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Dal Marateale a Hollywood, il corto “In the Shadow of the Cypress”

Dal Marateale a Hollywood, il corto “In the Shadow of the Cypress”Roma, 24 gen. (askanews) – “In the Shadow of the Cypress”, il corto che ha vinto il concorso “Marateale in Short” dello scorso anno al Festival del Cinema “Marateale – Premio Internazionale Basilicata”, è entrato ufficialmente tra i cinque corti candidati al Premio Oscar.


La kermesse cinematografica “Marateale” , che si svolge ogni anno a Maratea, definita per la sua bellezza “la Perla del Tirreno”, è organizzata e diretta da Antonella Caramia e da Nicola Timpone, rispettivamente Presidente e Direttore artistico, i quali hanno accolto con entusiasmo la notizia dell’ingresso del cortometraggio tra i candidati agli Oscar. “Siamo entusiasti di annunciare che il cortometraggio “In the Shadow of the Cypress”, vincitore del Concorso Marateale In Short e qualificatosi per i Premi Oscar insieme a Voce Spettacolo, è stato ufficialmente inserito nella cinquina dei candidati agli Academy Awards 2025″ hanno dichiarato soddisfatti Antonella Caramia e Nicola Timpone, i quali hanno aggiunto: “La cerimonia di premiazione si terrà a Los Angeles il 2 marzo 2025”.


“Questa importante notizia ci rende orgogliosi ed attesta l’importanza del Festival del Cinema Marateale, sia a livello nazionale, sia a livello internazionale” ha dichiarato Timpone, il quale ha aggiunto: “un riconoscimento che premia il grande lavoro svolto”.

A Milano “Kiss Me Licia il Musical” a 40 anni da prima puntata cartone

A Milano “Kiss Me Licia il Musical” a 40 anni da prima puntata cartoneRoma, 24 gen. (askanews) – Erano le 8.00 di sera di martedì 10 settembre 1985 e Italia1 stava per trasmettere la prima puntata di un cartone animato di produzione giapponese destinato a cambiare e arricchire il patrimonio culturale pop di tutti quei ragazzini (e, in maniera indiretta anche dei loro genitori) che lo stavano guardando.


Si trattava di Kiss Me Licia, anime nato dal manga Aishite Knight di Kaoru Tada, accolto con freddezza nella sua terra natia ma successo clamoroso in Europa e in Italia in particolar maniera, dove ha registrato più di 4 milioni di spettatori a puntata per tutta la sua messa in onda. Sono passati quasi 40 anni da quella sera: è il 2025 e Licia, Mirko, Satomi, Andrea e il gatto Giuliano, Marrabbio, Marika e Manuela sono pronti a “riprendere vita” in Kiss Me Licia Il Musical dell’autore, regista e produttore Thomas Centaro.


L’emozionante favola moderna a tempo di rock ‘n’ roll, indelebile nella mente di chi è stato ragazzino negli anni ’80, torna infatti in scena venerdì 21 e sabato 22 marzo 2025 all’EcoTeatro di Milano (Via Fezzan, 11 | ore 20.30 a 10 anni dal suo debutto e dai 3 sold out collezionati con il titolo “Kitsch Me Licia”. Guest star dei due appuntamenti il doppiatore Pietro Ubaldi, che tornerà a dare la voce dal vivo al gattone arancione. “Kiss Me Licia è un musical innovativo che celebra l’amore e la musica. Lo spettacolo non vuole semplicemente calcare le vicende del manga di Kaoru Tada, del cartone animato o del telefilm, presenta invece un’esperienza teatrale unica grazie all’adattamento che ho scritto di mio pugno e approvato, sostenuto e incoraggiato dalla proprietà dei diritti dal Giappone. Quando il cartone è uscito nel 1985 io avevo tre anni e mezzo, eppure ricordo bene quella sigla che ascoltavo a ripetizione su Fivelandia 3. Mai avrei pensato di farne un musical – racconta l’autore, regista e produttore Thomas Centaro – e invece…Undici anni fa mi trovavo in autostrada (Free way!) quando ho avuto questa bizzarra ispirazione: ero in cerca di un titolo che celebrasse gli anni ’80, una storia di cui non esistesse già un musical e che unisse amore e musica, così ho pensato subito a Licia e i Bee Hive”.


