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Al cinema 29, 30, 31 gennaio “Cover Story-20 anni di Vanity Fair”

Al cinema 29, 30, 31 gennaio “Cover Story-20 anni di Vanity Fair”Roma, 18 gen. (askanews) – In arrivo nelle sale italiane il 29, 30 e 31 gennaio, il docufilm “Cover Story – 20 anni di Vanity Fair”, diretto e scritto dal regista Cosimo Alemà insieme a Matteo Menduni. Prodotto da Condé Nast ed Emma Film e distribuito da Adler Entertainment, è un ritratto di 20 anni di giornalismo, di costume, di spettacolo e di cultura: la storia di Vanity Fair, il settimanale lanciato in Italia nel 2003.

La pellicola rappresenta l’ultimo atto nella celebrazione del compleanno della rivista e si presenta come una riflessione sui valori, sulla storia, sui personaggi e sull’epopea giornalistica di un magazine che è lo specchio della fiera della vanità di ogni momento storico che racconta e che ha raccontato. La struttura del documentario si sviluppa intorno ai valori che hanno caratterizzato la linea editoriale di Vanity Fair: l’emancipazione delle donne, la sostenibilità, l’impegno politico, le lotte progressiste, la passione per il cinema e il mondo dello spettacolo, l’inclusione e il dialogo con tutte le diversità. Ex direttori, collaboratori di ieri e di oggi, opinionisti e giornalisti intervengono per raccontare i cambiamenti, le evoluzioni, gli errori, le battaglie perse e quelle vinte di un giornale che ha cambiato molte regole del mondo dell’informazione. Tanti i personaggi del mondo del cinema, della musica, della televisione e dell’intrattenimento insieme ai nuovi protagonisti dell’arena digitale che appaiono nel film in interviste, contributi speciali e ricordi. Ognuno di loro spiega il profondo e personale legame con Vanity Fair, un unicum nel panorama editoriale italiano che ha permesso alla rivista di raccontare il mondo dello spettacolo e i suoi cambiamenti come nessun altro.

Il titolo “Cover Story” è stato scelto per raccontare una delle componenti di maggior successo della rivista: la copertina. Lungo i 90 minuti del documentario si scoprono dietro le quinte, storie, gossip e curiosità mai raccontati prima, una storia nella storia che racconta della passione e della determinazione di una redazione non solo nel costruire una parabola giornalistica autorevole e originale, ma nel ridefinire il dna della testata all’interno delle nuove e innumerevoli sfide digitali delle piattaforme social e delle nuove community online. La colonna sonora originale porta la firma di un grande musicista italiano, il compositore e produttore Dardust.

Il Lovers Film Festival torna a Torino dal 16 al 21 aprile

Il Lovers Film Festival torna a Torino dal 16 al 21 aprileRoma, 18 gen. (askanews) – A Torino, dal 16 al 21 aprile 2024 presso il Cinema Massimo, la multisala del Museo Nazionale del Cinema, torna il Lovers Film Festival, il più antico festival italiano sui temi LGBTQI+ (lesbici, gay, bisessuali, trans, queer e intersessuali) diretto da Vladimir Luxuria e fondato da Giovanni Minerba e Ottavio Mai. L’edizione di quest’anno prosegue il percorso triennale che lo porterà a festeggiare, nel 2025, il suo quarantesimo anniversario.

“L’edizione di quest’anno del Lovers Film Festival è al tempo stesso una consapevolezza e un augurio – hanno detto Enzo Ghigo e Domenico De Gaetano, rispettivamente presidente e direttore del Museo Nazionale del Cinema. Consapevolezza perché, ancora una volta, si è riusciti a comunicare l’essenza del cinema e la potenza emozionale che riesce a sprigionare. L’augurio è che questo forte messaggio arrivi a tutti in un momento così complicato, con un semplice bacio che racchiude un mondo dietro di sé. Grazie a Vladimir Luxuria che con passione dirige questo festival, rendendolo grande e importante in molti sensi”. Lo slogan 2024 sarà “Movies make you move” e la vignettista Valentina Stecchi firma l’immagine. “Quest’anno abbiamo scelto uno slogan – Movies make you move – perché il cinema ti muove e ti commuove. Il film inizia ancora prima che tu ti sieda al cinema. Quando ti accende il desiderio, la curiosità e la voglia di conoscere una storia. Il cinema ti fa muovere da casa e ti fa stare insieme alle altre e agli altri. Fa compiere un movimento fisico ma anche uno interiore che ti fa riflettere e ti fa stare bene. Quest’anno, in un clima di odio e di guerra, abbiamo deciso di rispondere con l’amore che, infatti, è anche il tema della nostra immagine guida, firmata da Valenti Stecchi. Un bacio al cinema, il gesto simbolo dell’amore. Un bacio fra due uomini che fa commuovere un uomo e una donna che stanno vedendo il film. La dimostrazione che quando l’amore viene narrato bene smuove i sentimenti di tutte e tutti” ha commentato la direttrice Vladimir Luxuria.

