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In esclusiva su Raiplay “Il cielo brucia”, Orso d’argento a Berlinale

In esclusiva su Raiplay “Il cielo brucia”, Orso d’argento a BerlinaleRoma, 26 set. (askanews) – Sarà disponibile dal 5 ottobre in esclusiva su RaiPlay “Il cielo brucia”, diretto da Christian Petzold, vincitore dell’Orso d’argento alla 73esima Berlinale. Il film è il secondo capitolo di una trilogia ispirata agli elementi naturali, iniziata da Petzold nel 2020 con l’acqua e il film “Undine – Un amore per sempre”, dedicata alla solitudine e alla complessità dei rapporti interpersonali. In “Il cielo brucia” è il fuoco l’elemento chiave della storia. Paura e lussuria, risentimento e amore, desiderio e gelosia, molte sono le tensioni sotterranee che animano lo scenario emotivo del film, che parte come una commedia di educazione sentimentale per trasformarsi progressivamente in una lucida e drammatica riflessione sulla condizione giovanile nella società contemporanea.


Due giovani amici berlinesi si ritrovano a trascorrere una torrida estate in una casa di vacanza isolata in un bosco sulle coste del Mar Baltico. Leon (Thomas Schubert) è uno scrittore in crisi che sta faticosamente terminando il suo secondo romanzo in attesa dell’arrivo del suo editore, mentre Felix (Langston Uibel) deve preparare un portfolio per entrare in un’accademia di belle arti per una mostra dedicata all’acqua. Poco dopo il loro arrivo, i due ragazzi scoprono che la casa è già abitata da altri due ospiti inaspettati, Nadja (Paula Beer), una bella e disinibita ragazza che vende gelati e studia letteratura – che attira le attenzioni di Leo – e il suo ragazzo occasionale Devid (Enno Trebs), un atletico bagnino dal quale anche Felix si sente attratto.


Tra i quattro casuali abitanti della grande dimora si instaurano rapporti precari e mutevoli, che mettono a nudo le problematiche di ciascuno di loro. Quando sembra instaurarsi una certa armonia l’arrivo dell’editore (Matthias Brandt) scompagina le carte in tavola, ma l’atmosfera vacanziera viene minacciata soprattutto da un grande incendio boschivo, che lentamente sembra accerchiare la villa e rendere tutto ancora più precario. Mentre il cielo rosso diventa sempre più incombente e piove cenere sulla casa le cose sembrano precipitare verso un drammatico epilogo. Paula Beer torna per la terza volta a recitare in un film di Petzold dopo La donna dello scrittore del 2018 e dopo Undine – Un amore per sempre (che nel 2020 le aveva fruttato l’Orso d’argento a Berlino), mentre Leon è l’attore viennese Thomas Schubert, che nel 2014 aveva già recitato al suo fianco nel western Lo straniero della valle oscura – The Dark Valley.


Felix è interpretato da Langston Uibel, al primo ruolo importante dopo un percorso soprattutto televisivo (Un ciclone in convento, Dogs of Berlin, Unorthodox), così come Enno Trebs che recita nei panni di Devid, mentre l’editore Helmut ha il volto di Matthias Brandt, alla seconda collaborazione con Petzold dopo La donna dello scrittore. Nato a Hilden nel 1960, Christian Petzold è uno dei nuovi autori più apprezzati del cinema europeo contemporaneo. Dopo aver studiato letteratura e teatro alla Free University di Berlino, ha studiato cinema alla German Film and Television Academy (DFFB) sempre a Berlino dal 1988 al 1994 A partire dal 1995 Petzold ha diretto 17 film per cinema e televisione e vinto numerosi premi. Il film del 2008 Jerichow – storia di un soldato che, ritornato dall’Afghanistan, vive una relazione con una donna sposata – ha partecipato in concorso alla 65esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.

