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Calcio, Mourinho contro Var, arbitro e Berardi

Calcio, Mourinho contro Var, arbitro e BerardiRoma, 2 dic. (askanews) – “La prima insidia che nasconde il match con il Sassuolo è il Sassuolo. Bravi giocatori, bravo allenatore, bel progetto. Poi sono onesto e dico che l’arbitro (Marcenaro di Genova, ndr) mi preoccupa: lo abbiamo avuto tre volte come quarto arbitro e la sensazione è che non abbia la stabilità emozionale per una gara così importante. La gente dirà “è solo Sassuolo-Roma’: non è così, la Roma è a 3 punti dal quarto posto e questa è una gara super importante per noi. Il profilo dell’arbitro non mi lascia tranquillo. E non mi lascia tranquillo nemmeno il Var (Di Bello, ndr), un arbitro con cui abbiamo sempre avuto sfortuna”. Parola di José Mourinho alla vigilia del match di campionato con il Sassuolo. Ma Mourinho aggiunge: “Poi c’è un giocatore come Berardi: mi spiace nominarlo, è un giocatore assolutamente fantastico, che amo. Però bisogna avere un po’ più di rispetto. Per gli avversari e per il calcio, perché è troppo quello che fa per destabilizzare il gioco: prende falli, gialli, rigori inesistenti. Così è troppo: io lo amo, ma allo stesso tempo lo adio. Se fosse un mio giocatore avrebbe un problema con me con quell’atteggiamento”. La Roma dovrebbe avere la mentalità di Jannik Sinner: “Nello sport individuale sei da solo e quando sei da solo non puoi condividere responsabilità con nessuno. Per questo mi piacciono tanti sport individuali come il tennis: perché serve coraggio, personalità. Bisogna stare lì dall’inizio alla fine, e quando perdi, non ti puoi guardare intorno. E’ un esempio da seguire per gli sport di squadra. Ma se pensate che io faccia i nomi dei giocatori a cui mi riferivo giovedì dopo il Servette, state perdendo tempo. Internamente sì: ho avuto una conversazione con i giocatori. Quando c’è empatia e amore, poi è più facile tornare alla normalità. Io ho detto quello che pensavo, ma il rapporto con la squadra è molto buono. E ora siamo di nuovo insieme per andare in casa del Sassuolo a prendere il risultato. Una partita che, per diversi motivi, non mi lascia tranquillo”.

Vela, seconda preliminare di America’s Cup a Gedda: Alinghi terzo

Vela, seconda preliminare di America’s Cup a Gedda: Alinghi terzoRoma, 2 dic. (askanews) – Il Team Alinghi Red Bull Racing è arrivato terzo in classifica generale nella seconda regata preliminare dell’America’s Cup a Gedda, in Arabia Saudita. Quello di oggi è stato l’ultimo giorno di regate di quest’anno e rappresenta l’ultima competizione ufficiale fino alla prossima pre-regata nell’agosto 2024, quando l’equipaggio svizzero sarà a bordo dell’AC75 costruito per la sfida alla 37esima Louis Vuitton America’s Cup.

