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Al via Vertical Movie Festival, festival internazionale audiovisivo

Al via Vertical Movie Festival, festival internazionale audiovisivoRoma, 2 dic. (askanews) – Al via la settima edizione del Vertical Movie Festival 2024, il primo festival internazionale dell’audiovisivo nel formato video verticale 9/16, il 4-5-6 dicembre dalle ore 12,00 alle ore 21,00 a Roma.


Il Festival è ideato e diretto da Salvatore Marino con il partenariato di Rai Italia, ComingSoon, Dagospia, Artisti7607. Il proposito di VerticalMovie è dare spazio alla creatività delle giovani generazioni, al fine di sviluppare progetti audiovisivi nel formato verticale. VerticalMovie non ha scopo di lucro, e il suo l’unico fine è promuovere e divulgare le nuove tendenze, le virtù creative del mondo giovanile. I 40 cortometraggi finalisti sono stati selezionati da oltre 2000 opere pervenute da 117 paesi. Il Vertical Movie Festival è il primo evento di cinema verticale al mondo e nasce dall’esigenza di trovare un nuovo modo di raccontare, di definire e rendere concreto quello che per le giovani generazioni è il formato video per eccellenza. Siamo chiaramente di fronte ad una nuova forma espressiva, una nuova forma d’arte. Ad oggi oltre il 70% dei filmati caricati in rete sono nel formato verticale. Un nuovo linguaggio che nasce con i social media e diventa parte integrante della narrativa audiovisiva.


La novità di questa settima edizione sono le opere realizzate con l’ausilio dell’intelligenza artificiale, a cui il Vertical Movie dedica la sezione Vertical AI a cura dell’attrice e sceneggiatrice Serena Di Marco. Saranno proiettate sugli schermi verticali del festival, per la prima volta in assoluto ed in esclusiva internazionale, le opere dell’artista newyorkese Anthony Edwards @anteddai, dell’artista leccese Valerio Calsolaro @valeriocalsolaro e dell’artista Ray Tijssen 0010×0010 @0010×0010. Saranno inoltre presentate brevi antologie degli artisti. In questa edizione verrà inoltre proposta, fuori concorso, la prima opera verticale del regista e autore storico del Bagaglino Pierfrancesco Pingitore (Ciao Marziano, Il tifoso, l’arbitro e il calciatore, Gole Ruggenti) in collaborazione con il regista e produttore Mirko Alivernini.


Altra novità assoluta di questa settima edizione è la sezione Vertical Fashion curata dal noto fashion designer Marco Coretti che racconta i fenomeni di tendenza legati al fashion. “L’obiettivo – afferma Coretti – è quello di aprire alla GenZ, che utilizza sempre più spesso questo linguaggio visivo contemporaneo e anticipatore delle tendenze nel settore moda, nuove strade, ma soprattutto scenari internazionali”. Da segnalare per questa nuovissima sezione la presenza dell’artista e performer internazionale Baby Marcelo con il suo corto Visioni scritto e diretto insieme a Marina Savarese. Un viaggio mistico introspettivo, fatto di fantasmi e icone che invitano, con il ricordo della loro arte a spingersi sempre oltre per realizzare i propri sogni. Il VerticalMovie Festival quest’anno ha scelto un tema tutto Green: l’ecologia, la sostenibilità, le energie rinnovabili e il rispetto dell’ambiente. Per dirla con Greta Thumberg: ogni giorno è “La Giornata della Terra”, e questo ci ricorda che l’emergenza ambientale e climatica deve essere il perno centrale della nostra esistenza, che dobbiamo intensificare economia circolare, rinnovabili ed efficienza energetica.