Cinema, ad Alessandria nasce l’Ottobre Alessandrino-Mese del Cinema

Cinema, ad Alessandria nasce l’Ottobre Alessandrino-Mese del CinemaRoma, 25 set. (askanews) – Ad Alessandria per il mese di ottobre nasce l’”Ottobre Alessandrino – Mese del Cinema”, iniziativa volta al rafforzamento delle reti cittadine con un ricco programma culturale che animerà la città dal 28 settembre fino alla fine di ottobre. La manifestazione nasce dalla sinergia tra due Festival cinematografici radicati da diversi anni nel territorio piemontese: il Festival Adelio Ferrero Cinema e Critica, che si svolgerà quest’anno dal 5 al 13 ottobre, e l’Alessandria Film Festival in programma dal 25 al 28 ottobre.


Il Festival Adelio Ferrero Cinema e Critica, focalizzato sull’attualità della critica cinematografica, rappresenta da dieci anni un punto di riferimento culturale per la città di Alessandria grazie alla direzione artistica di Roberto Lasagna e Giorgio Simonelli, e contribuirà nel creare un programma culturale integrato che rafforzi le sinergie con istituzioni culturali ed enti locali alessandrini: “Dieci anni di Festival Adelio Ferrero Cinema e Critica e 40 anni di Premio Adelio Ferrero – hanno dichiarano Lasagna e Simonelli – la conferma di una manifestazione che riporta al centro del dibattito la critica e la riflessione sul cinema, con la testimonianza di critici, registi, attori e grandi protagonisti della scena culturale italiana. Ogni evento in un luogo della città, per riscoprire (anche) Alessandria attraverso il cinema e la critica”. Giunto alla sua sesta edizione, l’Alessandria Film Festival sarà diretto da quest’anno da Luca Ribuoli, regista alessandrino vincitore di due Nastri d’Argento e autore di numerose serie di successo per Sky (“Call my agent – Italia”), Rai (“L’allieva”, “La mafia uccide solo d’estate”). Luca Ribuoli ha dichiarato: “L’obiettivo che desideriamo raggiungere è quello di creare delle sinergie con le realtà e le eccellenze locali, valorizzando così il nostro territorio e coinvolgendo l’intera città in modo da rendere l’Ottobre Alessandrino – e di conseguenza l’Alessandria Film Festival, che sono onorato di dirigere – accessibile e coinvolgente per un pubblico via via sempre più ampio. Insomma, insieme c’è più cinema”.


Libri, incontri, mostre, attività di formazione rivolte alle scuole superiori, laboratori per bambini, un contest di scrittura aperto a tutti gli interessati e proiezioni di lungometraggi e cortometraggi internazionali introdotti da personalità di spicco del mondo della cultura e dell’audiovisivo. Queste sono solo alcune delle attività in programma all’Ottobre Alessandrino, che si aprirà con Pierpaolo Spollon, volto di numerose serie tv di successo; l’attore presenterà i principali punti del programma dell’Ottobre Alessandrino, in dialogo con Carlotta Sanzogni prima di presentare il suo libro “Tutto non Benissimo”. Tra gli ospiti, coinvolti in talk e presentazioni, Daniele Luchetti e Milena Vukotic e i noti critici cinematografici Steve Della Casa e Oreste De Fornari – nell’ambito del Festival Adelio Ferrero Cinema e Critica – e a seguire Daria Bignardi, Neri Marcorè, Pif, Vinicio Marchioni, un concerto speciale di Rachele Bastreghi e tanti altri eventi. Inoltre, una giuria d’eccezione, composta da Pilar Fogliati, Marta Gastini, Gualtiero Burzi e Alberto Basaluzzo animerà il concorso dei corti dell’Alessandria Film Festival previsto a fine mese, dal 25 al 27 ottobre.

Musica, esce “Omega” di Rosalia featuring Ralphie Choo

Musica, esce “Omega” di Rosalia featuring Ralphie ChooRoma, 25 set. (askanews) – La cantautrice e produttrice multiplatino, vincitrice di 2 Grammy Award e 12 Latin Grammy, Rosalia, in occasione del suo compleanno, regala ai fan il nuovo brano “Omega” featuring Ralphie Choo, disponibile in digitale e in radio da oggi, mercoledì 25 settembre.