“Sentire le farfalle nello stomaco, sognare, innamorarsi sentendo un trasporto irresistibile. Il cinema è in grado di farci immergere nelle vite degli altri e, attraverso le loro storie, scoprire qualcosa di noi stessi. L’immagine che ho realizzato per il festival mostra, attraverso un bacio dolce e romantico, quanto l’amore riesca a smuovere qualcosa dentro di noi, abbattendo i pregiudizi, rompendo gli schemi e regalandoci una ventata di libertà” ha affermato Valentina Stecchi. Attualmente sono in corso le selezioni dei circa 60 titoli tra lungometraggi, documentari e cortometraggi provenienti da tutto il mondo, che comporranno il programma. Confermate le tre sezioni competitive principali: All The Lovers, concorso internazionale lungometraggi, Future Lovers, concorso internazionale cortometraggi e Real Lovers, concorso internazionale documentari.

Inoltre, il festival avrà una sezione – Lovers celebration – pensata per ricordare e celebrare una serie di personaggi significativi per il cinema e per la comunità LGBTQI+ fra cui Truman Capote di cui, nel 2024, ricorre il centenario dalla nascita.

Berlinale, “Il cassetto segreto” di Quatriglio nella sezione Forum

Berlinale, “Il cassetto segreto” di Quatriglio nella sezione ForumRoma, 17 gen. (askanews) – “Il cassetto segreto”, film documentario diretto da Costanza Quatriglio, sarà presentato nella sezione Forum al Festival di Berlino. L’opera, prodotta da Indyca, Luce Cinecittà con Rai Cinema, e che uscirà prossimamente distribuita dal Luce Cinecittà, è un viaggio nei ricordi, nella biblioteca e nell’archivio del padre della regista, Giuseppe Quatriglio, firma storica del Giornale di Sicilia e di altre importanti testate, scrittore, saggista e amico di personalità di cultura del Novecento. Un racconto che mescola memoria personale e collettiva e si dipana attraverso fotografie, bobine 8mm, registrazioni sonore realizzate dal padre dagli anni ’40 in poi in Europa e nel mondo, e le riprese effettuate dalla regista tra il 2010 e il 2011 con lui quasi novantenne.

“La scoperta di oltre 60.000 negativi fotografici scattati da mio padre dal 1947 in poi, decine di bobine 8mm e centinaia di ore di registrazioni sonore, mi ha fatto comprendere che avevo la possibilità straordinaria di realizzare un film che ponesse al centro un intreccio di vicende e vite vissute che riverberano nella storia di noi tutti”, dichiara la regista, “Così la casa dove sono cresciuta è divenuta il set per un racconto personale e articolato che si dipana dalle sue mura per abbracciare la Sicilia, l’Europa e il mondo, in un secolo di storia”. Un cassetto dai cui escono i ricordi di un papà e di una bambina, ma anche la voce di Carlo Levi, i pensieri di Jean Paul Sartre, la stretta amicizia con Leonardo Sciascia. E le foto di Anna Magnani, Cary Grant e Ingrid Bergman, l’auto scatto mancato con Enrico Fermi, e quel disegno di Renato Guttuso e i pomeriggi con il poeta Ignazio Buttitta. Ma anche il terremoto del Belice e il muro di Berlino, la Parigi e l’America degli anni ’50. Su e giù per il ‘900, su e giù per il mondo.

