Al cinema “Raffa” di Luchetti a 80 dalla nascita di Raffaella CarràRoma, 8 giu. (askanews) – A 80 anni dalla nascita di una delle icone più amate della televisione italiana, il cinema celebra Raffaella Carrà e la sua fenomenale carriera con “Raffa”, il film diretto da Daniele Luchetti scritto da Cristiana Farina con Carlo Altinier, Barbara Boncompagni, Salvatore Coppolino, Salvo Guercio.
In arrivo in anteprima nelle sale (elenco a breve su nexodigital.it) dal 6 al 12 luglio, a pochi giorni da quello che sarebbe stato l’ottantesimo compleanno della Carrà, nata il 18 giugno del 1943, “Raffa” è un titolo originale Disney+ prodotto da Fremantle e rappresenta l’opportunità per ripercorrere sul grande schermo, attraverso le voci e il racconto di chi l’ha conosciuta e con preziose immagini di repertorio, la vita, il carattere e il percorso artistico di un personaggio straordinario che ha saputo entrare nell’immaginario collettivo con la sua energia dirompente. Ma chi è Raffaella Carrà? Chi si nasconde dietro l’immagine della star italiana più famosa e amata all’estero, dietro i 60 milioni di dischi venduti, i successi televisivi, i film e le tournée internazionali? Simbolo di libertà e di parità tra i sessi negli anni ’70, regina della tv pubblica negli anni ’80 e icona LGBTQ+ negli anni ’90, Raffaella è un mito che supera ogni barriera culturale e generazionale e che il pubblico di tutto il mondo ha amato per oltre 50 anni. Eppure, Raffaella è un mistero di cui nessuno possiede la chiave. Riservata per natura e gelosissima del suo privato, Raffaella è una donna che ha lottato per affermarsi in un mondo di uomini, ma anche una donna che ha amato e sofferto. Il film ripercorre la vita pubblica e privata dell’artista, a partire dall’infanzia in Romagna segnata dall’abbandono del padre, fino al flirt “da copertina” con Frank Sinatra, i suoi due grandi amori, il rimpianto per una maternità mancata, moltissimi trionfi e qualche insuccesso, crisi e rinascite.
“Di Raffaella ci si può solo innamorare, arrendendosi senza riserve alla sua grazia energetica, dichiarandola ufficialmente una innovatrice, che ha cambiato spesso identità senza mai tradire i propri desideri” ha dichiarato il regista Daniele Luchetti.
Dal 21 giugno settima edizione del Bct festival, apre RamazzottiRoma, 8 giu. (askanews) – Si accendono i riflettori sulla settima edizione del BCT, il Festival Nazionale del Cinema e della Televisione di Benevento, che si svolgerà dal 21 al 25 giugno. Il festival, ideato e diretto da Antonio Frascadore da sempre unisce e celebra il mondo del piccolo e del grande schermo con ospiti, anteprime, incontri, proiezioni ed eventi diffusi nei luoghi simbolo della città come Piazza Roma, Piazza Santa Sofia e Piazza Federico Torre. La manifestazione celebrerà i grandi registi che hanno segnato la storia del cinema italiano, gli attori più acclamati e apprezzati dal pubblico e dalla critica, i personaggi del mondo della tv e dello sport.
Al già annunciato Checco Zalone che il 25 giugno all’Arena Musa, chiuderà il festival con il suo spettacolo teatrale “Amore + IVA” che segna il suo ritorno sul palco undici anni dopo il Resto Umile World Tour e dopo aver battuto tutti i record della storia del cinema italiano, si aggiungeranno tantissimi altri artisti. Ad aprire sarà l’attrice e regista Micaela Ramazzotti che inaugurerà il festival, mercoledì 21 giugno, con un recital in omaggio ad Anna Magnani nei 50 anni dalla sua morte. La stessa sera, anche l’attore e regista Marco Bocci sarà protagonista di un incontro a piazza Federico Torre per presentare il suo secondo lungometraggio “La Caccia” che vanta nel cast Laura Chiatti, Filippo Nigro, Paolo Pierobon e Pietro Sermonti. Il film che è un thriller tutto italiano ad alta tensione, ricco di colpi di scena, con una particolare attenzione allo sviluppo dei personaggi, verrà premiato nel corso della serata. Per gli appassionati di arte e cinema, si aggiunge a questa prima serata un beneventano doc, come Mimmo Paladino uno dei più importanti artisti poliedrici contemporanei che presenterà il suo film “Divina Cometa”, che porterà lo spettatore in un viaggio nell’arte in tutte le sue forme. Giovedì 22 giugno sarà il turno di Marco Bellocchio che, reduce dal successo di “Rapito”, il suo ultimo film, si racconterà di fronte al pubblico e riceverà il premio alla carriera del Festival Nazionale del Cinema e della Televisione. Inoltre, un grande successo di Amazon Prime Video “The Bad Guy” lettura ironica di una vicenda di giustizia e mafia, sarà protagonista della stessa serata. A salire sul palco il pluripremiato attore e regista Luigi Lo Cascio, i registi Giuseppe G. Stasi e Giancarlo Fontana, coppia artistica della ‘new age’ del cinema italiano, gli sceneggiatori Ludovica Rampoldi, Davide Serino e il produttore della serie, nonché fondatore di Indigo Film, Nicola Giuliano.
