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Musica, esce il 3 novembre il nuovo libro di Massimo Cotto sul rock

Musica, esce il 3 novembre il nuovo libro di Massimo Cotto sul rockRoma, 29 ott. (askanews) – Dal 3 novembre sarà disponibile in libreria e negli store digitali “Il rock di padre in figli” (Gallucci Editore), il nuovo libro del giornalista Massimo Cotto, un’immersione nella storia e nell’anima di un genere musicale che ha segnato la cultura contemporanea.

Nel libro Massimo Cotto si rivolge a suo figlio sedicenne e con lui a tutte le ragazze e i ragazzi di oggi per raccontare il rock, i suoi riti e la sua bellezza, la ribellione e l’estasi. Un libro dedicato a una generazione che non vanta il rock nel proprio bagaglio culturale, a cui spiegare perché il rock è stato ed è così fondamentale, non solo a livello musicale, ma anche personale, perché ha avuto la capacità di cambiare la vita. Massimo Cotto, a tal fine, ha costruito un monologo appassionato che racconta le storie di grandi artisti simbolo di questo stile a cui affianca il ricordo di episodi vissuti in prima persona: da Elvis Presley a Jim Morrison, da Patti Smith a Bruce Springsteen, dai Metallica ai Rolling Stones, dai Pink Floyd a Bob Dylan, dai Cure ai Queen, passando anche per molti altri grandi nomi della musica internazionale che hanno fatto la storia del rock.

“Il rock di padre in figli*” è un libro per tutte le età: per gli adolescenti, interessati a capire un fenomeno musicale che ha attraversato i decenni e cambiato, a volte, il corso della storia, e per gli adulti, per cui il rock non rappresenta solo un genere musicale, ma uno stile di vita. All’interno del libro due QR code per visualizzare su YouTube e su Spotify la speciale “playlist dell’isola deserta” creata da Massimo Cotto con i brani indispensabili per scoprire e imparare ad amare il mondo della musica.

Massimo Cotto, nato ad Asti nel 1962, è autore di 73 libri, giornalista professionista, esperto di musica, DJ radiofonico, autore televisivo e teatrale, presentatore e direttore artistico di numerosi festival e rassegne. Oggi è una delle voci più note di Virgin Radio, dove ogni mattina conduce il programma Rock & Talk, ma in passato ha parlato ai microfoni di Radio Rai (con cui ha collaborato per oltre vent’anni e dove è stato per quattro anni responsabile artistico di Radio Uno), Radio 24 e Radio Capital. Ha collaborato con diversi quotidiani e scritto per le principali riviste italiane e internazionali, tra cui l’americana Billboard e la tedesca Howl!. Nel 2010 è stato tra gli autori del Festival di Sanremo. Dal 2017 al 2019 ha presieduto la giuria del Primo Maggio di Roma. Per diversi anni è stato alla guida di Sanremolab e Area Sanremo. Dal 2021 è Ufficiale della Repubblica Italiana per la sua attività “sempre caratterizzata da una particolare attenzione al sociale”. Negli ultimi anni è stato interprete di diversi spettacoli teatrali, tra cui “Chelsea Hotel”, “Rock Bazar” e “Decamerock”. Per Gallucci editore ha pubblicato “Il Re della Memoria”, vincitore del Premio Selezione Bancarella 2023.

Il docufilm “Bojan, Dietro il Sorriso” su Rakuten Tv dal 3 novembre

Il docufilm “Bojan, Dietro il Sorriso” su Rakuten Tv dal 3 novembreRoma, 29 ott. (askanews) – Rakuten Tv lancia “Bojan, Dietro il Sorriso”, un documentario che racconta nel dettaglio la carriera dell’attaccante catalano Bojan Krkic, evidenziando tutte le difficoltà vissute da uno dei più grandi talenti dell’FC Barcelona. Sarà disponibile sulla piattaforma in 42 paesi a partire dal 3 novembre.

