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Sicilia, a Marzamemi il Festival internazionale Identità Mediterraneo

Sicilia, a Marzamemi il Festival internazionale Identità MediterraneoRoma, 19 ago. (askanews) – Terza e rinnovata edizione del Marzamemi CineFest che cresce e si rifà il look con Nuovi Innesti che connettono in un dialogo multidisciplinare le radici identitarie e le contaminazioni che nel corso dei millenni hanno alimentato e consolidato il prestigio oltreché il valore storico culturale connotandone la sua identità GloCal (Globale e Locale).


Il festival, realizzato grazie alla BCC Pachino e alle aziende del territorio è patrocinato dall’Assemblea Regionale Siciliana; Assessorato del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo Regione Siciliana¸ Sicilia Film Commission; Comune di Pachino; Comune di Noto; Confartigianato Cinema e Audiovisivo; Confartigianato Imprese Sicilia; MIC Direzione Generale Cinema e Audiovisivo; UNPLI Unione Nazionale Pro Loco italiane; Unione Per Il Mediterraneo (UpM). Realizzato grazie a importanti e fondamentali alleanze culturali con il Coordinamento Festival del Cinema Sicilia; l’Accademia Belle Arti di Catania; COM.IT.ES. Messico (Comitato Italiani all’Estero); il Comune di Sambuca di Sicilia; il Comune di Villalba; RAAI (Registro Attori e Attrici Italiani); Associazione Provinciale Cuochi Aretusei; Comitato di Promozione della Strada del Tonno Rosso Siracusana; Mondadori Bookstore Modica. Media partner dell’evento, RAI Regione.


“La Banca di Credito Cooperativo di Pachino – dichiara l’Avv. Costa – ha tra i suoi fini istituzionali quello di sostenere il territorio sia dal punto di vista economico che culturale. Questi eventi come il CineFest che si svolgono a Marzamemi sono per noi molto importanti e meritevoli del nostro sostegno”. La direzione artistica è affidata a Rossana Danile che da anni è impegnata nella progettazione culturale, nella produzione cinematografica e in attività di comunicazione relazionale, che dichiara: “Da millenni il Mediterraneo è il luogo dove le radici di tanti popoli si sfiorano, si intrecciano, si fondono, diventano elemento esistenziale che crea e nutre la storia di persone e territori. Il viaggio intorno al mondo di tanti popoli ha costruito quella che oggi, per convenzione, ogni nazione definisce la propria identità culturale. Ho accettato l’incarico di direttrice artistica del Festival di Marzamemi con un forte senso di responsabilità, alleggerito dall’entusiasmo e dal desiderio di dare nuovo slancio a un evento fortemente voluto dalle persone che animano la Pro Loco Marzamemi. Questa manifestazione ci permette di creare un filologico che connette cinema, arte, letteratura, proponendole come materia prima di crescita umana, sociale, economica. L’obiettivo che desidero raggiungere per la mia prima edizione del festival del cinema di Marzamemi è quello di riuscire tutti insieme a riconnetterci, grazie all’immaginario cinematografico e ai gesti significativi degli artisti che rintracceremo nelle loro opere, alle radici del nostro essere “umani”, forti e fragili allo stesso tempo ma soprattutto abitanti tutti di un meraviglioso posto, la Terra, dove le nostre storie come radici viaggiano per nutrirsi di esperienze e non soltanto di cibo per la sopravvivenza. Siamo fatti per esistere non per sopravvivere”.