Quest’anno il festival intende celebrare e premiare anche chi si è sempre impegnato per il sociale. Sarà l’attore e modello turco Can Yaman, che ha raggiunto la popolarità internazionale grazie a numerose serie di successo, a ritirare un premio, venerdì 23 giugno per la sua associazione di beneficenza che porta il suo nome Can Yaman for Children, un’organizzazione non a scopo di lucro che aiuta dal punto di vista sociale e sanitario bambini e adolescenti in difficoltà, cercando di integrare e garantire un futuro soprattutto quelli affetti da malattie e disabilità. Un incontro sul cinema con il maestro e regista newyorkese Abel Ferrara si terrà la stessa sera a Piazza Federico Torre. Il regista porterà il suo ultimo film “Padre Pio” nel quale evidenzia particolare attenzione verso chi vive ai margini, inseguendo il cliché abituale dei suoi film che narrano storie di religione e redenzione. Inoltre, alcuni tra i giovani talenti di Mare Fuori sabato 24 giugno saranno al centro di un incontro in piazza Roma. Accompagnati dal produttore della serie Roberto Sessa e dal regista Ivan Silvestrini, gli attori protagonisti racconteranno il successo della serie che ha cambiato loro la vita e si concederanno ai loro fans che li attenderanno per incontrarli. Kim Rossi Stuart sarà ospite nella stessa serata a Piazza Santa Sofia, dove verrà premiato per il suo ultimo film, “Brado” in cui è anche co-protagonista con Saul Nanni. Il programma della serata si chiuderà con il film “Un matrimonio mostruoso”, la nuova commedia diretta da Volfango De Biasi che sarà presente al festival con due dei protagonisti del film Emanuela Rei e Cristiano Caccamo.
Completano il programma del festival i protagonisti dei grandi successi della stagione televisiva appena trascorsa: Giusi Battaglia (22 giugno) nota al grande pubblico per il suo programma di cucina targato Food Network “Giusina in cucina” che, insieme allo chef Luca Pappagallo racconteranno al pubblico in piazza i segreti dei loro successi tra i fornelli e in tv. E ancora, la conduttrice tv Alessia Mancini (22 giugno) che negli ultimi anni, attraverso i social ha iniziato a raccontarsi con sincerità, mostrando il luogo dove coltiva e sperimenta le sue due grandi passioni: la cucina e il beauty; Benedetta Parodi (23 giugno) famosa conduttrice, food blogger e scrittrice italiana; Ludovica Nasti (23 giugno) giovane attrice che si è fatta apprezzare in due fiction in particolare di Rai1: “L’amica Geniale” e “Mina Settembre”; i PanPers (23 giugno), reduci del grande successo dello show comico “Only Fun” in onda su Nove, il duo comico di cabarettisti e attori composto da Andrea Pisani e Luca Peracino che si divide tra televisione, web e cinema; il giornalista e telecronista sportivo, volto di Sky Fabio Caressa (24 giugno). I film in concorso dell’edizione di quest’anno del BCT sono 196 (152 cortometraggi, 14 lungometraggi e 30 documentari) arrivati da 78 paesi e che verranno proiettati in streaming sul sito ufficiale del festival www.festivalbeneventocinematv.it. Tra le opere in concorso, c’è una prevalenza di film drammatici e i temi più ricorrenti sono: l’alzheimer, l’importanza dei ricordi, la violenza di genere, la solitudine e l’abbandono, l’emigrazione. Quasi tutti i cortometraggi sono ambientati nel passato, come se ci fosse una necessità di ritrovare la bellezza nel tempo che fu. Tra i titoli più rilevanti: “L’avversario” di Federico Russotto candidato all’Oscar categoria studenti, “Briciole” Di Rebecca Marie Margot che ha vinto il Giffoni con la 92enne Elena Cotta, il documentario “Mammamare” che racconta la storia e la capacità creativa dell’artista Pietro Ruffo e infine, “Il grande Méliès” di Beatrice Campagna con Giovanni Storti che ha collezionato un gran numero di premi e selezioni nazionali e internazionali.
”Una vida de Tango” inaugura Classica al Tramonto il 13 giugno a RomaRoma, 8 giu. (askanews) – Lo spettacolo “Una vida de Tango”, per la prima volta a Roma, aprirà martedì 13 giugno presso il Museo Orto Botanico di Roma “Classica al tramonto”, la stagione estiva della Iuc – Istituzione Universitaria dei Concerti.
Diciannove gli appuntamenti distribuiti nell’arco di 10 date, sul far della sera, fino al 25 luglio in uno dei luoghi più suggestivi della capitale, gli ex giardini di Cristina di Svezia nel cuore di Trastevere. Particolarmente ricco e diversificato il programma: oltre al tango, grandi capolavori della musica da camera tra Beethoven, Schubert, Brahms, Mendelssohn, Schumann, Enescu, Prokof’ev. Ma anche musica barocca, lirica, teatro, concerti “lunari”, musica indiana, suggestioni dalla word music celtica e persiana e aperture alla popular music. Tra gli ospiti, i pianisti Luca Ciammarughi e Arturo Stalteri, il duo The Shirvani Sisters, il flautista Andrea Oliva e il trombettista Andrea Lucchi – entrambi prime parti dell’Orchestra Nazionale di Santa Cecilia – il Romabarocca Ensemble, The Sound Pills, l’arpista Brian Meloni Lebano e il Quartetto Werther. Ben cinque i concerti con i musicisti di Avos Project, che rinnovano la collaborazione con la prestigiosa scuola internazionale di musica. Inoltre un omaggio a Puccini e lo spettacolo in prima assoluta “Il diario di Eva”, da Mark Twain.
“Una vida de Tango” è un percorso dal tango tradizionale delle origini fino al tango acrobatico contemporaneo. Un tango che esprime passione, drammaticità e benessere nell’evoluzione di due coppie di ballerini: Edwin Olarte e Vittoria Franchina, Ayelen Belen Sánchez e Walter Anibal Suquia, accompagnati da pianoforte e bandoneon del duo Tango Sonos dei fratelli Ippolito.
