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Il ritorno dei CCCP-Fedeli alla linea, a 40 anni dal primo Ep

Il ritorno dei CCCP-Fedeli alla linea, a 40 anni dal primo EpMilano, 11 ott. (askanews) – Al via i festeggiamenti per i 40 anni dall’uscita del primo EP “Ortodossia” dei CCCP – Fedeli alla Linea (Giovanni Lindo Ferretti, Massimo Zamboni, Annarella Giudici, Danilo Fatur).

La prima tappa di questo percorso, che racconta di una delle esperienze musicali più interessanti della storia del punk, è l’attesa mostra “Felicitazioni! CCCP – Fedeli alla linea. 1984 – 2024”, promossa e organizzata dalla Fondazione Palazzo Magnani e dal Comune di Reggio Emilia e curata dagli stessi CCCP, che proprio da domani, 12 ottobre, fino all’11 febbraio 2024, ai Chiostri di San Pietro di Reggio Emilia, accompagnerà il visitatore in un percorso cronologico e antologico per scoprire i dischi pubblicati, la gestazione di ognuno di essi, il racconto del mondo che circondava i CCCP e a cui si sono ispirati e poi gli universi generati attraverso i suoni, i testi, gli abiti e le performance create. Altra pietra miliare sarà l’album “Felicitazioni! CCCP – Fedeli alla linea. 1984 – 2024”, disponibile in versione vinile, cd e box deluxe in edizione numerata e limitata da venerdì 13 ottobre per Universal Music (ma già da domani nello shop dei Chiostri di San Pietro), che contiene 18 brani storici dei CCCP e si congiunge alla mostra, ripercorrendone le sale e divenendone la traccia sonora e permanente.

A ciò si aggiungono anche le ristampe degli album in studio, in CD e vinile, in una nuova versione rivisitata (via Universal Music), il libro-catalogo di 460 pagine edito da Interno4, il nuovo apparato iconografico per il merchandising, e poi le due date (21 e 22 ottobre) del “Gran Gala Punkettone di parole e immagini” in cui i CCCP – Fedeli alla Linea saranno al Teatro Municipale Valli di Reggio Emilia. Molto più di un appassionato e rigoroso racconto della loro carriera, dunque, questo circuito multidisciplinare fatto di musica, letteratura, immagini, video, performance e installazioni si configura, nelle sue tante sfaccettature, come una nuova opera d’arte dei CCCP, un progetto a cui la band lavorato senza sosta per oltre sei mesi, recuperando testi, ricordi, immagini ed esperienze e che è reso unico dalla straordinaria capacità di trasmettere l’essenza del gruppo che ha trasceso il fenomeno musicale per scavare nell’immaginario collettivo sociale e culturale.

La mostra ai Chiostri di San Pietro, curata dagli stessi CCCP, è una riflessione sulla rilevanza delle loro idee e della loro musica nel contesto attuale. 1800 mq, 28 spazi espositivi, un percorso che comincia con le sagome metalliche dei tre VoPos di Berlino al fianco della via Emilia, in contrasto con la scritta “Felicitazioni!”, che si addentra nel Chiostro Piccolo, passa per il Chiostro Grande e si snoda su due piani con installazioni, opere d’arte inedite, fotografie d’archivio mai pubblicate, supporti audiovisivi, costumi di scena. Il piano terra è diviso in 7 sale ognuna dedicata a un disco dei CCCP: ogni sala ne riporta il nome e le atmosfere che lo contraddistinguono. Al primo piano cambia l’atmosfera, dalla linearità del piano terra si passa al caos rigoroso dei 17 spazi espositivi. Qui i titoli sono più evocativi, dedicati a spettacoli, canzoni luoghi d’affezione e approfondimenti storici.

Partendo da Reggio Emilia, la mostra proietta il visitatore in uno spazio umano illimitato, collegando di volta in volta Berlino est e ovest, l’Europa delle frontiere, Beirut, il mondo arabo, URSS e paesi satelliti, la Cina, Hong Kong, la Mongolia, Kabul, Palestina, Israele, Mosca, Leningrado e trasformando vorticosamente quei luoghi in periferie e centri di un unico impero mentale. «Celebrare i 40 anni di storia dei CCCP significa omaggiare una delle realtà musicali più all’avanguardia, nazionalmente riconosciute e capaci di interpretare lo spirito del tempo, sia dei giovani che dei giovanissimi, che la scena reggiana abbia saputo produrre – afferma il Sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi – I CCCP diedero parole e musica a una generazione, la loro esperienza andò al di là del gruppo stesso, gemmando un’esperienza artistica feconda in cui una moltitudine di band, moltissime delle quali reggiane o che crebbero nella nostra città e nella nostra provincia, portò sul palcoscenico italiano un modo nuovo, diverso, di fare musica e cultura». Gli allestimenti della mostra sono a cura di Stefania Vasques, scenografie di Stefania Vasques e CCCP, light designer Pasquale Mari con Gianni Bertoli. Contributi artistici di Arthur Duff, Roberto Pugliese, Stefano Roveda e Luca Prandini. La mostra è realizzata grazie ai Fondi europei della Regione Emilia-Romagna.