La serata finale che premierà i vincitori sarà condotta dalla presentatrice Eva Crosetta. Nell’arco delle tre giornate, condotte da Maddalena Zoppoli, si alterneranno panel, masterclass e dibattiti sul cinema verticale, le nuove tecnologie e sull’intelligenza artificiale. Saranno presenti anche L’Assessore ai Grandi Eventi Sport Turismo e Moda di Roma Capitale Alessandro Onorato, la Consigliera delegata alla Cultura, Pari opportunità e Politica sociale Tiziana Biolghini e Silvia Bompiani coordinatrice produttiva del Festival. I talk di questa edizione a cura del format evento About You, vedranno protagonisti attori e registi di grande rilievo tra i quali l’attore Stefano Fresi (Smetto quando voglio, I delitti del BarLume) l’autrice e sceneggiatrice Silvia Scola (Che ora è, La Cena, Concorrenza sleale, Gente di Roma, Che strano chiamarsi Federico, diretti dal padre Ettore) l’attrice Miriam Galanti (Vita da Carlo), Ivan Silvestrini regista della serie tv Mare fuori e l’attore e doppiatore Massimiliano Manfredi (Toy Story, Coco, Star Trek, Thor). La giuria di quest’anno è presieduta dalla sceneggiatrice e autrice Silvia Scola diretti dal padre Ettore e composta dal vice direttore di RaiPlay Claudia Sasso, dal consulente Rai Roberto Nepote, dal musicista e compositore Fabrizio Fornaci, dalla scrittrice e saggista Isabella Cesarini, dall’attore Jonis Bascir, dal regista e produttore messicano Octavio Maya Rocha, dal regista, autore e produttore coreano Chul Heo, dall’attrice Roberta Lista, dalla sceneggiatrice e autrice Alessandra Kre, dall’attore e autore Rubens Giusberti, dal direttore casting e aiuto regia Andrea Marrari, dall’attrice Valentina Gemelli, dall’attrice e critica Maria Scuotto, dal giovane produttore e regista Simone Fordham, dal regista e autore Emanuele Matera, dalla makeup artist Rose Mazzone, dall’attrice Letizia De Ieso, dal giovane scrittore Giulio Maria Miele. Il Vertical Movie Festival inoltre, annuncia con entusiasmo che quest’anno lo svolgimento del festival si terrà presso il Teatro di Posa della Roma Film Academy, una delle scuole di cinema più prestigiose della capitale che con le sue strutture all’avanguardia, rappresenta il palcoscenico ideale per questa edizione del festival, che vuole esplorare e celebrare le nuove forme di linguaggio cinematografico. Grazie a questa partnership, il Vertical Movie Festival potrà offrire in tal modo un’esperienza unica agli studenti, ai professionisti del settore e al pubblico, attraverso proiezioni, workshop e incontri con esperti. Questo anno, il festival si svolgerà anche in collaborazione con l’Accademia Griffith, una scuola che forma i cineasti del futuro, consolidando una sinergia tra realtà formative e l’innovazione nell’ambito cinematografico. LE SEZIONI DEL VERTICAL MOVIE VERTICAL GREEN, accoglie opere il tema tratti la cura dell’ambiente, le rinnovabili, l’attenzione alla sostenibilità. VERTICAL OPEN, una sezione a tema libero. VERTICAL REPORT, opere reportage, che raccontino avvenimenti che riguardano fatti di attualità, di di cronaca politica e di costume. Un’indagine sull’operato dell’uomo nella sua stratificazione sociale. A cura di Enzo Aronica, autore, scrittore, documentarista e produttore. VERTICAL DRAMA. Opere a ispirazione teatrale che si sviluppano con soluzioni monologanti o di dialoghi a due o a tre personaggi. Sezione curata dall’attore e regista Maximilian Nisi VERTICAL FASHION. Sezione che racconta fenomeni di tendenza legati al fashion. Sezione a cura del designer Marco Coretti. VERTICAL SONG. Accoglie videoclip musicali. A cura di Fabrizio Fornaci, compositore di colonne sonore per film e documentari, nonché di musiche per sigle e programmi Rai e Mediaset. Segretario dell’ A.C.M.F. (Associazione Compositori Musica per Film).

Nations Award, Massimo Boldi e Neri Parenti tornano a Cortina

Nations Award, Massimo Boldi e Neri Parenti tornano a CortinaRoma, 2 dic. (askanews) – Massimo Boldi e Neri Parenti tornano nella loro amata Cortina d’Ampezzo per rivivere il lungo filone del cinepanettone, che ha caratterizzato trent’anni di commedia italiana, e sarà ripercorso e raccontato in occasione dello spin off invernale dei Nations Award, il prestigioso riconoscimento taorminese che ormai da 18 anni premia big del grande schermo e, per il secondo anno consecutivo, organizza nella Regina delle Dolomiti una tregiorni di eventi e proiezioni, in collaborazione con l’Hotel de la Poste, storica location delle pellicole di Natale. Appuntamento da venerdì 13 a domenica 15 dicembre coi due grandi artisti che ritireranno il Premio e saranno protagonisti di una festa in loro onore, nel 25° anniversario dall’ultimo Vacanze di Natale 2000.