Gli 87 anni di Pippo Baudo, Fiorello dà il via ai festeggiamentiRoma, 7 giu. (askanews) – Comincia con gli auguri di Fiorello e del cast di Viva Rai2 la vigilia dei festeggiamenti per gli 87 anni di Pippo Baudo. “Auguri, ti vogliamo bene e ti aspettiamo sempre. L’anno prossimo se ci dovesse essere un’altra edizione promettimi che verrai alla prima puntata”, gli chiede Fiorello. “Te lo prometto, anzi, te lo garantisco. Sono sicuro che la seconda edizione ci sarà” la risposta del popolare conduttore. “Hai seminato benissimo. Hai tracciato la strada e noi la stiamo seguendo tutti quanti, tutti. Chi fa questo mestiere oggi segue la strada tracciata dal grande Pippo”, replica Fiore. “Sono il maestro”, ride Baudo. “Eh Pippo, ormai ci siamo: Amadeus fa cinque festival di fila, ormai ti raggiunge!”. Baudo replica pronto: “Ma io ne ho fatti tredici! Campa cavallo! Tredici sono tanti!”. Tra i maestri della televisione italiana esordì in Rai negli anni Sessanta e nel 1968 presenta il suo primo Festival di Sanremo, di cui detiene il record di conduzioni. All’Ariston infatti ci è tornato per altre 12 volte durante la sua lunghissima carriera sul piccolo schermo. Sono decine e decine i programmi di successo presentati da Baudo, che lo hanno reso per decenni uno dei conduttori di punta della tv pubblica. Catanese di Sant’Agata di Militello, all’anagrafe Giuseppe Raimondo Vittorio Baudo, si laurea in Giurisprudenza ma, innamorato del mondo dello spettacolo, si sposta presto a Roma per inseguire il sogno del piccolo schermo. Il suo esordio in televisione arriva negli anni Sessanta e nella sua carriera presenta programmi di grande successo, da Canzonissima a Fantastico, da Senza rete a Domenica in, passando per Papaveri e papere e Mille lire al mese. Oltre 150 programmi, 13 edizioni del Festival di Sanremo, diversi film e anche brani musicali scritti pure per altri artisti: “Pippo nazionale”, così come viene chiamato dai suoi colleghi e dal pubblico, ha superato i 60 anni di carriera e ha coinvolto nei suoi show diverse generazioni. Ha portato alla ribalta artisti come Al Bano, Lorella Cuccarini, Heather Parisi, Laura Pausini, Gigi D’Alessio, Michelle Hunziker, Beppe Grillo, Tullio Solenghi, Eros Ramazzotti, Barbara D’Urso, Andrea Bocelli, Giorgia, Irene Grandi, Gianluca Grignani, Anna Tatangelo. Baudo è stato anche vittima di un attentato mafioso che nel 1991 distrusse la sua villa di Acireale, vicino a Catania. Ultimamente in tv Pippo Baudo si vede poco. Nell’estate del 2021 ha condotto La Grande Opera all’Arena di Verona su Rai 3 ed è stato Ballerino per una notte a Ballando con le stelle nella prima puntata di quell’anno. Poche presenze centellinate per non intaccare il ricordo del pubblico, “Techetecheté” il programma che rende omaggio ai grandi della tv, del cinema, della musica, a partire da domani alle 20.35 circa su Rai 1, comincerà la nuova serie con una puntata dedicata allo showman siciliano.
XGiove band d’apertura del concerto di Zucchero a Reggio EmiliaRoma, 7 giu. (askanews) – La band XGIOVE, già vincitrice del Premio Riunite La Band messo in palio da Cantine Riunite per la Miglior Band Emergente al Tour Music Fest 2022, della 60esima edizione del Cantagiro e arrivata a un soffio dall’Eurovision 2023 con il piazzamento al terzo posto nel Contest “Una voce per San Marino”, sarà opening act del concerto/evento che celebra i 40 anni di carriera di Zucchero “Sugar” Fornaciari nel “Diavolo in Re Tour” il 10 giugno sul palco dell’RCF Arena di Reggio Emilia.
La band marchigiana composta da 5 eclettici elementi che si è fin da subito guadagnata un posto tra le migliori rivelazioni degli ultimi anni e che ha lanciato proprio il 26 maggio il nuovo singolo “Il cuore sul cortile”, prodotto da Valter Sacripanti e dal Tour Music Fest, con il sostegno di Cantine Riunite, e che ha annunciato sui suoi social le prossime attività live, avrà l’onore di aprire il concerto di uno dei più grandi artisti italiani riconosciuto anche a livello internazionale prendendo parte a una festa live attesa da tutti i fan nella città natale del noto musicista, durante la quale si ripercorreranno i suoi più grandi successi e le hit più celebri. In apertura al concerto di Zucchero “Sugar” Fornaciari ci sarà quindi la formazione marchigiana nata nel 2018 e composta da Nicolò Buccioni (voce e fisarmonica), Ludovico Bartolozzi (tastiere), Federico Piermartire (batteria), Giacomo Strappa (chitarra elettrica) e Andrea Massetti (basso). Fin dagli esordi hanno partecipato con successo a numerosi festival, contest e presentazioni. Una lunga gavetta e “formazione” sul campo che li ha portati ad aggiudicarsi dei traguardi significativi, come il primo posto al Tour Music Fest 2022, la vittoria al Festival dell’Adriatico – Premio Alex Baroni, il terzo posto a Sanremo Rock & Trend 2019, fino ad arrivare ad un passo dall’Eurovision Song Contest 2023 conquistando il terzo posto nel contest Una voce per San Marino. Numerosi anche gli opening act a supporto di artisti come Caparezza, Litfiba, Bandabardò, Gabry Ponte, ai quali si aggiunge ora anche Zucchero. Annunciate anche le prossime date live dei XGIOVE: il 16 luglio – Square Music Festival – Opening Le Vibrazioni, Piane di Montegiorgio (FM); il 23 luglio – San Marino Eurolive, Campo Bruno Reffi (RSM); l’11 agosto – Bambù Festival – Opening Carl Brave, Monte Urano (FM).
Marateale: il produttore Tarak Ben Ammar ospite dell’edizione 2023Roma, 7 giu. (askanews) – Un altro nome di prestigio si aggiunge alla lista dei personaggi che saliranno sul palco della XV edizione di “Marateale – Premio internazionale Basilicata” che si terrà dal 25 al 29 luglio a Maratea, nella “perla del Tirreno”, presso l’Hotel Santavenere.
