Sarah McKenzie pubblica il suo nuovo album “Without You”Roma, 16 ott. (askanews) – La pianista, compositrice e cantante jazz Sarah McKenzie pubblica il suo sesto album, “Without You”. Progetto di jazz brasiliano che trasmette il suo amore per la musica e la cultura brasiliana, “Without You” include numerose composizioni di Antonio Carlos Jobim insieme a quattro originali della McKenzie e alcune altre famose canzoni, tutte suonate con creatività e inventiva.
“Ho sempre amato la musica del Brasile, Tom Jobim, Elis Regina e naturalmente Astrud Gilberto”, dice Sarah McKenzie. “Ciò che amo particolarmente di Jobim è la semplicità e la chiarezza delle sue melodie, che si possono ricordare e cantare. Nel 2017 sono stata a Rio de Janeiro, ho suonato all’apertura ufficiale del jazz club Blue Note e anche in un famoso programma televisivo brasiliano chiamato ‘Encontro com Fátima Bernardes’. In varie serate ho suonato con musicisti locali, di enorme talento e grande generosità. Ho trascorso un periodo fantastico in Brasile. Ho sempre voluto registrare musica brasiliana, ma non un tipico album “cantante jazz fa un tributo al Brasile””. In quel concerto, che inaugurava il Blue Note jazz club di Rio, Sarah si è esibita con il brillante chitarrista brasiliano Romero Lubambo, che aveva già suonato nel suo album “Paris in the Rain” e che per anni ha accompagnato Astrud Gilberto nei suoi tour. Sarah ha poi incontrato il leggendario Jacques Morelenbaum, il violoncellista di riferimento di Antonio Carlos Jobim. La genesi di “Without You” è iniziata proprio in quel momento. Sorprendentemente, questi due grandissimi musicisti non avevano mai suonato né registrato insieme.
All’inizio del 2020, all’inizio della pandemia, Sarah contattò Jaques e Romero e registrò a distanza la sua versione di “Corcovado (Quiet Nights)” con i due maestri in formato trio. “Abbiamo pubblicato la nostra performance come video su Facebook, dove ha raccolto ben presto 1,8 milioni di riproduzioni ed è stata condivisa più di diciassettemila volte, il che è piuttosto sorprendente. Abbiamo avuto molte richieste da festival jazz e ci siamo esibiti all’Umbria Jazz Winter festival di Orvieto, in Germania e in Portogallo. Tutto è andato così bene che abbiamo deciso di registrare un album completo”. Con l’aggiunta del bassista Geoff Gascoyne (che ha lavorato regolarmente con Jamie Cullum e Michel Legrand), del famosissimo e versatile batterista Peter Erskine (Weather Report) e del percussionista Rogerio Boccato, che aveva già suonato nell’album “Secrets of My Heart” di Sarah, oltre a Bob Sheppard che ha fatto delle apparizioni come ospite al flauto e al sax soprano, “Without You” è diventato la realizzazione del sogno di Sarah McKenzie il cui obiettivo “era creare qualcosa di nuovo pur rendendo omaggio alla tradizione”.
L’album inizia con “Gentle Rain”, che è eseguita con un perfetto tempo lento che mette in risalto la sensualità e la natura cinematografica della canzone, permettendo agli ascoltatori di perdersi nella musica. “Corcovado” mette al centro dell’attenzione la splendida e limpida voce di Sarah durante un’interpretazione struggente, in cui il violoncello di Morelenbaum ha un ruolo centrale. Il primo brano originale di Sarah, “The Voice of Rio”, è dedicato ad Antonio Carlos Jobim ed evoca l’immagine di Rio de Janeiro. La sua “Mean What You Say” è una samba veloce che ricorda le performance del grande Joao Gilberto.
Aspettando Viva Rai2, Fiorello apre la nuova stagioneRoma, 16 ott. (askanews) – Inizio col botto per Fiorello sulla strada verso il ritorno in tv di ‘Viva Rai 2’ del prossimo 6 novembre, in diretta dal lunedì al venerdì su Rai2. Questa mattina lo showman ha suonato la sveglia per i suoi followers con una delle sue dirette Instagram, collegato da una postazione “improvvisata” in un bar di via di Vigna Stelluti, nel quartiere di Roma Nord.
