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”Now and Then”, l’ultima canzone dei Beatles mixata con IA

”Now and Then”, l’ultima canzone dei Beatles mixata con IARoma, 2 nov. (askanews) – È uscita su tutte le piattaforme digitali (e in formato fisico) “Now and Then”, l’ultima canzone dei Beatles. Il doppio lato A del singolo associa l’ultima canzone dei Beatles alla prima: il singolo UK di debutto della band del 1962, “Love Me Do”, completa perfettamente il cerchio. Entrambi i brani sono stati mixati in stereo e Dolby Atmos® mentre la copertina originale è stata realizzata dal rinomato artista Ed Ruscha.

Il nuovo videoclip musicale di “Now And Then” debutterà domani venerdì 3 novembre alle ore 15.00, diretto dal regista Premio Oscar Peter Jackson. Un film documentario della durata di 12 minuti, “Now And Then – The Last Beatles Song”, scritto e diretto da Oliver Murray è stato mandato in onda ieri sera su BBC. Il commovente corto racconta la storia dietro l’ultima canzone dei Beatles, attraverso materiale video esclusivo e parti commentate da Paul, Ringo, George, Sean Ono Lennon e Peter Jackson.

Il 10 novembre le raccolte dei Beatles, 1962-1966 (‘The Red Album’) e 1967-1970 (‘The Blue Album’), saranno pubblicate in nuove edizioni 2023 via Apple Corps Ltd./Capitol/UMe. Fin dalla prima apparizione 50 anni fa, questi album hanno introdotto la musica dei Beatles alle generazioni successive. Ora le tracklist di entrambe le raccolte sono state estese, con tutti i brani mixati in stereo e Dolby Atmos. 4 nuovi CD e una collezione di vinili 6LP da 180 grammi si aggiungono a “Red” e “Blue” in un cofanetto da collezione. La versione UK del singolo “Love Me Do” apre 1962-1966 (2023 Edition), mentre “Now And Then” è contenuta dentro 1967-1970 (2023 Edition) a completamento delle raccolte che coprono la loro intera carriera. La storia dietro “Now And Then” inizia alla fine degli anni ’70, quando John ha registrato una demo con voce e piano nella sua casa, il Dakota Building a New York. Nel 1994 sua moglie, Yoko Ono Lennon, ha consegnato la registrazione a Paul, George e Ringo, assieme ad altre demo di John, “Free As A Bird” e “Real Love”, che sono state successivamente completate come nuove canzoni dei Beatles e pubblicate come singoli rispettivamente nel 1995 e nel 1996, come parte del progetto The Beatles Anthology. Nel frattempo Paul, George e Ringo hanno anche registrato nuove parti e completato un primo mix di “Now And Then” con il produttore Jeff Lynne. All’epoca le limitazioni della tecnologia hanno impedito di separare la voce e il piano di John per ottenere un mix pulito e limpido necessario a completare la canzone. “Now And Then” è stata così scartata, nella speranza di poterla rivisitare un giorno.

Poi nel 2021 è uscita la docu-serie “The Beatles: Get Back”, diretta dal regista Peter Jackson, che ha sbalordito gli spettatori con l’acclamato lavoro di restauro della pellicola e dell’audio. Utilizzando la tecnologia audio MAL della WingNut Films, il team di Jackson ha ‘de-mixato’ la colonna sonora mono del film, riuscendo ad isolare gli strumenti e i vocals e tutte le singole voci all’interno delle conversazioni dei Beatles. Questo traguardo ha aperto le porte al nuovo mix di Revolver del 2022, tratto direttamente dai master tape originali a 4 tracce. Ciò ha portato alla domanda su cosa poter fare con la demo di “Now And Then”. Peter Jackson e i suoi tecnici del suono, guidati da Emile de la Rey, hanno applicato la stessa tecnologia alla registrazione originale casalinga di John, preservando la limpidezza e l’integrità della performance vocale originale, separandola dal pianoforte. Nel 2022 Paul e Ringo hanno incominciato a completare il brano. Oltre alla voce di John Lennon, “Now And Then” contiene la chitarra elettrica e acustica registrata nel 1995 da George, una nuova parte di batteria di Ringo e il basso, la chitarra e il piano di Paul, che si accorda alla suonata originale di John. Paul ha aggiunto un assolo di chitarra slide ispirato a George; lui e Ringo hanno anche contribuito al pezzo realizzando i cori nel ritornello.