Il brano, prodotto da Rosalía, Ralphie Choo, Noah Goldstein & Dylan Patrice, è accompagnato da un video girato a Los Angeles, diretto da Stillz, con cui l’artista ha già collaborato, in cui Rosalìa e Ralphie Choo sono ripresi sulle montagne russe. “Omega è la fine, è la celebrazione di aver trovato finalmente ciò che si voleva e la certezza del non volevo lasciare andare. Omega è l’intensità con cui chi ami ti fa desiderare di non essere altrove se non lì”, racconta Rosalia.


“È stato un vero piacere collaborare con Ralphie, è un uragano di energia in studio! É anche pieno di energie positive, super creativo e incredibilmente generoso. Ricordo che ci siamo mandati a vicenda molte canzoni prima di entrare in studio per lavorare su Omega perché siamo entrambi grandi cultori della musica e ho realizzato subito che i nostri gusti musicali erano molto simili. Ho avuto subito la sensazione che ci saremmo ritrovati a lavorare insieme in studio un giorno e infatti è andata così! Abbiamo riso molto mentre scrivevamo e mentre giravamo il video. Se Ralphie dovesse chiamarmi domani per andare insieme ad un parco divertimenti andrei senza battere ciglio. Personalmente, mi sento molto grata per aver avuto la possibilità di collaborare con un artista come lui e anche per essere stata testimone della sua passione e del suo talento”. Questo nuovo singolo arriva dopo numerose collaborazioni di alto profilo, inclusa la hit dello scorso mese “New Woman” con LISA (Lalisa Manobal), che ha incantato i fan di tutto il mondo. La canzone ha ottenuto complessivamente oltre 166 milioni di stream, 77 milioni di visualizzazioni per il video e ha debuttato al 97° posto della Billboard Hot 100. Nel 2023, l’arista ha prestato la sua voce al brano di Björk “Oral”.


A parte per la sua musica, Rosalia si è affermata come vera icona della moda ed è stata recentemente nominata la nuova ambasciatrice globale di Dior. A maggio 2024, ha affascinato il Met Gala, indossando un abito Dior Haute Couture personalizzato, la cui creazione ha richiesto 1.800 ore, e attirando l’attenzione delle più importanti riviste di moda al mondo.

Musica, il 27 settembre esce “Amarene”: il nuovo singolo di Virginio

Musica, il 27 settembre esce “Amarene”: il nuovo singolo di VirginioRoma, 25 set. (askanews) – Cresce l’attesa per l’uscita del nuovo singolo di Virginio “Amarene”, che segue il successo radiofonico di “Notte Nera”, dopo un tour estivo di grande impatto e a seguito della recentissima firma con la nuova etichetta discografica Altafonte (acquisita da Sony Music).


“Amarene”, in uscita il 27 settembre, si presenta come il naturale proseguimento di “Notte Nera”: il ritmo travolgente è alla base della canzone già dai primi secondi insieme ad una carica di tensione emotiva capace di immergerci nelle atmosfere elettro-pop anni ’80, ma con una melodia fortemente ispirata alle canzoni di grandi cantautori della musica italiana. Ed è proprio l’amore proibito e soffocato il perno di questo nuovo singolo. “Le amarene sono ciliegie, ma sono amare – racconta Virginio – E amare per me, in questo brano, è anche un verbo centrale e a volte è amarezza. A questa metafora ho pensato quando ho scritto “Amarene”. In questo pezzo racconto di quando, dopo il primo incontro, capisci che quella storia potrebbe diventare seria e allora cerchi di allontanare l’idea, cerchi di scappare, ma non puoi. L’istinto, l’attrazione, è qualcosa che non sempre puoi controllare. Lo dedico a tutti coloro che si sono trovati o che si trovano in questa condizione, tutti quelli che si sentono giudicati, derisi, delusi da qualcosa che non si sentono liberi di poter vivere. A loro dico se è quello in cui credete e che pensate ne valga veramente la pena allora fregatevene.” ? “Amarene” uscirà anche in versione spagnola per il mercato Latin il 18 ottobre in occasione dei Billboard Latin e dei Latin Grammy e sarà presentata live nei prossimi show americani previsti a Houston, Orlando e Miami.

