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Addio a Gigi Riva, Giulini: “A lui dedicheremo lo stadio”

Addio a Gigi Riva, Giulini: “A lui dedicheremo lo stadio”Roma, 23 gen. (askanews) – “Se ne va l’uomo ma nasce la leggenda. Gigi Riva è il Cagliari, e per sempre lo sarà, da oggi più che mai. Sembrava impossibile che ci lasciasse, presenza discreta ma rassicurante, monumento e simbolo, in giro per la città come al fianco di ognuno di noi nel consigliarci e chiederci novità del suo amato Cagliari. Ti dobbiamo tanto, Gigi, e ti dovremo rispettare nel tuo ricordo, nel tuo esempio, e perdonaci se non saremo alla tua altezza”. Sull’addio a Gigi Riva le parole commosse del presidente del Cagliari Tommso Giulini: “A Gigi dedicheremo lo stadio – afferma Giulini – ma soprattutto lo sforzo costante di ognuno di noi per rendere ancora più gloriosa la maglia del Cagliari, come ha fatto lui da giocatore, da dirigente, da bandiera che non si ammainerà mai. Vola in cielo Gigi e con la tua stella guidaci, sempre”

Addio a Gigi Riva, i campioni del 1970 in ospedale

Addio a Gigi Riva, i campioni del 1970 in ospedaleRoma, 23 gen. (askanews) – I campioni dello storico scudetto del 1969/70 sono arrivati alla sala mortuaria dell’ospedale Brotzu per rendere omaggio a Gigi Riva. Presenti i compagni di squadra che vivono a Cagliari, il libero Giuseppe Tomasini, il portiere Adriano Reginato e il numero 10, Ricciotti Greatti. Con loro anche Renato Copparoni, tra giovanili e prima squadra nell’anno dello scudetto e poi compagno di squadra di Riva sino al 1976. C’è anche Gigi Piras, allievo di Riva, anche lui compagno di squadra di Rombo di Tuono sino all’anno del ritiro

Australian open, Gauff-Sabalenka prima semifinale donne

Australian open, Gauff-Sabalenka prima semifinale donneRoma, 23 gen. (askanews) – Terza semifinale Slam in carriera per Coco Gauff che mantiene la sua imbattibilità in stagione infilando la decima vittoria consecutiva in questo 2024 iniziato con il titolo bis ad Auckland. Nei quarti dell’Australian Open la 19enne di Atlanta, Georgia, n.4 del ranking e del seeding, campionessa agli ultimi Us Open, ha avuto la meglio per 76(6) 67(3) 62, dopo una battaglia di oltre tre ore giocata sotto un sole rovente, sull’ucraina Marta Kostyuk, n.37 del ranking, per la prima volta nei quarti a Melbourne (e in uno Slam). Per Coco è il dodicesimo successo di fila a livello Major.

“Sì, è stata una battaglia anche se penso che oggi sia stata sicuramente una partita di serie C – ha ammesso la statunitense in conferenza stampa – non ho giocato di certo il mio miglior tennis ma sono davvero orgogliosa di averla portata a casa. Spero d’ora in avanti di poter giocare meglio. Eppure quando mi sono riscaldata nel pre-partita mi muovevo bene, colpivo bene, servivo bene: quando sono entrata in campo e ho avuto due palle break nel primo game sentivo che stava andando tutto per il verso giusto. Poi onestamente non so cosa sia successo. È successo e basta. Non riuscivo ad essere reattiva e la cosa era frustrante ma, ripeto, sono felice di essere riuscita a superare tutto”. Giovedì dovrà vedersela la bielorussa Aryna Sabalenka, n.2 del ranking e del seeding, nonché campionessa in carica, che ha regolato 62 63, in un’ora e undici minuti, la ceca Barbora Krejcikova, n.11 WTA e nona testa di serie, campionessa al Roland Garros 2021, che era arrivata per la seconda volta tra le migliori otto in questo torneo (ci era riuscita anche nel 2022).

Australian Open, Djokovic in semifinale a Melbourne

Australian Open, Djokovic in semifinale a MelbourneRoma, 23 gen. (askanews) – L’ultima sconfitta di Novak Djokovic agli Australian Open resta quella rimediata 4 anni e un giorno fa, complice Hyeon Chung, all’epoca fresco vincitore delle Next Gen Finals, e un gomito cigolante. Da allora, le vittorie infilate consecutivamente a Melbourne Park erano state 32, 21 delle quali senza cedere set. La 33ma è arrivata oggi a scapito di Taylor Fritz battuto per 7-6 4-6 6-2 6-3 nel match che ha promosso il n.1 del mondo alla semifinale degli Australian open. Djokovic lsi è qualificato per la semifinale dopo 3 ore e 45′ in un match cominciato solo alle 16.40 ora locale a causa della maratona tra Gauff e Kostyuk.

