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Cinema, “In the mood for love” di Wong Kar Wai in 4K per i 25 anni

Cinema, “In the mood for love” di Wong Kar Wai in 4K per i 25 anniRoma, 20 gen. (askanews) – Ritorna in sala il capolavoro di Wong Kar Wai: a 25 anni dalla prima uscita, evento speciale al cinema solo il 17, 18 e 19 febbraio con “In The Mood For Love” nella versione in 4K del 2021, restaurata dall’Immagine Ritrovata di Bologna e dalla Criterion sotto lo sguardo attento del regista.


Presentato nel 2000 al Festival di Cannes, “In the Mood for Love” ottenne il premio per la miglior interpretazione maschile a Tony Leung, e il Grand Prix tecnico per la fotografia di Christopher Doyle. Melodramma intenso e raffinato che ha fatto la storia, il film è tratto dal romanzo breve “Un incontro” di Liu Yichang. Sulle note di una colonna sonora ricchissima in cui domina l’inconfondibile tema musicale Yumeji’s Theme del compositore giapponese Shigeru Umebayashi, e con inquadrature che sembrano opere d’arte, una storia d’amore struggente e sensuale, un racconto universale e senza tempo diventato ormai un cult assoluto che, grazie anche alla versione restaurata, esplode sul grande schermo in tutto il suo fascino.


Per il 25esimo anniversario sarà disponibile nei cinema sia in versione originale con i sottotitoli che nella versione doppiata grazie a Lucky Red, in collaborazione con Tucker Film. Hong Kong, 1962. Chow (Tony Leung), redattore capo di un quotidiano locale, trasloca con sua moglie in un nuovo appartamento situato in un immobile abitato per lo più da persone della comunità di Shanghai. Incontra Li-zhen (Maggie Cheung), una donna giovane e molto bella che si è appena trasferita lì insieme a suo marito. La donna lavora come segretaria in una ditta di esportazioni, mentre suo marito è rappresentante per conto di una società giapponese, pertanto viaggia frequentemente per affari. Dato che anche sua moglie è spesso fuori casa, Chow trascorre molto tempo in compagnia di Li-zhen. Si ritrovano spesso a giocare a mah-jong o a discutere degli ultimi pettegolezzi. Chow e Li-zhen diventano molto amici, fino a quando scoprono che i loro rispettivi coniugi hanno una relazione…

Tv, su RaiPlay “L’età sperimentale”, scritto da e con Erri De Luca

Tv, su RaiPlay “L’età sperimentale”, scritto da e con Erri De LucaRoma, 20 gen. (askanews) – Dal 25 gennaio sarà disponibile in esclusiva su RaiPlay “L’età sperimentale” un progetto scritto e interpretato da Erri De Luca e diretto da Marco Zingaretti. Il film è stato presentato in anteprima nella sezione Proiezioni Speciali del 72esimo Trento Film Festival.


“L’età sperimentale” è un viaggio intimo e riflessivo nella quotidianità e nelle emozioni di un uomo che esplora il processo dell’invecchiamento. “A che somiglia quest’età?” si chiede De Luca. “Alla risalita di un bosco di montagna. Nel fitto delle conifere entra poca luce, vedo giusto quello che mi sta stretto intorno, ma verso l’alto si diradano, si aprono radure, c’è più luce. In questa età da cima del bosco vedo lontano, scorci di futuro, non il mio, quello senza di me”. In questo monologo intenso e coinvolgente, De Luca intreccia esperienze personali e riflessioni universali, accompagnando lo spettatore in un percorso emozionante tra introspezione e superamento dei limiti. Il mediometraggio, della durata di 26 minuti e girato in 4K CinemaScope (prodotto da Soul Film Production in collaborazione con OH!PEN e Montura), nasce dalla singola ripresa in piano sequenza di una “s-cordata” (così la definisce lo stesso autore) ovvero una salita su roccia senza corda né protezioni, del protagonista. Una metafora per raccontare la sfida e la bellezza di vivere pienamente la vecchiaia. Le immagini, realizzate dal direttore della fotografia Samir Iacovone, e le riprese aeree del drone pilotato da Andrea Farina sono affiancate da una colonna sonora unica, firmata da Francesco Cavasini. Utilizzando strumenti dimenticati, come un vecchio pianoforte scandinavo e un lamellofono degli anni ’60, le musiche amplificano la potenza narrativa e visiva del racconto. Tra le particolarità di questa produzione, spicca l’attesa della neve fra le montagne abruzzesi, da dicembre a gennaio 2024, necessaria per rappresentare visivamente il cammino simbolico verso la vetta della vita.


