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La iconica band heavy metal Judas Priest torna con Crown of Horns’

La iconica band heavy metal Judas Priest torna con Crown of Horns’Milano, 20 gen. (askanews) – Fuori un altro nuovo singolo intitolato “Crown of Horns’” (Columbia Records/ Sony Music) della band icona mondiale dell’heavy metal Judas Priest!

Si tratta del terzo singolo estratto dall’attesissimo nuovo album in studio “Invincible Shield”, in uscita l’8 marzo. I precedenti due brani della band, “Panic Attack” e “Trial By Fire” hanno già raggiunto oltre 10 milioni di streaming. Questa la tracklist di “Invincible Shield”: 1. Panic Attack 2. The Serpent and the King 3. Invincible Shield 4. Devil in Disguise 5. Gates of Hell 6. Crown of Horns 7. As God is my Witness 8. Trial by Fire 9. Escape From Reality 10. Sons of Thunder 11. Giants in the Sky La band metal più instancabile di sempre darà il via al suo tour mondiale l’11 marzo da Glasgow, per poi arrivare al Mediolanum Forum di Milano il 6 aprile. Il tour mondiale toccherà anche la OVO Wembley Arena a Londra il 21 marzo.

Negli ultimi 50 anni i Judas Priest hanno venduto oltre 50 milioni di album a livello globale e sono stati protagonisti di live nei più grandi stadi mondiali. Con l’evoluzione della loro musica e delle loro esibizioni dal vivo è nata una potente identità, un look che caratterizza il gruppo e che ha influenzato le nuove band metal. Ogni anno la leggenda dei Judas Priest continua a crescere, nel 2022 sono stati inseriti nella Rock & Roll Hall of Fame e, in occasione del loro 50° anniversario di carriera, hanno realizzato un tour mondiale tutto esaurito.

Ancora oggi i Judas Priest continuano a mantenere il titolo di una delle più grandi e migliori band britanniche del mondo.

I Green Day pubblicano Saviors il loro 14° album in studio

I Green Day pubblicano Saviors il loro 14° album in studioMilano, 19 gen. (askanews) – I Green Day, Billie Joe Armstrong, Mike Dirnt e Tré Cool, band superstar a livello mondiale pubblicano oggi il loro attesissimo 14° album in studio dal titolo Saviors. Insieme all’album , la band pubblica oggi il video del nuovo brano “Bobby Sox”, che ha tutto il classico brio punk rock che solo i Green Day sanno offrire.

“Bobby Sox” è uno dei miei brani preferiti dell’album”, dice Billie Joe Armstrong. “È la canzone degli anni Novanta che non abbiamo mai scritto. All’inizio l’avevo scritta per mia moglie, ma quando si è concretizzata ho voluto cambiare e ho aggiunto “Vuoi essere il mio ragazzo?” oltre a “Vuoi essere la mia ragazza”… Così la canzone è diventata una specie di inno universale”. Saviors contiene i brani già pubblicati “One Eyed Bastard”, “Dilemma”, “Look Ma, No Brains!” e “The American Dream Is Killing Me”, tutti accolti con grande entusiasmo da Rolling Stone, Alternative Press, SPIN, Stereogum, Brooklyn Vegan e altri ancora. Ieri sera i Green Day hanno celebrato l’uscita dell’album con uno show intimo all’Irving Plaza di New York, nell’ambito della Small Stage Series di SiriusXM. Il concerto arriva dopo la loro partecipazione al New Year’s Rockin’ Eve di Dick Clark, dove la band ha dato il via al 2024 con brani tratti da Dookie, American Idiot e il debutto televisivo di “Dilemma”, che Rolling Stone ha definito “una delle migliori canzoni dell’album”.

Negli ultimi mesi i Green Day hanno dato ai fan un assaggio di cosa aspettarsi dal loro imminente tour mondiale con esibizioni a sorpresa in tutto il mondo. Sia che abbiano riempito un pub in UK per un’esibizione intima e improvvisata, sia che si siano scatenati con i fan più accaniti in uno show a sorpresa tutto esaurito a Las Vegas, pochi giorni prima del loro set da headliner al When We Were Young Festival, i Green Day si sono assicurati di portare la loro grandissima energia nel nuovo album Saviors. Registrato a Londra e a Los Angeles, Saviors è l’ultima potente collaborazione tra i Green Day e il produttore vincitore di un Grammy Rob Cavallo, il cui notevole lavoro precedente con i Green Day include due degli album più iconici della band, Dookie del 1994 e American Idiot del 2004.