Artista crossmediale unico nel suo genere, Fiorello in “Viva Rai2!” mette insieme la tv tradizionale, la piattaforma streaming con Rai Play, i social network e la radio: la grande novità di quest’anno, infatti, è che Rosario Fiorello torna su Rai Radio 2 con ‘Viva Rai2’ alle due del pomeriggio, a partire da lunedì 6 novembre. Tornando all’appuntamento di oggi, Fiorello ha intrattenuto come sempre i seguaci e gli spettatori social e su RaiPlay con la rassegna stampa, dominata dalle vicende legate alle scommesse nel mondo del calcio. Con tanti giocatori della nazionale ‘beccati’, ‘Fiore’ non ha potuto fare a meno di dire la sua sfogliando alcuni titoli di giornale, partendo da quello del ‘Corriere dello Sport’: “Questa è una cosa seria, ragazzi. Rischiano addirittura di saltare gli Europei. Ma menomale che ci sono loro, in questo momento qua”.
Lo showman non ha potuto poi fare a meno di ironizzare su questa vicenda delicata, partita dalla ‘confessione’ di Nicolò Fagioli, centrocampista della Juventus: “Fagioli è stato il paziente zero, come lo chiamo io. Ha raccontato tutto, è partito proprio dall’inizio ‘io giocavo a tombola’…”. E sulla vicenda ha infine ironizzato anche Tommaso Paradiso, ospite di questa puntata: “Visto che c’era la sosta nazionali, dovevano riempire un po’ i giornali…”.
”Io, noi e Gaber”, alla Festa di Roma il docufilm di Riccardo MilaniRoma, 16 ott. (askanews) – Nel ventennale della sua scomparsa, il genio libero di Gaber è pronto a rivivere sul grande schermo, autentico protagonista di un grande evento culturale e musicale nel panorama cinematografico. “Io, noi e Gaber”, il docufilm su Giorgio Gaber, scritto e diretto da Riccardo Milani, sarà presentato domenica 22 ottobre in proiezione speciale alla diciottesima Festa del Cinema di Roma. Promosso dalla Fondazione Gaber, il docufilm è prodotto da Atomic in coproduzione con Rai Documentari e Luce Cinecittà e distribuito da Lucky Red. Sarà disponibile nelle sale cinematografiche il 6, 7 e 8 novembre. Le prevendite sono disponibili da ora su https:// ionoiegaberalcinema.it/
Girato tra Milano e Viareggio, nei luoghi della vita di Giorgio Gaber, “Io, noi e Gaber” è il ritratto più che mai vivo e incisivo del Signor G., al centro di una delle pagine più preziose della storia culturale del nostro paese. Un viaggio esclusivo che attraversa tutte le fasi della sua carriera artistica: dai primissimi esordi nei locali di Milano al rock con Adriano Celentano, dal sodalizio artistico e surreale con l’amico Jannacci agli iconici duetti con Mina e alle canzoni con Maria Monti. Dagli anni della popolarità televisiva al teatro, con l’invenzione, insieme a Sandro Luporini, del Teatro Canzone, piena espressione del suo impegno politico e culturale. Sullo sfondo, come locus amoenus che tutto muove e in cui tutto converge, si staglia il Teatro Lirico di Milano, simbolo del vicendevole amore tra Gaber e il pubblico milanese, e che oggi porta il suo nome Teatro Lirico Giorgio Gaber. Attraverso la voce di familiari e amici, Riccardo Milani traccia un ritratto intimo e appassionato di Gaber, che include ad un tempo la sua storia personale – attraverso le parole della figlia Dalia e delle persone storicamente a lui più vicine – e una sinfonia di voci di colleghi e artisti che lo hanno vissuto e amato. Il docufilm vede la partecipazione speciale di Gianfranco Aiolfi, Massimo Bernardini, Pier Luigi Bersani, Claudio Bisio, Mario Capanna, Francesco Centorame, Lorenzo Jovanotti Cherubini, Ombretta Colli, Paolo Dal Bon, Fabio Fazio, Ivano Fossati, Dalia Gaberscik, Ricky Gianco, Gino e Michele, Guido Harari, Paolo Jannacci, Lorenzo Luporini, Roberto Luporini, Sandro Luporini, Mercedes Martini, Vincenzo Mollica, Gianni Morandi, Massimiliano Pani, Giulio Rapetti – Mogol, Michele Serra. “Giorgio Gaber è stato una persona importante della mia vita. Da piccolo mi ha divertito con l’allegria di Goganga, Il Riccardo o La Torpedo blu, e dal liceo in poi mi ha fatto alzare la testa e avere uno sguardo sul mondo segnando il mio percorso di formazione. Raccontarlo per me è stato soprattutto un modo per ringraziarlo per tutto quello che nei decenni mi ha dato e, soprattutto, ha dato a tutti noi” ha dichiarato il regista Riccardo Milani. “Io, noi e Gaber” restituisce al pubblico la personalità ancora oggi viva e attuale del Signor G, tra aspetti inediti e racconti sorprendenti. Un “fatto cinematografico” che accende i riflettori sull’importanza della musica, del pensiero e delle indimenticabili parole di uno degli artisti e intellettuali più importanti del nostro secolo.