Il documentario, che sottolinea costantemente l’importanza della salute mentale nella carriera del calciatore di Linyola, inizia con una conversazione tra Bojan Krkic e il Dottor Monseny, lo psicanalista che lo ha curato nei momenti più difficili all’FC Barcelona. Il colloquio con il dottore funge da filo conduttore per tutta la trama del film. La prima parte ripercorre la carriera di Bojan Krkic nelle giovanili dell’FC Barcelona e il suo debutto in prima squadra. Un periodo in cui si distingue come capocannoniere di tutta la storia de La Masia ma segnato anche da un difficile inizio in uno spogliatoio pieno di grandi nomi e di momenti complicati. Nonostante le lotte psicologiche e gli attacchi d’ansia, Bojan mostra un rendimento eccezionale sul campo, segnando 12 gol nella sua prima stagione, condividendo la prima linea con Thierry Henry, Ronaldinho o Samuel Eto’o.

Il documentario affronta nel dettaglio la controversia sulla decisione di Bojan di non unirsi alla nazionale spagnola per Euro 2008, dando priorità alla sua salute mentale. Questo episodio, fondamentale per la sua carriera, viene approfondito attraverso la testimonianza cruciale della madre, che chiarisce le ragioni di questa scelta decisiva. Contrariamente alla versione ufficiale, che parlava di gastroenterite, viene svelato il vero motivo, scatenando una polemica mediatica. In quest’altra parte del documentario viene esplorata la seconda fase di Bojan all’FC Barcelona, che coincide con l’arrivo di Pep Guardiola in prima squadra, una fase in cui Bojan inizia a perdere importanza all’interno del team. Un momento cruciale arriva in occasione delle finali di Champions League a Roma e Wembley, dove il catalano gioca appena un minuto. Di fronte a questa situazione, Bojan sceglie di lasciare il club della sua vita, l’FC Barcelona. Questo processo è doloroso ma gli permette di esplorare nuovi orizzonti e di ritrovare il suo senso di appartenenza in squadre come Stoke City, Roma, Ajax, Milan, Mainz, Alaves, Montreal e Vissel Kobe. Successivamente, torna al Barcellona, al Camp Nou, per ritirarsi e compiere il suo gesto d’addio. Questa esperienza lo trasforma in un Bojan molto più saggio e maturo, che guarda al futuro con speranza e determinazione. Testimonianze e interviste sono parti fondamentali del documentario. Appaiono star del calcio, familiari e amici che condividono la loro esperienza e il loro sostegno nei momenti più difficili della vita dell’attaccante: da Joan Laporta, presidente dell’FC Barcelona a Andrés Iniesta, compagno di squadra di Bojan all’FC Barcelona e al Vissel Kobe, da Gerard Piqué a Zlatan Ibrahimovic al dottor Josep Monseny, lo psicanalista di fiducia.

Questo documentario sarà un’esclusiva di Rakuten Tv e sarà disponibile in 42 paesi europei come parte della collezione Rakuten Originals.

Morto a 54 anni Matthew Perry, il Chandler della serie cult Friends

Morto a 54 anni Matthew Perry, il Chandler della serie cult FriendsRoma, 29 ott. (askanews) – E’ morto all’età di 54 anni l’attore Matthew Perry, divenuto famoso per aver interpretato il personaggio di Chandler nella pluripremiata serie tv degli anni ’90 Friends. Molti i messaggi di cordoglio dei fans sui social.

“Siamo incredibilmente rattristati dalla scomparsaprematura di Matthew Perry – scrive la Nbc su Facebook -. Ha portato così tanta gioia a centinaia di milioni di persone in tutto il mondo con il suo tempismo comico perfetto e la sua ironia. La sua eredità continuerà a vivere attraverso innumerevoli generazioni”. Matthew Perry, amatissima star della sitcom Friends, è stato trovato morto in una vasca a idromassaggio nella sua casa di Los Angeles, riferiscono fonti di polizia al Los Angeles Times. Non ci sarebbero segni di sostanze stupefacenti. Sul luogo sono arrivati polizia e ambulanze e poi la madre e il patrigno dell’attore; è stata aperta un’inchiesta.

