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Cinema, “Parthenope” è il film italiano più visto della stagione

Cinema, “Parthenope” è il film italiano più visto della stagioneRoma, 30 ott. (askanews) – “Parthenope” di Paolo Sorrentino con 2.384.850 in sei giorni diventa il film italiano più visto della stagione salendo al primo posto degli incassi di ieri.


Il film continua il tour nelle città italiane. La protagonista Celeste Dalla Porta saluterà il pubblico dell’Anteo a Milano domani sera alle 19.10. Insieme a Daniele Rienzo saluteranno il pubblico venerdì primo novembre a Firenze al Cinema Portico alle 16.00 e al Cinema Principe alle 21 e a Siena al Cinema Alessandro VII alle ore 18 (a fine spettacolo delle 15.45) e alle ore 18.45 e il 2 novembre a Torino al Cinema Nazionale alle ore 15.45, al Cinema Romano alle ore 18.30 e al Cinema Eliseo alle ore 21 saluto iniziale di Celeste Dalla Porta e Daniele Rienzo. Paolo Sorrentino incontrerà il pubblico di Roma il primo novembre al Cinema Troisi alle 18.15 (a fine spettacolo delle 16.00) e alle 19.00, al Cinema Adriano alle 20,20 e al Cinema Greenwich alle 21.15; sabato 2 novembre al Cinema Barberini alle 17.30 e al Cinema Lux alle 18.45 (a fine delle 16.30); per poi proseguire domenica 3 novembre in Campania con Peppe Lanzetta a Marcianise all’UCI alle ore 18,20, a Casoria all’UCI alle 19.30 e a Napoli al The Space alle 23.05 (a fine spettacolo delle 20.50), lunedì 4 e martedì 5 novembre in Sicilia a Palermo e Catania, mercoledì 6 e giovedì 7 novembre in Puglia a Bari, Monopoli e Lecce.


Presentato in Concorso al Festival di Cannes, il film racconta la vita di Parthenope dal 1950 a oggi. Un’epopea femminile senza eroismi, guidata dal desiderio di libertà, dall’amore per Napoli e dai sentimenti imprevedibili, a volte dolorosi, che però ti fanno ripartire. La giovinezza spensierata a Capri e la sua inevitabile fine, segnata, come tutte le giovinezze, dalla brevità. Accanto alla protagonista, i napoletani: disillusi e vitali, ironici e dagli sguardi stanchi. La vita scorre, portando con sé tutte le emozioni umane, mentre Napoli, affascinante e crudele, ammalia e ferisce. Il film è interpretato da (in ordine alfabetico): Dario Aita, Celeste Dalla Porta, Silvia Degrandi, Isabella Ferrari, Lorenzo Gleijeses, Biagio Izzo, Marlon Joubert, Peppe Lanzetta, Nello Mascia, Gary Oldman, Silvio Orlando, Luisa Ranieri, Daniele Rienzo, Stefania Sandrelli e Alfonso Santagata.

Musica, a Roma Areasud con il Festival Popolare Italiano

Musica, a Roma Areasud con il Festival Popolare ItalianoRoma, 30 ott. (askanews) – Dopo l’apertura, il 26 ottobre a Roma dell’undicesima edizione del Festival Popolare italiano diretto dal musicista e compositore Stefano Saletti, realizzato in condivisione con il Museo Nazionale degli Strumenti Musicali, va in sena il 3 novembre Areasud, che esegue musiche originali di ispirazione tradizionale principalmente legate alle culture siciliane e calabresi, territori da secoli al centro del Mediterraneo, “grande brodo musicale” di popoli che condividono uno stesso destino e una comune identità espressiva.


A un ricco repertorio di tarantelle, in cui zampogna e friscalettu sono protagonisti assoluti, si affiancano canti rituali, favole e serenate che raccontano con il suono e la lingua nativa, un pezzo di storia dei musicisti stessi, della gente comune che ci ha preceduti. I musicisti provengono in parte dai ben noti gruppi di world music come Nakaira e Oi Dipnoi, coi quali hanno partecipato negli ultimi vent’anni a numerose tournée nei principali circuiti nazionali ed esteri. I FOOLK TALK – CONVERSAZIONI IN MUSICA. Il Festival, oltre alla musica, è anche parola. Ogni concerto, infatti, sarà preceduto alle 17 dai Foolk Talk, una serie di incontri a cura di Blogfoolk Magazine, autorevole settimanale dedicato alle musiche popolari, world e folk, curati dal direttore editoriale Salvatore Esposito e da Stefano Saletti, nei quali verranno approfonditi gli aspetti legati alle musiche eseguite, agli strumenti utilizzati e al mondo popolare.