Il mondo del calcio in lutto: è morto Gigi Riva

Il mondo del calcio in lutto: è morto Gigi RivaRoma, 22 gen. (askanews) – Il calcio italiano piange uno dei suoi più grandi campioni. E’ morto all’età di 79 anni Gigi Riva, alias Rombo di Tuono, tra gli attaccanti più forti di tutti i tempi e miglior marcatore della storia della Nazionale con 35 gol. “Rombo di tuono”, così lo aveva soprannominato Gianni Brera.

Gigi Riva era nato a Leggiuno il 7 novembre del 1944, sponda del Lago Maggiore nella provincia di Varese. Ma la sua terra divenne la Sardegna: giocò nel Cagliari dal 1963 al 1977, vincendo lo storico e indimenticabile scudetto del 1970. Presidente onorario del Cagliari, recentemente era stato insignito dal Comune di Cagliari che aveva deciso di intitolargli lo stadio del club rossoblù al quale era stato legato per tutta la carriera vincendo anche lo storico scudetto del 1969/70. Lo scorso 22 ottobre all’ingresso dello stadio Amsicora di Cagliari era stato dedicato un murale. Primo calciatore cagliaritano ad essere convocato in Nazionale, dove ha esordito all’età di 20 anni, è stato tra i protagonisti del trionfo al Campionato Europeo del 1968, segnando un gol decisivo per la conquista del titolo continentale nella finale con la Jugoslavia. Si confermò due anni dopo, nel Mondiale messicano, realizzando una doppietta nei Quarti e una rete nella ‘Partita del Secolo’ con la Germania e trascinando di fatto l’Italia alla finale persa poi con il Brasile.

L’amore per la maglia azzurra lo convinse ad accettare negli anni Novanta il ruolo di dirigente accompagnatore e in seguito di Team Manager della Nazionale: ha partecipato a 6 edizioni della Coppa del Mondo, compresa quella vittoriosa del 2006, e a 5 Campionati Europei, diventando una figura fondamentale nello spogliatoio e un prezioso punto di riferimento per tanti calciatori. Nel 2011 è entrato a far parte della ‘Hall of Fame del Calcio Italiano’. Cordoglio per la scomparsa di Riva è stato espresso dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “Tanti italiani, e io tra questi, apprendono l’improvvisa notizia della morte di Gigi Riva con autentico dolore. I suoi successi sportivi, il suo carattere di grande serietà, la dignità del suo comportamento in ogni circostanza gli hanno procurato l’affetto di milioni di italiani anche tra coloro che non seguivano il calcio. Esprimo ai familiari il mio cordoglio e un sentimento di sincera vicinanza”.

Anche la premier, Giorgia Meloni, ha voluto ricordare sui social Riva. “Ci lascia un grande sportivo che ha segnato la storia del calcio e della nostra Nazionale. Che la terra ti sia lieve, campione”. Per il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, Riva è stato “eroe di tanti ragazzi della mia generazione. Miglior marcatore della Nazionale azzurra. Condoglianze alla sua famiglia e a tutti i tifosi sardi. Buon viaggio in Cielo, Rombo di tuono”.

“E’ molto di più di rombo di tuono, piangiamo l’uomo, il professionista. Rappresentava un cacio di altri tempi. Il nostro compito è tenerlo in vita e che il calcio possa tenere quella dimensione umana. L’auspicio é che si possa concretizzare con l’inizio dei lavori dello stadio di Cagliari che sarà dedicato a Gigi Riva”, ha detto il ministro per lo sport e per i giovani, Andrea Abodi. “Sono scosso e profondamente addolorato il calcio italiano è in lutto perché ci ha lasciati un vero e proprio monumento nazionale. Gigi Riva ha incarnato il mito dell’uomo libero e del calciatore straordinario: il suo orgoglio, la sua classe e il suo senso di giustizia hanno unito generazioni e appassionato milioni di persone. ‘Rombo di tuono’ ha legato all’Azzurro la sua straordinaria carriera da atleta e da dirigente, grazie a lui abbiamo vinto l’Europeo del 1968 e il Mondiale del 2006. Chi ha avuto, come me, la fortuna di conoscerlo oggi perde un amico e un punto di riferimento importante”, ha commentato il presidente della Figc Gabriele Gravina.

