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Milan-Inter 0-2, nerazzurri con un piede in finale

Milan-Inter 0-2, nerazzurri con un piede in finaleRoma, 11 mag. (askanews) – Un’Inter indemoniata nel primo tempo fa suo il derby d’andata delle semifinali di Champions League. Finisce 2-0 per i nerazzurri, che giocavano in trasferta. Martedì 16 maggio retour match in “casa” dell’Inter con i nerazzurri che hanno un piede in finale anche se l’atmosfera del derby toglie ogni certezza.

L’Inter domina il primo tempo dell’euroderby d’andata e all’intervallo è meritatamente in vantaggio. Nel Milan pesa l’assenza di Leao. Nerazzurri aggressivi e determinati fin dal primo minuto. Dopo 8′ trovano il vantaggio con Dzeko, che con una bella girata al volo manda in rete su corner di Calhanoglu. Passano 3′ e Dimarco da sinistra trova una traccia su cui si inserisce Mkhitaryan trovando un corridoio che lo porta dritto davanti a Maignan: 2-0. Altri 5′ e l’Inter sfiora il 3-0: botta impressionante da fuori di Calhanoglu, palo pieno, tiro di Mkhataryan, parata di Maignan, tiro di Barella, alto. Alla mezz’ora il Milan, troppo molle e distratto, perde palla nella sua area: Lautaro si infila e viene toccato. Per l’arbitro è rigore, il Var lo invita a rivedere l’episodio e Gil Manzano torna sulla sua decisione. Milan praticamente mai pericoloso e senza Bennacer dal 17′ (problema al ginocchio, dentro Messias). Nella ripresa non cambia il leit motiv: al 58′ Bastoni penetra indisturbato e poi serve Dzeko in verticale mettendolo davanti alla porta. Il bosniaco calcia a botta sicura e Maignan aprendo un piede mette in angolo. Il Milan si è salvato con una parata super del suo portiere. All’83’ Barella in contropiede difende il pallone e poi lo cede a Gagliardini che si era inserito bene in area. Poi però cerca un dribbling di troppo anziché il tiro, e perde il pallone. Soddisfatto il tecnico nerazzurro, Simone Inzaghi: “Abbiamo fatto un primo tempo straordinario, il risultato ci sta stretto per quanto creato. I ragazzi sono stati bravissimi a gestire una gara molto sentita, nel secondo tempo abbiamo gestito benissimo, a parte il tiro di Tonali, i cambi ci hanno dato una grandissima mano”.

Guarda invece al ritorno il tecnico milanista Stefano Pioli: “Dovremo avere un approccio energico, intenso e più qualitativo di oggi. Dobbiamo alzare il livello e mettere in campo una prestazione diversa da quella del primo tempo e più simile a quella del secondo”. Magari con un Leao in più: ce la farà per il ritorno? “Vediamo. Oggi non era in condizione, vediamo tra sei giorni e la speranza è che giochi”.

Il 12 giugno a Roma i WEmbrace Games, evento a supporto art4sport

Il 12 giugno a Roma i WEmbrace Games, evento a supporto art4sportRoma, 8 mag. (askanews) – È tutto pronto per l’edizione 2023 dei WEmbrace Games, una serata a scopo benefico di giochi scenografici e spettacolari all’insegna dell’integrazione. L’evento – si legge in una nota – si terrà lunedì 12 giugno dalle ore 20 presso lo Stadio dei Marmi di Roma. La manifestazione, che ha riscosso un grande successo negli anni precedenti, avrà come claim “Cambiamo le regole del Gioco!”. La serata è aperta a tutti ed è possibile prenotare il proprio posto gratuitamente al link: ‘https://wembrace-games-2023.eventbrite.it’. Allo Stadio dei Marmi saranno attivate postazioni per libere donazioni alla art4sport Onlus.

