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Mostra di Venezia, l’attrice Isabelle Huppert presiederà la Giuria

Mostra di Venezia, l’attrice Isabelle Huppert presiederà la GiuriaRoma, 8 mag. (askanews) – Sarà l’attrice francese Isabelle Huppert a presiedere la Giuria internazionale del Concorso della 81esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia che si terrà dal 28 agosto al 7 settembre e che assegnerà il Leone d’Oro per il miglior film e gli altri premi ufficiali. La decisione è stata presa dal cda della Biennale, che ha fatto propria la proposta del direttore artistico del Settore Cinema, Alberto Barbera.


Isabelle Huppert nell’accettare la proposta ha dichiarato: “È una lunga e meravigliosa storia quella che mi lega alla Mostra di Venezia. Diventarne una spettatrice privilegiata è un onore. Oggi più che mai il cinema è una promessa. La promessa di evadere, di sconvolgerci, di sorprendere, di guardare il mondo in faccia, uniti nella diversità dei nostri gusti e delle nostre idee”. “Isabelle Huppert è un’immensa attrice, esigente, curiosa e di grande generosità – ha commentato Barbera – musa di numerosi grandi cineasti, non si è mai neppure sottratta all’invito di giovani o meno famosi registi che hanno visto in lei l’interprete ideale delle loro storie. La sua enorme disponibilità a mettersi costantemente in gioco, segno della sua non comune intelligenza, unitamente alla capacità di guardare al cinema al di là dei confini geografici e mentali, ne fanno un ideale Presidente di Giuria in un festival aperto al mondo intero quale è la Mostra del Cinema di Venezia. Le siamo molto grati per aver accettato l’incarico, consapevoli dei numerosi impegni al cinema e in teatro cui deve far fronte nei prossimi mesi”.


La Giuria internazionale di Venezia 81, che presiederà e che sarà composta complessivamente da un massimo di nove personalità del cinema e della cultura di diversi paesi, è chiamata a scegliere i lungometraggi in Concorso ai quali saranno assegnati i seguenti premi ufficiali: Leone d’Oro per il miglior film, Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria, Leone d’Argento – Premio per la migliore regia, Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile, Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile, Premio per la migliore sceneggiatura Premio Speciale della Giuria, Premio Marcello Mastroianni a un giovane attore o attrice emergente. La premiazione avrà luogo nella serata conclusiva, il 7 settembre.


Isabelle Huppert ha sviluppato un interesse verso la recitazione sin dall’adolescenza e ha studiato al conservatorio di Versailles. Nel 1978 ha vinto il Premio per la migliore attrice a Cannes per il film “Violette Nozière” di Claude Chabrol. Con lo stesso regista ha lavorato in altri sette film e ha ottenuto due Coppe Volpi alla Mostra di Venezia con “Un affare di donne” (1988) e “La cérémonie – Il buio nella mente” (1995). Per quest’ultimo ha anche ottenuto il suo primo César per la migliore attrice. Nel 2001 ha vinto il suo secondo Premio per la migliore attrice a Cannes per “La pianista” di Michael Haneke. Nel 2005 le è stato assegnato a Venezia un Leone d’Oro speciale per il complesso dell’opera per “Gabrielle” di Patrice Chéreau. Nel 2017 ha ottenuto la candidatura all’Oscar come attrice protagonista per “Elle” di Paul Verhoeven, per il quale ha vinto un Golden Globe e un Indipendent Spirit Award. Nel 2022 le è stato assegnato l’Orso d’oro alla carriera al Festival di Berlino.

Al Teatro Sistina di Roma torna la maschera di “Rugantino”

Al Teatro Sistina di Roma torna la maschera di “Rugantino”Roma, 28 apr. (askanews) – Dopo il successo delle scorse Stagioni, dal prossimo 3 maggio sarà di nuovo in scena, con la supervisione di Massimo Romeo Piparo, la maschera amara e dissacrante di “Rugantino” dei mitici Garinei & Giovannini. Lo spettacolo, che fonde mirabilmente tradizione e modernità, viene presentato nella sua versione storica originale, con la regia di Pietro Garinei, le splendide musiche del M° Armando Trovajoli, le preziose scene e i bellissimi costumi originali firmati da Giulio Coltellacci: un imperdibile ritorno alle radici e un’occasione per riscoprire un classico del teatro musicale italiano.


