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Napoli campione: dalla C alla Champions al Campionato

Napoli campione: dalla C alla Champions al CampionatoRoma, 4 mag. (askanews) – Dalla C alla Champions, dalla Champions al Campionato. Il 2 agosto del 2004 la settima sezione del Tribunale fallimentare di Napoli decretò il fallimento della società per eccesso di debiti. Il Napoli non esisteva più. Addio allo stemma azzurro con la N, ai trofei vinti e alla possibilità di giocare ad alti livelli contro i club più prestigiosi del mondo. Alla fine la spuntò l’imprenditore cinematografico Aurelio De Laurentiis che divenne presidente della Napoli Soccer. Grazie al lodo Petrucci, la squadra azzurra ricominciò dalla Serie C. Il primo acquisto fu il centrocampista Montervino che si allenava senza palloni e divisa ufficiale, il tecnico, Giampiero Ventura (poi esonerato, al suo posto fu scelto Edy Reja). E’ dai campi polverosi di Paestum che comincia l’avventura di De Laurentiis presidente del Napoli. Il campionato di Serie B 2006/2007 fu uno dei più seguiti. La Juve, dopo Calciopoli ricominciava dalla B, il Napoli cercava la promozione immediata. Il 10 giugno 2007 grazie al pareggio con il Genoa, entrambe le squadre festeggiarono sul campo la conquista della Serie A. Nel primo anno di Serie A il Napoli di Reja, con Hamsik e Lavezzi, arrivò ottavo, giocando l’Intertoto per partecipare alla Uefa. L’anno successivo dodicesimo, poi il Napoli cambiò allenatore (da Donadoni a Mazzarri) e arrivò sesto, partecipando alla Uefa. Nella stagione 2010/2011 arrivò terzo e tornò in Champions League. L’anno successivo quinto in campionato ma riuscì a conquistare il suo primo trofeo post fallimento. Il 20 Maggio 2012, allo stadio Olimpico, il Napoli sconfisse la Juve 2 a 0, grazie alle reti di Cavani e Hamsik, e vinse la Coppa Italia. Nel campionato 2012/2013 il Napoli arrivò secondo, vicino alla Juve campione d’Italia (87 punti contro 78 degli azzurri). Via Mazzarri e Cavani, arrivano Benitez e Higuain. Il Napoli disputa una Champions eccellente, nel ‘Girone della morte’ con Borussia, Arsenal e Marsiglia gli azzurri vengono eliminati nonostante i 12 punti conquistati. In campionato il Napoli arriva terzo ma riesce a vincere la sua seconda Coppa Italia contro la Fiorentina (3 a 1 con doppietta di Insigne e gol di Mertens). La successiva gestione di Rafael Benítez vide gli azzurri vincere la quinta Coppa Italia, e proseguire i successi nella stagione successiva, con la vittoria della seconda Supercoppa italiana. NEL 2015-2016 Maurizio Sarri rese il Napoli campione d’inverno (non succedeva dalla stagione 1989-1990), pur non riuscendo a vincere lo scudetto, battuto solo dalla Juventus. Terzi nel 2016-2017, secondi con 91 punti l’anno successivo. Nel 2020, con Gennaro Gattuso in panchina, gli azzurri conquistarono la sesta Coppa Italia della loro storia, superando la Juventus ai calci di rigore. La stagione successiva, complice una serie di giocatori indisponibili per infortuni e positività al COVID-19 tra dicembre e febbraio, si rivela essere molto complessa per la squadra di Gattuso, che termina quinta, con la Champions a solo un punto di distanza. Nella stagione 2021-22, Luciano Spalletti viene ingaggiato come allenatore del Napoli: la stagione in Serie A inizia in maniera ottimale, con otto vittorie in altrettante giornate, tra cui un 2-1 in rimonta contro la Juventus e due 4-0 consecutivi contro l’Udinese e la Sampdoria; viene così eguagliata la migliore partenza della loro storia di quattro anni prima, sotto la gestione Sarri. Il club partenopeo fatica però a mantenere il passo con Inter e Milan, e alla fine giunge al terzo posto, sufficiente comunque per la Champions League, dietro ai due club di Milano. In Coppa Italia il Napoli crolla invece clamorosamente contro la Fiorentina agli ottavi di finale. In Europa League finisce secondo nel suo girone dietro allo Spartak Mosca, ed è costretto a disputare gli spareggi della fase a eliminazione diretta, dove soccombe contro il Barcellona. Nella seconda stagione di Spalletti il Napoli straccia tutti chiudendo con quasi venti lunghezze di vantaggio sulla seconda. In Champions raggiunge i quarti di finale, vetta mai toccata nella storia, e venendo eliminato dal Milan. Oggi il terzo scudetto e la grande festa azzurra