“Alla luce del successo della precedente edizione, che era stata dedicata all’anniversario del primo Vacanze di Natale 1983, quest’anno vogliamo premiare due maestri ancora oggi punto di riferimento per chi si approccia al cinema leggero e brillante – spiega il presidente dei Nations Award Michel Curatolo – e lo faremo insieme ad un parterre ricco di ospiti tra cui Barbara Tabita, Umberto e Rudy Smaila, Raffaella Fico, Francesca Manzini e, in video collegamento, il grande maestro Enrico Vanzina”. Incontri, dibattiti, serate di gala, party in piena atmosfera di “vanziniana” memoria per conoscere ancora più da vicino chi ha narrato l’Italia per oltre 40 anni in modo ironico e scanzonato: “È importante poter celebrare tanti iconici film che ci hanno fatto ridere e anche riflettere sull’italianità e ormai fanno parte della storia del nostro cinema recente – sottolinea il patron dell’Hotel de la Poste Gherardo Manaigo – alcuni sono considerati cult, oltre ad essere stati per molti anni campioni d’incassi; ed è un piacere accogliere un’iniziativa che continua a consolidare, attraverso la presenza di noti attori e registi, la brand identity di Cortina, costruita nel tempo e legata al cinema e al periodo natalizio ma soprattutto a quella magica atmosfera che la nostra struttura ha contribuito a creare”.


Il progetto si svolge in collaborazione con Bottega Spa, azienda di vini, grappe e distillati: “Le Vacanze di Natale nel nostro immaginario sono ancora oggi legate a Cortina – evidenzia l’istrionico imprenditore Sandro Bottega, presidente onorario del comitato organizzatore dell’evento – e il prosecco, abbinato al panettone, è diventato un must di tante scene divertenti che ancora oggi rivediamo con piacere e con un pizzico di nostalgia. Da qui l’impegno a investire in iniziative capaci di valorizzare il patrimonio cinematografico dell’Italia, unito allo stile made in Italy, che tanti Paesi ci invidiano e in particolare la qualità della nostra enogastronomia, di cui cerchiamo di esserne ambasciatori”. La manifestazione sarà arricchita dalla presenza di alcuni chef stellati siciliani e il maestro pasticcere di Bronte (patria del pistacchio in provincia di Catania), Roberto Luca, che preparerà un “cinepanettone” monumentale accompagnato da degustazioni tipiche. Nell’ambito dell’evento si svolgerà la rassegna “Cortina come in un film… per lo sport” con la proiezione di pellicole nazionali e internazionali dedicate al cinema sportivo e un talk sull’importanza degli eventi sportivi e delle produzioni cine-televisive per la promozione del territorio, anche alla luce del fatto che Cortina ospiterà le Olimpiadi nel 2026. Interverranno la senatrice Lucia Borgonzoni, sottosegretaria al Ministero della Cultura, il maestro Parenti, giornalisti, esperti di cinema e altri illustri relatori.


Ecco il programma degli appuntamenti: venerdì 13 alle ore 17 la conferenza d’apertura con Boldi e Parenti e gli altri ospiti, giornalisti e autorità e il taglio del panettone; alle ore 19 la presentazione della rassegna “Cortina come in un film… per lo sport”; alle ore 21 nel Salon Dolomieu, lo spettacolo condotto dagli Smaila e la premiazione del maestro Parenti. Sabato 14 alle ore 10 il talk sull’importanza degli eventi sportivi e le produzioni cine-televisive; alle ore 21, la presentazione del trailer dell’ultimo film di Natale con Massimo Boldi “A Capodanno tutti da me” e la consegna del riconoscimento.


I Nations Award – Premio Cinematografico delle Nazioni (nelle ultime edizioni al Teatro Antico di Taormina e negli spin off di Venezia e Cortina, tra i premiati Claudia Cardinale, Gèrard Depardieu, F. Murray Abraham, Nicola Piovani, Paolo Conte, Kevin Spacey, Giancarlo Giannini, Enrico Vanzina e Aurelio De Laurentiis), si svolge sotto l’Alto Patronato del Parlamento Europeo e il patrocinio del Comune di Cortina e della Regione Siciliana.

Cinema, “La Valanga Azzurra” di Veronesi il 30 dicembre su Rai3

Cinema, “La Valanga Azzurra” di Veronesi il 30 dicembre su Rai3Roma, 2 dic. (askanews) – “La Valanga Azzurra”, il documentario di Giovanni Veronesi sui campioni della nazionale italiana di sci alpino degli anni ’70, presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma, andrà in onda lunedì 30 dicembre in prima serata su Rai 3.


