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Calcio, mandato d’arresto per Bin Hammam: corruzione in Qatar 2022

Calcio, mandato d’arresto per Bin Hammam: corruzione in Qatar 2022Roma, 26 set. (askanews) – A nove mesi dalla finale della Coppa del Mondo 2022 disputata in Qatar, torna sotto indagine l’attribuzione dell’organizzazione della Coppa del Mondo allo Stato del Golfo. Già coinvolto nell’incriminazione dell’ex vicepresidente della FIFA, Reynald Temarii e sospeso a vita per sospetto di corruzione nel 2011, l’ex presidente della Confederazione asiatica Mohamed Bin Hammam è ora finito nel mirino della giustizia francese. L’Equipe rivela che per Bin Hammam è stato emesso un mandato di arresto del giugno scorso, ed è accusato di “atti di corruzione privata legati all’assegnazione dei Mondiali di calcio 2022” ed è stato precedentemente oggetto di diverse convocazioni ad audizioni senza mai presentarsi.

Atletica, Jacobs si allenerà negli Stati Uniti con Rana Reider

Atletica, Jacobs si allenerà negli Stati Uniti con Rana ReiderRoma, 25 set. (askanews) – Marcell Jacobs si allenerà negli Stati Uniti, in Florida, con Rana Reider. Lo ha comunicato campione olimpico dei 100 metri e della staffetta 4×100 ai Giochi di Tokyo 2020. Una scelta arrivata pochi giorni dopo la separazione dal suo storico coach, Paolo Camossi, che Jacobs ha ringraziato per il lavoro svolto e i risultati raggiunti insieme. A Jacksonville, il velocista di El Paso si allenerà con altri atleti di livello mondiale come De Grasse e Bromell.

“Sono felice di annunciare che il mio nuovo allenatore è Rana Reider -ha spiegato Jacobs- Mi allenerò principalmente in Florida, a Jacksonville, con atleti di livello mondiale come Andre De Grasse, Trayvon Bromell, Abdul Hakim Sani-Brown e Marvin Bracy. Avevo detto che la decisione sarebbe stata rapida, anche perché i mesi che mi separano da Parigi 2024 non sono molti e voglio sfruttarli al massimo per ritrovare la piena forma fisica. Ho un grande obiettivo: tornare a far sventolare la bandiera italiana il più in alto possibile alle Olimpiadi di Parigi. Ringrazio la Fidal, il Coni e le Fiamme Oro -aggiunge l’olimpionico azzurro- per avermi dato piena fiducia anche in questa occasione. Cambiare a volte è necessario. Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato con me in questi anni contribuendo al raggiungimento di risultati eccezionali, in particolare coach Camossi. A Roma mi sono trovato benissimo, sostenuto dal calore straordinario dei romani. Adesso, mi impegnerò al massimo, come sempre, per tornare a dare agli italiani le emozioni che hanno vissuto a Tokyo 2020”.

MotoGp, in India vince Bezzecchi: Bagnaia cade, mondiale riaperto

MotoGp, in India vince Bezzecchi: Bagnaia cade, mondiale riapertoRoma, 24 set. (askanews) – Nel GP d’India della MotoGP vince la Ducati, ma quella del team VR46 di Marco Bezzecchi che si impone perentoriamente su Jorge Martin nel giorno in cui Pecco Bagnaia scivola a due terzi di gara e vede così il suo primato insidiato. Mondiale riaperto con il torinese che ha solo 13 punti di vantaggio sullo spagnolo della Pramac, secondo e stremato dopo il traguardo, e 44 sullo stesso Bezzecchi. La doppietta Ducati ribadisce la superiorità della casa di Borgo Panigale, ma lo scivolone di Bagnaia accende una spia sulla sua tenuta nella fase clou della stagione. La svolta della gara al 14. giro: Bagnaia, in lotta con Martin dal primo giro, perde l’anteriore della sua Desmosedici e finisce nella ghiaia poco dopo aver passato il rivale nella lotta per il secondo posto. A quel punto Bezzecchi si involla con un ritmo imprendibile per tutti. Terzo è Fabio Quartararo, che nell’ultimo giro ha anche la chance di conquistare la piazza d’onore in un duello serrato con un Martin che litiga pure con la zip della sua tuta aperta. 4° Brad Binder con la Ktm, in ascesa rispetto alle qualifiche, 6° Johann Zarco con la Ducati Pramac e poi, nell’ordine, 7° Franco Morbidelli (Yamaha), 8° Maverick Vinales (Aprilia) e 10° Raul Fernandez (Aprilia RNF).