Rai Com: “Anni Duemila The Movies”, cinema nuovo millennio su Prime Video

Rai Com: “Anni Duemila The Movies”, cinema nuovo millennio su Prime VideoRoma, 25 set. (askanews) – Centocinquanta pellicole che dal 2000 ad oggi hanno conquistato pubblico e critica: commedie, film drammatici e d’azione, interpretati dagli attori più amati e diretti dai maestri del grande schermo. Ha debuttato su Amazon Prime Video “Anni Duemila The Movies”, canale on demand a cura di Rai Com, che promette allo spettatore un vero e proprio viaggio tra le emozioni.


“Anni Duemila The Movies” è una nuova importante sfida che segue i risultati positivi di “Novecento The Movies”, canale lanciato nel 2022. Per l’Amministratore Delegato di Rai Com, Giuseppe Sergio Santo, “con Anni Duemila The Movies c’è in primo piano il grande cinema italiano e internazionale del nuovo millennio, 150 opere a cui si aggiungeranno nuovi titoli ogni mese, per una proposta di alta qualità, che attraversa tutti i generi cinematografici per incontrare il gusto di un pubblico eterogeneo”. Tra i principali titoli troviamo “The Iron Lady” (di Phyllida Lloyd con Meryl Streep), “John Rambo” (di e con Sylvester Stallone), “Il Caimano” e “La stanza del figlio” (di e con Nanni Moretti), “Allacciate le cinture” (di Ferzan Ozpetek con Kasia Smutniak), “Un bacio appassionato” (di Ken Loach con Atta Yaqub).


Il canale è disponibile sulla piattaforma Amazon Prime Video a 6.99 euro al mese con sette giorni di prova gratuita.

Lucignano Music Festival: la prima “escape room” su Niccolò Paganini

Lucignano Music Festival: la prima “escape room” su Niccolò PaganiniRoma, 24 set. (askanews) – Un borgo duecentesco pressoché intatto nel cuore della più verde Toscana, casa del più celebre Albero della Vita di oreficeria trecentesca e di molte altre meraviglie poco frequentate; e una violinista – Irene Abrigo – di soli 36 anni ma già affermata sui migliori palchi internazionali: da questo incontro di bellezza nasce quattro anni fa un piccolo festival di musica da camera all’avanguardia per originalità di repertori e creatività divulgativa, dove in luoghi segreti di grande fascino e nel silenzio di vicoli immutati nei secoli, eccellenti cameristi danno vita a concerti preziosi e conducono sulla via della musica i giovani della GenZ con l’escape room noir dedicata a Paganini, ma anche gli anziani della casa di riposo comunale, con incursioni di note davanti alla spettacolare vista della campagna rinascimentale toscana.


Giovane, ma con già alle spalle debutti importanti come quello alla Carnegie Hall di New York nel 2016, la violinista virtuosa Irene Abrigo, al cui impegno e amore sin dall’infanzia per l’incantevole borgo medievale di Lucignano si deve quattro anni fa la nascita di questo piccolo ma ambizioso festival di grande qualità, coltiva da sempre molte passioni a latere della musica, fra cui l’impegno nel sociale con la sua associazione Pourquoipas, che collabora con istituzioni come UNHCR e il CIO, e la volontà di far incontrare culture vicine ma diverse con la sua Italian-Swiss music society, nata appositamente per lo scambio culturale tra Italia e Svizzera, sua patria d’adozione. Questo spirito di continua contaminazione tra linguaggi culturali e l’impegno nel sociale è divenuta dunque anche la cifra stilistica del Lucignano Music Festival, dove grandi cameristi della statura del violista Jürg Dähler o del violoncellista Patrick Demenga, si uniscono ad importanti realtà artistiche del territorio, come i Solisti dell’Orchestra da Camera di Perugia o l’attore e regista di cinema, teatro e televisione Francesco Bolo Rossini, sempre su impaginati di rara originalità, in cui grandi classici come Paganini, Schubert, Piazzolla, Prokofiev o Debussy dialogano con compositori contemporanei di solida fama internazionale ma quasi mai rappresentati in Italia, come la finlandese Grammy Award Kaija Saariaho, il violoncellista e compositore già eseguito alla Philharmonie di Berlino Alfred Felder, o pagine storiche assai rare come quelle dell’ottocentesca violinista e compositrice svedese Amanda Maier, morta a soli 41 anni e il cui catalogo completo delle composizioni non è ancora stato indagato, o il settecentesco inglese Joseph Gibbs.