“Un’opera realizzata con grande passione, rispetto e ammirazione per la figura di Gaber, come se fosse in qualche modo sempre presente, come se aleggiasse sul lavoro di tutta l’equipe” ha detto Paolo Dal Bon, Presidente della Fondazione Gaber. La Fondazione, che il primo gennaio ha dato il via a numerose attività per il ventennale della scomparsa di Gaber, aveva annunciato l’evento cinematografico proprio il 25 gennaio, in occasione del compleanno dell’artista, sottolineando l’importanza dell’iniziativa. La proiezione speciale del 22 ottobre alla Festa del Cinema di Roma è il grande preludio ad una serie di nuove iniziative realizzate e supportate dalla Fondazione Gaber a coronamento di un anno di straordinarie celebrazioni.
Al Teatro 7 Off di Roma commedia con Elisa Di EusanioRoma, 15 ott. (askanews) – Quattro donne, quattro amiche, una cena. È passato un anno dall’ultima volta che si sono viste e qualcosa, durante quell’anno, è accaduto nelle loro vite: qualcosa che le ha piegate e trasformate, allontanandole. Non sono più quelle di prima quando si rivedono, ma fingono di esserlo, cercando di rimuovere il problema. Un gioco a nascondersi, a far finta di niente, la loro vita, la loro amicizia. Ma cosa accade quando questo gioco si spezza? Cosa accade se si abita un gioco opposto? Va in scena al Teatro 7 Off di Roma (Via Monte Senario, 81) dal 18 ottobre, “Ho bisogno di sentire qualcuno che mi dica che sto bene” di Maria Teresa Berardelli, per la regia di Giacomo Vezzani, con Elisa Di Eusanio, Giulia Galiani, Valentina Martino Ghiglia, Marta Nuti.
Lo spettacolo è proposto all’interno della seconda edizione della rassegna Teatro Incontra – diretta da Pino Strabioli – vincitrice dell’Avviso Pubblico “Lo spettacolo dal vivo fuori dal centro 2023” promosso da Roma Capitale con i fondi messi a disposizione dal MIC. Il programma è variegato e prevede spettacoli di teatro e musica con serate, pomeridiane e matinée e laboratori culturali, artistici e musicali. “Con la nostra programmazione – spiega il direttore artistico Pino Strabioli – intendiamo abbracciare la più ampia porzione di pubblico possibile, dai bambini a chi ama il teatro di prosa, da chi vuole assistere ad uno spettacolo musicale a chi è interessato ai temi sociali, da chi crede nella forza e nell’importanza della memoria a chi ama la multiculturalità”.
Al Teatro Torlonia di Roma “Molto rumore per nulla”Roma, 15 ott. (askanews) – La messa in scena, nel bellissimo teatro di Villa Torlonia, di “Molto rumore per nulla, ovvero Tante pene per una cosetta da niente”, arriva a conclusione di un lavoro durato due anni che ha coinvolto per iniziativa del Teatro di Roma, un gruppo di giovani attori sotto la regia di Tommaso Capodanno. Uno Shakespeare giocoso e senza freni, tradotto e adattato per questa occasione da Tommaso Capodanno e Matilde D’Accardi, che hanno “costruito” il testo lavorando con i loro interpreti. Ma non sarà un “saggio di fine anno”, bensì un vero spettacolo con le sue repliche, perché il lavoro formativo del teatro di Roma ha lo scopo di professionalizzare e mettere alla prova del palcoscenico “adulto” questi giovani interpreti.