Malore per Jorge Martin al termine del Gp di India 2023 di MotoGP. Il pilota spagnolo della Pramac, secondo classificato, per l’apertura della propria tuta durante gli ultimi giri ha sofferto di disidratazione e ha dovuto perdere alcuni minuti ai box per riprendersi. Sembrava tutto ok, anche se ha dovuto saltare le interviste, poi però ha avuto un nuovo calo di pressione al parco chiuso e il dottor Charte lo ha subito visitato. Successivamente, ha per fortuna potuto prendere posto sul palco, visibilmente provato.

MotoGp, Martin vince la sprint in India e si avvicina a Bagnaia

MotoGp, Martin vince la sprint in India e si avvicina a BagnaiaRoma, 23 set. (askanews) – Continua il gran momento di Jorge Martin, che dopo la doppietta di Misano vince anche la prima Sprint della storia della MotoGP in India: il pilota Pramac precede Bagnaia e un ritrovato Marc Marquez. Poi Binder e un super Bezzecchi, 5° e autore di una gran rimonta dall’ultimo posto dopo essere stato tamponato da Luca Marini al via. 6° Quartararo, 7° Miller, 8° Vinales, 9° Raul Fernandez e 10° Di Giannantonio. Con la vittoria nella Sprint, Jorge Martin “rosicchia” tre punti al leader della classifica Bagnaia: Pecco resta in testa con 33 punti di vantaggio sullo spagnolo. Bezzecchi è 3° nel Mondiale a -69 su Bagnaia.

L’Italia del calcio scivola al nono posto del Ranking Fifa

L’Italia del calcio scivola al nono posto del Ranking FifaRoma, 21 set. (askanews) – Dopo il pareggio di Skopje con la Nord Macedonia e il successo di Milano con l’Ucraina nelle qualificazioni a EURO 2024, la Nazionale perde una posizione e scivola al 9° posto del Ranking FIFA venendo scavalcata dal Portogallo (8°). Si confermano in testa i campioni del mondo in carica dell’Argentina, che grazie alle vittorie contro Ecuador e Bolivia allungano sulla Francia, battuta in amichevole dalla Germania. Il Brasile si conferma in terza posizione in una top five completata da Inghilterra e Belgio. Il prossimo Ranking FIFA sarà pubblicato il 26 ottobre.

LE PRIME 10 POSIZIONI DEL RANKING FIFA 1) Argentina 1851.41 punti (-) 2) Francia 1840.76 punti (-) 3) Brasile 1837.61 punti (-) 4) Inghilterra 1794,34 punti (-) 5) Belgio 1792.64 punti (-) 6) Croazia 1747.83 punti (-) 7) Paesi Bassi 1743.15 punti (-) 8) Portogallo 1728.58 punti (+1) 9) ITALIA 1727.37 punti (-1) 10) Spagna 1710.72 punti (-)

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Equitazione, Von Eckermann vince il Gran Premio LGCT di Roma

Equitazione, Von Eckermann vince il Gran Premio LGCT di RomaRoma, 16 set. (askanews) – Migliaia di spettatori accorsi al Circo Massimo di Roma per il Gran Premio del Longines Global Champions Tour, la gara più avvincente della tre giorni di kermesse capitolina si è decisa al termine di un barrage combattutissimo tra 11 binomi, con il trionfo dello svedese numero uno al mondo Henrik von Eckermann in sella a King Edward (0/0/41″26) davanti al tedesco David Will su My Prins van Dorperheide (0/0/41″46) e al connazionale Peder Fredricson su Catch me Not S terzo ex equo con lo svizzero Andreas Schou su I Know (0/0/42″27). Il cavaliere azzurro Piergiorgio Bucci è risultato il migliore degli italiani, unico al barrage, conquistando l’ottavo posto in sella Cochello. Al termine della quattordicesima tappa del Longines Global Champions Tour la classifica vede confermata la leadership di Harrie Smolders con 252 punti, seguito da Maikel van Der Vleuten in seconda posizione con 238 punti e al terzo posto lo stesso Von Eckermann a quota 235.5.