Grande attesa per le novità di questa nuova edizione della kermesse “di cinema per il cinema” che vede in prima linea gli organizzatori Antonella Caramia (Associazione Cinema Mediterraneo) e Nicola Timpone (Direttore artistico della manifestazione). Tra i primi ospiti attesi il proprietario e Presidente di Eagle Pictures, Tarak Ben Ammar. Produttore di fama internazionale, ha prodotto film che hanno fatto la storia del cinema come “Pirati” di Roman Polanski e “La Traviata” di Franco Zeffirelli e lavorato con grandi registi tra i quali Steven Spielberg, Roberto Rossellini, Terry Gilliam, George Lucas e Brian de Palma.
Tarak Ben Ammar ha acquisito Eagle nel 2007, ormai 16 anni fa per darne un’espansione mondiale e ha distribuito grandi successi tra cui “Coda” vincitore premio Oscar® come Miglior Film nel 2022 e “Green Book” vincitore del Premio Oscar® come Miglior Film, che ha superato in Italia il milione di presenze, diventando il film Premio Oscar® che ha incassato di più negli ultimi 15 anni. Inoltre, “House of Gucci”, il Premio Oscar® “Il discorso del re”, “La passione di Cristo”, “American Hustle – L’apparenza inganna”, “Il lato positivo”, la saga “Twilight”. Nel 2022 i grandi successi campioni di incassi nel mondo “Top Gun: Maverick” e “Scream 5”. Da maggio 2023 ha l’esclusiva per la distribuzione in Italia di tutti i film Sony in Italia e sempre con Sony nel 2022 ha co-prodotto il nuovo film con protagonista Denzel Washington, “Equalizer 3”, le cui riprese si sono svolte interamente in Italia. A luglio distribuirà l’atteso settimo capitolo della saga “Mission: Impossible”.
“Siamo davvero orgogliosi di annunciare la presenza di Tarak Ben Ammar, un imprenditore che sin dall’inizio del suo percorso professionale si è messo al servizio della settima arte” commentano Antonella Caramia e Nicola Timpone. Il nome di Tarak Ben Ammar va ad aggiungersi a quelli di Francesca Fagnani e di Pio e Amedeo annunciati nei giorni scorsi. Nei prossimi giorni verranno svelati ulteriori dettagli sul programma dell’edizione 2023 di “Marateale – Premio internazionale Basilicata” assieme agli altri nomi del cast artistico che saliranno sul palco della manifestazione.
La Iuc presenta la stagione 2023-24, fra star e innovazioneRoma, 6 giu. (askanews) – Un ricco e originale programma di 36 concerti, affidati ad alcuni fra i più grandi interpreti della scena internazionale, con un repertorio che abbraccia sette secoli di storia della musica: è la stagione 2023-24 che la Iuc – Istituzione Universitaria dei Concerti – proporrà dal 13 ottobre 2023 al 18 maggio 2024, presentata oggi a Roma.
‘La stagione che ci attende offre un colpo d’occhio straordinariamente inclusivo sulle diverse espressioni musicali – ha affermato il Direttore artistico Giovanni D’Alò – Questa ampiezza di vedute, che ci permette di spaziare dalla Messa di Notre-Dame di Machaut alle composizioni dei nostri giorni, è il frutto di una ricerca costante nei repertori meno battuti e di un dialogo costruttivo con gli artisti. D’altra parte, pur essendo una stagione aperta a tutti, il nostro pubblico di riferimento sono gli studenti. La loro ricettività e la loro vivacità intellettiva sono il nostro motore’. L’inaugurazione di stagione sarà venerdì 13 ottobre alle ore 20.30 con replica sabato 14 ottobre alle ore 17.30 e riporterà in Aula Magna l’Orchestra da Camera Canova e il suo fondatore/direttore Enrico Saverio Pagano: artisti che già da due stagioni sono in residenza presso la Iuc, a conferma dell’attenzione e della valorizzazione del talento dei giovani da sempre perseguita dall’istituzione universitaria. In programma la Quinta Sinfonia di Beethoven e il Secondo Concerto per pianoforte e orchestra di Chopin con Leonora Armellini come solista. Alla Canova e al giovanissimo Enrico Pagano, reduce dal successo dell’Orfeo ed Euridice di Gluck al Teatro Verdi di Trieste, sarà affidata anche la serata finale della stagione, il 18 maggio, con un personalissimo ordito novecentesco che intreccia musiche di Glass, Britten, Sibelius e Vaughan Williams.
Dopo la doppia serata dell’inaugurazione, i concerti saranno come da tradizione il martedì sera e il sabato pomeriggio all’Aula Magna della Sapienza. Enrico Saverio Pagano dirigerà anche l’Onci-Orchestra Sinfonica Nazionale dei Conservatori Italiani e il Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia nel Requiem ‘Stringeranno nei pugni una cometa’ di Silvia Colasanti, in prima esecuzione a Roma. Un progetto reso possibile grazie alla collaborazione con il Ministero dell’Università e della Ricerca e con l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Scritto su commissione del Festival di Spoleto, allora diretto da Giorgio Ferrara, come momento di riflessione sul terremoto che colpì il Centro Italia nel 2016, il Requiem della compositrice romana si propone come un ‘atto vivificante che si avvicina senza retorica a un enorme dolore collettivo’. Concepita per Soli, Coro e Orchestra la composizione accosta testi latini della liturgia a nuovi versi scritti dalla poetessa Mariangela Gualtieri che sarà anche voce recitante, in scena con il mezzosoprano Monica Bacelli e Massimiliano Pitocco al bandoneon. Star internazionali Aprirà la kermesse dei grandi ospiti internazionali il tenore inglese Ian Bostridge, artista che non ha bisogno di presentazioni, basti dire che è unanimemente riconosciuto come uno dei maggiori interpreti di sempre del repertorio liederistico. Accompagnato al pianoforte da Julius Drake, torna in Aula Magna con uno dei suoi cavalli di battaglia, il ciclo Die Winterreise di Franz Schubert, autentico manifesto della letteratura musicale romantica.