Napoli campione, la cavalcata degli azzurri

Napoli campione, la cavalcata degli azzurriRoma, 4 mag. (askanews) – Una straordinaria e trionfale cavalcata verso il terzo scudetto: si può definire così l’annata calcistica del Napoli allenato da Luciano Spalletti. Un titolo mai messo concretamente in discussione, in un campionato dominato in lungo e in largo. Solo in un preciso momento della stagione gli azzurri hanno rallentato (se così si può dire). Mercoledì 4 gennaio 2023: vittoria del Milan a Salerno e sconfitta dei partenopei con l’Inter. Era la prima giornata dopo la lunga pausa dovuta ai mondiali disputati in Qatar. In quella fase l’undici di Spalletti ha avuto il minor vantaggio in classifica sulla seconda (5 punti). Ma le avversarie hanno subito ripreso a perdere colpi e gli azzurri già venerdì 13 gennaio 2023 hanno messo definitivamente in chiaro le cose. 5-1 in casa contro la Juventus e un chiaro messaggio a tutto il campionato. Attacco più prolifico, difesa meno battuta: già questi due dati offrono la cifra del dominio partenopeo. Dominio che viene corroborato da altri record come: il capocannoniere (Osimhen primo per numero di reti segnate) e il miglior uomo assist (Kvaratskhelia unico in Serie A già in doppia cifra). Difficilmente, per non dire quasi mai, si è visto un tale distacco e una tale superiorità in un campionato come quello italiano che, da sempre, è tra i più competitivi e difficili. La squadra ha trovato il suo assetto tattico di base col 4-3-3 e Spalletti ha spesso fatto affidamento a 11 giocatori-titolari, ma punti molto importanti per la classifica sono arrivati da una rosa ampia e completa. Simeone, Raspadori, Elmas, per citare tre panchinari di lusso, spesso subentrano a partita in corso ed in diversi match hanno messo a segno goal e giocate fondamentali per vincere partite difficilissime (solo per citarne alcune: a Milano con i rossoneri 1-2, in casa con la Roma 2-1, a Torino con la Juve 0-1). Se come tutto lascia supporre, lo scudetto arriverà addirittura con sei giornate di anticipo sarà l’ulteriore e definitivo record a suggellare una stagione calcistica che in futuro sarà difficile da ripetere. La forza e il gioco spumeggiante del Napoli, in una certa fase della stagione, ha fatto sognare i supporter azzurri anche per la Champions League, ma tutto si è infranto nello sfortunato doppio match con il Milan che a breve sarà di scena in Europa per un altro derby italiano (e cittadino) con l’Inter.

 

Udinese-Napoli 1-1, E’ di Osimhen il gol scudetto

Udinese-Napoli 1-1, E’ di Osimhen il gol scudettoRoma, 4 mag. (askanews) – E’ di Victor Osimhen il gol scudetto del Napoli. Quello che porta all’ombra del Vesuvio il terzo tricolore dopo 33 anni. Fa esplodere sei milioni di tifosi del mondo, unisce i napoletani dell’Australia e dell’Inghilterra. Un tifo dove non tramonta mail il sole. Primo tempo di sofferenza per gli azzurri che chiudono sotto 1-0. Poi nella ripresa l’accelerata vincente ed il colpo di biliardo del nigeriano. E’ il 46° gol in Serie A per lui, eguagliando il primato di Weah per un calciatore africano. Udine napoletana si infiamma con i dodicimila allo stadio ed almeno altri cinquemila all’esterno della Dacia Arena. Gioia incontenibile e festa tutta la notte.