Sul palco, la splendida Serena Autieri, ancora una volta straordinaria interprete dell’intrigante personaggio di Rosetta, donna bella altera e irraggiungibile, che fa battere il cuore di Rugantino, un ruolo in cui l’attrice napoletana dà prova di grande maturità artistica. Al suo fianco, Michele La Ginestra, che torna a vestire i panni del celebre personaggio. Nel ruolo di Eusebia e Mastro Titta, Edy Angelillo e Massimo Wertmuller. Ancora una volta, dunque, il palcoscenico si trasformerà nella Roma papalina ottocentesca grazie a una storia commovente, ironica e nostalgica, in cui brillano personaggi scritti magistralmente, che emozionano e fanno ancora riflettere. E, seguendo le vicende di Rugantino, chiacchierone e sbruffone dall’animo nobile e dalla impareggiabile verve, fino al triste ma edificante epilogo, il pubblico tornerà a cantare successi famosi in tutto il mondo e che non subiscono lo scorrere del tempo, da “Roma nun fa la stupida stasera” a “Ciummachella” a “Tirollallero” sulle musiche del Maestro Armando Trovajoli.

Torino, il Museo del Cinema omaggia il regista Paul Schrader

Torino, il Museo del Cinema omaggia il regista Paul SchraderRoma, 8 mag. (askanews) – Il Museo Nazionale del Cinema di Torino rende omaggio a Paul Schrader, uno dei creatori del cinema moderno. Sin dal suo primo credito cinematografico nel 1974 – nel corso di una carriera lunga cinque decadi e oltre 30 film – si è imposto come autore e regista a tutto tondo capace di un’audace stilizzazione visiva e di un penetrante realismo psicologico intorno a temi profondi e stimolanti, riuscendo a creare un cinema riflessivo e provocatorio, caratterizzato da una forte personalità autoriale. Schrader ha tracciato un percorso artistico ed espressivo avvincente, singolare e talvolta contraddittorio, ponendosi quasi come l’unico americano ad aver dato contributi significativi come sceneggiatore, regista e critico cinematografico.


Figura chiave della New Hollywood – che dalla fine degli anni Sessanta ha portato alla rinascita del cinema americano – ha collezionato una serie di successi scrivendo sceneggiature di film diretti da Sidney Pollack e Brian De Palma, senza dimenticare quelle di Taxi Driver e Toro Scatenato tra alcune delle sue più fruttuose collaborazioni con Martin Scorsese. Si è poi cimentato, passando dietro la macchina da presa, con tutti i tipi di soggetti, generi e stili nel corso di una carriera duratura, di alto profilo, solitamente imprevedibile e solo a intermittenza mainstream. Raffinato autore di numerosi classici moderni, Schrader terrà una Masterclass il 22 maggio 2024 alle 19 nell’Aula del Tempio della Mole Antonelliana e, alle 20:30 al Cinema Massimo presenterà una proiezione speciale di First Reformed (2017), con Ethan Hawke e Amanda Seyfried, valsogli la candidatura all’Oscar per la migliore sceneggiatura. “Paul Schrader è un grande Maestro del cinema americano e uno degli autori più importanti del nostro tempo ma anche un fine conoscitore del cinema e della cultura europea” ha affermato Enzo Ghigo, presidente del Museo Nazionale del Cinema. “È un vero privilegio per questa Istituzione rendere omaggio a un monumento della storia del cinema, che continua a realizzare capolavori sempre potentemente vivi di idee, evidenziando ancora oggi la tensione tra vecchi e nuovi modi di raccontare una storia”.