Romaeuropa Festival, l’11 e 12 ottobre omaggio a Battistelli

Romaeuropa Festival, l’11 e 12 ottobre omaggio a BattistelliRoma, 11 ott. (askanews) – Mercoledì 11 e giovedì 12 ottobre Romaeuropa Festival insieme al Parco della Musica Contemporanea Ensemble, diretto da Tonino Battista, omaggia i 70 anni del compositore Giorgio Battistelli con una esclusiva esecuzione del suo celebre L’imbalsamatore – Monodramma giocoso da camera, all’Auditorium Parco della Musica (ore 21) in coproduzione con la Fondazione Musica per Roma.

Un monologo feroce per l’occasione diretto e interpretato da Massimo Popolizio – in cui il protagonista Miscin, addetto al periodico restyling della salma di Lenin nel mausoleo della Piazza Rossa, cerca di restituire al suo capo un aspetto umano grazie a un nuovo farmaco che dovrebbe conferire alla salma elasticità e morbidezza. La compagine cameristica che accompagna l’uomo commenta con sarcasmo il suo muoversi tra tavolino, lavamani, salma, bottiglie di vodka e alambicchi fumanti. Tra i compositori contemporanei più rilevanti in Italia e nel mondo, Battistelli ha fondato nel 1972 il gruppo di improvvisazione Edgar Varèse e il gruppo Strumentale Beat 72. È stato direttore artistico di alcune delle più importanti istituzioni nazionali, tra cui dell’Orchestra di Toscana, dell’Accademia Filarmonica di Roma, della Biennale Musica di Venezia, della Fondazione Arena di Verona, del Teatro dell’Opera di Roma e dal 2021 dell’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento.

BIO PMCE – Parco della Musica Contemporanea Ensemble diretto da Tonino Battista è una formazione ad assetto variabile, composta da musicisti della scena europea contemporanea in grado di interpretare e trasmettere la molteplice ricchezza della musica di oggi. Il progetto, sviluppatosi nel corso delle diverse stagioni di musica contemporanea della Fondazione Musica per Roma presso l’Auditorium Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone, affianca giovani musicisti ai migliori solisti del panorama internazionale. L’ensemble ha natura modulare e può dar vita a performance solistiche, di musica da camera o per Large Ensemble, dedicate all’esecuzione di composizioni di musica colta contemporanea. La formazione e la pratica contestuale della direzione d’orchestra e della composizione conferiscono a Tonino Battista una particolare profondità di comprensione e interpretazione di partiture di tutte le epoche e la capacità di misurarsi alla pari con i nuovi linguaggi, inclusa l’esperienza elettroacustica e quella dell’improvvisazione. Queste qualità lo definiscono tra i più versatili direttori della scena internazionale e gli consentono di dominare un repertorio vastissimo, dal barocco al contemporaneo, passando per il teatro musicale, il musical e la musica applicata. Karlheinz Stockhausen lo ha annoverato tra i suoi interpreti preferiti.

Studia Pianoforte con Eugenio De Rosa e Composizione con Guido Baggiani. Prosegue con la formazione in Direzione d’Orchestra con Daniele Gatti e si perfeziona nella Direzione del repertorio moderno e contemporaneo sotto la guida di Peter Eötvös in Ungheria e in Olanda. Completa la sua formazione di compositore e direttore con Nono, Stockhausen e Bernstein. Nel 1996, a Darmstadt, vince il concorso per direttore d’orchestra e dirige Mixtur di Stockhausen con l’Ensemble Modern di Frankfurt. Nel 1998 gli viene riconosciuto il premio annuale di Composer in Residence presso la Herrenhaus di Edenkoben, in Germania. Nel 2000 è Composer in Residence presso l’Istituto GRAME di Lyon, in Francia. Dal 2000 al 2004 è direttore principale della Kyoto Philharmonic Chamber Orchestra con cui svolge un’intensa attività concertistica in Giappone e all’estero.

