Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Addio Paola Gassman, sui social il cordoglio del teatro italiano. Alessandro: addio sorella mia

Addio Paola Gassman, sui social il cordoglio del teatro italiano. Alessandro: addio sorella miaRoma, 10 apr. (askanews) – Il mondo del Teatro piange Paola Gassman scomparsa all’età di 78 anni. Figlia di Nora Ricci e Vittorio Gassman, che ha avuto quattro figli da quattro madri diverse (Oltre a Paola, ci sono Vittoria, Alessandro e Jacopo). Paola era Nata a Milano il 29 giugno 1945, è morta a Roma dopo una lunga malattia. Ad annunciare la scomparsa è stato il marito, l’attore Ugo Pagliai, con cui ha condiviso per ben 55 anni la passione per il teatro, insieme ai figli Simona e Tommaso. E proprio Alessandro, figlio di Juliette Mayniel, grande amore di Vittorio Gassman ha postato sui social il suo ricordo ed il suo omaggio: “Ciao sorella mia. Sei sempre stata la più saggia di tutti noi, la più rassicurante, la più equilibrata e simpatica. Ti vorrò per sempre bene – ha scritto – come tutti quelli che ti hanno conosciuta”. Nora Ricci fu la prima moglie del grande Vittorio, dalla quale ebbe la primogenita Paola: il matrimonio con la Ricci venne in seguito annullato dalla Sacra Rota. Poi ci fu Shelley Winters, seconda moglie, che gli diede la seconda figlia di nome Vittoria, medico geriatra sempre vissuta in America. Arrivò Juliette Mayniel, importante compagna mai sposata e con la quale mise al mondo Alessandro Gassmann, il più famoso dei figli. Diletta D’Andrea, terza moglie, con la quale rimase sposato fino alla morte gli diede l’ultimo figlio di nome Jacopo, regista. Paola Gassman aveva iniziato a calcare le scene fin da giovanissima. Dopo aver frequentato l’Accademia nazionale d’arte drammatica “Silvio D’Amico” di Roma era entrata a far parte della compagnia Teatro Libero di Luca Ronconi e aveva girato l’Europa e gli Stati Uniti con lo spettacolo Orlando Furioso. Prese parte a spettacoli importanti come La tragedia del vendicatore per la regia di Ronconi e Cucina per la regia di Lina Wertmuller, prima di entrare nella compagnia Brignone-Pagliai, dove conobbe quello che sarebbe diventato l’amore della sua vita e un fidato partner anche sulle scene, l’attore e doppiatore Ugo Pagliai. E’ stata diretta sul palco da alcuni dei più talentosi registi degli ultimi 50 anni, dal padre Vittorio Gassman in Cesare o nessuno, Fa male il teatro e Bugie sincere, a Massimo Castri, passando per Marco Sciaccaluga, Piero Maccarinelli e Luigi Squarzina.


Nel 2007 aveva deciso di parlare di sé e della sua famiglia nell’autobiografia Una grande famiglia dietro le spalle. “La nostra – raccontava – era una famiglia piuttosto complessa anche con l’uso delle ‘enne’ nel cognome”. solo i fratelli Alessandro e Jacopo, infatti, ne hanno due. “Quando sono nata io, la primogenita, era giovanissimo e all’anagrafe sbagliò persino il mio giorno di nascita, disse all’impiegato che ero nata il 28 giugno, invece sono nata il 29 giugno, e infatti mi chiamo Paola proprio perché è la festa di San Pietro e Paolo”. Per ricordare l’attrice appena scomparsa, #RaiCultura proporrà il “Romeo e Giulietta” di William Shakespeare riscritto dalla compagnia BabiloniaTeatri e da lei interpretato con Ugo Pagliai, oggi #10aprile alle 16.05 e domani alle 21.15 su Raicinque. Tante le reazioni social. Caterina Balivo che l’aveva intervistata sulla Rai di recente fa scrive “Cara Paola buon viaggio è stato bello chiacchierare insieme pochi mesi fa, mai avrei pensato di non rivederti più”. Lo scrittore Eugenio Cardi aggiunge: “Mi dispiace molto. Conoscevo #PaolaGassman, presentò in libreria e presso il #Burcardo i miei primi due romanzi, un vero onore per me. Una persona semplice, seppur portava un cognome importante. Una vera signora”. Anche l’Agis saluta l’attrice #PaolaGassman, protagonista della scena teatrale italiana: “Paola Gassman ha dedicato la sua vita al teatro: dai primi passi nella compagnia di Luca Ronconi, alla compagnia Gassman-Pagliai, fondata insieme al marito, l’attore Ugo Pagliai”.

