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Addio all’attore Roberto Herlitzka: intrepretò Aldo Moro

Addio all’attore Roberto Herlitzka: intrepretò Aldo MoroMilano, 31 lug. (askanews) – E’ morto a Roma l’attore di cinema e teatro Roberto Herlitzka. Nato a Torino nell’ottobre 1937, aveva 86 anni. Nel 2004 si è aggiudicato un Nastro d’argento come migliore attore e un David di Donatello come miglior attore non protagonista per la sua interpretazione di Aldo Moro nel film di Marco Bellocchio “Buongiorno, notte”. Ha inoltre ricevuto un Premio Gassman come miglior attore per gli spettacoli teatrali “Lasciami andare madre” e “Lighea”. Nel 2013 al Bari International Film Festival ha ottenuto il Premio Vittorio Gassman come miglior attore protagonista per il film Il rosso e il blu.


E’ Nce, Italiana Agenzia Artisti ad annunciare sui social la sua scomparsa. “Ciao Roberto! Stai raggiungendo la tua amata Chiara e noi non ti dimenticheremo mai, abbiamo avuto l’onore ed il piacere di rappresentare un gigante dello spettacolo ed una persona unica, gentile, e immensa e non avremmo mai voluto dare questa notizia, è un dolore troppo grande. Fai buon viaggio”.

Venezia, alla 81esima Mostra ‘Horizon: An American Saga-Capitolo 2’

Venezia, alla 81esima Mostra ‘Horizon: An American Saga-Capitolo 2’Roma, 31 lug. (askanews) – “Horizon: An American Saga – Capitolo 2” di e con Kevin Costner, e con Sienna Miller, Sam Worthington, Jena Malone e Danny Huston, sarà presentato in prima mondiale fuori concorso sabato 7 settembre 2024, completando il programma dell’81esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, diretta da Alberto Barbera (28 agosto – 7 settembre 2024). Anche “Horizon: An American Saga – Capitolo 1” sarà presentato nella stessa giornata di sabato 7, prima del Capitolo 2.


“Horizon: An American Saga, Capitoli 1 e 2 “(New Line Cinema), è una cronaca articolata della Guerra civile e della colonizzazione dell’Ovest americano. È una storia dell’America troppo vasta per un solo film, che Kevin Costner ha anche scritto insieme a Jon Baird (The Explorers Guild) e prodotto con la sua Territory Pictures. Kevin Costner ha dichiarato: “Il mio sogno era quello di presentare Horizon: An American Saga – Capitolo 2 alla Mostra del Cinema di Venezia. Il fatto che ora al Lido saranno proiettati prima il Capitolo 1 e poi la prima mondiale del Capitolo 2, dimostra non solo il modo in cui i due film si legano, ma anche il sostegno alla visione di un regista. Sono in debito con Alberto Barbera per il coraggio che ha dimostrato nell’impegnarsi in questo viaggio cinematografico. È con gratitudine ed emozione che torno alla Mostra. Lunga vita ai film e a chi li vuole sostenere”.


Alberto Barbera ha dichiarato: “È un grande piacere e un onore ospitare la prima mondiale del Capitolo 2 di ‘Horizon: An American Saga’, insieme al suo Capitolo 1. Questa new entry nel programma della Mostra di Venezia rende un sentito e rispettoso omaggio al progetto visionario di un grande attore e regista, che si è impegnato nella ricostruzione epica degli anni cruciali della fondazione del suo Paese, scavando oltre il mito in cerca di quell’autenticità capace di restituire un pezzo di storia nella sua realtà complessa e contraddittoria”. Nella grande tradizione degli iconici western della Warner Bros. Pictures, “Horizon: An American Saga” esplora il fascino del vecchio West, e come è stato conquistato – e perso – attraverso il sangue, il sudore e le lacrime di molti. Nei quattro anni della Guerra civile, dal 1861 al 1865, l’avventura cinematografica di Kevin Costner porta il pubblico in un viaggio emozionante attraverso un Paese in guerra con se stesso, attraverso la lente di famiglie, amici e nemici che cercano di scoprire cosa significa veramente essere gli Stati Uniti d’America.


Kevin Costner torna a dirigere per la prima volta da “Open Range” del 2003 e rivisita l’epoca della Guerra civile in America, cornice del suo debutto da regista nel 1990 col blockbuster “Balla coi lupi”, vincitore di sette Oscar, tra cui miglior film e miglior regista. Produce a fianco di Howard Kaplan e Mark Gillard, con Danny Peykoff, Robert Scannell, Armyan Bernstein, Charlie Lyons, Barry Berg e Rod Lake come produttore esecutivo. Dietro la macchina da presa Kevin Costner è affiancato dal direttore della fotografia J. Michael Muro (Billionaire Boys Club, Parker), dallo scenografo Derek R. Hill (Jack Ryan, I magnifici sette), dal montatore Miklos Wright (For All Mankind, Open Range) e dalla costumista Lisa Lovaas (Ambulance, Transformers-L’ultimo cavaliere). La musica è composta del candidato all’Oscar John Debney (La Passione di Cristo, The Greatest Showman).