Appena un anno fa, l’8 novembre 2022, era uscita la sua autobiografia “Friends, Lovers, and the Big Terrible Thing”, in cui raccontava senza filtri la lotta di tutta la sua vita con alcol e droghe. Era nato il 19 agosto del 1969 in Massachusetts da una giornalista canadese, Suzanne Marie Morrison, e dall’attore John Bennett Perry; cresciuto in Canada, dove la madre era diventata portavoce del primo ministro Pierre Trudeau (padre dell’attuale premier Justin Trudeau). A 15 anni era già a Hollywood a seguire i suoi sogni. Recitò nella sitcom di Fox Second Chance che divenne poi Boys Will Be Boys. Ma la celebrità vera – stellare, senza precedenti – arrivò con Friends, che ha contato 25 milioni di spettatori di media per ogni nuovo episodio. Dieci stagioni di successi, 52,5 milioni di americani sintonizzati nel 2004 per l’ultima puntata, un record che ha retto per tutti gli anni Duemila. Un successo che non invecchia, nonostante la sitcom non rispetti appieno i canoni del politically correct.

“Siamo devastati dalla morte del nostro caro amico Matthew Perry” scrive in una nota la Warner Bros. Television Group, che produceva Friends, che ricorda il suo “genio comico” e sottolinea: “La eredità vivrà nel cuore di tantissimi”. Il grande pubblico lo aveva rivisto in onda nel 2021 nell’attesissimo show Friends: The Reunion, uno speciale tv di un’ora che ripercorreva sullo stesso set le vicende della sitcom fra interviste e memorabilia. Dei sei attori, Perry era il più cambiato. L’anno dopo il libro autobiografico ha raccontato il peso delle delle sue dipendenze.

Tv, morto a 54 anni Matthew Perry il Chandler della serie Friends

Tv, morto a 54 anni Matthew Perry il Chandler della serie FriendsRoma, 29 ott. (askanews) – E’ morto all’età di 54 anni l’attore Matthew Perry, divenuto famoso per aver interpretato il personaggio di Chandler nella pluripremiata serie tv degli anni ’90 Friends. Molti i messaggi di cordoglio dei fans sui social.

“Siamo incredibilmente rattristati dalla scomparsa troppo presto di Matthew Perry – scrive la Nbc su Facebook -. Ha portato così tanta gioia a centinaia di milioni di persone in tutto il mondo con il suo tempismo comico perfetto e il suo arguziamento irascibile. La sua eredità continuerà a vivere attraverso innumerevoli generazioni”.

Il ritorno del fenomeno Rockets con l’album “Time machine”

Il ritorno del fenomeno Rockets con l’album “Time machine”Milano, 28 ott. (askanews) – Il viaggio nella storia della musica dell’album “Time machine” (Etichetta Intermezzo / RocketsGalactica), composto da 10 brani cult della musica italiana e internazionale coverizzati dai ROCKETS, prosegue con un ottimo successo in termini sia di download digitale (https://orcd.co/rockets-timemachine) sia di vendite delle versioni fisiche. Gli streaming complessivi del progetto discografico su Spotify hanno raggiunto 1.540.000 streams e la prima tiratura di vinili e cd è in esaurimento. Il brano più ascoltato dell’album è “Jammin’”, il cui video ironico e scanzonato è online sul canale YouTube della band da venerdì 27 ottobre. Il videoclip è stato realizzato interamente con l’intelligenza artificiale, che ha creato ad hoc anche un “cameo” di Bob Marley.

«Voglio ringraziare a nome di tutta la band i nostri fan più affezionati che aspettavano il ritorno dei Rockets – sottolinea il tastierista e frontman del gruppo Fabrice Quagliotti – ma anche tutte le persone che stanno dimostrando di averci scoperti ed apprezzati di recente. Soprattutto durante i nostri live e showcase mi rendo conto che anche i più giovani ballano e cantano nelle prime file. Un pubblico trasversale che ci sorprende e lusinga ogni giorno di più!» Tracklist “Time machine”: “Jammin’”, “Walk on the Wild Side”, “On the Road Again” (versione Originale del 1978 – Special Edit), “Piccola Katy”, “Sex Machine”, “Riders on the Storm”, “Rebel Yell” (promo single del 2003), “Rock’n’ Roll Robot” (feat. Alberto Camerini – guest vocalist), “Doot Doot” (versione originale del 2019 – tratto dall’album dei Rockets “Wonderland”) e “Last Train to London”.