All’evento parteciperanno otto squadre, provenienti da tutta Italia e dall’estero, formate da adulti e bambini, con e senza disabilità, che si affronteranno attraverso tre sfide. Campioni dello sport e ‘celebrities’ del mondo dello spettacolo si metteranno in gioco per supportare il progetto di art4sport. Ogni squadra sarà capitanata da uno o più personaggi “vip” che saranno svelati nelle prossime settimane, in avvicinamento all’evento. La manifestazione – prosegue la nota – avrà come scopo una raccolta fondi in favore di art4sport Onlus, l’associazione di Bebe Vio Grandis che supporta e promuove lo sport come terapia per il recupero fisico e psicologico dei bambini e dei ragazzi portatori di protesi di arto. Obiettivo dell’associazione è quello di studiare, realizzare e finanziare le costose protesi e le attrezzature necessarie per la pratica dello sport paralimpico.

Sarà l’undicesima edizione dei WEmbrace Games. L’evento è nato nel 2011 con il nome “Giochi Senza Barriere” sulla scia dei mitici Giochi Senza Frontiere ma cambiando appunto le regole del gioco, come ricorda il claim. È un evento di giochi spettacolari e scenografici che promuove l’inclusione, dal punto di vista geografico come i vecchi Giochi Senza Frontiere ma soprattutto dal punto di vista sociale, tra persone con e senza disabilità, per abbattere gli ostacoli fisici e psicologici. Dopo anni di successi, nel 2022 ‘Giochi Senza Barriere’ è diventato ‘WEmbrace Games’. La nuova denominazione si integra con il lancio del movimento ‘WEmbrace’, ovvero ‘Noi abbracciamo’, che attraverso gli eventi e i progetti di art4sport vuole promuovere l’inclusione, abbracciando ed esaltando le diversità di tutti. La triade degli appuntamenti annuali del movimento, conclude la nota, è composta da: WEmbrace Games (a Roma), WEmbrace Awards (a Milano) e WEmbrace Sport (a Milano).

Internazionali Bnl d’Italia al via, Pliskova: tra miei tornei preferiti

Internazionali Bnl d’Italia al via, Pliskova: tra miei tornei preferitiRoma, 8 mag. (askanews) – Con la cerimonia del sorteggio del tabellone femminile prendono avvio gli Internazionali BNL d’Italia 2023. Difende il titolo la regina Iga Swiatek, in gara le prime 25 giocatrici del ranking mondiale.

Il sorteggio si è svolto all’ombra del Colosseo, alla presenza dell’azzurra Lucia Bronzetti e della ceca Karolina Pliskova (vincitrice a Roma nel 2019), ex numero uno al mondo e oggi numero 15 del ranking. “Sono molto felice di essere qui. Ho saltato la scorsa settimana a Madrid, quindi spero di poter vincere un paio di partite qui. E ovviamente è uno dei miei tornei preferiti che abbia mai giocato perché ho giocato tre volte di fila. Ho vinto un trofeo, quindi spero che possa funzionare anche quest’anno”.

“Ovviamente il tennis è sempre la cosa più importante. Se la città è bella e perdi ogni volta al primo turno non funziona mai. Ovviamente i risultati sono una parte importante di tutto. Ma mi piace la città, è vicino a casa mia, quindi cerco sempre di portare qui la famiglia e di fare altre cose oltre al tennis”. Il vicedirettore del torneo, Paolo Lorenzi: “Sarà per la prima volta il tabellone grande, saremo a livello di Indian Wells e Miami, durerà 12 giorni. Sarà un torneo completamente nuovo, ci aspettiamo tantissime belle partite e tantissimo pubblico”.

Alessandro Onorato, Assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda: “Non solo gli Internazionali raddoppiono, una ricaduta maggiore economica nella nostra città, una immagine sempre più moderna di Roma nel mondo ma soprattutto siamo molto contenti perché gli Internazionali risbarcano davvero nella città di Roma”. Al sorteggio del tabellone femminile hanno preso parte anche il n. 4 del mondo Casper Ruud e il 22enne ligure Matteo Arnaldi.