Alinghi Red Bull Racing ha iniziato l’ultima giornata della Regata Preliminare sapendo di dover vincere con il suo AC40 per avere la possibilità di raggiungere la finale di match race. La vittoria dell’Italia nella settima regata di flotta, la prima della giornata in programma, ha però messo fuori gioco l’equipaggio di Maxime Bachelin, Yves Detrey, Bryan Mettraux e Arnaud Psarofaghis, impossibilitato di fatto a piazzarsi tra i primi due in classifica generale. Il team svizzero ha dimostrato di saper lottare nell’ultima regata di flotta, arrivando secondo. Il prossimo passo per i membri di Alinghi Red Bull Racing sarà quello di allenarsi sull’AC75 BoatZero insieme ai velisti del power group, che sono stati presenti a Gedda questa settimana. Così Pietro Sibello, performance coach: “Il quadro generale è che al momento siamo la terza squadra in America’s Cup. Dobbiamo riconoscerlo. Se prendiamo in considerazione ogni singola regata non abbiamo ottenuto le prestazioni che speravamo. Dobbiamo sicuramente trarre degli insegnamenti da questo evento. Credo che una delle chiavi di lettura sia rappresentata dal fatto che la squadra non si sia mai arresa. I velisti, la squadra di terra e tutti i componenti del team hanno spinto al massimo fino alla fine. Lo abbiamo visto nell’ultima regata, che è stata fondamentale per concludere con il terzo posto in classifica generale. Abbiamo imparato molto sulle partenze, che questa settimana non hanno funzionato bene. Dobbiamo anche concentrarci sulla comunicazione, che è super-importante su questa categoria di barche. Questi sono i risultati importanti per noi. Avere i velisti che regatano su queste barche, così come è successo questa settimana, insieme all’allenamento e ai test degli AC40 a due barche, è fantastico per la campagna e ci consente di gestire un ottimo programma. In uno spazio di tempo ristretto, infatti, abbiamo potuto esercitarci dal punto di vista tecnico, ma anche in un contesto più ampio, in preparazione a BoatOne. È stato un grande vantaggio avere il programma AC40 e le pre-regate”. Dal canto suo, Arnaud Psarofaghis, skipper: “Sfortunatamente, siamo caduti dai foil nella prima regata e questo ci ha separato dalla flotta, quindi è stato difficile rientrare in regata. Nella seconda prova abbiamo fatto una buona regata, perché abbiamo navigato come volevamo e siamo stati in lotta per la vittoria per tutto il tempo. È stato bello mettere in assetto la barca per la seconda regata e poi concludere al terzo posto assoluto in classifica generale. Faremo tesoro di questa esperienza per il prossimo anno. Ogni aspetto di questa campagna continuerà ad essere esaminato nei dettagli. L’aspetto principale sul quale dobbiamo concentrarci è la capacità di reagire rapidamente da un giorno all’altro, quando qualcosa non funziona come dovrebbe. Alla fine, siamo a metà classifica e credo che il nostro posizionamento sia più nella parte alta della flotta che in quella bassa. Siamo tra i primi tre al momento, questa sono i fatti”. E Yves Detrey, trimmer: “Da un punto di vista generale, siamo contenti di aver dimostrato che di assolutamente nella mischia – questo è il fatto più importante. La nostra forza è rappresentata dal fatto che siamo un gruppo solido con tecnici affidabili che hanno cura della nostra barca. Non abbiamo avuto alcun problema a Jeddah, la barca si è comportata bene. Abbiamo un buon assetto e possiamo ottenere buoni risultati nell’ America’s Cup. Sappiamo, infatti, di essere veloci e di poter mettere sempre a punto la barca. Ovviamente questo avviene in maniera diversa con la barca grande, ma siamo consapevoli di poter contare sempre sul nostro team che lavora a terra. C’è un po’ di frustrazione, non tanto per la giornata odierna, quanto per ieri quando ci siamo lasciati sfuggire l’occasione. Abbiamo concluso la regata con un secondo posto, facendo le cose come avremmo dovuto farle dall’inizio dell’evento. L’ultima prova di oggi ha rappresentato il miglior risultato per noi e una degna conclusione. Per rimanere in modalità regata fino ad agosto, continueremo a regatare con gli AC40 tra di noi, naturalmente anche con la formula del match race. Tutto dipende dal programma che verrà messo a punto per il prossimo anno. Dovremo confrontarci con il meteo e gestirlo nel modo migliore, pensando anche alla nuova barca, ma sono certo che nel 2024 nel nostro programma ci sarà spazio dedicato alla modalità regata”.

Calcio, Euro 2024: alle 18 il sorteggio ad Amburgo

Calcio, Euro 2024: alle 18 il sorteggio ad AmburgoRoma, 2 dic. (askanews) – Il presidente della FIGC Gabriele Gravina, il segretario generale Marco Brunelli, il Ct Luciano Spalletti e il capo delegazione della Nazionale Gianluigi Buffon saranno presenti sabato 2 dicembre (ore 18, diretta su Rai 2 e Sky Sport 24) all’Elbphilharmonie di Amburgo per il sorteggio di UEFA EURO 2024 (foto Figc.it). Qualificati in virtù del secondo posto nel Gruppo C alle spalle dell’Inghilterra e inseriti al sorteggio in quarta fascia, gli Azzurri – campioni d’Europa in carica – conosceranno le avversarie del girone della fase finale. Oltre ai padroni di casa della Germania, ammessi di diritto, hanno staccato il pass per l’Europeo le prime classificate dei 10 gironi di qualificazione (Albania, Belgio, Danimarca, Francia, Inghilterra, Portogallo, Romania, Spagna, Turchia, Ungheria) e le 10 seconde (Austria, Croazia, Italia, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Scozia, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Svizzera), per un totale di 21 squadre. Le ultime 3 caselle saranno riempite al termine dei play off.

