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Lombardia, Romani(Fdi): riunioni Consiglio in tutte le province

Lombardia, Romani(Fdi): riunioni Consiglio in tutte le provinceMilano, 15 mar. (askanews) – “È mia intenzione, con la partecipazione di tutti voi, costruire una road map che veda questo Consiglio riunito in tutte le province lombarde, proprio per avvicinarci sempre di più alla nostra comunità”. Lo ha detto il nuovo presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Federico Romani (Fdi), nel suo discorso di insediamento al vertice dell’assemblea del Pirellone.
“Su una parola dobbiamo costruire il nostro futuro: ‘fiducia’ e la fiducia dei nostri cittadini nasce dal buon operato che ciascuno di noi e tutti noi insieme riusciremo a fare. Per questo nel mio ruolo mi impegno a eliminare qualsiasi limite che possa in qualche modo allontanare i cittadini dalle istituzioni” ha aggiunto.

Autonomia, Romani(Fdi): in Lombardia sarà nostra stella polare

Autonomia, Romani(Fdi): in Lombardia sarà nostra stella polareMilano, 15 mar. (askanews) – “La stella polare che ci guiderà sarà l’autonomia”. Lo ha detto il nuovo presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Federico Romani(Fdi), nel suo intervento al Pirellone in occasione dell’insediamento. “Il nostro Paese ne ha bisogno, credo che sia pronto per affrontare questa sfida ovunque perché autonomia vuol dire responsabilità da parte di chi amministra, trasparenza verso il popolo”, ha ribadito riferendosi all’autonomia differenziata. “È l’occasione per ridare dignità ai territori, portandoli verso uno spirito di leale collaborazione e solidarietà per poter essere sempre più competitivi per esempio nei trasporti e nell’istruzione, nel lavoro e nei rapporti internazionali” ha aggiunto l’esponente di Fdi.

Legge delega fiscale giovedì in Cdm, 24 mesi per decreti attuativi

Legge delega fiscale giovedì in Cdm, 24 mesi per decreti attuativiRoma, 15 mar. (askanews) – Il Consiglio dei ministri esaminerà giovedì il disegno di legge delega fiscale. Una volta approvato il provvedimento inizierà l’iter parlamentare mentre i decreti delegati, che conterranno la disciplina attuativa dei principi espressi nella delega, saranno adottati entro 24 mesi dalla data di entrata in vigore della legge. Lo comunica Palazzo Chigi, al termine dell’incontro con le parti sociali.
Dopo il confronto di ieri con i sindacati sui principi della Delega per la riforma fiscale, oggi sono stati ricevuti a Palazzo Chigi i rappresentanti delle associazioni di categoria e degli Ordini professionali, che “hanno espresso un parere positivo per una riforma organica e completa, fornendo importanti e concreti contributi al dibattito”.
Per il governo hanno partecipato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, il vice ministro, Maurizio Leo, e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, che ha portato i saluti della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
Il governo, si legge nella nota, ha “ribadito la disponibilità al confronto, che proseguirà per tutto il processo di approvazione della riforma, confermando la volontà di fissare tavoli su ogni stato di avanzamento dei lavori”.
Nel primo tavolo sono stati ricevuti i rappresentanti di Confindustria, Abi, Confapi, Confimi Industria, Confartigianato, Cna, Casartigiani, Cia-Agricoltori Italiani, Confcommercio, Confesercenti, Federdistribuzione, Federterziario, Confeservizi, Coldiretti, Confagricoltura, Copagri. A seguire, il confronto si è svolto con i rappresentanti di Ania, Ance, Confedilizia, Alleanza Cooperative, Confcooperative, Unicoop, Cndcec (Commercialisti), Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, Confprofessioni, Assoprofessioni, Anti (Tributaristi Italiani), Consiglio Nazionale Notariato, Assogestioni, Organismo Congressuale Forense, Consiglio Nazionale Forense, Confetra.