La carriera cinematografica di Kevin Costner è iniziata ufficialmente quando ha ottenuto un ruolo nel film drammatico “Il grande freddo”. Negli anni ha spaziato molto, interpretando ruoli comici, drammatici e action. È apparso in celebri successi al botteghino come “Silverado”, “Senza via di scampo”, “Bull Durham – Un gioco a tre mani”, “L’uomo dei sogni”, “Guardia del corpo” e “Wyatt Earp”. Ha dimostrato le sue eccezionali capacità cinematografiche in “Balla coi lupi”, da lui prodotto, diretto e interpretato, che ha poi vinto sette Academy Awards tra cui miglior film e miglior regia. È apparso in ruoli memorabili in film come “JFK”, “Gli intoccabili” e “Robin Hood – Il principe dei ladri”. Ha poi diretto “Terra di confine – Open Range”, film campione d’incassi e acclamato dalla critica, in cui ha anche recitato accanto a Robert Duvall e Annette Bening. Costner ha anche recitato nella miniserie di History Channel “The Hatfields and McCoys”, di cui è stato anche produttore e che ha ricevuto 16 nomination agli Emmy Award, facendogli ottenere l’Emmy come miglior attore in una miniserie o film. Per questa interpretazione ha anche ricevuto il Golden Globe e lo Screen Actors Guild Awards. Più recentemente Costner è apparso nel film della Warner Bros. “Superman: L’uomo d’acciaio”; ha recitato insieme a Chris Pine in “Jack Ryan”, nel film drammatico per Netflix “Highwaymen – L’ultima imboscata” con Woody Harrelson e nel thriller “Uno di noi”, con Diane Lane. Inoltre, è stato protagonista e produttore esecutivo di “Yellowstone”, ruolo per il quale ha ricevuto un Golden Globe come miglior attore in una serie drammatica.

Spettacolo, si aggiungono date per “I Tre Moschettieri-Opera Pop”

Spettacolo, si aggiungono date per “I Tre Moschettieri-Opera Pop”Roma, 30 lug. (askanews) – Dopo l’annuncio delle anteprime a Milano e Roma, nuove date si aggiungono al calendario de “I Tre Moschettieri – Opera Pop” che debutterà il 2 novembre 2024 con la data zero a Isernia, per proseguire nei mesi successivi nei più importanti teatri italiani.


“Tutti per uno, uno per tutti!”. Il motto più famoso del romanzo di Dumas, simbolo di un’amicizia incorruttibile, prende vita in questa nuova versione musicale italiana de “I Tre Moschettieri – Opera Pop” prodotta da Stefano Francioni e dal Teatro Stabile d’Abruzzo, (di cui è direttore artistico Giorgio Pasotti). Uno spettacolo in cui musica, prosa e danza si intrecciano in un racconto coinvolgente ed emozionante con Giò Di Tonno, Vittorio Matteucci, Graziano Galatone nei ruoli di Athos, Porthos e Aramis e il tocco innovativo ed elegante di Giuliano Peparini al quale è affidata la direzione artistica e la regia; le coreografie sono curate da Veronica Peparini e Andreas Muller, i testi scritti da Alessandro Di Zio e lemusiche composte da Giò Di Tonno. Giuliano Peparini racconta il suo intento artistico: “Se devo affrontare un argomento storico o mettere in scena la vita di personaggi la cui azione si svolge in un’epoca passata, penso sempre a come farla risuonare nella nostra epoca e a come potrebbe raggiungere il pubblico di oggi. È il caso di Alexandre Dumas, autore e romanziere la cui forza supera il passare del tempo. L’amicizia, le differenze tra classi sociali, l’onore, la vendetta, i segreti e la seduzione sono al centro del romanzo “I Tre Moschettieri” e sono temi ancora attuali nel XXI secolo. Ciò che personalmente mi colpisce dei personaggi di Dumas è il loro modo di crescere ed evolvere continuamente di fronte agli eventi che affrontano. In particolare, un giovane come D’Artagnan che cerca di trovare la sua identità e un posto nel mondo, è di grande attualità per i nostri giovani, una generazione che mette fortemente in discussione i suoi riferimenti e modelli”.