Le 24 squadre saranno suddivise in quattro urne, in base al piazzamento e ai punti conseguiti nelle qualificazioni. La Germania padrona di casa è inserita nella prima urna, quella delle teste di serie (con posizione già assegnata, A1), insieme alle 5 migliori prime delle qualificazioni. Nella seconda urna le altre 5 prime classificate e la migliore seconda (Austria, 19 punti). A seguire l’urna 3 con altre 6 seconde e l’urna 4, con le tre seconde che hanno il punteggio più basso, tra le quali l’Italia, e le tre qualificate dai play off. Di seguito il riepilogo

Pot 1: Germania, Francia, Portogallo, Inghilterra, Belgio, Spagna Pot 2: Danimarca, Turchia, Ungheria, Albania, Romania, Austria Pot 3: Scozia, Paesi Bassi, Croazia, Repubblica Ceca, Slovenia, Slovacchia Pot 4: ITALIA, Serbia, Svizzera, Play off (3) (segue)

Calcio, Messi: Mondiali 2026? Il tempo dirà se ci sarò o meno”

Calcio, Messi: Mondiali 2026? Il tempo dirà se ci sarò o meno”Roma, 2 dic. (askanews) – “Il tempo dirà se sarò oppure no al Mondiale 2026. La realtà è che sto per raggiungere un’età a cui normalmente non dovrei poter giocare un Mondiale. Per questo ho detto che non pensavo ci sarei stato”. Parola di Leo Messi, 36 anni lo scorso giugno, tornato a parlare del suo futuro con la nazionale argentina in un’intervista rilasciata al programma Star Plus Campeones. “Mi sembrava che dopo l’ultimo Mondiale fosse finita e fossi sul punto di ritirarmi, invece è tutto il contrario. Ora più che mai ho voglia di essere qui, perché dopo aver passato tanti anni di sofferenza, oggi viviamo un momento speciale che non avevo mai sperimentato prima con l’Argentina e voglio godermelo”. Insomma, la sua presenza ai Mondiali 2026 ad oggi non è esclusa. “Mi trovo bene nel gruppo, mi diverto. C’è un gruppo molto unito e sano a cui piace stare insieme. Voglio godermi tutto questo senza pensare a cosa sarà fra due o tre anni, che nel calcio sono tanti”.

Calcio, storico: l’Italia donne vince in Spagna 3-2

Calcio, storico: l’Italia donne vince in Spagna 3-2Roma, 2 dic. (askanews) – Un risultato storico, cercato, sofferto ma assolutamente meritato. L’Italia supera 3-2 la Spagna campione del mondo (foto Figc.it) e festeggia questo straordinario successo sotto gli occhi dei 10mila spettatori dello stadio Pasaron di Pontevedra, increduli come le calciatrici di casa, travolte dal gioco e dal cuore delle Azzurre. Dopo lo svantaggio inziale, firmato da Athenea all’11’, nella ripresa la squadra di Soncin dilaga grazie alle reti di Giacinti, Cambiaghi e Linari. Il gol di Gonzalez permette alle Furie Rosse di credere nella contro-rimonta, ma di fronte a questa Italia c’era poco da fare.

Una serata da incorniciare, che permette alle Azzurre di raggiungere la Svezia a quota 7 punti e di continuare la rincorsa al secondo posto del girone di Nations League. Tutto si deciderà martedì sera, con la Nazionale attesa dall’appuntamento di Parma (ore 19, Rai Sport) con la Svizzera. In caso di successo e di contestuale sconfitta o pareggio della Svezia contro la Spagna, l’Italia raggiungerebbe l’obiettivo, scavalcando in classifica le scandinave e festeggiando la permanenza nella Lega A senza dover passare dalle insidie del playoff. Subito dopo il fischio finale arrivano i complimenti del presidente della FIGC: “Prestazione straordinaria – dichiara Gravina entusiasta – complimenti alle Azzurre e al Ct: contro le campionesse del mondo in carica hanno compiuto una vera e propria impresa. È stata scritta una splendida pagina di storia del calcio femminile italiano”.