“Il rapporto unico di Schrader con il ruolo di autore ha a lungo influenzato il suo cinema, che spazia dal realismo sociale, all’horror, alla satira, al thriller poliziesco, alla biografia, agli adattamenti letterari e al neo-noir; ma sempre in modo anticonformista, originale e intellettuale” – ha sottolineato Domenico De Gaetano, direttore del Museo Nazionale del Cinema. “Andando oltre l’affermazione di una visione registica con la sua capacità di svelare le complessità della realtà, Schrader eccelle nel ritrarre uomini che affrontano un percorso autodistruttivo, alle prese con una crisi esistenziale che viene poi enfatizzata da un evento violento e catartico. Questi uomini si siedono nelle loro stanze, scrivono i loro pensieri, vanno da un posto all’altro, aspettando che arrivi un cambiamento, sollevando al contempo la forte tensione morale e filosofica che ha sempre plasmato il cinema di Schrader”. Il regista di acclamati successi come Blue Collar, American Gigolo, Light Sleeper e Affliction converserà con il Direttore del Museo Domenico De Gaetano, sin dai primi successi ai progetti più recenti, passando per il suo cinema di solitari e anime perdute, spesso caratterizzato da personaggi ai margini della società – uomini autoisolati, perdenti e imbroglioni – alla ricerca di una strada verso la redenzione o la salvezza e che tentano di fuggire da un passato traumatico e profondamente travagliato mentre il loro mondo crolla intorno a loro.


Prima dell’evento – a cura di Marco Fallanca – Paul Schrader riceverà il Premio Stella della Mole in riconoscimento della sua eccezionale dedizione all’arte cinematografica, tornando sovente a una serie coerente di temi, tipi di personaggi e scenari drammatici: spesso raffiguranti storie di “lavoratori notturni” o “uomini soli in una stanza” definiti superficialmente dalla professione che svolgono, la sua filmografia ha affrontato temi e motivi come l’ossessione maschile e l’alienazione ma anche questioni più difficili da definire che includono il disprezzo di sé e i suoi effetti sulla psiche, la disperazione, la repressione (sessuale), le responsabilità individuali e collettive, i complessi collegamenti tra violenza e comprensione della colpa umana.

Nasce “Volitìva”, un coro di voci per tutelare il diritto all’aborto

Nasce “Volitìva”, un coro di voci per tutelare il diritto all’abortoRoma, 8 mag. (askanews) – Nasce il progetto “Volitìva – Narrazione collettiva per la tutela del diritto all’aborto”, iniziativa ideata e promossa dal collettivo Tutte a casa che vuole così difendere un diritto fondamentale delle donne, tutte le donne, tutti i cittadini.


Una call pubblica per raccogliere video di 1-2 minuti, in formato orizzontale, ma anche messaggi audio anonimi, che raccontino le esperienze di interruzione di gravidanza (IG) o di interruzione volontaria di gravidanza (IVG), insieme al punto di vista di medici, esperte, attiviste sul tema dell’aborto: l’obiettivo è un film partecipato a più voci per raccontare la necessità della tutela di questo diritto. Nel 2020 il collettivo ha raccontato la pandemia dal punto di vista delle donne con il documentario “Tutte a casa – memorie digitali da un mondo sospeso”, un’opera collettiva realizzata attraverso gli oltre 8.000 video-diari prodotti dalle partecipanti.


“Oggi sentiamo la necessità di ampliare la riflessione sul presente, attraverso lo sguardo di una moltitudine”, ha affermato il collettivo in un comunicato. “È il momento di dar voce alle nostre esperienze, in questo momento critico in cui il dibattito pubblico intorno all’aborto è sempre più acceso. Ogni video conta, ogni voce fa la differenza”. Tutte a casa è un’associazione, un collettivo e una casa di produzione al femminile con una mission ambiziosa. Composta da 12 professioniste del settore audiovisivo che si sono conossciute virtualmente nel marzo 2020 in un gruppo Facebook dedicato alle lavoratrici di cinema e tv. Con un archivio digitale composto da più di 8.000 video realizzati da quasi 500 donne diverse, l’associazione ha deciso di portare avanti anche altri progetti legati sempre al tema femminile, utilizzando il proprio archivio e la narrazione documentaristica.


Per inviare i video o chiedere informazioni, scrivete a: tutteacasa@gmail.com

Cinema, annunciati i primi titoli in concorso a Giffoni54

Cinema, annunciati i primi titoli in concorso a Giffoni54Roma, 8 mag. (askanews) – Le discriminazioni etniche, il conflitto israelo-palestinese, lo sport come riscatto e occasione di crescita, le difficoltà di essere genitori e figli, la scoperta della sessualità e la bellezza di non riconoscersi in un’etichetta: sono solo alcuni dei temi affrontati dai primi titoli scelti per #Giffoni54, in programma dal 19 al 28 luglio 2024. Il tema della 54esima edizione del festival è “L’Illusione della Distanza”: una scelta che vuole evidenziare un paradosso, indicando i pericoli del senso di isolamento con la paura dell’altro, del diverso, del lontano, con l’inganno di sentirsi separati. Un invito a ritrovare i sentieri, a scoprire i legami invisibili che esistono, nonostante le apparenti divisioni, per rivelare quanto siamo incredibilmente prossimi, indissolubilmente uniti.