Cinema, 72esimo Trento Film Festival tra sfide e fragilità montagne

Cinema, 72esimo Trento Film Festival tra sfide e fragilità montagneRoma, 9 apr. (askanews) – Sono più di 40 le location pronte ad accogliere i 120 film e gli oltre 130 eventi del 72esimo Trento Film Festival, in programma dal 26 aprile al 5 maggio nel capoluogo trentino. Un’edizione che si prospetta eterogenea e ricca di spunti di riflessione, con ospiti italiani e internazionali, come gli alpinisti Reinhold Messner, Tamara Lunger, Krzysztof Wielicki, Silvo Karo, la climber iraniana e attivista per i diritti civili Nasim Eshqui, il campione di arrampicata Stefano Ghisolfi, gli scrittori Mauro Corona, Arno Camenisch, Enrico Brizzi, Erri De Luca, Fosco Terzani, Matteo Righetto, gli attori Alessio Boni e Veronica Pivetti, i giornalisti Corrado Augias e Beppe Severgnini, il filosofo Umberto Galimberti, gli esploratori Alex Bellini, Tristan Gooley e Lorenzo Barone.


Sono 120 i film suddivisi nelle diverse sezioni – Concorso Internazionale, Alp and Ism, Anteprime, Proiezioni Speciali, Terre Alte, Orizzonti Vicini e i titoli dedicati all’Irlanda, Paese ospite di questa edizione per “Destinazione…” – in apertura Oura El Jbel (Dietro le montagne) del tunisino Mohamed Ben Attia, mentre la chiusura è affidata a Kinra-Motherland del peruviano Marco Panatonik, già vincitore dell’Astor d’oro come miglior film al Festival internazionale del cinema di Mar del Plata. Nei 25 titoli – tra cortometraggi e lungometraggi – che concorrono alla Genziana d’Oro la montagna verrà raccontata nelle maniere più diverse, dall’animazione alla sperimentazione, dalla fiction al documentario. Come dimostrano gli italiani in Concorso: dall’originale lavoro sulle immagini di archivio di una spedizione antartica del 1988 di Terra Nova: il paese delle ombre lunghe di Lorenzo Pallotta, all’animazione nel corto Il Picco della Ventura di Mattia Tafel, per proseguire con il racconto di un astronomo in cerca di isolamento nella fiction italo-svizzera Segnali di vita di Leandro Picarella e quello di un gruppo di adolescenti tra le montagne in provincia di Aosta in Api di Luca Ciriello, fino al documentario Marmolada – Madre roccia di Cristiana Pecci e Matteo Maggi, una produzione Sky in anteprima assoluta, sull’apertura di una nuova via, un’impresa umana prima che agonistica di quattro alpinisti eccezionali come Matteo Della Bordella, Massimo Faletti, Maurizio Giordani e la giovanissima Iris Bielli. Marmolada protagonista anche in Marmolada 03.07.22 di Giorgia Lorenzato e Manuel Zampellon, in Proiezioni speciali, un documentario ricco di interviste, materiale di repertorio inedito e nuove riprese sulla tragedia del 2022. In Alp and Ism il pubblico del Festival troverà un’ampia selezione di film su imprese eccezionali, dove l’emozione agonistica, l’avventura e l’esplorazione si accompagnano al respiro cinematografico. Nella sezione – con 25 film, pari a quelli in concorso – tante le proiezioni che vanteranno la presenza in sala dei protagonisti, tra cui: Tamara Lunger per Petta Reddast di Valentin Rapo, Hervé Barmasse per Monte Corno – Pareva che io fossi in aria di Luca Cococcetta, passando per i fortissimi climbers Edu Marin e Stefano Ghisolfi, rispettivamente protagonisti in Keep It Burning di Guillaume Broust ed Excalibur di Andrea Bandinelli, Niccolò Conterno e Diego Borello.


Nel programma delle Proiezioni speciali (12 titoli, 10 lungometraggi e 2 corti): l’omaggio a Francesco Nuti con il suo film “di montagna” Tutta colpa del paradiso, l’anteprima de L’età sperimentale di Marco Zingaretti, protagonista Erri De Luca che sarà presente insieme a Fausto De Stefani per esplorare il tema, spesso tabù, del legame fra vecchiaia e frequentazione della montagna. Da segnalare i restauri de Gasherbrum (La montagna lucente) di Werner Herzog realizzato 40 anni fa con Reinhold Messner (presente al festival) e Hans Kammerlander, e il restauro del film muto Der Berg des Schicksals (La montagna del destino) di Arnold Fanck, che compie 100 anni e per l’occasione sarà musicato dal vivo. Per gli eventi e incontri toccherà al giornalista Beppe Severgnini aprire le danze, con la lectio alla cerimonia di apertura e con lo spettacolo inedito dal titolo Una storia scivolosa, accompagnando il pubblico in un viaggio attraverso il cambiamento del nostro rapporto con la montagna, in particolare durante la stagione invernale. Di relazione con la montagna, attraverso le rispettive e differenti avventure, parleranno anche Lorenzo Barone, Alex Bellini (fra i giurati di quest’edizione del Festival) e Alessandro De Bertolini, con Tamara Lunger in veste di moderatrice. Che sia in bicicletta, con gli sci o in kayak, nei loro viaggi i tre avventurieri hanno sempre affrontato terre estreme, affascinanti e difficili, nelle quali ciò che conta di più è conoscere il mondo per diventare, infine, Esploratori di se stessi. Ad affrontare un tema analogo sarà il filosofo Umberto Galimberti, che in occasione del centenario dell’istituzione Museo del Castello del Buonconsiglio parlerà del significato nascosto dietro il motto “Conosci te stesso”.