Il tour parte da Isernia il 2 novembre 2024 (Auditorium Unità d’Italia) per proseguire il 6 e 7 dicembre al Teatro Team di Bari, il 20 dicembre al Palapartenope, Napoli; il 14 e 15 gennaio 2025 al Teatro Massimo, Pescara ; il 18 e 19 gennaio al PalaTerni, Terni; 30 e 31 gennaio al Teatro Golden di Palermo, 1 e 2 febbraio al Teatro Metropolitan, Catania; dal 15 al 23 febbraio (escluso il 17) al Teatro Nazionale di Milano; 28 febbraio, 1 e 2 marzo al Teatro Colosseo, Torino; dal 5 al 16 marzo (escluso il 10 marzo) al Teatro Brancaccio di Roma; 21 marzo al Teatro Verdi, Montecatini; 4 e 5 aprile al Teatro Europauditorium, Bologna.

Cinema, si gira Di niente e di nessuno: primo film di Cristina Ducci

Cinema, si gira Di niente e di nessuno: primo film di Cristina DucciRoma, 30 lug. (askanews) – Sono in corso a Torino e in Piemonte le riprese dell’opera prima di Cristina Ducci, “Di niente e di nessuno”, lungometraggio prodotto da Elodia Cinematografica, Kahuna Film e dalla società torinese Are Films di Fabrizio Cecioni, che cura anche la produzione esecutiva. Il progetto – le cui riprese tra Torino e Nichelino sono iniziate il 22 luglio e termineranno il prossimo 2 agosto – è realizzato con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte ed ha ricevuto il contributo del PR FESR Piemonte 2021 – 2027 – Bando “Piemonte Film TV Fund”.


Opera prima dell’attrice Cristina Ducci, “Di niente e di nessuno” – scritto dalla stessa regista insieme a Marco Borromei, Dario Levantino – è un film drammatico che mette al centro della vicenda le vite del giovane Rosario – interpretato da Leon Muraca – e della madre Maria – che avrà il volto di Manuela Ventura – sconvolte dal trasferimento in una nuova città e dalla necessità di emanciparsi da un padre e un marito violento, provando a ricostruire la propria identità. Le location utilizzate per le riprese – il quartiere Barriera di Milano dove vivono i protagonisti, quello della Crocetta e il centro cittadino, così come il centro sportivo Hesperia situato nel Comune di Nichelino, coinvolto grazie alla Rete regionale della Fondazione – diventano nel film teatro di conflitto e di crescita, riflettendo le sfide che gli attori devono superare per raggiungere i propri obiettivi. Un’ambientazione, quella tra centro e periferia cittadino, che da sfondo scenico assume un ruolo attivo capace di plasmare le identità e le esperienze dei protagonisti.


Forte anche la componente di professionisti locali impiegati sul set, pari quasi al 100% della troupe, dall’Organizzatore generale Stefano Masera al Direttore della fotografia Emanuele Pasquet, passando per la costumista Francesca Cibischino e lo scenografo Mario Scarzella, fino al montaggio che sarà affidato a Stefano Cravero. Nel cast artistico, a fianco di Vincenzo Ferrera – volto della serie “Mare fuori” – che interpreta il ruolo del padre Roberto, ci sono gli attori piemontesi Ivan Alovisio, nel ruolo di Mister La Rosa, e Antonella Delli Gatti, nel ruolo della Prof.ssa Vallone. Nel film la vita di Rosario e di sua madre Maria vengono sconvolte dal trasferimento in una nuova città. Mentre complesse dinamiche familiari si intrecciano squarciando un equilibrio già precario, i due dovranno emanciparsi da un padre e marito oppressivo e trovare la forza di ricostruire la propria identità.

Musica, dal 7 al 14 agosto il Locus Festival torna a Locorotondo

Musica, dal 7 al 14 agosto il Locus Festival torna a LocorotondoRoma, 30 lug. (askanews) – Dopo un viaggio musicale in tutta la Puglia costellato di sold out e più di 45.000 biglietti venduti a oggi, che hanno già reso questa edizione la più partecipata di sempre, dal 7 al 14 agosto il Locus Festival torna a Locorotondo, nel cuore della Valle d’Itria con la 20esima edizione. Tanti i concerti in programma a Masseria Ferragnano, con artisti di alto profilo mondiale, i migliori nomi della scena italiana e le più brillanti novità in circolazione: Bassolino, Channel One, Coco Maria, Cosmo, Daniela Pes, Deena Abdelwahed, Fat Freddy’s Drop, Fulminacci, I Hate My Village, Marco Castello, Meute, Nas, Okgiorgio, Sama’ Abdulhadi, Subsonica, Ty1, Tuppi and Moddi Mc e Yussef Dayes.