IL LUOGO. Il progetto del Festival Popolare è condiviso con il Museo Nazionale degli Strumenti Musicali diretto dall’architetto Sonia Martone, che con la sua ricca collezione di strumenti antichi, e del mondo, crea un connubio naturale tra musica ascoltata e cultura della musica. Il costo del biglietto d’ingresso di 6 euro permette – prima della partecipazione al concerto – anche la visita alle sale espositive. IL FESTIVAL. Sotto la direzione artistica di Stefano Saletti (polistrumentista e compositore, alla guida della Banda Ikona e di diversi ensemble internazionali di world music), gli artisti coinvolti fanno conoscere la forza di una tradizione musicale che si rinnova continuamente e mantiene intatto il suo fascino. Il festival, nato nel centro di accoglienza Baobab nel 2015, alla sua chiusura si è trasferito al Teatro Villa Pamphilj dove si è svolto per cinque edizioni, poi nello storico Teatro Verde e dal 2023 al Museo Nazionale degli Strumenti Musicali. Nelle edizioni precedenti ha visto la partecipazione dei più rappresentativi esponenti della musica popolare non solo italiana.


Il Festival Popolare italiano appartiene alla Rete Italiana della World Music, un’associazione che riunisce operatori, musicisti e oltre 25 festival di tutte le regioni d’Italia. Missione della Rete è supportare il mondo della world music italiana e contribuire alla diffusione di un modello di sviluppo sostenibile e inclusivo per il nostro Paese in cui la musica è strumento di costruzione della propria identità culturale, ma anche di conoscenza e di contaminazione con le altre culture del Mediterraneo, e quindi fonte di innovazione. L’undicesima edizione del festival dal sottotitolo “Canto, mito e rituale”, è realizzata con il contributo del Nuovo Imaie.

Cinema, “Waltzing with Brando” film di chiusura del 42esimo TFF

Cinema, “Waltzing with Brando” film di chiusura del 42esimo TFFRoma, 30 ott. (askanews) – “Waltzing with Brando”, scritto e diretto da Bill Fishman, sarà presentato in anteprima mondiale al 42TFF in occasione della cerimonia di premiazione di sabato 30 novembre. Insieme al regista, sarà presente il protagonista Billy Zane che interpreta l’iconica star Marlon Brando.


Il film, che si svolge principalmente tra il 1969 e il 1974, mentre Brando si prepara per i suoi memorabili ruoli ne “Il Padrino” e “Ultimo tango a Parigi”, è tratto dall’omonimo libro di memorie di Bernard Judge ed è interpretato, insieme a Zane, da Jon Heder (Napoleon Dynamite, Blades of Glory) con la partecipazione del Premio Oscar Richard Dreyfuss. Uno dei titoli più attesi e richiesti nei mercati internazionali degli ultimi mesi, “Waltzing with Brando” segna l’epilogo ideale per il Torino Film Festival, che dedica proprio a Marlon Brando una grande retrospettiva per celebrare il centenario della sua nascita.


Il film è la storia poco conosciuta e assolutamente vera che racconta di come Marlon Brando convinse l’architetto Bernard “Bernie” Judge che insieme avrebbero potuto costruire il primo rifugio ecologicamente perfetto del mondo su una minuscola e inabitabile isola di Tahiti. Brando credeva che questo grande esperimento ecologico avrebbe ispirato il mondo a un futuro migliore e più sostenibile. Così Bernie, il pratico risolutore di problemi, e Brando, il lunatico sognatore, iniziano un’incredibile avventura e lungo il percorso diventano improbabili amici. Ma questo sogno si realizzerà mai? Il Torino Film Festival è realizzato dal Museo Nazionale del Cinema di Torino e si svolge con il contributo del Ministero della Cultura Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, Regione Piemonte, Città di Torino, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT.