Il tour globale dei Green Day negli stadi “The Saviors Tour” prenderà il via in Europa a maggio prima di approdare in Nord America a luglio per un’elettrizzante tournée estiva attraverso gli Stati Uniti. All’inizio di questa settimana, la band ha rivelato al programma SiriusXM di Howard Stern che, per la prima volta in assoluto, quest’estate eseguirà entrambi gli album Dookie e American Idiot nella loro interezza, per celebrare il loro anniversario del 2024, insieme ai brani preferiti dai fan e a quelli del nuovo album. Il 16 giugno la band sarà a Milano agli I Days (Ippodromo La Maura) per un unico ed imperdibile show.

Bifest 2024, tra i premiati Matteo Garrone e Paola Cortellesi

Bifest 2024, tra i premiati Matteo Garrone e Paola CortellesiRoma, 19 gen. (askanews) – In occasione del Bifest – Bari International Film e Tv Festival – che si svolgerà dal 16 al 23 marzo, promosso dalla Regione Puglia e prodotto dalla Fondazione Apulia Film Commission (con la direzione artistica di Felice Laudadio) sono stati annunciati i premi che verranno conferiti ai film italiani della più recente produzione, valutati dalla commissione critici del Bifest: il Premio Franco Cristaldi per il miglior produttore va a Mario Gianani, Lorenzo Gangarossa per C’è ancora domani di Paola Cortellesi; il Premio Mario Monicelli per il miglior regista a Matteo Garrone per Io capitano; il Premio Ettore Scola per la regista rivelazione a Paola Cortellesi per C’è ancora domani.

Premio Furio Scarpelli per la migliore sceneggiatura a Giorgio Diritti, Fredo Valla per Lubo; Premio Anna Magnani per la migliore attrice protagonista ad Alba Rohrwacher per Mi fanno male i capelli; Premio Vittorio Gassman per il miglior attore protagonista a Pierfrancesco Favino per Comandante; Premio Alida Valli per la migliore attrice non protagonista a Barbora Bobulova per Il sol dell’avvenire; Premio Alberto Sordi per il miglior attore non protagonista a Sergio Rubini per Felicità; Premio Ennio Morricone per il miglior compositore: Andrea Farri per Io Capitano. Premio Giuseppe Rotunno per il miglior autore della fotografia: Luca Bigazzi per Felicità; Premio Dante Ferretti per il miglior scenografo: Maurizio Sabatini per L’ordine del tempo. Premio Roberto Perpignani per il miglior montatore: Francesca Calvelli, Stefano Mariotti per Rapito; Premio Piero Tosi per il miglior costumista Alberto Moretti per C’è ancora domani. A Matteo Garrone verrà inoltre conferito il “Federico Fellini Platinum Award for Cinematic Excellence”.

”Presente”, esce il nuovo brano di Valerio Scanu

”Presente”, esce il nuovo brano di Valerio ScanuRoma, 19 gen. (askanews) – Esce oggi, su tutte le piattaforme digitali e streaming e in rotazione radiofonica, “Presente”, il nuovo brano di Valerio Scanu. Il brano anticipa l’uscita dell’omonimo album prevista nel 2024 e segna il ritorno discografico di Valerio Scanu sotto l’etichetta Natyloveyou e distribuito da Ada MUSIC.

“Presente” è una canzone di forte impatto emotivo, dichiaratamente evocativa e autobiografica; racconta a tinte nostalgiche il rapporto figlio-padre in un crescendo: un legame che supera la morte e continua a essere radice luminosa nell’anima dell’artista di origini sarde che nel 2023 è convolato a nozze con il suo Luigi. La melodia e il canto pop restano punti cardinali di una delle voci più belle del panorama italiano che continua, al di là delle mode, a credere nel bel canto e incidere brani senza tempo che indicano una scelta artistica precisa e controcorrente.