Lombardia, opposizione spaccata dopo esclusione morattiani da Udp

Lombardia, opposizione spaccata dopo esclusione morattiani da UdpMilano, 15 mar. (askanews) – Dopo avere eletto Emilio Bono(Pd) vicepresidente del Consiglio regionale della Lombardia in rappresentanza dell’opposizione, anche una delle due poltrone di consigliere segretario è andata a un dem, Jacopo Scandella, eletto con 25 voti, escludendo così la coalizione Lista Moratti-Terzo Polo dall’Ufficio di presidenza. Si tratta dell’organismo che, in primo luogo, coadiuva il presidente dell’assemblea nell’organizzazione delle attività del Consiglio e delle Commissioni. La maggioranza di centrodestra ha indicato e eletto Alessandra Cappellari (Lega) che ha preso 42 voti su 70.
Per i morattiani è intervenuto poco prima del voto il Consigliere Manfredi Palmeri che ha parlato di un fatto “inaccettabile” e “inimmaginabile”. “Sentire che lo stesso gruppo consigliare, cioè quello del Pd, espressione della stessa coalizione, intende esprimere anche il candidato consigliere segretario” dell’opposizione, oltre al vice presidente, “è molto più di una forzatura, che è quando si percorre una strada giusta a una velocità sbagliata. Qui invece si inventa del tutto un percorso” ha detto lamentando l’esclusione dall’Udp di una delle due coalizione rappresentative dell’opposizione.
L’elezione dell’Ufficio di presidenza, che deve essere composto in modo da assicurare la rappresentanza della minoranza, è regolata all’articolo 3 del Regolamento.

Calderoli: in arrivo 22 mln per Comuni confine Friuli-Val d’Aosta

Calderoli: in arrivo 22 mln per Comuni confine Friuli-Val d’AostaRoma, 15 mar. (askanews) – “Buone notizie per i Comuni del Veneto e del Piemonte che confinano rispettivamente con Friuli-Venezia Giulia e Val d’Aosta: sono stati assegnati e saranno presto in erogazione gli oltre 22 milioni del Fondo per la valorizzazione e promozione delle aree territoriali svantaggiate confinanti con le regioni a statuto speciale”. Lo rende noto il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli.
“Si tratta – spiega Calderoli – di risorse preziose che potranno essere destinate al finanziamento di progetti per lo sviluppo economico e l’integrazione, in favore dei Comuni di confine. Per i 19 Comuni del Piemonte sono in arrivo 9.428.729 €, mentre ai 27 comuni veneti saranno distribuiti 13.363.981 €”.
“L’erogazione dei contributi a sostegno di queste aree vicine a territori con Statuto speciale, e per questo più attrattivi, è una misura che guarda agli interessi dei cittadini di quelle aree e che dev’essere preservata. Il nostro lavoro va esattamente in questa direzione”, conclude il ministro per gli Affari Regionali e l’Autonomia.