La produzione musicale e l’arrangiamento dei brani di “Time machine” sono a cura di Fabrice Quagliotti e l’executive producer del progetto è Roy Tarrant. La band dei ROCKETS ha raggiunto fama a livello Italiano e mondiale tra gli anni Settanta e gli Ottanta vendendo milioni di dischi con brani come Future Woman, Space Rock, One More Mission, Electric Delight e soprattutto la reinterpretazione di On the Road Again (cover del brano omonimo dei Canned Heat) e Galactica, tormentone del 1980 che ha permesso loro di vincere il Telegatto come miglior gruppo straniero.

The Beatles: esce l’ultima canzone inedita “Now And Then”

The Beatles: esce l’ultima canzone inedita “Now And Then”Milano, 27 ott. (askanews) – Insieme o singolarmente, i Beatles hanno sempre avuto il talento di sorprendere. E ora, il 2023 ci porta una delle uscite più attese della loro storia, lunga e ricchissima di eventi. “Now And Then” è l’ultima canzone dei Beatles, scritta e cantata da John Lennon, sviluppata e lavorata da Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr e ora finalmente finita da Paul e Ringo oltre quattro decadi dopo.

“Now And Then” uscirà in contemporanea mondiale alle ore 15.00 (ora italiana) di giovedì 2 novembre via Apple Corps Ltd./Capitol/UMe. Il doppio lato A del singolo associa l’ultima canzone dei Beatles alla prima: il singolo UK di debutto della band del 1962, “Love Me Do”, completa perfettamente il cerchio. Entrambi i brani sono stati mixati in stereo e Dolby Atmos® mentre la copertina originale è stata realizzata dal rinomato artista Ed Ruscha. Il nuovo videoclip musicale di “Now And Then” debutterà venerdì 3 novembre. Ulteriori dettagli sulla première globale saranno annunciati a breve. Un film documentario della durata di 12 minuti, “Now And Then – The Last Beatles Song”, scritto e diretto da Oliver Murray avrà la sua première il 1° novembre. Sarà inoltre caricato sul canale ufficiale YouTube dei Beatles alle ore 20.30 (ora italiana). Il commovente corto racconta la storia dietro l’ultima canzone dei Beatles, attraverso materiale video esclusivo e parti commentate da Paul, Ringo, George, Sean Ono Lennon e Peter Jackson. Il trailer è disponibile qui: link Il documentario “Now And Then – The Last Beatles Song” sarà disponibile per la visione sul profilo ufficiale YouTube dei Beatles.

La storia dietro “Now And Then” inizia alla fine degli anni ’70, quando John ha registrato una demo con voce e piano nella sua casa, il Dakota Building a New York. Nel 1994 sua moglie, Yoko Ono Lennon, ha consegnato la registrazione a Paul, George e Ringo, assieme ad altre demo di John, “Free As A Bird” e “Real Love”, che sono state successivamente completate come nuove canzoni dei Beatles e pubblicate come singoli rispettivamente nel 1995 e nel 1996, come parte del progetto The Beatles Anthology. Nel frattempo Paul, George e Ringo hanno anche registrato nuove parti e completato un primo mix di “Now And Then” con il produttore Jeff Lynne. All’epoca le limitazioni della tecnologia hanno impedito di separare la voce e il piano di John per ottenere un mix pulito e limpido necessario a completare la canzone. “Now And Then” è stata così scartata, nella speranza di poterla rivisitare un giorno. Poi nel 2021 è uscita la docu-serie “The Beatles: Get Back”, diretta dal regista Peter Jackson, che ha sbalordito gli spettatori con l’acclamato lavoro di restauro della pellicola e dell’audio. Utilizzando la tecnologia audio MAL della WingNut Films, il team di Jackson ha ‘de-mixato’ la colonna sonora mono del film, riuscendo ad isolare gli strumenti e i vocals e tutte le singole voci all’interno delle conversazioni dei Beatles. Questo traguardo ha aperto le porte al nuovo mix di Revolver del 2022, tratto direttamente dai master tape originali a 4 tracce. Ciò ha portato alla domanda su cosa poter fare con la demo di “Now And Then”. Peter Jackson e i suoi tecnici del suono, guidati da Emile de la Rey, hanno applicato la stessa tecnologia alla registrazione originale casalinga di John, preservando la limpidezza e l’integrità della performance vocale originale, separandola dal pianoforte.