Il course designer Uliano Vezzani ha studiato un tracciato elettrizzante per l’appuntamento più atteso di Roma. Il percorso, composto da 13 ostacoli e 16 sforzi, ha una lunghezza di 505 metri e un tempo massimo di 162″. Il primo passaggio di percorso è un verticale con dei fiori alla base, per andare in spezzata su un oxer a barriere pari. La prima linea sotto la tribuna vip è composta da un largo a fronte stretto, cinque falcate di galoppo e un verticale errorabile con fosso. In girata a mano destra il tracciato prosegue con una triplice che porta al largo pari numero 6, per poi arrivare nell’area laterale del pubblico dove si presenta un verticale di tavole a cui seguono sette falcate di galoppo e la prima combinazione (largo-verticale). Ci si sposta quindi sulla sinistra per saltare il numero 9 e proseguire con la doppia gabbia numero 10 (verticale-largo-largo). Il finale è composto da una linea che taglia il campo in orizzontale con il verticale numero 11 che ricorda la Bocca della Verità, quattro falcate e un oxer che rappresenta l’acquedotto romano per poi finire in spezzata a sinistra con l’ostacolo numero 13, una tavolina bianca quasi trasparente. Sono stati 40 i binomi a prendere parte al Gran Premio LGCT 160 della Capitale. L’unico italiano a chiudere il primo giro con nessun errore è stato Piergiorgio Bucci su Cochello. Il primo percorso netto senza penalità porta il nome di Kevin Staut su Beau de Laubry Z, a cui sono seguiti Peder Fredricson con Catch me Not S, Christian Ahlmann in sella a Mandato van de Neerheide, David Will su My Prins van Dorperheide, Niklaus Schurtenberger su C-Steffra, Andreas Schou in sella a I Know, Henrik von Eckermann su King Edward, l’unica amazzone Malin Baryard-Johnsson con H&M Indiana, Max Kühner con Up Too Jacco Blue e Julien Epaillard su Donatello d’Auge.

Questi undici binomi si sono giocati la vittoria nel jump-off composto da 8 ostacoli. Una gara contro il tempo che ha visto i binomi entrare nello stesso ordine del primo giro. È stato Peder Fredricson con Catch me Not S a siglare il primo tempo da battere senza commettere errori (0/42″27) al quale ha risposto David Will su My Prins van Dorperheide (0/41″46) e Andreas Schou in sella a I Know, che ha eguagliato il tempo dello svedese (sarà terzo posto ex equo). Ma a sbaragliare la concorrenza ci ha pensato lo svedese numero uno al mondo Henrik von Eckermann che, in sella al suo sauro King Edward, ha fermato il cronometro a 41″26 con 0 penalità. Dopo di lui solo Malin Baryard-Johnsson con H&M Indiana ha fatto meglio sul tempo (40″81), macchiando la sua prestazione con un errore. A entusiasmare il pubblico di casa, presente in massa sulle tribune del Circo Massimo, è stata la prestazione dell’unico azzurro arrivato al barrage Piergiorgio Bucci che, in sella al grigio Cochello, ha chiuso con 4 penalità nel tempo di 43″26 ottenendo l’ottavo posto. A fare da preludio al Gran Premio più importante, la vittoria dell’amazzone francese Nina Mallevaey in sella a Mademoiselle-A nella 145 CSI5*. “Sono molto contento perché era da alcuni mesi che non facevo un Gran Premio CSI5* e nel mio barrage si è vista un po’ di ruggine – spiega il cavaliere azzurro Piergiorgio Bucci – c’erano i migliori cavalli del mondo, sono contento del risultato. Mi sono messo pressione da solo perché questi sono cavalli più rodati e più competitivi a questo livello, ma ho voluto rischiare un po’ e ho spinto ma è arrivato l’errore. Sono comunque contento perché Cochello ha saltato bene. Il pubblico di Roma è incredibile, ci dà una carica bellissima. Il barrage me lo aspettavo, avevo una voglia incredibile di dimostrare che siamo pronti e competitivi nonostante lo stop. Barcellona? Decide il tecnico, non io. Sono sempre orgoglioso di combattere per la mia Italia e ancor di più per il sogno olimpico. Se dovessi andare darei tutto, altrimenti farò il tifo per i miei compagni”.