La sezione “Destinazione…” quest’anno farà viaggiare il pubblico verso l’Irlanda, terra di migrazioni e paesaggi mozzafiato, alla scoperta dell’irishness, tra cinema, letteratura e ovviamente musica, con Cisco dei Modena City Ramblers che suonerà i successi di “Riportando tutto a casa”, a trent’anni dall’uscita dell’album. Danze – stavolta verticali – grazie all’incontro letterario con la climber iraniana Nasim Eshqi, pioniera dell’arrampicata sportiva al femminile nel suo Paese, che presenterà il libro “Ero roccia, ora sono montagna”. Al centro della narrazione, il percorso personale di Nasim, dettato da un’intima quanto pubblica lotta contro l’oppressione del suo governo, combattuta a suon di imprese alpinistiche. Di arrampicata, e dei legami che la roccia riesce a creare fra luoghi e persone, parlerà invece la guida alpina Elio Orlandi, forte dei suoi 50 anni d’attività in Dolomiti e Patagonia, accompagnato dall’attore Alessio Boni, in una serata evento – intitolata “Legami” – che andrà in scena lunedì 29 aprile, fra racconti, ospiti e musica. Non mancheranno le proposte del T4Future, la sezione del Festival dedicata alle nuove generazioni: un programma di proiezioni, laboratori e attività pensato per favorire l’educazione all’immagine e promuovere tematiche legate allo sviluppo sostenibile, alla tutela dell’ambiente e all’educazione alla cittadinanza attiva. Tra i protagonisti anche Davide Baldoni, diplomato all’Accademia Disney e dal 1999 illustratore per Topolino, e il regista Enzo d’Alò, che presenterà il suo ultimo lungometraggio animato, Mary e lo spirito di mezzanotte.

A Milano una misteriosa installazione per il nuovo “Ghostbusters”

A Milano una misteriosa installazione per il nuovo “Ghostbusters”Roma, 9 apr. (askanews) – Una misteriosa installazione a Milano: una grande scultura, di forma cubica e realizzata con ghiaccio, posizionata in piazza Gae Aulenti. Ora dopo ora, sciogliendosi, il cubo ghiacciato rivelerà il segreto intrappolato al suo interno che sarà del tutto visibile al pubblico giovedì 11 aprile in occasione dell’uscita in sala del nuovo capitolo degli acchiappafantasmi, “Ghostbusters: Minaccia Glaciale”.


Il nuovo film Sony Pictures è diretto da Gil Kenan e nel cast oltre Paul Rudd, Carrie Coon, Finn Wolfhard, Mckenna Grace, ci sono anche Kumail Nanjiani, Patton Oswalt, Celeste O’Connor, Logan Kim, Bill Murray, Dan Aykroyd, Ernie Hudson e Annie Potts. Ghostbusters: Minaccia Glaciale sarà nelle sale italiane dal 11 aprile prodotto da Sony Pictures e distribuito da Eagle Pictures. In “Ghostbusters: Minaccia Glaciale”, la famiglia Spengler torna dove tutto è iniziato, l’iconica caserma dei pompieri di New York, e si unisce agli Acchiappafantasmi originali che hanno sviluppato un laboratorio di ricerca top-secret per portare la lotta ai fantasmi a un livello superiore. Quando la scoperta di un antico artefatto scatenerà una forza malvagia, i vecchi e nuovi Ghostbusters dovranno unire le forze per proteggere la loro casa e salvare il mondo da una seconda era glaciale.

”Suoni di fratellanza” in Vietnam, musica come dialogo tra i popoli

”Suoni di fratellanza” in Vietnam, musica come dialogo tra i popoliRoma, 9 apr. (askanews) – La Fondazione World Youth Orchestra (WYO) prosegue il suo impegno nella diffusione degli ideali di pace e dialogo tra i popoli attraverso l’arte e la musica con il progetto “Suoni di fratellanza”, in programma quest’anno in Vietnam. L’obiettivo è promuovere la cooperazione artistico – culturale tra l’Italia e il Vietnam, sviluppando il linguaggio artistico, musicale e teatrale dei giovani e sostenendo la produzione degli artisti vietnamiti.