A Los Angeles, Paul ha supervisionato una sessione di registrazione ai Capitol Studios per un arrangiamento d’archi nostalgico e squisitamente Beatles, scritto da Giles Martin, Paul e Ben Foster. Paul e Giles hanno anche aggiunto un ultimo, meraviglioso tocco: i backing vocals provenienti dalle registrazioni originali di “Here, There And Everywhere”, “Eleanor Rigby” e “Because”, intessuti nella nuova canzone utilizzando le tecniche perfezionate durante la lavorazione dello show e dell’album LOVE. La traccia finita è prodotta da Paul e Giles e mixata da Spike Stent. Paul ha raccontato: “Ed eccola lì, la voce di John, chiara e limpida. È molto emozionante. E suoniamo tutti, è un’autentica registrazione dei Beatles. Penso che sia una cosa eccitante essere ancora al lavoro su musica dei Beatles nel 2023 e stare per pubblicare una nuova canzone che il pubblico non ha sentito”. Ringo ha affermato: “È stata l’esperienza che più ci ha avvicinato ad averlo di nuovo nella stanza con noi, è stato davvero emozionante per tutti. È stato come se John fosse lì, capite. È fantastico”. Olivia Harrison ha detto: “Nel 1995, dopo diversi giorni trascorsi in studio a lavorare alla traccia, George sentiva che le difficoltà tecniche con la demo erano insormontabili e ha concluso che non era possibile completare la traccia con uno standard sufficientemente elevato. Se fosse qui oggi, Dhani ed io sappiamo che si sarebbe unito a Paul e Ringo mettendoci tutto il cuore per completare la registrazione di ‘Now And Then’”. Sean Ono Lennon ha raccontato: “È stato incredibilmente toccante ascoltarli lavorare assieme dopo tutti gli anni trascorsi dalla morte di mio padre. È l’ultima canzone che mio papà, Paul, George e Ringo hanno avuto modo di fare insieme. È come una capsula del tempo ed è come se tutto fosse predestinato ad essere così”. C’è stato fermento e attesa per “Now And Then” fin da giugno, quando Paul ha annunciato per la prima volta una nuova canzone dei Beatles in un’intervista. Giovedì 2 novembre “Now And Then” sarà finalmente svelata al mondo. Quest’ultimo capitolo nella storia discografica dei Beatles sarà seguito dalle nuove edizioni dei due album-compilation da sempre viste come l’introduzione definitiva al loro lavoro. Fin dal loro debutto nel 1973, le raccolte 1962-1966 (‘The Red Album’) e 1967-1970 (‘The Blue Album’) hanno avvicinato innumerevoli ascoltatori di tutte le età e da tutte le parti del mondo alla storica fanbase dei Beatles. Disponibili in versione estesa nelle nuove pubblicazioni 2023 (dal 10 novembre), le raccolte abbracciano l’intera carriera dei Beatles con le 75 migliori tracce, dal primo singolo “Love Me Do”, all’ultimo “Now And Then”. Si aggiungono 21 tracce (12 dentro “Red” e 9 dentro “Blue”), che mettono in risalto ancora di più il meglio del repertorio dei Beatles. Negli anni recenti, diverse canzoni dell’arco 1967-1970 e alcune dell’arco temporale 1962-1966 sono state mixate in stereo e Dolby Atmos per le edizioni speciali degli album pubblicati dai Beatles, tra cui Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band (2017), The Beatles (‘White Album’) (2018), Abbey Road (2019), Let It Be (2021) e Revolver (2022) e in nuovi mix stereo all’interno di 1 (2015). Tutte le tracce che non erano incluse in queste pubblicazioni sono state re-mixate in stereo e/o Dolby Atmos da Giles Martin e Sam Okell agli Abbey Road Studios, con l’aiuto della tecnologia audio di de-mixing della WingNutFilms. Entrambe le raccolte includono nuovi scritti del giornalista e autore John Harris.

”Una nessuna centomila”, il 4 maggio concerto contro violenza donne

”Una nessuna centomila”, il 4 maggio concerto contro violenza donneRoma, 2 nov. (askanews) – Il concerto contro la violenza sulle donne “Una Nessuna Centomila – in Arena”, inizialmente previsto il 26 settembre 2023, si terrà sabato 4 maggio 2024 all’Arena di Verona. L’appuntamento vedrà come protagonisti grandi nomi della musica italiana che saliranno sul palco con l’obiettivo di raccogliere fondi destinati ai centri antiviolenza: Fiorella Mannoia, Alessandra Amoroso, Samuele Bersani, Annalisa, Brunori Sas, Elodie, Niccolò Fabi, Emma, Achille Lauro, Francesca Michielin, Giuliano Sangiorgi, Tananai, Noemi, Ermal Meta, Paola Turci, Ornella Vanoni, Anna Foglietta, Massimiliano Caiazzo e con la partecipazione speciale di Carlo Conti.