Leonardo Sciascia definiva l’amico Giuseppe Quatriglio “instancabile ricercatore di cose siciliane”; corrispondente in America, ha collaborato con molte importanti riviste italiane. È stato finalista Strega nel 2000 con “Sabìr”, ed è noto soprattutto per “Mille anni in Sicilia”. Il fondo a lui dedicato, donato dalla figlia Costanza alla Regione Siciliana, per la sua grande rilevanza storica è stato dichiarato di “interesse culturale” dalla Soprintendenza archivistica della Sicilia – Archivio di Stato di Palermo. Costanza Quatriglio ha esordito con il pluripremiato “L’isola”, presentato alla Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes nel 2003 e restaurato nel 2023 da Cinecittà. Ha diretto film e documentari premiati in numerosi festival internazionali.

“Il cassetto segreto” è una produzione Indyca, Luce Cinecittà con Rai Cinema, in coproduzione con Rough Cat e RSI Radiotelevisione Svizzera con il contributo del MiC- Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, con il sostegno della Regione Siciliana – Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo, Sicilia Film Commission e di Film Commission Torino Piemonte – Piemonte Doc Film Fund, prodotto da Simone Catania, Francesca Portalupi, Michele Fornasero e Costanza Quatriglio. Soggetto e sceneggiatura di Costanza Quatriglio, fotografia di Sabrina Varani, montaggio di Letizia Caudullo, musiche di Giovanni Di Giandomenico (Editore FM Records).

Berlinale, “Quell’estate con Irène” di Sironi in anteprima mondiale

Berlinale, “Quell’estate con Irène” di Sironi in anteprima mondialeRoma, 17 gen. (askanews) – Sarà presentato in anteprima mondiale alla Berlinale, nella sezione Generation, “Quell’estate con Irène”, il nuovo film di Carlo Sironi (già vincitore del Discovery Prize per la migliore opera prima agli European Film Awards con “Sole”).

Il film, ambientato nell’agosto 1997, racconta di Clara e Irène che si incontrano per la prima volta durante una gita organizzata dall’ospedale che le ha in cura. Timida e solitaria l’una, sfacciata e inarrestabile l’altra, in comune hanno soltanto i loro 17 anni e quella malattia che sembrava sconfitta ma è ancora un’ombra presente nelle loro vite. Eppure quando sono insieme la paura svanisce e bastano poche ore a renderle inseparabili. Al punto di decidere di scappare insieme su un’isola lontana da tutti dove poter finalmente vivere la loro prima vera estate. “Quell’estate con Irène” nasce dal desiderio di raccontare quel momento in cui le prime impressioni della vita ci colpiscono e vanno a creare la nostra identità e la nostra memoria, quell’estate che non dimenticheremo mai. Volevo realizzare un film che avesse la sostanza indefinita di un sogno ad occhi aperti e la precisione chirurgica dei ricordi più importanti. La prima volta che l’ho immaginato stavo ascoltando To Wish Impossible Things dei The Cure: ‘Remember how it used to be / when the sun would fill up the sky. / Remember how we used to feel, / those days would never end’” ha dichiarato Carlo Sironi.

Il primo lungometraggio di Sironi, “Sole” ha debuttato in concorso nella sezione Orizzonti alla 76esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, ha partecipato ai festival di Toronto e Berlino, ottenuto una candidatura al David di Donatello e ai Nastri d’argento e vinto il Discovery Prize come migliore esordio agli European Film Awards 2020. “Quell’estate con Irène” è il suo secondo film, selezionato alla 74esima Berlinale.

”Mare Fuori 4″, il regista: intenso ed emotivo, si soffre insieme

”Mare Fuori 4″, il regista: intenso ed emotivo, si soffre insiemeRoma, 17 gen. (askanews) – Dal 14 febbraio, su Rai 2 in prima serata, arriva “Mare Fuori 4” per la regia regia di Ivan Silvestrini(con l’anteprima dei primi 6 episodi disponibile dal primo febbraio su RaiPlay e l’intero box set dal 14). La quarta stagione, in cui tornano tra gli altri Carmine Recano, Lucrezia Guidone, Massimiliano Caiazzo, Maria Esposito, Matteo Paolillo e Artem, si riapre su Rosa, Carmine, Mimmo, Kubra, Dobermann, Cucciolo e Micciarella, costretti a rinunciare all’amore della famiglia, messi faccia a faccia con le loro più intime paure e con l’unico sostegno degli amici con cui scelgono di navigare. Pino, Edoardo, Cardiotrap, Giulia e Silvia vivono ancora il peso di legami familiari capaci di condizionare la loro vita. Per tutti, però, è il momento di crescere e capire chi e cosa si vuole essere. Ormai la maggior parte dei detenuti è maggiorenne. Il cambiamento è necessario, ma la crescita personale è una scelta che richiede coraggio. La durezza della nuova direttrice forza i ragazzi a una scelta: ribellarsi per la propria autodeterminazione. Lo scontro fra il mondo degli adulti e quello dei ragazzi diventa inevitabile.