Cinema, dal 12 novembre l’11esimo Italian Film Festival Berlin

Cinema, dal 12 novembre l’11esimo Italian Film Festival BerlinRoma, 29 ott. (askanews) – Il cinema e la cultura italiani tornano protagonisti nella capitale tedesca grazie all’undicesima edizione dell’Italian Film Festival Berlin. L’appuntamento è dal 12 al 17 novembre 2024 nella tradizionale sede della Kulturbrauerei di Prenzlauer Berg che ospiterà al suo interno sia il programma cinematografico presso il Cinestar, sia il concerto conclusivo alla Kesselhaus.


Cinque giorni di proiezioni e incontri: si parte martedì 12 novembre (ore 19.45) con Neri Marcorè che sarà a Berlino per presentare al pubblico del festival, in anteprima per la Germania, la sua opera d’esordio alla regia Zamora. Daniela Porto e Cristiano Bortone saranno al Kino in der Kulturbrauerei mercoledì 13 novembre (ore 19.45) per accompagnare la proiezione del loro film Il mio posto è qui. Giovedì 14 novembre (ore 19.45), l’atteso documentario di Andrea Paco Mariani e Luigi D’Alife Kissing Gorbaciov sulla storia del tour in Unione Sovietica del 1989 di alcune band italiane. Tra queste i CCCP e uno di loro – Fatur, l’Artista del popolo – sarà a Berlino per ricordare dal vivo quell’esperienza. Venerdì 15 novembre in programma una giornata dedicata a due dei più interessanti esordi cinematografici italiani dell’ultima stagione: saranno proiettati, infatti, Palazzina Laf di Michele Riondino (ore 17.15), vincitore di tre David di Donatello (miglior attore protagonista, Michele Riondino; miglior attore non protagonista, Elio Germano; migliore canzone originale, Diodato) e Felicità di Micaela Ramazzotti (ore 19.45, anteprima tedesca); l’attrice, regista e sceneggiatrice romana sarà in sala per presentare il film e incontrare il pubblico.


Il programma cinematografico si concluderà sabato 16 novembre con le ultime due proiezioni: Vangelo secondo Maria (ore 14.45, in collaborazione con il Circolo Sardo di Berlino) di Paolo Zucca e Cento domeniche (ore 19.45) di Antonio Albanese che sarà l’ospite della serata per presentare la sua quinta opera da regista che racconta una storia dolorosa e realistica sulla working class italiana. L’Italian Film Festival Berlin 2024 si concluderà con un evento speciale domenica 17 novembre: alla Kesselhaus della Kulturbrauerei in programma alle ore 19 il concerto Calibro 35 plays Morricone organizzato in collaborazione con BIS! (Berlin Italian Shows). L’omaggio della band (composta da Enrico Gabrielli, Massimo Martellotta e Fabio Rondanini) al grande musicista italiano, dopo la pubblicazione di due album e i live italiani, approda così anche nella capitale tedesca.


Nel corso della serata sarà annunciato il film vincitore del premio del pubblico Italian Screens – nato dalla collaborazione con Cinecittà, storico partner del festival – e assegnato sulla base dei voti espressi dagli spettatori. I biglietti per le proiezioni e gli incontri del festival potranno essere acquistati in prevendita on line sul sito dell’evento o alla cassa del Kino in der Kulturbrauerei. L’Italian Film Festival Berlin è organizzato dal Tuscia Film Fest in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia in Germania e l’Istituto Italiano di Cultura di Berlino e con il supporto della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura e di Cinecittà.

A MagiLand tre serate per celebrare Halloween

A MagiLand tre serate per celebrare HalloweenRoma, 29 ott. (askanews) – Quello di MagicLand, il parco divertimenti più grande del centro-sud Italia, è un Halloween senza precedenti, con un mix di eventi e attività spettacolari che si svolgeranno fino al 3 novembre. Tra le proposte imperdibili spiccano le tre serate del 31 ottobre, 1° novembre e 2 novembre, che offriranno uno spettacolo unico tra musica, effetti speciali e atmosfere da brivido per far vivere ai visitatori una festa indimenticabile. 31 ottobre: Horror Movie Show – Un viaggio nei classici dell’horror cinematografico Nella notte di Halloween, il 31 ottobre, MagicLand dà il via alla sua serie di serate con l’Horror Movie Show, un evento da brivido che inizierà alle 22:00. Il pubblico sarà immerso nelle atmosfere più spaventose del cinema horror, grazie a effetti speciali mozzafiato e a un ledwall interattivo. Le scene iconiche del film come It, The Ring, Scream, Nightmare – Dal profondo della notte faranno da cornice al dj set di Ulisse Marciano con special guest il giovane Joe C e la fantastica vocalist Kristal.