Nel 2016 è stato nominato direttore residente per la musica contemporanea dell’OSA Orchestra Sinfonica Abruzzese con cui ha inciso per la WERGO, inserito nella collana dedicata all’opera omnia di Hans Werner Henze, un CD contenente la prima registrazione integrale del Concerto per contrabbasso e orchestra con solista Daniele Roccato. Nel 2018, per la serata inaugurale del 62. esimo Festival della Biennale Musica di Venezia ha diretto la prima italiana integrale di The Yellow Shark di Frank Zappa e nella serata seguente un concerto interamente dedicato alla musica di Elliott Carter. Dal 2009 è direttore principale e coordinatore artistico del PMCE Parco della Musica Contemporanea Ensemble, la formazione residente all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone.

”Skillz”, il nuovo programma Rai sul lavoro nell’era digitale

”Skillz”, il nuovo programma Rai sul lavoro nell’era digitaleRoma, 11 ott. (askanews) – Al via la collaborazione tra Rai – Radiotelevisione Italiana e il Fondo per la Repubblica Digitale per “Skillz”. Il programma, alla sua prima edizione, prodotto dalla Direzione Contenuti Digitali e Transmediali, è condotto da Martina Socrate e racconterà le competenze digitali necessarie per il lavoro del futuro. Sarà rilasciato inizialmente su Rai Play dal gennaio 2024.

“La transizione digitale è un fenomeno complesso che deve essere “governato”. Da un lato, per limitarne gli impatti negativi, in termini di posti lavoro che scompaiono, nuove competenze da acquisire, divari territoriali che rischiano di acuirsi; dall’altro facendo in modo che tutti possano godere dei suoi effetti positivi, quale occasione straordinaria per aprire nuove opportunità per i giovani, le imprese e il Terzo settore. Il Fondo per la Repubblica Digitale, promosso dalle Fondazioni di origine bancaria, va proprio in questa duplice direzione e in meno di un anno ha già iniziato a sperimentare percorsi di formazione selezionati e gratuiti per chi li frequenta, che forniscono le competenze digitali indispensabili, per favorire l’accesso a nuove opportunità lavorative a Neet, donne, disoccupati e inoccupati. Abbiamo deciso di mettere a disposizione del pubblico di Rai il nostro know how, per agevolare ragazze e ragazzi e aiutarli a capire quali sono e saranno le competenze digitali necessarie per i lavori del futuro” così Francesco Profumo, Vice Presidente del Comitato di indirizzo strategico del Fondo per la Repubblica Digitale e Presidente di Acri. In 12 mesi la squadra di lavoro – under 35 e a maggioranza femminile – guidata dal Direttore Giorgio Righetti e dal Presidente Giovanni Fosti – ha pubblicato quattro bandi (Futura, Onlife, Prospettive e In progresso) per un totale di 43 milioni di euro, ha curato la nuova collaborazione con Google.org per il nuovo bando “crescerAI” e sostenuto i progetti con Rai.

IL FONDO PER LA REPUBBLICA DIGITALE. Per accompagnare l’Italia verso la transizione digitale, ispirandosi all’innovativa e positiva esperienza di partnership tra pubblico e privato sociale del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, è nato il Fondo per la Repubblica Digitale, istituito con il decreto legge n. 152 del 6 novembre 2021, convertito con modificazioni dalla legge n. 233 del 29 dicembre 2021. Si tratta di una partnership tra pubblico e privato sociale (Governo e Associazione di Fondazioni e di Casse di risparmio – Acri), che si muove nell’ambito degli obiettivi di digitalizzazione previsti dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e dall’FNC (Fondo Nazionale Complementare). In via sperimentale per cinque anni (fino al 2026) il Fondo stanzia un totale di 350 milioni di euro. Sarà alimentato da versamenti effettuati dalle Fondazioni di origine bancaria. Il Fondo pone un forte accento sulla valutazione d’impatto dei progetti finanziati. La valutazione mira ad individuare quei progetti che si dimostreranno più efficaci ed efficienti nell’accrescimento delle competenze digitali e nell’occupazione effettiva dei beneficiari. La valutazione di impatto è affidata al Comitato scientifico indipendente. Per maggiori informazioni fondorepubblicadigitale.it.