“Molto rumore per nulla” è il gioco dell’amore e delle relazioni di coppia. Tra artifici, inganni, fraintendimenti e doppi sensi sessuali, Shakespeare mette in scena, in una macchina teatrale perfetta, due storie parallele, una a far da contrappunto all’altra: quella di Claudio ed Ero e quella di Beatrice e Benedetto. La prima, nello svolgimento, nell’utilizzo del verso, sembra ricordare una fiaba: un modello antico e meccanico di coppia che non appartiene più – e forse non è mai appartenuto – alla realtà. La seconda, invece, improntata su un linguaggio in prosa, è più vicina a noi, perché racconta le difficoltà di entrare in relazione con l’altro, di aprire uno spazio dentro noi stessi – quel “nulla” (nothing) che è nel titolo – affinché l’altro lo possa attraversare. Queste due coppie, a colpi di bugie, intrighi e stoccate lanciate con la lingua, riusciranno a trovare il loro lieto fine. Lo spettacolo, in una nuova traduzione fatta per rendere il testo accessibile a tutti gli spettatori e le spettatrici anche ai ragazzi, ha un cast di giovani attori e attrici e trasporterà il pubblico nell’atmosfera estiva e spumeggiante di Messina, scenario di scandali e pettegolezzi, in una delle più brillanti “commedie italiane” di Shakespeare.
Barezzi Festival dal 19 al 26 novembre a Parma e dintorniRoma, 15 ott. (askanews) – Un viaggio sonoro che fa della ricerca e della varietà e contaminazione sonora i propri imprescindibili punti cardinali. Dal 19 al 26 novembre a Parma e dintorni torna Barezzi Festival per la sua diciassettesima edizione: otto giorni di grande musica, anticipati da due speciali anteprime il 24 ottobre a Reggio Emilia e l’11 novembre a Parma, che danno forma a una line up ricca e di altissimo livello, dal forte richiamo internazionale.
Quattro i concerti in esclusiva italiana: il palco di Barezzi si prepara ad accogliere gli iconici The Jesus and Mary Chain, i Blonde Redhead con il nuovo attesissimo disco, i Calexico per il ventennale del loro album capolavoro e i Lambchop con la loro insaziabile ricerca sonora. E poi i padri del desert rock Giant Sand, la profondità viscerale della musica e delle parole di Micah P. Hinson, l’acclamato indie-folk di Okkervil River/ Will Sheff e le sperimentazioni di Stuart Braithwaite (Mogwai). In cartellone anche la musica oscura, misterica e sciamanica di Daniela Pes, l’inconfondibile consolle di Sadar Bahar e quella partenopea di Gigi Testa, la star del pianoforte Maxence Cyrin, la voce penetrante di Guido Maria Grillo e infine i concerti nell’ambito di Barezzi Off di Bobo Rondelli, Don Antonio, Camilla Sparksss e Alosi.
Biglietti: https://linktr.ee/barezzifestival Organizzato e prodotto dall’Associazione culturale Luce in collaborazione con la Fondazione Teatro Regio di Parma, ancora una volta Barezzi Festival conferma la sua anima multiforme e meticcia, dimostrandosi capace di guardare sempre oltre e più lontano. Anche per questo il festival continua ad allargare i propri confini geografici, uscendo da Parma – dove tutto è nato – per raggiungere Fidenza e Busseto, e spingersi quest’anno fino a Reggio Emilia.
Barezzi inoltre si articola in un serie di speciali progetti che si affiancano ai concerti sui main stage: oltre agli intimi live a Borgo Santa Brigida di Barezzi Off, tornano anche Barezzi Lab, progetto dedicato alle scuole superiori al Teatro Giuseppe Verdi di Busseto per promuovere la riscoperta di Verdi, e Barezzi Snug, un viaggio tra i sapori di Parma accompagnato dalla musica attraverso pranzi nelle osterie e caffè del centro storico della città. IL PROGRAMMA La programmazione di Barezzi si apre martedì 24 ottobre con un’anteprima a Reggio Emilia, realizzata in collaborazione con il Festival Aperto e la Fondazione I Teatri. Al Teatro Municipale Valli, che per la prima volta accoglie il festival, arriva un gruppo che ha segnato la storia della musica con il suo sound cinematografico, forgiato nelle polverose terre di confine musicali del sud-ovest americano: i Calexico. La band torna al festival per l’unica data italiana del tour che festeggia il ventesimo anniversario di Feast of Wire: il loro album più realizzato e compiuto, fatto di canzoni seducenti ed emozionanti sulla speranza schiacciata e la corruzione della bellezza e alcuni dei loro arrangiamenti più ambiziosi, come lo definisce Mojo.