Il Lucignano Music Festival è dunque da quattro anni un piccolo cenacolo di grandi artisti – tra cui vale ricordare anche il chitarrista Giampaolo Bandini, il bandoneon di Cesare Chiacchiaretta, i pianisti Massimiliano Génot e Hiroko Sakagami – uniti per giorni in uno dei borghi fortificati medievali meglio conservati d’Italia, la cui caratteristica struttura ellittica a strade anulari concentriche sembra già di per sé metafora di raccoglimento ed accoglienza, quasi come in una moderna rinascita del ritiro del Decameron. E nell’abbraccio ideale delle antiche mura, nel cuore di un paese toscano ancora ricco di vita sociale vera e non semplice vetrina per il nuovo over tourism imperante, gli artisti vivono e fanno musica a fianco dei cittadini, tanto da portare le prove proprio nel cuore della tradizione e della memoria lucignanese, come la casa di riposo per anziani sita in un bellissimo palazzo del centro storico e aperta, grazie ad una panoramica terrazza, sulla natura rinascimentale della valle; o chiudendo il concerto finale con una rustica cena sociale in uno dei ristoranti storici del borgo o ancora trasformando l’escape room dedicata a Paganini e già sperimentata con successo dalla sua ideatrice Irene Abrigo in Svizzera, in una vera scoperta dei tanti tesori nascosti e poco conosciuti di questa cittadina così ricca di storia, tradizioni ed arte da farla competere con centri di ben maggiori dimensioni e fama. L’escape room paganiniana, che vedrà anche molti momenti di musica del violinista del diavolo eseguiti dalla virtuosa Abrigo sul suo prezioso Guadagnini 1758, si svolgerà in doppio appuntamento quotidiano, in italiano ed in inglese, per ben tre giorni da giovedì 26 a sabato 28 settembre e sarà dunque un momento di gioco noir per grandi, piccini e famiglie, in cui al fascino immortale del misterioso Paganini si uniranno scoperte davvero inedite.

Al via da Palermo il tour “Il concerto che vorrei”, live inclusivo

Al via da Palermo il tour “Il concerto che vorrei”, live inclusivoRoma, 24 set. (askanews) – Un’esperienza musicale inclusiva, senza discriminazioni di genere, che sappia tutelare ogni forma di disabilità e diversità. Un live accessibile, che possa dare a tutte e tutti – allo stesso modo – un’identica opportunità di fruizione e condivisione. Nasce con questi presupposti “Il concerto che vorrei”: il percorso che per la prima volta coinvolge insieme pubblico, artisti e addetti ai lavori per progettare e cambiare concretamente l’approccio dentro e fuori dal palco.


Ideato da KeepOn LIVE – la rete associativa di spazi di musica dal vivo – “Il Concerto che vorrei” è realizzato in collaborazione con il Ministero della Cultura, il supporto di Equaly (la prima realtà italiana a occuparsi di uguaglianza di genere nell’industria musicale); Uildm (associazione di riferimento per le persone con distrofie e altre malattie neuromuscolari); CSV Milano (agente di sviluppo del volontariato e della cittadinanza attiva); Revelland e BAM! Strategie Culturali. Un lavoro durato due anni che ha analizzato, attraverso questionari e interviste, le diverse esigenze degli attori in campo e vuole oggi realizzare un concerto ideale ma non utopico, offrendo soluzioni concrete e basate su tre pilastri: diversity, ovvero una programmazione e una divulgazione comunicativa inclusiva; gender equality nella programmazione, nei ruoli professionali e nella divulgazione comunicativa; disabilità, ovvero l’accessibilità degli spazi e l’adozione di un codice comportamentale inclusivo.