Grande ritorno a Roma dopo oltre vent’anni di assenza per Andrei Gavrilov, famosissimo pianista di scuola russa, con un approccio innovativo alla musica frutto anche dei suoi studi di filosofia e religione, in un intenso programma che prevede 4 Notturni di Chopin, la Sonata in si minore di Liszt e Quadri di un’esposizione di Musorgskij. Altro pianista russo di straordinaria profondità e versatilità, Nikolai Lugansky si propone per la prima volta alla Iuc con pagine di Mendelssohn, Chopin, Rachmaninov e la mirabile trascrizione lisztiana della Morte di Isotta di Wagner. Pianista riverito internazionalmente per la sua ineguagliata capacità di fondere musicalità e virtuosismo, Marc-André Hamelin presenterà un caposaldo del Novecento storico come la Sonata ‘Concord’ di Charles Ives, le Waldszenen di Schumann e il famosissimo Gaspard de la Nuit di Ravel.
Graditissimo ritorno quello di Angela Hewitt, pianista che in 35 anni di carriera ha ottenuto importanti riconoscimenti, tra cui la qualifica di membro dell’Ordine dell’Impero Britannico. Artista molto legata all’Italia, in particolare all’Umbria dove quindici anni fa ha fondato il Trasimeno Music Festival, alternerà musiche di Mozart e Schumann. La parata pianistica continua con il francese Pierre-Laurent Aimard, uno dei maggiori specialisti di musica del’900, che dedica un concerto a György Ligeti nel centenario della nascita. ‘Ligeti ha cambiato radicalmente il suono del pianoforte… la sua grande immaginazione ha creato un nuovo universo e un nuovo modo di scrivere per lo strumento’, ha detto Aimard che ha a lungo collaborato con il compositore ungherese. Il programma delinea suggestive simmetrie tra Musica Ricercata di Ligeti e una selezione di Bagatelle di Beethoven, tra gli Studi di Ligeti, Debussy e Chopin. Ormai un habitué della Iuc il fuoriclasse francese Lucas Debargue può considerarsi ufficialmente ‘artista in residenza’ essendo allo studio con lui progetti che lo legheranno all’Istituzione anche nei prossimi anni. Esemplare della sua originalità l’accostamento di autori dalle sensibilità apparentemente lontane come Beethoven e Chopin e anche l’omaggio a Gabriel Fauré, uno dei grandi musicisti francesi a cavallo tra Ottocento e Novecento. Prosegue il ciclo di Alexander Romanovsky dedicato all’integrale dell’opera per pianoforte solo di Sergej Rachmaninov in occasione del 150° anniversario della nascita. Spicca poi la presenza del pluripremiato violoncellista francese Gautier Capuçon. Acclamato per la sua musicalità espressiva, l’esuberante virtuosismo e la profonda sonorità del suo strumento (un Matteo Goffriller del 1701 ‘L’Ambassadeur’), il talentuoso violoncellista affronterà in una sola serata l’integrale delle Sonate per violoncello e pianoforte di Beethoven accompagnato dal suo partner abituale Frank Braley. Tra i violinisti più apprezzati della nuova generazione, il 36enne anglo-norvegese Charlie Siem annovera tra i suoi fans anche Lady Gaga e Katy Perry. Interprete di grande eleganza, Siem sarà in scena con il pianista Marco Scolastra per un concerto all’insegna del virtuosismo (Grieg, Ysaÿe, Kreisler, Paganini, Wieniawski) con un momento di riflessione in occasione del Giorno della Memoria con l’esecuzione di Baal Shem – Tre quadri di vita Cassidica del compositore svizzero Ernest Bloch, ispirati alla liturgia e al folclore ebraico. Musica antica e musica su strumenti originali Jordi Savall è sicuramente uno dei principali attori della rivalutazione della musica storica, per oltre cinquant’anni ha riscoperto e portato nelle sale musicali di tutto il mondo meraviglie musicali altrimenti lasciate nell’oscurità. Legatissimo alla Iuc, il maestro catalano torna alla testa del suo ensemble Hespèrion XXI con uno dei suoi programmi più acclamati, Folías e Canarios, itinerario affascinante tra antiche danze della Spagna, che per vie misteriose si sono diffuse in mezza Europa, dall’Italia meridionale alla Scozia, all’America del Nord. In pieno barocco ci porta anche Samuel Mariño, sopranista venezuelano unanimemente apprezzato per la naturale brillantezza e l’agilità della sua voce che gli hanno consentito in breve tempo di affermarsi come uno dei giovani cantanti più interessanti nel panorama internazionale. Con il Concerto de’ Cavalieri diretto da Marcello Di Lisa, Samuel Mariño propone arie tra le più belle e rappresentative della vocalità barocca, tra Vivaldi, Händel e Alessandro Scarlatti. Sempre nello stesso ambito temporale si colloca il concerto dell’Ensemble Barocco di Napoli con Laura Pontecorvo al flauto traversiere e Tommaso Rossi al flauto dolce e flauto traversiere. Nato dal desiderio del compositore Pasquale Corrado di cimentarsi con la scrittura per un ensemble di strumenti barocchi, questo progetto include in prima romana il suo Black Telemann ispirato al famoso concerto per flauto dolce, flauto traversiere, orchestra d’archi e basso continuo scritto da Georg Philipp Telemann, intorno al quale è strutturato tutto il programma, tra stile francese, stile italiano, ispirazione polacca e altre culture europee. Come il titolo Absolute Boccherini lascia intendere, il concerto del violinista Fabio Biondi con Europa Galante esplora composizioni per vari organici del geniale compositore lucchese, tra cui il Quintetto ‘Fandango’ per chitarra, archi e nacchere, e le celebri variazioni su La Ritirata di Madrid. No Limits Questa sezione della programmazione prende spunto dal titolo del concerto del violinista ‘rocker’ Alessandro Quarta che, con il suo quintetto, sarà protagonista di un incredibile viaggio tra vari mondi musicali, dal rock alla classica, dal jazz al pop, da Morricone a Piazzolla, con arrangiamenti originali scritti dallo stesso Quarta, eclettico anche come compositore. Altra