Formula1, Sainz in pole a Singapore, disastro Red Bull

Formula1, Sainz in pole a Singapore, disastro Red BullRoma, 16 set. (askanews) – Favolosa Ferrari a Singapore. Seconda pole consecutiva per Carlos Sainz (quinta in carriera) mentre Russell toglie la prima fila a Leclerc per 7 millesimi. Alle loro spalle Norris, Hamilton, Magnussen, Alonso, Ocon, Hulkenberg e Lawson. Verstappen fuori dalla top ten. Entrambe le Red Bull sono rimaste escluse dalla Q3 che ha assegnato la pole. Max Verstappen ha chiuso la Q2 con l’undicesimo tempo, due volte investigato e a rischio penalità. Sergio Perez con il tredicesimo. Brutto incidente alla Aston Martin di Lance Stroll nel finale della Q1. La vettura del pilota canadese è andata in testa coda a gran velocità per poi urtare violentemente contro le barriere in rettilineo. Macchina distrutta e per fortuna nessun danno per il pilota. Le qualifiche ripartiranno in ritardo per permettere la pulizia della pista e la rimozione della Aston Martin.

Ciclismo, festa italiana alla Vuelta: tappa a Dainese su Ganna

Ciclismo, festa italiana alla Vuelta: tappa a Dainese su GannaRoma, 15 set. (askanews) – È festa italiana sulle strade di Spagna con Alberto Dainese (Team dsm – firmenich) che ha vinto la diciannovesima tappa bruciando Filippo Ganna (INEOS Grenadiers) sul traguardo di Iscar. La volata è stata condizionata da una brutta caduta avvenuta a circa 1,5 chilometri dalla conclusione, nella quale è rimasto coinvolto anche Kaden Groves. Sul rettilineo finale Filippo Ganna si è lanciato ancora una volta nello sprint partendo lunghissimo e solo Dainese è riuscito a rimontarlo e a superarlo negli ultimi metri. Alle loro spalle l’olandese Van den Berg (EF Education-EasyPost) e Davide Cimolai (Cofidis) che ha chiuso al quarto posto. L’Italia torna a vincere alla Vuelta due anni dopo l’ultimo successo fiato da Damiano Caruso all’Alto de Velefique, il 22 agosto del 2021.

Addio all’artista Botero, maestro delle forme

Addio all’artista Botero, maestro delle formeRoma, 15 set. (askanews) – Nel 1956, quando l’artista aveva ventiquattro anni, Botero applicò la dilatazione della forma a un oggetto: un mandolino. Stava dipingendo uno studio per una natura morta (poi divenuta nota come Natura morta con mandolino) e aveva però raffigurato il foro di risonanza dello strumento in proporzioni decisamente più piccole rispetto al normale, con la conseguenza che il mandolino risultava molto più tozzo e allargato rispetto a un mandolino raffigurato con il foro nelle proporzioni corrette. L’artista fu allo stesso tempo colpito e visceralmente attratto da questa forma dilatata oltre il naturale, perché gli evocava una profonda sensualità. Dopo aver dunque “dilatato” il mandolino, Botero trovò il suo stile, e iniziò a dilatare le forme di altri oggetti, di animali, di esseri umani. Nasce così quell’aspetto “grasso” che costituisce un po’ il marchio di fabbrica di Botero riconosciuto come “l’artista colombiano più grande di tutti i tempi”.

Botero è morto all’età di 91 anni nella sua casa nel principato di Monaco. Sua figlia Lina Botero, parlando a Caracol Radio, ha spiegato: “Era in pessime condizioni di salute da cinque giorni perché aveva contratto una polmonite. È morto all’età di 91 anni, ha avuto una vita straordinaria e se n’è andato al momento giusto. E’ stata una persona che ha dedicato la vita al suo Paese, che è stato oggetto della sua opera artistica”. Sulle persone grasse recentemente aveva detto: “non dipingo donne grasse. Nessuno ci crederà, ma è vero. Ciò che io dipingo sono volumi. Quando dipingo una natura morta dipingo sempre un volume, se dipingo un animale lo faccio in modo volumetrico, e lo stesso vale per un paesaggio. Sono interessato al volume, alla sensualità della forma”. Il lavoro di Botero nei primi anni si ispira all’arte coloniale precolombiana e spagnola. Negli anni 50 ha iniziato a sviluppare il suo marchio di fabbrica – uomini e animali gonfi – dopo essersi trasferito a New York City nel 1960. Dopo aver raggiunto un pubblico internazionale con la sua arte, nel 1973, Botero si è trasferito a Parigi, dove ha iniziato a creare sculture. Queste opere estendono i temi fondanti della sua pittura, mentre si concentra nuovamente sui suoi soggetti gonfiati.