Nel 2022 Paul e Ringo hanno incominciato a completare il brano. Oltre alla voce di John Lennon, “Now And Then” contiene la chitarra elettrica e acustica registrata nel 1995 da George, una nuova parte di batteria di Ringo e il basso, la chitarra e il piano di Paul, che si accorda alla suonata originale di John. Paul ha aggiunto un assolo di chitarra slide ispirato a George; lui e Ringo hanno anche contribuito al pezzo realizzando i cori nel ritornello. A Los Angeles, Paul ha supervisionato una sessione di registrazione ai Capitol Studios per un arrangiamento d’archi nostalgico e squisitamente Beatles, scritto da Giles Martin, Paul e Ben Foster. Paul e Giles hanno anche aggiunto un ultimo, meraviglioso tocco: i backing vocals provenienti dalle registrazioni originali di “Here, There And Everywhere”, “Eleanor Rigby” e “Because”, intessuti nella nuova canzone utilizzando le tecniche perfezionate durante la lavorazione dello show e dell’album LOVE. La traccia finita è prodotta da Paul e Giles e mixata da Spike Stent.

Paul ha raccontato: “Ed eccola lì, la voce di John, chiara e limpida. È molto emozionante. E suoniamo tutti, è un’autentica registrazione dei Beatles. Penso che sia una cosa eccitante essere ancora al lavoro su musica dei Beatles nel 2023 e stare per pubblicare una nuova canzone che il pubblico non ha sentito”. Ringo ha affermato: “È stata l’esperienza che più ci ha avvicinato ad averlo di nuovo nella stanza con noi, è stato davvero emozionante per tutti. È stato come se John fosse lì, capite. È fantastico”. Olivia Harrison ha detto: “Nel 1995, dopo diversi giorni trascorsi in studio a lavorare alla traccia, George sentiva che le difficoltà tecniche con la demo erano insormontabili e ha concluso che non era possibile completare la traccia con uno standard sufficientemente elevato. Se fosse qui oggi, Dhani ed io sappiamo che si sarebbe unito a Paul e Ringo mettendoci tutto il cuore per completare la registrazione di ‘Now And Then’”. Sean Ono Lennon ha raccontato: “È stato incredibilmente toccante ascoltarli lavorare assieme dopo tutti gli anni trascorsi dalla morte di mio padre. È l’ultima canzone che mio papà, Paul, George e Ringo hanno avuto modo di fare insieme. È come una capsula del tempo ed è come se tutto fosse predestinato ad essere così”. C’è stato fermento e attesa per “Now And Then” fin da giugno, quando Paul ha annunciato per la prima volta una nuova canzone dei Beatles in un’intervista. Giovedì 2 novembre “Now And Then” sarà finalmente svelata al mondo. Quest’ultimo capitolo nella storia discografica dei Beatles sarà seguito dalle nuove edizioni dei due album-compilation da sempre viste come l’introduzione definitiva al loro lavoro.

Fedez: sarò direttore artistico a Sanremo. Ma è bufala di Fiorello

Fedez: sarò direttore artistico a Sanremo. Ma è bufala di FiorelloRoma, 27 ott. (askanews) – La Rai avrebbe proposto a Fedez la direzione artistica del Festival di Sanremo e lui starebbe seriamente pensando di accettare. Una news che ha sconquassato il mondo del web e non solo, anche perché in una recente intervista il cantante, a causa di quanto accaduto tra lui e Chiara Ferragni al Festival, aveva dichiarato che difficilmente avrebbe rimesso piedi a Sanremo. E mentre qualcuno parlava di una fake news, si è svelato l’arcano: si trattava di uno scherzo ordito da Fiorello insieme al suo scudiero Francesco Biggio.