avventura musicale è quella di Cristina Zavalloni nel mondo di Nino Rota attraverso canzoni che raccontano la storia del cinema e della società italiana: da Gelsomina alla Dolce vita, dalla Canzone arrabbiata fino a una travolgente Pappa col pomodoro. Compagni di viaggio: Gabriele Mirabassi al clarinetto, Manuel Magrini al pianoforte, Stefano Senni al contrabbasso. Per i 100 anni della nascita di Luigi Nono è nato il progetto L’Ascolto e lo Spazio del Ready Made Ensemble diretto da Gianluca Ruggeri con Gianni Trovalusci al flauto basso e Alvise Vidolin alla regia del suono: una serata che accosta la Messe de Notre-Dame di Guillaume de Machaut in un’esecuzione secondo le caratteristiche acustiche della cattedrale di Reims, un mottetto di Guillaume Dufay e Das Atmende klarsein di Luigi Nono su testi di Massimo Cacciari, la cui prima romana avvenne nel 1982 proprio all’Aula Magna della Sapienza alla presenza del compositore. Un altro apporto al centenario di György Ligeti (dopo quello di Aimard) è il concerto del violoncellista Enrico Bronzi con l’Ensemble Muzsikás che ricorda le radici popolari del linguaggio ligetiano, fondendo letteralmente i vari movimenti di due Sonate del compositore ungherese con esuberanti musiche e danze della tradizione magiara. Ancora un viaggio pieno di sorprese, stavolta nella musica italiana, è il progetto Da Monteverdi a Mina con il gruppo barocco Soqquadro Italiano e la carismatica voce di Vincenzo Capezzuto. Fondato da Claudio Borgianni l’ensemble è considerato tra i più originali ed innovativi dell’odierno panorama europeo, con un repertorio che spazia dalla musica antica al jazz, al pop e all’elettronica, in una ricerca continua tra passato e presente. In questa sezione non poteva mancare uno sperimentatore come il violoncellista e compositore Giovanni Sollima che, con Il Pomo d’Oro e Federico Guglielmo violino concertatore, propone un programma d’ispirazione mediorientale dal titolo Al bubduqyyia – Il Concerto Perduto che accosta composizioni dello stesso Sollima e di Vivaldi a musiche tradizionali albanesi e cipriote. Una première assoluta alla Iuc quella di Romanza Criminale con l’Ensemble La Terza Prattica, Susanne Bungaard voce e percussioni, Massimiliano Toni al clavicembalo, tastiere, arrangiamenti e direzione musicale, i live electronics del sound engineer Oscar Mapelli e la mise en espace di Deda Cristina Colonna. Una passionale ‘crime story’ che dalla Roma barocca arriva ai tempi moderni, unendo stili e mondi sonori apparentemente lontani, Giulio Caccini e Armando Trovajoli, Girolamo Frescobaldi e Romolo Balzani, Giacomo Carissimi e Francesco De Gregori. Riflessione tra passato e presente, tradizione e sperimentazione è ‘7’ – Meditazione su Septem verba Christi in cruce di Joseph Haydn per percussioni, baritono ed elettronica (2023) del compositore romano Marcello Filotei. Commissionato e trasmesso in prima mondiale radiofonica da Radio Vaticana lo scorso aprile, il pezzo è atteso in prima assoluta in concerto martedì 27 febbraio nell’esecuzione dell’Ars Ludi Ensemble con Gianluca Ruggeri maestro concertatore e la partecipazione del baritono Patrizio La Placa, cantore della Cappella Musicale Pontificia Sistina. Giovani ‘un certain regard’ Da sempre mission centrale dell’Istituzione Universitaria dei Concerti è quella di promuovere giovani musicisti di talento, come nel caso del 23enne violinista spagnolo Javier Comesaña (Premio Heifetz 2021) al suo debutto romano. Con Matteo Giuliani Diez al pianoforte proporrà un programma che unisce lo stile tipicamente spagnolo di Enrique Granados (la sua Sonata per violino e pianoforte di rarissima esecuzione), quello francese di Debussy, Stravinskij e Messiaen e un omaggio all’Italia con la Sonata di Ottorino Respighi. Debutta a Roma in recital solistico il pianista russo Lukas Geniuas, 32 anni, musicista dalla carriera internazionale già ben avviata la cui innata curiosità spinge ad ampliare continuamente i suoi interessi musicali, dal barocco al contemporaneo. In quest’ottica s’iscrive il programma di questo concerto che vede la prima esecuzione a Roma della prima versione (1907) della Sonata n. 1 di Rachmaninov ma anche l’inconsueto Rubinstein in Berlin, un brano del 2008 per ‘pianista parlante’ dello statunitense Frederic Rzewski, con il testo tratto dai diari di Arthur Rubinstein. Prima volta a Roma anche per la violinista britannica Leia Zhu, classe 2006, enfant prodige dotata di un talento naturale che le ha consentito a soli 14 anni lo straordinario debutto con la London Symphony Orchestra diretta da Sir Simon Rattle: con la rinomata orchestra Festival Strings Lucerne diretta da Daniel Dodds, Leia eseguirà il Concerto in re minore per violino e archi di Mendelssohn e il Rondò ‘La campanella’ di Paganini. Fiore all’occhiello dell’Accademia Chigiana (dove ha ottenuto il Diploma d’Onore di Antonio Meneses), fresco vincitore del Concorso Kachaturian e già lanciato verso una brillante carriera, il violoncellista Ettore Pagano è un talento tutto italiano. Sarà per la prima volta alla Iuc in un progetto con l’Orchestra Femminile del Mediterraneo diretta da Antonella de Angelis, che presenta musiche di Haydn, Part, Sollima ma riporta anche alla meritata attenzione del pubblico i lavori di due compositrici, Marianna Martines, viennese di origine spagnola del periodo classico, e Grazyna Bacewicz prima compositrice polacca a raggiungere fama internazionale nel secolo scorso (in collaborazione con il CIDIM- Progetto Circolazione Musicale in Italia). Confermata anche per questa stagione la rodata collaborazione con Avos Project – Scuola Internazionale di Musica, una delle realtà più attive e meritorie nel campo della specializzazione musicale, in una serata che vede sullo