Le opere in concorso, annunciate ad oggi, provengono da Argentina, Belgio, Bolivia, Cile, Croazia, Danimarca, Italia, Francia, Germania, Giappone, India, Lussemburgo, Messico, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Regno Unito, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria, Usa. Lungometraggi, cortometraggi e documentari saranno visti e votati da oltre cinquemila juror italiani e internazionali, con una delegazione proveniente da oltre 30 paesi. Saranno i giurati a decretare i vincitori del Gryphon Award. Ecco i primi titoli: Elements +6 (dai 6 ai 9 anni): amicizia e rispetto per gli animali sono al centro di The Chaos Sisters feat. Penguin Paul di Mike Marzuk (Germania/Belgio/Italia). E ancora Hakan Brakan 2 di Ted Kjellsson (Svezia). Storia del tutto diversa quella raccontata in Totto-Chan: The Little Girl At The Window di Shinnosuke Yakuwa (Giappone), famoso per aver diretto alcuni film di Doraemon e più di 70 episodi della serie.


Integrazione, sport, coraggio, ricerca di sé: sono i punti di partenza dei lungometraggi in concorso nella sezione Elements +10. Winners di Soleen Yusef (Germania) storia di Mona che, insieme alla sua famiglia, è fuggita dalla Siria fino a Berlino. È un ritorno a Giffoni, invece, per Ineke Houtman che torna con The Book of Everything (Paesi Bassi). È tratto, invece, dall’omonimo romanzo di Michael Morpurgo Kensuke’s Kingdom, opera prima di Kirk Henry e Neil Boyle (Regno Unito/Lussemburgo/Francia). Chiude, al momento, la sezione Lars Is Lol, opera prima di Eirik Sater Stordahl (Norvegia). Alla scoperta di sé tra sentimenti e attrazioni: si muovono su questi temi le trame dei primi lungometraggi proposti ai Generator +13. Si racconta l’estate del 1974 con When We Lost To The Germans di Guido Van Driel (Paesi Bassi/Belgio). È, invece, un racconto fantastico intriso di musica, messaggi segreti e atmosfere invernali, l’opera prima The Major Tones di Ingrid Pokropek (Argentina/Spagna). La scoperta del primo amore fa da filo conduttore in Young Hearts, opera prima del regista Anthony Schatteman scritta insieme al candidato al Premio Oscar Lukas Dhont (Belgio/Paesi Bassi). Ambientato a Chicago nel 1992 We Grown Now di Minhal Baig (Usa). Mentre Michael Jordan si consolida campione, inizia la storia di due giovani leggende.


Quanto è difficile essere genitori? E quanto è complicato essere figli? Sono le domande alla base delle opere in gara nella sezione Generator +16. Si parte da Not A Word di Hanna Antonina e Wojcik Slak (Germania/Slovenia/Francia). Si è, invece, alla ricerca dei propri genitori in The Dog Thief (Il ladro di cani) di Vinko Tomicic (Cile/Messico/Bolivia/Francia/Italia). Si parte con Fanny per uno scambio linguistico in Germania con Langue Etrangere di Claire Burger (Francia/Germania/Belgio). Diversi i temi delle opere che compongono la rosa di film proposti ai Generator +18: in Amal di Jawad Rhalib (Belgio) un’insegnante di letteratura, idealista e appassionata in una scuola suburbana di Bruxelles, diventa il bersaglio di una intensa ostilità da parte degli studenti, dei loro genitori e dei colleghi legati all’estremismo islamico, quando sceglie di aiutare una ragazza musulmana adolescente accusata di non seguire i dettami religiosi dopo il suo coming out sui social media. Nell’opera prima Summer Brother di Joren Molter (Paesi Bassi/Belgio) Brian e suo padre Maurice vivono in un parco di roulotte fatiscente. E ancora in Werewolf di Pau Calpe (Spagna) viene trattato il tema delicato dell’emarginazione e della diversità attraverso l’utilizzo di simbolismi che rinviano a credenze popolari sui licantropi… È un ritorno a Giffoni, invece, per il regista Hisham Zaman che presenta A Happy Day (Norvegia), un’opera che mescola sapientemente realismo magico, dark comedy e surrealismo.