1° novembre: Scary Robot Night – L’incontro tra futuro e terrore La notte del 1° novembre MagicLand propone la Scary Robot Night, un evento senza precedenti in cui giganti metallici animati prenderanno vita tra fumo e luci, creando uno spettacolo mozzafiato. Direttamente dallo Zoo di 105, Pippo Palmieri guiderà l’intrattenimento con un dj set da togliere il fiato. Gli ospiti saranno catapultati in un’atmosfera futuristica e spettrale allo stesso tempo.2 novembre: Il Circo degli Orrori – Tra visioni oniriche e performance straordinarie Il 2 novembre si chiude in bellezza con Il Circo degli Orrori, una serata straordinaria grazie alla presenza di Manuel Ribeca, famoso dj di La Troya Ibiza, e alla drag queen Wiky Visionaire, accompagnata dalla performer Valentina Tafferini del Cirque du Soleil. Insieme, daranno vita a uno spettacolo che unirà paura e intrattenimento in una performance elettrizzante e surreale, dove ogni logica sarà sfidata.


Per tutte e tre le serate, le attrazioni di MagicLand resteranno aperte fino a mezzanotte, offrendo ai visitatori un’esperienza di Halloween completa. Tante attività per un Halloween unico Il parco propone ben 20 attrazioni a tema per ogni età, con 6 horror house, percorsi per famiglie, spettacoli teatrali, parate, animazioni itineranti e spettacoli interattivi come Alice in Horrorland , una versione rivisitata della la fiaba di Lewis Carroll.Grande novità di quest’anno, il Día de Muertos, realizzato in collaborazione con l’Ambasciata del Messico, porta in scena un’esclusiva celebrazione della tradizione messicana che trasforma MagicLand in un coloratissimo Regno dei Morti. L’area del Vecchio West si riempie di calaveras, decorazioni, giochi e musica messicana, mentre il labirinto tematico Fiesta de los Muertos trasporta i visitatori nel cuore di questa festa millenaria.


C’è poi l’Isola delle Zucche, con laboratori creativi, meet & greet e percorsi autunnali adatti a tutte le età. Infine, durante le giornate si susseguono parate itineranti e animazioni speciali, come la Funeral Parade e la Psycho Emergency, che tutto il periodo. 

Cinema, “Cose che accadono sulla terra” al Festival dei Popoli

Cinema, “Cose che accadono sulla terra” al Festival dei PopoliRoma, 29 ott. (askanews) – Il 3 novembre il docufilm “Cose che accadono sulla terra” inaugurerà il concorso italiano del Festival dei Popoli di Firenze e il 15 novembre farà il suo debutto internazionale al Festival IDFA di Amsterdam. Poi il documentario proseguirà il tour nelle sale cinematografiche italiane, a partire dal 5 novembre.


Michele Cinque, regista del pluripremiato “Iuventa”, co-sceneggiatore e produttore creativo del lungometraggio di Netflix, attualmente in lavorazione, ispirato alla storia dell’ong tedesca Jugend Rettet, torna a dirigere un documentario per il cinema su un altro tema urgente: il rapporto tra uomo e natura ai tempi della crisi climatica. A 50 km dal Grande Raccordo Anulare, nel “selvaggio west italiano” dei Monti della Tolfa, una famiglia di cowboys ha una missione: continuare ad allevare il proprio bestiame e difenderlo dagli attacchi dei lupi, senza però compromettere l’equilibrio dell’ecosistema. Narrato al femminile e girato nell’arco di due anni, il film esplora il profondo legame tra madre e figlia. Brianna, una bambina di 6 anni, in un dialogo con la madre Francesca, si interroga sulla sua vita e sul suo futuro, rivelando, col suo sguardo innocente e originale, alcuni temi urgenti con cui il lo spettatore è chiamato a fare i conti. Francesca e Giulio, che gestiscono oltre 1.000 ettari, si sono accorti che ormai anche il pascolo brado, una pratica tramandata dai cowboy italiani, i butteri, non è più sostenibile e che la sopravvivenza dei loro animali è strettamente legata alla salute del suolo.