Lombardia, 11 nuovi ingressi in Consiglio regionale per subentri

Lombardia, 11 nuovi ingressi in Consiglio regionale per subentri

Sono 6 uomini e 5 donne. Per 3 di loro si tratta di una riconferma

Milano, 15 mar. (askanews) – Sono undici i consiglieri regionali della Lombardia che questa mattina in occasione della prima seduta della nuova legislatura sono subentrati ai neo assessori, nominati la scorsa settimana dal presidente Attilio Fontana. Sono 6 uomini e 5 donne. Per tre di loro (Claudia Carzeri, Giulio Gallera e Gigliola Spelzini), si tratta di una riconferma perché erano consiglieri uscenti, gli altri otto rispetto alla precedente legislatura sono new entry.
Con i nuovi ingressi l’età media del Consiglio regionale si innalza di un anno, passando da a 49,5 a 50,6. La composizione definitiva dell’aula risulta di 58 maschi e 22 donne: con il nuovo assetto, sono 49 i consiglieri che nell’ultima legislatura non sedevano in aula o non avevano un incarico da assessore o sottosegretario.
A Milano al posto di Marco Alparone (vice presidente e assessore Bilancio e Finanze) è subentrato Marco Bestetti (Fratelli d’Italia), 36 anni, consigliere comunale a Milano, che ha ottenuto 4.720 voti. Sempre tra le fila di Fratelli d’Italia Franco Lucente (assessore Trasporti e Mobilità Sostenibile) è stato sostituito da Maria Cacucci, 41 anni, assessore all’Istruzione, Attività produttive e Commercio nel Comune di Rozzano (MI), che ha preso poco più di 3mila preferenze (3.035). Torna in Consiglio regionale Giulio Gallera (Forza Italia), 54 anni, ex assessore al Welfare e poi presidente della commissione Bilancio, che alle elezioni dello scorso febbraio ha preso 5.674 preferenze. Gallera subentra a Gianluca Comazzi (assessore Territorio e Sistemi Verdi).
A Bergamo Paolo Franco (assessore Casa e Housing Sociale) è stato sostituito da Pietro Macconi (Fratelli d’Italia), 74 anni, già consigliere regionale con Alleanza Nazionale, che ha sfiorato le 3mila preferenze (2.989). A Brescia il seggio di Fratelli d’Italia assegnato a Barbara Mazzali (assessore Turismo, Moda e Marketing Territoriale) è andato a Giorgio Bontempi (Fratelli d’Italia), 60 anni, sindaco di Agnosine che entra in Consiglio grazie ai suoi 4.488 voti. Sempre a Brescia Claudia Carzeri, 46 anni, prima dei non eletti nella lista di Forza Italia con 7.591 preferenze, entra al posto di Simona Tironi (assessore Istruzione, Formazione e Lavoro). Per lei si tratta di un ritorno: nella precedente legislatura, infatti, Carzeri è stata consigliere regionale e presidente della commissione Territorio e infrastrutture.
Una conferma anche a Como: al posto di Alessandro Fermi (assessore Università, Ricerca e Innovazione) subentra Gigliola Spelzini (Lega), 55 anni, che nell’ultima legislatura è stata presidente della commissione speciale Montagna. Spelzini è risultata seconda nella circoscrizione lariana con 4.332 voti. A Mantova il posto in aula di Alessandro Beduschi (assessore Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste) è stato occupato da Paola Bulbarelli (Fratelli d’Italia), 66 anni, consigliere comunale a Mantova e già assessore regionale alla Casa, Housing sociale e Pari opportunità con Roberto Maroni, che ha ottenuto 1.766 voti.
Andrea Sala (Lega), 52 anni, secondo più votato nella Lega in provincia di Pavia con 4.552 preferenze, ha preso il posto di Elena Lucchini (assessore Famiglia, Solidarietà Sociale, Disabilità e Pari Opportunità). Per dieci anni – dal 2010 al 2020 – sindaco di Vigevano, Sala oggi è assessore comunale ai Lavori pubblici e viabilità. A Sondrio Massimo Sertori (assessore Enti Locali, Montagna e Risorse) è stato sostituito da Silvana Snider (Lega), 59 anni, che ha ottenuto 2.398 preferenze. Sindaco per nove anni (dal 1997 al 2006) del Comune di Villa di Chiavenna e oggi assessore comunale, dal marzo 2021 all’ottobre 2022 è stata deputata.
Al posto di Francesca Caruso (Assessore Cultura) a Varese è subentrato Luigi Zocchi (Fratelli d’Italia), 73 anni, che ha ottenuto 1.532 voti: ex deputato negli anni Novanta, oggi Zocchi è consigliere comunale a Varese. La prima seduta del Consiglio regionale è stata presieduta inizialmente da Attilio Fontana (Lega), mentre il ruolo di consiglieri segretari è stato svolto dai due consiglieri più giovani: Michele Schiavi (Fratelli d’Italia) e Paolo Romano (Pd).

Sgarbi: potevo essere assessore di tutti, Ronzulli ha sbagliato

Sgarbi: potevo essere assessore di tutti, Ronzulli ha sbagliatoMilano, 15 mar. (askanews) – Per il ruolo di assessore alla Cultura della Regione Lombardia Vittorio Sgarbi poteva contare sul sostegno di Fontana, di Berlusconi e della Santanché, ma “Licia Ronzulli ha sbagliato la mossa” e l’assessorato è stato poi assegnato Francesca Caruso di Fratelli d’Italia. È questa la ricostruzione della sua mancata nomina all’assessorato fatta dallo stesso interessato, Vittorio Sgarbi, a margine della prima seduta della dodicesima legislatura del Consiglio regionale lombardo.
“Prima – ha spiegato Sgarbi – me lo aveva chiesto Silvio Berlusconi, mi ha detto: ‘Vieni, ci divertiamo’, e io gli dissi che volevo stare a Roma, ma se tu me lo chiedi…”; “Fontana era favorevole a me”; anche “la Santanché viene presa da un fuoco nei miei confronti, non la vedevo da tanto tempo, e dice ‘ma tu sei l’unico possibile e poi è tanto meglio fare l’assessore alla cultura in Lombardia che alla sera si rientra presto, va al tavolo”… E mi propone lei”.
“Questo cosa ha determinato? – ha osservato Sgarbi – Che ha vinto La Russa. Essendo così furba la Ronzulli da pensare che è meglio niente che un quarto… Poi sono amico di Berlusconi, sono amico di tutti, quindi sarei stato un quarto di tutti, ha preferito zero perché poi (il posto di assessore ndr) l’ha preso Fratelli d’Italia. Quindi l’azione politica è stata sbagliata rispetto all’esito: potevi avere un assessore che potevi dire tuo… In questa operazione lei ha sbagliato la mossa e invece di crearsi l’effetto domino che mi rendeva condominiale, ora sono senza casa”.

