Sci, Mondiali, lo slalom femminile alla svizzera Camille RastRoma, 15 feb. (askanews) – Trentaquattro anni dopo Erika Hess, la Svizzera torna a vincere lo slalom femminile ai Mondiali grazie a Camille Rast. La 25enne elvetica, leader della specialità in Coppa del Mondo, ha conquistato la medaglia d’oro a Saalbach davanti alla connazionale Wendy Holdener. Un’altra doppietta della Svizzera, già certa di vincere il medagliere con una gara d’anticipo. Rast ha vinto con merito e intelligenza: al comando con margine dopo la prima manche, nella seconda manche ha gestito gli 80 centesimi di vantaggio su Holdener. Per la 25enne di Vetroz è la prima medaglia in carriera ai Mondiali. Completa il podio Katharina Liensberger, medaglia di bronzo. Niente podio, invece, per Mikaela Shiffrin: terza dopo la prima manche, her majesty ha chiuso al quinto posto. Per l’Italia quattro atlete nelle prime 30: la migliore è Lara Della Mea, tredicesima, ma i rimpianti sono soprattutto per Marta Rossetti che ha sfiorato la top 10, commettendo poi un errore nell’ultima parte della seconda manche. Ventunesimo posto per Giorgia Collomb, ventiduesimo per Martina Peterlini.
Sinner squalificato: Binaghi: “Vergognosa ingiustizia”Roma, 15 feb. (askanews) – “E’ la prima volta che una vergognosa ingiustizia ci rende felici perché il primo pensiero è per il ragazzo che vede finire un incubo”, lo afferma il presidente della Fitp, Angelo Binaghi commentando l’accordo tra Jannik Sinner e Wada. “Questo accordo tra le due parti certifica l’innocenza di Jannik, la sua assoluta non colpevolezza, e gli consente finalmente di rasserenarsi e pianificare il suo futuro con un grande rientro agli Internazionali BNL d’Italia a Roma dove tutta l’Italia lo accogliera’ come merita”, aggiunge. Binaghi ha poi aggiunto: “Resta il rammarico per tutto quello che ha dovuto passare e per tutto il tempo che Jannik ha dovuto trascorrere con questo macigno. Se non altro, questo sarà forse l’ultimo grande errore della Wada che, come sappiamo, ha già deciso di cambiare le regole che hanno costretto Jannik ad accettare un compromesso che anche se non riconosce alcuna sua responsabilità è veramente ingiusto”.
Sinner squalificato, la vicenda ClostebolRoma, 15 feb. (askanews) – Jannik Sinner è risultato positivo a un controllo antidoping il 10 marzo 2024, durante il Masters 1000 di Indian Wells. Il secondo controllo positivo è del 18 marzo, dopo la semifinale persa nello tostesso torneo contro Carlitos Alcaraz. In entrambi i casi sono stati trovati livelli simili di Clostebol, con una concentrazione nelle urine nel primo caso di 86 picogrammi per millilitro, e nel secondo di 76 picogrammi per millilitro: cioè una concentrazione inferiore a 1 miliardesimo di grammo per litro. Secondo la versione fornita dalla difesa di Sinner, la rilevazione del Clostebol è stata dovuta a una contaminazione avvenuta attraverso il suo fisioterapista, Giacomo Naldi: quest’ultimo avrebbe massaggiato Sinner nei giorni del torneo dopo aver usato il Trofodermin, un medicinale spray contenente Clostebol, per curare un taglio che si era procurato al mignolo della mano sinistra. La contaminazione durante i massaggi si spiegherebbe, perché Jannik ha una forma di dermatite sui piedi e sulla schiena che gli causa spesso piccoli tagli e ferite sulla pelle.
Il 4-5 aprile e il 17-20 aprile sono poi arrivate le due sospensioni provvisorie di Sinner, a cui Jannik ha fatto appello urgente immediato, rivolgendosi a un tribunale indipendente. In entrambi i casi Sinner ha ottenuto la revoca immediata delle due sospensioni e ha potuto continuare a giocare (in attesa di chiarire la sua posizione) per tutti i mesi primaverili ed estivi. Naldi aveva acquistato il Trofodermin a Bologna il 12 febbraio da Umberto Ferrara, l’allora preparatore atletico di Sinner. Naldi, inoltre, aveva dichiarato di aver usato il farmaco per la sua ferita ogni giorno, dal 5 al 13 marzo.
Sinner squalificato, l’avvocato: finalmente è finitaRoma, 15 feb. (askanews) – “Sono felice che Jannik possa finalmente lasciarsi alle spalle questa dolorosa esperienza”: così l’avvocato di Jannik Sinner, Jamie Singer, ha commentato la squalifica di tre mesi inflitta all’altoatesino per il caso clostebol.
“La WADA – continua – ha confermato i fatti stabiliti dal Tribunale Indipendente. È chiaro che Jannik non aveva alcuna intenzione, non era a conoscenza della situazione e non ha ottenuto alcun vantaggio competitivo. Purtroppo, gli errori commessi da alcuni membri del suo team hanno portato a questa situazione”.