I biglietti precedentemente acquistati per la data del 26 settembre 2023, restano validi per il 4 maggio 2024. È possibile chiedere eventuale rimborso, su Ticketone e gli altri circuiti di vendita utilizzati in fase di acquisto, fino al 2 dicembre 2023. I proventi del concerto verranno erogati a strutture individuate sulla base di criteri di trasparenza e tracciabilità, grazie al lavoro di selezione effettuato dalla Fondazione Una Nessuna Centomila, nata dall’evento live del 2022, da cui prende il nome, per il contrasto alla violenza sulle donne, grazie alla volontà delle quattro fondatrici: Fiorella Mannoia (Presidente Onoraria), Giulia Minoli (Presidente), Celeste Costantino e Lella Palladino (Vicepresidenti). I proventi saranno destinati al sostegno dei centri antiviolenza, assicurando la continuità nel tempo delle attività da loro realizzate e fornendo un supporto solido e duraturo alle donne.

Scarlett Johansson fa causa all’intelligenza artificiale

Scarlett Johansson fa causa all’intelligenza artificialeRoma, 2 nov. (askanews) – Scarlett Johansson ha deciso di fare causa all’intelligenza artificiale. Nello specifico l’attrice americana ha deciso di adire le vie legali contro una app che utilizza l’AI e non ha chiesto alcuna liberatoria per poter utilizzare la sua immagine sfruttata senza consenso per una pubblicità online. La Johansson, secondo Variety, è apparsa in un breve video di 22 secondi pubblicato sul social X da un’app che genera immagini modellate con l’intelligenza artificiale chiamata Lisa AI: 90s Yearbook & Avatar.

L’avvocato che rappresenta l’attrice, Kevin Yorn, ha fatto sapere che, assieme alla sua assistita “affronteremo la questione con tutti i rimedi legali a nostra disposizione”. Non appena appresa la notizia, i vertici dell’app hanno prontamente rimosso il video-annuncio. Lo spot, recensito da Variety, mostra un vecchio video-clip della Johansson mentre si trova dietro le quinte di “Black Widow” della Marvel. “Che succede ragazzi? Sono Scarlett e voglio che tu venga con me…” , direbbe l’attrice prima di coprirsi la bocca e avvenga il passaggio con fotografie generate dall’intelligenza artificiale che sembrano identiche all’attrice. Una falsa voce imita la Johansson che nel video promuove l’app in questione e l’intelligenza artificiale. “Non si limita agli avatar. Puoi anche creare immagini con testi e persino i tuoi video AI. Penso che non dovreste perderlo”, afferma una voce che si spaccia per quella dell’attrice.

A nulla è servita la scritta sotto la pubblicità che recitava “Immagini prodotte da Lisa AI. Non hanno niente a che fare con questa persona. Molteplici app Lisa AI, create da Convert Software, rimangono su App Store e Google Play”. La Johansson non è l’unica attrice ad aver avuto problemi con l’AI che ha rubato l’immagine senza consenso anche a Tom Hanks per la pubblicità di un piano dentale finito in rete “Attenzione! … Non c’entro niente”, aveva scritto ai propri follower su Instagram. Recentemente anche la comica Sarah Silverman si è scagliata conto ChatGpt sviluppato da OpenAI e dalla società madre di Facebook, Meta, per aver violato il copyright sostenendo che “i loro modelli di intelligenza artificiale sarebbero stati addestrati sul loro lavoro ” ma senza alcun consenso da parte della diretta interessata.

Da Spielberg a Battiato,”Vite in Musica” al Teatro Palladium di Roma

Da Spielberg a Battiato,”Vite in Musica” al Teatro Palladium di RomaRoma, 2 nov. (askanews) – Scoprire la musica attraverso il racconto di grandi vite a essa dedicate, scoprire grandi storie personali e il grande cinema attraverso la musica: sul palco del Teatro Palladium di Roma con “Vite in Musica” – progetto nato da un’idea di Luca Aversano ed Enrico Carocci – sarà possibile seguire i passi di Mia Martini, Beethoven e non solo, guidati da alcuni ciceroni di eccellenza e “in compagnia” di grandi registi attraverso la proiezione e il racconto di film come “Io sono Mia” di Riccardo Donna (6 novembre), “West Side Story” di Steven Spielberg il 13 novembre e “Musikanten” di Franco Battiato (27 novembre).

Il viaggio dentro le “vite in musica” – tra biopic musicali e proiezioni – proposto dal Teatro Palladium, aperto al territorio e introdotto per ogni occasione da esperti di settore, autori, registi e docenti, dopo il primo appuntamento dedicato a Elvis, prosegue con “Io sono Mia” del 2019, diretto da Riccardo Donna. Sarà il film protagonista dell’incontro del 6 novembre alle 16:30, con l’introduzione di Marta Perrotta e Giovanni Vacca. Prosegue così la rassegna all’insegna delle storie dei grandi personaggi della musica con il racconto biografico della vita di Mia Martini, per entrare ancor di più nella mente e nel vissuto di una grande artista. Per esplorare il complesso rapporto tra cinema e musica Steven Spielberg è al centro del terzo appuntamento, il 13 novembre alle 16:30, con Paola Besutti e Lino Damiani che introdurranno parlando di “West Side Story” del 2021. Spielberg non solo rende la colonna sonora un elemento fondamentale dei suoi film, ma fa sì che quest’ultima diventi una vera e propria attrice, con un proprio ruolo, un’incidenza che non può essere sostituita da nient’altro. West Side Story si allontana dalla narrazione delle storie dei grandi personaggi della musica contemporanea, ma riprende in qualche modo il genere del musical, vero primo approccio comunicativo tra musica e cinema, in una biografia “immaginaria” di questo straordinario rapporto.