Calderoli: oltre 22 mln di euro a comuni di confine con Vda e Fvg

Calderoli: oltre 22 mln di euro a comuni di confine con Vda e FvgRoma, 15 mar. (askanews) – “Buone notizie per i Comuni del Veneto e del Piemonte che confinano rispettivamente con Friuli-Venezia Giulia e Val d’Aosta: sono stati assegnati e saranno presto in erogazione gli oltre 22 milioni del Fondo per la valorizzazione e promozione delle aree territoriali svantaggiate confinanti con le regioni a statuto speciale. Si tratta di risorse preziose che potranno essere destinate al finanziamento di progetti per lo sviluppo economico e l’integrazione, in favore dei Comuni di confine. Per i 19 Comuni del Piemonte sono in arrivo 9.428.729 euro, mentre ai 27 comuni veneti saranno distribuiti 13.363.981 euro. L’erogazione dei contributi a sostegno di queste aree vicine a territori con Statuto speciale, e per questo più attrattivi, è una misura che guarda agli interessi dei cittadini di quelle aree e che dev’essere preservata. Il nostro lavoro va esattamente in questa direzione”. Lo rende noto il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli.

Mattarella: serve collaborazione non conflittualità tra Stati

Mattarella: serve collaborazione non conflittualità tra StatiRoma, 15 mar. (askanews) – “Visti dalla prospettiva dello spazio i confini della terra sono insignificanti e questo ci fa riflettere sulla necessità di un clima di collaborazione e non di conflittualità tra gli Stati della terra”. Dalla sua visita di Stato in Kenya il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, lancia un ulteriore invito alla collaborazione e alla pace.
L’occasione è stata la visita al centro spaziale ‘Luigi Broglio’ che si trova a Malindi, fondato 60 anni fa dal ricercatore italiano e tuttora attivo nella analisi e raccolta dei dati satellitari grazie ad un partenariato tra Italia e Kenya.
Questo Centro, ha sottolineato il presidente della Repubblica, “ha un grande significato per l’amicizia e la collaborazione tra Italia e Kenya, una amicizia che si è sviluppata constantemente anche su altri versanti su cui si collabora intensamente. I primi passi verso la ricerca di conoscenze dallo spazio sono iniziati 60 anni fa, io ero già adulto – ha ricordato -: è stata una dimostrazione di grande lungimiranza, veramente profetica da parte di Broglio, la dimostrazione di una visione del futuro che qui si è realizzata e che voi interpretate”.
Questo luogo sta a testimoniare anche “come si collabora per assicurare all’umanità la possibilità di raggiungere orizzonti sempre più ampi senza conflitti e senza competere. Kenya e Italia – ha ribadito il capo dello Stato – condividono l’aspirazione alla pace e alla collaborazione”.
“E’ significativo e affascinante – ha concluso Mattarella – che il contatto con lo spazio avvenga partendo da uno dei luoghi più attraenti del mondo, è come voler offrire allo spazio uno dei punti più belli della terra”.