“Si tratta di un inno commovente all’amore, al ricordo e alla resilienza di fronte una perdita, con un messaggio di apprezzamento per la vita e per ciò che ci ha saputo donare – racconta Scanu -. In questo brano ho voluto, con i miei autori, abbracciare i ricordi dell’infanzia mettendo in risalto il profondo legame con mio padre da cui ho colto molti insegnamenti”. “Presente”, che darà il titolo all’album di inediti che uscirà nel corso dell’anno, è anche un videoclip che verrà rilasciato nei prossimi giorni per la regia di Marco Giacomozzi. Lanciato dal talent-show di Canale5 Amici di Maria De Filippi e vincitore della 60esima edizione del Festival di Sanremo, Valerio nel corso della sua carriera ha raccolto numerose soddisfazioni sia in campo musicale che in quello televisivo.

Roma, da Bowie a Cobain: i miti rock al Teatro Manzoni con Alfieri

Roma, da Bowie a Cobain: i miti rock al Teatro Manzoni con AlfieriRoma, 19 gen. (askanews) – David Bowie, Bruce Springsteen, Pink Floyd, Kurt Cobain: un viaggio nell’immaginario rock degli ultimi decenni per comprendere la società, la storia e la cultura contemporanea. Con Gli Immortali – I grandi miti del Rock raccontati dalla filosofia, tornano al Teatro Manzoni di Roma gli appuntamenti, ormai consolidati e amati da un pubblico di tutte le età, con Alessandro Alfieri giornalista, filosofo della popular culture e professore di Teoria e metodo dei mass media.

Attraverso curiosi filmati, fotografie e musiche, e con il supporto di nuove tecnologie, quattro nuovi incontri per raccontare “filosoficamente” alcune icone della musica e la loro capacità di sviluppare concetti, direzionare visioni del mondo, aprire ordini di senso inediti e rivoluzionari. “Con questi appuntamenti – ha spiegato Alessandro Alfieri – la riflessione filosofica si riappropria di una sua antica funzione: comprendere i miti, il loro funzionamento e le ragioni della loro immortalità”. A dare il via martedì 23 gennaio alle ore 18 sarà uno dei più grandi artisti della scena pop e rock mondiale, “il duca bianco” David Bowie: l’uomo delle stelle. Con la sua estetica aliena ed eternamente cangiante, Bowie ha sfidato qualsiasi concetto di identità personificando personaggi sempre diversi e lanciando la tradizione culturale del glam, così potente e attiva anche nei nostri giorni.

A seguire Bruce Springsteen: la voce dell’America (22 febbraio ore 18), Pink Floyd: il viaggio nello spazio oscuro (21 marzo) e, per concludere, un evento speciale in memoria di Kurt Cobain: l’angelo dalle ali spezzate (29 aprile ore 20) a 30 anni dalla sua tragica morte. Sul palco con Alfieri interverranno Stefano Marino, professore di Estetica all’Università di Bologna, Marco Maurizi, autore di La vendetta di Dioniso. La musica contemporanea da Schönberg ai Nirvana e Stefano Scrima, autore di Smells like Kurt spirit. Nirvana e filosofia.

Musica, “La vera me”: il nuovo album di Paola Angeli

Musica, “La vera me”: il nuovo album di Paola AngeliRoma, 19 gen. (askanews) – Paola Angeli presenta il suo nuovo progetto discografico, “La vera me”, una donna diversa e uguale a tante. L’album, con l’omonimo singolo di lancio, sarà fuori il 22 gennaio.

Dodici brani arrangiati da Giancarlo Di Maria di cui undici originali e una cover di Bob Dylan per un disco fortemente voluto, in cui Paola Angeli, autrice completa di testi e musiche (eccetto due pezzi scritti a quattro mani con Giancarlo Di Maria e Anna Regazzoni, “La donna col pollice grande” e “La Signorina Marie”) usa la canzone come strumento introspettivo per analizzare alcuni spazi della propria interiorità. Lo vediamo fin da subito nel singolo di lancio dell’album omonimo, con il suo testo squisitamente pirandelliano che suggerisce di gettare quelle maschere nate a protezione della parte più vera e delicata dell’Essere Umano, che finiscono però per soffocarlo e per tarpare le ali ai sogni più importanti. Un volo liberatorio fa assaporare all’ascoltatore la conquista di una libertà che è scoperta del vero Sé e radicamento in un’identità unica, scevra da resistenze e condizionamenti esterni: un volo di gioia, in cui tutte le vie sono aperte alla scoperta del nuovo, una rinascita necessaria che sottende la sottile percezione dell’infinito.