Il Presidente della Pro Loco Marzamemi, Nino Campisi aggiunge: “Il nuovo format del festival strutturato da Rossana Danile va a potenziare e ampliare l’idea originale dell’evento, dandoci l’opportunità di rafforzare vecchi partenariati ma soprattutto di crearne di nuovi anche oltre il mediterraneo, come ad esempio con il COM.IT.ES Messico. Sono anche molto onorato di espandere il festival e collegarlo alla città di Noto, una novità questa che, grazie al sindaco Corrado Figura e al coordinatore della commissione cultura del comune di Noto, il professor Corrado Di Lorenzo, è stata possibile e soprattutto apre a importanti sviluppi da realizzare a partire dalla prossima edizione. Riconosco che avere affidato il rilancio del festival a Rossana Danile è stata una scelta appropriata che sta arricchendo di valore e di nuovo slancio il lavoro di una grande squadra che da anni crede che il cinema e il borgo di Marzamemi siano una bella storia da condividere”. In Sicilia, isola di bellezza al centro del mediterraneo, ogni “nuovo innesto culturale” è divenuto racconto, musica, opera d’arte, ricetta di mare e di terra, un “nuovo set” dove hanno trovato e ancora oggi trovano una naturale sintesi, il cinema, l’audiovisivo, l’arte e la creatività contemporanea nazionale e internazionale. Radici, Identità, Nuovi Innesti è il paradigma esistenziale che, attraverso la metafora delle radici e degli innesti, caratterizza la narrazione del nuovo concept del Marzamemi CineFest, facendo emergere il Genius Loci del Borgo Marinaro dove, da anni, il grande schermo cinematografico genera sviluppo culturale, economico e sociale.


Un programma fitto di eventi e ricco di contenuti i cui i dettagli saranno svelati dalla direzione artistica nei prossimi giorni, che culminerà con l’assegnazione di Premi e riconoscimenti da parte di una giuria tecnica e scientifica con la presenza di importanti e significativi ospiti. Ogni giorno, proiezioni e dibattiti in quattro differenti luoghi e la filmografica del regista italo americano Francis Ford Coppola che sarà protagonista della retrospettiva curata dal regista Michele Russo legato ai Coppola da una salda parentela. In contemporanea, prenderà il via la Prima edizione del Marzamemi ArtFest con una mostra diffusa che attraverso le opere degli artisti coinvolti connetterà concettualmente e fisicamente gli spazi espositivi del Borgo di Marzamemi e dello Zahir Country House e Parco dell’Anima di Noto. Il terzo Marzamemi CineFest si concluderà domenica 15 settembre con le premiazioni e un concerto jazz con grandi nomi del panorama musicale internazionale.

Venezia, Masterclass e Conversazioni con Weaver, Gere, Hawke

Venezia, Masterclass e Conversazioni con Weaver, Gere, HawkeRoma, 19 ago. (askanews) – Dopo il successo dello scorso anno, tornano le Masterclass e le Conversazioni con personalità del cinema all’81esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, con un programma più ricco e in una nuova e più ampia (250 posti) location, la Match Point Arena, struttura allestita al Tennis Club Venezia al Lido di fronte all’Hotel Excelsior.


In particolare quattro saranno le Masterclass che vedranno protagonisti registi e interpreti, quali l’attrice Sigourney Weaver (Leone d’oro alla carriera) giovedì 29 agosto alle 16.30, il regista Peter Weir (Leone d’oro alla carriera) domenica primo settembre alle 15.30, l’attore Ethan Hawke lunedì 2 settembre alle 10.00 e il regista Pupi Avati venerdì 6 settembre alle 15.30 (autore del film di chiusura L’orto americano), che si potranno seguire anche in livestream sul sito labiennale.org. Saranno tre le Conversazioni organizzate da Cartier – The Art and Craft of Cinema, in collaborazione con la Biennale, che vedranno dialogare il compositore Nicola Piovani (premio Oscar per La vita è bella) e Cristina Comencini sabato 31 agosto alle 11.00, il regista Claude Lelouch (premio Cartier Glory to the Filmmaker) con la cantante, compositrice e attrice Barbara Pravi (rispettivamente regista e interprete del film fuori concorso Finalement) sabato 31 agosto alle 16.30 e l’attore Richard Gere con la sua voce italiana, l’attore Mario Cordova domenica 1 settembre alle 10.30.

Hip Hop, l’Italia conquista l’argento ai mondiali di Phoenix

Hip Hop, l’Italia conquista l’argento ai mondiali di PhoenixRoma, 19 ago. (askanews) – Risultato storico per l’hip hop italiano che ai mondiali di Phoenix, in Arizona, ha conquistato la medaglia d’argento nella categoria Megacrew con il team Ping Pong Alpha in una delle gare più prestigiose e competitive: il World Hip Hop Dance Championship 2024.