Idea che si è tradotta in più di due anni di sviluppo creativo e di scrittura, ma soprattutto di studio, a cui Centaro si è dedicato insieme al direttore artistico del musical, il fratello Andrea. Tutto nel musical, infatti, è frutto di ricerche approfondite e studio su materiale d’epoca, tra immagini, riviste cartacee originali e videoclip, con l’obiettivo di ricreare una gamma di ambienti, texture e palette di colori che restituissero l’esatta collocazione storica della vicenda. “Nessuna operazione nostalgica: qui gli anni ’80 non sono un pretesto stilistico, sono sia la cornice che il fulcro del contesto narrativo – commenta Andrea Centaro – Seppure nella finzione del teatro, rendere reale un mondo nato dalle tavole di un manga è un fantastico esempio di come diversi elementi di design e produzione interagiscano quando l’immagine originale viene rispettata a pieno. Così gli anni ’80 ispirano e rivivono grazie alla fusione di artigianalità e tecnologia, tra scenografie, costumi e oggetti di scena, per un’attualissima idea di Teatro”. E così, grazie anche all’ausilio di scenografie digitali, combinate a green screen, effetti speciali e props originali dell’epoca come il mangiadischi arancione della Penny e il barattolo di cacao Sprint, per due sere sembrerà di affacciarsi nella camera di Licia, di camminare tra i tavoli del bar Loose o del mitico Mambo, di cui è stato ricreato ad hoc anche l’inconfondibile telefono rosa. “Abbiamo volutamente scelto di tenere come unica linea guida l’anime giapponese: volevamo che fosse il pubblico ad andare ad attingere nei propri ricordi alle scene del cartone animato, riconoscendo all’istante la cura e l’aderenza alla raffigurazione dei personaggi” – prosegue Thomas Centaro.


Non solo oggetti e scenografie. Oggetto di ricerca e studio approfondito sono stati anche i brani musicali: scelti con attenzione nel repertorio del 1986, per meglio delineare la frontiera temporale dell’anno in cui si ambienta lo spettacolo teatrale, e che andranno ad affiancare le canzoni iconiche del cartone animato che tutti, almeno una volta, abbiamo anche solo canticchiato. Spandau Ballet, Europe, Bon Jovi, Queen e A-Ha, Cyndi Lauper, Samantha Fox, Billy Joel, Blondie, Culture Club, Nikka Costa, Spagna, Bonnie Tyler e di molti altri: brani internazionali intramontabili, parte integrante della narrazione e non semplice accompagnamento, vestiti in stile musical grazie agli arrangiamenti orchestrali e acustici di Elena Centaro, composer e music producer che per l’occasione ha composto il brano inedito “Per Sognare”, in uscita sulle piattaforme digitali, e alla ricchezza dei cori diretti da Claudio Albertini, i cui testi sono stati tradotti in italiano dallo stesso regista dello spettacolo nel totale rispetto di metrica e assonanze con le versioni originali. Le coreografie, invece, sono curate da Bruno Giotta, che collabora con il regista da 10 anni. E così, eccoci quasi pronti ad assistere alle avventure di Licia (Silvia Romeo), studentessa universitaria e cameriera al Mambo, il ristorante gestito da Marrabbio, il suo gelosissimo papà (Andrea Bonati). E poi il piccolo Andrea (Annalisa Longo), e il suo gatto Giuliano, che, per l’occasione, ritroverà dal vivo la sua voce originale, quella di Pietro Ubaldi. E ancora la migliore amica Manuela (Elena Centaro), Satomi (Alessandro Fortarezza), cliente fisso del Mambo di cui Licia è platonicamente innamorata, e Mirko (Thomas Centaro), ragazzo biondo con un bizzarro ciuffo rosso con cui Licia si “incontra e si scontra”, rispettivamente tastierista e frontman del gruppo rock dei Bee Hive e la loro scontrosa manager Marika (Alessandra Ruta). “Sogni e fallimenti, amicizie e orgoglio, amori e delusioni, sentimenti e scontri generazionali, risate e lacrime, passi avanti e passi indietro a tempo di rock ‘n’ roll. Kiss Me Licia è un musical che si rivolge ad una platea eterogenea, che spero possa amarlo come io ho amato realizzarlo, da quei piccoli telespettatori di un tempo che oggi hanno qualche anno in più, ai più giovani, che possono riscoprire Licia e i Bee Hive per la prima volta riflettendo su ciò che siamo e che siamo stati – conclude Thomas Centaro – Un’esperienza che vorrei davvero possa essere indimenticabile per tutta la famiglia, per i cultori dei manga e degli anime, per chi crede nei buoni sentimenti, o più semplicemente per chi gli anni ’80 li ha vissuti in soggettiva, perché “Per crescere ci si mette una vita, per tornare bambini basta una canzone”.

Arte, Forof inaugura oggi a Roma il suo Public Program

Arte, Forof inaugura oggi a Roma il suo Public ProgramRoma, 24 gen. (askanews) – FOROF, realtà culturale unica che combina archeologia e arte contemporanea, fondata da Giovanna Caruso Fendi, inaugura il suo Public Program venerdì 24 gennaio 2025. Curato da Bartolomeo Pietromarchi, il programma presenta 5 Episodi che da gennaio a giugno 2025 trasformeranno lo spazio di FOROF in un luogo vibrante e di sperimentazione continua.