“Dirigere la quarta stagione è stata una sfida con me stesso, sentivo di aver dato molto nella stagione precedente e non volevo abbassare il tiro – ha detto il regista – volevo continuare nel percorso emotivo che tanto aveva appassionato me, prima ancora che il pubblico… Chi nella vita ha ascoltato musica in vinile o in cassetta ricorda che gli album erano divisi in lato A e lato B, spesso se il primo lato conteneva i brani più orecchiabili e d’impatto, il secondo lato portava l’album verso momenti più profondi, introspettivi. È così che vedo questa quarta stagione, come il lato B più intenso ed emotivo di un grande racconto cominciato con l’arrivo di Rosa Ricci e il suo incontro fatale con Carmine Di Salvo”. “Anche quest’anno molti passaggi della sceneggiatura, eseguiti con maestria da un cast sempre più eccezionale, mi hanno commosso profondamente – ha aggiunto – so che soffrirete, ma sarà bello farlo insieme”. Le musiche di Stefano Lentini sottolineano le emozioni dei personaggi. La soundtrack originale della serie, che comprende anche le canzoni “Luna Chiena” “Simmo Nuje” e “Dobermann”, scritte da Stefano Lentini e da Raiz, è stata eseguita dall’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai. A collaborare alla colonna sonora anche il coro dei Piccoli Cantori.

Gardaland, al via i lavori per una nuova (e segreta) attrazione

Gardaland, al via i lavori per una nuova (e segreta) attrazioneRoma, 17 gen. (askanews) – Al via i lavori per la nuova attrazione 2024 – disponibile da giugno – di Gardaland Resort. La pietra di colore viola, personalizzata con 22 misteriosi simboli e con un messaggio da decifrare – diventerà, fino a quando non saranno svelati ulteriori dettagli, il simbolo di una nuova attrazione che accoglierà, nella prossima stagione, milioni di Ospiti che potranno apprezzarla in modalità e coinvolgimento emotivo sempre nuovo, a seconda dell’età. Infatti, l’avventurosa novità 2024 di Gardaland sarà un’attrazione per gli amanti del brivido e dell’avventura a partire dalla generazione X a quella Z fino alla Gen Alpha e potrà trasportare circa 350 persone all’ora, con un’altezza superiore ai 120 cm. Posizionata in un’area di 494 m2 prenderà il posto di Sequoia Magic Loop, accanto alle attrazioni Shaman e Colorado Boat. Ricca di effetti speciali e con un alto impatto scenografico la nuova attrazione – della quale non è stato ancora svelato il nome ma solo dettagli che infittiscono il mistero – saprà accogliere più generazioni diverse fra loro assicurando, in perfetto stile Gardaland, una nuova e immersiva avventura. La pietra, realizzata dal reparto creativo di Gardaland Resort in circa 10 step per un totale di 100 ore di lavoro, al termine dei lavori nel cantiere, verrà posizionata nella nuova attrazione.

Il rapper Baby Gang esce col nuovo singolo “Hebs

Il rapper Baby Gang esce col nuovo singolo “HebsMilano, 16 gen. (askanews) – Dopo un 2023 che lo ha portato ad essere il rapper italiano più ascoltato all’estero su Spotify, Baby Gang si prepara a un nuovo anno denso di progetti.

Si parte venerdì 19 gennaio con l’uscita in digitale del nuovo atteso singolo “Hebs”, già annunciato sui suoi social, il primo dopo gli inediti contenuti in “Innocente – Deluxe Edition” dell’ottobre 2023. Un beat boom bap tagliente in cui Baby racconta la vita che ha vissuto, fatta di prigioni vere e metaforiche, quelle mentali di una società che etichetta gli individui in base alla loro provenienza geografica e alle possibilità economiche della famiglia, e che, per ipocrisia o invidia, tenta di non dare a tutti le stesse possibilità.