Per la seconda anteprima sabato 11 novembre il festival rientra a casa, a Parma. Il futuristico palcoscenico della Sala Ipogea dell’Auditorium Niccolò Paganini ospita il live di Daniela Pes, artista sarda che presenta il suo visionario album d’esordio Spira, prodotto da Iosonouncane e vincitore della Targa Tenco come Miglior Opera Prima. La serata prosegue con i dj set del Maestro di Chicago Sadar Bahar e del partenopeo Gigi Testa. Barezzi entra poi nel vivo da domenica 19 novembre, con l’arrivo dagli States al Teatro Magnani di Fidenza degli Okkervil River per presentare Nothing Special, l’ultimo album: un’opera abbagliante e ambiziosa, che per la prima volta riporta anche il nome di Will Sheff, da vera e propria One Man Band. Lunedì 20 novembre ci si sposta al Teatro Regio di Parma per il live in esclusiva italiana di The Jesus and Mary Chain, band seminale fondata dai fratelli Reid che ha aperto la strada al movimento degli ‘shoegazer’: ambientazioni oscure, tenui melodie e densi strati di feedback. In bilico tra pop e punk, con una peculiare vena psichedelica, il gruppo scozzese è stato tra i principali protagonisti degli anni Ottanta, aggiornando la lezione di Velvet Underground e Stooges e ponendo le basi di band come My Bloody Valentine. Martedì 21 novembre sempre il Regio accoglie i Blonde Redhead, iconico trio rock che arriva a Parma per l’unica data italiana del tour di presentazione del loro nuovo attesissimo lavoro discografico Sit Down for Dinner. Un album meticoloso e coinvolgente, un testamento dell’inconfondibile stile in continua evoluzione che la band ha raffinato nei suoi tre decenni di esistenza, melodie sobrie ma viscerali avvolgono testi che parlano delle inevitabili lotte dell’età adulta. Mercoledi 22 Novembre alle 10.30 al Teatro Giuseppe Verdi di Busseto torna Barezzi Lab, progetto gratuito dedicato agli studenti delle scuole superiori della provincia di Parma e di Piacenza che si propone di dare nuova luce, atmosfere, suoni e suggestioni ai brani di Giuseppe Verdi, riletti secondo i molteplici linguaggi della contemporaneità da alcuni dei progetti musicali più validi del panorama musicale italiano. Protagonisti sul palco Lyl, Cous Cous a Colazione e Noe Tommasini, presentati da Diego Sorba. In serata all’Auditorium del Carmine arriva Maxence Cyrin, compositore francese fresco di pubblicazione del nuovo album Springsong e uno dei pianisti più ascoltati al mondo: la sua cover di Where Is My Mind dei Pixies vanta più di 150 milioni di ascolti ed è certificata triplo disco di diamante. A seguire, a Borgo Santa Brigida per Barezzi Off, l’istrionico e potente cantautorato di Bobo Rondelli. Giovedi 23 Novembre all’Auditorium del Carmine è la volta dei Giant Sand di Howe Gelb con il loro sound sperimentale tra post punk e le atmosfere aride della frontiera, emanazione di un deserto tanto geografico quanto dell’animo e della mente. Anticipatrice di tendenze e suoni, la band ha percorso decenni di rock alternativo e marginale rileggendo le radici e le tradizioni della musica americana con un approccio non convenzionale, visionario e rigorosamente lo-fi. Sul palco di Borgo Santa Brigida è la volta invece di Alosi, penna visionaria e voce del duo Pan del Diavolo, con il suo ultimo album CULT. Venerdì 24 novembre nelle Osterie del centro della città alle ore 13 prende il via Barezzi Snug con le esplorazioni musico-gastronomiche insieme a Pagoda, Martino Adriani , Emanuele Nidi, Francesco Pelosi, Rocco Rosignoli e Matteo Ortuso. In serata l’Auditorium del Carmine sarà tutto per Stuart Braithwaite: leader, cantante e chitarrista della band che ha cambiato la storia del post rock mondiale, gli scozzesi Mogwai. Il poliedrico artista arriva a Parma in solo, una dimensione che ha iniziato a sperimentare agli inizi degli Anni 2000 ma che non perde quel magmatico