Wimbledon, montepremi da record: 44,7 milioni di sterlineRoma, 14 giu. (askanews) – Come annunciato dall’All England Club, l’edizione 2023 dei Championships, il torneo di Wimbledon, avrà un montepremi da record di 44,7 milioni di sterline, con un +11,2% rispetto all’anno scorso e un +17,1% rispetto all’evento pre pandemia nel 2019. Premi più ricchi per tutti, da chi uscirà al primo turno sino al vincitore. Il torneo di Wimbledon sarà dal 3 al 16 luglio. I campioni e i secondi classificati del singolare femminile e maschile riceveranno rispettivamente 2,35 milioni di sterline e 1,17 milioni di sterline, con un premio in denaro per questi due risultati che salirà ai livelli del 2019, ha affermato l’All England Club. I giocatori del tabellone principale che perdono al primo turno riceveranno 55.000 sterline, un aumento del 10% rispetto al 2022. “La nostra ambizione con questa distribuzione è riportare i premi in denaro dei campioni e dei secondi classificati ai livelli del 2019 prima della pandemia, fornendo allo stesso tempo il meritato supporto ai giocatori nei primi turni dell’evento”, ha dichiarato Ian Hewitt, presidente dell’All England Club. MONTEPREMI SINGOLARE MASCHILE E FEMMINILE Vincitore: 2.350.000 sterline Finalista: 1.175.000 sterline Semifinali: 600.000 sterline Quarti di finale: 340.000 sterline 4° turno: 207.000 sterline 3° turno: 131.000 sterline 2° turno: 85.000 sterline 1° turno: 55.000 sterline MONTEPREMI QUALIFICAZIONI (MASCHILE E FEMMINILE) 3° turno: 36.000 sterline 2° turno: 21.750 sterline 1° turno: 12.750 sterline IL TOTALE DEI PREMI Singolare maschile: 16.077.000 sterline Singolare femminile: 16.077.000 sterline Qualificazioni maschili: 2.088.000 sterline Qualificazioni femminili: 2.088.000 sterline Doppio maschile: 2.582.000 sterline Doppio femminile: 2.582.000 sterline Doppio misto: 448.000 sterline Wheelchair event: 738.000 sterline Doppio a inviti: 570.000 sterline
Atletica, Jacobs: “Sono un essere umano, rinascerò ancora”Roma, 14 giu. (askanews) – “È da un po’ di tempo che vorrei scrivervi qualcosa, ma non sono mai riuscito a trovare le parole giuste. Ora però sento forte l’esigenza di raccontarvi come mi sento, è corretto che lo sappiate”. Inizia così un post pubblicato alle ore 13 sulle pagine social di Marcell Jacobs, il campione olimpico dei 100 metri e della staffetta 4×100.
“Ho iniziato la stagione outdoor e purtroppo non è andata come volevo – racconta lo sprinter delle Fiamme Oro – Eppure, nonostante fossi fermo da quasi un mese per il mio problema fisico, nonostante sapessi di non essere in alcun modo pronto per raggiungere i risultati che tutti speravamo, ho scelto di scendere in campo lo stesso, sapendo bene che probabilmente in molti non avrebbero capito che non era il risultato di quella gara l’obiettivo che mi prefiggevo. Era importante che tornassi in pista. È stato emozionante sentire la gioia scoppiarmi nel petto quando sono entrato nello stadio, percepire l’adrenalina nel corpo, sentire il calore del pubblico e vedere gli sguardi degli avversari. Quanto mi mancava! Mi sono sentito bene sui blocchi di partenza e sono partito come non facevo da tempo, ma poi le gambe non hanno sostenuto quello sforzo fino alla fine, mancava l’allenamento necessario e il risultato lo conoscete”. “E immancabili sono arrivate le critiche, gli attacchi, le prese in giro di chi non sa e nemmeno immagina quanto possa essere complicata la vita di un atleta professionista. In un attimo tutti i risultati raggiunti sembrava non valessero più niente – prosegue Jacobs – E mi dispiace molto, perché sarebbe bello se in momenti così complicati potessi essere sostenuto. Ma non voglio lasciarmi condizionare da tutto questo e prendere decisioni che non sono quelle giuste per me”.
