenzione alla provincia di Rieti, definita “depressa”, per la quale saranno migliorati i collegamenti, con la realizzazione della ferrovia e l’implementazione della via Salaria. “Realizzeremo infrastrutture tenendo conto delle specificità dei territori, dei tessuti socio-economici”, ha aggiunto Rocca, soffermandosi su Amatrice: “Ha visto ricostruito il suo ospedale ma rischia di rimanere una cattedrale nel deserto se non ridiamo vitalità a quel territorio”.
Nel corso del suo intervento, Rocca ha dato molta importanza anche ai temi della formazione e della semplificazione amministrativa. “Razionalizzare il piano formativo, ascoltando anche i bisogni delle organizzazioni datoriali. Per troppi anni la formazione è stata il terreno di scorribande, noi non lo consentiremo più perché la formazione è una leva strategica per lo sviluppo economico, per generare occupazione”, ha detto il presidente.
Sulla semplificazione, Rocca ha detto di voler puntare sulla liberalizzazione delle attività e sulla reingegnerizzazione dei processi amministrativi, a cominciare dai contratti pubblici e dalle autorizzazioni. “Introdurre procedure più snelle soprattutto in materia di Sanità e di Urbanistica, mediante l’utilizzo delle nuove tecnologie, dell’intelligenza artificiale”, ha aggiunto. Quanto al tema delle “fonti energetiche impone riflessioni regionali per la diversificazione dell’approvvigionamento, potenziando le fonti alternative, come eolico e fotovoltaico. Sarà necessario creare un ufficio di scopo”.
Rocca ha annunciato che la Regione farà un piano regolatore energetico, “per individuare siti idonei senza deturpare i nostri paesaggi e favorire la costituzione delle comunità energetiche”.

Meloni vede familiari Cutro: avanti con ricerche, impegno su accoglienza

Meloni vede familiari Cutro: avanti con ricerche, impegno su accoglienzaRoma, 16 mar. (askanews) – Una trentina di persone, molti giovanissimi, tre donne e anche alcuni minori, uno non accompagnato. Familiari delle vittime e superstiti del naufragio del 26 febbraio a Cutro sono arrivati questa mattina a Palazzo Chigi per incontrare la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Un incontro durato oltre un’ora in un clima definito “emozionato e commosso”, aperto dalla stretta di mano della premier, del ministro degli Esteri Antonio Tajani e del sottosegretario alla presidenza Alfredo Mantovano.
In quattro, tra i presenti, hanno preso la parola, ringraziando per l’invito, “per l’operato in loro aiuto, per quanto fatto dall’Italia in Afghanistan e per quanto ancora si potrà fare in futuro”, riferisce Palazzo Chigi. Quindi hanno esposto le loro richieste facendo un “appello al suo cuore di madre”, che tocca la premier: “Sì, anch’io ho una figlia piccola…”. Quello che chiedono all’Italia è continuare la ricerca delle salme, favorire i ricongiungimenti in altri Paesi europei, principalmente in Germania, adoperarsi per i diritti in Afghanistan e per l’apertura di corridoi umanitari.
La premier ha garantito che “proseguirà la ricerca delle salme, incluse quelle presumibilmente imprigionate nel barcone, ancora incagliato sul fondale”. Per quanto riguarda le domande di accoglienza e di ricongiungimento familiare, Meloni ha chiesto uno schema preciso delle richieste, garantendo “l’impegno diplomatico dell’Italia in sede Ue” perchè siano soddisfatte. Stesso impegno sarà messo, ha aggiunto, “per un Afghanistan libero e rispettoso dei diritti umani, in particolare di quelli delle donne” e “per superare le diverse crisi che hanno colpito Pakistan, Palestina e Siria”.
Nel corso del colloquio c’è stato anche spazio per ascoltare la ricostruzione di come è avvenuto il naufragio. Meloni, a questo proposito, ha chiesto quanto fossero consapevoli dei rischi legati alle traversate del Mediterraneo. La risposta di un cittadino siriano, secondo quanto si apprende, è che erano consapevoli del pericolo, ma che un analogo pericolo di morte lo avrebbero corso rimanendo nel proprio Paese o in Turchia. La premier ha anche ribadito “la linea del Governo nella lotta contro i trafficanti di esseri umani, al fine di evitare altre tragedie come quelle avvenute di recente”.
Al termine dell’incontro molti dei presenti hanno chiesto alla premier di scattare una foto insieme.