Erri De Luca, noto al grande pubblico per romanzi di grande successo come “Non ora, non qui” e “Il peso della farfalla”, è un artista poliedrico con una lunga esperienza nel mondo cinematografico. La sua capacità di combinare scrittura, interpretazione e produzione lo ha reso una figura unica nel nostro panorama culturale. Nel 2013, ha vinto il premio come miglior cortometraggio al prestigioso Tribeca Film Festival di New York con “Il turno di notte lo fanno le stelle”, da lui scritto e interpretato. Tra gli altri progetti cinematografici che lo vedono protagonista spiccano i documentari “Alberi che camminano” e “La musica provata”, oltre alla sua partecipazione nel 2019 al film “Alé”, dove racconta la sua esperienza come arrampicatore e amante della montagna.

Supermagic “Arcano”, per la prima volta al Teatro Sistina di Roma

Supermagic “Arcano”, per la prima volta al Teatro Sistina di RomaRoma, 18 gen. (askanews) – Arriva per la prima volta e in esclusiva sul palco del Teatro Sistina di Roma la 21a edizione di Supermagic “Arcano”, il celebre spettacolo internazionale di magia che promette un trionfo di meraviglia e divertimento per il pubblico di tutte le età, in scena dal 23 gennaio al 9 febbraio 2025. Oltre due ore di grande magia dal vivo con i più talentuosi illusionisti, trasformisti, prestigiatori, manipolatori e campioni dell’arte magica provenienti da tutto il mondo, in un viaggio straordinario dove la fantasia e i sogni diventano realtà, tra sorprendenti grandi illusioni ed effetti speciali, momenti poetici, irresistibile divertimento e continuo stupore con effetti magici mai visti prima in Italia.


Un nuovissimo cast internazionale di oltre 20 artisti farà sognare ad occhi aperti, anche quest’anno, adulti e bambini, con alcuni dei più acclamati nomi del mondo della magia scelti, come ogni anno, solo tra le più luminose stelle del panorama magico internazionale. Secondo la conclamata tradizione di Supermagic. Il celebre appuntamento, divenuto oramai una tradizione per i tantissimi appassionati, non è solo un semplice show, ma una vera e propria esperienza immersiva sospesa a metà tra realtà e immaginazione: il merito è di un format vincente, che mette su uno stesso palcoscenico le eccellenze del settore, e quello di un perfetto equilibrio tra tanti ingredienti diversi, primi fra tutti i guizzi di originalità, i colpi di scena e le più moderne tecnologie, ma soprattutto l’estro e la tecnica di straordinari artisti pluripremiati che sanno dare vita a un mondo fantastico dove tutto sembra essere possibile.


Ideato da Remo Pannain, che ne cura anche la direzione artistica, Supermagic è stato riconosciuto come il “Migliore spettacolo di magia” dalla Fédération Internationale des Sociétés Magiques, essendo l’unico spettacolo che offre ogni anno l’eccellenza dei prestigiatori e degli illusionisti premiati al campionato mondiale delle arti magiche o che hanno ottenuto importanti riconoscimenti internazionali. Nella sua lunga storia lo show annovera inoltre una carrellata di successi e vanta ben 122 artisti di fama mondiale applauditi da oltre 260.000 spettatori nel corso delle 20 precedenti edizioni.