Il team vincente è nato dalla fusione di due eccellenze italiane dell’hip hop: la Ping Pong Pang Crew e la Alpha Dance Project, guidate da Patrizio Ratto, Rachele Ratto e Antonio Buonavoglia. La combinazione delle loro visioni artistiche ha dato vita ad un gruppo di giovani talenti che, con passione e dedizione, è riuscito a infiammare il palco delle finali, conquistando pubblico e giuria grazie ad un format unico e spettacolare. A completare il successo, un team di supporto molto affiatato, formato dalle crew No Limits e Hood Zero Double Nine, che ha sostenuto la Ping Pong Alpha in ogni fase della competizione, con uno spirito di squadra che è stato fondamentale non solo per il successo della crew, ma anche per elevare il nome dell’Italia e i colori della nostra bandiera a livello internazionale.


“Abbiamo fatto la storia di Hip Hop International Italy”, ha commentato Giordano Di Pietro, capo delegazione della nazionale italiana, evidenziando l’eccezionale portata di questo risultato, un traguardo che segna un nuovo capitolo per la danza urbana del nostro Paese. “L’Italia è ricca di giovani talenti e sono fiero che anche a livello internazionale si siano distinti – ha aggiunto Sergio Iapino, direttore di Hip Hop International Italy – l’eccellenza della formazione e il talento delle crew italiane dimostrano che siamo capaci di competere e brillare sui più importanti palcoscenici mondiali”.


Gli fa eco Meg Vasselli, direttrice tecnica di Hip Hop International Italy nonché uno dei 18 giudici al campionato di Phoenix, che si è detta profondamente orgogliosa della standing ovation ricevuta dai Ping Pong Alpha: “In quel momento ho capito che i nostri ragazzi stavano lasciando un segno nella storia internazionale di questa disciplina, grazie alla forza di una performance originale e di grandissimo impatto visivo. Questo straordinario risultato non solo consacra i Ping Pong Alpha come una delle migliori crew al mondo, ma rafforza anche il ruolo di Hip Hop International Italy come punto di riferimento per la danza urbana in Italia, un risultato per cui io e Sergio Iapino stiamo lavorando da molti anni”.

Brigitte Bardot: la morte di Alain Delon scava un vuoto abissale

Brigitte Bardot: la morte di Alain Delon scava un vuoto abissaleRoma, 18 ago. (askanews) – La scomparsa di Alain Delon “scava un vuoto abissale che niente, né nessuno, potrà colmare”. Lo ha scritto oggi la star del cinema francese Brigitte Bardot in un messaggio manoscritto, secondo l’agenzia di stampa France Presse. “Alain, morendo, mette fine al magnifico capitolo di un’epoca ormai passata, di cui fu un monumento sovrano”, ha scritto BB.


“Ha rappresentato il meglio del ‘cinema di prestigio’ della Francia. Un ambasciatore dell’eleganza, del talento, della bellezza”, ha continuato l’attrice. “Perdo un amico, un alter ego, un complice. Condividevamo gli stessi valori, le stesse delusioni, lo stesso amore per gli animali”, ha continuato. “Penso a una frase del poeta Alfred de Vigny in ‘La morte del lupo’: ‘A vedere ciò che si è stati sulla terra e ciò che si lascia, solo il silenzio è grande; tutto il resto è debolezza’”.

Alain Delon addio, Macron: “Era un monumento francese”

Alain Delon addio, Macron: “Era un monumento francese”Roma, 18 ago. (askanews) – “Monsieur Klein o Rocco, il Gattopoardo o il Samurai, Alain Delon ha interpretato ruoli leggendari e ha fatto sognare il mondo. Prestando il suo volto indimenticabile per stravolgere le nostre vite. Malinconico, popolare, segreto, era più che una star: un monumento francese”. Lo scrive Emmanuel Macron sui social ricordando il divo francese Alain Delon morto oggi all’età di 88 anni. Il messaggio è accompagnato da una foto in bianco e nero di Delon davanti all’Arco di Trionfo a Parigi.