Malore per Gigi Riva, in ospedale per accertamenti

Malore per Gigi Riva, in ospedale per accertamentiRoma, 22 gen. (askanews) – C’è apprensione per le condizioni di salute di Gigi Riva. Come raccontato dal quotidiano La Nuova Sardegna, nella giornata di sabato l’ex bomber si è sentito male improvvisamente nella sua casa a Cagliari. Riva è stato ricoverato all’ospedale Brotzu: adesso sta meglio e la situazione sembra sotto controllo. Riva, 80 anni, presidente onorario del Cagliari con il quale vinse lo scudetto nel 1970 sarà sottoposto prossimamente ad un piccolo intervento al cuore ed ha svolto già tutti i controlli preliminari.

Pat Rafter innamorato del padel: “Ammiro complessità del gioco”

Pat Rafter innamorato del padel: “Ammiro complessità del gioco”Roma, 22 gen. (askanews) – Il padel è la seconda vita di Pat Rafter. Due tornei di fila (Fip Rise Australian Open e Fip Promotion Melbourne) gli sono bastati per tornare a respirare l’atmosfera delle competizioni. Rafter, a 26 anni, è diventato numero 1 al mondo nel tennis: ora, a 52, si diverte con il padel, come giocatore ma anche – racconta una nota – come ambasciatore fondatore di Padel Australia.

“Ho sentito parlare per la prima volta del padel circa quindici anni fa ma inizialmente non pensai a giocare. Circa un anno fa un mio amico mi ha detto che avrei dovuto provarci davvero, così l’ho fatto – ha dichiarato in un’intervista alla FIP -. All’inizio ero piuttosto negato, ma ho imparato in fretta le basi. Sono molto fortunato ad avere un vicino che ha un campo da padel: è Matt Barrelle, che ha contribuito a portare il padel in Australia. Qui non ci sono ancora molti campi, ma l’interesse sta crescendo”. A Rafter piace molto il padel: “Ammiro la complessità del gioco, è un incrocio tra squash e tennis ma, come sto vedendo, è più importante avere abilità difensive che di attacco e questo lo devo imparare. Onestamente pensavo che avrei spazzato via un giocatore di padel con forti volée e smash, ma mi sbagliavo”.

Il padel sta crescendo di giorno in giorno in Australia, anche grazie a Rafter e alla sua popolarità. “Sono davvero interessato nel vedere i progressi di questo sport. È ancora agli inizi, sono desideroso di essere coinvolto per vedere se posso aiutare questo sport a crescere ed eventualmente investire nella creazione di uno o due centri”. Anche i fan australiani si sono interessati agli ultimi due tornei, perché sono stati molto felici di rivedere Rafter in campo: la domanda è d’obbligo, Pat giocherà ancora nel Cupra Fip Tour? “Sto tenendo aperte tutte le porte per capire dove mi porterà questo sport. Forse giocherò qualche evento con i veterani australiani, ma non lo so ancora”. Passare dal tennis al padel è stato difficile anche per l’ex numero uno del mondo: “Ognuno avrà i suoi punti di forza e di debolezza nel padel. I tennisti sono la maggior parte dei cross-over in Australia verso questo sport, giocare colpi da tennis è una cosa molto difficile da disimparare, la palla facile nel tennis non è necessariamente facile nel padel. E poi le abilità difensive sono difficili, questa cosa devo davvero impararla e ci vorrà del tempo. Capire le pareti, le rotazioni e il ritmo di palla è complicato”.

Come Rafter, molti australiani sono sempre più coinvolti nel movimento del padel, che può crescere ancora nei prossimi anni: “Ovviamente quelli dei costi dell’allestimento delle strutture e dell’affitto dei campi qui in Australia sono temi da affrontare, ma il feeling che c’è tra gli australiani mi fa pensare a una rapida crescita. Uno dei vantaggi è che l’approccio al padel è più immediato e facile rispetto al tennis: la racchetta è più corta e le palline non rimbalzano così tanto, il movimento è più breve e le palline tornano sempre ai piedi. Ci sono molte cose che mi piacciono del padel e vediamo cosa succederà nei prossimi 10 anni in Australia, non vedo l’ora di vederne la crescita”.

Il Sindaco di Udine: a Maignan la cittadinanza onoraria

Il Sindaco di Udine: a Maignan la cittadinanza onorariaRoma, 21 gen. (askanews) – L’Udinese si schiera al fianco di Mike Maignan e condanna gli inaccettabili cori razzisti avvenuti durante la sfida al Milan, che avevano spinto il francese a lasciare il campo al 33′. Attraverso un comunicato ufficiale, la società bianconera esprime la sua totale vicinanza e solidarietà al portiere rossonero: “Udinese Calcio è profondamente dispiaciuta e condanna ogni atto di razzismo e violenza. Riaffermiamo la nostra avversione a qualsiasi forma di discriminazione ed esprimiamo la nostra profonda solidarietà al giocatore del Milan Mike Maignan alla luce del deplorevole episodio avvenuto sabato nel nostro stadio. L’Udinese collaborerà con tutte le autorità inquirenti per garantire l’immediato chiarimento dell’accaduto, con l’obiettivo di adottare ogni misura necessaria per punire i responsabili. Come Club, continueremo a lavorare diligentemente, come abbiamo sempre fatto, per promuovere la diversità e l’integrazione di tutte le etnie, culture e lingue tra i nostri giocatori, lo staff, la città ed una tifoseria che ha sempre dimostrato correttezza”.