Discriminazione etnica, guerra e alleanze, scelte e coraggio: sono i temi principali delle opere selezionate per la categoria Gex Doc (sezione dedicata a docenti, genitori e filmgoers). Kix di Bálint Révész e Dávid Mikulán (Ungheria/Francia/Croazia) è un’odissea di 12 anni che segue il percorso di Sanyi, da un vivace bambino per le strade di Budapest a un adolescente confuso. Il documentario racconta l’evoluzione della vita del ragazzo segnato da lotte familiari, problemi scolastici e un futuro dai contorni incerti. E ancora l’opera prima Boyz di Sylvain Cruiziat (Germania) segue Maxime, Julian e Vilas attraverso la loro vita da studenti a Monaco. Un’intima amicizia maschile che porta lo spettatore nel loro mondo di amore e sesso. È un’opera prima anche Until I fly di Kanishka Sonthalia e Siddesh Shetty (India/Francia) in un villaggio himalayano-indiano vive un bambino nato da madre indiana e padre nepalese. Chiude, al momento, la sezione Silent Trees di Agnieszka Zwiefka (Polonia/Germania/Danimarca).

Zucchero: nessun favoritismo nell’imbarco in aereo

Zucchero: nessun favoritismo nell’imbarco in aereoRoma, 6 mag. (askanews) – “Con riferimento a quanto pubblicato oggi su Dagospia, in merito a Zucchero “Sugar” Fornaciari, si precisa che il pre-imbarco dell’artista e del suo entourage era stato pianificato per lo svolgimento a bordo di alcune attività per conto di ITA Airways, che non hanno in alcun modo inciso sul ritardo iniziale dell’imbarco del volo. Né l’artista né il suo entourage oggi hanno abusato della loro veste e men che meno violato e ignorato regole e persone”. Lo riferisce in una nota Riccardo Vitanza (Responsabile Comunicazione Zucchero).

Saranno Famosi al Brancaccio di Roma dall’8 al 12 maggio

Saranno Famosi al Brancaccio di Roma dall’8 al 12 maggioRoma, 6 mag. (askanews) – Saranno Famosi è stata una delle serie tv più famose e indimenticabili. Ma è stato anche un film e un musical di successo internazionale. La trama racconta la vita degli allievi e gli insegnanti della rinomata ed esclusiva scuola di Performing Arts di New York. Un gruppo di ragazzi, la loro passione e la loro dedizione per il mondo dello spettacolo, una storia che continua a conquistare ed emozionare nuove generazioni di pubblico ed ispirare miriadi di giovani talenti.


Saranno Famosi – al teatro Brancaccio di Roma dall’8 al 12 maggio – è un fenomeno leggendario ed intramontabile della cultura pop. Un titolo talmente famoso da essere entrato nell’immaginario della gente come sinonimo di desiderio di realizzare il proprio sogno nel mondo dello spettacolo. Il duro lavoro, la competizione artistica, il sudore, la passione, gli amori, le sconfitte e i successi. Fabrizio Di Fiore Entertainment con la compagnia Roma City Musical, reduce dal successo di pubblico e botteghino di 7 Spose per 7 Fratelli, portano in scena un musical pieno di energia, intenso e coinvolgente che oltre a proporre la famosissima canzone “Fame” vincitrice di un Academy Award, ha una colonna sonora con nuovi brani, orchestrazioni moderne, nuove coreografie in collaborazione con un team di straordinari talenti della tv e del teatro musicale italiano.


Questa nuova versione firmata da Luciano Cannito, che unisce l’esperienza di regista a quella di coreografo internazionale, sarà un trionfo di canto, danza, musica, recitazione, in una narrazione dinamica e travolgente. La scelta registica e l’adattamento di Cannito sposta l’azione dagli anni Ottanta ai nostri giorni, per rendere lo spettacolo più vicino alle nuove generazioni, e più facilmente identificabile nel pubblico di oggi. Le coreografie sono firmate da Luciano Cannito e Fabrizio Prolli, le scene da Italo Grassi, i costumi da Veronica Iozzi, la direzione musicale da Giovanni Maria Lori e gli arrangiamenti musicali da Raffaele Minale, Franco Poggiali, Angelo Nigro e Maurizio Sansone. Tutte figure di spicco nel mondo del musical, del teatro e degli show pop internazionali che daranno una nuova luce a questo titolo e renderanno questo allestimento totalmente diverso dalle edizioni precedenti.