“Vite in Musica” si chiude con “Musikanten” di Franco Battiato, con l’introduzione di Matteo Giuggioli e Vito Zagarrio, il 27 novembre alle 16:30. Non solo musica contemporanea, anche grandi personaggi del passato come Ludwig van Beethoven trovano spazio nella rassegna musicale del Teatro Palladium, a partire dalla pellicola del 2006 di Franco Battiato, personaggio che incarna perfettamente entrambe le anime di “Vite in Musica” grazie ai suoi contributi in ambito musicale e cinematografico. Attraverso una serie di quattro incontri trasversali ai diversi generi della storia musicale e altrettante proiezioni, la rassegna propone un percorso che muove dai protagonisti classici fino ai divi del rock, con un particolare risalto alle relazioni tra regia e composizione, tra genere e profilo musicale, con riferimento sia alla specificità dei film stessi, sia alle vicende che hanno legato grandi registi e grandi compositori. Ogni proiezione è preceduta da un seminario aperto al pubblico, offrendo una prospettiva approfondita fornita da autori audiovisivi, compositori e critici cinematografici e musicali: un’opportunità per celebrare l’armonia tra due arti straordinarie, il cinema e la musica, e unirsi in una ricerca collettiva di conoscenza e ispirazione.

Roma, al Teatro di Documenti in scena “Sinfonia d’autunno”

Roma, al Teatro di Documenti in scena “Sinfonia d’autunno”Roma, 2 nov. (askanews) – Grande successo per la prima della versione teatrale di un capolavoro di Ingmar Bergman, “Sinfonia d’autunno”, in scena fino al 5 novembre 2023 al Teatro di Documenti (via Nicola Zabaglia 42). In scena Evelina Nazzari e Arianna Ilari, la regia è curata da Rosario Tronnolone.

Un dialogo intenso tra madre e figlia, ma con un linguaggio differente che non permette, almeno in apparenza di potersi comprendere tra loro. Charlotte la madre, sa esprimere sentimenti autentici solo attraverso la musica, non si permette e non permette a nessuno di portare le parole ad un livello emozionale coinvolgente. E Eva la figlia, cresciuta, tra le belle parole, ma quando queste sono contraddette dall’atteggiamento o dall’enfasi non sono apertura, ma chiusura; non porte, ma barriere. Sono proprio le loro voci, quelle di una madre e di una figlia, a volte allegre, altre gravi e dolorose, a dare il titolo a “Sonata d’autunno”. La traduzione esatta del titolo originale, Höstsonaten, è Sonata d’autunno, e non Sinfonia, infatti la maggiore enfasi strumentale del titolo italiano fu dovuta alla scarsa considerazione da parte dei distributori italiani per la cultura musicale del pubblico. Bergman struttura il suo testo riferendosi con precisione alla composizione musicale a carattere strumentale scandita in tre movimenti detta Sonata, e lo definisce “una sonata a due voci. Due violoncelli, perché il timbro è grave”. “La realizzazione di questo spettacolo per me è veramente la realizzazione di un sogno – racconta il regista Rosario Tronnolone – Intanto per l’immensa ammirazione che nutro verso l’autore di questa sceneggiatura e per le due interpreti originali, infatti i ruoli di Charlotte ed Eva nel 1978 furono interpretate da due leggende del cinema, Ingrid Bergman e Liv Ullmann. Ma anche per l’amicizia e l’ammirazione che mi lega alle due attrici che hanno lavorato con me, Evelina Nazzari e Arianna Ilari, due interpreti di un enorme talento, generosità e sensibilità, che hanno saputo comprendere e esprimere i drammi di queste due donne”.