Porta (Pd): istituzioni scommettano tutte sul turismo delle radici

Porta (Pd): istituzioni scommettano tutte sul turismo delle radiciRoma, 17 mar. (askanews) – “Credo che il turismo delle radici non vada banalizzato, derubricandolo alla festa del Paese o al ritorno dell’emigrante con la valigia di cartone. Tutte cose ovviamente che fanno parte anche dell’immaginario e forse ancora di una realtà dell’emigrazione, ma il turismo delle radici è molto di più”. Così il deputato Pd, Fabio Porta, eletto nella circoscrizione estero, ripartizione America meridionale, promotore assieme agli altri colleghi eletti all’estero del Pd – Toni Ricciardi, Christian Di Sanzo e Nicola Caré – nella Sala Matteotti della Camera dei Deputati della presentazione del libro ‘Scoprirsi italiani – I viaggi delle radici in Italia’ di Marina Gabrieli, Riccardo Giumelli, Delfina Licata e Giuseppe Sommario, patrocinato dal Maeci.
“Il progetto del turismo delle radici è anche la risposta allo spopolamento dei piccoli borghi, la valorizzazione di collettività che oggi ha costruito interi continenti. É una strategia a medio e lungo termine sulla quale noi vorremmo che le istituzioni scommettessero in maniera sistemica e non episodica”, ha proseguito Porta.
“Con questo progetto, per la prima volta, gli italiani nel mondo vengono considerati e valorizzati , non solo a parole, come fatto per decenni, ma concretamente dando un’importanza vera agli italodiscendenti, agli italiani nati all’estero, alle nuove generazioni di italiani all’estero, che rappresentano la vera linfa, il vero potenziale al quale attingere quando si parla di turimo delle radici”, ha spiegato Porta ricordando di aver presentato “una proposta di legge per la concessione di visti speciali agli italodiscendenti per favorire lo stabilirsi in Italia”.

Schlein a leader opposizione: costruiamo alternativa a destra

Schlein a leader opposizione: costruiamo alternativa a destraMilano, 16 mar. (askanews) – “Gli elettori non hanno trovato più la sinistra, dobbiamo costruire un’alternativa: diamoci un appuntamento fuori, lontano dalle telecamere. Possiamo fare insieme un ragionamento di contenuto e di merito. Chiudiamoci in una stanza, non usciamo fino a notte fonda, ma poi qualcosa da fare insieme la troviamo piuttosto che far vincere di nuovo quegli altri”. Lo ha detto Elly Schlein, segretaria del Pd, chiudendo il suo intervento alla tavola rotonda con Conte, Calenda e Fratoianni organizzata al congresso della Cgil.

Conte: sfida opposizioni è patto su istruzione, sanità, lavoro

Conte: sfida opposizioni è patto su istruzione, sanità, lavoroRoma, 16 mar. (askanews) – “Di fronte a un governo che fin dal primo giorno ha annunciato ambiziosamente ma anche velleitariamente una cornice politica conservatrice e ha annunciato un programma che già stenta a realizzare, compito delle forze di opposizione sia ancorare la nostra azione ai principi costituzionali e richiamarli costantemente. Su questo credo ci si debba ritrovare come humus primario, stella polare di qualsiasi dialogo”. Lo ha detto il leader del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, nel corso di una tavola rotonda con i leader di opposizione al congresso della Cgil.
“Concretamente – ha puntualizzato l’ex presidente del Consiglio – per le forze di opposizione, al di là di incontri di vertice che sicuramente sono utili per facilitare il dialogo, la vera sfida è ritrovarci sul terreno delle proposte concrete. La sfida sarà vinta se sarà possibile creare una prospettiva per un patto per istruzione, per la sanità, per il lavoro e per contrastare le diseguaglianze. Il tutto nella prospettiva insopprimibile di una visione econogica”.
“Su questi passaggi – ha detto ancora Conte – ci ritroveremo a discutere, il M5S ha già presentato proposte su questo e su questi temi concreti misureremo la forza e la capacità di superare la sfiducia dei cittadini”.

Schlein ad altre opposizioni: battaglie su sanità, scuola, lavoro

Schlein ad altre opposizioni: battaglie su sanità, scuola, lavoroMilano, 16 mar. (askanews) – Una piattaforma comune che veda le opposizioni condurre battaglie unitarie a difesa della sanità e dela scuola pubblica e per contrastare la precarietà e il lavoro povero. È quella che Elly Schlein, segretaria del Pd, ha iniziato ad abbozzare in apertura del confronto con gli altri leader dell’opposizione organizzato al congresso della Cgil.
Una piattaforma che risponda al dato più “preoccupante” emerso alle ultime politiche, ovvvero “il più tasso alto di astensione” mai registrato al’interno del quale “la maggioranza di coloro che rinunciano al diritto di voto sono le fasce di reddito più basse di questo Paese”. Dunque, è l’obiettivo di Schlein, “dobbiamo far sì che le persone non pensino più che la politica non possa far nulla per loro”.
Per riuscirci, “ci sono battaglie comuni che possiamo portare avanti insieme. Il mio piccolo contributo: la prima manovra del governo ha colpito i poveri mentre l’inflazione è altissima e il governo non dà mezza risposta; non ha messo investimenti nè su Sud nè su sanità pubblica e sulla sanità pubblica universalistica dobbiamo fare una grande battaglia per avere più risorse. A Firenze ci siamo ritrovati anche a difesa della scuola pubblica, pagando meglio gli insegnanti e non con le gabbie salariali. Due terreni costituzionali su cui una battaglia comune si può fare”.
E poi il lavoro: “Si può fare qualcosa per spezzare la precarietà, e la Spagna ci ha insegnato che si può. E poi una legge sulla rappresentanza che spazzi via i contratti pirata. E accanto al rafforzamento della contrattazione collettiva bisogna anche fissare una soglia sotto la quale non è lavoro ma sfruttamento, ed è il salario minimo che serve a questo Paese. Sono disponibile a cambiare la nostra proposta per trovare una direzione unitaria”.