Eppure le cose non erano cominciate benissimo. Napoli sotto alla fine del primo tempo. La grande gioia degli undicimila napoletani presenti alla Dacia Arena è gelata dopo un quarto d’ora. In avvio sfuriata del Napoli con Osimhen grande protagonista. Ma è l’Udinese a passare in vantaggio dopo 13′. Un gol che non arriva dal nulla: dopo la sfuriata iniziale del Napoli, l’Udinese era cresciuta e aveva cercato di mettere il pallone al centro con diversi cross imprecisi di Ehizibue e Udogie. Un accerchiamento che alla fine ha portato al pallone imbucato in mezzo all’area per Lovric, poi precisissimo nella conclusione alle spalle di Meret. Al 21′ Kvaratskhelia punta Becao all’ingresso in area, all’altezza del vertice sinistro, lo salta e poi cade a terra. Abisso lascia proseguire. Il Var dà ragione all’arbitro. Il Napoli non riesce ad accelerare e l’Udinese è ancora pericolosa. Al 31′ ancora Lovric. Udogie semina il panico al limite dell’area e alla fine viene messo giù, Abisso fa segno di proseguire e il primo ad arrivare sul pallone è Lovric, che scarica il destro. Meret si distende e para. La risposta del Napoli è in un colpo di testa di Osimhen. Il Napoli riparte fortissimo e dopo 7′ arriva il pareggio di Osimhen. Anguissa mette in mezzo, Kvara tira, respinge Silvestri, arriva Osimhen che fa centro. Esultanza incontenibile dei giocatori del Napoli, tanto che nei festeggiamenti si rompe anche la mascherina di Osimhen e l’attaccante è costretto a chiederne una di ricambio alla panchina. Scattano le sostituzioni: Al 63′ Zielinski per Ndombele. Napoli vicino al raddoppio. Al 67′ Kvara lavora a sinistra un gran pallone, liberandosi per il cross morbido con una serie di finte. Palla scodellata, Elmas ci si avventa in gioco pericoloso, l’azione prosegue e Osimhen scarica in porta il pallone che era finito sul suo piede, ma quando l’arbitro aveva già interrotto il gioco. Al 71′ gran tiro di prima di Zielinski su passaggio di Elmas e gran risposta in tuffo di Silvestri. Cantano i tifosi del Napoli alla Dacia Arena, mentre Spalletti con i suoi continua a predicare calma. Gli ultimi quindici minuti sono di palleggio e attesa del 90′. Poi è solo festa. Le bandiere al vento sono azzurre.

Udinese-Napoli, gelo al Maradona al primo tempo

Udinese-Napoli, gelo al Maradona al primo tempoRoma, 4 mag. (askanews) – Un minuto di gelido silenzio e poi nuovi cori per spingere la squadra. Hanno reagito così i 50.000 del Maradona al gol dell’Udinese per il vantaggio sul Napoli. Lo stadio è rimasto gelato sapendo di dover ora rimontare, sentendo ancora più faticosa l’attesa del punto-scudetto. L’entusiasmo allo stadio resta forte, anche se meno di quando i calciatori sono in campo, ma i maxischermi danno l’emozione della partita in trasferta che di solito si vive a casa con gli amici o i parenti, mentre stavolta si è tutti insieme allo stadio.