stesso palco i giovani musicisti di Avos Project insieme ai loro prestigiosi insegnanti Mario Montore, Massimo Spada, Andrea Obiso, David Romano, Mirei Yamada, Riccardo Savinelli e Diego Romano (musiche di Richard Strauss e Ernest Chausson). Quartetti d’archi Punto di forza e d’onore delle programmazioni sapientine, non manca naturalmente un focus sui quartetti d’archi. A cominciare dal Quartetto di Cremona, eccellenza cameristica mondiale legata alla IUC da un rapporto decennale in esclusiva su Roma. Dopo tanti progetti monografici, è la volta di Late Quartets, ciclo in due concerti in cui si esplorano opere della maturità di Shostakovich, Dvorák, Borodin, Beethoven, Janácek e Mendelssohn. Quest’anno inoltre ricorre il cinquantenario dalla fondazione del Quartetto Arditti, formazione di assoluto riferimento per moltissimi compositori novecenteschi e contemporanei che spesso hanno dedicato loro lavori ai quattro musicisti capitanati da Irvine Arditti. Percorso artistico che si riflette perfettamente nella scelta di eseguire brani ‘storici’ di Maestri del secondo Novecento (Penderecki, Berio e Xenakis) insieme a pezzi di autori viventi come la slovena Nina Senk e l’inglese James Clarke. Formato da tre strumentisti danesi e uno norvegese, il Danish String Quartet, pluripremiato per le sue registrazioni per la ECM, è giunto al suo ventesimo anno di attività e la Iuc gli fornisce l’occasione di debuttare finalmente a Roma. Acclamato per l’impeccabile livello tecnico-esecutivo e per l’originalità dei programmi, proporrà musiche di Purcell, Haydn, Shostakovich e Schumann. Al debutto romano anche i giovani del Quartetto Leonkoro doppiamente insigniti lo scorso anno del Primo Premio all’International String Quartet Competition della Wigmore Hall di Londra e del Concours Quatuors à Bordeaux: in programma il Quartetto op. 59 n. 1 ‘Razumovsky’ di Beethoven ma anche musiche di due autori di spicco del Novecento come Webern e Shostakovich.
Milano, 6 giu. (askanews) – Dai rifugi nei tunnel della metropolitana di Kiev al Teatro Arcimboldi di Milano. Domenica 9 giugno arrivano al TAM gli Okean Elzy, una delle più popolari rockband ucraine. La tappa milanese fa parte del tour “Help for Ukraine” nato con lo scopo di raccogliere fondi e di sostenere l’Ucraina e i suoi profughi.
Okean Elzy sono un simbolo della resistenza del popolo ucraino e nascono nel 1994 a Leopoli, ma la loro popolarità ha superato i confini del loro paese. La loro musica cattura e unisce, il loro sound personale e i testi diretti toccano l’anima. I concerti del gruppo sono sempre un evento emozionante e coinvolgente. La band ha abbattuto le barriere linguistiche con una proposta musicale caratterizzata da una combinazione di sound europeo, poesia ucraina e melodie slave. Proprio per questo motivo hanno suonato in molti paesi del mondo fra cui Polonia, Germania, Canada, Stati Uniti, Gran Bretagna, Australia.
CANZONI E RESISTENZA Il carismatico frontman del gruppo, Svyatoslav Vakarchuk, fin dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, ha sostenuto la difesa territoriale della regione di Leopoli. Il musicista visita i punti caldi del fronte, sostiene i difensori e presta assistenza volontaria ai bisognosi. Continua inoltre a ispirare i soldati e il popolo ucraino con la creatività, cantando canzoni nelle stazioni ferroviarie e nelle strade. Recentemente Svyatoslav Vakarchuk si è esibito alla centrale nucleare di Chernobyl.
La prima esibizione di beneficenza degli Okean Elzy si è svolta il 24 aprile 2021 nella metropolitana di Kiev, che è diventata un rifugio per migliaia di persone durante gli attacchi missilistici russi. Il concerto “I will be good” è stato trasmesso in onda su un telethon nazionale e più di 22 paesi si sono uniti alla trasmissione, per raccogliere fondi e acquistare attrezzature mediche per gli ospedali pediatrici di Mykolaiv e Zaporozhye. È lì che vengono portati i bambini feriti che subiscono amputazioni a causa della guerra. “Durante il nostro tour, ovviamente, raccoglieremo fondi per le necessità dei bambini ucraini che hanno sofferto durante questa terribile guerra. Sarà un’occasione anche per ricordare al mondo che gli ucraini oggi stanno combattendo non solo per il loro paese, ma stanno difendendo la democrazia, la libertà e lo sviluppo di tutta l’Europa, e spesso del mondo”, ha dichiaraato Vakarchuk.
IL TOUR Con l’inizio della barbara aggressione della Russia contro l’Ucraina, Okean Elzy ha iniziato il tour mondiale di concerti di “Help for Ukraine”. Gli obiettivi principali di questo tour non sono solo unire le persone di tutto il mondo per sostenere l’Ucraina e sostenere gli ucraini dispersi dalla guerra in tutto il mondo, ma anche raccogliere aiuti economici per l’Ucraina e i suoi cittadini. Ai concerti che hanno già avuto luogo in Europa in città come Berlino, Varsavia, Praga, Madrid, Helsinki, Tallinn, Riga, Francoforte e molte altre città europee hanno partecipato centinaia di migliaia di persone. Uno dei momenti più importanti e toccanti del tour è stata l’esibizione del frontman della band Slava Vakarchuk al concerto dei Coldplay a Bruxelles. Nella primavera del 2023, gli Okean Elzy continuano il tour in città europee come Parigi, Barcellona, Tel Aviv e anche nelle principali città del Nord America. In questi difficili tempi di guerra, la band Okean Elzy non interrompe la sua attività artistica. Nel giugno 2022, la band ha pubblicato la nuova canzone “Flowers of mine zones” che è diventata rapidamente l’inno dei soldati ucraini. La versione della canzone “Spring” di Okean Elsy – speciale progetto congiunto tra musicisti francesi e UNICEF Francia – per raccogliere aiuti per i bambini ucraini colpiti dall’invasione russa è stata pubblicata il 26 ottobre 2022.