Ravello Festival, in scena la paternità con Campanella e de Giovanni

Ravello Festival, in scena la paternità con Campanella e de GiovanniMilano, 18 ago. (askanews) – Lunedì 19 agosto (ore 20), sul prestigioso palco del Belvedere di villa Rufolo a Ravello (Sa), uno spettacolo a metà strada tra musica e parola. Protagonisti Michele Campanella e Maurizio de Giovanni che daranno vita ad un inusuale colloquio con il pubblico in occasione dell’esecuzione della Sonata in Si minore di Liszt, composizione che ha ispirato il racconto di de Giovanni “Le mani grandi”.


Lo scrittore napoletano nel suo lavoro tocca un aspetto della vita di Liszt di solito trascurato o omesso: la triplice paternità, la morte precoce del figlio Daniel, la consapevolezza di non essere stato un padre attento e disponibile. Su questo lato meno onorevole della complessa personalità del musicista ungherese, de Giovanni costruisce l’ipotesi suggestiva di un collegamento tra la morte di Daniel e i contenuti emotivi della Sonata, ambientandola nell’atmosfera esoterica così presente nella sua scrittura. “Io sono un ammiratore da sempre di Michele Campanella – confida de Giovanni – è un esecutore di straordinario e incredibile livello e non sono certo io a dover dire quanto sia bravo. Un giorno andai a vedere un suo concerto al Teatro San Carlo di Napoli e dopo provai ad andarlo a salutare ma non mi sarei mai aspettato che mi conoscesse e che leggesse i miei libri. Fu quindi una meravigliosa coincidenza e successivamente a cena insieme cominciammo a immaginare che cosa si potesse fare in collaborazione e venne fuori l’idea di Restituzioni che è un ciclo di racconti e musica basata su Napoli e su quello che a Napoli è stato fatto perché Napoli è la città che ci unisce”.


La Fondazione Ravello promuove la musica tra i giovani under 25 mettendo a disposizione biglietti a tariffa agevolata (10 euro) per tutti gli eventi. Il Ravello Festival è sostenuto dalla Regione Campania e dal MiC.

Morto l’attore francese Alain Delon, i figli: “Estremo dolore”

Morto l’attore francese Alain Delon, i figli: “Estremo dolore”Roma, 18 ago. (askanews) – E’ morto, all’età di 88 anni, l’attore francese Alain Delon. Lo riferiscono i tre figli all’agenzia francese Afp.


“Alain Fabien, Anouchka e Anthony, insieme al (suo cane) Loubo – si legge nella nota indirizzata ad Afp – sono profondamente addolorati nell’annunciare la morte del loro padre. Si è spento serenamente nella sua casa di Douchy, circondato dai suoi tre figli e dalla sua famiglia. La famiglia chiede di rispettare la privacy in questo momento di lutto estremamente doloroso”. Nato l’8 novembre 1935 a Sceaux, nel nord della Francia, Delon aveva 88 anni ed era affetto da un linfoma.


Figlio del gestore di un piccolo cinema e di una commessa, Alain Delon soffrì molto per la separazione dei genitori. Quando aveva quattro anni, venne affidato a una famiglia adottiva. Lasciata la scuola a 14 anni, si barcamenò tra diversi lavori. Fino all’inizio della sua carriera cinematografica, il cui successo è inestricabilmente legato a Luchino Visconti. Rocco e i suoi fratelli prima (nel 1960) e Il Gattopardo poi (1963) lo consacrano come uno dei più noti volti del cinema mondiale.