Stand up comedy, Filippo Giardina in tour con “Cabaret”

Stand up comedy, Filippo Giardina in tour con “Cabaret”Roma, 11 ott. (askanews) – Spregiudicato, dissacrante e cinico, Filippo Giardina è ormai uno dei nomi di spicco della stand up comedy italiana. Fautore di una satira libera e autentica, che affonda le radici nella tradizione letteraria e che si scaglia contro l’ipocrisia e la retorica, Giardina nei suoi spettacoli racconta le contraddizioni della società con il sarcasmo e la sagacia che lo contraddistinguono.

Dopo il successo di Dieci con cui ha collezionato un sold out dopo l’altro in club e teatri lungo tutto lo Stivale, il comico e autore romano porta in giro non solo in Italia ma anche in Europa Cabaret, il suo undicesimo monologo satirico che si può riassumere in un’unica parola: controcultura. Con questo termine ci si riferisce a quei movimenti culturali, filosofici, politici e religiosi che si oppongono alla cultura dominante della società. Questo è Caberet. Sono da oggi disponibili online i biglietti per la data all’Espace Lumen di Bruxelles di martedì 27 febbraio 2024. Cabaret smaschera un essere umano sempre più solo nel proprio delirio egoico, incastrato in una tecnologia aleatoria che dipinge un futuro angosciante e spersonalizzato. Cabaret è un viaggio paradossale tra passato, presente e futuro condito da cattiverie gratuite e ingiustizie lessicali. Cabaret è un disincantato monologo di stand-up comedy che vuole prendere le distanze dalla comicità banale e improvvisata e rivendica l’appartenenza alla storica tradizione della letteratura orale.

Il film “Estranei” si aggiunge al programma di Alice nella Città

Il film “Estranei” si aggiunge al programma di Alice nella CittàRoma, 11 ott. (askanews) – Tre nuovi titoli si aggiungono al programma della XXI edizione di Alice nella Città, la sezione autonoma e parallela del Festival del Cinema di Roma, in programma a Roma dal 18 al 29 ottobre.

Il lungometraggio del regista britannico Andrew Haigh, “All of Us Strangers” (titolo italiano “Estranei”), è il primo film annunciato a sorpresa che sarà presentato ad Alice nella Città. Il film, scritto e diretto da Andrew Haigh (“Weekend” e “Charley Thompson”) – in anteprima italiana – è un viaggio personale e doloroso nel tempo con protagonisti due degli attori irlandesi più amati della nostra epoca: Andrew Scott e Paul Mescal, recentemente nominato all’Oscar per l’interpretazione in “Aftersun”. Arricchiscono il cast Claire Foy e Jamie Bell. Il film, ispirato al romanzo “Estranei” (“Strangers”) di Taichi Yamada (1987), è una storia d’amore universale. Una notte, nel suo condominio quasi vuoto nella Londra contemporanea, Adam (Andrew Scott) ha un incontro casuale con un misterioso vicino di casa, Harry (Paul Mescal), che spezza il ritmo della sua vita quotidiana. Mentre si sviluppa una relazione tra i due, Adam è ossessionato dai ricordi del passato e si ritrova attratto nella città di periferia in cui è cresciuto e nella casa d’infanzia in cui i suoi genitori (Claire Foy e Jamie Bell) sembrano vivere, proprio come il giorno della loro morte, 30 anni prima. Secondo titolo in arrivo ad Alice nella Città è “Shukran”, opera prima diretta da Pietro Malagori, e tratto dall’omonimo romanzo di Giovanni Terzi. Ambientato nella Siria dilaniata dalla guerra civile, “Shukran” racconta l’insurrezione del popolo siriano contro il regime di Assad e la difficile decisione di un uomo: il dottor Taher Haider, interpretato dall’attore iraniano Shahab Hosseini, già premiato come miglior attore a Berlino per “Una Separazione” e al Festival di Cannes per “Il Cliente”, entrambi vincitori dell’Oscar per miglior film internazionale. Il dottor Haider è un cardiochirurgo infantile totalmente dedito al suo lavoro. Quando suo fratello Ali muore in un attentato terroristico, mentre presta soccorso alle vittime di guerra, Taher si troverà costretto a compiere la scelta più difficile della sua vita, rischiando di mettere in discussione tutto ciò in cui ha sempre creduto.