Lo stesso videoclip vuol enfatizzare il messaggio del brano, declinandolo all’attualità e alla tragica necessità di un’apparenza “di plastica”, che vive e si estrinseca in un mondo altro, virtuale, dove non è ammesso essere se stessi e mostrare la propria natura, ma diventa necessario sfoggiare una finta bellezza. Il video nasce da un’idea di Matteo Sambero, giovane e sensibile regista che ha saputo tradurre in immagini incisive il messaggio di Paola, il suo estremo bisogno di emergere per come è, facendo volare la sua vera natura, di qui il titolo “La vera me”. Il video si avvale anche della presenza dell’artista Gino Rodella che in una performance di pochi minuti, costruisce estemporaneamente su Paola un vestito con materiali di recupero e soprattutto plastica, a sottolineare una esistenza “fake”, innaturale ma tristemente diffusa; così il vestito diventa una una sorta di crisalide dalla quale Paola, nel finale, si libera per mostrare la sua essenza, la vera se stessa.

Pink Floyd Legend Week, al Teatro Olimpico 5 date

Pink Floyd Legend Week, al Teatro Olimpico 5 dateRoma, 18 gen. (askanews) – Dopo un lungo tour in giro per l’Italia intera, terminato il 30 settembre scorso con un tutto esaurito al Teatro Arcimboldi di Milano, i Pink Floyd Legend inaugurano il tour 2024 partendo da Roma al Teatro Olimpico dove saranno dal 23 al 27 gennaio 2024 con 5 imperdibili concerti in 5 giorni per riscoprire e rivivere l’infinita bellezza dei Pink Floyd, una delle band più importanti della storia della musica di tutti i tempi.

I cinque eventi, dal titolo Pink Floyd Legend Week, sono prodotti da Gilda Petronelli di Menti Associate, il management che cura ogni produzione della band romana, e organizzati in collaborazione con il Teatro Olimpico, uno dei luoghi storici della musica, del balletto e del teatro a Roma. I Legend, riconosciuti da critica e pubblico come i migliori interpreti dei capolavori pinkfloydiani, saranno protagonisti di un evento unico: riproporre dal vivo, in cinque serate consecutive, cinque (ma non solo) tra i più indimenticabili dischi del quartetto britannico.

Dopo il concerto di apertura del 23 gennaio, in cui, oltre a The Dark side of the Moon, verranno eseguiti i più grandi successi dei Pink Floyd, si proseguirà il 24 con la riproposizione di Pulse, il terzo album dal vivo della band inglese contenente anche tutto Dark Side. Il 25 gennaio sarà la volta di In the Flesh Tour ’77 che comprendeva l’intera esecuzione dell’album Animals oltre ai brani di Wish You Were Here. La serata del 26 gennaio dedicata a The Final Cut, l’album mai eseguito dal vivo dai Pink Floyd, riveste un’importanza particolare per i Legend. Innanzitutto per la presenza sul palco della special guest Harry Waters, figlio di Roger e nipote di Eric Fletcher Waters, (al quale Roger ha dedicato il disco), sia perché l’esecuzione avviene in occasione delle celebrazioni degli 80 anni dello Sbarco di Anzio dove Eric Fletcher perse la vita.

I Legend oltre ad Harry Waters alle tastiere, saranno accompagnati dalla Legend Orchestra (con gli Ottonidautore e il Quartetto Sharareh) diretta da Giovanni Cernicchiaro che ritroveremo anche il 27 gennaio insieme al Legend Choir (composto da Coro Arkè, Coro Sant’Agnese Fuori le Mura e Coro Monteverdi) per l’esecuzione di Atom Heart Mother, il concerto-evento che a ogni replica, in ogni teatro d’Italia, continua a riscuotere tutti sold out. La cinque giorni sarà arricchita da una mostra, un allestimento tematico dedicato ai cinque concerti romani dei Pink Floyd Legend, a cura del collettivo The Lunatics, biografi e collezionisti della band, con rarità discografiche, poster, locandine, foto e memorabilia originali, alcuni dei quali mai esposti prima.

