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Parigi 2024, leggendario Thomas Ceccon: oro nei 100 dorso

Parigi 2024, leggendario Thomas Ceccon: oro nei 100 dorsoParigi, 29 lug. (askanews) – Un campione pazzesco sempre alla ricerca di nuovi stimoli, anche nella stessa gara tra una bracciata e l’altra, e ancora dai confini illimitati. Thomas Ceccon sale lì dove sono gli dei dell’Olimpo e in meno di un minuto si prende titolo olimpico nei 100 dorso che riscrive la storia del nuoto italiano: insomma oltre il possibile quasi a toccare l’impossibile. Strepitosa e in rimonta la cavalcata del campione europeo – tesserato per Fiamme Oro e Leosport, allenato da Alberto Burlina – che vince in 52″00, con un passaggio volutamente controllato in 25″10 e una progressione micidale nel ritorno in 26″90 a rimontare il cinese Xu Jiayu argento in 52″32 e lo statunitense Ryan Murphy che, avanti fino agli 80 metri, cala di frequenza ed è terzo in 52″39. Il 23enne fenomendo di Schio nuota a quattro decimi dal suo record del mondo di 51″60 siglato venticinque mesi fa a Budapest per diventare il re del mondo ma è un dettaglio di una serata leggendaria.


Per la spedizione italiana a Parigi è la seconda medaglia d’oro, entrambe arrivate dal nuoto maschile. (Foto Giorgio Scala e Andrea Masini/ DBM)

Parigi 2024, Martinenghi: non la gara perfetta, la gara della vita

Parigi 2024, Martinenghi: non la gara perfetta, la gara della vitaParigi, 29 lug. (askanews) – Festa grande e tanti applausi per Nicolò Martinenghi, prima medaglia d’oro italiana della spedizione olimpica, nei 100 rana del nuoto. “Credo che il contribuire all’Italia, dare il mio contributo – ha detto Martinenghi ai cronisti – sia sempre stato qualcosa per me di fondamentale. L’ho sempre fatto nelle gare che mi avvicinavano a questa Olimpiade, vendo cara alla pelle ogni volta che entro in acqua e questa è stata la volta migliore”.


Una vittoria, quella di Martinenghi, arrivata sul filo dei centesimi. “Molto spesso i tre centesimi mi penalizzano – ha aggiunto il nuotatore – mi fanno rimanere sempre nel gradino più basso del podio. A questo giro nella gara più importante, più prestigiosa, mi hanno onorato, mi hanno portato a vincere un oro olimpico per pochissimo quindi non lo so è qualcosa di inspiegabile”. In una competizione così tirata, anche i dettagli dell’ultimo momento possono fare la differenza. “La mia tecnica cambia di giorno in giorno – ci ha detto ancora l’olimpionico – Marco, il mio allenatore, mi ha cambiato le ultime cose ieri nel riscaldamento prima della gara, quindi 45 minuti prima. Io non sono una persona molto attaccata delle routine, quindi amo il cambiamento anche all’ultimo secondo, sono abbastanza bravo a immaginare delle informazioni. Perciò non dico che è stato grazie a quello. Ieri non ho fatto la gara perfetta, ma la gara della vita, quello sì”.


Una gara che consegna l’atleta azzurro alla leggenda del nuoto e, in particolare della rana. “La rana sceglie l’atleta e non l’atleta che sceglie la rana – ha concluso Nicolò Martinenghi -. Almeno nel mio caso era così. Inizii a fare le prime gare, inizi a guadagnare i primi risultati in quella gara. La mia passione per il mio sport, per il mio stile è fomentata dal risultato. Se non raggiungo il risultato potrei anche smettere. Invece continuare a raggiungerlo, o comunque avere l’obiettivo di raggiungerlo, mi tiene vivo”. Così come il suo oro ha rivitalizzato l’Italia sportiva alla fin di una giornata che aveva riservato anche alcune cocenti delusioni. Ma lo sport, olimpico in particolare, vive proprio di questa imprevedibilità.

Parigi 2024, dal nuoto il primo oro azzurro: super Martinenghi

Parigi 2024, dal nuoto il primo oro azzurro: super MartinenghiParigi, 28 lug. (askanews) – La prima medaglia d’oro per l’Italia all’Olimpiade di Parigi è arrivata, alla fine di una giornata che aveva riservato un grande inizio, grazie alle medaglie della pistola, ma poi una serie di delusioni, soprattutto dalla scherma e dal Judo. A portare un trionfo inatteso è stato Nicolò Martinenghi, che ha vinto la finale dai 100 rana con un finale strepitoso, battendo Peaty e Fink, che hanno chiuso alla pari a 2 centesimi dall’azzurro.