Il video su askanews.it

Giro d’Italia, prima tappa e maglia rosa al belga Evenepoel

Giro d’Italia, prima tappa e maglia rosa al belga EvenepoelRoma, 6 mag. (askanews) – E’ del belga campione del mondo Remco Evenepoel la prima maglia rosa del Giro d’Italia. Il ventitreenne Campione del mondo in carica ha infatti la cronometro inaugurale della Ciclovia dei Trabocchi, completando i 19,6 chilometri da Fossacesia a Ortona in 21 minuti e 18 secondi. Il leader della Soudal Quick-Step) ha preceduto di 22″ Filippo Ganna (Ineos-Grenadiers), il portoghese Joao Almeida (UAE Team Emirates) +2, poi Hart a 40″, Kung e Roglic a 43″, Vine a 46″ “E’ un modo perfetto per tornare al Giro – le prime parole di Evenepoel – Sono felice per il mio primo grande risultato in Italia. Mi sono preparato per questa crono come se fosse un mondiale perché volevo anche prendere la maglia rosa. Ero concentrato per andare più veloce possibile. Ci ho lavorato tanto. Per essere tra i migliori bisogna essere al livello massimo”. Giaà 29″ su Ganna, 40″ su Hart, 43″ su Roglic. “Pensavo ad andare il più veloce possibile e guadagnare una quindicina di secondi che già sarebbero stati tanti. Quaranta è moltissimo e mi permette di affrontare la tappa con più tranquillità. Al giro dietro ogni angolo c’è un pericolo. Ora voglio godermi questa vittoria”.

Domani seconda tappa, da Teramo a San Salvo di 202 km. Prima chance per i velocisti con il traguardo posto a San Salvo, che esordisce come sede d’arrivo al Giro dopo esser stata per due volte città di partenza. Si alternano tratti costieri a brevi incursioni dell’entroterra abruzzese. Due i GPM di giornata, entrambi di 4 categoria: Silvi Paese e Ripa Teatina, paese natale della famiglia del pugile Rocky Marciano. Una statua in città ricorda “il Bombardiere di Brockton”.

Osimhen: “A Roma abbiamo capito di poter vincere”

Osimhen: “A Roma abbiamo capito di poter vincere”Roma, 4 mag. (askanews) – “È un’emozione fantastica per me, abbiamo aspettato tanti anni per portare lo Scudetto al Napoli e ci siamo riusciti, è un giorno che non scorderemo mai per tutta la vita. Ora andiamo a festeggiare col pubblico nel nostro stadio”. Così Victor Osimhen, attaccante del Napoli, parla a DAZN dopo il pareggio in casa dell’Udinese valsa il terzo Scudetto per gli azzurri:

Soddisfazione più grande della sua vita: “Non avrei saputo quantificare questa sensazione, è veramente meravigliosa. A inizio stagione eravamo sfavoriti, non molti credevano in noi ma grazie all’unione, a un grande allenatore, al presidente e chiunque è nel club siamo stati in grado di credere nello Scudetto e di vincerlo. Ora ci godiamo il momento”. Quando avete capito di poter vincere questo Scudetto: “Quando abbiamo vinto in casa della Roma. Sono una squadra forte e abbiamo lottato fino in fondo, lì abbiamo realizzato di avere i numeri per vincere questo Scudetto, grazie anche alla mentalità del gruppo”.

Sotto quale aspetto si sente migliorato in Serie A: “Sarò per sempre grato a questa lega, a questa competizione. Come dico sempre, sto imparando il ruolo di attaccante e con Napoli sono state subito buone emozioni. Mi sento migliorato molto, grazie soprattutto a Spalletti e al suo staff, mi hanno dato fiducia per poter crescere e segnare tanti gol”. Ha rotto la maschera dopo il gol: “Sì (ride, ndr)… Ma ne ho molte, l’ho cambiata”.

La serie A si congratula con il Napoli, Juve sarcastica

La serie A si congratula con il Napoli, Juve sarcasticaRoma, 4 mag. (askanews) – L’Inter è stata fra le prime società di Serie A a complimentarsi col Napoli per la vittoria dello Scudetto. Questo il tweet dei nerazzurri: “Il Presidente Steven Zhang e tutto il Club si congratulano con il Napoli e con Luciano Spalletti per la conquista dello Scudetto”. “Congratulazioni Napoli, Campioni d’Italia 2022/23”. Anche la Fiorentina si è voluta complimentare col Napoli per la vittoria dello Scudetto ottenuta questa sera a Udine. Questo il tweet del club gigliato.