I Pink Floyd Legend sono Fabio Castaldi (voce e basso), Alessandro Errichetti (voce e chitarre), Simone Temporali (voce e tastiere), Paolo Angioi (chitarre, basso e cori) ed Emanuele Esposito (batteria). Completano la formazione Giorgia Zaccagni, Nicoletta Nardi e Claudia Marss ai cori, Maurizio Leoni al sassofono solista e Camillo Alberini, seconda batteria su Pulse. I Legend, negli ultimi quattro anni, con i loro spettacoli dedicati all’universo pinkfloydiano possono vantare in Italia oltre 100.000 spettatori. Ogni tour – la cui produzione porta la firma di Gilda Petronelli di Menti Associate – è un evento: da quello di Atom Heart Mother con coro e orchestra a The Dark Side of the Moon – 50th Anniversary Tour, da Live at Pompeii con gli strumenti vintage originali dell’epoca al tour per i 40 anni di Animals con la riproduzione della Battersea Power Station, realizzata con mapping 3d  e proiettata su uno schermo di oltre 15 metri di larghezza per oltre 6 metri di altezza, con tanto di “vapori reali” che fuoriuscivano dalle 4 ciminiere bianche per tutta la durata del concerto, fino a SHINE Pink Floyd Moon, l’opera rock di Micha van Hoecke che li vede sul palco insieme a Raffaele Paganini e ai danzatori della Compagnia Daniele Cipriani. La Pink Floyd Legend Week vede la collaborazione di Arthemisia – società leader nella produzione, organizzazione e realizzazione di mostre d’arte a livello nazionale e internazionale – in questi giorni a Roma con la grande mostra dedicata a Escher, autore dell’opera presente nella copertina di “On The Run”, antologia live dei Pink Floyd uscita nel 1969, ed esposta nelle sale di Palazzo Bonaparte. I possessori del biglietto della mostra usufruiranno di una scontistica riservata per l’acquisto del biglietto per i concerti e viceversa. La mostra sarà visitabile fino al 1° aprile a Palazzo Bonaparte di Roma.

Arriva in tv la serie su “Cristóbal Balenciaga”

Arriva in tv la serie su “Cristóbal Balenciaga”Roma, 18 gen. (askanews) – Debutterà domani in esclusiva su Disney+ “Cristóbal Balenciaga”, la serie drama originale ispirata alla vita e all’eredità del creatore spagnolo di Guetaria, uno degli stilisti più iconici di tutti i tempi. Nella serie, creata da Lourdes Iglesias e dai 12 volte vincitori del premio Goya Aitor Arregi, Jon Garaño e Jose Mari Goenaga (La trincea infinita), l’attore Alberto San Juan interpreta Cristóbal Balenciaga, un uomo enigmatico e di straordinario talento che sfidò le convenzioni sociali dell’epoca e rivoluzionò il mondo della moda.

“Cristóbal Balenciaga” inizia quando lo stilista presenta la sua prima collezione di Haute Couture parigina nel 1937. Si è lasciato alle spalle una carriera di successo nei suoi atelier di Madrid e San Sebastian vestendo l’élite e l’aristocrazia spagnola. Tuttavia, i modelli che avevano fatto tendenza in Spagna non funzionano nell’impero della moda sofisticata di Parigi, dove Chanel, Dior e Givenchy sono il punto di riferimento dell’Haute Couture. Guidato dall’ossessione per il controllo in tutti gli aspetti della sua vita, Cristóbal Balenciaga definirà il suo stile e alla fine diventerà uno dei più importanti stilisti di tutti i tempi. Cristóbal Balenciaga è interpretato da Alberto San Juan e da un cast internazionale di attori che danno vita a celebri personaggi del XX secolo che sono stati fondamentali nella vita del Maestro. Tra questi, Belén Cuesta (Fabiola de Mora y Aragón); Josean Bengoetxea (l’uomo d’affari di San Sebastian, Nicolás Bizkarrondo); Cecilia Solaguren (sua moglie, Virgilia Mendizabal); Adam Quintero (Ramón Esparza, collaboratore dello stilista); Thomas Coumans (Wladzio D’Attainville, socio e partner commerciale di Cristóbal Balenciaga); Gemma Whelan (Prudence Glynn, giornalista del Times); Anouk Grinberg (Coco Chanel); Gabrielle Lazure (Carmel Snow, fashion director di Harper’s Bazaar); Patrice Thibaud (Christian Dior); Nine d’Urso (la modella Colette); Anna-Victoire Olivier (l’attrice Audrey Hepburn).