Particolarmente movimentata la sua vita sentimentale: prima ancora di porre fine alla relazione con Romy Schneider, avviata nel 1958 sul set di “L’amante pura”, ebbe una storia con la cantante Nico, dalla quale nel 1962 ebbe un figlio, mai riconosciuto; nel 1964 sposò Francine Canovas, con la quale ebbe il figlio Anthony e dalla quale divorziò quattro anni dopo. Dal ’68 all’83 fu legato all’attrice Mireille Darc, mentre dall’87 al 2001 ebbe al fianco la modella Rosalie van Breemen, madre di Anouchka e Alain-Fabien. Al suo fianco, negli ultimi tempi della sua vita, c’era Hiromi Rollin, 66 anni, aiuto regista da trenta al fianco di Delon, prima come assistente poi come compagna. La donna era stata accusata dai figli di maltrattamenti e circonvenzione di incapace – oltre che di mire sull’eredità.

Cinema, Locarno77: Pardo d’Oro a Akiplesa (Toxic) di Saule Bliuvaite

Cinema, Locarno77: Pardo d’Oro a Akiplesa (Toxic) di Saule BliuvaiteRoma, 17 ago. (askanews) – Il Palmarès della 77esima edizione del Locarno Film Festival ha incoronato Akiplesa (Toxic) di Saule Bliuvaite, un ritratto incisivo delle schiaccianti aspettative imposte sulle giovani adolescenti. Sempre all’interno del Concorso Internazionale, Mond di Kurdwin Ayub si è aggiudicato il Premio Speciale della Giuria, mentre il Pardo per la migliore regia è andato a Laurynas Bareisa per Seses (Drowning Dry). I due Premi per la miglior interpretazione sono stati assegnati rispettivamente a Gelmine Glemzaite, Agne Kaktaite, Giedrius Kiela e Paulius Markevicius per Seses (Drowning Dry) e a Kim Minhee, protagonista di Suyoocheon (By The Stream) di Hong Sangsoo. Il Pardo d’Oro del Concorso Cineasti del Presente è stato invece conferito a Holy Electricity di Tato Kotetishvili.


Giona A. Nazzaro, direttore artistico del Locarno Film Festival, ha detto: “È stata un’edizione davvero unica, che ha evidenziato ancora una volta ciò che rende Locarno un festival tanto apprezzato dal pubblico di tutto il mondo così come dall’industria del cinema. Creatività e speranza in un futuro migliore sono stati gli elementi che hanno attraversato tutte le sezioni. Il cinema è una forza trainante e Locarno ne è l’ammiraglia. Siamo veramente orgogliosi di questa edizione e siamo grati per l’enorme lavoro di squadra che ha portato a questo successo. La vittoria dell’esordiente Saule Bliuvaite, che con Akiplesa ha conquistato il Pardo d’Oro e lo Swatch First Feature Award, conferma la capacità del Locarno Film Festival di individuare i talenti più innovativi in attività. Ed è altresì la dimostrazione, insieme al Premio Speciale della Giuria a Mond di Kurdwin Ayub, al MUBI Award – Debut Feature a Green Line di Sylvie Ballyot o ancora al Premio per la miglior regia emergente del Concorso Cineasti del Presente alla ticinese di origini capoverdiane Denise Fernandes (Hanami), della grande attenzione che le nostre giurie hanno prestato alle autrici più audaci. Locarno77 ha affermato con ancora più forza la centralità delle voci femminili nel cinema contemporaneo”. Ancora una volta la Piazza Grande è stata il cuore pulsante del Locarno Film Festival, con una selezione di film popolari e al tempo stesso stimolanti, in grado di attirare ogni sera migliaia di persone, desiderose di scoprire le proiezioni del programma su uno degli schermi all’aperto più grandi al mondo e di incontrare le grandi personalità del cinema che su quello stesso palco hanno ritirato i premi onorari del Festival. Tra questi, la star indiana Shah Rukh Khan, capace di portare a Locarno ammiratori da ogni continente, i leggendari e pluripremiati registi Alfonso Cuarón e Jane Campion, l’animatore svizzero Claude Barras, l’icona del cinema d’autore Irène Jacob, e ancora la visionaria produttrice indipendente Stacey Sher, il celebre sound designer di Star Wars e Indiana Jones Ben Burtt, e gli stimati attori francesi Mélanie Laurent e Guillaume Canet, protagonisti del film di apertura Le Déluge di Gianluca Jodice.


