Mattarella: Servizio sanitario pilastro essenziale diritto saluteRoma, 8 ott. (askanews) – “Il Servizio Sanitario Nazionale costituisce una risorsa preziosa ed è pilastro essenziale per la tutela del diritto alla salute, nella sua duplice accezione di fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”. Lo afferma il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al Presidente della Fondazione GIMBE, Antonino Cartabellotta.
Per il capo dello Stato “il Rapporto che la Fondazione GIMBE pubblicato periodicamente rappresenta un prezioso spaccato di analisi sulle condizioni e i problemi della sanità in Italia. L’edizione di quest’anno, dedicata alle criticità del sistema sanitario, acquisisce un interesse particolare, ponendosi come sollecitazione all’applicazione dei principi di universalità e uguaglianza sanciti dalla Costituzione”. L’efficienza del servizio sanitario, ha osservato ancora il Presidente della Repubblica, “è frutto, naturalmente, delle risorse dedicate e dei modelli organizzativi applicati, responsabilità, quest’ultima, affidata alle Regioni. Per garantire livelli sempre più elevati di qualità nella prevenzione, nella cura e nell’assistenza, è necessaria la costante adozione di misure sinergiche da parte di tutti gli attori coinvolti”.
Governo, Meloni: fiducia cresce, avanti con più determinazioneRoma, 8 ott. (askanews) – “Non sono solita soffermarmi sui sondaggi, ma constatare che, a due anni dalla nascita del nostro Governo, la fiducia degli italiani nella coalizione di centrodestra non solo rimane solida, ma continua a crescere, è per noi un grande motivo di orgoglio. Un segnale che ci sprona a lavorare ancora più assiduamente, sempre con serietà e determinazione, al servizio della nostra Nazione e di tutti i cittadini. Grazie di cuore per il vostro sostegno e la vostra fiducia, che non tradiremo mai”. Lo scrive su X la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, postando una foto che riferisce il titolo del quotidiano Libero che pubblica un sondaggio secondo cui i partiti del centrodestra crescono dal 43 al 47%, con un “consenso record” per il governo.
Pd conferma: non votiamo giudice Consulta. Schlein: forzatura maggioranzaRoma, 8 ott. (askanews) – I parlamentari del Partito democratico non ritireranno la scheda per l’elezione del giudice costituzionale. L’indicazione è stata data dai capigruppo all’assemblea dei parlamentari democratici.
“La maggioranza sta facendo una forzatura e noi non parteciperemo al voto”, “non può esserci un atteggiamento proprietario delle istituzioni da parte della maggioranza”, ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein parlando, in diretta a Sky Tg24, del voto che si tiene oggi in Parlamento per eleggere un giudice della Corte costituzionale.
Aventino opposizioni, quorum sul filo per nuovo giudice ConsultaRoma, 7 ott. (askanews) – L’accelerazione impressa da Fratelli d’Italia sull’elezione del giudice della Corte costituzionale riavvicina – almeno su un dossier – Pd, M5s, Avs: i principali partiti di opposizione infatti non parteciperanno all’ottava votazione del Parlamento in seduta comune convocato martedì alle 12,30 a Montecitorio. Da subito chiara la posizione del partito di Elly Schlein che ha parlato di “blitz” del centrodestra e di Alleanza Verdi Sinistra che con Angelo Bonelli ha invitato la premier Giorgia Meloni “a fermarsi e a dialogare con le opposizioni”, oggi pomeriggio fonti parlamentari pentastellate hanno fatto sapere: “Non partecipiamo al voto”.