Coproduzione internazionale tra Italia, Francia e Egitto, “The Goat” di Ilaria Borrelli è il film che completa il programma di Alice nella Città. Un dramma al femminile interpretato dall’attrice premio Oscar Mira Sorvino e da John Savage, che saranno entrambi a Roma per presentare il film. “The Goat” mostra come nella guerra e nella povertà le prime a essere sacrificate siano le giovani donne, vendute come mogli o come prostitute, allontanate dalle scuole e private delle cure ospedaliere. Tra poesia e verità, il film racconta la storia di Hadyia, una ragazza orfana costretta a un matrimonio precoce e violento. Incinta a soli undici anni, la giovane è costretta a fuggire e a viaggiare attraverso il deserto per salvare la sorgente d’acqua del suo villaggio da un’avida corporazione occidentale. Durante il suo viaggio, porta con sé solo la sua capra, per potersi sostenere con il suo latte. Ma quando lo beve le sembra a volte di sentir parlare sua madre. Nella cornice di Alice sarà inoltre presentato in collaborazione con Rai Cinema l’evento speciale la “Seconda chance” di Umberto Carteni, mentre a Casa Alice verranno ospitati una serie di eventi legati alla formazione come le masterclass per gli artisti in collaborazione con Nuovo Imaie.

Musica, Levante aggiunge nuove date all’Opera Futura Live nei Teatri

Musica, Levante aggiunge nuove date all’Opera Futura Live nei TeatriRoma, 11 ott. (askanews) – Si aggiungono due nuove date all’”Opera Futura Live nei Teatri”, il tour che dalla primavera del prossimo anno porterà Levante in giro per i maggiori teatri italiani (tour prodotto e distribuito da Vivo Concerti).

Alle date già annunciate si aggiungono ora la data zero di Isernia il 10 marzo e l’appuntamento del 2 maggio ad Assisi. Biglietti disponibili online e dalle ore 11:00 di domenica 15 ottobre nei punti vendita autorizzati. Questo il calendario aggiornato:

Domenica 10 marzo 2024 ISERNIA Mercoledì 13 marzo 2024 LIVORNO Lunedì 18 marzo 2024 FIRENZE Mercoledì 20 marzo 2024 TORINO Lunedì 25 marzo 2024 MILANO Giovedì 04 aprile 2024 RENDE (CS) Sabato 06 aprile 2024 PALERMO Martedì 09 aprile 2024 CATANIA Venerdì 12 aprile 2024 BARI Domenica 14 aprile 2024 PESCARA Martedì 16 aprile 2024 ROMA Lunedì 22 aprile 2024 ANCONA Domenica 28 aprile 2024 BOLOGNA Giovedì 2 maggio 2024 ASSISI Sabato 04 maggio 2024 PISA Martedì 07 maggio 2024 NAPOLI Venerdì 10 maggio 2024 PADOVA Sabato 11 maggio 2024 BRESCIA Lunedì 13 maggio 2024 GENOVA Giovedì 16 maggio 2024 TRENTO Domenica 19 maggio 2024 UDINE

”L’Arte si prende Cura”: in mostra gli scatti del Maestro Listri

”L’Arte si prende Cura”: in mostra gli scatti del Maestro ListriRoma, 10 ott. (askanews) – Riportare negli Ospedali e negli Ambulatori dell’Ordine di Malta il segno forte e percepibile di quell’attenzione alla bellezza e dell’arte che, per secoli, ha caratterizzato le attività terapeutiche e sanitarie dell’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme. Questo il principale obiettivo del progetto “L’Arte si prende Cura”, promosso dall’Ambasciata del Sovrano Ordine di Malta presso la Santa Sede e presentato oggi, lunedì 9 ottobre, a Roma, presso Casa Litta-Palazzo Orsini, alla presenza di autorevoli ospiti fra cui Vittorio Sgarbi, Sottosegretario di Stato alla Cultura e Don Fabrizio Colonna di Paliano, Ricevitore del Comun Tesoro del SMOM.

Il progetto è volto a dotare l’Ospedale di San Giovanni Battista della Magliana a Roma, tutti gli Ambulatori dell’Ordine in Italia ed alcuni all’estero delle opere di Massimo Listri, maestro della fotografia di architettura e di ambienti, sguardo acuto e raffinatissimo, con l’intento di contribuire a migliorare il benessere degli assistiti attraverso la bellezza dell’arte, quale terapia per l’anima. Una missione significativa che ben si esplicita nell’omonima pubblicazione che accompagna il progetto, “L’Arte si prende Cura. Architetture e prospettive di Massimo Listri nei luoghi di cura del S.M. Ordine di Malta”, edita da Allemandi, che raccoglie i suggestivi scatti di interni del Maestro Listri. L’iniziativa – sostenuta dalla Fondazione Angelini e resa possibile grazie alla donazione dei diritti d’autore delle immagini da parte del Maestro Listri – nasce su iniziativa dell’Ambasciatore del S.M. Ordine di Malta presso la Santa Sede, Zanardi Landi, e rappresenta una significativa testimonianza di vicinanza ed accoglienza, valori propri dell’Ordine, espressa tramite l’arte e la bellezza come conforto e sostegno al processo di guarigione e rinascita.