Il film ripercorre la parabola irripetibile della nazionale italiana di sci alpino degli anni ’70, guidata dal leggendario tecnico Mario Cotelli e capitanata da campioni come Gustavo Thoeni e Piero Gros. Attraverso successi che hanno riscritto la storia dello sport italiano, come la conquista di cinque Coppe del Mondo e numerose medaglie tra Olimpiadi e Mondiali, il documentario celebra le rivalità interne, i contrasti caratteriali e i sacrifici che hanno reso invincibile questa squadra. Le testimonianze inedite dei protagonisti, intrecciate alla narrazione di Giovanni Veronesi, che rivela in questa occasione i suoi trascorsi di aspirante campione, fanno rivivere l’epopea unica di un ciclone sportivo, dagli esordi gloriosi fino a un inevitabile declino. Il documentario è scritto da Lorenzo Fabiano, Domenico Procacci, Giovanni Veronesi, Sandro Veronesi con la consulenza di Luca Rea, ed è una produzione Fandango e Luce Cinecittà in collaborazione con Rai Documentari.

Teatro, “Lettere a Bernini” di Martinelli debutta il 3 dicembre a Ravenna

Teatro, “Lettere a Bernini” di Martinelli debutta il 3 dicembre a RavennaRoma, 2 dic. (askanews) – Il rapporto fra gli intellettuali e il Potere in un’epoca segnata dalla propaganda. La complessità dell’animo umano contro ogni tentativo di semplificazione. Uno sguardo su un Passato che, per certi versi, somiglia al nostro presente. Sono soltanto tre dei nodi affrontati in Lettere a Bernini, la nuova creazione del drammaturgo e regista Marco Martinelli – fondatore delle Albe insieme a Ermanna Montanari con cui condivide l’ideazione di questo spettacolo – che debutta in prima assoluta martedì 3 dicembre 2024 al Teatro Rasi di Ravenna dove sarà in programma fino a domenica 15.


Dopo Ravenna, nel 2025 lo spettacolo andrà in scena dal 28 al 30 gennaio al Teatro Eleonora Duse di Genova, dal 4 al 9 febbraio al Teatro Elfo Puccini di Milano, dal 4 al 9 marzo al Teatro delle Passioni di Modena, dal 2 al 6 aprile al Teatro Biondo di Palermo e, dal 10 al 16 aprile, a Gallerie d’Italia, Napoli. La nuova opera di Marco Martinelli è una coproduzione Albe/Ravenna Teatro, Emilia Romagna Teatro ERT/Teatro Nazionale mentre la drammaturgia è pubblicata da Einaudi nella collana Collezioni di Teatro ed è disponibile in tutte le librerie dal 26 novembre. Il libro verrà presentato sabato 7 dicembre al Teatro Rasi dallo stesso Martinelli in dialogo con Mauro Bersani, consulente Einaudi.


Lettere a Bernini si svolge interamente in un giorno d’estate dell’anno 1667, esattamente il 3 agosto. In scena, nel suo studio di scultore, pittore e architetto, il vecchio Gian Lorenzo Bernini interpretato dall’unico attore sul palco, Marco Cacciola, che recita in italiano e in napoletano. La massima autorità artistica della Roma barocca è infuriata con Francesca Bresciani, intagliatrice di lapislazzuli che ha lavorato per lui nella Fabbrica di San Pietro e che ora lo accusa, di fronte ai cardinali, di non pagarle il giusto prezzo per il suo lavoro. Da questa vicenda, storicamente documentata, prende il via Lettere a Bernini: sono le lettere che la Bresciani spediva ai potenti committenti del Bernini, per denunciare il torto subito e rivendicare i propri diritti, rivelandosi figura di emancipazione femminile ante litteram.


Nell’infuriarsi con la donna, – in questo atelier che era un vero e proprio teatro, in cui, mentre scolpiva e creava, parlava con i cardinali, impartiva degli ordini ai suoi artigiani e spesso, appunto, si infuriava – Bernini evoca l’ombra dell’odiato rivale, Francesco Borromini. Ed è proprio in Borromini che risiede la genesi di questo lavoro di Martinelli, risalente a una visita, compiuta insieme ad Ermanna Montanari, alla Chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane, edificata a Roma nel XVII secolo ad opera del genio ticinese: “L’amore per Bernini nasce paradossalmente dal suo grande rivale, Francesco Borromini” afferma infatti Martinelli. “Anni fa Ermanna e io entrammo in San Carlino, il capolavoro di Borromini, e rimanemmo incantati, travolti, tramortiti. Da lì ho cominciato a leggere di tutto; e più entravo nella vita di Borromini, più si faceva avanti il rivale, Gianlorenzo. All’inizio tendevo ad allontanarlo, mi dava fastidio questa figura così prepotente, così protetta dai papi, il dittatore artistico della Roma del suo tempo. Non era solo un grande artista, era un imprenditore, decideva lui chi lavorava e chi no. Poi a un certo punto, grazie a Ermanna, mi sono fatto rapire anche io dalla grandezza di Bernini e il primo pensiero è stato quello di creare un dialogo fra i due”, continua l’autore e regista.