Ogni episodio attiverà in modo dinamico la mostra site-specific Nimbus Limbus Omnibus dei Gelitin/Gelatin, visitabile fino al 30 giugno 2025. Le performance, concepite appositamente per l’occasione da artisti provenienti da discipline diverse, si configureranno come veri e propri strumenti per amplificare e vivere il tema centrale del progetto espositivo: le libertà. Il Public Program di questa IV Stagione di FOROF prevede, quindi, tre interventi inediti del collettivo viennese Gelitin/Gelatin, una performance del duo artistico (LU. PA), composto da Lulù Nuti e Pamela Pintus, e una dell’artista spagnola Aitana Cordero. L’intento è stimolare un dialogo profondo e coinvolgente tra l’arte, lo spazio e il pubblico, invitando ciascun visitatore a essere protagonista attivo, immergendosi in nuove prospettive di riflessione e partecipazione.


I tre interventi performativi dei Gelitin/Gelatin sono stati pensati per arricchire progressivamente il progetto espositivo site-specific di FOROF, che si sviluppa e si trasforma nel tempo. Ogni performance lascerà una nuova traccia, come una scoperta archeologica in divenire, contribuendo così a svelare gradualmente nuove dimensioni dell’opera I EPISODIO: venerdì 24 gennaio 2025 Gelitin/Gelatin, Coniglio 20 in 25 Il primo episodio celebra il 20° anniversario della leggendaria scultura Hase / Rabbit / Coniglio (2005), un gigantesco coniglio che domina le Alpi Marittime, in Piemonte, realizzato in collavorazione con Pinksummer Contemporary Art. Per questa occasione i Gelitin/Gelatin presentano una performance inedita: 40 minuti di balli, parole, disegni e dipinti dal vivo, indossando costumi da coniglio e comportandosi come tali, trasformando lo spazio in un palcoscenico vivace e coinvolgente. L’opera a cui si ispira la performance, si trova nel remoto villaggio di Artesina, vicino a Cuneo e si presenta come un gigantesco coniglio di oltre 50 metri che sembra cadere dal cielo, con una ferita da cui fuoriescono finte interiora, creando una scena surreale. Hase / Rabbit / Coniglio non è solo una scultura monumentale, ma una presenza che si fonde delicatamente con il paesaggio montano, diventando un’icona visibile da lontano senza mai prevaricarlo. La sua forma accogliente invita i visitatori a interagire con essa, a toccarla e percorrerla, trasformandola in un’esperienza sensoriale e fisica che si integra perfettamente con l’ambiente circostante. Un’opera che si vive, non solo si osserva. La sua creazione iniziò nel 1999, quando un gruppo di cinquanta donne realizzò a maglia il rivestimento in lana rosa, completato cinque anni dopo con un lavoro meticoloso. Le grandi pezze di lana furono riempite di paglia, dando vita a un gigantesco pupazzo imbottito di mille metri cubi di materiale. La comunità locale partecipò entusiasta, celebrando insieme agli artisti il frutto di anni di lavoro collettivo.


A vent’anni di distanza, il coniglio ha subito però un significativo deterioramento a causa dell’esposizione alle intemperie, ma per i Gelitin/Gelatin questo processo di decadenza è parte integrante del loro progetto, un aspetto che celebrano come naturale evoluzione dell’opera. Inoltre, in occasione del primo episodio, venerdì 24 gennaio 2025, sarà presentato in presenza degli artisti il catalogo della mostra Nimbus Limbus Omnibus, curato da Bartolomeo Pietromarchi e Alessandro Sarteanesi, edito da Magonza e stampato in doppia lingua, italiano e inglese. Il volume è il primo catalogo fortemente voluto da FOROF che, come sottolinea Giovanna Caruso Fendi, non si limita a documentare la mostra dei Gelitin/Gelatin, ma intende offrire una riflessione più profonda sulla relazione tra arte contemporanea e archeologia, esplorando i temi, i linguaggi e le pratiche artistiche che definiscono l’identità e la missione di FOROF. Questo volume rappresenta un ulteriore passo nel percorso di costruzione di uno spazio dove ogni progetto diventa un’opportunità per riflettere sul nostro rapporto con il passato e con il futuro, utilizzando l’arte e la cultura come linguaggi attraverso cui raccontare e comprendere il mondo.