“Il progetto ‘L’Arte si prende cura’ rappresenta per noi motivo di orgoglio. Si tratta di un ritorno all’antico e alle nostre origini, di cui vogliamo conservare memoria forte e intatta. Anche nel Regolamento della Sacra Infermeria di Malta, risalente al 1725, ritroviamo il valore attribuito al decorare con opere d’arte le camerate dell’Ospedale dell’Ordine, riconoscendo così un diretto legame tra stato d’animo e salute dei pazienti. Grazie alla generosità di Massimo Listri è stato possibile rinnovare questo impegno attraverso un progetto concreto che fa dell’accoglienza e della cura i propri punti cardine e che trova nel Maestro un referente naturale data l’armonia, la grazia, l’eleganza e l’equilibrio proprie delle sue magnifiche fotografie”, afferma Antonio Zanardi Landi, Ambasciatore del S.M. Ordine di Malta presso la Santa Sede. Un impegno, dunque, di alto valore sociale che rientra a pieno titolo nella vocazione dell’Ordine di Malta a considerare la bellezza come parte integrante di quella medicina dello spirito e dell’anima che può portare conforto anche in situazioni di malattia e difficoltà.

“In merito all’Ordine di Malta, i seicenteschi regolamenti della Sacra Infermeria, sistematizzati e pubblicati nel 1725, stabilivano la rotazione di quadri, nell’estate, e di arazzi di lana nei mesi invernali, nelle grandi e belle camerate dove erano alloggiati i pazienti. Per una pronta guarigione, sono senz’altro fondamentali il buon nutrimento e le arti mediche ma anche la bellezza può aiutare il paziente a ritrovare l’impulso di rimettersi dalle ferite e di superare la malattia” dichiara Fra’ John Timothy Dunlap, Principe e Gran Maestro del S.M. Ordine di Malta. Dall’Ambasciata del Brasile a Roma al Palazzo Ducale di Venezia, dalla Reggia di Caserta a Palazzo Vecchio a Firenze fino al Castello di Champ de Bataille in Normandia, all’Alcázar di Siviglia e all’Opera Reale di Versailles: luoghi di grande fascino al centro delle opere di Massimo Listri che, lo stesso Vittorio Sgarbi, definisce “fotografo che inventa la bellezza”, sottolineando come lo sguardo del Maestro educhi l’occhio dell’osservatore a captare tutto quello che rischierebbe di non vedere dietro l’immagine del reale, come gli armoniosi volumi degli ambienti che ritrae.

“La collaborazione con l’Ambasciata dell’Ordine di Malta presso la Santa Sede è stata un’opportunità oltremodo felice. Sono lieto che le mie immagini possano rivestire un ruolo terapeutico per l’anima, portando conforto nei luoghi di cura dell’Ordine a chi si trova in situazioni di degenza o difficoltà. I grandi interni e le raffigurazioni architettoniche al centro dei miei scatti ben si sposano con gli ambienti degli ambulatori e degli ospedali dell’Ordine, coinvolgendo lo spettatore in una visone di bellezza ed armonia” afferma il fotografo Massimo Listri. Alla presentazione del progetto “L’Arte si prende Cura”, oltre all’Ambasciatore Antonio Zanardi Landi e al Sottosegretario di Stato alla Cultura Vittorio Sgarbi sono intervenuti il Maestro Massimo Listri, Don Fabrizio Colonna di Paliano, Ricevitore del Comun Tesoro dell’Ordine di Malta e Don Alessio Geretti, Responsabile degli Eventi d’Arte per il Giubileo 2025.

Film italiani all’estero: sempre di più ma sbloccare i fondi pubblici

Film italiani all’estero: sempre di più ma sbloccare i fondi pubbliciRoma, 10 ott. (askanews) – Si riapre entro fine anno il tavolo per rivedere il decreto ministeriale e sbloccare il reinvestimento dei contributi automatici che i distributori italiani che vendono film all’estero hanno cumulato negli anni scorsi dal ministero dei Beni culturali. Si tratta di circa otto milioni e mezzo di euro di stanziamento complessivo e datano a partire dall’anno 2017. E’ questo il risultato principale dell’incontro, al cinema Barberini di Roma, all’interno del Mercato internazionale audiovisivo.