A questi si affiancano poi incontri e film nel centro di Locorotondo e i live a ingresso libero di Piazza Aldo Moro di Galliano e Kassa Overall. Si comincia mercoledì 7 agosto a Masseria Ferragnano con i Fat Freddy’s Drop, amatissima band neozelandese artefice di un connubio di reggae, soul, funk ed elettronica. Una festa imperdibile, corredata in chiusura dal dj-set in levare di Channel One, storico sound system del Carnevale di Notting Hill dal 1983. Nei giorni successivi ci si sposta in paese a Piazza Aldo Moro, dove andranno invece in scena due proposte internazionali a cura di Musical Box: giovedì 8 agosto si esibisce Galliano, un’icona britannica della club culture e dell’acid jazz come con la sua band, che ritorna sulla scena dopo 25 anni con un nuovo album in arrivo. Venerdì 9 agosto invece è il turno di Kassa Overall, musicista jazz, MC, cantante, produttore e batterista newyorchese, che fonde la sperimentazione d’avanguardia con le tecniche di produzione hip-hop per declinare il nesso tra jazz e hip-hop in direzioni non ancora tracciate.


Sabato 10 agosto alle ore 19:30, sempre in piazza Aldo Moro, verrà proiettato “Temporary Road – (Una) vita di Franco Battiato”, un ritratto confidenziale ed emozionante dedicato al grande Maestro, scomparso due anni fa e ospite di una delle prime edizioni del festival. La visione sarà introdotta da Carlo Massarini in un breve talk con la partecipazione dei Subsonica. A seguire ci si sposta in Masseria Ferragnano per una speciale Notte di San Lorenzo con una delle band italiane più amate: i Subsonica. Il gruppo torinese, fresco di pubblicazione del nuovo disco “Realtà aumentata”, ripercorre una carriera longeva attraverso le diverse tappe dell’incontro fra canzone ed elettronica nel nostro Paese che hanno saputo scrivere con originalità, da veri e propri precursori. In apertura, una fra le personalità più interessanti della scena musicale italiana: dalla Gallura, tutto il mondo sonoro esoterico fra elettronica e ambient di Daniela Pes, Targa Tenco 2023 come Miglior opera prima per “Spira”. Chiude la serata Deena Abdelwahed, produttrice e dj tunisina di stanza in Francia e rappresentante della musica araba più multiforme e contaminata con infinite sfumature di dance ed elettronica. Domenica 11 agosto ancora una proiezione cinematografica in Piazza Aldo Moro, sempre introdotta da Carlo Massarini e dal cantautore Renzo Rubino, con “DallAmeriCaruso. Il concerto perduto”, film documentario del 2023 diretto da Walter Veltroni e realizzato grazie a filmati integrali ritrovati del concerto dell’artista bolognese al Village Gate di New York del 1986. A Masseria Ferragnano, invece, si prosegue con il batterista londinese Yussef Dayes, da anni fra i protagonisti più brillanti della nuova scena jazz inglese e reduce dalla pubblicazione di un album manifesto nel 2023 come “Black Classical Music”. Nella stessa serata, fresche sonorità anche dall’Italia con il viaggio sonoro libero e imprevedibile, visionario e travolgente degli I Hate My Village, il supergruppo composto da Adriano Viterbini (Bud Spencer Blues Explosion), Fabio Rondanini (Calibro 35, Afterhours), Alberto Ferrari (Verdena) e Marco Fasolo (Jennifer Gentle) con il loro nuovo album ‘Nevermind The Tempo’, e il sound partenopeo fra Mediterraneo e malinconia di Bassolino. In chiusura, il dj-set a cavallo fra Caraibi, Centro e Sud America con Coco Maria, artista nativa del Messico cresciuta fra Londra e Berlino e punto di riferimento per la musica latina più effervescente.


Lunedì 12 agosto il Locus Festival scrive la storia con Nas, da decenni nel pantheon del rap mondiale e ispiratore del claim 2024 del festival, It Was Written. Sul palco di Masseria Ferragnano, il rapper di New York celebrerà il trentennale dall’uscita di “Illmatic”, ampiamente considerato uno dei più grandi e influenti album hip hop di tutti i tempi. Un appuntamento con un vero e proprio monumento della cultura urban, che sarà introdotto dai vinili del dj salernitano TY1 e dall’accoppiata tutta pugliese composta dal barese DJ Tuppi e dal tarantino Moddi MC, membri della seminale Pooglia Tribe. Si continua in Masseria anche martedì 13 agosto con uno dei nomi più amati della nuova canzone italiana: Fulminacci. Nonostante la giovane età, l’artista romano ha raggiunto rapidamente il successo grazie a canzoni sincere e a una scrittura divertente e coinvolgente, passando anche per il Festival di Sanremo nel 2021, palco su cui è tornato anche quest’anno come ospite di Gazzelle. Il suo ultimo disco “Infinito+1” è un ulteriore tassello del suo incredibile percorso cantautorale. Nella stessa sera, sul palco del Locus presenterà il suo nuovo disco “Pezzi della sera” l’artista siracusano Marco Castello, fra i più esuberanti artefici del cantautorato siciliano e membro de La Comitiva, la backing-band del norvegese Erlend Oye dei Kings of Convenience. Chiuderà la serata il producer bergamasco okgiorgio, già membro degli Iside e autore di un connubio di dance, post-dubstep e future garage, con un pizzico d’amore per la tradizione musicale italiana.