Ma di Baby ora si parla non solo in Italia ma in tutta Europa, questo è il suo anno! 1,5 miliardi di stream complessivi, oltre 6,4 milioni di ascoltatori mensili su Spotify, oltre 2,2 milioni di follower su Instagram e 1,5 milioni di iscritti al canale Youtube. Con la sua musica Baby Gang è portavoce dei giovani italiani di seconda generazione, cresciuti sulla strada ma con l’idea di costruire un futuro migliore in cui ci siano rispetto e parità.

Ad aprile prenderà il via il tour nei palasport La fine del mondo. Un grande show in cui porterà sul palco la sua energia, la sua capacità unica di connettersi con il pubblico e i suoi testi taglienti che hanno guadagnato il plauso internazionale Nel 2024 i fan potranno finalmente vederlo live con degli show destinati a un grande pubblico che si preannunciano un’esperienza immersiva, con una nuova produzione e sorprese speciali.

Questi i concerti (il tour è prodotto da Trident Music): il 27 aprile al Palaprometeo di Ancona il 30 aprile all’Inalpi Arena di Torino il 6 maggio al Forum di Assago (Milano) Le prevendite sono disponibili su TicketOne e Ticketmaster.

Top Jazz 2023 alla contrabbassista e compositrice Federica Michisanti

Top Jazz 2023 alla contrabbassista e compositrice Federica MichisantiRoma, 16 gen. (askanews) – Federica Michisanti si è aggiudicata il Top Jazz 2023 in ben 3 categorie: Musicista dell’anno, Disco dell’anno e Formazione dell’anno. Il Top Jazz è il referendum della critica organizzato ogni anno dalla storica rivista Musica Jazz, che dal 1945 racconta il jazz in Italia.

Il trionfo al Top Jazz arriva dopo l’uscita del quinto album della musicista, “Afternoons”, pubblicato a fine settembre da Parco della Musica Records, l’etichetta discografica della Fondazione Musica per Roma e registrato con tre dei musicisti più attivi e riconosciuti nel panorama musicale europeo: Louis Sclavis ai clarinetti, Vincent Courtois al violoncello e Michele Rabbia alla batteria ed elettronica. È un successo straordinario per la contrabbassista e compositrice romana che ha pochissimi precedenti, tra i più recenti possiamo citare Vijay Iyer e Steve Lehman, celebrati protagonisti del jazz internazionale.

Se si conferma la scelta di suonare senza strumenti armonici, per la prima volta invece Michisanti inserisce la batteria nella formazione coinvolgendo una personalità poliedrica come quella di Michele Rabbia il quale non si limita a svolgere il ruolo tradizionale di sezione ritmica, bensì crea colori ed atmosfere avvalendosi dell’elettronica e dell’utilizzo di un ampio numero di oggetti che esulano dal set tradizionale di un batterista. L’album include sette tracce, tutte a firma di Michisanti. Federica Michisanti, bassista e contrabbassista, ha studiato a Roma presso l’Università della Musica ed il Saint Louis College of Music e presso i seminari di Siena Jazz e Città di Castello. Ha studiato musica classica con il Maestro Andrea Pighi.

Ha vinto il Top jazz 2018 nella categoria nuovi talenti italiani ed il suo disco “Silent Rides” si è posizionato al settimo posto tra i migliori dischi italiani del 2018. Già nel 2017 era stata votata al secondo posto nella stessa categoria. Nel 2019 ha vinto il premio speciale Siae per l’originalità della ricerca compositiva, in seguito al quale ha suonato con il suo trio con ospite Louis Sclavis. Ha vinto il Top Jazz 2020 con il suo Horn trio, nella categoria Formazione Italiana dell’anno. Insegnante presso il St Louis College of music di Roma, per la cui etichetta Camilla records ha inciso un disco con Amedeo Tommasi. Docente presso le masterclass estive di Merano Jazz Accademy.