Si ringraziano la Galleria MASSIMODECARLO, Galerie Meyer*Kainer e Magonza. PROSSIMI APPUNTAMENTI II Episodio: giovedì 6 marzo 2025 LU. PA Nasce a Cosenza nel 2017 dall’unione delle artiste Lulù Nuti e Pamela Pintus ed esplora, attraverso il rapporto con l’altro, insito nella natura del duo, le dinamiche, i linguaggi e gli strumenti del mondo contemporaneo, per analizzare i sistemi che regolano le relazioni odierne. I progetti di LU. PA nascono da azioni performative, rituali, durante i quali il pubblico diventa protagonista del processo di costruzione di un’opera d’arte. III Episodio: martedì 15 aprile 2025 Gelitin/Gelatin, Festa di compleanno per Leonardo Da Vinci Il collettivo viennese celebra il 573° compleanno di Leonardo da Vinci con una festa ricca di musica, cibo e bevande, creando un’atmosfera gioiosa in onore del grande maestro. L’evento vuole segnare l’atteso ritorno della Gioconda in Italia, celebrato con l’esposizione delle note opere dei Gelitin/Gelatin che reinterpretano il capolavoro leonardiano. La serie, presentata per la prima volta nel 2008 al Musée d’Art Moderne de Paris, è un omaggio audace e giocoso al dipinto più famoso del mondo. Le rielaborazioni in plastilina della Monna Lisa esplorano il concetto di icona culturale, sfidando il suo potere universale sulla memoria collettiva e sulla percezione umana, invitando lo spettatore a interrogarsi sulla sua iconizzazione. Persino le Poste austriache hanno lodato una delle loro versioni più insolite della Gioconda, stampando l’immagine su un francobollo speciale. IV Episodio: giovedì 29 maggio 2025 Aitana Cordero Coreografa, regista, artista spagnola, Aitana Cordero (Madrid, 1979) dal 2000 sviluppa i propri progetti sotto forma di oggetti, installazioni, performance, coreografie, eventi, film, video, testi, proposte culinarie. Alcuni degli interessi artistici ricorrenti nel suo lavoro e nella sua ricerca sono l’incontro tra corpi, l’intimità, la sensualità, la fisicità della violenza e l’esplorazione dei protocolli e delle convenzioni delle arti performative. V Episodio: ultimo fine settimana di giugno 2025 Gelitin/Gelatin, Laocoonte I protagonisti della Stagione IV chiudono la mostra Nimbus Limbus Omnibus con la performance intitolata Laocoonte, un intervento che trasforma gli artisti stessi nel celebre gruppo scultoreo del Laocoonte e i suoi figli, un capolavoro che racconta la drammatica morte del sacerdote troiano, Laocoonte, e dei suoi figli, assaliti da due serpenti marini inviati da Atena e Poseidone. Come nella scultura, la performance diventa una rappresentazione teatrale di dolore e resistenza, una riflessione sulla vulnerabilità umana e sul confronto con forze incontrollabili. Con Laocoonte, i Gelitin/Gelatin sfidano la distanza tra il classico e il contemporaneo, rendendo l’opera un’esperienza vivente e trascinante. Con l’aiuto di alcuni artisti/performer che mescoleranno il gesso e il polistirolo, i quattro artisti si trasformeranno in una forma solida, accompagnati da musica dal vivo. *** FOROF è una realtà unica a Roma che combina archeologia e arte contemporanea, storia e sperimentazione, offrendo servizi diversificati e una proposta culturale innovativa. Fondato da Giovanna Caruso Fendi nel 2022, FOROF attua un modello inedito di imprenditoria culturale con la volontà di generare un impatto sociale positivo e duraturo grazie a un programma basato sull’idea di un luogo di cultura e scambio in cui passato e presente si confrontano. FOROF occupa gli spazi dello storico Palazzo del Gallo di Roccagiovine, di fronte alla Colonna Traiana ai Fori Imperiali, e conserva negli ambienti ipogei, in convenzione con la Soprintendenza Archeologica di Roma, i marmi colorati della pavimentazione della Basilica Ulpia e i resti dell’abside orientale (II sec. d.C). Con l’obiettivo di condividere l’arte in modo innovativo, in un rapporto costante tra storia, archeologia e arte contemporanea, FOROF ospita un programma di progetti site-specific in cui artisti italiani e internazionali – individuati dal comitato scientifico per la loro capacità di relazionarsi con lo spazio e il contesto culturale in cui operano – vengono chiamati a ideare una mostra o un’installazione ambientale in dialogo con lo spazio archeologico ipogeo. A ogni stagione, l’artista selezionato è accompagnato poi da un curatore diverso. Inoltre, nella zona polifunzionale che affaccia sulla strada, di fronte ai Fori, la mostra attiva un programma di eventi collaterali – Episodi – tra performance, reading, talk, interventi musicali a carattere relazionale e partecipativo, in cui il pubblico non è solo spettatore ma anche protagonista. FOROF ha inaugurato il suo percorso con l’installazione immersiva dei SOUNDWALK Collective a cura di Threes Productions nel 2022, proseguendo con l’esperienza spirituale di Alex Cecchetti a cura di Maria Alicata nel 2023, fino all’avventura baltica di Augustas Serapinas a cura di Ilaria Gianni nel 2024.

Netflix: iniziata la produzione della seconda stagione di “Berlino”

Netflix: iniziata la produzione della seconda stagione di “Berlino”Roma, 23 gen. (askanews) – È iniziata la produzione della seconda stagione di Berlino, lo spin-off de La Casa di Carta, che continua a essere nella top 10 delle serie non inglesi più viste nella storia di Netflix.