Chiude il festival la serata di pre-Ferragosto di mercoledì 14 ancora una volta all’insegna dell’incontro tra suoni internazionali e protagonisti della scena musicale italiana. A Masseria Ferragnano arrivano in marcia i Meute, la “techno marching band” nata fra le strade del quartiere anticonformista di St. Pauli ad Amburgo e rapidamente diventata un vero e proprio fenomeno mondiale. Il collettivo di ottoni presenterà al Locus il quarto album “Empor”, pubblicato a febbraio. Un concerto a cui sarà impossibile resistere, così come non si potrà non farsi ammaliare dall’acclamatissimo live di Cosmo: dopo un tour sold-out primaverile, l’artista di Ivrea porta la sua festa di liberazione in Puglia con le tracce del suo nuovo disco “Sulle ali del cavallo bianco”. Chiuderà la serata e il festival l’incisiva dj e attivista palestinese Sama’ Abdulhadi, per una notte tutta da ballare con la sua techno minimale e musicale al contempo. Prosegue poi fino al 20 ottobre 2024 la mostra “Andy Warhol. Life, Pop & Rock” ad Alberobello, che suggella il matrimonio tra il festival e la città dei trulli. Organizzata da Bass Culture srl e Rjma Progetti culturali, con il patrocinio del Comune di Alberobello e in collaborazione con l’Associazione Locus Festival, la mostra ospita un’ampia selezione di circa 150 opere provenienti da collezioni private e ripercorre tutta l’evoluzione artistica e umana di uno dei più grandi protagonisti dell’arte del nostro tempo, uno dei più poliedrici e influenti, dei più amati e discussi. Il ventennale del Locus verrà poi sigillato da un ultimo grande evento l’8 ottobre allo storico Teatro Petruzzelli di Bari: dopo l’affetto dimostrato dalla città di Bari nella memorabile esibizione al Locus festival la scorsa estate, torna nel capoluogo pugliese per la prima data del nuovo tour italiano Robert Plant con il progetto Saving Grace, insieme a Suzi Dian (voce), Oli Jefferson (percussioni), Tony Kelsey (mandolino, baritono e chitarre acustiche), e Matt Worley (banjo, chitarre acustiche e baritono, cuatro). Un viaggio musicale tra folk, spiritual e blues, ispirato al paesaggio onirico delle marce gallesi, alla scoperta delle influenze musicali di uno dei frontman più iconici della storia della musica.

Clip Portofino, primo premio al controtenore svizzero Hauser

Clip Portofino, primo premio al controtenore svizzero HauserRoma, 29 lug. (askanews) – Con la vittoria del ventisettenne controtenore svizzero Elmar Hauser, già in brillante carriera nei migliori teatri tedeschi, si chiude la decima edizione di Clip Portofino, coronata dal grand gala di domenica 28 luglio nella bellissima Piazzetta di Portofino gremita di ospiti internazionali, donatori, partners e sponsor della manifestazione e alla presenza del Sindaco di Genova Marco Bucci. Con 10 finalisti da tutto il mondo sul palco in arie da Mozart a Strauss, l’Orchestra del Teatro del Carlo Felice di Genova diretta da Enrico Fagone e con il Premio Paganini ’23 Simon Zhu con un Capriccio di Paganini e il Rondò Capriccioso di Saint-Saëns, la grande festa delle voci di domani si è confermata un momento irrinunciabile dell’estate ligure e un appuntamento di livello mondiale per gli appassionati d’opera.