Il cantante e produttore Fedez, ospite telefonico di Fiorello nell’ultima diretta di ‘Aspettando Viva Rai2!’, dopo aver risposto a domande sull’invito a partecipare al programma di Fabio Fazio, annuncia in diretta che la Rai gli ha proposto la direzione artistica del Festival di Sanremo e che lui starebbe seriamente pensando di accettare. Immediata la reazione di sorpresa di Fiorello e Fabrizio Biggio alla rivelazione del rapper che, dopo l’ultima partecipazione a Sanremo 2023, aveva escluso un suo possibile ritorno al Festival. La notizia-scoop viene rilanciata da Fiorello più volte nella diretta mattutina e diventa virale. Qualche ora dopo è lo stesso Fedez a svelare la ‘burla’. Il rapper ha pubblicato una serie di Storie su Instagram dove ha spiegato che la voce al telefono non era la sua, ma evidentemente di un imitatore, e che si è trattato di uno scherzo, tra l’altro perfettamente riuscito, di Fiorello. Nella “trappola” comunque sono caduti sia i followers che alcuni i giornali dove la notizia è stata riportata in dettaglio. “Amici giornalisti – ha spiegato Fedez – non ero io. Potete cortesemente pubblicare la smentita che mia nonna è convinta che sarò il nuovo Amadeus e non mi dorme più la notte?”.

Sorriso Diverso Roma Award a “Un oggi alla volta” e “Quattro Quinti”

Sorriso Diverso Roma Award a “Un oggi alla volta” e “Quattro Quinti”Roma, 27 ott. (askanews) – Sono stati assegnati i riconoscimenti “Sorriso Diverso Roma Award”, Premio in collaborazione con la 18esima edizione della Festa del Cinema di Roma, per le opere cinematografiche di interesse sociale che valorizzano la diversità e tutelano le fragilità delle persone e dei luoghi. Ad aggiudicarsi il titolo di miglior film italiano della XIII edizione “Sorriso Diverso Roma Award” sono ex aequo: “Un oggi alla volta” di Nicola Conversa, un’opera dalla fortissima valenza sociale per aver trattato il tema della malattia invalidante e il tema dell’inclusione riuscendo anche a donare un sorriso e “Quattro quinti” di Stefano Urbanetti un docu-film incentrato sul calcio dei non vedenti, un concreto esempio di inclusività e lotta alla discriminazione ed ai pregiudizi per un film accessibile a tutti grazie all’audiodescrizione e ai sottotitoli.

Ad aggiudicarsi il titolo di miglior film straniero è “Tehachapi” di J.R. e Tasha Van Zandt un esempio fulgido di integrazione di detenuti in un carcere di massima sicurezza negli Usa che dimostra come l’arte possa cambiare i luoghi e le persone. Presso lo Spazio Lazio Terra di Cinema della Regione Lazio, si è tenuta la consegna dei premi, con la partecipazione dell’attrice Vera Gemma, madrina della cerimonia, che con il film rivelazione “Vera” di Tizza Covi e Rainer Frimmel, ispirato alla sua vita, è in corsa ai prossimi Oscar in rappresentanza dell’Austria come miglior film straniero. “Il valore del cinema per me che l’ho respirato dalla nascita è immenso. Il cinema oltre che far sognare, può avvicinare a culture diverse, unire le persone in un’ unica grande autentica emozione, invitare a riflettere e toccare in profondo la coscienza e gli ideali. Il cinema non è quasi mai superficiale è un esperienza da vivere in sala al buio nella magia del grande schermo che sicuramente ci rende migliori” ha commentato.