“Udine non è razzista e ha una lunga storia di accoglienza. Per questo ho invitato personalmente Maignan a Udine per realizzare insieme iniziative concrete dedicate ai più giovani, con il supporto di Fondazione Milan. Proporrò al Consiglio comunale di conferirgli in quell’occasione anche la cittadinanza onoraria”. Queste le parole del sindaco di Udine, Alberto Felice De Toni, dopo l’episodio della Dacia Arena. Il primo cittadino ha contattato il Milan e ha inviato un messaggio personale al giocatore: “Sono rimasto profondamente ferito per quello che è accaduto ieri e proprio per questo voglio esprimere la solidarietà di Udine, dei friulani e dei tifosi dell’Udinese che non si sentono rappresentati da quello che è accaduto ieri. I nostri valori non possono essere umiliati da poche persone accecate dal razzismo. Udine ha una lunga storia di accoglienza, solidarietà, rispetto reciproco, che non può venire messa in dubbio da un singolo gesto folle”. Poi aggiunge: “Voglio che Maignan torni a Udine per portare con la sua esperienza personale un messaggio fortissimo alle nuove generazioni: il futuro delle nostre comunità passa per l’inclusione, il rispetto, la condivisione”.

Razzismo, Maignan: il sistema deve assumersi le sue responsabilità

Razzismo, Maignan: il sistema deve assumersi le sue responsabilità

Roma, 21 gen. (askanews) – “Non è stato il giocatore a essere attaccato. È stato l’uomo. È stato il padre di famiglia. Non è la prima volta che mi succede. E non sono la prima persona a cui è successo”. Lo ha scritto su X Mike Maignan, il portiere del Milan, che ieri ha reagito agli insulti razzisti ricevuti da alcuni tifosi alla Dacia Arena abbandonando il campo durante la sfida tra l’Udinese e i rossoneri. “Ci sono stati comunicati stampa, campagne pubblicitarie, protocolli e nulla è cambiato”, ha aggiunto il francese, “Oggi è tutto un sistema che deve assumersi le proprie responsabilità: – Gli autori, perché è facile agire in gruppo, nell’anonimato di una tribuna. – Gli spettatori che erano in tribuna, che hanno visto tutto, hanno sentito tutto ma hanno scelto di tacere. Voi siete complici. – La società Udinese, che ha parlato soltanto di interruzione della partita, come se non fosse successo nulla. Voi siete complici. – Le autorità e la procura, con tutto quello che sta succedendo, se non fate nulla, ANCHE VOI SARETE COMPLICI (scritto proprio a lettere maiuscole)”.

“Ve l’ho già detto e se necessario lo ripeterò ancora: non sono una VITTIMA”, ha sottolineato Maignan, “E voglio dire grazie alla mia società Milan, ai miei compagni di squadra, all’arbitro, ai giocatori dell’Udinese e a tutti quelli che mi hanno mandato messaggi, che mi hanno chiamato, che mi hanno sostenuto privatamente e pubblicamente. Non posso rispondere a tutti, ma vi vedo e siamo INSIEME”.

“È una battaglia difficile, che richiederà tempo e coraggio. Ma è una battaglia che vinceremo”, ha assicurato il portiere del Milan.

Australian Open, Sinner ai quarti senza perdere un set

Australian Open, Sinner ai quarti senza perdere un setRoma, 21 gen. (askanews) – Jannik Sinner è il primo italiano con più di un quarto di finale all’Australian Open. L’altoatesino non ha ancora perso un set in questa edizione del torneo. Negli ottavi ha sconfitto, al termine di un match fisicamente molto duro, Karen Khachanov, numero 15 del seeding, 6-4 7-5 6-3. Il russo ha vinto punti tra i più belli del torneo nel secondo set in cui ha dato il massimo, ma Sinner ha giocato meglio i punti importanti.

Sinner ha così eguagliato il suo miglior piazzamento all’Australian Open, i quarti di finale del 2022. Allora perse nettamente in tre set contro Tsitsipas, ma questo è un altro Sinner. Ai quarti affronterà Alex De Minaur o Andrey Rublev, due avversari con cui ha una tradizione decisamente positiva.