Il presidente colombiano Gustavo Petro si è detto rattristato per la morte di Botero, che ha ricordato come il pittore “della nostra violenza e della nostra pace”. La sua vastissima produzione è composta da quadri, disegni e sculture di grandissimo valore artistico ed economico. Nel 2022 la scultura “Man on Horse” è stata venduta all’asta di Christie’s a New York per 4,3 milioni di dollari, un prezzo record per un’opera dell’artista. Uno dei momenti più difficili fu rappresentato dalla morte del figlio Pedrito: era il 1974 e il bambino che aveva solo 4 anni rimase vittima di un incidente stradale. La moglie, la pittrice greca Sophia Vari, era morta cinque mesi fa. Negli anni ’90 Botero aveva iniziato a frequentare l’Italia con continuità, dove ha studiato molto per conoscere a fondo la storia e la cultura del Rinascimento. Nel 1983 ha aperto uno studio a Pietrasanta (Lucca), cittadina nella quale amava trascorrere diversi mesi all’anno.

Equitazione, Longines Tour di Roma: l’Italia col piede giusto

Equitazione, Longines Tour di Roma: l’Italia col piede giustoRoma, 15 set. (askanews) – Ha preso il via questa mattina nella suggestiva cornice del Circo Massimo l’ottava edizione del Longines Global Champions Tour di Roma. Il più prestigioso circuito mondiale di salto a ostacoli si è aperto in mattinata con le gare del CSI2* in attesa della Global Champions League che prenderà la scena nella seconda parte della giornata. Subito due vittorie azzurre in apertura di competizione, con Giovanni Lucchetti e Beatrice Bacchetta sul gradino più alto del podio rispettivamente nella 1.40 a tempo e nella 1.25 a fasi consecutive.

Alle 08.00 in punto è suonata la prima campanella del concorso CSI2* a fasi consecutive di altezza 1.15m. Venti concorrenti si sono dati battaglia, 8 nazioni e 12 ostacoli. La migliore in campo è stata la sedicesima a entrare, la monegasca Marie Eder Ferrero in sella a Jina Van’t Athof, che con il tempo di 28″70 in seconda fase ha vinto la categoria lasciandosi alle spalle tre amazzoni francesi: Carole Juge Llewellyn su Flocon De Riverland (33″02), Amelie Monta con Fluor Du Cedre Carva (34″32) e Clotilde Rouze su Cyrrus Des Chaines (34″80). La migliore degli italiani è stata Irene di Caprio in sella a Upsylone Paradise che ha raggiunto il quinto posto imponendosi per 44 centesimi di secondo sulla connazionale Gioia Cremonese in sella a Stakkandra. Beatrice Bacchetta con Erotika (30″97) è l’amazzone più veloce della seconda gara di giornata a fasi consecutive. Un tracciato di altezza 1.25m a cui è stato aggiunta una combinazione al numero 10 rispetto alla gara precedente. Beatrice ed Erotika non hanno lasciato scampo a nessuno e con due girate strette si sono imposte sul francese Romain Potin ed il suo Brooklynn (31″89) e sugli altri 25 concorrenti. Al terzo posto brilla il Primo Graduato Capo dell’esercito italiano Filippo Martini di Cigala in sella ad Adamantea dell’esercito Italia (32″25) mentre il quarto posto è andato all’australiana Georgina Harvey Lazarus su Night’s Watch (32″77).

La terza gara, a tempo, dello CSI2* oltre a essere la più impegnativa in altezza (1.40m) si è caratterizzata per l’elevato numero di partenti al via: 54 binomi provenienti da 12 nazioni. Combattutissimo il podio, con amazzoni e cavalieri che hanno dato il massimo cercando di fermare il tempo il prima possibile. Le prime tre posizioni sono tutte italiane: Giovanni Lucchetti in sella a Taissa Sarda (63″48) riesce a superare l’ottima prestazione di Natale Chiaudani con Cintender (64″52) fino a quel momento ritenuta imbattibile. Terzo posto per Filippo Martini Di Cigala su Unite’ Dell’esercito Italiano (65″15). Alle sue spalle la migliore delle amazzoni, l’americana Maria Costa con Valentino V Z seguita dalla nostra Camilla Bosio su Hervesther (66″75).