I Follya e il diritto degli uomini ad esprimere le emozioni

I Follya e il diritto degli uomini ad esprimere le emozioniMilano, 18 gen. (askanews) – Venerdì 24 gennaio esce “Don’t cry” (Benzai Records / distribuito da ADA Music Italy), il nuovo singolo dei Follya. In un panorama musicale che spesso celebra una mascolinità tossica, fatta di forza ostentata e virilità stereotipata, i Follya, composti da Alessio Bernabei (voce), Alessandro Presti (basso) e Riccardo Ruiu (batteria), scelgono di raccontare una storia diversa. Con “Don’t cry” la band affronta un tema urgente e spesso trascurato: il diritto degli uomini di esprimere le proprie emozioni.


“La musica è uno specchio della società – raccontano i Follya – riflette i suoi valori, li amplifica e li trasmette. È un linguaggio universale che ispira le nuove generazioni, influenzando il modo in cui vedono il mondo e se stesse. Per questo, gli artisti dovrebbero riflettere con responsabilità sui messaggi che veicolano”. La mascolinità tossica è ancora oggi una delle manifestazioni più diffuse e dannose delle aspettative sociali. Con questo nuovo brano, i Follya scelgono di affrontare questo tema con un approccio fresco e ironico, invitando a riflettere su cosa significhi davvero essere uomini oggi. “DON’T CRY” diventa così un manifesto musicale che sfida le convenzioni, proponendo un futuro in cui la fragilità non è più vista come un difetto, ma come una qualità che ci rende autentici, umani e vicini agli altri.


“Perché ci insegnano fin da piccoli che “i veri uomini non piangono”? È una bugia che ci rende infelici e soli – raccontano i Follya – In un periodo storico così delicato, dominato da una società che alimenta ogni giorno il maschilismo tossico, con questo brano abbiamo sentito il dovere di andare controcorrente. Se c’è una cosa che ci rende davvero forti, è proprio il coraggio di essere vulnerabili”. I Follya sono una band nata nel 2022, che non si pone limiti di linguaggio o sound, fondendo essenza pop con mondi onirici e distopici. La loro musica spazia tra powerpop, synthwave e alternative rock. Prima di diventare i Follya, i membri della band erano noti come i Dear Jack, gruppo che ha conquistato il grande pubblico nel 2014. Dopo anni di successi e trasformazioni, i musicisti decidono di intraprendere un nuovo percorso artistico. A novembre 2023 esce il loro album di debutto “Follya”, pubblicato con Universal Music Italy e anticipato dai singoli “Morto per te”, “Tutt’okkei”, “Tuta spaziale”, “Mister” e “Toxic”. A distanza di un anno, lo scorso novembre, la band è tornata sulla scena musicale con una veste completamente rinnovata, presentando il brano “Numero uno”.

Cinema, Timothée Chalamet: il film su Dylan? Spero lo veda Totti

Cinema, Timothée Chalamet: il film su Dylan? Spero lo veda TottiRoma, 17 gen. (askanews) – “So che Neil Young ha fatto un endorsement al film, ma ora aspetto quello di Francesco Totti. Dove è? Spero che veda il film e gli piaccia”. Timothée Chalamet, il giovane attore più amato nel mondo, lancia un appello al suo idolo durante la presentazione a Roma di “A Complete Unknown”, il film su Bob Dylan diretto da James Mangold, nei cinema dal 23 gennaio. Con lui in Italia sono arrivati il regista, Edward Norton e Monica Barbaro, che interpreta Joan Baez.


Il film è ambientato a New York nei primi anni Sessanta, dove arriva un enigmatico diciannovenne del Minnesota, con la sua chitarra e un talento rivoluzionario. Mentre inizia ad avere successo, anche grazie alle canzoni cantate da Joan Baez, cresce la sua irrequietezza nei confronti del movimento folk e, rifiutando di essere etichettato, trova altrove la sua strada. “Lui ha tirato fuori chi voleva essere strada facendo – ha detto Chalamet – anche io in qualche modo avevo il desiderio di fare qualcosa di grande nel mio lavoro, quando facevo audizioni, stringevo i denti, mi impegnavo”. A proposito delle differenze fra la generazione pacifista e impegnata di Dylan e quella dei suoi coetanei, Chalamet ha detto: “Negli anni Sessanta io non c’ero, l’ambiente socioculturale e politico era diverso. Quello che penso è che allora c’era un certo ottimismo, una sincerità, un valore etico del lavoro. Nella mia generazione credo ci sia più cinismo”.