Ma come in un film western, “non c’era spazio per entrambi sul palcoscenico, per cui Bernini alla fine s’è preso la scena, perché oltre a essere pittore, scultore, architetto era anche uomo di teatro” conclude Martinelli, spiegando il passaggio da un’iniziale idea di dialogo alla forma finale di un monologo densamente popolato da figure fantasmatiche. Quando, poi, giungerà la notizia inaspettata del suicidio di Borromini, la furia di Bernini cederà il passo alla pietas: per la tremenda depressione che aveva colpito il rivale in quegli ultimi anni e, al contempo, per l’incessante guerra che gli artisti si fanno, tutti contro tutti, per il loro ‘sgomitare sotto il cielo’, come direbbe Thomas Bernhard. Travolto da quella pietas, Bernini giungerà a riconsiderare l’opera del collega, riconoscendone l’alto valore. Chi può comprendere fino in fondo la grandezza di un artista? Il suo rivale. Il suo avversario. Il suo simile. “Bernini era una figura piena di contraddizioni, capace di violenze e di prepotenze da una parte e capace di momenti, invece, di grande umanità, altrimenti non ci avrebbe regalato tutti i suoi capolavori” sottolinea Martinelli a proposito di questa indagine sulla complessità dell’animo umano, ancor più significativa in un’epoca, la nostra, dominata da manicheismi, (anti)ideologie semplificatorie e gogne mediatiche. Così, fra una citazione di un Papa e una di un Cardinale, il Bernini incarnato da Marco Cacciola parla di Hitler e di followers, catapultando il pubblico immediatamente dal Seicento all’oggi. Attraverso una drammaturgia in cui la voce monologante dell’attore e quella di Bernini si rincorrono e sovrappongono senza soluzione di continuità, a generare sulla scena, come scolpendo nel vuoto, presenze, figure e ricordi, l’opera di Martinelli ci mostra dunque un Seicento che parla di noi, sospeso tra il secolo della Scienza nuova e l’attuale imbarbarimento, sempre più incombente. Infine, per approfondire la figura del Bernini, Albe/Ravenna Teatro propone un ciclo di tre appuntamenti: oltre alla presentazione del libro del 7 dicembre, l’8 dicembre, sempre al Rasi, La commedia di Filodosso, ovvero: le fatiche della Virtù, una lettura teatrale, ad opera dell’attore/performer Gianfranco Tondini, della Philodoxeos fabula di Leon Battista Alberti con l’introduzione del docente Alberto Giorgio Cassani, mentre la mattina del 14 dicembre, nella sala Muratori della Biblioteca Classense di Ravenna, verrà presentato A questo serve il corpo. Viaggio nell’arte attraverso i corpi delle donne (Bompiani, 2023) di Roberta Scorranese che dialogherà con Marco Martinelli e con Francesca Masi, direttrice di RavennAntica.

Tv, arriva la serie “Fallen”, dai romanzi di Lauren Kate

Tv, arriva la serie “Fallen”, dai romanzi di Lauren KateRoma, 2 dic. (askanews) – In esclusiva dal 6 dicembre su RaiPlay la serie tv “Fallen” tratta dalla saga di romanzi di Lauren Kate, fenomeno letterario con oltre 10 milioni di copie vendute in tutto il mondo, di cui oltre un milione solo in Italia. La serie vede un cast guidato da Jessica Alexander (Into the Deep e The Little Mermaid) nel ruolo di Luce, Gijs Blom (The Letter for the King) nel ruolo di Daniel e Timothy Innes (The Last Kingdom) nel ruolo di Cam, pronti a interpretare angeli intrappolati in un destino senza fine. Insieme a loro: Alexander Siddig e Sarah Niles. La regia è di Matt Hastings, noto al grande pubblico per il suo lavoro in Il Racconto dell’Ancella e Shadowhunters.