L’accordo in maggioranza è sul nome di Francesco Saverio Marini, consigliere giuridico della presidente del Consiglio, voluto dalla premier in persona. Per eleggerlo servono 363 voti, i 3/5 dei componenti delle Camere. Per il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani (Fdi) “c’è la possibilità e la volontà di arrivarci finalmente dopo tanto tempo”, dopo tante votazioni a vuoto. Ma nonostante il richiamo ad essere presenti, inviato anche a ministri e sottosegretari che ricoprono la carica di parlamentari, il pallottoliere del centrodestra è fermo a un paio di voti sotto il quorum. Alla Camera sulla carta ci sono 237 voti: 47 di Fi (sarà assente Tajani in missione in Argentina), 117 di Fdi, 64 Lega (il presidente della Camera Lorenzo Fontana non vota) e 9 Noi Moderati. Al Senato i voti su cui contare sono 117: 62 di Fdi (il presidente del Senato Ignazio La Russa non vota), 20 di Fi, 29 della Lega e 6 di Civici d’Italia-Noi Moderati. In tutto fanno 354 parlamentari. Dalla galassia dei gruppi Misti tuttavia arriveranno i voti certi di Mara Carfagna, Maria Stella Gelmini, Giusy Versace, Lorenzo Cesa, Nino Minardo, Andrea De Bertoldi. E fanno 360. Ufficialmente il gruppo Per le Autonomie al Senato ha scelto la linea dell’Aventino come Pd, M5s e Avs ma la maggioranza si attende almeno il voto dei 4 parlamentari di Svp, gruppo che già in commissione di Vigilanza Rai vota con il centrodestra. La linea – fanno sapere i rappresentanti del Sud Tirolo – uscirà da una riunione convocata in serata. Con loro si arriverebbe a 364 voti per Marini. Si tratta, in ogni caso, di una votazione decisamente sul filo vista la possibilità di assenze fisiologiche per ritardi o malattie e l’eventualità, che nessuno può escludere, di franchi tiratori in maggioranza. Per preservarsi ogni gruppo darà indicazione di scrivere il nome del futuro giudice in maniera differente: Marini, F.Marini ecc. in modo da contarsi. Si guarda tuttavia con attenzione ai contatti ancora in corso tra tutte le opposizioni, dove prevale l’idea di non partecipare al voto anche se Carlo Calenda, leader di Azione (che conta su 12 parlamentari), non nasconde qualche perplessità: “Quello che non volevo fare è la figura degli imbecilli come l’altra volta sulla Rai. È l’unica aspirazione che abbiamo. Penso che intanto non si possa andare avanti continuamente sull’Aventino. Capisco la difficoltà perché la maggioranza non ha grande voglia di ascoltare ma bisogna insistere. Ci sentiremo con le altre opposizioni e cercheremo una posizione comune”.
L’altra volta sulla Rai il campo largo era deflagrato con M5s e Avs che avevano deciso di partecipare al voto per l’elezione dei componenti del Cda di Viale Mazzini mentre Pd, Azione e Iv avevano scelto di disertare. Una mossa – soprattutto quella del partito di Giuseppe Conte – che in molti temevano si potesse replicare anche sull’elezione del giudice costituzionale con una sorta di ‘soccorso’ pentastellato alla maggioranza nell’ambito della più ampia trattativa sulle nomine Rai. Fino a questo momento, invece, sulla Consulta le opposizioni sembrano ragionare unite.
7 ottobre, Schlein: vicini a famiglie vittime e rapiti, ora cessate fuocoRoma, 7 ott. (askanews) – “È passato un anno dalla brutale strage di oltre 1200 civili israeliani compiuta da Hamas. Un attacco terroristico vigliacco e atroce, che abbiamo condannato subito, in cui persone innocenti, famiglie, giovani e bambini sono stati trucidati barbaramente. La reazione del governo di Netanyahu ha portato nel corso di quest’anno al massacro di oltre 40mila persone a Gaza, di cui quasi 20mila minori. I palestinesi non possono subire una punizione collettiva per gli atti atroci di Hamas del 7 ottobre scorso”. Lo afferma in una nota la segretaria del Pd Elly Schlein, aggiungendo: “Alle famiglie delle vittime e delle persone ancora ostaggio di Hamas rinnoviamo la nostra vicinanza. Non c’è mai alcuna giustificazione per compiere massacri di civili”.
“Sin dall’ottobre dell’anno scorso – prosegue la leader dem – chiediamo con forza, e torniamo a chiedere anche oggi, che la comunità internazionale si adoperi per un cessate il fuoco immediato in Medio Oriente, a Gaza e in Libano, per la liberazione degli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas e per la fine delle violenze nei territori palestinesi occupati, affinché siano rispettate le risoluzioni delle Nazioni Unite, per costruire un percorso di pace che realizzi la soluzione di due popoli e due stati. Serve uno sforzo politico e diplomatico molto più deciso di tutta la comunità internazionale e dell’Unione europea per spegnere le fiamme che le armi hanno acceso e fermare l’escalation del conflitto con conseguenze ancora più devastanti pagate sempre dai più fragili”.