Secondo l’International Panel on Climate Change, attualmente il 30% dei suoli mondiali è degradato e si prevede un incremento fino al 90% nel 2050, con gravissime conseguenze nella produzione alimentare globale. Di fronte alla desertificazione del proprio territorio e alla perdita di molti capi per la siccità, Francesca e Giulio, decidono di intraprendere una rivoluzione verde applicando la teoria del pascolo rigenerativo. Già molto diffusa in diverse aree siccitose in Australia, in Africa e Stati Uniti, questa tecnica di pascolo, invece di utilizzare l’assistenza di fertilizzanti di sintesi e dell’agricoltura intensiva, ottimizza il rapporto tra suolo, piante e animali con mutui benefici per l’ecosistema. L’idea è semplice: imitare il comportamento dei grandi erbivori selvatici, che migrano costantemente per l’effetto delle stagioni e della predazione. Il movimento continuo dei pascoli accelera il ciclo di formazione dell’humus, favorendo la rigenerazione dei suoli e il sequestro del carbonio. Questa pratica, secondo la Royal Society, l’associazione scientifica britannica, è una soluzione a basso costo e a basso contenuto tecnologico che può contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici riducendo le emissioni di gas serra associate all’agricoltura convenzionale. La piccola rivoluzione di Francesca e Giulio, come quelle di migliaia di allevatori in tutto il mondo che si oppongono alle pratiche intensive, testimonia che se usati nel modo corretto gli erbivori possono diventare un alleato nella mitigazione degli effetti del cambiamento climatico.


“Cose che Accadono sulla Terra” si confronta anche con un’altra tematica di estrema attualità, la presenza dei lupi, nei giorni in cui la Commissione Europea sta discutendo la revisione dello status di protezione del predatore, la cui popolazione è stimata in circa 20.000 esemplari in Europa, di cui 3.300 solo in Italia, 950 nelle regioni alpine e 2.400 nel resto della penisola. Nel film di Michele Cinque, il lupo è un antagonista per la famiglia di allevatori ma nel corso della narrazione diventa, in un gioco di specchi, una metafora dell’uomo stesso. La presenza del lupo risveglia paure ancestrali ma anche la nostra appartenenza al mondo animale e la nostra responsabilità nella sua salvaguardia.

Tv, arriva “Super Sema”, serie sulla prima supereroina africana

Tv, arriva “Super Sema”, serie sulla prima supereroina africanaRoma, 29 ott. (askanews) – Sarà disponibile, in esclusiva su RaiPlay dal primo novembre “Super Sema”, la serie animata sulla prima supereroina africana, nata per offrire un personaggio attuale e riconoscibile alle bambine e i bambini africani, che invogli ad appassionarsi più ai poteri della scienza, della tecnologia e della matematica, che a quelli legati alla magia. Una storia talmente potente da coinvolgere nella realizzazione artiste di fama internazionale, dall’autrice Claudia Lloyd all’attrice, Oscar per 12 anni Schiavo, e attivista Lupita Nyong’o.


In qualche parte dell’Africa c’è un luogo dell’immaginazione chiamato Dunia (“mondo” in lingua swahili) governato da un perfido tiranno di nome Tobor. Dunia ha le sembianze di una città africana, frenetica, brulicante di vita, marcata da tinte forti e contrasti. Una località avveniristica, fantascientifica, ma realmente frequentata ogni giorno da milioni di bambini in carne e ossa, che in quel mondo colorato vivono avventure fantastiche. In questo grande villaggio moderno – ipertecnologico – si rinnova l’eterno conflitto tra il bene e il male. Dalla parte dei cattivi c’è Tobor, che comanda schiere di simpatici robot chiamati Bongolalas. Dall’altra parte, c’è una ragazzina di dieci anni: volto simpatico, sorriso solare, uno spruzzo di lentiggini, capelli intrecciati in due cornetti che ricordano l’acconciatura della principessa Leila in Stars Wars. Si chiama Sema, ma per tutti è Super Sema: perché ha poteri straordinari o, meglio, è capace di fare cose straordinarie mettendo a frutto le sue capacità.