Nel corso del 2024, primo dei tre anni di attività previsti nel Sudest asiatico, “Suoni di fratellanza” si svolgerà grazie al sostegno della Fondazione CDP e al contributo di LCA Studio Legale, in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia a Hanoi, il Consolato Generale d’Italia a Ho Chi Minh City e alcuni importanti partner vietnamiti e internazionali. Dopo 23 anni di attività, la WYO vanta 75 paesi rappresentati, 300 università internazionali partner, 3.500 talenti coinvolti, 350 eventi realizzati e oltre 10 milioni di spettatori presenti ai suoi concerti in tutto il mondo. Numerosi i riconoscimenti istituzionali ottenuti, come quelli di ONU, UNICEF, Commissione europea e Presidente della Repubblica Italiana. Il progetto, ideato dal direttore artistico e fondatore, Damiano Giuranna, intende dimostrare che la musica non debba limitarsi a essere necessità culturale di un’élite, ma possa rappresentare uno strumento di comunicazione di valori e idee, uno strumento di diplomazia culturale capace di stimolare best practices in campo artistico, sociale e politico.


“Dopo le iniziative realizzate con successo in Albania, Iran, Israele, Palestin a, Marocco, Libano, Stati Uniti, Tunisia, Bosnia – Erzegovina e Bulgaria, la Fondazione World Youth Orchestra approda nel Sudest asiatico, terra di civiltà millenarie. Fedele alla sua missione, ricerca e valorizza le professionalità, le capacità e le tradizi oni culturali locali, dando vita a esperienze artistiche che legano la tradizione alla contemporaneità, alimentando con nuova linfa l’arte, la pedagogia, la vita sociale e le idee di fratellanza”, ha affermato Adolfo Vannucci, presidente della Fondazione World Youth Orchestra. “La Fondazione World Youth Orchestra da più di vent’anni adopera la musica e l’arte come strumento per creare comunità, pensieri ed atti di fratellanza, di diplomazia culturale e di pace, donando all’Italia una progettualità che rapprese nti il Paese in ambito internazionale, di alto prestigio accademico ed istituzionale”, ha spiegato Damiano Giuranna, direttore artistico e musicale della Fondazione. La World Youth Orchestra, composta da 70 giovani musicisti provenienti da università, accademie e conservatori tutto il mondo, ha inaugurato il suo tour vietnamita il 6 aprile presso la Concert Hall della Vietnam National Academy of Music ad Hanoi con “Una notte del drago ascendente”, un concerto che nasce per promuovere il dialogo tra i diversi repertori italiani e vietnamiti; il 10 aprile, al Teatro dell’Opera di Hanoi si prosegue con il “Opera Puccini Gala”, che celebra il centenario dalla morte del Maestro Giacomo Puccini con un concerto per soprano, ten ore e orchestra. L’attività teatrale “Dialoghi sonori”, dedicata a 25 studenti vietnamiti dell’Hanoi Academy of Theatre and Cinema , si propone invece di esplorare e arricchire il dialogo interculturale tra Italia e Vietnam attraverso il lavoro attoriale e pedagogico di tre professionisti del teatro italiano: Valeria Almerighi, Federico Brugnone e Carolina Leporatti. La terza attività, WYO4CHILDREN, è rivolta ai bambini orfani o abbandonati di Ho Chi Minh City e mira a promuovere la loro crescita emotiva, individuale e sociale attraverso la musica. L’iniziativa, che ha preso il via il 27 gennaio e si concluderà nel mese di settembre 2024, prevede un programma di lezioni settimanali in cui 80 ragazzi di età compresa tra i 5 e 17 anni apprendono i primi rudimenti musicali, imparano a suonare strumenti classici e della tradizione vietnamita, danno vita a un “coro di comunità” e migliorano le proprie capacità relazionali, svolgendo giochi sociali. Per la realizzazione del progetto si è rivelato fondamentale il sostegno delle Missionarie della Carità di Bin Duong, che hanno messo a disposizione la loro struttura, a circa un’ora da Ho Chi Minh City. La quarta attività verrà svolta insieme al Vietnam National Institute of Culture and Arts Studies e prevede la pubblicazione di una Call for projects rivolta ad artisti vietnamiti di diverse discipline (musica, teatro o arti visive). I progetti vincitori, selezionati da una giuria di esperti, saranno finanziati con una borsa di studio.