7 Ottobre,Meloni a Sinagoga Roma: aggressione disumana, preoccupa antisemitismoRoma, 7 ott. (askanews) – “Il 7 ottobre 2023 il popolo israeliano ha vissuto una delle pagine più drammatiche della sua storia. Non dimentichiamo la disumana aggressione perpetrata un anno fa da Hamas. Abbiamo sempre negli occhi il massacro di migliaia di civili inermi, donne e bambini compresi, e il vilipendio dei loro corpi, mostrati al mondo senza alcuna pietà. Il nostro pensiero è rivolto costantemente agli ostaggi, strappati alle loro famiglie e ai loro cari, e che ancora oggi attendono di tornare a casa”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, presente oggi alla Sinagoga di Roma per la cerimonia di commemorazione dell’attacco del 7 ottobre.
“Ricordare e condannare con forza ciò che è successo un anno fa non è un mero rituale – aggiunge – ma il presupposto di ogni azione politica che dobbiamo condurre per riportare la pace in Medio Oriente, perché la reticenza che sempre più spesso si incontra nel farlo tradisce un antisemitismo latente e dilagante che deve preoccupare tutti. E le manifestazioni pubbliche di questi ultimi giorni lo hanno, purtroppo, confermato”. “In questa giornata, ribadiamo il legittimo diritto di Israele a difendersi e a vivere in sicurezza nei propri confini, ma anche la necessità che questo sia esercitato nel rispetto del diritto internazionale umanitario. Non possiamo, infatti, restare insensibili davanti all’enorme tributo di vittime civili innocenti a Gaza, vittime due volte: prima del cinismo di Hamas, che le utilizza come scudi umani, e poi delle operazioni militari israeliane. Le conseguenze dell’attacco di Hamas hanno scatenato un’escalation su base regionale che potrebbe avere esiti imprevedibili. È dovere di tutti riportare il dialogo, lavorando per arrivare ad una de-escalation. L’Italia, anche in qualità di Presidente di turno del G7, continuerà ad impegnarsi per un cessate il fuoco immediato a Gaza, per il rilascio degli ostaggi israeliani e per la stabilizzazione del confine israelo-libanese, attraverso la piena applicazione delle risoluzioni delle Nazioni Unite. Confermiamo il nostro sostegno a tutti gli sforzi di mediazione portati avanti, e il nostro impegno per lavorare ad una soluzione politica duratura, basata sulla prospettiva dei due Stati”, conclude Meloni.
Meloni alla sinagoga di Roma: Israele si difenda ma rispetti il dirittoRoma, 7 ott. (askanews) – “In questa giornata ribadiamo il legittimo diritto di Israele a difendersi e a vivere in sicurezza nei propri confini, ma anche la necessità che questo sia esercitato nel rispetto del diritto internazionale umanitario. Non possiamo, infatti, restare insensibili davanti all’enorme tributo di vittime civili innocenti a Gaza, vittime due volte: prima del cinismo di Hamas, che le utilizza come scudi umani, e poi delle operazioni militari israeliane”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, oggi alla Sinagoga di Roma alla cerimonia commemorativa a un anno dall’attacco del 7 ottobre.
“Il 7 ottobre 2023 il popolo israeliano ha vissuto una delle pagine più drammatiche della sua storia. Non dimentichiamo la disumana aggressione perpetrata un anno fa da Hamas. Abbiamo sempre negli occhi il massacro di migliaia di civili inermi, donne e bambini compresi, e il vilipendio dei loro corpi, mostrati al mondo senza alcuna pietà. Il nostro pensiero è rivolto costantemente agli ostaggi, strappati alle loro famiglie e ai loro cari, e che ancora oggi attendono di tornare a casa”, ha anche detto Meloni. “Ricordare e condannare con forza ciò che è successo un anno fa non è un mero rituale, ma il presupposto di ogni azione politica che dobbiamo condurre per riportare la pace in Medio Oriente, perché la reticenza che sempre più spesso si incontra nel farlo tradisce un antisemitismo latente e dilagante che deve preoccupare tutti. E le manifestazioni pubbliche di questi ultimi giorni lo hanno, purtroppo, confermato”, così anche la presidente del Consiglio.