”Può solo andare meglio”, a Roma il docu su legge salva suicidi

”Può solo andare meglio”, a Roma il docu su legge salva suicidiRoma, 18 gen. (askanews) – “Oggi, in Italia, ci sono circa 8 milioni di persone sovraindebitate” e “in Italia quasi la metà dei suicidi è causata da ragioni economiche…e il rapporto suicidio/tentato suicidio è 1 a 4 (per ogni persona che viene a mancare sono 4 quelle che vengono salvate)”. È con la forza di questi dati, che arrivano direttamente dall’Osservatorio Violenza e Suicidio, che si conclude il documentario “Può solo andare meglio”.

Ambientato nella Piazza degli Scacchi di Marostica, prodotto da Giangi Foschini per Gika Productions e Brandos Film in associazione con Steps 2.0 srl, diretto dall’attrice e regista Francesca Della Ragione e presentato in anteprima nel corso dell’80esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, Può Solo Andare Meglio parla della storia di Gianmario Bertollo: la vita di un uomo come tanti che, proprio come la miglior partita a scacchi, vede intrecciarsi momenti più difficili, colpi di fortuna e le “mosse giuste”. La nascita a Marostica, dov’è l’orgoglio della famiglia proprio perché è il primo a ottenere un diploma di scuola superiore, i traguardi personali e i successi professionali, come l’apertura della propria agenzia di promotore finanziario con 15 collaboratori, il matrimonio e la nascita del figlio Giacomo, colpito da una malattia metabolica rarissima e costosa da curare, non riconosciuta dal Sistema Sanitario Nazionale. Poi la fine del matrimonio, i debiti sempre crescenti per pagare le cure e i medicinali per il figlio, la casa di famiglia che va all’asta, la vergogna del giudizio altrui (soprattutto quella del padre) e la voglia di farla finita, fino ai due incontri che gli cambiano la vita: quello con Maria Sole, con la quale ritrova la voglia di amare, combattere e costruire, e quello con la “Legge Tre”, approvata nel 2012 in ricezione di una direttiva europea e pensata per aiutare proprio le persone sovraindebitate, conosciuta anche come Legge Salvasuicidi. E la nascita della sua società, messa in piedi insieme a Maria Sole, per aiutare praticamente le persone con una storia simile alla sua.

Può Solo Andare Meglio verrà proiettato gratuitamente martedì 30 gennaio al Cinema Caravaggio di Roma (Via Giovanni Paisiello, 24-i; ore 11.00); la proiezione e il successivo incontro, a cui prenderanno parte anche il Senatore Gianluca Cantalamessa, il dott. Stefano Callipo, Presidente Osservatorio violenza e suicidio, la regista Francesca Della Ragione, il produttore Giangi Foschini e il protagonista Gianmario Bertollo, saranno l’occasione di un importante momento di riflessione. Si parlerà infatti dei numeri che la regista Della Ragione e il produttore Foschini hanno incluso nell’opera “È inammissibile che una legge in vigore da quasi 12 anni non sia conosciuta, non dico da tutti ma dai più. Per questo ho voluto fortemente girare questo film. Leggiamo sui giornali solo i casi limite, quelli che fanno più notizia, di imprenditori che si tolgono la vita per debiti o numeri mostruosi di persone che versano in condizioni di difficoltà, sovraindebitate appunto. 8 milioni di persone i cui debiti superano il loro patrimonio. Ma nessuno si ferma a pensare che ogni numero, ogni persona, che molto spesso è accanto a noi e non lo sappiamo per sua vergogna, è un essere umano che sta passando un vero inferno. È un incubo non solo materiale, spesso non si sa come pagare delle spese basilari come la spesa, una visita medica o l’acqua calda, ma piuttosto psicologico. Questa società non perdona chi fallisce, perché il fallimento è visto come un’onta. Una bella lettera scarlatta da portare sul petto. Bene credo sia ora di cambiare rotta e restituire a chi se lo merita una nuova possibilità, cosi come avviene all’estero. Qui in Italia è quasi meglio essere un criminale che un fallito. Tengo a sottolineare che questa legge si applica ai meritevoli agli uomini giusti: questo discorso vale per chi finisce in questo tunnel non perché prima ha fatto la “cicala”, come spesso mi sono sentita rispondere, ma perché magari ha perso il lavoro, ha avuto delle spese mediche improvvise o è finito in guai seri. Ecco può capitare a chiunque e in qualunque momento. Cosi come è capitato a Gianmario. Forse si dovrebbe additare meno e riflettere di più” ha commentato la regista.