Creata da Claudia Bluemhuber, la produttrice, tra gli altri, di The Host e Under the Skin, “Fallen” racconta la storia di Lucinda “Luce” Price, una diciassettenne tormentata sin dall’infanzia da visioni di inquietanti ombre. Accusata ingiustamente di un crimine orribile, Luce viene trasferita nella struttura di detenzione Sword and Cross, dove incontra Daniel, un enigmatico giovane che sembra conoscerla da sempre. Con un’atmosfera gotica e uno scenario suggestivo, la Sword and Cross, si presenta come un luogo inquietante e dal fascino oscuro. All’inizio tutto sembra innocuo, ma è una vera prigione psichiatrica, una “cattedrale” oscura che protegge i segreti di angeli e uomini. Tra visioni, flashback di vite passate e fughe disperate, Luce “l’Angelo dell’Amore” e Daniel “l’Angelo Guardiano” inizieranno a scoprire di essere intrappolati in un ciclo di vite segnate da una tragica maledizione che dura da millenni, condannati a rivivere sempre lo stesso tragico finale. “Luce, il mio personaggio, è guidata dall’amore e credo che all’inizio della serie sia spinta dall’assenza di amore. Le sue azioni sono dettate dall’incomprensione del mondo nei suoi confronti e dalla sua incapacità di integrarsi, questa cosa cambia nel corso della serie quando Luce al contrario è spinta dalla presenza dell’amore nella sua vita, lo si capisce dal desiderio di integrarsi con tutti gli emarginati che incontra – ha detto la protagonista Jessica Alexander – è un onore lavorare su personaggi del genere, soprattutto se sei una giovane donna, perché non sono molti i ruoli femminii che ti consentono di correre, fare acrobazie, combattere e tutto il resto, ed è anche questo che mi ha attirato in Luce”.


Il regista Matt Hastings ha dichiarato: “Quando mi è arrivata la sceneggiatura ero molto interessato a Luce, il personaggio principale, e volevo anche esplorare la malattia mentale e la guarigione in un modo anticonvenzionale che potesse aprire conversazioni con le famiglie e i giovani. ‘Fallen’ è un messaggio di speranza per una generazione di emarginati. Credo sia un progetto importante perché tratta di giovani che cercano di trovare la loro strada, una cosa che accade da secoli. Quando si arriva a una certa età si cerca di capire cosa si vuole fare nella propria vita, ma mai prima d’ora, nella storia dell’uomo, una generazione di persone si è sentita così sola”.

I 30 big per Sanremo, ci sono Giorgia, Fedez e Massimo Ranieri

I 30 big per Sanremo, ci sono Giorgia, Fedez e Massimo RanieriRoma, 1 dic. (askanews) – Carlo Conti ha annunciato oggi al Tg1 delle 13.30 l’elenco dei big in gara al Festival di Sanremo. Il conduttore torna alla guida del Festival dopo le tre edizioni consecutive del 2015-16-17. Quest’anno il Festival si terrà dall’11 al 15 febbraio. Questo l’elenco dei trenta big in gara:


Achille Lauro, Gaia, Coma Cose, Francesco Gabbani, Willy Peyote, Noemi, Rkomi, Modà, Rose Villain, Brunori Sas, Irama, Clara, Massimo Ranieri, Emis Killa, Sara Toscano, Fedez, Simone Cristicchi, Joan Tille, The Kolors, Bresh, Marcella Bella, Tomy Effe, Elodie, Olly, Francesca Michielin, Lucio Corsi, Shablo FT Gue Joshua e Tormento, Serena Brancale, Rocco Hunt, Giorgia

Cinema, i premi del 42TFF: miglior film “Holy Rosita”

Cinema, i premi del 42TFF: miglior film “Holy Rosita”Roma, 1 dic. (askanews) – “Holy Rosita” di Wannes Destoop di Wannes Destoop ha vinto il Premio per il miglior film (20.000 euro) al Torino Film Festival. Lo ha deciso la giuria del Concorso Lungometraggi presieduta da Margaret Mazzantini e composta da Milcho Manchevski (Macedonia), Anne Parillaud (Francia), Giovanni Spagnoletti (Italia) e Krzysztof Zanussi (Polonia).


Il Premio speciale della Giuria Iwonderfull (7.000 euro) è andato a “Vena” di Chiara Fleischhacker; Premio per la miglior sceneggiatura a “L’aiguille” di Abdelhamid Bouchnack; Premio per la migliore interpretazione 1 a Flora Ofelia Hofmann Lindahl, Christine Albeck Børge, Karen-Lise Mynster in “Madame Ida”. Premio per la migliore interpretazione 2 a River Gallo in “Ponyboi”; Menzione a “Dissident” di Stanislav Gurenko e Andrii Al’ferov. “Holy Rosita”, film vincitore di questa edizione, arriva dal TorinoFilmLab, laboratorio audiovisivo organizzato dal Museo Nazionale del Cinema con cui il regista belga Wannes Destoop ha collaborato fin dalla prima idea di sceneggiatura.