Interessante la presenza di ben cinque baritoni in finale, di cui quattro italiani tutti premiati, per una vocalità ultimamente rara e ora finalmente in evidente controtendenza. Inoltre con una netta prevalenza under 30 nella rosa dei finalisti e dei vincitori, Clip Portofino si conferma uno dei concorsi più giovani del settore, nonché uno dei migliori osservatorii del nuovo canto lirico dai paesi emergenti, quest’anno rappresentati dai vincitori Isabela Diaz, soprano dal Cile, il baritono ucraino Oleh Lebedyev e dal tenore croato Tomislav Jukic. I vincitori sono: primo premio Elmar Hauser, controtenore – Svizzera – 27 anni Secondo premio Matteo Mancini, baritono – Italia – 25 anni Terzo premio ex equo Matteo Torcaso, baritono – Italia – 30 anni Terzo premio ex aequo Davide Piva, baritono – Italia – 30 anni Under 25 Aitana Sanz Pérez, soprano – Spagna – 24 anni Premio voce feminile Isabela Diaz, soprano – Cile – 29 anni Premio cantante italiano Matteo Guerzè, baritono – Italia – 27 anni Premio tenore emergente Tomislav Jukic Semifinalista, tenore – Croazia – 24 anni


Premio Eva Kleinitz Kelsey Lauritano, mezzosoprano USA – 30 anni Isabela Diaz, soprano – Cile – 29 anni Oleh Lebedyev, baritono – Ucraina – 29 anni Marlen Bieber, mezzosoprano – Germania – 28 anni Francesco Daniel Donati, Direttore Artistico di Clip, ha dichiarato: “Arrivare alla decima edizione con una finale di questa qualità è per me un regalo e una grande emozione. All’inizio di questa avventura avevo il sogno di creare in Italia un concorso internazionale di alto livello, trasparente e immerso nella bellezza. Il risultato raggiunto oggi va oltre le mie aspettative e i nostri cantanti fanno grandi carriere, portando CLIP nei teatri di tutto il mondo.”

Cinema, “Deadpool and Wolverine” conquista il box office italiano

Cinema, “Deadpool and Wolverine” conquista il box office italianoRoma, 29 lug. (askanews) – In cinque giorni di programmazione, “Deadpool and Wolverine” è salito in vetta al box office italiano, conquistando il pubblico con un incasso di 7 milioni di euro e oltre 850.000 spettatori. In Italia, il nuovo film Marvel Studios è la seconda migliore apertura del 2024 dopo “Inside Out 2”.


“All’eccezionale risultato di ‘Inside Out 2’, il titolo di animazione con l’incasso più alto di sempre a livello globale e che in Italia, dopo aver superato i 43,5 milioni di euro e sfiorato 6 milioni di presenze, questo weekend è diventato il settimo incasso più alto di tutti i tempi, si aggiunge un altro enorme successo di cui siamo estremamente soddisfatti e orgogliosi: ‘Deadpool and Wolverine’ con 7 milioni di euro dopo il primo weekend è la seconda miglior apertura del 2024 dopo ‘Inside Out 2’, ed è destinato a diventare un altro protagonista di questa estate cinematografica”, ha dichiarato Daniel Frigo, amministratore delegato di The Walt Disney Company Italia. “Deadpool and Wolverine, che vede il ritorno di due personaggi amatissimi dal pubblico interpretati da Ryan Reynolds e Hugh Jackman, è il film che i fan Marvel, e non solo, stavano aspettando: divertente, ironico e dissacrante, un evento da non perdere e da vivere al cinema. I miei ringraziamenti vanno agli esercenti, ai nostri partner e licenziatari, e ancora una volta a tutto il team di Disney Italia”.


Il film è diretto da Shawn Levy ed è interpretato da Ryan Reynolds, Hugh Jackman, Emma Corrin, Morena Baccarin, Rob Delaney, Leslie Uggams, Karan Soni e Matthew Macfadyen. Il film è prodotto da Kevin Feige, Ryan Reynolds, Shawn Levy e Lauren Shuler Donner, mentre Louis D’Esposito, Wendy Jacobson, George Dewey, Mary McLaglen, Josh McLaglen, Rhett Reese, Paul Wernick e Simon Kinberg sono i produttori esecutivi. Deadpool & Wolverine è scritto da Ryan Reynolds & Rhett Reese & Paul Wernick & Zeb Wells & Shawn Levy.

Tv, arriva Mermaid Magic serie in CGI che invita a salvare oceani

Tv, arriva Mermaid Magic serie in CGI che invita a salvare oceaniRoma, 29 lug. (askanews) – Dal 22 agosto arriva su Netflix in tutto il mondo la nuova serie animata in CGI “Mermaid Magic”.