Giovanna Pedretti, la morte e la gogna social: cosa è successo

Giovanna Pedretti, la morte e la gogna social: cosa è successoRoma, 15 gen. (askanews) – Giovanna Pedretti, ristoratrice di Sant’Angelo Lodigiano è stata trovata morta la domenica sera del 14 gennaio lungo le sponde del fiume Lambro. Un suicidio, denunciano i familiari, provocato dalla shitstorm innescata sui social da alcuni post e da una recensione al suo locale.

Tutto nasce con una recensione omofoba al suo locale che prende di mira gay e disabili. Recensione immediatamente contestata dalla Pedretti che parla di cattiveria gratuita e “bassezze umane e di pessimo gusto”. I post diventano virali e la Pedretti diventa un simbolo positivo; in un’intervista spiega al Corriere della Sera: “Ho deciso di pubblicare sulla nostra pagina Facebook il post e rendere pubblica questa triste vicenda”, perché “sono convinta che sia necessario avere maggiore umanità in questo mondo”. I social impazziscono, in tutta Italia la pizzeria diventa esempio virtuoso. Alessandra Locatelli, ministro per le Disabilità, digita: “Grazie a Nello e Giovanna, pronti a reagire davanti ad atteggiamenti discriminatori e di cattiveria pura. Grazie perché siete due persone serie e attente al prossimo. Dobbiamo tutti amare di più ed essere più gentili”.Ma non tutti condividono. Ad esempio, il compagno di Selvaggia Lucarelli, Lorenzo Biagiarelli, food blogger, sui social mette in dubbio l’autenticità della recensione e scrive: “Il font della recensione, come quello della risposta, è diverso da quello usato da Google”. In molti gli danno ragione: “Queste persone sono veramente pessime e meritano di fallire se hanno inventato tutto”. La bufera è scoppiata. Selvaggia Lucarelli rilancia, sui social e tra i suoi numerosi follower, i dubbi del compagno, e anche le televisioni tornano alla pizzeria della Pedretti per chiedere spiegazioni. Lei tentenna ed il web specula e si divide tra innocentisti e colpevolisti.

Dopo poco più di 24 ore, Giovanna Pedretti è stata trovata morta. La famiglia denuncia la gogna mediatica, la shitstorm. I social adesso cambiano bersaglio: in primis Biagiarelli; che, dopo aver espresso il suo dispiacere per la morte della donna, così si difende (sempre sui social): “Vi invito, se davvero pensate che la signora Giovanna si sia tolta la vita, per un inesistente ‘odio social’, a riflettere sul concetto di verità. Se ogni persona che tenta di ristabilire la verità in ogni storia, grande o piccola che sia, dovesse temere questo epilogo, a quel punto dovremmo chiudere tutto, giornali e social. I messaggi di odio che mi state scrivendo sono invece quelli sì di una tale violenza e quantità che effettivamente a una persona non troppo fragile poterebbero far pensare a un gesto estremo”.Anche Selvaggia Lucarelli affida ai social la sua ricostruzione: “Una persona inventa una storia usando disabili e gay per avere quella popolarità sui social che ormai tutti vogliono. Lo fa confezionando un commento fatto male, molto ingenuo da un punto di vista tecnico. Era chiaramente falso al primo sguardo. Tutta la stampa italiana va dietro al primo che dà la notizia senza verificare. Tutta. Gli influencer la riprendono. La signora diventa l’eroina nazionale. La signora è la star del giorno. Qualcuno si prende la briga di fare debunking. Qualcuno dice che la notizia che è in home su tutti i giornali è falsa. Normale amministrazione ormai. Purtroppo. La signora viene trovata morta”, sintetizza. Lucarelli poi sottolinea: “I social sono pericolosi, la cattiva informazione è pericolosa, la superficialità è pericolosa. La distanza tra l’altare e la polvere è un nanosecondo”.