minimalismo che caratterizza anche il sound della sua band: un po’ di ambient guitar noise, una dose di elettronica e un po’ di sano songwriting. A seguire, a Borgo Santa Brigida per Barezzi Off, l’energia travolgente dei mix dub plate, sintetizzatori e tagli di voci di Camilla Sparksss, musicista e artista visiva svizzera canadese nonché membro della band post punk Peter Kernel. Sabato 25 novembre alle ore 13 torna Barezzi Snug con i suoi artisti “in osteria” mentre in serata all’Auditorium del Carmine arriva il songwriting intimo e sofferto di Micah P. Hinson, cantautore texano dalla voce profonda e calda che presenta il suo ultimo album I Lie To You anticipato dal set di Guido Maria Grillo. Chiude la serata a Borgo Santa Brigida la maestria alla chitarra di Don Antonio, che ripercorrerà il suo repertorio fino ad arrivare al suo lavoro più recente, La bella stagione. Il gran finale di Barezzi, domenica 26 novembre, sarà al Teatro Giuseppe Verdi di Busseto con l’unica data nel nostro Paese dei Lambchop, una delle band più brillanti emerse dal panorama statunitense negli anni Novanta, il cui inimitabile flusso creativo ha esplorato il country e il soul, il jazz e l’elettronica, in modo unico e originale. Barezzi Festival, che prende il nome da Antonio Barezzi, l’illuminato mecenate di Giuseppe Verdi che ne intuì il genio e ne sostenne gli studi e l’inizio della carriera, è organizzato e prodotto dalla Associazione culturale Luce in collaborazione con la Fondazione Teatro Regio di Parma, con la direzione artistica di Giovanni Sparano. Barezzi Festival è realizzato grazie al contributo di Regione Emilia Romagna, Comune di Parma, Comune di Busseto e Comune di Fidenza, con il sostegno della Fondazione Cariparma.
La coscienza di Zeno con Haber sbarca al Teatro Quirino di RomaRoma, 15 ott. (askanews) – La coscienza di Zeno di Italo Svevo per la regia di Paolo Valerio e con protagonista Alessandro Haber, è la nuova produzione firmata dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e Goldenart Production in occasione del centenario dalla pubblicazione del capolavoro sveviano. Dopo Trieste, dove ha debuttato, La coscienza di Zeno sarà in tournée nazionale e arriverà al Teatro Quirino di Roma dal 17 al 29 ottobre.
Lo spettacolo scaturisce dal lavoro di una compagnia meticolosamente orchestrata – la compongono oltre ad Alessandro Haber, Alberto Onofrietti (che interpreta Zeno giovane), Francesco Migliaccio, Valentina Violo, Ester Galazzi, Riccardo Maranzana, Emanuele Fortunati, Meredith Airò Farulla, Caterina Benevoli, Chiara Pellegrin, Giovanni Schiavo – e da uno stimolante intrecciarsi di dimensioni e linguaggi scenici. Con Paolo Valerio collaborano Marta Crisolini Malatesta per la scena e i costumi, Gigi Saccomandi per le luci, Alessandro Papa per i video e Oragravity per le musiche. La pièce restituisce l’affascinante complessità del milieu in cui Svevo concepisce e ambienta il romanzo e ne illumina i nodi fondamentali e potentemente antesignani attraverso l’inedito adattamento, nato dalla collaborazione fra Paolo Valerio e Monica Codena. Hanno lavorato attentamente sull’innovativa scrittura sveviana su interessanti scelte di messinscena e su un protagonista fuori da ogni cliché, come Alessandro Haber. Sarà lui a coniugare la profondità e l’ironia surreale di Zeno Cosini, a tratteggiarne complessità e fragilità, senso di inadeguatezza e successi, autoassoluzione e sensi di colpa, la nevrosi e quell’incapacità di sentirsi “in sintonia” con la società, che lo porteranno sul lettino del Dottor S e alla scrittura del diario psicanalitico… Aspetti che si rispecchiano potentemente nelle contraddizioni dell’uomo contemporaneo, e lo rendono un personaggio attuale e teatralissimo nella sua surrealtà, nei suoi divertenti lapsus e ostinazioni, nelle sue intuizioni che ancora ci scuotono.