Ingmar Bergman definiva questo dramma una storia d’amore, proprio sulla mancanza e sul bisogno d’amore ma anche sulla sofferenza e sul riconoscimento che amare è davvero l’unica possibilità che abbiamo di sopravvivere. “Interpretare Charlotte è eccitante – spiega l’attrice Evelina Nazzari – perché è un personaggio di una donna estremamente fragile, terrorizzata al pensiero di andare a fondo della sua psiche. In tutto questo diciamo che è riuscita però a sopravvivere, forse proprio grazie al fatto che tutte le sue emozioni si sono incanalate nell’arte. Lei è una pianista e nella sua musica, ha gettato tutti i suoi dolori, le sue difficoltà e contraddizioni. Non è assolutamente una persona risolta nella vita, ma mettendo questa corazza riesce a farcela, però nel momento in cui la figlia la mette davanti alle sue responsabilità, crolla. E questo mettere la corazza per affrontare la vita, anche se non come Charlotte, è una cosa che anch’io conosco, e quindi è bellissimo poterlo rendere sul palcoscenico”.

La scena chiave della doppia esecuzione del preludio, diventa così metafora del rapporto che lega e separa madre e figlia, e prima esplosione silenziosa e latente del conflitto che le dilania; perché se le parole si limitano ad accampare deboli scuse, a cercare ansiosamente un cenno d’approvazione e a rassicurare frettolosamente, la musica rivela bisogni e insicurezze, rievoca astio e rimozioni, denuncia egoismo, invidia, paura, sopraffazione, amore. È metafora di un dolore represso, incessante, di cui è inadeguata espressione una voce incerta. È il ritratto di entrambe. “Misurarsi con un autore immortale come Bergman e con delle attrici che sono diventate dei “mostri sacri” nel cinema è al tempo stesso una responsabilità ed un onore ma anche una grande gioia – sottolinea l’attrice Arianna Ilari – perché sono proprio queste figure che ci hanno ispirato ad intraprendere questa carriera. Tra noi tre, Rosario, Evelina ed io, si è creato un clima di lavoro davvero molto bello, e insieme abbiamo costruito un lavoro si fedele al testo originale ma anche personale, dove siamo noi ad essere in scena e non stiamo tentando di imitare il film di Bergman. E il piacere di creare qualcosa di tuo, di originale, dà una grande soddisfazione. Misurarmi con un lavoro del genere mi ha portato a specchiarmi con delle mie fragilità magari nascoste, e il pubblico questo lo percepisce”.

La pierce teatrale andrà in scena fino al prossimo 5 novembre. Alcuni dei costumi dello spettacolo sono stati indossati da grandi attrici del passato – Ingrid Bergman, Greta Garbo, Katharine Hepburn – e provengono dalla collezione privata del regista.

A Roma arriva Keep Talking-Jazz Edition 2023, a Villa Lazzaroni

A Roma arriva Keep Talking-Jazz Edition 2023, a Villa LazzaroniRoma, 31 ott. (askanews) – Keep Talking Jazz Edition 2023 diventa “live” con quattro appuntamenti a cadenza settimanale a novembre porteranno il pubblico a contatto con alcuni dei veri capisaldi del jazz internazionale e italiano come il sassofonista argentino Javier Girotto, il pianista iraniano Ramin Bahrami, ma anche colonne della storia del nostro jazz come Enrico Pieranunzi, Giovanni Tommaso e Rita Marcotulli, senza dimenticare la giovane Blind International Orchestra, prima orchestra sinfonica che accoglie musicisti ciechi e ipovedenti, per continuare un dialogo in musica mai scontato e a volte fragile: Keep Talking per la prima volta nel Teatro di Comunità di Villa Lazzaroni a Roma

Keep Talking, dall’omonima canzone dei Pink Floyd, è nato durante la pandemia dall’idea del giovane team romano Promu di creare un format totalmente digitale di musica dal vivo e dialogo col pubblico proprio per “continuare a parlare di musica con la musica”, mantenendo vivi i luoghi del live in attesa di giorni migliori. La prima edizione nel 2020 è stata realizzata nell’unico luogo allora legalmente possibile per le arti performative, cioè lo studio di registrazione, e ha avuto tra i suoi protagonisti lo stimato quartetto classico Mirus, ma anche il Mat Trio, il contrabbassista Jacopo Ferrazza e la pianista Francesca Tandoi. La seconda edizione nel 2021 è stata girata, sempre per il mondo digitale, al Teatro dell’Unione di Viterbo allora chiuso al pubblico a causa delle restrizioni ed è stata presentata in esclusiva sulla piattaforma di Rai Cultura all’interno della rassegna web “Le Domeniche dell’Unione”, ospitando artisti del calibro di Gabriele Geminiani, Carlo Boccadoro e l’ensemble La Junta Escondida.