“A un certo punto ho chiuso gli occhi, non pensavo a niente – ha detto Martinenghi -. Questa medaglia è per tutti e quella olimpica è la vittoria che mi mancava ancora dopo avere vinto gli Europei e i Mondiali. Viviamo per tutto questo, per questi momenti, non ho parole per descrivere l’emozione ora”. (Foto Giorgio Scala e Andrea Masini/DBM)

Parigi 2024, Giuffrida: “Non meritavo di finire così”

Parigi 2024, Giuffrida: “Non meritavo di finire così”Roma, 28 lug. (askanews) – “In questo momento non so cosa sto provando, non credo di essermi meritato questo quinto posto. Sia in semifinale che ora meritavo, di solito contro la mia avversaria avevo sempre vinto ma stavolta è andata cosi’. Sono molto credente se il Signore ha voluto così, c’è un perché a tutto. Io ho dato tutto me stessa, non ho rimpianti e avrò il tempo per metabolizzare quello che è successo oggi”. Così Odette Giuffrida commenta ai microfoni di Eurosport il quinto posto finale nel torneo di judo alle Olimpiadi di Parigi 2024.

Parigi 2024, Errigo: “Delusione fortissima, la Cerimonia di apertura un dono”

Parigi 2024, Errigo: “Delusione fortissima, la Cerimonia di apertura un dono”Roma, 28 lug. (askanews) – “La delusione è fortissima, non era la gara che speravo di fare, ho iniziato malissimo, ho sempre rincorso e non sono stata lucida nei momenti decisivi”. Così Arianna Errigo dopo l’eliminazione ai quarti di finale della gara di fioretto alle Olimpiadi di Parigi. “Sicuramente ho consumato tante energie, la cerimonia d’apertura è stata molto bagnata, lunga, ma è stata bellissima e la farei altre 100mila volte, perchè arrivare qui, da portabandiera, con la mia famiglia e da mamma, è comunque un dono”

Errigo: “Delusione fortissima, Cerimonia di apertura un dono”

Errigo: “Delusione fortissima, Cerimonia di apertura un dono”Roma, 28 lug. (askanews) – “La delusione è fortissima, non era la gara che speravo di fare, ho iniziato malissimo, ho sempre rincorso e non sono stata lucida nei momenti decisivi”. Così Arianna Errigo dopo l’eliminazione ai quarti di finale della gara di fioretto alle Olimpiadi di Parigi. “Sicuramente ho consumato tante energie, la cerimonia d’apertura è stata molto bagnata, lunga, ma è stata bellissima e la farei altre 100mila volte, perchè arrivare qui, da portabandiera, con la mia famiglia e da mamma, è comunque un dono”

Parigi 2024, il cantiere perenne e la città senza la città

Parigi 2024, il cantiere perenne e la città senza la cittàParigi, 28 lug. (askanews) – Parigi, la mattina, la prima domenica dei Giochi olimpici. L’atmosfera è strana, nonostante il sole e una luce finalmente estiva dopo tanta pioggia. Molte strade sono deserte, le auto praticamente invisibile, diverse fermate della metropolitana restano chiuse. La città è silenziosa, la gente si muove a piedi lungo itinerari ben precisi, che non possono essere cambiati. Ci sono ancora le tracce della Cerimonia inaugurale che ha attraversato tutta Parigi, ci ma sono già giornate di competizioni, eppure sembra tutto ancora in divenire.


La sensazione di vivere in un cantiere perenne è forte, tutto quello che non è sotto i riflettori globali delle tv di tutto il mondo sembra mantenere un’aria provvisoria, le transenne sono ovunque, così come i blocchi della polizia. Ma quello che si vede, al di là dei vari sbarramenti, è uno scenario di quiete totale e irreale, somiglia a un rendering piuttosto che a una città vera, men che meno a una metropoli complessa e globale come Parigi. E la stessa sensazione di improbabilità la danno anche gli Champs-Élysées deserti, con l’Arco di Trionfo solitario sullo sfondo. È come se i Giochi, massima vetrina della città nel mondo, avessero in qualche modo sospeso la città, le avessero in un certo senso tolto ciò che la rende viva nel senso più profondo. Poi luoghi come il Grand Palais o monumenti come la cupola d’oro de Las Invalides continuano a raccontarci Parigi e il suo fascino che dura nel tempo, e seguire le gare olimpiche in queste location è un’esperienza unica. Ma qualcosa, al di fuori delle sedi ufficiali dei Giochi, continua a sembrare che non torni del tutto, come se qualcosa si fosse inceppato nel sistema di quella che abbiamo chiamato finora “realtà”. (Leonardo Merlini)