Paolo Valerio concretizza sulla scena la fascinazione dell’analisi che il protagonista fa della propria esistenza e del suo mondo interiore, sdoppiando il personaggio di Zeno e rendendo così quasi tangibile il dialogo che egli ha con sé stesso, il confronto con la sua “coscienza”, lo sguardo partecipe e allo stesso tempo scettico che pone sui ricordi e gli eventi della sua vita. La produzione dello spettacolo si inserisce in una linea di ricerca e di valorizzazione dei grandi autori che radicati a Trieste, sono stati fondamentali nella letteratura del Novecento europeo: dunque Svevo, Joyce, per la poesia Umberto Saba… è così che in alcuni teatri (fra cui il Quirino a Roma, il Teatro della Pergola a Firenze) in concomitanza con La coscienza di Zeno sarà programmato anche Svevo di e con lo scrittore Mauro Covacich: un modo per offrire al pubblico uno scorcio raro, approfondito e valorizzante su questo affascinante autore.
”Codice Carla”, il docufilm omaggio a Carla Fracci evento al cinemaRoma, 15 ott. (askanews) – Su Carla Fracci sembra sia già stato raccontato tutto. Tuttavia, c’è ancora qualcosa da dire su questa ballerina eccezionale. Cosa si nasconde dietro tutte le interviste e gli aneddoti continuamente ripetuti? In che modo è diventata l’étoile che il mondo celebra ancora oggi? E come la sua esperienza può essere utile a tutti coloro che sognano di diventare artista? È da qui che prende vita “Codice Carla”, il film documentario scritto e diretto da Daniele Luchetti e prodotto da Anele e Luce Cinecittà con Rai Cinema che arriverà al cinema solo il 13, 14 e 15 novembre (elenco sale a breve su nexodigital.it e prevendite aperte dal 18 ottobre) per omaggiare la grande artista.
Intrecciando rare interviste e immagini di repertorio alle testimonianze d’eccezione di Roberto Bolle, Jeremy Irons, Marina Abramovic, Carolyn Carlson, Eleonora Abbagnato, Alessandra Ferri, Enrico Rava, Chiara Bersani, Beppe e Francesco Menegatti, Luisa Graziadei, Vittoria Regina, Gaia Straccamore, Hanna Poikonen, il film mostra come Carla Fracci (1936-2021) fosse molto più di una ballerina famosa. Era un’insegnante, un’attrice, un’interprete, una donna modesta e laboriosa. Ma cosa l’ha resa un’icona? Qual era il suo codice e qual è il codice di quegli artisti e performer che, col corpo, il movimento e la musica, si confrontano ogni giorno? Per rispondere a queste domande, Daniele Luchetti si concentra sulla vita dell’artista anziché sulla sua biografia cronologica, con l’obiettivo di ispirare i giovani attraverso un’analisi di quella straordinaria esperienza. Ad accompagnarci in questo percorso di danza e parole, le musiche degli Atoms For Peace edite da Thom Yorke e Sam Petts-Davies, con Thom Yorke a ricoprire anche il ruolo di Music Supervisor del film.
Rai, “Aspettando Viva Rai2!”, prove tecniche di buon umoreRoma, 14 ott. (askanews) – Dal glass di cortesia improvvisato in un bar di Roma, Fiorello, Fabrizio Biggio, Mauro Casciari, Ruggiero e tutta la banda di “Viva Rai2!” ricominciano a suonare la sveglia a modo loro, dal lunedì al venerdì, rigorosamente in diretta. Si parte il 16 ottobre, di mattina presto (ore 7.15 circa…): appuntamento sulla pagina Instagram di Fiorello e poi, con l’integrazione di materiali sempre nuovi e originali, anche su RaiPlay.
L’attualità, la musica, la rassegna stampa, gli incontri occasionali con ospiti di passaggio: con “Aspettando Viva Rai2!” si scaldano i motori del “Buongiorno” targato Fiorello. Nella prima puntata a far colazione con Fiorello ci sarà Tommaso Paradiso. La regia è di Piergiorgio Camilli.