Pedro Alonso assume ancora una volta il ruolo dell’iconico “Berlino” e, insieme a lui, ritorna tutta la sua banda: Michelle Jenner (Isabel) interpreta Keila, un genio dell’ingegneria elettronica; Tristán Ulloa (Il caso Asunta) è Damian, un professore filantropo e confidente di Berlino; Begoña Vargas (Benvenuti a Eden) è Cameron, una ragazza che vive sempre al limite; Julio Peña Fernández (Attraverso la mia finestra) interpreta Roi, il fedele scudiero di Berlino; e Joel Sánchez è Bruce, l’implacabile uomo d’azione della banda. La trama di questa seconda stagione si sposta in Spagna e la nuova rapina avrà luogo a Siviglia. Lì, Berlino e la sua banda incontreranno nuovi personaggi come Candela, un’imprevedibile e capricciosa donna sivigliana interpretata da Inma Cuesta (Il caos dopo di te); l’eccentrico ed edonista Duca di Malaga Álvaro Hermoso de Medina, interpretato da José Luis García-Pérez (Honor); e la sua misteriosa e raffinata Duchessa di Malaga Genoveva Dante, interpretata da Marta Nieto (Madre).


Gli otto episodi della serie, creata da Álex Pina (La Casa di Carta, Sky Rojo) ed Esther Martínez Lobato (La Casa di Carta, Sky Rojo), sono scritti proprio da loro insieme a David Barrocal, Lorena G. Maldonado e Itziar San Juan, e saranno diretti da Albert Pintó (Nowhere, Sky Rojo), David Barrocal (Sky Rojo, Il rifugio atomico) e Jose Manuel Cravioto (Il rifugio atomico, Diablero). Le riprese di questa seconda stagione si svolgeranno nell’arco di diverse settimane a Madrid, Siviglia, San Sebastián e in altre località della Spagna.


Nella settimana della sua uscita, la prima stagione di Berlino è stata la serie più vista a livello globale e ha raggiunto la Top 10 in 91 paesi. La serie continua a essere nella Top 20 delle serie non in lingua inglese più viste nella storia di Netflix.

A Michela Giraud il Ciak d’oro per l’esordio alla regia in “Flaminia”

A Michela Giraud il Ciak d’oro per l’esordio alla regia in “Flaminia”Roma, 23 gen. (askanews) – Una nuova conferma per Michela Giraud, dopo la serie di sold out nei teatri di tutta Italia e il lancio di una nuova, grande data alla Cavea dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, mercoledì 10 settembre: con il suo primo film, “Flaminia”, ha vinto il Ciak d’Oro per il Miglior Esordio alla Regia, l’unico premio del panorama cinematografico italiano assegnato dal pubblico.


In Flaminia, una produzione Eagle Original Content e Pepito Produzioni, in collaborazione con Vision Distribution e Prime Video, Michela Giraud racconta, come da suo stile, una storia personale, rivelando però, per la prima volta in modo profondo, un altro lato della sua sensibilità di artista. La trama ruota attorno a Flaminia De Angelis, una giovane donna che vive nel piccolo mondo patinato di Roma Nord: la sua vita viene completamente rivoluzionata quando Ludovica, la sua sorellastra nello spettro autistico, fa ritorno a casa e sconvolge il suo mondo, costringendola a guardare alla vita in modo più onesto e profondo. Il film vede la scrittura della stessa Giraud, insieme a Francesco Marioni, Greta Scicchitano e Marco Vicari, e per il suo esordio alla regia ha potuto contare sui volti di: Rita Abela, Antonello Fassari, Nina Soldano, Edoardo Purgatori, Catherine Bertoni de Laet, Ludovica Bizzaglia, Francesca Valtorta, Fabrizio Colica e di Lucrezia Lante Della Rovere.


Flaminia è oggi in streaming su Amazon Prime Video.

Rai Cinema: “Vermiglio resta fuori, ma fin qui un’enorme visibilità”

Rai Cinema: “Vermiglio resta fuori, ma fin qui un’enorme visibilità”Roma, 23 gen. (askanews) – “Rivolgiamo i nostri complimenti a Maura Delpero, Vermiglio ha avuto comunque una enorme visibilità internazionale e siamo grati alla regista per l’impegno che, insieme ai produttori di Cinedora, ha messo in questa sfida difficilissima, senza risparmiarsi”: è il commento di Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema, dopo che il film italiano non è entrato nella cinquina per il Miglior film internazionale.


“Essere arrivati fin qui, nella shortlist degli Oscar, dopo le nomination ai Golden Globe e agli EFA, è comunque un traguardo importante che fa bene a tutta l’industria culturale del nostro Paese”, ha aggiunto. “Avevamo di fronte competitor molto forti, opere di grande qualità sostenute da soggetti produttivi, piattaforme e distributori americani con ingenti budget a disposizione, e questo sappiamo che può fare la differenza”, ha affermato Del Brocco, sottolineando che “con questo suo secondo film Maura Delpero ci ha rivelato appieno il suo talento e le sue potenzialità, crediamo nella sua visione di cinema e siamo sicuri che insieme realizzeremo ancora grandi progetti. Come Rai Cinema siamo orgogliosi di aver sostenuto il film e di aver preso parte a questo viaggio meraviglioso”.