Il panel, promosso da Anica, era convocato per presentare la ricerca su “La distribuzione dei film italiani sui mercati”, curata da Emilio Pucci direttore eMedia. I dati sono positivi: fra il 2017 e il 2021 c’è stata una crescita dei titoli italiani venduti all’estero del 123 per cento. Fenomeno motivato dall’aumento di coproduzioni internazionali, dall’arrivo di capitali internazionali, dal sostegno del tax credit, dall’arrivo degli Svod (abbonamenti a piattaforme come Netflix, Amazon, Disney), dallo sviluppo della distribuzione internazionale (con la nascita di alcune nuove imprese). Nella competizione internazionale siamo però penalizzati dalla poca capacità di investire, al contrario di altri paesi che hanno più fondi pubblici a disposizione. In Germania, ad esempio, la spesa pubblica per l’audiovisivo (incluse le emittenti pubbliche) è di nove miliardi l’anno, in Francia di 5 miliardi, in Italia meno di tre. L’Italia è penalizzata dalla produzione di poche opere di autori riconosciuti all’estero, molte opere a basso budget, una commedia poco esportabile, poche opere di genere, con pubblico in tutto il mondo. In Francia il budget per la produzione di film per la sala è stato nel 2022 di 1182 milioni, in Italia di 580 milioni. In Francia le produzioni sopra i due milioni e mezzo di euro sono il 52 per cento, in Italia solo il 25 per cento. Gli obiettivi indicati nella ricerca realizzata per Anica sono di moltiplicare le opportunità per le coproduzioni internazionali, creare le condizioni affinché gli operatori della distribuzione possano investire nelle produzioni e ritrovare il loro ruolo naturale nella catena del valore, promuovere film a budget elevato con vocazione alla circolazione internazionale. E naturalmente arrivare al più presto allo sblocco dei “contributi automatici”, in particolar modo per i “minimi garantiti” versati dai distributori sin dalle fasi iniziali dei progetti produttivi destinati all’estero. Nel suo messaggio, portato in apertura dell’incontro dal Presidente Anica Francesco Rutelli, il ministro dei Beni culturali Gennaro Sangiuliano ha dichiarato che “veicolare le nostre opere all’estero potrebbe restituire al comparto oltre il 100 per cento degli investimenti”.

Il direttore generale cinema e audiovisivo del ministero Nicola Borrelli ha invitato a esaminare assieme il problema dei contributi per trovare soluzioni condivise e ha rimarcato come oggi i film più importanti italiani abbiano venditori all’estero non italiani. Problema evidenziato anche da Micaela Fusco, Presidente dell’Unione esportatori dell’Anica e da Benedetto Habib, Presidente dell’Unione produttori Anica. All’incontro, moderato dalla Segretaria generale Anica Francesca Medolago Albani, hanno preso parte Stefano Massenzi (Lucky Red) e Alice Lesort (Les Films du Losange), copresidente dell’Associazione europea degli esportatori di audiovisivi.

Vasco annuncia tre nuove date a Milano e due a Bari

Vasco annuncia tre nuove date a Milano e due a BariRoma, 10 ott. (askanews) – Vasco Rossi annuncia tre nuove date a Milano del suo tour: il 15, 19 e 20 giugno 2024. Salgono così a sette gli show nel capoluogo lombardo, mentre Bari raddoppia, con 2 concerti consecutivi il 25 e 26 giugno per un totale di 9 date per Vasco Live 2024.

Un nuovo record per Vasco: 36 concerti a Milano dal 1990 ad oggi, allo Stadio San Siro, un connubio indissolubile… senza contare l’evento all’Ippodromo La Maura nel 2022. Nuove date, è la notizia che tutto il popolo di Vasco stava aspettando, dopo che le prime 5 annunciate la scorsa settimana si sono polverizzate in meno di un’ora di vendita, in una corsa al biglietto che non ha precedenti.

E intanto la canzone “Gli sbagli che fai” – sigla della più vista docuserie “Il Supervissuto”, su Netflix, entra nelle classifiche radiofoniche ed è gettonatissima tra i fan già pronti a cantarla in concerto l’estate prossima. A Giugno, tra la residency a Milano, e le due date consecutive a Bari, l’appuntamento è con Vasco Live e il suo rock’ n’ roll show, lo spettacolo più potente e emozionante al mondo.