Fiorina D’Avino, figlia di Giovanna Pedretti su Instagram commenta il post: “L’accanirsi è pericoloso. Grazie cara ‘signora’ per aver massacrato in via mediatica la mia mamma. Cerchi pure la sua prossima vittima”. Dopo qualche ora, la ragazza pubblica un’altra storia, in cui denuncia la pressione a cui è sottoposta la sua famiglia dopo l’esplosione del caso: “Siamo assediati dai giornalisti. Qualcuno li mandi via”.Le indagini dei carabinieri per chiarire quanto accaduto vanno avanti. Chi a Sant’Angelo Lodigiano conosceva Giovanna Pedretti ricorda: “Era una bravissima persona”. Il Maggiolino, un gruppo di volontari, “attivo dal 2003 che ogni mese organizza un’uscita che può essere pizza, cinema, teatro, bowling… per ragazzi disabili”, la saluta così su Facebook: “La nostra cara amica Giovanna Pedretti ha deciso di abbandonare questa vita e raggiungere suo fratello Stefano lassù. Grazie per quello che hai fatto per noi. Grazie per l’iniziativa della pizza sospesa e soprattutto per aver difeso la disabilità. Ci mancherai Gio”.

 

Sanremo, ecco i 30 brani in gara – gli ascolti –

Sanremo, ecco i 30 brani in gara – gli ascolti -Roma, 15 gen. (askanews) –

Geolier – “I p’ me, tu p’ te” Canzone uptempo, con cassa dritta. Parla di una coppia che si ama troppo e riesce a capire che è il momento di riprendersi ognuno i propri spazi, pensare un po’ anche a se stessi e stare appunto “I p’ me, tu p’ te”. L’amore, quando finisce una storia, sta nell’accettarne anche la fine per rispetto dell’altro partner. Rose Villain – Click Boom! Brano sull’amore, ma anche di diffidenza, annullamento di sé, paura di soffrire, la paura di far stare male. Il brano racchiude il dualismo musicale e personale di Rose.

Clara – Diamanti grezzi E’ la giovane vincitrice di Sanremo Giovani. La rivelazione del palco, potrebbe sorprendere con il suo brano con violini intervallati da frasi rappate. Diodato – Ti muovi Una ballad in perfetto stile Diodato con al centro il tema dell’amore, che esalta la vocalità del cantautore Tarantino.

Mahmood – Tuta gold Amadeus lo ha fortemente voluto e lui ha risposto con una canzone profonda e avvincente. Sangiovanni – Finiscimi Un brano che traghetta Sangiovanni dopo un momento difficile verso il grande pubblico. Parla d’amore con il suo stile.

Fred de Palma – Il cielo non ci vuole Re dei tormentoni, punta a far ballare e a divertire, sa come si costruisce una hit, parlando d’amore. Santi francesi – L’amore in bocca Nata da una sessione improvvisata, si presenta come una sequenza di immagini e sensazioni senza meta o direzione precise, appesa costantemente al suo titolo. Romantica e sensuale allo stesso tempo. Renga-Nek – Pazzo di te Un sodalizio artistico oramai consolidato, due voci che si fondono e creano magia. Ghali – Casa mia Brano dall’impronta politica, affronta il tema dei migranti (“siamo tuti zombie col telefono in mano. Sogni che si perdono in mare”) ma anche dell’insicurezza nelle città (“mi manca il mio quartiere, adesso c’è una sparatoria, baby scappa via dal dancefloor”). E della guerra: “Con linee immaginarie bombardate un ospedale, per un pezzo di terra o per un pezzo di pane, non c’è mai pace”). La Sad – Autodistruttivo E’ la storia di un ragazzo, ma potrebbe essere la storia di qualsiasi persona che fa fatica a farsi accettare dalla sua famiglia, dai suoi amici e dalla società. La difficoltà nel sentirsi a proprio agio con gli altri si trasforma in una grande sofferenza e in una non-accettazione di se stesso. Una canzone per dar voce a chi la voce non ce l’ha, a chi non viene ascoltato, a chi si è sempre sentito fuori posto, deriso. Annalisa – Sinceramente Tra le favorite, presenta un pezzo sull’amore che è destinato a farsi sentire nei prossimi mesi. Dargen D’Amico – Onda alta “Sta arrivando, sta arrivando l’onda alta. Siamo più dei salvagenti sulla barca, sta arrivando l’onda alta”. E’ il secondo brano del Festival che affronta – seppure in un breve passaggio – il tema dei migranti, insieme a quello di Ghali. Il Tre – Fragili Uno degli outsider più attesi, velocissimo a rappate, punta a farsi strada tra i big della canzone Bnkr44 – Governo punk Sette ragazzi provenienti da Villanova, piccola frazione in provincia di Firenze, presentano un brano dal sound imprevedibile, lanciato ad alta velocità nel nuovo pop italiano.