Izzo: “Accusato di combine in Modena-Avellino, nemmeno giocai”

Izzo: “Accusato di combine in Modena-Avellino, nemmeno giocai”Roma, 4 mag. (askanews) – Dopo la sentenza di primo grado che lo ha condannato a 5 anni di reclusione per calcioscommesse e associazione camorristica, Armando Izzo, difensore del Monza, è tornato a dichiararsi innocente sul proprio account Instagram: “Sono molto deluso dalla sentenza di primo grado. Sono stato assolto per non aver commesso il fatto nella partita Avellino – Reggina del 25 maggio 2014 ma vengo accusato di aver combinato la partita Modena – Avellino del 17 maggio 2014, una partita che non ho neanche giocato. Leggerò le motivazioni con i miei avvocati e presenteremo appello. Credo nella giustizia e sono sicuro che verrà dimostrata la mia assoluta estraneità all’ambiente criminale. Ringrazio AC Monza e la mia famiglia, che mi sono sempre vicini. Non smetto di combattere!”.

Monza, Izzo condannato a 5 anni per associazione camorristica

Monza, Izzo condannato a 5 anni per associazione camorristicaRoma, 4 mag. (askanews) – Il calciatore del Monza Armando Izzo è stato condannato a 5 anni di reclusione dalla sesta sezione penale del Tribunale di Napoli per concorso esterno in associazione camorristica e frode sportiva.

Il coinvolgimento di Izzo nel processo nato dalle indagini della Direzione distrettuale antimafia sul clan camorristico Vanella Grassi riguardava presunti casi di partite combinate, risalenti al campionato di Serie B 2013-2014, quando Izzo militava nell’Avellino. Izzo è stato condannato per il capo d’imputazione relativo alla partita Modena-Avellino e assolto per il capo d’imputazione relativo alla partita Avellino-Reggina. Il pm della Dda partenopea Maurizio De Marco aveva chiesto per Izzo 4 anni e 10 mesi di reclusione. Gli avvocati di Izzo, Rino Nugnes e Stefano Montone, hanno annunciato l’impugnazione in appello della sentenza.

Mourinho deferito dopo le dichiarazioni sull’arbitro Chiffi

Mourinho deferito dopo le dichiarazioni sull’arbitro ChiffiRoma, 4 mag. (askanews) – Bufera su José Mourinho. Il tecnico dell Roma aveva definito l’arbitro Daniele Chiffi, direttore di gara di Monza-Roma, match pareggiato dalla formazione giallorossa “iI peggior arbitro che ho incontrato nella mia vita. Tecnicamente orribile, empatia zero, comunicazione zero e sensibilità zero”. Mourinho rischia ora una squalifica anche se la sua presenza in panchina per lo scontro diretto Champions contro la ‘sua’ Inter non è a rischio. Il tecnico è stato deferito dalla procura federale e rischia una squalifica che non sarà nello scontro diretto Champions contro l’Inter perché i tempi tecnici non ci sarebbero (5 giorni per presentare le memorie difensive). Contro Mourinho si sono schierati anche gli allenatori italiani. “Gli allenatori italiani sono dalla parte degli arbitri, senza se e senza ma, anzi, senza Mou.., mi verrebbe da chiosare. Ma non c’è molto da scherzare, anzi” ha detto il presidente dell’Assoallenatori, Renzo Ulivieri: “Le dichiarazioni di José Mourinho sono gravi e inaccettabili. In particolare ammettere di essere andato in panchina con un microfono per registrare i colloqui tra lui e il gruppo arbitrale, giustificando una scelta da lui definita difensiva, prefigura, anche come sola ipotesi, un’azione che mina alle fondamenta l’intero sistema, in una sorta di tutti contro tutti. Onorabilità e garanzie per ogni tesserato debbono essere assicurati dagli organismi preposti”. Ulivieri conclude la propria presa di posizione, chiarendo: “Non si tratta di alimentare alcuna contrapposizione personale. Giusto un mese fa l’Aiac aveva applaudito Mourinho, per il suo gesto rivolto ai propri tifosi, in sostegno di Stankovic, che veniva insultato. E’ questa l’immagine che vorremmo venisse coltivata da un allenatore di simile carisma. Una qualità che deve accrescere il suo senso di responsabilità”.