Ecco le date di Vasco Live 2024: 07 Giugno Milano Stadio San Siro 08 Giugno Milano Stadio San Siro 11 Giugno Milano Stadio San Siro 12 Giugno Milano Stadio San Siro 15 Giugno Milano Stadio San Siro 19 Giugno Milano Stadio San Siro 20 Giugno Milano Stadio San Siro 25 Giugno Bari Stadio San Nicola 26 Giugno Bari Stadio San Nicola

I nuovi biglietti per il Vasco Live 2024 saranno disponibili dall’11 Ottobre dalle ore 12:00 per il Blasco Fan Club 12 Ottobre dalle ore 12:00 apertura vendite su Vivaticket, Ticketmaster, Ticketone. Radio partner ufficiali del Vasco Live 2024 saranno Radio Italia e Radio 2.

La generazione dei Millennials nella serie “YOLO-You Only Love Once”

La generazione dei Millennials nella serie “YOLO-You Only Love Once”Roma, 10 ott. (askanews) – La generazione dei Millennials, nelle sue gioie e difficoltà lavorative, sentimentali ed esistenziali, è protagonista della branded series “YOLO – You Only Love Once”, disponibile su RaiPlay da domani. Presentata in anteprima alla 80esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nel nuovo spazio “Brand come Autori”, nato dalla collaborazione delle Giornate degli Autori con QMI, la serie originale in sei episodi da 10 minuti circa ciascuno è diretta da Michele Bertini Malgarini e prodotta da Giovanni Cova con QMI per Philadelphia e vede nel cast Ludovica Martino, Lorenzo Adorni, Mikaela Neaze Silva, Alberto Paradossi, Ugo Piva ed Eugenia Costantini.

Food and love ai tempi dei social: attraverso la relazione “tira e molla” tra Laura (Ludovica Martino) ed Edoardo (Lorenzo Adorni), ambientata nel quartiere Pigneto a Roma, la branded series affronta con ironia e leggerezza temi come amore, amicizia, convivialità ma anche l’instabilità economica, i dubbi esistenziali e le difficoltà sentimentali dei trentenni di oggi. I due protagonisti hanno caratteri opposti ma complementari: Laura è una chef ambiziosa e determinata che è stata licenziata e che fatica a emergere in un mondo prevalentemente maschile; Edoardo invece è un food blogger disoccupato che recensisce i piatti che vede dalle vetrine, ironico e positivo ma anche pigro e imbranato, in cerca di un proprio posto nel mondo. I due si incontrano, si conoscono, entrambi hanno il dubbio che starebbero bene insieme, ma il destino si diverte ad allontanarli e ad avvicinarli ciclicamente. Tutto nasce da un appuntamento al buio fra Giulio (Alberto Paradossi) e Milena (Mikaela Neaze Silva), una ragazza conosciuta su un’app di appuntamenti. Per evitare un primo incontro troppo impegnativo, lei propone un’uscita a quattro, in cui entrambi possono portare un amico. Giulio sceglie il suo migliore amico Edoardo, mentre Milena si fa accompagnare da Laura. Tutto sembra filare liscio, finché un acceso alterco fra Giulio e Milena interrompe la serata e la promettente amicizia (e simpatia) fra Laura ed Edoardo, prima ancora che si possano scambiare i rispettivi numeri. Dopo diverso tempo, Edoardo riuscirà a trovare faticosamente il contatto social di Laura e fissare con lei un appuntamento, durante il quale una rivelazione del loro passato porterà la ragazza ad allontanarsi, furiosa con il giovane. Nel frattempo, per uno scherzo del destino, a una festa sul terrazzo condominiale Laura si presenta col suo nuovo fidanzato Roberto (Ugo Piva), Edoardo in compagnia di Federica (Eugenia Costantini). Nonostante la freddezza iniziale, complice un gioco di società, fra i due c’è un riavvicinamento che porterà a sviluppi inattesi.

“La nostra miniserie ‘YOLO’ vuole dare uno spaccato reale della vita dei Millennials, una generazione di transizione poco raccontata finora, fatta di ragazzi talvolta confusi e in crisi, precari economicamente e sentimentalmente, ma anche geniali e con una forte resilienza di fronte alle difficoltà, una generazione appunto che è stata costretta a diventare pratica – commenta Michele Bertini Malgarini regista e co-autore con Giulio Carrieri. – ‘YOLO’ è una commedia brillante ma anche una riflessione generazionale. È stata una sfida stimolante per me e rappresenta un modello innovativo, grazie anche alla sensibilità di Philadelphia – brand autore del progetto – che ha optato per un inserimento intelligente e non invasivo del prodotto”.