In “Mermaid Magic”, l’impavida principessa Merlinda e le sue guerriere amiche sirene Sasha e Nerissa accompagneranno il pubblico in un viaggio sulla terraferma per combattere il malvagio pirata Barbarossa, che minaccia di prosciugare la magia degli oceani per mezzo di mostri marini creati dall’inquinamento provocato dagli umani. La serie farà immergere il pubblico nel mondo di Mertropia attraverso immagini mozzafiato e un racconto che unisce magia, azione e humor, affrontando, al contempo, problematiche fondamentali che affliggono il Pianeta, come la salvaguardia degli oceani. La serie è infatti una forte sostenitrice della protezione della vita nei nostri mari, e diffonde messaggi ad adulti e bambini a favore della tutela dell’ambiente, al fine di incoraggiare tutti ad intraprendere anche la più piccola azione che possa fare la differenza. Per rafforzare il messaggio ecologico, fra i personaggi principali ci sono due giovani biologi di un centro di salvataggio marino, impegnati a studiare per proteggere l’oceano e le sue creature.


Ideata e prodotta da Igino Straffi, stupirà per l’altissima qualità dell’animazione. La nuova serie prende vita, infatti, grazie a un team artistico d’eccezione: hanno lavorato alla produzione lo studio di animazione Rainbow/Bardel (vincitore di un Emmy Award), gli sceneggiatori Rich Burns e Nancy Cohen, già affermati nel panorama mondiale per opere come Spirit: Avventure in Libertà, e Guy Bar’ely, lo stimato showrunner di Kung Fu Panda e I Minion.

Torna dal 23 settembre Reel Rock 18 Italia, rassegna film di arrampicata

Torna dal 23 settembre Reel Rock 18 Italia, rassegna film di arrampicataMilano, 26 lug. (askanews) – Giunta alla sua 6a edizione, REEL ROCK 18 World Tour Italia, la rassegna cinematografica internazionale dedicata al mondo dell’arrampicata, torna in un tour che toccherà 10 città italiane fino al 3 ottobre.


Il tour prenderà il via il 23 settembre con la serata di apertura di Trieste dove il Reel Rock farà tappa per la prima volta, fortemente voluta e organizzata in collaborazione con Olimpyc Rock, Gravità Zero e Anticaduta. Presente in Italia dal 2018, Reel Rock è il festival nato per celebrare sul grande schermo il mondo dell’arrampicata, disciplina olimpica da Tokyo 2020.


Quattro corto e medio metraggi, di genere e in luoghi diversi, incentrati sulla tematica dell’arrampicata outdoor: storie avvincenti che celebrano le imprese umane, spingendosi oltre i confini della narrazione e dell’ispirazione con film che vedono la partecipazione di grandi climber come Josh Wharton, Vince Anderson e Sachi Amma. Uno sguardo unico sulla continua sfida tra l’uomo e la roccia e non solo, in grado di appassionare una community sempre più ricca di amanti del climbing e spingere atleti in tutto il mondo a spostare più in alto gli obiettivi da raggiungere.


Il film “Climbing Never Die” segue il viaggio del giornalista Matt Groom nell’Ucraina devastata dalla guerra, dove scopre una comunità unita dall’amore per l’arrampicata, ma profondamente segnata dal conflitto. Per il secondo anno di seguito prosegue l’esplorazione di storie in cui l’arrampicata si interseca con questioni globali, un tema già esplorato lo scorso anno con “Resistance Climbing”, il pluripremiato film girato in Cisgiordania prima della guerra tra Israele e Hamas del 2023, che ha rivelato il potenziale dell’arrampicata nel trascendere i conflitti.


“Portando sul grande schermo questi due film – sottolinea Alessandra Raggio, Ceo di Itaca the Outdoor Community – Reel Rock sottolinea il potere dell’arrampicata, che va oltre le prestazioni atletiche, diventando veicolo di pace, resilienza e speranza in contesti difficili”.

Cinema, “Sospesi”: il primo film dei ragazzi di San Patrignano

Cinema, “Sospesi”: il primo film dei ragazzi di San PatrignanoRoma, 26 lug. (askanews) – È stato presentato in anteprima nazionale al Giffoni Film Festival, “Sospesi”, il primo film scritto, diretto e interpretato dai ragazzi e dalle ragazze di San Patrignano. Prodotto da Vera Film e San Patrignano, in collaborazione con Giffoni Film Festival e Morgana Studio, il film nasce nell’ambito nel progetto SanPa Cine Lab, laboratorio di cinematografia sperimentale diretto da Paolo Ruffini, che per cinque mesi ha insegnato ai partecipanti i fondamentali del linguaggio cinematografico e le tecniche di base di filmmaking, fornendo loro tutti gli strumenti per realizzare un vero a proprio corto d’autore.