“Il Premio Sorriso diverso Roma award alla Festa del Cinema di Roma offre al dibattito pubblico generato dal cinema sociale tre argomenti per la vita: rigenerazione, coraggio e uguaglianza” ha detto Diego Righini, presidente del Premio – con il film Tehachapi, dal carcere di massima sicurezza, in mezzo al deserto californiano, proponiamo l’arte come mezzo politico, per riqualificare i luoghi e la vita delle persone. Con ‘Un oggi alla volta’, il film diretto da Nicola Conversa, attraverso la storia di Aria, un’adolescente affetta da una malattia degenerativa offriamo un esempio di coraggio e voglia di vivere al massimo dei sentimenti anche di fronte l’irreparabile, infine con ‘Quattro quinti’ raccogliamo le testimonianze e i racconti di ognuno degli atleti ciechi evidenziando che i disabili hanno sentimenti come chiunque altro e non solo un pensiero alla loro disabilità”. Paola Tassone, direttore artistico del Premio: “I film scelti insieme a Paola Malanga mettono a confronto generazioni e società, accendono la riflessione sulle fragilità degli esseri umani senza lasciare spazio a inutili pietismi, esaltando il coraggio, il dolore e i traguardi raggiunti. La società sta subendo cambiamenti strutturali notevoli e questa pressione oggi più che mai si ripercuote sulla vulnerabilità e la debolezza dei sentimenti e inevitabilmente su famiglia e lavoro”.

Taylor Swift esce con l’attesissimo album 1989 (Taylor’s Version)

Taylor Swift esce con l’attesissimo album 1989 (Taylor’s Version)Milano, 27 ott. (askanews) – Dopo averlo annunciato a sorpresa lo scorso agosto, l’attesissimo album “1989 (Taylor’s Version)” di Taylor Swift è finalmente disponibile.

Questa è la quarta re-incisione della discografia di Taylor Swift , dopo “Fearless”, “Red” e “Speak Now”, uscito il 7 luglio, l’artista multiplatino ha deciso di regalare ai suoi fan anche 5 nuove canzoni, contenute in “1989 (Taylor’s Version)”: “Slut!” (Taylor’s Version) (From the Vault), da oggi in radio, “Say Don’t Go (Taylor’s Version) (From the Vault)”, “Now That We Don’t Talk (Taylor’s Version) (From the Vault)”, “Suburban Legends (Taylor’s Version) (From the Vault)” e “Is It Over Now? (Taylor’s Version) (From the Vault)”. L’album, che è stato pubblicato originariamente nel 2014 e che si è consolidato come uno dei migliori progetti di quell’anno, avendo ottenuto i GRAMMY come Album of the Year e Best Pop Vocal Album, oltre che essere certificato disco di platino in Italia con all’interno singoli come “Shake it off”, “Blank Space”, entrambi dischi di platino, e “We Are Never Ever Getting Back Together”, disco d’oro, ha già visto estratti “This Love (Taylor’s Version)” nel maggio 2022 come colonna sonora di “The Summer I Turned Pretty” e “Wildest Dream (Taylors’ Version)”, dopo che il brano era diventato virale su TikTok. Taylor Swift, questa notte, ha presentato così “1989 (Taylor’s Version)” attraverso un post su Instagram:

“Sono nata nel 1989, mi sono reinventata per la prima volta nel 2014 e una parte di me è stata reclamata nel 2023 con la riedizione di questo album che amo molto. Mai nei miei sogni più sfrenati avrei immaginato la magia con cui avreste cosparso la mia vita per così tanto tempo. Questo momento è un riflesso delle avventure che abbiamo attraversato e di tutto l’amore che c’è tra noi che brilla nell’ora più buia. Vi presento, con gratitudine e meraviglia, la mia versione di 1989. Vi stava aspettando” Con il suo “Eras Tour”, vicino al miliardo e mezzo di dollari di incasso (che le permetterà di battere il record detenuto da Elton John), Taylor non smette di stupire i suoi fan, con un live della durata di 3 ore, una scaletta composta da 44 brani che comprende tutti i suoi album tra cui le registrazioni “Taylor’s Version”. Il tour, che approderà anche in Italia allo Stadio San Siro con due date evento il 13 e il 14 luglio, sta generando sold out su sold out con il pubblico in delirio, tanto che durante gli show di Seattle il live ha registrato vibrazioni simili a quelle di un terremoto di magnitudo 2.3. Inoltre, Taylor ha deciso di regalare un bonus per tutto lo staff al lavoro sul tour, per un totale di 50 milioni di dollari.