Serie B, altri 4 punti di penalizzazione alla Reggina

Serie B, altri 4 punti di penalizzazione alla RegginaRoma, 4 mag. (askanews) – Il Tribunale Federale Nazionale, presieduto da Roberto Proietti, ha sanzionato la Reggina 1914 (Serie B) con 4 punti di penalizzazione in classifica da scontare nella corrente stagione sportiva, disponendo anche l’inibizione di 3 mesi per l’amministratore delegato e legale rappresentante pro tempore del club Paolo Castaldi. La società, già sanzionata dal TFN con 3 punti di penalizzazione il 17 aprile scorso, era stata deferita per responsabilità propria e responsabilità diretta per una serie di violazioni in materia gestionale ed economica.

La graduatoria della Serie B dopo la nuova penalizzazione della Reggina: Frosinone 71 (matematicamente promosso in serie A), Genoa (*) 67, Bari 61, Sudtirol 54, Parma 52, Cagliari 51, Pisa 46, Ascoli 46, Venezia 45, Palermo 45, Modena 44, Como 43, Ternana 43, Reggina (**) 42, Cittadella 38, Brescia 38, Cosenza 38, Perugia 36, Spal 35, Benevento 32. (*) Un punto di penalizzazione; (**) Sette punti di penalizzazione

Spalletti: “Questo scudetto lo stiamo assaporando lentamente”

Spalletti: “Questo scudetto lo stiamo assaporando lentamente”Roma, 3 mag. (askanews) – “Questo Scudetto è qualcosa che esce dagli schemi. Ce lo stamm’ trezzianno chianu chianu, come dicono a Napoli (lo stiamo assaporando lentamente). Ho saputo fin dall’inizio che avevo a che fare con giocatori purosangue, mi fa piacere che in poco tempo abbiano fatto vedere subito a tutti la loro qualità e il loro carattere. Se arriverà, sarà qualcosa che esce dagli schemi. Ne trarrebbero vantaggi non solo il Napoli e la città, ma tutti gli addetti a questo sistema. I nostri calciatori lo meritano per quello che hanno fatto, ora bisogna fare questi ultimi metri che sono i più difficili”. Parola di Luciano Spalletti alla vigilia della partita crocevia della stagione. Un punto e per il Napoli a Udine sarà scudetto. Si parte dall’analisi del pareggio con la Salernitana: “Vedere i nostri tifosi dispiaciuti ci ha mortificato. Noi ci nutriamo della loro felicità. Lo stadio ci ha fatto capire quale sia l’impresa che stiamo portando a termine, è quello che sognavo quando sono arrivato quì. Immaginavo uno stadio così. Con sciarpe, bandiere, bambini tutti azzurri. Deve essere una festa di tutti”. Capitolo futuro: “Ci sono ancora da fare sei partite e da giocarle bene. Dobbiamo completare ancora un discorso che non è completo, poi penseremo a festeggiare. Poi dovremo rimetterci in gioco: “Sono nelle condizioni di poter dare a un pubblico con un sentimento così profondo ciò che merita?”. Poi da lì si parte”.