Coniugando coraggio, intelligenza, conoscenza. Super Sema è una giovane eroina che insieme al fratello gemello protegge il suo villaggio da ogni minaccia. Nelle sue avventure trova spazio sia l’identità culturale dei bambini africani, sia l’apertura alla tolleranza e all’interesse verso popoli, culture e luoghi differenti. In ogni episodio è sottolineata l’importanza di avere fiducia in se stessi e nella propria capacità di cambiare il mondo, specialmente per le bambine, avvicinandosi con passione al mondo delle STEM (le discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche). Le autrici hanno voluto impegnarsi nell’offrire dei modelli a cui i bambini potessero ispirarsi, riconoscendo a se stessi la possibilità di essere scienziati, inventori, innovatori o qualunque cosa sognino di diventare.

Tv, “Qui non è Hollywood”: arriva la serie senza Avetrana nel titolo

Tv, “Qui non è Hollywood”: arriva la serie senza Avetrana nel titoloRoma, 29 ott. (askanews) – Da “Avetrana – Qui non è Hollywood” a “Qui non è Hollywood”. La serie tv che ha fatto tanto discutere dopo la presentazione alla Festa del cinema di Roma, arriverà dal 30 ottobre sulla piattaforma Disney+.


Trovata un’intesa con un nuovo titolo – fanno sapere Disney e la produzione Groenlandia – in ottemperanza al provvedimento emesso dal Tribunale di Taranto e in attesa dell’udienza fissata per il 5 novembre. Il lancio, con “Avetrana” nel titolo, era previsto per il 25 ottobre ma era stato bloccato dopo il provvedimento del Tribunale che aveva accolto il ricorso, presentato dai legali del Comune di Avetrana che chiedevano la rettifica del titolo, giudicato lesivo dell’immagine del paese, a prescindere dal contenuto del racconto. La serie è basata sul libro “Sarah la ragazza di Avetrana”, scritto da Carmine Gazzanni e Flavia Piccinni (edito da Fandango Libri) ed è diretta da Pippo Mezzapesa, che ha partecipato anche alla sceneggiatura (insieme ad Antonella W. Gaeta, Davide Serino, Carmine Gazzanni e Flavia Piccinni). Nel cast Vanessa Scalera, nel ruolo di Cosima Misseri, Paolo De Vita in quello di Michele Misseri, Giulia Perulli nei panni di Sabrina Misseri, Imma Villa in quelli di Concetta Serrano e Federica Pala nel ruolo di Sarah Scazzi; inoltre, Anna Ferzetti è la giornalista Daniela, Giancarlo Commare è Ivano e Antonio Gerardi interpreta il Maresciallo Persichella. Marracash è autore e interprete del brano “La Banalità del Male” nato dalla collaborazione con il produttore Marz, che ne ha creato la musica.

Confartigianato Cinema e Audiovisivo firma nuovi contratti di settore

Confartigianato Cinema e Audiovisivo firma nuovi contratti di settoreRoma, 28 ott. (askanews) – Confartigianato Cinema e Audiovisivo, insieme alle altre associazioni datoriali e alle federazioni sindacali di categoria di Cgil, CISL e Uil, ha sottoscritto oggi due nuovi contratti collettivi nazionali di lavoro della filiera del cineaudiovisivo: per gli interpreti, attori/attrici e per gli stuntman.


Si tratta dei primi contratti collettivi nazionali di lavoro sottoscritti per gli attori/attrici e stuntman, che stabiliscono, da ora in avanti, il trattamento economico minimo e le tutele connesse alla prestazione lavorativa, a partire dall’orario di lavoro. Gli accordi fissano anche l’obiettivo di estendere a queste professionalità le tutele previste dagli enti bilaterali dell’Artigianato, l’assistenza sanitaria e la previdenza integrativa. A tal fine una specifica Commissione tecnica si occuperà di definire le modalità attuative. “Dopo aver sottoscritto i contratti collettivi dell’audiovisivo, generici e doppiaggio – dichiara il Presidente di Confartigianato Cinema e Audiovisivo, Corrado Azzollini – raggiungiamo un altro traguardo storico per le piccole e medie imprese del comparto e i lavoratori del settore che hanno ora un importante riferimento, in termini di rappresentanza, anche in Confartigianato Imprese. Questo è un ulteriore passo propedeutico alla conclusione del percorso, avviato ormai da alcuni anni che porterà nei prossimi mesi alla sottoscrizione del contratto della troupe fermo da circa venti anni”.