Con la ripresa dello spettacolo dal vivo e quindi dopo un necessario ripensamento artistico del format nella nuova realtà di oggi, finalmente libera, e grazie al bando “Lo spettacolo dal vivo fuori dal Centro 2023” di Roma Capitale, Keep Talking torna diventando però un’esperienza di vita reale con il pubblico in presenza, mantenendo sempre centrale l’idea di unire il concerto ad un momento di libero dialogo tra artista e ascoltatore, preservando dunque quello spirito orizzontale e democratico del web che abbatte i filtri e che permette uno scambio ed incontro diretto tra il protagonista sul palco e il suo pubblico. I dialoghi post concerto verranno guidati dai giornalisti e divulgatori di Radio Rai3 Valentina Lo Surdo e Arturo Stalteri, tra le voci più amate ed esperte del repertorio colto in Italia. Nella nuova sede di Villa Lazzaroni, ottenuta grazie al patrocinio del Municipio VII di Roma, e al suo teatro di comunità si terranno quattro concerti-incontro aperti a tutti, preceduti alle ore 18.00 nella Sala Consiliare sempre della splendida villa ottocentesca, dai concerti gratuiti delle scuole di musica del territorio, proprio per ricreare sempre più forte un legame tra gli abitanti di Roma e l’offerta divulgativa e culturale di Promu, ormai da qualche anno una della realtà più impegnate in città su questo fronte delicato e sempre fragile. E Keep Talking conserverà comunque una seconda vita digitale: infatti, ogni concerto-incontro verrà registrato e reso disponibile sul sito web di Promu al termine della rassegna.

Si comincia il primo novembre alle ore 21.00 con Javier Girotto e la Blind International Orchestra: Musiche di Bach, Vivaldi, Mozart, Piazzolla, Girotto. L’8 novembre, sempre alle 21 è la volta di Ramin Bahrami con la sua “L’eredità di Bach e il barocco nel Jazz”. J.S. Bach 1 preludio in do magg.; J.S. Bach Aria dalla 4.a corda; J.S. Bach 1.a Partita; J.S. Bach 3.a Partita; G.F. Handel: Lascia ch’io pianga, aria dal Rinaldo, HWV 7a; J.S. Bach: dal Concerto Italiano 1 mov.; Brano iraniano. Tutti i brani saranno introdotti e raccontati da Ramin stesso che spiegherà l’analogia col jazz.

Il 15 novembre Enrico Pieranunzi Eurostars Trio “Jazz and the city” eseguirà musiche di Enrico Pieranunzi, con Enrico Pieranunzi al pianoforte, Andrè Ceccarelli alla batteria e Thomas Fonnesbaek al contrabbasso. Infine il 22 novembre Giovanni Tommaso al contrabbasso Rita Marcotulli al pianoforte e Alessandro Paternesi alla batteria terranno un concerto dal titolo “Around Gershwin” dedicato al grande compositore americano.

Giusy Ferreri, il 9 novembre esce “Il meglio di te”

Giusy Ferreri, il 9 novembre esce “Il meglio di te”Roma, 31 ott. (askanews) – Dal 9 novembre sarà disponibile in radio e in digitale “Il meglio di te”, il brano originale scritto ed interpretato da Giusy Ferreri per la colonna sonora del film “Il meglio di te” di Fabrizio Maria Cortese, nelle sale cinematografiche dal 9 novembre.

Oltre a prestare la sua voce, Giusy Ferreri firma il testo e le musiche della canzone originale, caratterizzata musicalmente da atmosfere sospese e malinconiche che fanno da cornice al testo in cui si racconta la storia dei due protagonisti del nuovo film di Fabrizio Maria Cortese, due anime che si perdono e si ritrovano quando nulla è più scontato. Mixato da Francesco Luzzi presso il Mulino Recording e masterizzato da Pietro Caramelli presso Energy Mastering, “Il meglio di te” vede il produttore artistico Gabriele Cannarozzo al basso elettrico e alle chitarre aggiuntive, Andrea Polidori alla batteria, Davide Aru alle chitarre elettriche e acustiche, Will Medini al pianoforte e all’orchestrazione, Mattia Boschi al violoncello e Simone D’ Eusanio al violino e alla viola.

Il nuovo film di Fabrizio Maria Cortese narra la storia di un uomo di successo, Antonio (interpretato da Vincent Riotta), e una donna brillante, Nicole (Maria Grazia Cucinotta). I due si sono amati intensamente e sono stati i protagonisti perfetti di quella che si può definire banalmente una favola. Tuttavia, prima di arrivare al “vissero per sempre felici e contenti”, il loro mondo è esploso e i due si sono trovati lontani, dispersi, pieni di rabbia, di colpa e di delusione. L’inevitabile separazione dura qualche anno e traccia un confine molto netto tra le loro vite. Ma il destino ha spesso una trama nascosta da tirare fuori al momento più opportuno per ribaltare piani, scompaginare progetti e per far ritrovare coloro che si sono smarriti. Prodotto da Orange Pictures, Golden Hours Film, Sirio Studios e Rai Cinema e distribuito da Adler Entertainment, “Il meglio di te” vede nel cast insieme a Maria Grazia Cucinotta e Vincent Riotta anche Dafne Scoccia, Anita Kravos, Simone Montedoro e Giusi Merli.