Un concetto ribadito anche dallo stesso Soncin, che sottolinea: “È stata una grandissima emozione, siamo venuti qui con la consapevolezza di poter fare un’impresa. È un risultato storico, come detto dal presidente Gravina le ragazze hanno scritto una pagina bellissima della storia del calcio italiano. Questa partita deve darci convinzione e fiducia in vista del futuro, perché tutti insieme possiamo fare grandi cose”.

Tennis, il ritorno di Nadal: sarà a Brisbane il 31 dicembre

Tennis, il ritorno di Nadal: sarà a Brisbane il 31 dicembreRoma, 1 dic. (askanews) – Rafa Nadal torna in campo dopo un anno di stop e i dubbi sul prosieguo della sua carriera. Il tennista maiorchino, 37 anni compiuti a giugno scorso, prenderà parte al torneo ATP 250 di Brisbane, al via il 31 dicembre. Sarà un test per verificare la condizione a due settimane dal via degli Australian Open. Proprio a Melbourne, lo scorso 18 gennaio, aveva disputato la sua ultima partita contro McDonald, infortunandosi all’ileopsoas sinistro. Da allora un calvario fatto di infortuni e ricadute, fino all’operazione chirurgica dello scorso giugno per risolvere il problema della zona addominale.

Tennis, Sinner è l’italiano con più punti nella storia

Tennis, Sinner è l’italiano con più punti nella storiaRoma, 1 dic. (askanews) – Jannik Sinner chiude il 2023 al quarto posto del ranking mondiale (record per un giocatore italiano) con un totale di 6490 punti Atp. E’ il bottino di punti più grande mai ottenuto da un tennista italiano dal 2009 in avanti e cioè da quando l’Atp utilizza l’attuale sistema che assegna 2000 punti ai vincitori degli Slam e la metà esatta ai campioni dei Masters 1000. Con i 6490 punti attuali Sinner (senza considerare l’anomalo ranking del 2022) sarebbe stato addirittura terzo nel 2010 dietro Nadal (12450) e Federer (9145), ma davanti a Djokovic che ne raccolse 6240. E ancora terzo lo sarrebe stato nel 2013 (in quella stagione il terzo fu David Ferrer con appena 5800 punti), nel 2016 (terzo Milos Raonic con 5450 punti), nel 2017 (terzo Grigor Dimitrov con 5150) e nel 2018 (terzo Federer con 6420). Nella peggiore delle ipotesi invece, con 6490 punti, Sinner sarebbe stato sesto in tre delle stagioni più scintillanti degli ultimi decenni: nel 2009 dietro Federer, Nadal, Djokovic, Murray e Del Potro, nel 2012 dietro Djokovic, Federer, Murray, Nadal e Ferrer e nel 2020 dietro Djokovic, Nadal, Thiem, Medvedev e Federer. Al secondo posto, in questa speciale classifica degli italiani che hanno ottenuto più punti Atp nel ranking di fine anno, c’è anche il Matteo Berrettini del 2021 con i 4568 punti di cui 1200 conquistati grazie alla finale di Wimbledon, 600 per la finale di Madrid e 500 per la vittoria al Queen’s. Al terzo posto troviamo ancora Jannik Sinner con i 3350 punti del 2021. Al quarto posto ancora il 2020 di Matteo Berrettini con 3075 punti. Al quinto posto ancora Matteo Berrettini con i 2870 punti ottenuti nel 2019 e al sesto posto di nuovo Jannik Sinner con i 2410 punti del 2022. Se escludiamo Berrettini e Sinner, il primo nome differente è quello di Fabio Fognini che nel 2020 (anche per via della classifica modificata a causa della pandemia) mise in cascina 2400 punti Atp di cui 1000 per la vittoria a Monte Carlo 2019. Sopra i 2000 punti troviamo ancora il Berrettini del 2022 (2375 punti) e il Fognini del 2018 (2315 punti) e 2019 (2290 punti).