“Confartigianato Cinema e Audiovisivo – prosegue Azzollini – si è fatta promotrice di questo percorso chiedendo alle Organizzazioni sindacali del settore l’istituzione di un tavolo permanente sulle tematiche più importanti oggi in discussione. In un momento di grande difficoltà per l’intero settore dell’audiovisivo, dovuto anche alla discussa normativa sul tax credit, la nostra presenza insieme a quella delle altre sigle può rappresenta quell’unione di intenti fondamentale per la risoluzione delle importanti tematiche oggi in discussione con il Ministero della Cultura e per lo sviluppo del settore”.

”Vocazione Rivoluzionaria”, prima autobiografia sul frontman 99 Posse

”Vocazione Rivoluzionaria”, prima autobiografia sul frontman 99 PosseRoma, 28 ott. (askanews) – “Vocazione rivoluzionaria” è il titolo della prima autobiografia “non autorizzata” di Luca “O’Zulù” Persico, in uscita mercoledì 30 ottobre per Il Castello marchio Chinaski Edizioni.


Essere il frontman dei 99 Posse è solo la punta dell’iceberg di un personaggio complesso e sfaccettato come Luca Persico. Amato e odiato per la sua musica, come per le sue posizioni politiche e sociali, superati i 50, O’Zulù si racconta senza veli, aprendo a tutti le pagine della sua vita privata e della sua carriera artistica. Dagli Anni ’70 ai ’90 passa in rassegna la sua storia più personale, cercando le radici di quel carattere che lo porteranno a diventare il cantante di successo che tutti conosciamo. L’infanzia, la scuola, l’emarginazione e il bullismo per un “occhialuto bambino sovrappeso”, cresciuto tra l’amore della famiglia e un’educazione cattolica che gli stava stretta. Dagli studi al liceo classico alle prime militanze politiche con la sinistra antagonista, i primi ascolti musicali sullo sfondo di una Napoli popolare e ricca di fermento culturale. I centri sociali, l’università occupata dove organizzò una radio clandestina, oggetto di un servizio TV di Piero Chiambretti su Rai 3. Nel 1991 nacque il centro sociale Officina 99, e in quel periodo si intensificarono le attività politiche, dall’invasione di una base NATO in Sardegna ai frequenti scontri con le forze dell’ordine. Se nel ’92 nacquero i 99 Posse, alla firma del loro primo contratto discografico “Non avevamo la più pallida idea di cosa stavamo per diventare”. Tra aneddoti divertenti, riflessioni personali e analisi della realtà socio-politica di quegli anni, il libro passa in rassegna molte delle tappe fondamentali che hanno accompagnato l’interscambio profondo tra Luca e Zulù, di una band nata quasi per gioco ma destinata a diventare un fenomeno di massa. Gabriele Salvatores preso in giro al telefono, le canne sul set di “Sud” davanti a centinaia di poliziotti, il primo incontro con Meg all’università, e decine di altre tessere tra impegno sociale, amicizia e discografia, che compongono il mosaico dei 99 Posse. Rinunciare a tanti soldi e a molte apparizioni TV in nome di saldi principi e valori, essere esclusi dal concerto del Primo Maggio, jammare sul palco “Vita spericolata” con Vasco Rossi, sono solo alcune delle storie contenute in “Vocazione rivoluzionaria”. La politica nelle piazze a manifestare, il tragico racconto del G8, finanche l’incontro con il Subcomandante Marcos, che in piena notte si svegliò per aiutare Luca e i suoi compagni ad accendere un fuoco. I viaggi in Palestina e Iraq perseguendo fermamente quello spirito di solidarietà, amore e libertà che hanno contraddistinto sempre il percorso artistico e umano di Zulù. Nel 2002 finisce l’avventura con i 99 e parte il progetto Al Mukawama, così come sul lato personale conosce Stefania, la donna che diventerà sua moglie e la mamma di suo figlio. Nuova vita, lontana da eccessi e dipendenze che qualche volta hanno bussato alla sua porta con le vesti del “demonio”, ma stesso approccio per la sperimentazione musicale e per l’impegno nel contrastare la controparte politica. Nel 2009 tornano i 99 Posse. Tra il 2017 ed il 2019 nasce un side project in DJ set con dj Spike. Poi il COVID, il teatro, la sperimentazione, ed infine il grande ritorno sulle scene dei 99 Posse.