Dal grande tennis alle Olimpiadi, la Rai punta sullo sport

Dal grande tennis alle Olimpiadi, la Rai punta sullo sportRoma, 9 apr. (askanews) – Un palinsesto sportivo ricco di appuntamenti importanti quello che la Rai offrirà nei prossimi mesi. Si comincerà giovedì sera (11 aprile), con la semifinale di Europa League Milan-Roma, alle 21 su Rai1, e si proseguirà poi con gli Internazionali di Tennis, il Giro d’Italia, gli Europei di calcio, il Tour de France, le Olimpiadi di Parigi, i Giochi paralimpici e le Atp Finals. Uno sforzo notevole, come ha sottolineato in conferenza stampa a Viale Mazzini l’amministratore delegato Rai Roberto Sergio, che certifica l’importanza attribuita dall’emittente pubblica al “valore dello sport, dello sport in chiaro, dello sport che viene offerto dal servizio pubblico”.


“Noi – ha detto Sergio – abbiamo avuto la possibilità, nel corso degli anni, di acquisire dei diritti sportivi importanti. E credo che quello che abbiamo voluto dimostrare è proprio questa centralità”. Uno “sforzo enorme”, ha evidenziato anche il direttore generale Giampaolo Rossi, “dal punto di vista economico, produttivo, editoriale, che innalza questa azienda a un ruolo centrale nel racconto e nella narrazione dello sport”. E ciò, ha aggiunto Rossi, non solo perché “lo sport è un elemento di aggregazione sociale importante, un elemento di identità nazionale molto importante, che unifica questo Paese, ma anche perché è legatissimo alla storia della Rai”. La Rai in particolare ha riacquistato i diritti di eventi che da tempo non aveva più trasmesso, ha ricordato a sua volta il direttore di Rai Sport Iacopo Volpi. “Riprendere l’Europa League – le quattro partite di semifinale e se ci sarà una italiana in finale saranno cinque – credo che sia una cosa molto importante e bella. Dopodiché un altro grande riacquisto sono gli Internazionali di tennis, ritorniamo indietro ai tempi di Adriano Panatta”. E poi, tra giugno e luglio, ci saranno gli Europei di calcio. “Sono 22 prime serate, 31 partite, nove volte ci sarà pomeriggio e sera, avremo un palinsesto ricchissimo. Ritorna Dribbling alle 13.30 e questo credo che sia un altro regalo che ci fa l’azienda molto bello”.


“Dopodiché – ha detto ancora Volpi – ci sarà il tempo di cambiare la valigia perché ci saranno le Olimpiadi. Sono 360 ore. Pensate che a Tokyo, in periodo di Covid, in periodo difficile, avevamo poco più di 200 ore. Si va su Rai2 dalle sette e mezza del mattino fino a mezzanotte e mezza, e poi abbiamo di nuovo il canale Rai Sport HD, e poi per quanto riguarda repliche e differite RaiPlay c’è”. Tutti gli avvenimenti in programma saranno seguiti anche da Radio Rai, nell’anno del suo centenario, “minuto per minuto”, come ha detto il direttore di Radio1 Francesco Pionati, citando lo storico slogan.

Al via “Lo Spiraglio – FilmFestival della salute mentale”