“Voglio ricordarvi che sono un essere umano e spingo il mio corpo a dare il 110% continuamente, e sudo, fatico e sputo sangue ogni singolo giorno della mia vita per raggiungere obiettivi davvero sfidanti. Ho tante paure, ma sono consapevole di tutte quelle, tantissime, che ho affrontato e superato. E rinascerò ancora, superando gli ostacoli che la vita mi sta di nuovo mettendo davanti. Ci riuscirò, perché non permetterò mai a niente e nessuno di impedirmi di sognare e di lottare per raggiungere i miei traguardi! Ci vediamo presto e spero di trovarvi ancora una volta al mio fianco”.
50esima Interamnia World Cup, Abodi: “Va oltre evento sportivo”Roma, 12 giu. (askanews) – L’Associazione Interamnia World Cup, con il patron Pierluigi Montatuti, e il Comitato Organizzatore del Cinquantennale Interamnia World Cup, con il Presidente Angelo Limoncelli e la Vicepresidente Carmen Bizzarri, hanno presentato oggi, nel corso di una conferenza stampa nella sede del Coni a Roma, il programma per i cinquant’anni della Coppa.
All’incontro sono intervenuti – recita una nota – il Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, il Vice Presidente del Coni, Silvia Salis, il Presidente della Federazione Italiana Giuoco Handball, Pasquale Loria, il consigliere del CdA dell’Enit Sandro Pappalardo, il Direttore Generale degli Europei di Atletica 2024, Paolo Carito. “Devo ringraziare chi in questi 50 anni è riuscito a dare continuità a questo appuntamento. Interamnia è un fenomeno straordinario che va oltre il grande evento sportivo. Nella regione abruzzese si incontrano popoli dei cinque continenti, la sua formula interdisciplinare coinvolge persone di ogni età, cultura e religione, oltre ad essere un evento inclusivo anche dal punto di vista della disabilità. È da esempio come l’aspetto sportivo venga accompagnato dall’aspetto culturale, artistico, paesaggistico e storico. Questi eventi raccontano il mondo in tutte le sue articolazioni, lo sport è semplicemente un catalizzatore, un moltiplicatore di opportunità” ha dichiarato il Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, in apertura della conferenza stampa.
Per l’edizione 2023, che si terrà dal 4 al 15 luglio a Teramo e provincia, saranno 87 i club, provenienti da tutti e 5 i continenti per un totale di 147 squadre. “Siamo un punto di riferimento per la pallamano mondiale e il nostro obiettivo è la definitiva consacrazione per i 50 anni di storia della Coppa, anche grazie a iniziative internazionali sportive e sociali che contribuiranno a superare i record già conseguiti” quanto aggiunto da Pierluigi Montauti, Presidente Interamnia World Cup. “È un’ottima notizia che questo sport sia praticato da tante ragazze ed è importante lo spazio che le donne trovano all’interno della pallamano. Inoltre questo tipo di iniziative in età giovanili sono fondamentali per sviluppare la consapevolezza sportiva, oltre che per valorizzazione del Made in Italy”, ha sottolineato la vice presidente del Coni, Silvia Salis.
“Ho vissuto l’Interamnia World Cup prima da dirigente sportivo e poi da Presidente federale, ricevendo in questi anni la conferma di come questo evento sia un punto di riferimento nella pallamano mondiale. Tutti sanno cos’è l’Interamnia e associano alla pallamano italiana questo appuntamento, a cui sono legate immagini iconiche come quelle del campo centrale di Piazza Martiri della libertà. Credo che questo evento debba essere rilanciato con forza dopo qualche anno di stop forzato, dettato soprattutto dalla pandemia e dalle contingenze. Il mio impegno, da Presidente della Federazione, è quello di rimanere accanto all’Interamnia World Cup” il Presidente FIGH, Pasquale Loria. “La manifestazione si inserisce perfettamente negli obiettivi dell’Ente Nazionale per il Turismo, in quanto in grado di promuovere e valorizzare nel mondo i territori, anche quelli meno conosciuti, attraverso lo sport e la presenza di tanti stranieri contribuisce a dare impulso all’economia del Paese” ha commentato Sandro Pappalardo, consigliere Cda Enit.
“I risultati raggiunti dall’Interamnia Youth World Cup dimostrano che non esistono limiti per qualsiasi disciplina sportiva e ci stimolano in vista dei prossimi Campionati Europei di Atletica Leggera che si terranno a Roma dal 7 al 12 giugno 2024”, ha detto Paolo Carito, direttore generale della Fondazione EuroRoma 2024 che organizza i Campionati Europei di Atletica Leggera di Roma del prossimo anno.