Formula1, strategie e piloti, Belgio è doppietta Mercedes

Formula1, strategie e piloti, Belgio è doppietta Mercedes

Roma, 28 lug. (askanews) – Doppietta Mercedes nel Gp del Belgio di Formula1, quattordicesima prova del mondiale. Vince Russell che guida la sua prima W15 davanti a quella del compagno di squadra Lewis Hamilton. Nel finale la McLaren di Piastri strappa il terzo posto alla Ferrari di Leclerc. Parziale rimonta di Verstappen: scattato undicesimo per una penalità, chiude quinto. Norris sesto, poi Sainz e Perez (giro veloce). Un capolavoro Mercedes ncon una doppietta arrivata grazie a strategie perfette e due piloti magistrali nel gestire la gara. Vittoria di Russell – la terza in carriera – che a Spa ha scelto di fare una sola sosta e ha gestito 33 giri su 44 con le gomme dure, imitando certe imprese passate di Sir Lewis, secondo al traguardo davanti alla McLaren dell’australiano Oscar Piastri. Gara che lascia un po’ di amaro in bocca alla Ferrari: Leclerc partiva in pole ma ha chiuso quarto, forse penalizzato da soste troppo anticipate; settimo Sainz che non ha guadagnato rispetto alla posizione di partenza. Quinto il campione del mondo in carica e leader del Mondiale, Max Verstappenn davanti a Norris. Il Mondiale va in vacanza, si riparte da Zandvoort nel weekend del 25 agosto

Parigi 2024, Velasco: “Partita di sofferenza, ed è stato un bene”

Parigi 2024, Velasco: “Partita di sofferenza, ed è stato un bene”Roma, 28 lug. (askanews) – Buona la prima per l’Italia di Julio Velasco che supera la Repubblica Dominicana e guarda con fiducia al prosieguo del torneo. Una vittoria, una partita “che ci servirà molto, innanzitutto, come ovvio, per i tre punti, ma poi per come è maturata, soprattutto dopo aver perso quel secondo set dopo essere stati in vantaggio – le parole di Julio Velasco – Le ragazze potevano innervosirsi e perdere un po’ il bandolo della matassa, invece sono state brave a rimanere concentrate e rimettere la partita nei binari giusti. Ho effettuato anche dei cambi e credo che questo possa essere motivo di tranquillità per tutto il gruppo, il sapere di poter contare sulle proprie compagne è qualcosa di estremamente importante. A volte è importante vincere le partite soffrendo un po’, in questo modo abbiamo la possibilità di creare anticorpi. Noi ad esempio abbiamo vinto la VNL soffrendo troppo poco e questo non è un bene. Il merito è tutto delle ragazze, brave ad andare avanti nonostante qualche errore di troppo un qualche fase. Ora dobbiamo pensare solo all’Olanda, il torneo va affrontato partita dopo partita”.

Parigi 2024, Frigo e Conte Bonin: vogliamo fare ancora meglio

Parigi 2024, Frigo e Conte Bonin: vogliamo fare ancora meglioParigi, 28 lug. (askanews) – Sorridono, consapevoli di aver ottenuto un altro risultato importante. La 4×100 Stile libero maschile dell’Italia a vinto ieri la medaglia di bronzo in una bella finale, nella quale avevamo anche sperato di poter salire più in alto sul podio. Manuel Frigo e Paolo Conte Bonin sono due dei quattro protagonisti della squadra, che hanno visitato Casa Italia per festeggiare la medaglia.


“L’emozione è indescrivibile – ha detto Conte Bonin – ma è anche un punto di partenza per gare future. Da qui si parte per fare, speriamo, meglio. È stata una giornata stressante e impegnativa, ma ci alleniamo per fare questo. Dopo avere vinto la medaglia ho pensato a tutto il mio percorso fono a ora, con in momenti peggiori e migliori, adesso posso dedicare la medaglia alla mia famiglia e soprattutto ai miei nonni”. “È da un po’ che con questa staffetta regaliamo delle emozioni – ha aggiunto Manuel Frigo – dal 2021 dopo Tokyo con Mondiali ed Europei siamo sempre andati a podio. Riconfermare una medaglia olimpica non è mai facile, siamo contenti. L’importante era salire sul podio, il colore della medaglia importa meno. Dedico la medaglia alla mia famiglia e a chi ci ha sostenuto”.


Sul podio con loro sono saliti anche Thomas Ceccon e Alessandro Miressi.