Danza contemporanea, al Palladium di Roma focus sulla SpagnaRoma, 14 ott. (askanews) – Dopo il focus dello scorso anno dedicato alla Repubblica Ceca e in attesa della seconda stagione che da gennaio a maggio 2024 animerà il Teatro Palladium, Teatro Biblioteca Quarticciolo e Spazio Rossellini, il Centro Nazionale di Produzione della Danza Orbita | Spellbound, la cui programmazione è curata da Valentina Marini, prosegue l’attenta ricognizione delle geografie culturali internazionali e presenta il primo dei due focus autoriali previsti in autunno, Voices from Spain: il 17 e 18 ottobre al Teatro Palladium due serate per quattro compagnie di punta della danza contemporanea spagnola, in collaborazione con il Festival La Mercé di Barcellona e Real Academia de España en Roma.
Il focus prende il via martedì 17 ottobre alle 20.30 con la Prima Nazionale di El elogio de la fisura della catalana Lorena Nogal, coreografa e danzatrice in organico de La Veronal dal 2008 e che conta svariate collaborazioni con alcune delle più prestigiose compagnie di danza internazionali. La creazione, un solo con la drammaturgia musicale di Marcos Morau, si configura come un manifesto del corpo vulnerabile, riflesso di uno stato di vibrazione, in cui i processi di trasformazione esaltano le imperfezioni, le asimmetrie, le disuguaglianze. El elogio de la fisura porta avanti “la ricerca di nuove prospettive di concepire il corpo e lo sguardo su di esso, per mettere in discussione la naturalezza del movimento e trascendere canoni riconoscibili” afferma l’artista spagnola che aggiunge: “lascio da parte la parte più analitica e compositiva della mia ricerca per concentrarmi su una strada più intuitiva, ritualistica ed emotiva”. La serata prosegue con l’anteprima di Aurunca, nuova creazione del visionario Elias Aguirre, danzatore, coreografo e artista visivo che porta avanti la propria ricerca ispirandosi al mondo della Natura, combinando tecniche di danza contemporanea e danza urbana. In Aurunca, il pluripremiato artista multidisciplinare affronta il tema del rapporto fra gli individui, i non-luoghi e la morte. La coreografia – il cui titolo allude alla piccola stazione ferroviaria di Sessa Aurunca, in provincia di Caserta – nasce infatti da un precedente progetto fotografico di Aguirre dedicato proprio ai non-luoghi, spazi dimenticati che si trasformano in palcoscenici transitori, effimeri in cui il corpo stabilisce una relazione simbiotica con l’ambiente circostante.
Mercoledì 18 ottobre invece sono ben tre le creazioni in programma. Le serata si apre con la Prima Nazionale di Impermanence di Fabián Thomé/Full Time Company, un altro coreografo che nella sua carriera ha ottenuto numerosi riconoscimenti e che vanta collaborazioni con maestri della danza spagnola e del flamenco come Joaquín Cortés e Lola Greco e icone della danza contemporanea come Sidi Larbi Cherkaoui. Al centro di Impermanence ci sono le modificazioni del corpo, della mente e dello spazio nel corso del tempo: tre elementi che oltre ad essere oggetto sono anche strumento di trasformazione. Come nel caso del lavoro della Nogal, anche questo solo di Thomé si muove verso la rottura degli schemi prestabiliti per mettere in risalto il processo stesso di trasformazione viva che costantemente avvolge noi tutti, e per trasportare ciò che è inconscio verso la consapevolezza razionale. Subito dopo, sempre in Prima Nazionale, andrà in scena La Perla, coreografia di Iron Skulls Co, compagnia catalana che negli anni si è imposta per l’originale incrocio fra break dance, contact improvisation, butoh, teatro fisico e circo. Rielaborando il materiale coreografico di uno storico spettacolo della compagnia, Azul Petróleo, La Perla è una performance di danza urbana per quattro danzatori che esplora la tensione tra identità individuale e collettiva, spingendo lo spettatore a riflettere sull’intimità della natura umana.
La serata si chiude con il ritorno sul palco di Fabián Thomé / Full Time Company per presentare Moi-Je, un duetto che esamina e interpreta la relazione fondante della coscienza umana, quella fra l’Io e l’altro da se. Una relazione spesso squilibrata che per essere risolta, per arrivare alla piena consapevolezza dell’Essere come totalità, ha bisogno di un perfetto equilibrio fra l’attenzione verso l’esterno e l’ascolto di se stessi.