Chieffi e Colaninno hanno vinto l’Emilio Benetti Historic Event ISCYRARoma, 12 giu. (askanews) – Enrico Chieffi e Nando Colaninno hanno vinto ieri la 59esimama edizione del Trofeo Emilio Benetti Historic Event ISCYRA disputato da venerdì 9 a domenica 11 giugno, con 5 punti (tre primi posti, un secondo e uno scarto). Al secondo posto Giampiero Poggi e Davide Mugnaini (9 punti), con Vincenzo Locatelli e Alessandro Sodano a pari punti che hanno occupato il terzo gradino del podio. Allo storico appuntamento hanno partecipato, come ogni anno, nomi di spicco della vela nazionale ed internazionale di grande livello tecnico, tra i quali Flavio Favini e il progettista argentino Juan Kouyoumndjian. Per Enrico Chieffi, amministratore delegato di SLAM, che continua a regatare con successo nella classe STAR, il risultato odierno ha un significato particolare perché rappresenta la sesta vittoria, un record assoluto, nella storia del Trofeo Emilio Benetti Historic Event ISCYRA. Venti gli equipaggi iscritti all’evento, che si è svolto in condizioni meteo molto variabili: il primo giorno con 10-12 nodi da sud-ovest in progressivo calo nella terza prova, mentre nel pomeriggio del sabato, dopo un forte temporale alla mattina, sono state due le prove disputate con vento leggero. L’ultima regata in programma, quella odierna, è stata caratterizzata da sole e vento medio da Maestrale. L’evento è stato organizzato dalla Società Velica Viareggina, il Club Nautico Versilia e lo Yacht Club Cortina d’Ampezzo, in collaborazione con il Comitato Circoli Velici Versiliesi, la LNI sezione Viareggio, il CV Torre del Lago Puccini. Il Trofeo Emilio Benetti Historic Event ISCYRA, rappresenta la prima tappa di avvicinamento allo Star World Championship in programma dal 16 al 24 settembre alla Marina di Scarlino.
I giocatori di Berlusconi: “Sempre grati per le opportunità”Roma, 12 giu. (askanews) – “Riposa in pace Mr. Berlusconi. Per sempre grato per l’opportunità che mi hai dato di giocare per il tuo iconico club”. Così sui suoi profili social Ruud Gullit commenta la notizia della morte di Silvio Berlusconi all’età di 86 anni. L’ex calciatore olandese ha vestito la maglia del Milan dal 1987 al 1993 e poi ancora nel 1994. Con Marco Van Basten e Frank Rijkaard ha formato lo storico trio degli olandese del Milan di Arrigo Sacchi. Tanti i giocatori o i tecnici dei suoi Milan che gli hanno reso omaggio. Franco Baresi, uno degli uomini simbolo del Milan vincente targato Silvio Berlusconi, accoglie in lacrime la notizia: “Mi sento più solo. Per me era come un padre, un presidente unico e affettuoso per tutti. Ha realizzato i miei sogni”, spiega ancora Baresi, vicepresidente onorario del Milan. Filippo Galli propone di intitolargli lo stadio: “Se l’idea partisse da iniziativa popolare, sarebbe una soluzione da poter percorrere” dice. “Sono davvero rattristato, è volato via una persona speciale”. Così a Gianluigi Lentini. “Ha fatto la storia su ogni cosa che ha fatto – spiega l’ex giocatore, che passò dal Torino al Milan nel 1992 diventando uno degli acquisti più costosi dell’era Berlusconi – E’ stato indimenticabile per me e per tutti”. Via Instagram arriva la reazione di Vincenzo Montella, ultimo tecnico avuto dal Cavaliere al Milan che ha vinto nel 2016 la Supercoppa italiana ai rigori contro la Juventus: “Fiero di averti regalato l’ultimo trofeo da Presidente del tuo amato Milan. Riposa in pace”. Paolo Maldini su Instagram: “Ci lascia un genio, visionario e sognatore, ma soprattutto un amico che ha cambiato la storia della nostra Italia. Grazie di tutto Presidente, hai fatto vivere a tutti noi milanisti un sogno lungo più di 30 anni, nessuno sarà mai come te”.