Il regista ha spiegato: “Mi sono documentato moltissimo, io volevo trovare la verità, ho ricreato quello che realmente è successo prima che questa persona diventasse super famosa”. A proposito della sua sfida nel raccontare Dylan, Mangold ha rivelato: “Volevo sfidare lo spettatore, le sue aspettative. Ieri il pubblico voleva essere sorpreso, oggi spesso vuole essere anestetizzato. Io non l’ho fatto”.

Tv, continua la campagna delle Winx contro il cyberbullismo

Tv, continua la campagna delle Winx contro il cyberbullismoRoma, 17 gen. (askanews) – Prosegue anche nel 2025 la campagna globale “Spread Magic Not Hate”, promossa da Rainbow, in collaborazione con Cybersmile Foundation, dove le Winx si confermano ambasciatrici di gentilezza digitale contro il cyberbullismo, diffondendo messaggi positivi ed educativi attraverso nuovi artwork e tagline dedicati, per ispirare i giovani a creare online un mondo più empatico e inclusivo.


Il progetto, iniziato nel 2024 e che ha visto Bloom come prima protagonista, entra in una nuova fase e prevede nuovi artwork, che raffigurano le altre fatine: Stella, Flora, Aisha, Musa e Tecna. Le illustrazioni saranno diffuse a cadenza bimestrale, con la prima, dedicata a Stella, appena pubblicata. Ogni artwork, diffuso attraverso i canali Winx Club e Cybersmile Foundation, è pensato per coinvolgere e ispirare i giovani adulti, promuovendo messaggi di empatia, amicizia e rispetto. Parallelamente, l’e-store dedicato su Teemill sarà aggiornato con i nuovi design, disponibili in edizione limitata. I ricavi sosterranno progetti specifici della Cybersmile Foundation per supportare le vittime di cyberbullismo.


Fondata nel 2010, la Cybersmile Foundation è punto di riferimento globale nella lotta contro il cyberbullismo e la promozione di un ambiente digitale sicuro e inclusivo. Attiva in particolare negli Stati Uniti e nel Regno Unito, lavora con marchi, celebrità e influencer di tutto il mondo per costruire una rete web più gentile e solidale. La collaborazione con Rainbow vuole sottolineare l’importanza di un dialogo aperto su questo fenomeno, promuovendo l’uso di Internet come strumento di unione, diversità e rispetto. Il potere delle Winx continua a brillare, non solo nei mondi incantati, ma anche nel mondo digitale, invitando tutti a diffondere magia, non odio.

Fabrizio Colica torna al Teatro Golden di Roma con “Time Lock”

Fabrizio Colica torna al Teatro Golden di Roma con “Time Lock”Roma, 16 gen. (askanews) – Un grande ed atteso ritorno, dopo il grande successo dello spettacolo “Arancione, Fabrizio Colica torna al Teatro Golden con il nuovo spettacolo “Time Lock” in programma dal 23 gennaio al 9 febbraio. Insieme a lui sul palco un grande cast: Augusto Fornari, Paola Michelini, Giuseppe Ragone, Riccardo Sinibaldi. Un tema scottante che conquisterà gli spettatori in una escalation di colpi di scena.