“Complimenti al Napoli per la meritata vittoria dello Scudetto”. Il Torino si è complimentato così col Napoli per la vittoria dello Scudetto ottenuta aritmeticamente a Udine pochi minuti fa. Di seguito il tweet dei granata. L’Empoli ha celebrato così il titolo di campione d’Italia ottenuto dal Napoli del suo ex allenatore Luciano Spalletti. Di seguito il tweet del club toscano. “Voluto, meritato, conquistato, complimenti Luciano!”. “Congratulazioni al Napoli per la vittoria dello Scudetto: un grande traguardo e un titolo meritato”. Il Milan, che ha eliminato il Napoli dalla Champions League, si è complimentato così con gli azzurri per la vittoria del titolo di campione d’Italia. Anche la Juventus si congratula con il Napoli per la vittoria del suo terzo Scudetto, ma lo fa con una punta di sarcasmo: “Visti i tanti complimenti ricevuti in questi anni non potevamo esimerci. Congratulazioni al Napoli per la conquista del suo terzo scudetto!”, è il tweet del club bianconero, che neanche durante la lunga “tirannia” dei 9 Scudetti consecutivi ha ricevuto i complimenti dei suoi avversari.

De Laurentiis: “È un punto di partenza. Si riparte con Spalletti”

De Laurentiis: “È un punto di partenza. Si riparte con Spalletti”Roma, 4 mag. (askanews) – “Noi vogliamo vincere, e abbiamo vinto. E abbiamo vinto tutti insieme, e domenica contro la Fiorentina tutti qua per la grande festa. Grazie ancora a tutti quanti”: con queste parole, il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha infiammato il “Maradona”, tutto esaurito anche se la formazione azzurra era impegnata a Udine. Lo stadio era allestito con maxischermi per permettere a tutti i tifosi che non avevano potuto prendere parte alla trasferta di riunirsi e festeggiare insieme

E sempre il numero uno dei partenopei, ha così parlato a Sky Sport: “Quando sono arrivato avevo detto che ci sarebbero voluti sette anni per arrivare in Europa, poi altri 10 per vincere lo scudetto, ma abbiamo anticipato i tempi… ora ci manca di rivincerlo e rivincerlo ancora. E poi ci manca la Champions. Quando sono arrivato la squadra era scarica, ma ha preso sempre più convinzione, e ora questo progetto non si ferma mai. Questo è un punto di partenza. Se si riparte con Spalletti? Si. E ora un ringraziamento va anche ai vari Cavani, Higuain, Lavezzi e tutti coloro che in questi anni ci hanno permesso di vincere questo scudetto”.

Napoli campione, da Meret a Osimhen la stagione dei protagonisti

Napoli campione, da Meret a Osimhen la stagione dei protagonistiRoma, 4 mag. (askanews) – Meret – Portiere di assoluto livello dopo aver fatto il secondo a Ospina. Efficace quanto essenziale nella interpretazione del ruolo. Pochi miracoli, ma ancora meno sbavature. Di Lorenzo – Spalletti gli ha chiesto di aiutare nella costruzione non solo, andando al cross, ma diventando un interno di centrocampo: un mediano a tratti regista. Rrhamani – Gregario diventato protagonista della stagione. Esempio di applicazione, anche nelle citazioni di Spalletti. Kim – Chiamato a rimpiazzare Koulibaly è riuscito nell’impresa impossibile: farlo dimenticare, più che non farlo rimpiangere. Presente nel gioco aereo, disinvolto nel far ripartire l’azione e velocissimo nelle chiusure. Juan Jesus – Ha mantenuto inalterato il reparto nei casi frequenti in cui ha dovuto sostituire Kim o Rahmani. Velocità e applicazione. Mario Rui – Nel Napoli di Sarri, il peso dell’eredità di Ghoulam gli aveva tolto spessore. Ha gestito ogni pallone. Sei assist e due legni Olivera – Il cambio strategico di Rui, a seconda delle necessità. Regala centimetri o sgroppate. Soprattutto a livello internazionale. Per la difesa è stato un titolare aggiunt Anguissa – Partecipa con disinvoltura alla manovra ad alto ritmo della squadra, ma è anche l’unico centrocampista di peso. Gioca da interno destro, ma quando c’è da chiudere, ripiega a fianco di Lobotka.