Fabio Capello ha parlato a Sky Sport: “Personaggio unico, con una forza e un carisma che ho visto in poche altre persone. Tanti hanno cercato di fare come lui senza riuscirci, aveva capacità manageriale e capacità di trovare uomini giusti per raggiungere gli obiettivi. Sapeva scegliere. Ha fatto cose incredibili. Ricordo la prima volta a Milanello che disse che voleva far diventare il Milan la squadra più forte del mondo, e ci riuscì. Ha creato televisioni, ha creato il Milan. Capiva subito chi era importante e chi aveva idee giuste, ma pure i momenti in cui intervenire. Di tutti gli acquisti che ha fatto, fra giocatori e allenatori, ne ha sbagliati pochi. Un ricordo? Nel 2007 allenavo il Real Madrid e mi chiese di Ronaldo, gli dissi che era il più forte che avessi mai allenato ma che oramai non aveva più voglia e che lo avevamo già venduto in Arabia Saudita. Il giorno dopo Ronaldo era un giocatore del Milan”.
La serie A omaggia Berlusconi: “Protagonista per decenni”Roma, 12 giu. (askanews) – Da Lotito a Commisso a Pozzo ed altri presidenti, il calcio italiano rende onore a Silvio Berlusconi, deceduto oggi all’età di 86 anni. Il presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini, commenta così la scomparsa di Silvio Berlusconi: “Il Presidente Berlusconi è stato un protagonista assoluto del calcio per decenni. Ha fatto la storia di questo sport, modificandone i paradigmi e innovando sempre, portando il calcio italiano sul tetto d’Europa e in cima al mondo. La Lega Serie A si unisce commossa al dolore della famiglia e di tutti gli italiani”.
“Il mondo dello sport perde un grande innovatore, protagonista indiscusso del calcio italiano e non solo, a partire dalla seconda metà degli anni ’80 con i trionfi internazionali del Milan, fino ai giorni nostri come artefice della rinascita dell’A.C. Monza” scrive il presidente della Lazio Claudio Lotito”. “Se ne va un imprenditore illuminato, una figura carismatica, capace di accompagnare e guidare l’evoluzione di questo sport”. Condoglianze dall’Inter. “Il Presidente Steven Zhang e tutta FC Internazionale Milano esprimono il proprio profondo cordoglio per la scomparsa del Presidente Silvio Berlusconi. La sua figura ha lasciato un segno indelebile nella storia del nostro Paese. Le sfide tra l’Inter e il suo Milan hanno reso la città di Milano il cuore del calcio mondiale” è il pensiero di Steven Zhang. Per il presidente del Milan Rocco Commisso: “Sono vicino alla famiglia Berlusconi per la loro perdita. Silvio Berlusconi, leader politico e istituzionale, è stato un punto di riferimento e un modello vincente per lo sport italiano e per l’imprenditoria nazionale e internazionale. Da parte mia, della mia famiglia e di tutta la Fiorentina le più sentite condoglianze per il grave lutto”. E ancora l’Udinese: “Gianpaolo Pozzo e tutta l’Udinese esprimono il proprio cordoglio e dolore per la morte di Silvio Berlusconi, uomo che ha segnato la storia dell’imprenditoria e del calcio italiano. Da parte del club la vicinanza ai suoi familiari e a tutte le componenti del Monza”. Questo il cordoglio del Torino dopo la morte di Silvio Berlusconi: “geniale imprenditore, grande innovatore e figura di primissimo piano della politica italiana”.
Il Milan cita Berlusconi: “Domani sogneremo altri traguardi”Roma, 12 giu. (askanews) – “AC Milan profondamente addolorato piange la scomparsa dell’indimenticabile Silvio Berlusconi e si stringe con affetto alla famiglia, ai collaboratori e agli amici più cari”. Così il ricordo del Milan di Silvio Berlusconi. Tweet che si conclude con le sue parole: “Domani sogneremo altri traguardi, inventeremo altre sfide, cercheremo altre vittorie. Che valgano a realizzare ciò che di buono, di forte, di vero c’è in noi, in tutti noi che abbiamo avuto questa avventura di intrecciare la nostra vita a un sogno che si chiama Milan”. Grazie Presidente, per sempre con Noi”.
Berlusconi è morto, addio al presidente di un Milan mondialeRoma, 12 giu. (askanews) – Ventinove trofei principali vinti, di cui 26 nei 20 anni da presidente, 3 negli 11 anni di vicepresidenza vicaria di Adriano Galliani, cinque giocatori diventati palloni d’oro, 900 milioni di euro investiti per una media di 28 a stagione. Trentuno anni di proprietà, venti da presidente. Un’era calcistica in cui il rossonero ha dominato segnando parte di quel made in Italy che andava in giro per il mondo. Silvio Berlusconi presidente del Milan è stato questo. Nel 1986 ha salvato la società rossonera dal fallimento (in precedenza aveva anche provato a rilevare l’Inter) per farne uno dei club più vincenti al mondo. Dal 24 marzo 1986 al 13 aprile 2017: 31 anni di storia calcistica che si è congiunta a quella del Paese.