”Stupidi ragazzi”, il nuovo di Achille Lauro fuori dal 3 novembre

”Stupidi ragazzi”, il nuovo di Achille Lauro fuori dal 3 novembreRoma, 31 ott. (askanews) – A pochi mesi dalla release di Fragole il brano insieme a Rose Villain incoronato successo dell’estate già doppio disco di Platino, Achille Lauro annuncia oggi la release di Stupidi ragazzi il nuovo singolo dal sound avanguardista disponibile da venerdì 3 novembre per Elektra Records / Warner Music Italy su tutte le piattaforme digitali e in rotazione radiofonica.

Il sound di Stupidi ragazzi proviene dal mondo UK garage anni ’90 e lega grazie alla musica elettronica un brano pop alle basi urban. Scritto da Achille Lauro con Davide Simonetta, Paolo Antonacci, Zef e Simon Pietro Manzari e prodotto da Davide Simonetta e Zef, il nuovo capitolo dell’inconfondibile e poliedrico artista in grado di smantellare ogni stereotipo, racchiude una storia di ragazzi, vittime dei loro amori e del loro destino (mentre cadono i palazzi / stupidi ragazzi / prima di lasciarsi sono gli ultimi ad amarsi / l’amore in un drive-in l’amore in cristalli / corse di cavalli un bacio e centomila orgasmi / ancora ancora).

Bruce Springsteen a Milano 1 e 3 giugno, prevendite dal 3 novembre

Bruce Springsteen a Milano 1 e 3 giugno, prevendite dal 3 novembreRoma, 31 ott. (askanews) – Bruce Springsteen and The E Street Band tornano in Italia con due appuntamenti, una grandissima occasione per rivivere uno degli show più esaltanti al mondo. Dopo la tournée del 2023 osannata dalla critica, saranno protagonisti nel nostro paese l’1 e 3 giugno 2024 allo Stadio San Siro di Milano, per elettrizzare il proprio pubblico con due spettacoli energici e indimenticabili. Le date milanesi faranno parte del tour mondiale “Bruce Springsteen and The E Street Band 2024 World Tour”.

A partire dalle ore 11:00 di venerdì 3 novembre, i biglietti saranno disponibili in prevendita per gli utenti iscritti a My Live Nation. Per accedere alla presale basterà registrarsi gratuitamente su livenation.it. La vendita generale dei biglietti sarà aperta alle ore 12:00 di lunedì 6 novembre su ticketmaster.it, ticketone.it e vivaticket.com.

Bruce Springsteen and The E Street Band hanno regalato “il più grande spettacolo del mondo” (Billboard) in tutta Europa l’estate scorsa e torneranno trionfalmente nel continente nel 2024 con una tournée di 22 concerti negli stadi appena annunciata. Al via il 5 maggio a Cardiff, in Galles, Springsteen e la E Street Band porteranno il loro” estasiante e catartico” (USA Today) tour mondiale del 2024 in Irlanda del Nord, Irlanda, Inghilterra, Francia, Repubblica Ceca, Italia, Spagna, Paesi Bassi, Belgio, Germania, Danimarca, Finlandia, Svezia e Norvegia, prima di concludere nel Regno Unito con una data al Wembley Stadium di Londra il 25 luglio. I biglietti saranno in vendita a partire da Odense, in Danimarca, il 2 novembre. In fondo l’elenco completo delle date degli spettacoli e gli orari di vendita. Il tour europeo del 2023 di Springsteen and The E Street Band ha venduto oltre 1,6milioni di biglietti e si è guadagnato ampi consensi come uno dei migliori spettacoli della carriera della band. La tournée europea del 2023 è stata elogiata come “uno dei più grandi spettacoli di sempre” (Daily Telegraph) e ha ricevuto recensioni a cinque stelle da The Times, The Independent, NME e molti altri in 14 paesi. Tra i momenti salienti, le due serate iniziali a Barcellona, che hanno “scatenato l’euforia” (El Correo), le esibizioni di fronte a oltre 130.000 fan in due date all’Hyde Park di Londra e la serata finale di fronte a oltre 70.000 persone a Monza, in Italia.

Tornando in Nord America alla fine dell’estate, il primo concerto negli stadi americani di Springsteen and The E Street Band dopo sette anni – al Wrigley Field di Chicago – è stato lodato come “qualcosa di ineguagliabile” (Chicago Tribune) e uno dei “momenti più brillanti del Wrigley Field” (Chicago Sun-Times). Il ritorno a casa per tre serate nel New Jersey, al MetLife Stadium, durante il weekend del Labor Day, è stato elogiato come “sfolgorante e con un salto nel tempo”(Salon) e “un evento gioioso in cui nessuno aveva voglia di dire addio” (Rolling Stone).