Lobotka – Spalletti gli consegna la macchina. Diventa il sarto delle trame di gioco, impone il ritmo e l’intensità Zielinski – Torna a splendere come nelle stagioni migliori. Scambia di prima, accelera, cerca l’uno due o la penetrazione in area. Tecnica talmente superiore, che il bottino dei gol risulta inferiore alle potenzialità Ndombelé – Tanta duttilità ma chiuso da Anguissa Elmas – Da mezzala offensiva per dare il cambio a Piotr ma il macedone non è un tappabuchi. Semmai è un titolare aggiunto. Lozano – Mai centravanti, manco con Osimhen, Simeone e Raspadori fuori causa: si èspecializzato nel lavoro sulla destra Politano – Vive sulla destra e lascia il corridoio per Di Lorenzo. Ottimo cross anche col piede sbagliato. Osimhen – Gol e lavoro per la squadra. Le corse per dettare il passaggio, le sportellate con i difensori, lo stacco per andare a saltare anche dopo la frattura multipla al viso. Kvaratskhelia – Una grande scommessa vinta. La differenza l’ha fatta soprattutto lui. Avversari puntati, saltati, ubriacati. Raspadori – Suo il gol di Torino alla Juventus per la vittoria che ha messo lo scudetto su un piatto d’argento. Fotografia di una stagione a luci ed ombre ma dove non è mai mancato. Simeone – Sostituto di Osimhen, e non sempre come prima scelta. Ha ottimizzato le sue poco numerose presenze in campo, riempiendole di gol. 

Napoli campione, De Laurentiis il presidente della rinascita

Napoli campione, De Laurentiis il presidente della rinascitaRoma, 4 mag. (askanews) – Addio lo scudetto del riscatto sociale, di una Napoli oleografica che usciva dal terremoto del 1980 e si aggrappava al campione dei campioni, Diego Armando Maradona, per celebrare il suo trionfo più bello. Trentatré anni dopo quello del Napoli, quello di oggi è lo scudetto della programmazione, dei conti in ordine, di una società sana che guarda al bilancio prima che alla finanza alle scommesse sui giocatori emergenti prima che a quelle sui giocatori affermati a caccia di stipendi importanti. E’ il Napoli di Aurelio De Laurentiis che Il 6 settembre 2004 diventa presidente del “Napoli Soccer”, subentrato al Napoli dopo il fallimento di quest’ultima e la conseguente retrocessione in Serie C1. In realtà ci aveva provato anche qualche anno prima ma la sua offerta fu rifiutata. Si registrò persino l’intervento del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi che raccomandò: “Si faccia tutto per aiutare il Napoli, nel rispetto delle regole”. Il colpo di scena definitivo arrivò ad opera del produttore cinematografico che il 31 agosto arrivò a Napoli da Capri in motoscafo e offrì 31 milioni di euro per il nuovo Napoli in C1. La curatela fallimentare scelse il suo progetto perché ritenuto il più solido rispetto agli altri presentati. Bilanci in ordine e tenere lontano la squadra da Napoli con tutto quello che significa una città tanto passionale quanto piena di rischi per chi arriva da fuori e non riesce a comprenderne appieno potenzialità e pericoli. Questo il suo mantra. Non ha mai ceduto alle “richieste” della tifoseria organizzata recidendo tutti i legami precedenti al punto che nel 2006 durante un Napoli-Frosinone la partita fu interrotta più volte per un lancio di petardi. Alla fine le indagini giudiziarie stabilirono che si trattò di una vera e propria estorsione ai danni del presidente del Napoli. Rapporto mai facile quello con la città di Napoli. Da un lato chi lo acclama come imprenditore, dall’altro chi lo contesta perché recide i rapporti con la storia della squadra e della città e addirittura lo contesta in questa voglia di guardare più alla Champions che al tricolore (“non vuole vincere”). Nel primo anno di Serie A, il Napoli di De Laurentiis con Marino Direttore generale sin dai tempi di una squadra che si allenava senza palloni a Paestum, raggiunge l’ottavo posto in classifica. Questo piazzamento consente alla squadra partenopea di partecipare alla Coppa Intertoto, competizione europea che vede il successo degli azzurri contro i greci del Pani?nios e gli albanesi del Vllaznia ottenendo così l’accesso alla Coppa UEFA dopo quattordici anni dall’ultima apparizione nelle coppe europee. Nel 2011 riporta il Napoli in Champions League a distanza di 21 anni dai tempi di Diego Armando Maradona. “Io sono uno che ama le relazioni durature”. Ed in 19 anni di presidenza pochissimi allenatori, nove: Ventura il primo allenatore, Reja la rinascita, Donadoni, Mazzarri che torna a vincere un trofeo dopo 22 anni, Benitez l’allenatore dei trofei e dei fuoriclasse che ha dato un respiro internazionale alla squadra, Ancelotti, Gattuso, Sarri e lo scudetto sfiorato, Spalletti. Con ognuno un progetto ed un salto di qualità. Proprio con il toscano arrivano la consacrazione di Osimhen e le scommesse di Kim e Kvaratskhelia. Si chiude il cerchio. Il Napoli è una orchestra senza prime donne, senza campioni. L’ideale per il Maestro Spalletti e la produzione De Laurentiis. Il presidente che ha saputo vincere lo scudetto della programmazione dopo 33 anni da quello di Maradona.