È il 10 febbraio 1986, il giorno della firma per rilevare il Milan appena lasciato da Giusy Farina. Il 20 Silvio Berlusconi diventa ufficialmente proprietario del Milan. Il 24 marzo, infine, ‘Sua emittenza’ è il 21esimo presidente della storia rossonera. Si apre una nuova era. “La situazione del Milan avrebbe dovuto scoraggiare chiunque – dichiara al ‘Guerin Sportivo’ -. Ancora adesso i vuoti contabili non si contano e l’ammontare dei debiti non è totalmente quantificato, ma da come si erano messe le cose era impossibile comportarsi diversamente. Da una parte c’era il Milan che poteva essere esposto a situazioni drammatiche (fallimento, liquidazione, tribunali etc.), dall’altra il Berlusconi tifoso che non se la sentiva di assistere ad uno scempio del genere. A quel punto è intervenuto il cuore e la decisione di comprare il Milan è stata obbligatoria”. Le prime mosse a livello societario sono la nomina di Adriano Galliani come Amministratore delegato e di Ariedo Braida come Direttore generale. La nuova società punta innanzitutto al risanamento del bilancio, ad un ringiovanimento della rosa e al rilancio della squadra su palcoscenici che le competono. Il primo acquisto assoluto della gestione Berlusconi è Roberto Donadoni, l’emergente talento bergamasco strappato alla concorrenza della Juventus e costato 10 miliardi di Lire.
Quelli del suo Milan sono stati anni di grandi allenatori: Sacchi tanto per cominciare, con il quale decolla il Milan ‘stellare’, campione d’Italia nel 1988 e d’Europa nel 1989 e 1990, interprete di un gioco rivoluzionario e spettacolare, tutto pressing e fuorigioco con gli olandesi Gullit, Van Basten e Rijkaard. Poi Capello con il quale arrivano tre scudetti consecutivi, il record d’imbattibilità sale a 58 partite, e il 18 maggio 1994 (la stessa sera in cui il primo governo Berlusconi ottiene la fiducia al Senato) il Milan vince ad Atene la Champions League, battendo per 4-0 il Barcellona di Johan Cruijf. Il Milan conquista di nuovo lo scudetto nel 1996 (con Capello) e nel 1999 (con Zaccheroni). Nel 2010 l’arrivo in panchina di Massimiliano Allegri coincide con l’ultimo Scudetto di Berlusconi. Con Allegri mai rapporti facili. Resta celebre la stilettata lanciata contro il suo allenatore prima del ritorno degli ottavi di finale di Champions League al Camp Nou contro il Barcellona, mentre è impegnato in campagna elettorale. “Allegri? No el capisse un casso”, dice ai cronisti che lo seguono. Quella gara termina con un sonoro 4-0 per i blaugrana, che ribaltano il 2-0 rossonero di San Siro e passano il turno. Max resta alla guida della squadra fino a gennaio 2014, quando gli è fatale la sconfitta in campionato con il Sassuolo. Con Montella in panchina, nel 2016, il successo 4-3 ai rigori contro la Juventus di Allegri e la vittoria della Supercoppa italiana, che sarà l’ultima dell’era del Cavaliere.
Durante la presidenza di Berlusconi, il Milan ha vinto sei Campionati italiani (1987-88, 1991-92, 1992-93, 1993-94, 1995-96, 1998-99), quattro Supercoppe Italiane (1988, 1992, 1993, 1994), tre Coppe dei Campioni/Champions League (1988-89, 1989-90, 1993-94), tre Supercoppe Europee (1989, 1990, 1994) e due Coppe Intercontinentali (1989, 1990). E’ il Milan dei fuoriclasse assoluti, fra cui ben 5 calciatori che conquisteranno il Pallone d’Oro: Gullit, Van Basten (3 volte), Weah, Shevchenko e Kakà. “Il calciatore più amato? È difficile rispondere – dirà nel 2020 in un’intervista a ‘Il Corriere della Sera’ – la storia del mio Milan è stata di grandi campioni, che hanno fatto sognare ogni tifoso, me per primo. Con i miei ‘ragazzi’ si è instaurato sempre un rapporto personale di stima e di affetto. Ma se proprio devo indicarne uno, scelgo Marco Van Basten, simbolo della bellezza del calcio come lo intendo io. Un protagonista leggendario che lasciò un vuoto incolmabile quando troppo presto dovette abbandonare i campi di calcio”. Ceduta la società nel 2017 ad una cordata guidata dall’imprenditore cinese Yonghong Li, nel 2018 Berlusconi torna nel calcio acquistando il Monza, che riporta in Serie B dopo 20 anni di assenza e poi per la prima volta in Serie A. Salvezza festeggiata con Galliani e la squadra.