Tra gli interpreti ci sono nomi importanti che hanno confermato nella loro carriera un forte legame col pubblico grazie al loro talento ed alla loro versatilità. Alcuni di loro saranno una piacevole e inaspettata sorpresa nel teatro musicale italiano.

”Protomaranza” è il nuovo disco di inediti degli Articolo 31

”Protomaranza” è il nuovo disco di inediti degli Articolo 31Roma, 6 mag. (askanews) – A distanza di 31 anni dal loro primo disco (“Strade di città” nel 1993), dopo aver collezionato oltre 250 milioni di stream audio/video, con l’attesa reunion a Sanremo lo scorso anno e un tour sold out che da maggio a settembre 2023 ha visto presenti oltre 100mila spettatori, gli Articolo 31 pubblicano il loro nuovo album di inediti “PROTOMARANZA”, in uscita il 10 maggio per Columbia Records/Sony Music Italy.


L’album segna il ritorno in grande stile del duo e rappresenta un nuovo capitolo della loro storia. È il progetto discografico della nuova voglia di fare musica insieme, della necessità di ritrovarsi e riallacciare l’amicizia e il sodalizio artistico dopo anni di separazione. Sia J-Ax che DJ Jad dopo il 2006 – anno dello scioglimento del duo – hanno proseguito il proprio percorso artistico e individuale, diventano grandi responsabili e consapevoli, formando entrambi una famiglia e diventando padri. Dopo la reunion gli Articolo 31 tornano sulla scena con “PROTOMARANZA”, fotografia della nostra società scattata con grande lucidità e con la consueta ironia che caratterizza il duo, senza filtri né buonismi e senza risparmiare nessuno. 16 tracce inedite (a cui si sommano altri 3 brani editi nella digital edition) che esplorano l’oggi con disincanto, attraverso uno sguardo capace di essere sia leggero e beffardo che maturo, spinto, impegnato e senza lasciare mai spazio all’amore in senso romantico.


Il sound spazia dal rap al funky, a ballad più introspettive, confermando la versatilità musicale e la volontà di scegliere sonorità diverse che da sempre rappresenta un marchio di fabbrica degli Articolo. Il progetto coinvolge undici artisti/amici con cui hanno condiviso musica, ideali e valori e il punto fermo di restare sempre fedeli a sé stessi. Prendono parte al progetto PROTOMARANZA: Bugo, Coma_Cose, Fabri Fibra, Guè, Jake La Furia, La Sad, Neffa, Nina Zilli, Rocco Hunt, Pinguini Tattici Nucleari, Tedua. Dal 10 maggio sarà in rotazione radiofonica il nuovo singolo PEYOTE con Fabri Fibra e Rocco Hunt, e online il videoclip ufficiale, con la regia di Cosimo Alemà. Il video racconta la storia di una rapina (quasi) perfetta avvenuta durante un concorso di bellezza.

Nastri d’Argento, a “Sognando Venezia” premio speciale opera prima

Nastri d’Argento, a “Sognando Venezia” premio speciale opera primaRoma, 6 mag. (askanews) – Il cortometraggio “Sognando Venezia” di Elisabetta Giannini, dopo essere stato presentato a vari festival italiani, ha vinto il Premio speciale dei Nastri d’Argento 2024 per la migliore opera prima. Il premio è stato consegnato oggi presso il Cinema Caravaggio di Roma dalla Presidente Laura Delli Colli