Delusione per Vermiglio: nessuna nomination agli Oscar. Per Emilia Perez 13 candidature

Delusione per Vermiglio: nessuna nomination agli Oscar. Per Emilia Perez 13 candidatureRoma, 23 gen. (askanews) – Delusione per Vermiglio nella corsa agli Oscar in programma al Dolpy Theatre di Los Angeles il 2 marzo. Il film di Maura Delpero non è purtroppo riuscito a entrare nella cinquina dei nominati resa pubblica oggi. I giurati della Academy hanno optato per “Emilia Pérez” di Jacques Audiard per la Francia (grande favorito), “Io sono ancora qui” di Walter Salles per il Brasile, “Il seme del fico sacro” dell’iraniano Mohammad Rasoulof (ma il film compete per la Germania), “Flow” di Gints Zilbalodis per la Lettonia e “The Girl With the Needle” di Magnus Van Horn per la Danimarca.


“Emilia Pérez”, che ha avuto ben 13 nomination, sarà anche tra i grandi favoriti nella categoria generale per il miglior film, insieme a “The Brutalist” di Brady Corbet: i due titoli si sono divisi i principali Golden Globe (rispettivamente miglior film nel gruppo delle commedie e musical e miglior film drammatico) e si dovrebbero contendere l’Oscar più atteso in assoluto. Gli altri nominati nella categoria miglior film sono “Conclave” di Edward Berger, “A Complete Unknown” di James Mangold, “Wicked” di Jon M. Chu, “Anora” di Sean Baker, “Dune – Parte 2” di Denis Villeneuve, “The Substance” di Coralie Fargeat, “Nickel Boys” di RaMell Ross e “Io sono ancora qui” di Walter Salles. Jacques Audiard e Brady Corbet se la vedranno per l’Oscar al miglior regista (insieme a loro ci sono Coralie Fargeat, Sean Baker e James Mangold), ma “Emilia Pérez” e “The Brutalist” sono in prima fila anche per diverse categorie tecniche come la miglior canzone originale, per il film di Jacques Audiard, o la miglior fotografia e il miglior montaggio, per il film di Brady Corbet.


Miglior attrice protagonista: Demi Moore per “The Substance” sembra la favorita, ma le grandi prove di Fernanda Torres (“Io sono ancora qui”) e Karla Sofía Gascón (“Emilia Pérez”) meritano un riconoscimento. Le altre nominate sono Cynthia Erivo (“Wicked”) e Mikey Madison (“Anora”). Tra gli attori protagonisti Adrien Brody (“The Brutalist”), Ralph Fiennes (“Conclave”) e Timothée Chalamet (“A Complete Unknown”), mentre scarsissime possibilità hanno Colman Domingo (“Sing Sing”) e Sebastian Stan (“The Apprentice”). Come miglior attrice non protagonista, in prima fila c’è la grandiosa Zoe Saldaña di “Emilia Pérez”, ma avrà filo da torcere da Ariana Grande (“Wicked”) e Isabella Rossellini (“Conclave”). Chiudono la cinquina Felicity Jones (“The Brutalist”) e Monica Barbaro (“A Complete Unknown”). Per il miglior attore non protagonista, corsa a due tra Kieran Culkin (“A Real Pain”) e Edward Norton (“A Complete Unknown”), mentre più distanti gli altri nominati Guy Pearce (“The Brutalist”), Yura Borisov (“Anora”) e Jeremy Strong (“The Apprentice”).


Per la miglior colonna sonora non è entrato in nomination “Challengers” di Luca Guadagnino, che avrebbe invece meritato grazie alla potentissima partitura musicale di Trent Reznor e Atticus Ross: probabilmente il vincitore sarà “The Brutalist” anche in questa categoria.

A Londra tenore Grigolo ospite d’onore a serata vip Styler-Sting

A Londra tenore Grigolo ospite d’onore a serata vip Styler-StingMilano, 22 gen. (askanews) – È stato il tenore Vittorio Grigolo l’ospite d’onore della serata vip di presentazione a Londra di “Posso entrare? An ode to Naples”, il documentario su Napoli della regista britannica Trudie Styler prodotto da Big Sur, Mad Entertainment con Rai Cinema in coproduzione con Luce Cinecittà.


“Il mio motto, la mia vocazione è quella di portare nel mondo la lirica italiana: intendo farlo fino alla fine: continuerò a vibrare esprimendo quello che esce dall’anima”, ha detto il tenore al termine della sua applauditissima performance, lasciando intendere che dopo il suo Rigoletto alla Scala potrebbe essere in vista un suo ritorno a Covent Garden dopo sei anni di assenza dalle scene della capitale britannica. Il cantante lirico, una delle voci del bel canto italiano più conosciute al mondo, mancava da Londra da sei anni, e al termine della proiezione ha eseguito delle arie del repertorio napoletano ed operistico per un parterre d’eccezione: ad ascoltarlo, tra gli altri, Sting – che di Trudie Styler è il marito e ha partecipato al documentario -, Hugh Grant, Kiefer Sutherland e tanti altri attori e protagonisti del panorama cinematografico e discografico.