Ma non solo calcio: Berlusconi fondò nel 1989 la Polisportiva Milan o Polisportiva Mediolanum, già Mediolanum Sport e poi Milan Athletic Club, attiva tra il 1989 e il 1994. Quattro gli sport praticati: baseball, hockey su ghiaccio, pallavolo e rugby. Sette scudetti e innumerevoli coppe internazionali. L’associazione venne di fatto smantellata nel 1994 in seguito alla riduzione del budget a essa riservata, dovuta agli scarsi risultati economici portati dalla maggior parte delle sezioni.
Roland Garros, Djokovic signore di Parigi, 23esimo Slam vintoRoma, 11 giu. (askanews) – Novak Djokovic fa la storia a Parigi. Battendo il norvegese Casper Ruud 7-6, 6-3, 7-5 in 3h16′ ha conquistato il suo terzo Roland Garros, 23esimo titolo del Grand Slam e staccando Rafa Nadal in testa alla speciale classifica. Roger Federer, ritiratosi nel 2022, si è fermato a 20. Nole è diventato anche il primo tennista a vincere almeno tre volte tutti e quattro i Major. Mettendo in bacheca la Coppa dei Moschettieri, poi, il 36enne di Belgrado mantiene viva la fiamma Grande Slam al giro di boa: complice il trionfo a Melbourne a inizio anno contro Tsitsipas, a queato punto mancano Wimbledon e di Flushing Meadows per completare il capolavoro tennistico riuscito solo a Rod Laver nel 1969. Djokovic torna anche il numero uno al mondo togliendo dal primo gradino del podio Carlos Alcaraz.
Nel box di Nole, oggi accanto alla moglie Jelena niente meno che Tom Brady. Poi Kylian Mbappé e c’è anche Zlatan Ibrahimovic, fresco di addio al pallone e grande amico di Nole. Nel primo set Ruud scatta 4-1 prima del ritorno di Nole (4-4). Tie Break e 7-1 per Djokovic. Nel secondo set subito Djokovic 3-0. Ruud non riesce a realizzare il controbreak e si chiude 6-3. Terzo set in equilibrio fino al 4-4. Sul 5-5 però Nole vuole chiudere, ha tre palle break e scatta 6-5 e servizio, a un game dalla storia. Chiude 7-5, un urlo, le lacrime, il record.
La Ferrari 499P vince alla 24 Ore di Le Mans dopo 50 anni di assenzaRoma, 11 giu. (askanews) – Ferrari ha vinto la 24 Ore di Le Mans del Centenario con la 499P portata al traguardo da Alessandro Pier Guidi, che ha condiviso con James Calado e Antonio Giovinazzi la vettura numero 51 nell’arco dei 342 giri completati sul tracciato francese. Per la Casa di Maranello si tratta di un risultato storico: al rientro nella top class, dopo mezzo secolo di assenza, la squadra Ferrari – AF Corse mette la firma sulla gara endurance più famosa al mondo, che rappresenta il quarto round del FIA World Endurance Championship 2023. Alla bandiera a scacchi concludono quinti Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen con la 499P numero 50, ritardati nel corso della notte da un intervento sulla vettura che ha impedito all’equipaggio di essere in lizza per il podio, nonostante l’ottima prestazione che ha permesso di rimontare diverse posizioni. Le Ferrari 499P erano scattate dalle prime due posizioni in griglia rispettivamente con le Hypercar numero 50 – Fuoco aveva firmato la pole position – e 51 dopo i tempi fatti registrare durante la Hyperpole.
Per il Cavallino Rampante si tratta della decima vittoria assoluta alla 24 Ore di Le Mans, dopo quelle ottenute nel 1949, 1954, 1958, 1960-1965. Il numero complessivo di successi sale così a 39, includendo i 29 di classe messi in bacheca nella storia di Ferrari a Le Mans. Con il risultato ottenuto nel quarto appuntamento iridato Ferrari rimane seconda in classifica Costruttori, accorciando la distanza da Toyota, ora di 19 punti.