La giuria del Concorso Documentari presieduta da Roberta Torre (Italia) e composta da KD Davison (Stati Uniti) e Federico Gironi (Italia), ha assegnato il Premio per il miglior film (10.000 euro) a “Le Retour Du Projectionniste” di Orkhan Aghazadeh, Premio speciale della Giuria ex aequo a “I’m Not Everything I Want To Be” di Klßra Tasovskß e “The Brink Of Dreams” di Ayman El Amir, Nada Riyadh. Menzione a “Higher Than Acidic Clouds” di Ali Asgari. La giuria del Concorso Cortometraggi presieduta da Michela Cescon (Italia) e composta da Darko Peric (Serbia) e Nicola Nocella (Italia), ha assegnato il Premio per il miglior film (3.000 euro) a “Walk In” di Haneol Park, per la capacità del racconto in una dimensione inaspettata con uno stile personale, impeccabile e con punte di pura poesia. Premio speciale della Giuria a “Fire Drill” di Maximilian Villwock; Menzione a “Someone’s Trying To Get In” di Colin Nixon.


La giuria composta dai critici cinematografici Marco Lombardi (Italia), Giuseppe Di Salvatore (Svizzera), Massimo Arciresi (Italia) ha assegnato il premio FIPRESCI (Premio della Federazione Internazionale della Stampa Cinematografica) a “Vena” di Chiara Fleischhacker, con la seguente motivazione: “Per la sua capacità di trasformare la storia intensa di una maternità in un percorso plausibile di salvezza dalle dipendenze grazie a un’interpretazione molto umana, una storia emotivamente forte e un montaggio che scandisce bene i tempi della narrazione, a tratteggiare complessivamente una maturità registica non comune per un’opera prima”.

Cinema, finite le riprese di “Ammazzare stanca” di Daniele Vicari

Cinema, finite le riprese di “Ammazzare stanca” di Daniele VicariRoma, 29 nov. (askanews) – Si sono concluse le riprese di “Ammazzare stanca”, il nuovo film di Daniele Vicari con Gabriel Montesi, Vinicio Marchioni, Selene Caramazza, Andrea Fuorto, Thomas Trabacchi, Cristiana Vaccaro e con Rocco Papaleo nel ruolo di Don Peppino Pesce, prodotto da Pier Giorgio Bellocchio, Manetti bros., una produzione Mompracem con Rai Cinema, con il sostegno della Regione Emilia-Romagna attraverso Emilia-Romagna Film Commission e con il supporto della Calabria Film Commission.


“Ammazzare stanca” è l’autobiografia di un ragazzo che si ribella al suo destino criminale. Si chiama Antonio Zagari e la sua è una storia vera. Nei primi anni ’70 la ‘ndrangheta calabrese dilaga e impera, dal Sud al Nord. Antonio, figlio del pericoloso boss calabrese trapiantato in Lombardia, Giacomo Zagari, ritrovandosi a uccidere più e più volte, capisce di non essere adatto a quella vita estrema. E mentre i suoi coetanei si ribellano nelle fabbriche, nelle università, nelle piazze, Antonio trova il coraggio di andare contro il padre, rifiutandone l’eredità.

”Il Natale degli Angeli” il brano per le feste dei Ricchi e Poveri

”Il Natale degli Angeli” il brano per le feste dei Ricchi e PoveriMilano, 28 nov. (askanews) – I Ricchi e Poveri dopo un anno di straordinario successo scandito da tormentoni, numeri da record sui social, imitazioni di una gestualità ormai iconica, diventano cartoon per “consegnare” una sorpresa natalizia soprattutto ai più piccoli: “Il Natale degli Angeli” (etichetta DM Produzioni su licenza Carosello Records) su tutte le piattaforme digitali e in radio da venerdì 29 novembre. La canzone, scritta e composta da Edwyn Clark Roberts, Cheope, Stefano Marletta e prodotta da Edwyn Clark Roberts e Merk & Kremont, è stata presentata in anteprima su TikTok il 27 novembre: proprio su questa piattaforma i Ricchi e Poveri hanno raggiunto risultati sorprendenti con oltre 400.000 creazioni con il brano presentato all’ultimo Festival di Sanremo, certificato Disco di platino da FIMI/GfK.