Al via “Lo Spiraglio – FilmFestival della salute mentale”Roma, 9 apr. (askanews) – Fra i grandi temi della salute mentale il Festival quest’anno ha scelto la salute mentale nel carcere. Per questo in anteprima assoluta sono stati selezionati alcuni film in concorso che hanno aperto il Festival nella Casa Circondariale di Roma Regina Coeli il 3 aprile di fronte alle Istituzioni carcerarie e della ASL Roma 1. Tra i film “Indipendenza da gioco. Storia di Luca” di Benedetto Alessandro Sanfilippo, e “Kvara – una storia d’amore e pallone” di Raffaele Iardino e Mario Leombruno, saranno presentati ai detenuti e a un pubblico selezionato per l’occasione. Ancora sullo stesso tema il Comitato di selezione ha assegnato un nuovo premio, istituito da Il Pensiero Scientifico Editore intitolato a Luciano De Feo. Prima di fondare la casa editrice nel 1946 De Feo lavora diversi anni nel mondo del cinema: è stato direttore dell’Istituto Nazionale LUCE e, successivamente, dell’Istituto Internazionale del Cinema Educativo ICE; nel 1930 è tra i fondatori della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. Il premio è andato al film Salvate dai pesci. Racconti dalla sezione femminile di Rebibbia, cortometraggio diretto da Stefano Corso. Il film è una testimonianza partecipata e sul campo, in presa diretta, che racconta i frammenti di un percorso di narrazione all’interno di un grande carcere, ma in uno spazio libero, senza sbarre e senza sorveglianza. La scelta del premio riprende l’idea di cinema che aveva Luciano De Feo: un cinema universale, un cinema educatore, un cinema che deve capire e parlare più lingue e mettere in comunicazione tra loro popoli, storie e contesti nazionali anche molto diversi. Si svolge a Roma dall’11 al 14 aprile 2024 a ingresso gratuito fino a esaurimento posti, presso il MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, la quattordicesima edizione de Lo Spiraglio Filmfestival della salute mentale. Diretto da Federico Russo per la parte scientifica e da Franco Montini per quella artistica e organizzato da ROMA CAPITALE e dal Dipartimento Salute Mentale della ASL Roma 1 in collaborazione con il MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo, il festival si conferma come appuntamento immancabile per capire, pensare e conoscere a fondo il mondo della salute mentale. Lo Spiraglio Filmfestival della salute mentale si innesta sempre più nel crescente interesse pubblico e mediatico verso i temi della salute mentale, sempre meno tabù e sempre più rappresentati anche in ambito artistico. Quest’anno cade anche il Centenario della nascita di Franco Basaglia, la cui legge del maggio 1978 sancì la chiusura dei manicomi, riformando il sistema di cura per il disagio mentale e segnando una svolta nel mondo dell’assistenza ai pazienti psichiatrici. Una vera e propria ‘rivoluzione dal basso’ che da allora pone al centro la persona e non la malattia, avendo smontato le regole oppressive che disciplinavano la vita dei pazienti. Tutti temi e istanze che risuonano nello spirito dei lungometraggi e dei cortometraggi presentati in concorso al festival e che saranno visionati e giudicati da una doppia Giuria, formata da esperti di cinema e personalità del mondo scientifico e una giuria popolare che assegnerà il Premio del Pubblico dello Spiraglio, alla sua seconda edizione. Con una fitta serie di appuntamenti il gruppo integrato di valutatori (critici cinematografici, volontari, operatori, utenti e stagisti dei servizi di salute mentale) ha concordato sugli otto lungometraggi e gli otto cortometraggi che accedono alle fasi finali del concorso, selezionati tra i numerosissimi film iscritti all’edizione di questo anno. Gli otto lungometraggi in concorso spaziano su grandi tematiche e come sempre affrontano i temi del festival utilizzando variegati linguaggi, stili, generi. Tra questi, Vite Sottili, di Maite Carpio: adolescenti e anoressia nella storia di tre famiglie e il loro percorso di cura all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. Micaela Ramazzotti in veste di regista sarà presente al festival per presentare Felicità, la storia di una famiglia disfunzionale, composta da genitori problematici, incapaci di regalare speranze di libertà ai propri figli. Ma anche Sull’Adamant – Dove l’impossibile diventa possibile di Nicolas Philibert, Orso d’Oro al Festival di Berlino nel 2023, che racconta un centro diurno unico nel suo genere, un edificio galleggiante costruito sulla Senna, nel cuore di Parigi, che accoglie adulti affetti da disturbi mentali. Quindi, Anna, diretto da Marco Amenta, la storia di una ragazza bella e selvaggia, che gestisce una fattoria in un angolo incontaminato della Sardegna e si scontra con il progresso e la burocrazia e Kripton, diretto da Francesco Munzi, che sarà presente al festival e che indaga la vita sospesa di sei ragazzi, tra i venti e i trent’anni, volontariamente ricoverati in due comunità psichiatriche della periferia romana, che combattono con disturbi della personalità e stati di alterazione. Tra i cortometraggi, una relazione di coppia è al centro di La neve coprirà tutte le cose di Daniele Babbo, interpretato da Barbara Ronchi, mentre dall’Iran arriva il pluripremiato Black Seed di Amirhoman Khosravani. Dalla Grecia, il drammatico Wings di Fivos Imellos, mentre Indipendenza da gioco. Storia di Luca di Benedetto Alessandro Sanfilippo affronta i meccanismi propri del dipendente da gioco, cercando le cause del malessere che conducono all’abuso. I premi del festival verranno assegnati durante la cerimonia finale. La giuria assegnerà il Premio “Fausto Antonucci” di 1.000 euro al miglior cortometraggio e il Premio “Jorge Garcia Badaracco – Fondazione Maria Elisa Mitre” di 1.000 euro al miglior lungometraggio. Quindi, il Premio SAMIFO di 1.000 euro assegnato da una giuria dedicata, che sceglierà il film che meglio saprà ritrarre/esprimere/raffigurare aspetti legati alla transculturalità e alla vulnerabilità delle persone migranti. Oltre al nuovo “Premio Luciano De Feo”, dalla scorsa edizione è stata costituita una giuria popolare che assegnerà il Premio del Pubblico dello Spiraglio, un riconoscimento al film in concorso che abbia riscosso maggiori riconoscimenti da parte degli spettatori presenti in sala. Il festival aprirà i battenti al pubblico presso l’Auditorium del MAXXI l’11 aprile alle ore 16.00 con un incontro sui grandi temi della salute mentale che tratta questa edizione, incrociando lo sguardo originale e curioso di Vittorio Lingiardi, psichiatra e psicoanalista, docente presso l’Università La Sapienza di Roma e titolare della rubrica cinematografica “Psycho” sul Venerdi de La Repubblica. Il Premio “Lo Spiraglio Fondazione Roma Solidale Onlus” quest’anno sarà assegnato al regista e sceneggiatore Matteo Garrone. Nelle edizioni precedenti sono stati premiati Roberto Andò, Elio Germano, Claudio Santamaria, Saverio Costanzo, Fabrizio Bentivoglio, Anna Foglietta, Paolo Virzì, Sergio Rubini, Sergio Castellitto, Carlo Verdone, Alba Rohrwacher, Marco Bellocchio e Giulio Manfredonia.