A pochi giorni dalle elezioni, uno dei conduttori televisivi di maggior successo, Massimo D’Ambrogi, ospiterà il più atteso dibattito politico degli ultimi anni. A rappresentare il centrodestra sarà l’affabile onorevole Orsini tradizionalista e aggressivo, a rappresentare il centrosinistra sarà il ritardatario onorevole Malmusi, dal carattere cinico e disilluso. La tensione è alle stelle. Quello che succederà in questo studio determinerà il futuro del nostro Paese. Pochi minuti a disposizione per esprimere il proprio pensiero politico e ancora meno tempo, durante le pubblicità, per recuperare i numerosi imprevisti della diretta. Il pubblico del teatro diventerà pubblico televisivo e scruterà da vicino le vere identità dei candidati, scoprendo cosa succede dietro le quinte di un dibattito televisivo come questo. Uno spettacolo da non perdere per una serata veramente divertente e in più la possibilità di concepire la politica con occhi diversi. 

Teatro Villa Pamphilj, scienza a teatro con “Buonanotte, caro Albert”

Teatro Villa Pamphilj, scienza a teatro con “Buonanotte, caro Albert”Roma, 16 gen. (askanews) – Domenica 19 gennaio alle ore 11.30, al Teatro Villa Pamphilj di Roma, per la rassegna Science Fiction – la scienza a teatro, va in scena in prima assoluta il nuovo spettacolo del collettivo Effetto Joule “Buonanotte, caro Albert”, scritto da Enrico Ferraro e interpretato da Valeriano Solfiti.


Che cos’è la gravità? A quanto pare la domanda, più che essere spontanea e rivelatrice di curiosità genuina, rischia di essere un puro gioco di parole, senza alcun rapporto con la realtà. Perché non ha senso porre questa domanda? E in che modo si può capire la gravità, generatrice di questo “peso” che sentiamo da quando nasciamo e sperimentiamo per tutta la vita? Per capire è necessario raccontare una storia di come la scienza sia nata e sviluppata, di come gli antichi sapessero già molto e il pensiero fideistico cancellò molte conoscenze e scoperte, di come anche la scienza abbia le sue trappole e solo riuscendo a superarle è possibile comprendere qualcosa di molto piccolo e invisibile. Piccole cose invisibili e immanenti con la nostra presenza riflettono il funzionamento della gravità. Come facevano gli scienziati ellenistici a comprenderne il funzionamento? Cosa dicevano loro i fenomeni? Come li leggeva Galileo e dopo di lui Newton? Come ci aiuta la matematica? Quale fu l’idea felice di Einstein? Tutta la storia sembra insegnarci che per comprendere la gravità è necessario aumentare la sensibilità. Prima di tutto del nostro pensiero, della capacità di cambiare punto di vista e immaginare qualcosa che non possiamo percepire. Poi è necessario che i nostri strumenti siano in grado di leggere quelle piccole increspature dello spazio tempo che sono la chiave di un nuovo universo. Ci sono rami della scienza difficili da divulgare, difficili da spiegare a chi non ha dimestichezza con quello specifico linguaggio – il che coincide spesso con anni e anni di studio – eppure intrisi di profonda bellezza.


Science Fiction è un progetto che nasce dalla collaborazione tra scienziati, attori, registi, insegnanti e formatori del settore creativo per liberare la scienza dall’idea di essere argomento solo per tecnici, affrontata dal resto del mondo in poche ore durante il ciclo scolastico e per il resto della vita recepita giusto in qualche notizia sensazionalistica. Un format di proposte teatrali a tema scientifico e matematico che punta a rendere accessibile a chiunque, anche a chi proprio non capisce, temi e concetti che nell’immaginario collettivo risultano inaccessibili e che invece possono essere affascinanti, umanistici, letterari, e anche poetici o comici. Dietro ogni storia di scienza e di scienziati ci sono vite incredibili, sogni, visioni inimmaginabili, iperboli, fallimenti e miserie che hanno avuto il potere di cambiare le nostre vite, le vite di tutta l’umanità, generando scoperte, rivoluzioni e progresso. Queste storie meritano di essere raccontate, e Science Fiction si avvale proprio del linguaggio teatrale per allargare, nella formula più semplice e arcaica, la dimensione della scienza a quella della comunità e viceversa. Due linguaggi differenti che trovano una sintesi comune: un racconto, una suggestione.