Teatro, per la prima volta in Italia “Tenente Colombo”

Teatro, per la prima volta in Italia “Tenente Colombo”Roma, 30 ott. (askanews) – Dopo cinque anni di sold-out in Inghilterra, America e Francia, arriva per la prima volta a teatro in Italia, lo spettacolo con il protagonista più amato di sempre nei telefilm degli anni Settanta e Ottanta, a distanza di oltre mezzo secolo tuttora programmati nelle reti nazionali: IL TENENTE COLOMBO!

Presentato in anteprima lo scorso agosto al festival di Borgio Verezzi, lo spettacolo TENENTE COLOMBO, Analisi di un omicidio, prodotto da OLIVER & FRIENDS e JL RODOMONTE PRODUCTION per la regia di Marcello Cotugno, testerà il pubblico di appassionati del genere noir attraverso un minitour per gli amanti del teatro di qualità che partirà da Roma, il 4 e 5 novembre al Teatro Ciak per toccare successivamente Trieste – dal 9 al 12 novembre al Teatro stabile La contrada – e concludersi il 23 novembre a Stradella, in provincia di Pavia, nell’attesa del prossimo anno. Protagonisti dello spettacolo sono Gianluca Ramazzotti, nei panni del celebre detective, Pietro Bontempo, Samuela Sardo, Sara Ricci e Nini Salerno. Le scene sono firmate da Alessandro Chiti, i costumi da Adele Bargilli, le luci da Giuseppe Filipponio. La traduzione e adattamento dallo script originale sono di David Conati e Marcello Cotugno. Prescription: Murder, questo il titolo originale, è un testo scritto nel 1962 da William Link e Richard Levinson, acclamati artefici di pièce di successo, anch’esse trasformate dagli stessi autori in serie tv, quali Murder, she wrote (La signora in giallo), Ellery Queen: Don’t look behind you e Mannix. L’emozionante giallo – che all’inizio vide recitare sulla scena teatrale Joseph Cotten e Thomas Mitchel nel ruolo del tenente Colombo – aveva la particolarità di mostrare agli occhi del pubblico in diretta la dinamica con cui l’assassino preparava l’omicidio perfetto, una vera e propria “rivoluzione” nell’ambito del giallo dove solitamente l’identità dell’assassino si scopriva solo nell’ultima scena. Questo nuovo modo di raccontare un “giallo” fu riadattato successivamente per il piccolo schermo con protagonista Peter Falk nel ruolo del Tenente e Gene Barry in quelli dello psichiatra.

In Prescription: Murder si trovano già tutti i temi e lo stile del personaggio di Colombo che i due autori americani avevano creato ispirandosi al detective Porfiry Petrovitch di Delitto e Castigo di Dostoevskij: un uomo trasandato e maldestro, che apparentemente ama compiacere gli altri e che tende a sminuire le sue doti d’investigatore e di uomo, ma che in realtà è sagace e ironico, un fine conoscitore della natura umana, capace di apparire e scomparire nei luoghi e nei momenti più impensati con infallibile tempismo. Come in tutti i telefilm che seguiranno, anche qui, lo spettatore è da subito testimone dell’omicidio: il dottor Fleming è un brillante psichiatra di New York, che non riesce più a tollerare il matrimonio con la moglie, una donna possessiva che ha sposato solo perché ricca. Assieme alla sua giovane amante Susan, un’attrice di soap, architetta il piano perfetto per uccidere la moglie. Ma sulla sua strada troverà il tenente Colombo. Dalla prima scena in poi, il racconto si dipana non sulla traccia del “chi è stato” come accade in Agatha Christie, ma sul filo del “come fare a prenderlo”, con il modesto ma acuto Colombo che lavora ostinatamente per smascherare l’alibi “perfetto” dell’assassino. Un indizio apparentemente insignificante alla volta – lacci delle scarpe, caviale, aria condizionata – il duello tra Colombo e lo psichiatra si dipana fino ad arrivare ad un sorprendente epilogo.

“Prescrizione: assassinio riproduce nella scenografia, nei costumi e nelle musiche, l’atmosfera affascinante e cupa dei primi anni ’60 a New York – dichiara il regista, Marcello Cotugno – collocando l’azione in due luoghi principali: lo studio dello psichiatra e la sua abitazione. Gli attori e le attrici, seppur calati nel linguaggio dell’epoca, restituiranno una credibilità contemporanea nella recitazione minimale, asciutta e realistica dei dialoghi serrati e, a tratti, brillanti, di Link e Levinson. Un equilibrio, questo, che si rifletterà anche nella colonna sonora, che ci riporterà indietro con le note jazz in pieno stile Blue Note ma che ci terrà ancorati al presente con il nu- jazz di Bugge Wesseltoft, Bohren & Der Club of Gore e John Zorn”.