Un progetto che prende forma in anteprima giovedì 26 settembre alle ore 22 presso I Candelai di Palermo e prosegue al Dumbo di Bologna venerdì 11 e sabato 12 ottobre durante il Robot Festival (grazie all’impegno dell’associazione SHAPE); al Monk di Roma giovedì 17 ottobre; e si chiude presso La Santeria di Milano, nell’ambito della Milano Music Week di novembre (la data verrà annunciata nei prossimi giorni). Nel capoluogo siciliano, per la tappa inaugurale, si accendono così i riflettori su un live multidisciplinare e sperimentale che chiude l’edizione 2024 del meeting annuale KeepOn LIVE FEST. Sul palco il duo electro-pop olandese CUT nell’ambito di Revelland (2023 – 2025), la rete europea collaborativa determinata a creare spettacoli accessibili. Un’iniziativa già approdata su palchi prestigiosi come lo Sziget Festival (Ungheria), ESNS (Paesi Bassi), Roskilde (Danimarca) e presentata qui per la prima volta in Italia. I CUT sono Sebastiaan Dutilh e Belle Doron, e vanno in scena con “The Ritual”: un’esperienza immersiva e multisensoriale guidata da una “voce divina” che attraversa il gusto, l’olfatto e il tatto, per creare un forte legame emotivo nel pubblico. Li anticipano gli italiani One eat One, la prima band di musica elettronica al mondo composta da persone normodotate e persone con disabilità: un’entità unica e ben amalgamata abituata a fondere le singole personalità e caratteristiche come fanno nel loro sound tra riff di chitarra, ritmi minimalisti e melodia. Apre la serata Giorgina Lo Nardo, artista e performer LIS di Palermo già sul palco con i Pinguini Tattici Nucleari.


Un primo live realizzato per evidenziare alcune delle caratteristiche che dovrebbe avere “Il concerto che vorrei”: attenzione e cura della programmazione musicale e una comunicazione che non promuova solo l’utilizzo di foto o immagini rappresentative della maggioranza, includendo anche persone non caucasiche o con disabilità fisiche. Per le persone con disabilità, da rivedere l’area “recintata” lontana dal palco e dai propri amici, l’obbligo di avere un accompagnatore o perfino, in alcuni casi, la richiesta del 100% di invalidità per poter usufruire di spazi e servizi dedicati. È emersa poi l’importanza della formazione dello staff, l’esigenza che il personale sia adeguatamente formato tanto nell’accoglienza quanto nell’eventuale gestione di situazioni delicate. Rilevante anche la questione trasporti: ci si sente più al sicuro se esiste una rete di mezzi pubblici per raggiungere la venue, un servizio navette o una stazione taxi; mentre nel caso di parcheggi auto, servirebbero ben illuminati e controllati. “Il concerto che vorrei” vuole scardinare l’assunto che alcuni cambiamenti siano troppo difficili in termini di spesa economica, tempo, competenze e risorse umane, dimostrando che concerti come questo di Palermo, anziché essere fonte di preoccupazione, possano al contrario stimolare un nuovo approccio e generare soddisfazione tanto nel team di chi lavora nella musica quanto nel pubblico.

La chitarra di Ed Sheeran all’asta per l’ospedale di Massa Carrara

La chitarra di Ed Sheeran all’asta per l’ospedale di Massa CarraraRoma, 24 set. (askanews) – Un’asta che regalerà “note di solidarietà”. La chitarra di Ed Sheeran sarà venduta su Catawiki e il ricavato andrà in beneficenza all’Ospedale del Cuore “G. Pasquinucci” di Massa Carrara. E’ l’ultima impresa di Damiano Cavadi, content creator romano che riesce da anni ad avvicinare star mondiali per farsi autografare gli oggetti piu’ disparati. Lo abbiamo visto impugnare trionfante la racchetta di Sinner, far autografare a Shakira la portiera di un’automobile, a Dustin Hoffman l’iconico uncino dell’omonimo Capitano interpretato dall’attore e a Russel Crowe l’elmo de “Il gladiatore”. Il suo video di Messi che dal finestrino di un’auto gli firma una maglia (dopo 10 giorni di appostamento e inseguimenti) ha ottenuto 3 milioni di mezzo di visualizzazioni. Da Papa Francesco ricevette in dono la papalina tra la folla di Piazza San Pietro.