Con 225 film in programma e più di 300 proiezioni, i cinema di Locarno sono stati presi d’assalto dagli spettatori. Insieme, il Concorso Internazionale, il Concorso Cineasti del Presente, il Fuori Concorso e i Pardi di Domani hanno rivelato il dinamismo e l’ampiezza formale del cinema svizzero e internazionale, mettendo in dialogo tra loro film diversi in un programma complesso ed entusiasmante. Parallelamente, la Retrospettiva “The Lady with the Torch – The Centenary of Columbia Pictures” e la sezione Histoire(s) du Cinéma sono riuscite a contestualizzare le scelte innovative del programma principale all’interno della storia del cinema.

Rai, “Love Game – Il gioco dell’amore” chiude col boom di ascolti

Rai, “Love Game – Il gioco dell’amore” chiude col boom di ascoltiRoma, 16 ago. (askanews) – Ascolti in continua crescita per “Love Game – Il gioco dell’amore” più che raddoppiati nel corso delle quattro giornate consecutive di messa in onda su Rai2. E’ senza ombra di dubbio una scommessa vinta, quella legata al format originale ideato da Tommaso Martinelli, Luigi Miliucci e Sacha Lunatici, che mescola il genere dating show con il game, trasmesso intorno a mezzanotte dal 12 al 15 agosto.


Da notare che tra la prima, la seconda e la terza puntata gli ascolti sono aumentati significativamente, superando il 3,3% di share, con la quarta e ultima puntata, trasmessa a Ferragosto, che ha incollato al piccolo schermo ben 186mila telespettatori. Roma, 16 ago. (askanews) – Al centro delle 4 puntate, sei concorrenti, tutti single… ma solo in apparenza. In realtà tra loro si cela una coppia rigorosamente in incognito. I sei protagonisti socializzeranno e misureranno le loro affinità. Se i quattro single si riconosceranno e si sceglieranno reciprocamente, saranno loro a vincere un viaggio. Se invece la coppia sarà brava a fingere e a ingannare gli altri, sarà lei ad aggiudicarsi il premio finale. Alla conduzione di “Love Game – Il gioco dell’amore”, un azzeccato trio inedito formato da Romina Pierdomenico, Claudio Guerrini e Reyson Grumelli. Ognuno di loro, all’interno della trasmissione, ricopre un differente ruolo. Romina Pierdomenico veste i panni di padrona di casa e, dopo aver accolto ogni concorrente, cerca di indagare per scoprire la loro reale situazione sentimentale. Claudio Guerrini, invece, ha l’obiettivo di scuotere gli animi dei concorrenti con le sue domande scomode. Reyson Grumelli, infine, con il suo viso d’angelo e la sua dolcezza, tenta di tirare fuori il lato più romantico dei sei partecipanti.

Al Ravello Festival torna la bacchetta di George Pehlivanian

Al Ravello Festival torna la bacchetta di George PehlivanianRavello (Salerno), 14 ago. (askanews) – Dopo la pausa per il Ferragosto, il cartellone della 72esima edizione del Ravello Festival propone al pubblico quella che sarà l’ultima settimana di programmazione che vedrà il culmine nell’esecuzione dei Carmina Burana di Carl Orff il 25 agosto. Ad aprire questi sette giorni, domenica 18 agosto (ore 20), la Slovenian POA Festival Orchestra diretta da George Pehlivanian.


Il maestro torna a dirigere sul palco del Belvedere di Villa Rufolo a distanza di vent’anni dall’ultima volta quando diresse l’Orchestra del San Carlo. Solista nel Concerto in sol minore di Max Bruch, il giovanissimo violinista napoletano, già affermato all’estero, Andrea Cicalese. A completare il programma scelto dal Maestro di origini armene, nato a Beirut, ma americano di adozione, due pagine dedicate all’Italia: l’Italian Serenade, una delle poche opere non vocali di Hugo Wolf e la Quarta Sinfonia di Mendelssohn, nota appunto come “Italiana”, ispirata alle atmosfere che il compositore trovò nelle città italiane che visitò a partire dal 1830.