Mantova, 5 giu. (askanews) – Si è concluso con un bagno di folla e passione il festival Trame Sonore di Mantova, che si conferma, con le sue 50.000 presenze di pubblico annuali, il luogo di incontro per eccellenza intergenerazionale dei più grandi cameristi internazionali – quest’anno ben 350 – ma anche degli amanti d’arte e musica da tutt’Europa, per una vera festa di 5 giorni, 4000 ore di musica e vita insieme.
L’edizione ha visto la straordinaria Martha Argerich in tre concerti cameristici che la grande pianista ha voluto regalare alla kermesse mantovana per celebrare il ritorno alla musica e perciò alla vita dell’amica di sempre Dora Schwarzberg, ferma dal suo ultimo concerto proprio a Trame Sonore nel 2016 a causa di un brutto incidente alla spalla. Sul palco del Teatro Bibiena e a Palazzo Ducale Martha Argerich, Dora Schwarzberg, ultima erede della scuola d’archi di Odessa, la figlia Nora Romanoff-Schwarzberg e l’allieva prediletta Lucy Hall, con il grande violoncello di Giovanni Gnocchi nell’ultimo appuntamento, hanno dato vita ad un excursus musicale di tre giorni nel cuore di Schumann, che si è rivelato sin da subito per il pubblico un’intensissima esperienza musicale, ma anche umana, un momento di condivisione collettivo di affetti e gioia di un vero cenacolo d’arte e vita al femminile. Finalmente tornata a pieno regime dopo gli anni della pandemia, quest’anno Trame Sonore ha decretato ancora una volta Mantova quale capitale mondiale della musica e dell’arte – pur senza corona ufficiale, ma per autentica e spontanea vox populi – con un flusso continuo di grandi star da tutto il mondo – Barnabás Kelemen, Nicolas Altstaedt, Sergey Malov, Alexandra Soumm, Danusha Waskiewicz, Suyeon Kang, Nurit Stark, Javier Comesana Barrera, Julio Garcia Vico, Michele Gamba, Ljuba Bergamelli, Laura Catrani, Gemma Bertagnolli, Marco Rizzi, Herbert Schuch, Maurizio Baglini, Jennifer Stumm, Andrea Lucchesini, Pablo Barragan, Alessandra Ammara, Roberto Prosseda, Silvia Chiesa, eccellenti ensemble di musica da camera e corale, i quartetti Hermes, Prometeo, Indaco, Pacific Vienna, Roland Greutter, i Solisti della NDR Elb Philharmonie, MDI Ensemble, Ensemble Zefiro, i giovani talenti del Mozarteum con il loro leader Giovanni Gnocchi – tra sale museali d’incanto e residenze private di pregio artistico per rivivere la vera matrice intima della musica da camera, il salotto.
E con grande soddisfazione il direttore artistico Carlo Fabiano ha annunciato le date per il 2024 (29 maggio-2 giugno): “La qualità dei concerti ha trovato conferma e, se possibile, si è rivelata anche superiore a quella delle passate edizioni. Ma l’elemento più forte e distintivo di quest’edizione, che ci ha riportato finalmente ai numeri e al clima festoso pre-Covid, è fuori di dubbio l’amicizia, che la musica da camera sa esprimere al massimo grado. Trame Sonore è un momento unico e inclusivo di incontro tra musicisti: l’amicizia vi trova il suo luogo naturale. Su tutti svetta l’esempio straordinario offerto dalla grande Martha Argerich che ha voluto donarci la sua arte proprio in un gesto d’affetto incondizionato nei confronti dell’amica di sempre Dora Schwarzberg. Ma amicizia ha saputo esprimere anche il nostro Alexander Lonquich, che dalla prima edizione ci omaggia della sua presenza sua e dei musicisti a lui più affini. Amicizia è quella di un’icona della musica di sempre come Alfred Brendel che alla veneranda età di 93 anni attende l’happening mantovano come appuntamento annuale da non mancare. Un gesto d’amicizia straordinario è quello che ci hanno rinnovato i musicisti dell’Orchestra da Camera di Mantova che si sono divisi tra 5 serate d’impegno corale sul palcoscenico principale e decine di concerti cameristici con cui hanno arricchito l’edizione. In sostanza da tutti un trionfo di vicinanza e di affetto, teso a dimostrare quanto l’energia che sa trasmettere la musica voglia e debba avere una funzione sociale: unire le persone e nutrire di bellezza le anime, migliorando le nostre vite”.
Francesco Renga e Nek danno appuntamento a “Il solito lido”Milano, 5 giu. (askanews) – Ironia, irriverenza, un pizzico di sound anni 80 e la leggerezza tipica dell’estate italiana: sono questi gli ingredienti de “Il solito lido” (Epic / Sony Music) il nuovo brano di Francesco Renga e Nek Filippo Neviani, fuori venerdì 9 giugno e da ora in pre-save e pre-add.
Scritto e composto da Francesco Renga, Davide Sartore e Diego Ceccon e prodotto da Nek, Enrico Brun e Marco Paganelli, “Il solito lido” racconta la disillusione e il disincanto di una generazione, la nostra – dichiarano gli artisti. E lo fa con l’ironia di chi sa che la vita va sempre vissuta alla ricerca della felicità, affrontata col sorriso e con il cinismo garbato di chi ha gli strumenti per poterlo fare, perché molte cose sono già successe e molti colpi li abbiamo già parati. “E cammino a passo lento verso la fine del mondo… con la camicia e l’infradito” sono la rappresentazione plastica del momento che ognuno di noi sta vivendo. Renga e Nek presenteranno il brano sul palco durante il tour che li vedrà protagonisti insieme in tutta Italia dal 2 luglio e che culminerà in due eventi speciali, il 5 settembre all’Arena di Verona (che ha già superato i 9000 biglietti venduti) e sabato 7 ottobre al Mediolanum Forum di Assago – Milano.