Le considerazioni sul suo lato umano e caratteriale: “Quando si dice che ho un carattere difficile la cosa stride un po’ perché non è semplice trovare qualcuno che ha consumato gran parte della sua carriera in 4-5 squadre. L’Udinese è una di queste: mi hanno chiamato con la squadra in difficoltà, ci salvammo ma senza esprimere tutto il potenziale. L’anno successivo mi lasciarono andare da un’altra parte per poi riprendermi. Questo mi fece stringere il rapporto con Pierpaolo Marino che saluterò caramente. Sono d’accordo con lui: il Napoli che arriva a questo traguardo nasce dalla Serie C. Lui, come Gino e Giampaolo Pozzo, mi hanno dato tantissimo”. Da dove parte questo scudetto: “Il lavoro parte lo scorso anno, questo è il secondo tempo. Hanno dato il proprio contributo anche calciatori che adesso non sono più qui. Avevamo calciatori importantissimi come Insigne, Koulibaly, Ghoulam e Mertens. Giocatori che hanno dato molto con la loro personalità. Il risultato non dipende da una partita sola”. Domani c’è l’Udinese dal affrontare: “L’Udinese è una delle squadre che porta il maggior numero di uomini in area avversaria, bisogna stare attenti. Sottil era già allenatore in campo”. Sulle parole di Sarri dice: “Sarebbe facile per me rispondere a Sarri che sarebbe bello che si qualificasse il più tardi possibile per la Champions League ma non lo faccio, io non faccio il tifo contro. È chiaro che mi farebbe piacere chiuderlo subito ma siamo pronti ad andare a fare in campo tutto ciò che serve”. La battuta di De Laurentiis sullo Scudetto dell’onestà? “È un dato di fatto che lui riesce a tenere i conti in ordine e sono d’accordo con lui, per il resto non commento”. C’è la possibilità di aprire un ciclo: “Vedo le potenzialità dentro il ciclo per il futuro, poi dipenderà dal mercato, dalle cose che riusciremo ad organizzare. Davanti ai miei occhi, oltre al sole, ho una buona squadra davanti che ha prospettiva futura e può dare un seguito ai risultati ottenuti”.

Ricorda il suo sguardo nella famosa conferenza in cui De Laurentiis annunciava di voler puntare allo scudetto: “Significava ‘Bene, ora pensiamo che calciatori prendere’. Se mi cerca il Napoli, io dico di sì per vincere e basta. Dopo Sarri o Ancelotti, non venivo qui per lo stipendio. Avevo solo una via d’uscita, riuscire a vincere. L’anno scorso sono arrivato 3° e mi avete attaccato gli striscioni in cui mi dicevate di andar via. E le critiche ci sono ancora oggi, ma fanno parte del gioco. Sono venuto qui convinto di provare a fare qualcosa di importante”. Questo Napoli è la squadra più forte mai allenata: “Difficile dirlo, ci sono delle evoluzioni di calcio giocato, accostare squadre passate al calcio presente non è facile. Sono fortunato, ho allenato diverse squadre forti e calciatori fortissimi. Bisogna essere bravi a far venir fuori un collettivo che duri nel tempo e dia entusiasmo. Con una pressione così alta, creare entusiasmo nel gruppo è un fattore fondamentale. Quest’anno, sotto questo aspetto, abbiamo fatto tanto. I calciatori che verranno a giocare a Napoli saranno costretti a dare qualcosa in più per l’amore che si respira in questa città”. Kvaratskhelia? “Kvara è stupendo, magnifico e delizioso. Un top player, nonostante la sua età. Lui deve imparare ancora tanto e quando lo farà diventerà micidiale, un super calciatore. In questo pensiero, però, c’è un ragionamento di collettivo. Nel gol subito contro la Salernitana, Osimhen sta attorno alla palla da attaccante e non da difensore. Quando trovi un terzino come Di Lorenzo non puoi pensare solo al dribbling che devi fargli. Serve un discorso di atteggiamento da completare per essere una squadra forte”. Il suo passato ad Udine: “Udine è una piazza significativa per me e la mia carriera. Mi fa piacere incontrare molte delle persone che lavorano lì in questo momento storico per la nostra società”.

Ciclismo, Asheeta 3D: TOOT Engineering ridefinisce i manubri da pista

Ciclismo, Asheeta 3D: TOOT Engineering ridefinisce i manubri da pistaRoma, 2 mag. (askanews) – TOOT RACING ENGINEERING sposta la frontiera della performance nel ciclismo un gradino oltre. La partnership iniziata alla fine del 2022 con i laboratori dell’Università di Pavia 3DPROTOLAB e COMPMECH ha permesso allo staff diretto da Romolo Stanco di sviluppare nuovi percorsi progettuali sia sul telaio e i componenti sia sull’ottimizzazione della posizione dell’atleta. La profonda competenza del Prof. Gianluca Alaimo e del Prof. Ferdinando Auricchio nel settore dei materiali avanzati e della meccanica computazionale hanno consentito di ottimizzare le prestazioni di componenti essenziali alla performance dell’atleta e di dare inizio a un nuovo percorso di “trasformative innovation” dal nome in codice X2_.