Tennis, Garbin operata per un tumore: “Intervento ok”

Tennis, Garbin operata per un tumore: “Intervento ok”Roma, 1 dic. (askanews) – “Ciao a tutti. L’intervento è andato bene grazie alla professionalità e alla competenza del Prof. Lippolis e di tutto il suo team medico a cui va la mia più profonda gratitudine. Grazie a tutti per i messaggi di sostegno e vicinanza. A presto”. Tathiana Garbin racconta su Instagram gli sviluppi del secondo intervento subito dalla capitana della nazionale femminile della Billie Jean King Cup. L’operazione si è resa necessaria per l’esportazione di un raro tumore che la 46enne veneziana sta combattendo da tempo ma che non le ha impedito di trascinare l’Italia nella finale di BJK Cup. La Garbin nei giorni scorsi aveva ricevuto la visita delle sue ragazze in ospedale prima dell’intervento. Anche Sinner le aveva dedicato un pensiero subito dopo il trionfo nella Davis.

Valore sociale sport in Costituzione, Special Olympics: “Ma non basta”

Valore sociale sport in Costituzione, Special Olympics: “Ma non basta”Roma, 1 dic. (askanews) – Per il secondo anno consecutivo torna l’incontro in Parlamento fra gli atleti leader dell’Associazione e i parlamentari. Bene la modifica dell’articolo 33 della Costituzione ma non basta. Ora tocca al mondo del lavoro e a quello della comunicazione fare la propria parte per rendere autonome le persone con disabilità intellettive. La testimonianza di chi, grazie allo sport, riesce a vivere una vita dignitosa.

Lo sport come strumento per ottenere autonomia e inclusione sociale. Un principio che, grazie anche alle battaglie degli atleti di Special Olympics, ha trovato spazio in Costituzione. “La modifica dell’articolo 33 che di fatto riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme -ha spiegato Alessandra Palazzotti, Direttore nazionale di Special Olympics Italia- è una conquista culturale a beneficio della comunità intera, di tutti, comprese le persone con disabilità intellettive e le loro famiglie”. Di questo si è parlato nel corso dell’incontro svoltosi a Palazzo San Macuto e a cui ha partecipato anche il presidente del Coni, Giovanni Malagò: “Sono felice di rinnovare la vicinanza e il sostegno dello sport italiano nei confronti di Special Olympics, nell’ambito delle iniziative sviluppate per la giornata internazionale delle persone con disabilità. Approfondire i contenuti della recente modifica dell’articolo 33 della Costituzione Italiana -ha detto ancora Malagò- sottintende la volontà di proiettare nel futuro un modello ancora più inclusivo, fruibile a tutti, orientato alla declinazione di attività fisica che risponde maggiormente alle esigenze e agli obiettivi delle straordinarie atlete e dei fantastici atleti che fanno parte di questa famiglia”. L’incontro, svoltosi a ridosso della Giornata internazionale per le persone con disabilità istituita dall’Onu nel 1992, ha visto l’adesione di numerosi parlamentari ai quali si sono rivolti i nove atleti leader di Special Olympics che, nel corso del proprio intervento, hanno raccontato la loro personale esperienza di vita fatta di ostacoli ma anche di traguardi e obiettivi raggiunti: “Ho una malattia genetica sconosciuta -ha spiegato Daniela Valentino- che mi porta diverse difficoltà ma lo sport è il mio mondo, mi dà tantissimo e gliene sono grata. Il nuoto insomma è il mio migliore amico e, quando sono in acqua, mi sento una ragazza come le altre”. “Se 50 anni fa – ha ricordato Luciano Scandariato – le persone come me venivano relegate in casa, oggi noi atleti abbiamo la fortuna di partecipare a eventi nazionali e internazionali e di essere protagonisti”. “All’inizio – ha aggiunto Andrea Tomasoni – non riuscivo ad accettare la mia diversità, ma ora, grazie alla danza sportiva, riesco a essere me stessa e sono riuscita anche a partecipare ai Giochi Nazionali Invernali che si sono svolti a Bardonecchia. Un sogno”.