Un percorso nato con l’obiettivo di permettere ai partecipanti di esplorare nuovi modi per ascoltarsi ed esprimersi attraverso un mezzo evocativo come il cinema, che ha coinvolto 28 persone in percorso a San Patrignano, divise in due classi: quella degli “attori” guidata dal docente di recitazione Gabriele Colferai, e quella dei “pensatori” guidata dal docente di sceneggiatura Stefano Ascari. Nella fase di shooting il gruppo di lavoro si è esteso a una sessantina di persone, che hanno ricoperto e firmato tutte le figure professionali della filiera produttiva, dalla regia alla fotografia, dalla produzione alla recitazione, fino al trucco e ai costumi, coadiuvate dalla troupe esterna di Vera Film e di Morgana Studio, entrambe in ruoli di supporto alla troupe principale. “Questa è la vera anomalia, la più incredibile, rispetto ai laboratori che sono stati fatti altrove – ha raccontato Paolo Ruffini, direttore artistico del SanPa Cine Lab e produttore del corto con la sua Vera Film – anomalia è proprio il fatto che tutte le figure professionali sono state ricoperte da ragazzi e ragazze che sono in percorso. Il direttore fotografia del corto si chiama Valentino ed è un ragazzo di vent’anni che vive qua. In altri ambiti, prima di muovere la macchina da presa passano due anni. Qua è successo tutto nell’arco di cinque giorni. E questa cosa, combinata con una serie di alchimie che esistono solo a San Patrignano, ha reso possibile la magia”.


Il risultato è una produzione cinematografica unica che è stata scritta, realizzata e interpretata dalle persone della comunità, e girata interamente all’interno di San Patrignano: 17 location tra cui un palazzetto per l’equitazione, una piscina semiolimpionica, un teatro, l’immensa sala da pranzo, la lavanderia, il canile, il deposito del fieno, e ancora, le vigne, gli allevamenti, il laboratorio delle decorazioni, hanno fatto da sfondo alle riprese che hanno coinvolto circa 800 comparse, tutte appartenenti alla comunità, in più di 60 scene per un totale di oltre 330 ciak battuti. Una macchina produttiva immensa, paragonabile alle grandi produzioni cinematografiche, resa possibile dall’insostituibile supporto – fisico, artistico, tecnico – di tutta la comunità San Patrignano. Alla sceneggiatura hanno lavorato tutti i ragazzi del corso, decidendo insieme di non raccontare storie di droghe o di dipendenza ma di mettere in scena spaccati evocativi della loro vita attuale. Il risultato sono quattro storie d’amore incrociate, quattro storie che ruotano attorno al concetto della sospensione dell’amore, come momentaneamente sospesa è la vita all’interno della comunità. Il titolo “Sospesi”, dal forte valore metaforico, evoca infatti aspetti connessi alla vita all’interno di San Patrignano, una collettività di persone che, per il proprio bene, ha scelto di mettere in pausa la propria ordinarietà, abbracciando un percorso di riscatto sociale e umano. Un percorso che, per il suo corretto svolgersi, implica una momentanea sospensione di tutto ciò che scandisce la quotidianità dei singoli, a favore e a servizio di una quotidianità diversa: quella della comunità.


Il film, della durata di 36 minuti – è girato interamente in bianco e nero, e ancora una volta la decisione è stata dei ragazzi e delle ragazze di San Patrignano. Una restituzione iconografica delle emozioni che il titolo può solo evocare: sospensione, transitorietà, dualismo. “Qui c’è un senso di umanità, di solidarietà, di unione, di partecipazione, di rispetto per il lavoro proprio e degli altri che non trovi da nessuna parte – ha detto Ruffini – noi abbiamo trasferito questa attitudine al mondo del cinema, nel quale vigono regole analoghe, però con un plusvalore dato dalla spontaneità, dalla bellezza, dalla verità. Un valore, quasi una sacralità, che io non sono abituato a vedere in tanti altri ambienti. C’è una cosa che mi commuove a pensarci. Il motivo di tutto ciò. Quando mi chiedono: ‘Perché hai fatto questa cosa?’. Il motivo è questo: lo faccio perché è esattamente il lavoro che vorrei io. È ciò che cerco in ogni in ogni cosa che faccio. Qualcosa che non ho mai trovato. Questo restituisce a pieno il senso della parola ‘comunità’”


“Un progetto in cui i nostri ragazzi e le nostre ragazze hanno messo anima e cuore – ha raccontato la presidente di San Patrignano Vittoria Pinelli – si sono gettati in questo progetto con entusiasmo ed enorme energia, scoprendo talenti e qualità che non tutti loro sapevano di avere. Nel pieno spirito della comunità è stato loro chiesto di mettersi alla prova, di fare gruppo per un risultato che sarebbe dipeso non dall’impegno di un singolo, ma dall’insieme delle loro forze e il risultato è stato davvero incredibile, sia dal punto di vista dell’affiatamento del gruppo e della disponibilità di ognuno, che per la realizzazione finale”.