In sala anche Paolo Dal Brocco, presidente di Rai Cinema, il direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Londra Francesco Bongarrà e il Console d’Italia Alessandro Mignini. Oltre alle sue intense interpretazioni di opere di Puccini, Verdi e Donizetti, Vittorio Grigolo non ha mai nascosto la sua passione per la musica pop. E continua a incantare le platee internazionali come anche quelle italiane. L’Omaggio a Frank Sinatra, ad esempio, prodotto dal Ravello Festival e andato in scena nel ‘salotto buono della Costiera’ a chiusura del Festival 2023, è stato riproposto a Monte Carlo il 2 dicembre 2024 con grande successo.

La “Locura” di Lazza, il re del rap brilla nella sua Milano

La “Locura” di Lazza, il re del rap brilla nella sua MilanoMilano, 21 gen. (askanews) – “E’ un momento incredibile, ho superato tutte le previsioni col disco “Locura” e mi sto godendo i frutti di un lavoro che è stato complesso, sono contento, ma rotto fisicamente, lo spettacolo è lungo, 37 canzoni, arrivo a fine scaletta massacrato a livello vocale”. Così Lazza a poche ore dall’inizio del suo show al Forum di Assago prima data milanese del poker di sold out del 21-22-24-25 gennaio, parte del Locura Tour 2025.


Per Lazza non poteva esserci modo migliore per iniziare il nuovo anno: sul palco, con la sua musica, scatenando tutta la sua energia live davanti al suo pubblico, alla sua Milano. Per il suo secondo tour nei palazzetti, una volta in più ha voluto stupire il suo pubblico con uno show fuori dagli schemi, curato nei minimi dettagli: circa due ore e mezza di musica e delirio. Ovviamente non potevano mancare gli ospiti, con lui sul palco del Forum sono saliti molti tra i più forti nomi della scena rap attuale, a cominciare da Ghali, Tedua, Tony Effe e Sfera ma ci sono anche Kid Yugi, Noyz e Capo Plaza. Una carrellata di hit travolgenti ma non è solo una sorpresa dedicata ai fan di Milano: “anche nelle altre date dove è possibile ho cercato e cercherò di portare degli ospiti, non vorrei penalizzare che non è di Milano anche se questa è la mia città”. Nel momento acustico sul palco c’è una presenta familiare e fondamentale nella carriera di Lazza: “Ho voluto con me Alexander il mio maestro di pianoforte, è lui che mi ha insegnato a mettere le mani sui tasti, lo chiamo zio, per me è fondamentale, io sono molto legato alla famiglia e lui ne è parte”. Al centro dello show c’è l’ultimo album fresco di certificazione Triplo Disco di Platino “Locura” (Island Records), ma c’è anche il meglio del suo repertorio. Dietro il Locura Tour 2025 si cela un lavoro creativo e tecnico di altissimo livello, frutto della collaborazione tra lo Studio Blearred ed Eleonora Peronetti. Insieme hanno dato forma a una visione innovativa e immersiva che porta nei palazzetti italiani un’esperienza visiva senza precedenti. Il tema centrale del nuovo album di Lazza -il complesso rapporto tra l’artista, la follia e il successo- si riflette nella scenografia potente e simbolica con un palco a forma di Diamante: ci sono monoliti conficcati nel palco, lastre di cemento spaccate da cui emergono fasci di luce pulsante, metafore visive delle crisi creative che rigenerano l’arte. A dare movimento a quest’universo complesso e stratificato, l’utilizzo di soluzioni custom all’avanguardia come botole, lift e magic stairs. “Il pubblico dai diversi punti vede tutte cose diverse. Sono soddisfatto del risultato. Mi sono ispirato al disco diamante per disegnare il palco a forma di diamante ancora prima di ottenere la certificazione per Sirio, ma è un palco senza regole così come è senza regole il mio disco Locura” racconta Lazza. Il rapper sul palco si muove tra mondi eterei e sognanti rappresentati nei display LED, sfidando la fisicità della scena. Se la progettazione del lighting design unisce matericità e leggerezza, enfatizzando sia la solidità della scenografia che atmosfere oniriche, i contenuti video -curati dal collettivo Highfiles Visuals- amplificano il messaggio artistico trasformando ogni brano in un viaggio nella locura di Lazza. In linea con l’immaginario post apocalittico richiamato dall’allestimento è anche la visione moda dello show, dove tutti i capi custom (nei colori del bianco e nero) sono firmati da Domenico Orefice. Ovviamente non manca il riferimento agli Stadi (il 5 luglio a Lignano Sabbiadoro (UD) @ Stadio Teghil (data zero) e il 9 luglio 2025 a Milano @ Stadio San Siro) e al prossimo tour in Europa, toccando Barcellona, Madrid, Parigi, Londra, Bruxelles, Berlino, Amsterdam, Stoccarda, Zurigo, Vienna e Monaco. “Quando ho iniziato a fare i primissimi concerti da ragazzino speravo che ci fossero almeno 100 persone a sentirmi, ci mettevo la stessa enfasi che ci metto oggi, non avrei mai pensato di poter fare i palazzetti. La scena rap è cresciuta molto rispetto a quando ero piccolo ed è bello che ora i ragazzi possano avere grandi opportunità. Non ho ancora pensato a che tipo di show porterò, nelle date europee sarà nei club, con una dimensione più piccola dei palazzetti dove posso avere un rapporto diretto con quelli che sono nelle prime file. Negli stadi davvero non ci ho pensato ma magari a San Siro porterò qualcosa sul Milan” racconta il rapper grande tifoso rossonero. Dopo Mantova, Padova, Eboli, Torino, Bologna e Milano, la progressiva catena di sold out dell’artista del roster Me Next toccherà anche Firenze (27 gennaio) per chiudere il cerchio a Roma (30 gennaio) però Lazza vuole prendere una piccola pausa, prima dei nuovi impegni in primavera: “Tutto il tempo libero lo dedico a mio figlio, mi piacerebbe portarlo ai concerti ma è ancora davvero troppo piccolo, in compenso a vedere i miei live viene sempre mia mamma che è la mia fan numero uno. Poi devo seguire i lavori della casa che ho comprato a Milano e vorrei fare anche fare una settimana di vacanza”. Al momento non sono previste sue partecipazioni come ospite al Festival di Sanremo, dei sui amici in gara Tony Effe, Emis Killa e Fedez: “Non ho sentito nulla e voglio godermi la sorpresa, auguro a tutti loro di fare un bel percorso come l’ho fatto io, poi tra gli altri concorrenti stimo e seguo Brunori Sas, penso che sia una penna geniale”.