L’ultima avventura di Damiano si arricchisce però di un sapore speciale: partito alla volta di Lucca per assistere al concerto di Ed Sheeran si porta con sé una chitarra della sua collezione “Sheeran Guitars Mathematics Tour” e riesce ad infiltrarsi nel backstage. Anche questa volta la missione è compiuta: Ed Sheeran firma con dedica la chitarra e aderisce ufficialmente ad un’iniziativa proposta da Damiano. In accordo con l’artista inglese lo strumento autografato verrà messa all’asta sulla piattaforma Catawiki e l’intero guadagno (al netto delle spese vive documentate sostenute da Damiano) sarà devoluto all’Ospedale del Cuore “G. Pasquinucci” di Massa Carrara, un centro di alta specialità interamente orientato alla diagnosi, alla cura e al trattamento delle patologie cardiovascolari per pazienti neonatali, pediatrici e adulti. L’asta verrà aperta il 27 settembre ’24 e terminerà il 13 ottobre.

”Brotti!”, nuovo concept multimediale di Manuela Zero e Davide Santi

”Brotti!”, nuovo concept multimediale di Manuela Zero e Davide SantiRoma, 24 set. (askanews) – Si intitola Brotti! E non ridere che sei come loro il nuovo concept multimediale (disco, spettacolo teatrale e cortometraggio) ideato scritto e composto da Manuela Zero e Davide Santi, direttore artistico del progetto.


Brotti! e non ridere che sei come loro traduce in musica parole e immagini, con un linguaggio nuovo, “infantile” e cinematografico, le storie di otto esseri umani storti, buffi, brutti e rotti che raccontano, senza pregiudizi, diversi aspetti critici della società. Uno sguardo al dolore che a volte può trasformare la vita delle persone rivelandone però la straordinaria forza d’animo. Due anni fa, Manuela Zero e Davide Santi si incontrano ed insieme realizzano l’album Brotti! E non ridere che sei come loro!. Trasformano poi il disco in uno spettacolo teatrale e in un cortometraggio prodotto dal giovane Amerigo Biadaioli. Ogni elemento di questo concept, dalla scrittura alle musiche, dalla fotografia alla regia, dai costumi al trucco ed alla scenografia, è stato creato esclusivamente dai due artisti.


Brotti! (brutti e rotti): i Brotti, spezzati e isolati nel cerchio del loro dolore, si raccontano con gusto tragicomico affrontando temi radicati nella nostra società quali l’amore tossico, la solitudine, il pregiudizio e la violenza. Maschere grottesche e senza tempo che vivono intensamente la meraviglia dei sentimenti umani. “Durante gli ascolti al buio io e Davide ci siamo resi conto di quanto tutti, dai più grandi ai più piccoli, possono riconoscersi in questo lavoro: la solitudine di una vecchia, gli amori tossici, il disagio infantile di Camilla che non sa piangere o di Nina che vive in carcere con sua madre, la violenza di un padre sul figlio … Brotti! è un tuffo, un viaggio nell’abisso e ritorno, un’esperienza. E’ la prova che l’arte in ogni sua forma espressiva non può sottostare a regole ed etichette, che bisogna avere il coraggio di creare liberamente”, sottolinea Manuela Zero.


“La produzione musicale di Brotti! è interamente orientata a esaltare le parole e dare spazio alla recitazione, utilizzando pochi elementi ricorrenti e costanti. Con sonorità retrò, la loro musica diventa un inno al periodo d’oro del cantautorato d’autore”, conclude Davide Santi.