Ci sarà anche modo di parlare di dati e tendenze positive, che sono quelli legati alla società di consulenza fondata proprio da Bertollo insieme alla moglie: dal 2015, infatti, Gianmario, Maria Sole e i loro oltre 40 collaboratori in tutta Italia, hanno aiutato più di 177 famiglie, negoziando debiti per più di 82 milioni di euro; attualmente la società ha oltre milleduecento pratiche in lavorazione, che aumentano di 50 ogni mese. “Mettersi così a nudo, raccontare le proprie debolezze, i propri fallimenti e uno dei momenti più brutti della mia vita non è stato semplice – aggiunge il protagonista Gianmario Bertollo – ciò che spero possa trasmettere questo documentario sono principalmente due cose: la prima è che anche in caso di sovraindebitamento esiste una via di uscita pulita e legale, basta chiedere aiuto; la seconda è che quando si tocca il fondo bisogna reagire, e non accettare passivamente quel che accade, pensando di non aver più potere sulla propria vita, o di non valere più nulla. Io ho lottato, ho cercato aiuto, mi sono rimesso in piedi e ho ripreso in mano la mia vita. Oggi posso dire di aver ritrovato il mio equilibrio e la mia serenità. E se ce l’ho fatta io, puoi farcela anche tu. Oggi quando vedo una persona che ha avuto la mia stessa storia e vedo nei suoi occhi tutto quello che ho passato io, vorrei abbracciarla e dirle con sicurezza PUÒ SOLO ANDARE MEGLIO”.

Dal 5 febbraio in sala documentario “Ghost Detainee-Il caso Abu Omar”

Dal 5 febbraio in sala documentario “Ghost Detainee-Il caso Abu Omar”Roma, 18 gen. (askanews) – Dal 5 febbraio arriva nelle sale “Ghost Detainee – Il caso Abu Omar”, documentario scritto e diretto da Flavia Triggiani e Marina Loi con la collaborazione del giornalista Luca Fazzo che porta sul grande schermo la vicenda giudiziaria relativa al rapimento nel 2003 dell’imam milanese Abu Omar, primo caso al mondo in cui un sequestro di Stato operato dalla CIA finisce al centro di un’indagine della magistratura di un Paese alleato.

Distribuito da ILBE, che lo ha anche prodotto in collaborazione con In Bloom, Flair Media Production e La 7, il documentario ripercorre il rapimento attraverso interviste esclusive, collezionate tra Italia, Stati Uniti ed Egitto: si raccontano davanti alle telecamere lo stesso Abu Omar, sua moglie Nabila Ghali, il pubblico ministero Armando Spataro, che ha seguito l’intera inchiesta, i giornalisti Mattew Cole della NBC News e Sebastian Rotella del Los Angeles Time, voci autorevoli a livello internazionale, ma soprattutto esporrà per la prima volta la propria versione Niccolò Pollari, all’epoca dei fatti capo dei servizi segreti italiani. “Nei nostri documentari non abbiamo mai delle tesi precostituite, cerchiamo di rappresentare tutte le opinioni per far sì che lo stesso spettatore si faccia una propria idea in modo autonomo. Anche per questo abbiamo deciso di intervistare direttamente ad Alessandria d’Egitto l’ex Imam Abu Omar. Volevamo far sentire dalla sua voce, in esclusiva, e anche da quella di sua moglie, il racconto del rapimento, della carcerazione in Egitto e delle torture”, ha commentato Flavia Triggiani.

La co-regista Marina Loi ha aggiunto: “In questo racconto si spazia dalla Spy story al Legal, e momenti di grande azione si intervallano con tanti spunti di riflessione. Questa commistione di generi ci ha appassionato molto: da una parte scene di rapimenti, torture, degne di un film d’azione, dall’altro domande “universali” su quale sia il comportamento giusto in casi estremi come il post 11 settembre”. “Con Ghost Detainee prosegue l’impegno di ILBE nella produzione di documentari di alto livello, destinati a un pubblico informato”, ha dichiarato da parte sua Andrea Iervolino, CEO del Gruppo ILBE. “Dopo il successo de Le Mura di Bergamo, presentato in concorso al 73esimo Festival Internazionale del Cinema di Berlino e vincitore del Premio Miglior Documentario Italiano DPA al Torino Film Festival, ci siamo lanciati in questa nuova avventura, in cui crediamo moltissimo. Questa è una pellicola che fa luce su una storia controversa e che siamo certi saprà stimolare riflessioni e dibattiti”.