Napoli campione, lo scudetto di Spalletti

Napoli campione, lo scudetto di SpallettiRoma, 4 mag. (askanews) – Da “perdente di successo” ad allenatore dei record. La parabola sportiva di Luciano Spalletti si può sintetizzare così. Ormai prossimo al traguardo, del suo primo scudetto in Italia, l’allenatore del Napoli da anni è tra le figure più importanti ed anche più controverse del nostro calcio. Finora non è mai riuscito a centrare l’obiettivo più ambizioso: laurearsi campione d’Italia. Tutto ciò sebbene sia generalmente considerato, da calciatori ed addetti ai lavori, tra gli allenatori più bravi. E d’altronde sono in tanti gli sportivi che lo ricordano sfiorare la grande impresa da allenatore e leader (fuori campo) della Roma. Ben tre i secondi posti consecutivi, nella sua carriera alla guida dei giallorossi: una prima volta nella stagione 2005/2006, alla luce della “riscrittura” della classica causa Calciopoli. Poi in altre due circostanze in virtù dei punti e delle posizioni ottenute sul campo (stagioni 2006/2007 e 2007/2008), sempre dietro l’Inter. Dopo l’espatrio sportivo ed i successi in terra russa, dove ha allenato per quattro anni lo Zenit San Pietroburgo ed ha vinto due campionati, Spalletti è tornato a casa ma si è trovato a dover gestire due situazioni di fuoco: prima nello spogliatoio della Roma, al centro del braccio di ferro tra la società ed il capitano Totti, poi in quello dell’Inter con tanto di tensione nella gestione del bomber argentino Mauro Icardi. A giugno 2021 ecco Spalletti approdare a Napoli , accolto nell’indifferenza generale da una piazza inviperita per aver perso da poco l’accesso alla Champions League. Il tutto a causa di un impensabile pareggio con il Verona all’ultima giornata. Dopo il primo anno di rodaggio, Spalletti diventa artefice del successo azzurro, sebbene nell’estate 2022 fosse avvenuta una rivoluzione nell’undici titolare dopo le cessioni di Mertens, Koulibaly e Insigne. Il mister di Certaldo è riuscito in poco tempo ad amalgamare una rosa ampia e molto tecnica, valorizzando tutti a partire dai nuovi arrivati come Kim, Kvaratskhelia, Raspadori, Simeone fino ai calciatori come Osimhen probabile capocannoniere a fine stagione. Insomma è al comando di una squadra con numeri da record, il Napoli in serie A è il club con l’attacco più prolifico e la difesa meno battuta, ha raggiunto un record di vittorie e la imminente vittoria dello Scudetto con diverse giornate di anticipo (evento mai accaduto nella storia della Serie A).