Taylor ha raggiunto un record importante entrando nella Billboard 200 chart con dieci dei suoi album nella top 100, classificandosi come gli album più ascoltati questa settimana negli Stati Uniti. Agli MTV Video Music Awards di quest’anno ha collezionato il numero maggiore di candidature con 8 nomination, tra cui “Video of the Year”, categoria di cui detiene il record per aver vinto per tre anni consecutivi. Taylor Swift ha inoltre collezionato diversi premi tra la fine dello scorso anno e l’inizio dell’anno tra cui: quattro Grammy Awards, cinque MTV Video Music Awards e sei American Music Awards.

”The Other Son” è il Miglior film di Alice nella Città

”The Other Son” è il Miglior film di Alice nella CittàRoma, 27 ott. (askanews) – Annunciati i premi di Alice nella città, sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma. “The Other Son” di Juan Sebastián Quebrada è il Miglior Film del Concorso Internazionale; il riconoscimento è stato assegnato da una giuria di trentacinque ragazzi di età compresa tra i 16 e 19 anni con questa motivazione: “Un pugno nello stomaco per la sua dirompente potenza emotiva. Pellicola intensa e di pregiata fattura capace di scavare un solco nell’animo più profondo dello spettatore, suscitando un fecondo processo di immedesimazione. Per l’originale trattazione di temi universali come amore, dolore e lutto”.

A “Desiré” di Mario Vezza è andato il Premio Raffaella Fioretta come miglior film del Panorama Italia, assegnato da una giuria composta da Tarak Ben Ammar, Francesco Motta, Ivan Silvestrini, Yle Vianello, Alessandra De Tommasi, Riccardo Milani (Presidente onorario). Il riconoscimento di 3.000 euro sarà suddiviso in parti uguali tra il regista e il produttore. Premio speciale della giuria a “Bangarang” di Giulio Mastromauro. “L’unico documentario in concorso merita un’attenzione e una menzione speciale per la capacità emotiva di aver colto le sfumature del vissuto dei bambini di Taranto, raccontate dalle loro stesse parole. A volte confuse, tendono a imitare gli atteggiamenti degli adulti e quindi vivono il caos, il “bangarang” del titolo, che il regista ha saputo raccogliere così bene. Giulio Mastromauro non lo ha trasformato in altro, non lo ha edulcorato né ha forzato la spontaneità dei giovanissimi interlocutori. Anzi ha saputo fare un passo indietro con grande incisività” si legge nella motivazione. Inoltre, il Premio The Hollywood Reporter Roma per la migliore opera prima è andato a “To Leslie” di Michael Morris. É stato assegnato dalla giuria composta dalla direttrice di The Hollywood Reporter Roma, Concita De Gregorio, dalla giornalista Paola Natalicchio, dalla regista Francesca Mazzoleni, dalla cantante Noemi e dall’attrice e regista Michela Cescon. Menzione speciale per il miglior attore a Miguel Gonzalez per “The Other Son”; Menzione speciale per la miglior attrice a Mia Mckenna-Bruce per “How To Have Sex”. Menzione speciale uno sguardo sul futuro per la regia a Gianluca Santoni per “Io e il secco”.

Il Premio RB Casting per il miglior attore emergente è andato a ad Amanda Campana per “Suspicious Mind”. È stato assegnato da una giuria composta da Marina Marzotto (produttrice), Pino Pellegrino (casting director), Stefano Chiappi (agente). Infine, il Premio Pubblico Onde Corte è andato a “Fake shot” di Francesco Castellaneta. Il premio Siae a “Chiedo Scusa” di Francesco Piras, assegnato nell’ambito degli Shorts Film Days al miglior progetto presentato nel corso del laboratorio Unbox.