Morena Di Leva e suo padre, nella vita e nel corto, Francesco Di Leva, sono i protagonisti. Vittoria è un’esuberante ragazzina di tredici anni che vive nella provincia di Napoli e sogna di diventare influencer. Suo padre, l’istrionico Fabrizio, per il suo compleanno le regala un biglietto per sfilare sul red carpet di Venezia. Inizia una preparazione bizzarra: abiti composti da ritagli di giornale, manicure, ricerche di outfit combinati, occhiali, lenti a contatto colorate e tante, tantissime storie sui social! Ma il giorno dell’agognato red carpet, l’auto di Fabrizio in autostrada prende una svolta inaspettata. “Il film non vuole dare risposte ma lasciare lo spettatore di fronte a delle domande sul mondo che ci circonda, ponendo il problema della progressiva dematerializzazione delle nostre vite e delle nostre relazioni – ha spiegato Elisabetta Giannini – che equilibrio riusciremo a trovare tra il mondo reale e l’universo virtuale? La realtà soccomberà alla versione più patinata di se stessa? L’universo colorato, esagerato e ingenuo che ci mostrano i due protagonisti non viene descritto in modo giudicante, ma esasperato nei suoi tratti di commedia. In ciò che fanno c’è il chiaro intento di ridere non di loro ma insieme a loro e la volontà di aderire a un realismo che riproduca tratti umani immediati e riconoscibili. Fabrizio e Vittoria, padre e figlia, sono persone comuni, che si possono incontrare tutti i giorni, tra i banchi di scuola o nelle sale d’attesa di un parrucchiere: persone convinte di meritarsi i loro cinque minuti di celebrità” ha concluso.

I Corti Oscar 2024 al cinema il 6, 7 e 8 maggio

I Corti Oscar 2024 al cinema il 6, 7 e 8 maggioRoma, 6 mag. (askanews) – Dopo il successo della distribuzione del corto vincitore agli Oscar 2023 An Irish Goodbye, WeShort, streaming platform dedicata al cinema breve fondata a fine 2020 dal 33enne pugliese Alessandro Loprieno torna in sala e porta per la prima volta nei cinema di tutta Italia i 10 corti in nomination agli Oscar, fra i quali spicca La meravigliosa storia di Henry Sugar con Benedict Cumberbatch e Ben Kingsley diretto dal grande Wes Anderson al suo primo Oscar proprio con un corto. Un evento che segna un grande passo avanti per il cinema breve che in termini di cast, direzione, scenografie e costumi, non ha nulla da invidiare ai lungometraggi.


Martedì 30 aprile si è svolta a Roma, presso il cinema The Space a Piazza della Repubblica, l’anteprima stampa nel corso della quale sono stati proiettati i 5 corti Live Action The After, Invincible, Knight of fortune, Red White and Blue, The wonderful story of Henry Sugar, e il corto vincitore della sezione animazione “War is over! Inspired by the music of John & Yoko”. A seguire l’incontro con la stampa e il pubblico con Alessandro Loprieno Founder & CEO Weshort che nel corso del suo intervento ha sottolineato: “Ho sempre pensato che il corto si può posizionare come formato alla pari di film e serie tv e questo mi piace chiamarlo grande cinema breve. Noi di WeShort siamo partiti praticamente da zero a dicembre 2020 e a marzo 2021 eravamo già sul mercato. Il lancio è stato molto rapido. Abbiamo iniziato a vedere utenti che si iscrivevano in piattaforma, aziende e festival interessati a fare delle partnership. La crescita è stata organica, costante e in crescendo. Compresi i ricavi derivanti dagli abbonamenti e dalle operazioni B2B (transazioni commerciali elettroniche tra imprese, ndr), una tra queste quella di Trenitalia. In questi tre anni abbiamo validato l’interesse del pubblico nei confronti del corto e abbiamo capito che ci sono tutti i presupposti per poterci investire in maniera ancora più importante”.


WeShort con oltre duemila titoli in catalogo, è una piattaforma di streaming, dedicata al mondo del cinema breve, disponibile in tutto il mondo e su tutti i dispositivi web e mobile iOS e Android. Fondata a fine 2020 dal 33enne pugliese Alessandro Loprieno, la piattaforma nasce con l’obiettivo di valorizzare le migliaia di film e serie brevi da tutto il mondo, e dare una terza opzione d’intrattenimento al grande pubblico oltre ai tradizionali film e serie tv: dalle opere di registi pieni di talento ancora da scoprire fino a premi Oscar, BAFTA, Sundance e Cannes. Una sezione WeShort è già presente nell’offerta dei canali delle SmartTV di TCL, su MYmovies One e sulla piattaforma Chili. Su WeShort è disponibile in prima visione mondiale la short series targata Guinness World Records. Dal 2023 tra le partnership notevoli della società vi è quella con il Sundance Institute e con Trenitalia FrecciaRossa.