Cinema, Delpero: gli Oscar? Guardo avanti, un passo alla volta

Cinema, Delpero: gli Oscar? Guardo avanti, un passo alla voltaRoma, 24 set. (askanews) – “Negli ultimi giorni si dava un po’ per favorito, ma non me lo aspettavo, anche perché sono fatalista”. ” Così Maura Delpero, regista di “Vermiglio”, ha commentato la candidatura dell’Italia per la corsa agli Oscar. Il film, già vincitore del Leone d’Argento alla Mostra del Cinema di Venezia, uscito nelle sale dal 19 settembre, concorre per entrare nella shortlist che includerà i 15 migliori titoli internazionali selezionati dall’Academy, che sarà resa nota il 17 dicembre.


“Spero e credo che il film sia apprezzato, perché ha una sua precisa identità e una grande integrità a livello di linguaggio cinematografico” ha spiegato la regista, che ha anche scritto la sceneggiatura. Inoltre, ha aggiunto, “credo che possa dare una prospettiva di sguardo su passato e presente, è un lontano-vicino, qualcosa che può continuare a suggerirci cose all’orecchio, dare uno sguardo sulla contemporaneità e far ragionare su come siamo e come viviamo. Ma non c’è un giudizio né una volontà nostalgica, è stato fatto con il desiderio di far riflettere, oltre a parlare di un Italia ricostruita che abbiamo ereditato”. Ambientato alla fine della Seconda guerra mondiale, “Vermiglio” racconta una vicenda familiare in una piccola frazione del Trentino, in un tempo che sembra sospeso. “Per la sua capacità di raccontare l’Italia rurale del passato, i cui sentimenti e temi vengono resi universali e attuali”, si legge nella motivazione con cui è stato scelto dal Comitato di Selezione per il film italiano da designare agli Oscars, istituito dall’Anica su incarico dell’Academy. In lizza c’erano 19 film tra cui “Parthenope” di Paolo Sorrentino, che ha fatto gli auguri a “Vermiglio” per il suo percorso internazionale.


“L’endorsement di Sorrentino? Mi ha fatto molto piacere – ha detto Delpero – ma è una competizione gigantesca, io spero che il mio film vada all’Oscar ma sono già contenta che stia arrivando al pubblico per come volevo che arrivasse. Ho sentito un gran calore nelle sale in questi giorni, il calore che speravo potesse generare, un calore discreto; spesso mi dicono che è un film che arriva il giorno dopo… ed è così forse. Ho sentito un bel silenzio in sala, c’è stato anche un po’ un senso di sorpresa che ha generato, forse era un linguaggio nuovo, con una sensibilità nuova”. La regista si prepara ad affrontare la lunga campagna promozionale: “Io seguo la regola degli scalatori – ha spiegato – si guarda avanti e basta quando si fa una scalata. Quindi batto il chiodo della shortlist dei 15, poi vediamo cosa succede, e così via”. Ma ha assicurato: “Per me è la prima volta, non conosco il sistema, però sono consapevole di avere un ruolo pubblico, sarò attenta e vigile ad aiutare il film ad avere sostenitori”.


“Vermiglio”, produzione Cinedora con Rai Cinema in coproduzione con Charades Productions e Versus Production, aumenterà intanto il numero di copie e sarà in oltre 100 schermi dal prossimo weekend. L’ad di Rai Cinema, Paolo Del Brocco ha dichiarato: “C’è un vantaggio stavolta – riferendosi al percorso fatto con il film di Matteo Garrone lo scorso anno – c’è un distributore Usa e dipenderà anche molto da loro, dalla strategia che vorranno adottare. L’Oscar è complicato, ci vogliono tanti soldi, pazienza e serenità. Io credo che questo film sia un po’ una favola, una cosa forse non voluta ma allo stesso tempo attesa, penso si potrà fare una bella campagna, senza avere troppe aspettative. Bisognerà battere molto in Europa dove ci sono tanti votanti per gli Oscar, e penso sia un film che in Europa possa molto piacere. Inoltre – ha concluso Del Brocco – mostra come questo tipo di cinema si può fare: abbiamo attraversato un’esigenza di ridimensionamento del numero di film da fare, che trovo anche giusto, ma dire che questo tipo di film non si devono fare è sbagliato, e questo ne è la dimostrazione”.