ASHEETA 3D è il primo risultato di una collaborazione che vuole portare il ciclismo di performance al livello del motorsport più evoluto, con l’obiettivo di esaltare e ottimizzare le prestazioni di atleti dalle qualità incredibili. Dopo il successo mondiale di ASHAA – il manubrio utilizzato da Campioni del Mondo come Aaron Gate e Elia Viviani e da molti altri atleti di primo livello – dall’incrocio tra ricerche aerodinamiche in laboratorio e su pista, sperimentazioni su materiali inusuali e dal feedback degli atleti su prototipi e versioni costantemente ottimizzate nasce ASHEETA 3D. Con i nuovi regolamenti UCI 2023, ASHEETA 3D ottimizza la posizione aerodinamica dell’atleta in modo significativo configurando un nuovo standard e migliorando di quasi il 7% il CdA in ogni posizione. La forma della drop-bar ricalca quella di ASHAA ma riduce la larghezza (esterno/ esterno) a solo 280 millimetri nella parte inferiore, permettendo in presa alta di assumere una postura paragonabile a quella da time trial. Già disponibile.

ASHEETA 3D è realizzato in additive manufacturing presso il 3DPROTOLAB a Pavia: Stanco e Alaimo hanno lavorato su forme e materiali per incrementare la rigidezza di ASHAA (già considerato uno dei manubri più rigidi sul mercato TRACK). ASHEETA 3D è disponibile in due diversi materiali . acciaio 316L . titanio 6/4 e in 3 taglie standard . 320mm . 300mm . 280mm La versione in acciaio 316L ha parametri di rigidezza a flessione e torsione imparagonabili sul mercato: abbassamento di 1.42mm con un carico di 312N applicati in perpendicolare sulla parte terminale del manubrio. Pronto per personalizzazioni a alta prestazione CYBP® (Customize Your Best Performance) è un servizio di progettazione esclusiva indirizzato a una ottimizzazione adattiva per ciascun atleta. Accedendo al servizio CYBP®, ASHEETA 3D viene ri-parametrizzato in base all’antropometria, alla postura e alle “needs” dell’atleta. Grazie a sistemi di stampa 3D velocissimi, in 24 ore può essere realizzato un esemplare funzionale (non rideable) che viene spedito all’atleta. Il prototipo realizzato in questo modo è sufficientemente resistente per testare handling, ergonomia e impugnatura, e consente anche di testare la posizione in galleria del vento.

Sulla base dei feedback dell’atleta ASHEETA 3D viene ri-parametrizzato, inviato all’UCI per la registrazione e messo in vendita con l’esplicitazione delle caratteristiche specifiche così da poter essere utilizzato dall’atleta. La filosofia di Romolo Stanco in T°RED BIKES trova nel mondo “racing” una declinazione sempre più vicina al one-off adattivo in cui lo staff tecnico dialoga con il singolo atleta per ottimizzare le prestazioni in gara. Con alcune delle menti più brillanti nel design, nella tecnologia e nell’ingegneria, viene ri-definito l’equilibrio tra atleta, bici e componenti per ottenere i migliori risultati nelle competizioni professionali con un approccio simile al motorsport. TOOT Racing Engineering, 3D Protolab e Compmech UniPv portano le loro eccezionali capacità di ingegneria, design, tecnologia, simulazione e produzione per sviluppare la bici e i componenti più veloci di sempre. Progettazione, prototipazione e test di soluzioni innovative e dirompenti. Per arrivare dove nessuno è arrivato prima. ASHEETA 3D è in vendita a 1.390,00 euro nella versione standard. CYBP® è acquistabile a parte a 990,00 euro. Per informazioni e dettagli info@tootengineering.com