I Ricchi e Poveri assumono le sembianze di due angeli natalizi, giocando anche sul proprio nome, per dispensare magia e un augurio di amore, pace e solidarietà con lo stile leggero e coinvolgente che caratterizza il loro repertorio. La strenna natalizia è un invito a rispettare soprattutto una regola semplice: “Non si piange non si litiga. Ci sto! Solo piccoli miracoli, momenti magici, la festa di Natale degli Angeli”. Il brano traduce un sentimento diffuso e descrive alcune situazioni tipiche del Natale: le lucine accese ovunque, la confusione in cucina, la tavola imbandita, la cometa sulla stalla che emana luce a qualsiasi latitudine. Una favola contemporanea che si conclude con l’augurio degli Angeli a non lasciare solo nessuno, a ritrovare il dialogo nella quotidianità e soprattutto la pace in un periodo così particolare affinché la magia del Natale raggiunga tutti gli uomini del mondo. “Il Natale degli Angeli” è accompagnato da un videoclip di animazione, prodotto da DM Produzioni su licenza Carosello Records, in cui Angelo e Angela sono angeli, bambini, un gatto e un cane.


Un bambino e una bambina disegnano e ritagliano due angioletti per appenderli sull’albero di Natale allestito in casa. Magicamente le due forme prendo vita, dando il via ad una serie di momenti magici e scherzosi. I bimbi increduli scoprono che i ritagli sono reali e interagiscono con i protagonisti della fiaba sino a quando i due angioletti tornano sull’albero come semplici decorazioni. I bimbi stavano sognando o i sogni a Natale si materializzano? Nello spazio di una notte magica anche la brunetta e il biondo possono trasformarsi in angeli, in un cagnolino e in un gattino giocherelloni.

Al via le prevendite dei live di Lazza negli stadi

Al via le prevendite dei live di Lazza negli stadiMilano, 28 nov. (askanews) – Fresco di premiazione ai SIAE Music Awards nella categoria Miglior Canzone Streaming Italia con Cenere, inarrestabile e sempre al lavoro per superarsi, Lazza ha sorpreso tutti con l’uscita di OuverFOURe, disponibile su tutte le piattaforme digitali (Island Records).


Insieme al nuovo brano prodotto da Low Kidd e Drillionaire, Lazza sgancia una bomba pronta a marchiare a fuoco l’estate 2025, annunciando oggi Lazza | Stadi 2025, i suoi primi stadi in carriera in programma il 5 luglio a Lignano Sabbiadoro (UD) @ Stadio Teghil (Data zero) e il 9 luglio 2025 a Milano @ Stadio San Siro. I biglietti saranno disponibili online su www.vivoconcerti.com da oggi 28 novembre alle ore 14:00, e da martedì 3 dicembre alle ore 11:00 nei punti vendita autorizzati.


Due eventi -prodotti da Vivo Concerti- che segnano un nuovo, imponente passo nella carriera dell’artista con all’attivo 109 Dischi di Platino e 50 Ori, consacrandolo definitivamente nell’Olimpo della musica live italiana, dopo aver mandato completamente sold out a tre mesi dalla partenza le 11 date del LOCURA TOUR 2025, in programma nei palazzetti da gennaio. San Siro è molto più di uno stadio: per Lazza è un sogno coltivato da sempre, un luogo iconico che ha segnato a più riprese il suo percorso, a cui ha duramente lavorato affinché si realizzasse. Con LOCURA OPERA N.1 lo scorso settembre si è portato vicinissimo, esibendosi con l’Orchestra Sinfonica di Milano alle porte dello Stadio con uno spettacolo che ha riscritto le regole dei live show. Ora quel sogno diventa realtà: il 9 luglio 2025, Lazza si prenderà la Scala del calcio, realizzando un traguardo che non è solo personale, ma un momento di consacrazione, simbolo di un legame indissolubile tra le sue passioni e la sua città.


Proprio dagli spalti di San Siro Lazza lancia il videoclip di OuverFOURe firmato da LateMilk. Un’opera visivamente potente che, attraverso un’estetica evocativa, riflette l’essenza di OuverFOURe: tra i frame più suggestivi, Lazza accanto a un pianoforte in fiamme, simbolo di una passione artistica in continuo ardere. Quarto capitolo dell’iconica serie di intro che dal 2017 è puro marchio di fabbrica Lazzarini, OuverFOURe ribadisce la cifra stilistica dell’artista, fondendo pianoforte e beat in un equilibrio perfetto. Un viaggio sonoro che parte da un’intro lenta e intensa, dominata dalle note del pianoforte, per evolversi in un banger crudo che svela ogni sfaccettatura della personalità di Lazza: instancabile, ambizioso, sempre proiettato oltre.