Dal 25 aprile la ventesima stagione di “Grey’s Anatomy” su Disney+

Dal 25 aprile la ventesima stagione di “Grey’s Anatomy” su Disney+Roma, 9 apr. (askanews) – “Grey’s Anatomy” tornerà in Italia il 25 aprile su Disney+ per la ventesima stagione, con nuovi episodi settimanali ogni giovedì. Le prime diciannove stagioni sono già disponibili in streaming.


Considerata una delle più grandi serie televisive contemporanee, il medical drama segue un gruppo di medici del Grey Sloan Memorial che si trovano quotidianamente a affrontare decisioni di vita o di morte. Cercano conforto l’uno nell’altro e, a volte, più di una semplice amicizia. Insieme scoprono che nella medicina e nelle relazioni non è tutto bianco o nero. Tra le prime guest star annunciate per questa stagione ci saranno Jessica Capshaw, che riprenderà il suo ruolo nei panni di Arizona Robbins, mentre Alex Landi tornerà nel ruolo del dottor Nico Kim. Nel frattempo, Natalie Morales arriverà al Grey Sloan Memorial Hospital per interpretare Monica Beltran, un chirurgo pediatrico il cui pragmatismo e la cui lucidità l’hanno resa una delle migliori nel suo campo. Freddy Miyares si unisce al cast con un ruolo ricorrente nel ruolo di Dorian, un paziente intelligente, affettuoso e simpatico che è stato coinvolto in un grave incidente e sta lottando per il suo futuro.


Grey’s Anatomy ha tra i suoi protagonisti Ellen Pompeo (Meredith Grey), Chandra Wilson (Miranda Bailey), James Pickens Jr. (Richard Webber), Kevin McKidd (Owen Hunt), Caterina Scorsone (Amelia Shepherd), Camilla Luddington (Jo Wilson), Kim Raver (Teddy Altman), Jake Borelli (Levi Schmitt), Chris Carmack (Atticus “Link” Lincoln), Anthony Hill (Winston Ndugu), Alexis Floyd (Simone Griffith), Harry Shum Jr. (Benson “Blue” Kwan), Adelaide Kane (Jules Millin), Midori Francis (Mika Yasuda) e Niko Terho (Lucas Adams). Shonda Rhimes è l’ideatrice e la produttrice esecutiva di Grey’s Anatomy. Meg Marinis è showrunner e produttrice esecutiva. Betsy Beers, Mark Gordon, Debbie Allen ed Ellen Pompeo sono produttori esecutivi. La serie è prodotta da ABC Signature, parte dei Disney Television Studios.

Zendaya a Roma per “Challengers”, ospite da Fabio Fazio il 14 aprile

Zendaya a Roma per “Challengers”, ospite da Fabio Fazio il 14 aprileRoma, 8 apr. (askanews) – La star internazionale Zendaya, una delle interpreti più iconiche del panorama mondiale contemporaneo, ospite in esclusiva a “Che tempo che fa” di Fabio Fazio insieme a Josh O’Connor e Mike Faist, domenica 14 aprile 2024 sul Nove, e in streaming su discovery+ , in occasione dell’uscita del nuovo film di Luca Guadagnino, “Challengers”, che li vede protagonisti.