E di superarsi, Lazza -l’artista italiano con più certificazioni del 2024 secondo dati FIMI- non ha intenzione di smettere: lo ha fatto anche nelle ultime settimane conquistando il Disco di Diamante con SIRIO. Un risultato unico nel suo genere, considerando che nessun rapper solista in Italia è mai arrivato a fare Disco di Diamante per un album, confermando una volta in più SIRIO come album culto del genere in Italia, per oltre due anni sempre saldamente ai vertici delle classifiche di vendita, con il primato assoluto di permanenza al n°1 FIMI (21 settimane) e il traguardo di 1 miliardo di stream su Spotify recentemente raggiunto e superato.

Simone Cristicchi annuncia l’album “Dalle tenebre alla luce”

Simone Cristicchi annuncia l’album “Dalle tenebre alla luce”Milano, 21 gen. (askanews) – Il 14 febbraio esce in digitale, cd e vinile “Dalle tenebre alla luce” (Dueffel Music / ADA Music Italy), la speciale edizione dell’ultimo album di Simone Cristicchi che contiene anche “Quando sarai piccola”, brano in gara al 75° Festival di Sanremo. Da oggi, martedì 21 gennaio, l’album è disponibile in pre-save e in pre-order. La fotografia di copertina dell’album è stata realizzata da Andrea Arbizzi e rappresenta la nebulosa soprannominata l’”Occhio di Dio” (Helix Nebula NGC7293).


Prodotto da Francesco Migliacci e Francesco Musacco, “Dalle tenebre alla luce” è il quinto album in studio di Simone Cristicchi e prende il nome da uno dei brani che fanno parte dell’album, tratto dallo spettacolo teatrale del poliedrico artista, “Paradiso – Dalle tenebre alla luce”. L’album contiene il singolo “Il clandestino” feat. Maurizio Filardo composto per l’omonima serie Tv diretta da Rolando Ravello con protagonista Edoardo Leo e due speciali collaborazioni: sulle note di “Le poche cose che contano” Cristicchi duetta con Amara (co-autrice del testo e delle musiche di “Le poche cose che contano”, autrice e compositrice di “Accade” e co-autrice della musica di “Quando sarai piccola”), mentre Francesco Musacco suona il pianoforte in “Credo”. Ad impreziosire l’album c’è anche la poesia di Marco Guzzi intitolata “L’ultima lezione”, recitata da Cristicchi nella seconda parte del brano “Accade”.


“Quando sarai piccola”, brano in gara al Festival di Sanremo e contenuto nella nuova edizione dell’album, è scritto dallo stesso artista con Nicola Brunialti con la musica composta da Cristicchi e Amara. Questa la tracklist di “Dalle tenebre alla luce”: “Quando sarai piccola”, “Il Clandestino” feat. Maurizio Filardo, “Cerco una parola”, “Cade”, “Le poche cose che contano” feat. Amara, “Un altro noi”, “Credo” feat. Francesco Musacco (piano), “Sette miliardi di felicità”, “I tuoi occhi”, “Tornasole”, “Accade”, e “Dalle tenebre alla luce”.