Pd, Schlein e Bonaccini al lavoro per blindare gestione unitaria

Pd, Schlein e Bonaccini al lavoro per blindare gestione unitariaRoma, 14 mar. (askanews) – Dovranno lavorare ancora Elly Schlein e Stefano Bonaccini per dare forma a quella gestione unitaria annunciata domenica scorsa all’assemblea Pd. L’asse tra la segretaria e il presidente del partito tiene, ma deve fare i conti con le resistenze all’interno delle rispettive aree e per comporre il nuovo organigramma Pd ci vorrà ancora qualche giorno. Il leader della minoranza deve persuadere tutti i suoi – a cominciare da quelli di Base riformista – ad accettare la logica della gestione unitaria, ma anche la segretaria ha il suo da fare perché molti dei suoi sostenitori, dopo che Bonaccini ha preferito la presidenza al ruolo da vice-segretario, pensano che alla minoranza si debba concedere solo qualche posto in segreteria, ma non un capogruppo e nemmeno il posto da vice.
La verità è che gli stessi schieramenti sono molto articolati al loro interno, le posizioni sono variegate e sia Schlein che Bonaccini hanno bisogno di un po di tempo per arrivare ad una sintesi. L’idea che entrambi i capigruppo tocchino alla maggioranza, dal momento che il presidente dell’Emilia Romagna ha preferito il ruolo “di garanzia”, trova la resistenza di Base riformista: “Se deve essere gestione unitaria perché dovrebbero negarci un capogruppo?”, è il ragionamento.
Ma la verità è che Base riformista preferirebbe proprio evitarla la gestione unitaria, “si può essere leali e collaborare anche nella distinzione dei ruoli”, dice un dirigente. E, in ogni caso, “bisogna capire lo schema complessivo, aspettiamo che la segretaria metta sul tavolo delle proposte concrete: un conto è se vengono proposte deleghe importanti, altra cosa è se si limitassero ad offrirci qualche incarico tanto per dire che allargano la segreteria anche a noi”. Soprattutto, più di un dirigente della minoranza nega che l’accordo sulla presidenza preveda appunto che i capigruppo siano appannaggio solo della maggioranza. “Ma chi l’ha detto? Non è così!”. Certo, tutti ripetono che in ogni caso alla fine “deciderà Stefano”, ma sembra evidente che il presidente Pd dovrà tenere conto degli umori di chi lo ha sostenuto nella corsa delle primarie.
Problemi simili li ha Schlein, appunto. Più di un parlamentare di maggioranza nei giorni scorsi ripeteva “non so niente” quando si chiedeva dello stato delle trattative e spesso non era solo una risposta diplomatica per evitare i cronisti. Di sicuro, in tanti le ripetono che il gruppo del Senato non può assolutamente andare alla minoranza, che vorrebbe metterci Alessandro Alfieri: “Ricordiamo tutti cosa accadde con Andrea Marcucci”, dice più di un parlamentare. “Faceva il contraltare alla linea di Zingaretti segretario”. Più logico dunque che sia Francesco Boccia a prendere il testimone da Simona Malpezzi.
Alla Camera si sente molto pronunciare il nome di Giuseppe Provenzano, ma parecchi hanno dubbi su una svolta tutta al maschile per la guida dei gruppi. A meno che al Senato non si opti per Cecilia D’Elia, più probabile il nome di una donna come Chiara Braga. Ma, appunto, la minoranza non molla: “I capigruppo si votano – viene ricordato con malizia – non basta calare un nome dall’alto, ci deve essere condivisione”. E considerando che al Senato la pattuglia di Base riformista è più folta, per arrivare ad un accordo blindato potrebbe diventare necessario alla fine concedere alla minoranza la conferma di Debora Serracchiani o l’elezione di Simona Bonafè.
Il tutto, poi, da combinare con la segreteria. Marco Furfaro potrebbe essere uno dei vice, mentre per la minoranza potrebbe toccare a Pina Picierno. Praticamente certo l’ingresso di un esponente di Articolo 1 – si parla di Alfredo D’Attorre o Nico Stumpo – e un posto dovrebbero averlo Marco Sarracino e Marta Bonafoni. La minoranza, poi, potrebbe entrare anche con Davide Baruffi – vicinissimo a Bonaccini – e la stessa Serracchiani, in caso di avvicendamento alla guida del gruppo.
Ma, appunto, “il problema è capire lo schema politico”, come dice un parlamentare della minoranza. “Un conto è la presidenza, un’altra cosa è la gestione unitaria”. Schlein e Bonaccini preferiscono la seconda opzione, come è evidente, il loro accordo prevede questo approdo. Ma per arrivarci servirà ancora un paziente lavoro di cesello e di diplomazia.