Zendaya, acclamata attrice, cantante, produttrice e icona di stile mondiale, star di “Dune – Parte Uno” e “Dune – Parte Due”, della trilogia di Spider-Man e vincitrice di due Emmy e un Golden Globe per la pluripremiata serie tv “Euphoria”, per la quale ha ricevuto il plauso di critica e pubblico, sarà ospite di Fabio Fazio in esclusiva per la tv italiana a pochi giorni dall’uscita nelle sale italiane di “Challengers”, al cinema dal 24 aprile per Warner Bros. Pictures – di cui è anche produttrice – che verrà presentato stasera alla spettacolare première italiana che si terrà a Roma alla presenza del cast. Insieme a lei i due acclamati attori Josh O’Connor, celebre per il ruolo di Carlo III in “The Crown”, che gli è valso un Emmy, due Screen Actors Guild Awards e un Golden Globe, e candidato come Miglior attore protagonista ai David di Donatello 2024 per “La Chimera”, e Mike Faist, già interprete di “West Side Story” di Steven Spielberg per il quale ha ottenuto una candidatura come Miglior attore non protagonista ai BAFTA. Diretto dal candidato all’Oscar, al Golden Globe e al Bafta Luca Guadagnino, da una sceneggiatura di Justin Kuritzkes, “Challengers” vede protagonista Zendaya nel ruolo di Tashi Duncan, un’ex prodigio del tennis diventata allenatrice: una forza della natura che non ammette errori, sia dentro che fuori dal campo. Sposata con un fuoriclasse reduce da una serie di sconfitte (Mike Faist), la strategia di Tashi per la redenzione del marito prende una piega sorprendente quando quest’ultimo deve affrontare sul campo l’oramai rovinato Patrick (Josh O’Connor), un tempo suo migliore amico ed ex fidanzato di Tashi. Mentre il loro passato e il loro presente si scontrano e la tensione sale, Tashi dovrà chiedersi quale è il prezzo della vittoria.

Torino, oltre 500.000 visitatori per Tim Burton al Museo del Cinema

Torino, oltre 500.000 visitatori per Tim Burton al Museo del CinemaRoma, 8 apr. (askanews) – È un Tim Burton da record quello che si è appena concluso al Museo Nazionale del Cinema di Torino. Sono infatti oltre 500.000 le persone che hanno visitato la mostra “Il Mondo di Tim Burton” in 6 mesi di apertura, dall’11 ottobre 2023 a ieri, 7 aprile 2024.


“Un evento senza precedenti, una Mole Antonelliana fantastica, e noi siamo emozionati per questo grande successo – hanno detto Enzo Ghigo e Domenico De Gaetano, rispettivamente presidente e direttore del Museo Nazionale del Cinema di Torino – la mostra ha avuto un enorme interesse nazionale e internazionale, a dimostrazione che Tim Burton si conferma uno dei più importanti e amati autori del cinema mondiale per diverse generazioni”.

Rai1, Chiara Francini alla guida dell’one-woman-show “Forte e Chiara”

Rai1, Chiara Francini alla guida dell’one-woman-show “Forte e Chiara”Roma, 8 apr. (askanews) – “Forte e Chiara” è il titolo del One Woman Show che vede debuttare nella prima serata di Rai 1 la poliedrica e irresistibile Chiara Francini, attrice cinematografica e teatrale, conduttrice e scrittrice tra le più amate e apprezzate del panorama nazionale. Dopo la sua incisiva partecipazione alla 73ª edizione del Festival di Sanremo, Chiara torna in televisione con uno show il cui titolo prende ispirazione dall’omonimo romanzo best seller, e dallo spettacolo che sta portando in tournée e con cui riempie i teatri di tutta Italia.


In “Forte e Chiara” la Francini racconterà la sua storia, quella di una ragazza di paese arrivata in prima serata su Rai 1. E nel farlo parlerà di tutte e tutti. Perché quella di Chiara è una vita straordinaria nella sua normalità, una vita nella quale è facile ritrovarsi. Si andrà dal primo bacio all’ultimo dispiacere, dai pomeriggi di un’adolescenza piena di speranze a quella sensazione di sentirsi sbagliati. Ci saranno i sogni e le speranze di ragazza, ma anche la consapevolezza e l’energia di una donna che ha voglia di felicità. Uno spettacolo in cui “Nessuno si senta escluso”, come canta Francesco De Gregori. E in questo viaggio tra canzoni, sorrisi, pensieri, risate e racconti, Chiara sarà accompagnata dal suo gatto Rollone, dalla mamma, dalle sue amiche e da grandi ospiti con cui darà vita a momenti unici, divertenti, emozionanti, sorprendenti, ma soprattutto autentici. Perché “Forte e Chiara” è uno show in cui essere veri è cuore e missione. Perché essere veri è molto meglio che essere perfetti. E poi a “Forte e Chiara” può succedere davvero di tutto. Perché è in diretta. E perché Chiara non ha molti filtri…Se non quelli che le nascondono le occhiaie.


Ma ogni donna, si sa, in fondo ha i suoi segreti. “Forte e Chiara” è una produzione Rai Direzione Intrattenimento Prime Time, in collaborazione con Ballandi. La regia è di Duccio Forzano. E’ un programma di Chiara Francini scritto con Dimitri Cocciuti, Francesco Maddaloni, Matteo Catalano, Carlotta Ercolino, Alberto Di Risio, Duccio Forzano, Francesco Valitutti e con Luigi Miliucci, Tommaso Martinelli e Sacha Lunatici.