“Le conseguenze dell’attacco di Hamas hanno scatenato un’escalation su base regionale che potrebbe avere esiti imprevedibili. È dovere di tutti riportare il dialogo, lavorando per arrivare ad una de-escalation”, così anche Meloni, che ha proseguito. “L’Italia, anche in qualità di Presidente di turno del G7 – aggiunge – continuerà ad impegnarsi per un cessate il fuoco immediato a Gaza, per il rilascio degli ostaggi israeliani e per la stabilizzazione del confine israelo-libanese, attraverso la piena applicazione delle risoluzioni delle Nazioni Unite. Confermiamo il nostro sostegno a tutti gli sforzi di mediazione portati avanti, e il nostro impegno per lavorare ad una soluzione politica duratura, basata sulla prospettiva dei due Stati”.
Mattarella: preoccupazione per civili Gaza, serve cessate fuocoRoma, 6 ott. (askanews) – “È più che mai necessario giungere a un cessate il fuoco immediato per porre termine alla sequela di orrori che si sono susseguiti dal 7 ottobre dello scorso anno ad oggi e scongiurare l’allargamento del conflitto, prospettiva che gli accadimenti recentissimi rendono purtroppo vicina e concreta”. E’ quanto afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del primo anniversario degli attacchi di Hamas contro cittadini di Israele.
“Profonda è la preoccupazione per la condizione dei civili a Gaza, la cui popolazione ha patito indicibili lutti e sofferenze e ha diritto ad essere sottratta alle distruzioni e alla violenza della guerra”, ribadisce Mattarella spiegando che “occorre una definitiva soluzione negoziata tra Israele e Palestina che, con il concorso della comunità internazionale, preveda la creazione di due Stati sovrani e indipendenti”. “Ciò è indispensabile per garantire pace e sicurezza durevoli ai due popoli e all’intera regione, e per evitare che l’ostilità, l’avversione e il risentimento accumulatisi in questi mesi producano in tutto il Medio Oriente nuove e sempre più drammatiche esplosioni di violenza. E’ una responsabilità che, se compete, in primo luogo, a israeliani e palestinesi, deve vedere attivi tutti i popoli amanti della pace, affinché l’orrore del passato non si ripeta, provvedendo sin d’ora a stabilire i termini di un futuro di intesa tra tutti gli Stati della regione”, conclude il Capo dello Stato.
Mattarella: dopo un anno deploriamo nuovamente il brutale attacco del 7/10Roma, 6 ott. (askanews) – “Ferma condanna e forte indignazione ha suscitato, in Italia e nel mondo, il barbaro attacco condotto da Hamas contro inermi cittadini israeliani lo scorso 7 ottobre 2023. A un anno di distanza, grande è la vicinanza e la solidarietà della Repubblica Italiana al popolo israeliano così ignobilmente colpito”. E’ quanto afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del primo anniversario degli attacchi di Hamas contro cittadini di Israele, “Nel deplorare nuovamente quel brutale atto terroristico, partecipiamo con commozione al dolore delle famiglie delle vittime e rinnoviamo l’appello affinché le persone prese crudelmente in ostaggio con pratica disumana, vengano liberate e possano ricongiungersi ai loro familiari”, sottolinea Mattarella. “In questo anno gli effetti di quella tragedia si sono moltiplicati, investendo incolpevoli popolazioni dell’intera area, mentre si diffondono gravi e inaccettabili recrudescenze di sentimenti di antisemitismo, da condannare e contrastare con determinazione”, ha anche detto Mattarella. “L’Italia sostiene convintamente il diritto di Israele alla propria esistenza in pace e sicurezza e alla difesa dagli attacchi, nel rispetto del diritto internazionale e del diritto internazionale umanitario”, ha precisato il presidente.
Mattarella: dopo un anno deploriamo nuovamente brutale attacco 7/10Roma, 6 ott. (askanews) – “Ferma condanna e forte indignazione ha suscitato, in Italia e nel mondo, il barbaro attacco condotto da Hamas contro inermi cittadini israeliani lo scorso 7 ottobre 2023. A un anno di distanza, grande è la vicinanza e la solidarietà della Repubblica Italiana al popolo israeliano così ignobilmente colpito”. E’ quanto afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del primo anniversario degli attacchi di Hamas contro cittadini di Israele,
“Nel deplorare nuovamente quel brutale atto terroristico, partecipiamo con commozione al dolore delle famiglie delle vittime e rinnoviamo l’appello affinché le persone prese crudelmente in ostaggio con pratica disumana, vengano liberate e possano ricongiungersi ai loro familiari”, sottolinea Mattarella.