Storie che fanno ben comprendere come lo sport abbia un ruolo sociale fondamentale: “Le testimonianze dei nostri atleti leader -ha sottolineato il Presidente di Special Olympics Italia – hanno il potere di mettere in moto un meccanismo di trasformazione culturale che guardi al futuro. Un futuro dove la diversità non sia più un limite ma anzi un arricchimento per tutte le comunità. Un futuro che valorizzi le persone e che non parli esclusivamente di integrazione, ma di inclusione vera. Il cui raggiungimento non può fermarsi di certo al comma introdotto dall’articolo 33 della Costituzione. Sono diverse, infatti, le battaglie che intendiamo portare avanti, battaglie che riguardano in particolare il mondo del lavoro e della comunicazione”. Se infatti l’attività sportiva è ora un diritto costituzionale, occorre lavorare in modo che non solo lo sport possa rendere autonome le persone con disabilità ma ogni aspetto della vita quotidiana: “Il nuoto -ha raccontato nel corso dell’incontro Alessandro Brivio- mi ha letteralmente trasformato. Lo pratico ogni giorno e sono sempre fuori per partecipare a gare di ogni tipo. Ma anche il lavoro fa parte della mia vita. Da due anni, grazie a una borsa di studio, sono impegnato in una piscina e questo mi rende felice. Ma so bene che questo non sarebbe stato possibile se i miei professori e la mia famiglia non avessero insistito. Mi piacerebbe che tutte le persone con disabilità, anche intellettive, potessero avere la mia stessa fortuna ma questo è spesso difficile. La politica dovrebbe aiutarci con interventi mirati e risolutivi”.

Un appello ascoltato dai vari parlamentari presenti: Pietro Lorefice, Senatore e Segretario della Presidenza del Senato, Clotilde Minasi, Senatore e membro della 10ª Commissione permanente (Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale), Alessandra Maiorino, Senatore e membro della 1ª Commissione permanente (Affari Costituzionali), Luciano Ciocchetti, deputato e Vicepresidente della XII Commissione (Affari sociali), Paolo Trancassini, Deputato e Questore della Camera dei Deputati e Nazario Pagano, Deputato e Presidente della I Commissione (Affari Costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni) che hanno dimostrato interesse per il tema proposto e si sono impegnati di condividerlo con i colleghi. Ma c’è un altro punto su cui quest’anno Special Olympics vuole accendere i riflettori: “Pensiamo -ha concluso ila Palazzotti- che unire le forze per concretizzare, nella vita quotidiana, ciò che è stato sancito dall’articolo 33 della Costituzione oggi sia un impegno da assumersi con grande forza di volontà. Si affronta il tema della disabilità, intellettiva in particolare, ancora con troppi retaggi e pregiudizi. Necessario è sensibilizzare il comune sentire, mettendo in luce le capacità e i talenti. E allora, forse, anche le aziende sarebbero stimolate ad assumere le persone con disabilità. Ecco, penso che la nuova frontiere per rendere il nostro Paese sempre più civile passi proprio da qui”.

Terme Chianciano, a caccia del record mondiale di canottaggio indoor

Terme Chianciano, a caccia del record mondiale di canottaggio indoorRoma, 30 nov. (askanews) – Terme di Chianciano, uno dei poli termali della Toscana, tra la Valdichiana e la Val d’Orcia, patrimonio dell’UNESCO, si appresta a ospitare una impresa sportiva: nel weekend del 2 e 3 dicembre, nella Palestra della Salute Terme di Chianciano “Institute for Health” dove si tenterà di battere il record mondiale di 24 ore al remoergometro (comunemente conosciuto con il termine “vogatore”).

Saranno impegnati per due giorni consecutivi anche di notte, gli atleti dello Small Team (massimo 10 persone, misto uomini e donne, età 30-39 anni), Chiara Sacco, Francesco Procaccianti, Brianne Bartolini, Nicoletta Casali, Francesca Santone, Guido Bonanomi, Massimiliano Guidi, Marco Raspa, Roberto Rozzato, Carlo Vanni, tutti campioni a livello nazionale e internazionale di rowing; si alterneranno alla voga per 24 ore senza far mai fermare la ventola del vogatore con tattiche perfezionate in lunghi allenamenti. Gli atleti stanno beneficiando delle facilities delle Piscine termali Theia, in cui si rigenerano ed effettuano attività e bagni defatiganti e rigeneranti, grazie alle proprietà dell’acqua bicarbonato solfato calcica delle piscine e al contempo si caricano di energia nella nella spa. Tutto accadrà nella Palestra della Salute Terme di Chianciano “Institute for Health”, nuovo polo dedicato al fitness e alla salute: la Palestra della Salute, oltre a essere aperta al pubblico tutto l’anno con formule individuali & family, nuovi e stimolanti corsi e metodi di allenamento, grazie all’utilizzo di strumentazioni di ultima generazione offre quotidianamente protocolli all’avanguardia nella riabilitazione e nella medicina sportiva.