Libri, esce “Il Futuro e la Memoria. Shoah, antisemitismo e Generazione Z”

Libri, esce “Il Futuro e la Memoria. Shoah, antisemitismo e Generazione Z”Roma, 16 gen. (askanews) – Rai Libri presenta “Il Futuro e la Memoria. Shoah, antisemitismo e Generazione Z” di Ariela Piattelli. La forza dei figli della Generazione Z per custodire e proiettare nel futuro il ricordo della Shoah anche senza le voci dei sopravvissuti ai campi di sterminio. Tra i depositari delle testimonianze che giungono da una delle pagine più buie della storia ci sono Michela e Gabriel, nipoti di Shlomo Venezia, uno dei pochissimi sopravvissuti al Sonderkommando, c’è Tommaso, il cui nonno, il medico Adriano Ossicini, inventò il contagiosissimo “Morbo di K” per tenere lontano i nazifascisti dagli ebrei nascosti all’ospedale Fatebenefratelli di Roma, ci sono Dov, che con le sue pagine social ha dato voce alla bisnonna Llily Ebert sopravvissuta ad Auschwitz raggiungendo milioni di persone, e il quattordicenne Cristian, che ascoltate le parole della scrittrice Edith Bruck ha raccolto in un video in rete le testimonianze di alcuni reduci da lui incontrati personalmente.


Giovani custodi creativi della memoria che hanno condiviso con l’autrice le proprie esperienze e le proprie emozioni, certi che l’impegno contro l’antisemitismo, ancor di più dopo i fatti drammatici del 7 ottobre 2023, sia un imperativo morale. Un libro reportage che attraverso interviste ad esperti indaga i possibili scenari del futuro della memoria, strettamente legati al rapido mutamento dei linguaggi e degli strumenti di conoscenza. La rete, i social e le nuove tecnologie sono i mezzi di una narrazione che riflette la contemporaneità. Il viaggio di Ariela Piattelli termina con le voci dei testimoni, che in una riflessione speculare con le parole dei giovani, disegnano il possibile futuro della memoria, spiegando la loro visione sul mondo della Generazione Z. Ariela Piattelli è una giornalista. È direttore responsabile di Shalom, quotidiano online e magazine edito dalla Comunità Ebraica di Roma. Ha collaborato con il Giornale, Corriere della Sera e La Stampa. Ha vissuto alcuni anni in Israele, e da oltre un decennio dirige Ebraica – Festival Internazionale di Cultura e il Pitigliani Kolno’a Festival – Ebraismo e Israele nel Cinema. Ha collaborato inoltre con istituzioni come promotrice e curatrice di iniziative dedicate alla cultura ebraica e israeliana.


“Il Futuro e la Memoria” di Ariela Piattelli, edito da Rai Libri, sarà in vendita nelle librerie e negli store digitali dal 22 gennaio 2025. Il libro sarà presentato martedì 21 gennaio 2025 alle ore 18.30 al Museo Ebraico di Roma (via Catalana). All’incontro con l’autrice, ingresso libero con prenotazione obbligatoria a com@museoebraico.roma.it, interverranno il direttore di Rai Libri Roberto Genovesi e il cantautore Raiz. Moderatrice, la giornalista Francesca Nocerino.

Rai, “Goldrake” sta per tornare

Rai, “Goldrake” sta per tornareRoma, 16 gen. (askanews) – Per i nostalgici e gli appassionati di Goldrake sarà una vera sorpresa: la serie originale degli anni Settanta nella versione restaurata sta per tornare sulle reti Rai. Domani venerdì 17 gennaio, Rai 2 trasmetterà invece, in prima visione assoluta gli ultimi episodi di “Goldrake U”: a partire dalle 21:20 andranno in onda gli episodi conclusivi della saga che racconta le avventure del famoso robot che combatte contro le forze malvagie di Vega.


Cinque i titoli : “Le tenebre inseguono la luce”, “Mazinga X”, “Un fiore da proteggere”, “L’ultimo inganno” e “Per il pianeta Terra”. Con un finale che vede l’amato Goldrake, impegnato nello scontro epico per salvare il pianeta Terra.