Tennis, Sinner si accorda con la Wada: tre mesi di sospensioneRoma, 15 feb. (askanews) – I Jannik Sinner ha raggiunto un accordo con l’Agenzia Mondiale Antidoping (WADA), riconoscendo la sua parziale responsabilità per gli errori commessi dalla sua squadra. Il campione italiano dovrà affrontare una sospensione di tre mesi dal tennis. Lo si legge in una nota. L’indagine della Wada ha concluso che Sinner non aveva alcuna intenzione e non ha tratto alcun vantaggio agonistico dai due test positivi per tracce minime di clostebol rilevate nel suo organismo. La squalifica di Sinner durerà fino al 4 maggio. Il n. 1 al mondo salterà, dunque, i Masters 1000 di Indian Wells, Miami, Monte-Carlo e Madrid. Jannik potrà tornare in campo per gli Internazionali d’Italia che inizieranno il 7 maggio.
Il comunicato integrale della Wada L’Agenzia Mondiale Antidoping (WADA) conferma “di aver raggiunto un accordo per la risoluzione del caso riguardante il tennista italiano Jannik Sinner, con l’atleta che ha accettato un periodo di ineleggibilità di tre mesi per una violazione delle norme antidoping, dopo essere risultato positivo al clostebol, una sostanza proibita, nel marzo 2024. Nel mese di settembre, WADA aveva presentato un ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport (CAS) nel caso del sig. Sinner, che era stato giudicato da un Tribunale Indipendente come non responsabile né negligente. Nonostante questo ricorso, le circostanze specifiche del caso hanno portato WADA a considerare un accordo per garantire un esito equo e appropriato, conformemente all’Articolo 10.8.2 del Codice Mondiale Antidoping. WADA accetta la spiegazione fornita dall’atleta riguardo alla causa della violazione, come indicato nella decisione di primo grado. WADA riconosce che il sig. Sinner non aveva intenzione di barare e che la sua esposizione al clostebol non ha fornito alcun beneficio in termini di prestazioni, avvenendo a sua insaputa a causa della negligenza di alcuni membri del suo entourage. Tuttavia, secondo il Codice e in base ai precedenti del CAS, un’atleta è ritenuto responsabile della negligenza del proprio entourage. Considerando l’unicità dei fatti di questo caso, è stata ritenuta appropriata una sospensione di tre mesi.
Come già affermato, WADA non ha richiesto la squalifica di alcun risultato, ad eccezione di quanto già imposto dal tribunale di primo grado. La Federazione Internazionale di Tennis e l’Agenzia Internazionale per l’Integrità del Tennis, entrambe co-respondenti al ricorso di WADA presso il CAS e nessuna delle quali ha impugnato la decisione di primo grado, hanno accettato l’accordo per la risoluzione del caso. Secondo i termini dell’accordo, il sig. Sinner sconterà il suo periodo di ineleggibilità dal 9 febbraio 2025 fino alle 23:59 del 4 maggio 2025 (inclusi quattro giorni già scontati dall’atleta durante la sospensione provvisoria). In base all’Articolo 10.14.2 del Codice, il sig. Sinner potrà riprendere ufficialmente l’attività di allenamento dal 13 aprile 2025. Alla luce dell’accordo, WADA ha formalmente ritirato il proprio ricorso al CAS.
Sci, l’austriaco Haaser vince il gigante mondiale maschileRoma, 14 feb. (askanews) – L’austriaco Raphael Haaser ha vinto il gigante mondiale disputato sulle nevi di Saalbach. Sceso col pettorale numero 22 dopo aver rischiato di non rientrare nelle selezioni del Wunderteam per questa specialità, Haaser ha chiuso quinto a sorpresa in prima manche rimontando fino a conquistare una pazzesca medaglia d’oro. Per la prima volta in campo maschile non vince la Svizzera, che si deve accontentare degli altri metalli con l’argento di Thomas Tumler (+0.23) e il bronzo di Loic Meillard (+0.51). Ma il più quotato dei rossocrociati, il fenomeno e campione in carica Marco Odermatt, termina sorprendentemente ai piedi del podio per sette centesimi: il gigante sulla pista “Schneekristall” rimane indigesto al dominatore di questa specialità negli ultimi anni, dopo che la stagione precedente era uscito nelle Finali di Coppa del Mondo sfumando l’en-plein. Austria di nuovo sul trono in gigante maschile dopo Hirscher nel 2017 e sul podio iridato in questa specialità per la nona edizione consecutiva dei Mondiali. In una gara ricca di stravolgimenti ci prova per una medaglia anche l’azzurro Luca De Aliprandini: attacca e sogna per una manche e mezzo ma alla fine dice addio alle medaglie, scivolando al nono posto finale a poco più di un secondo di distacco dal vincitore.
Sci, Brignone: “Sognavo l’oro in gigante”Roma, 13 feb. (askanews) – “L’oro in gigante è qualcosa che sognavo da tutta la carriera. Oggi sono soddisfatta, sono rimasta calma e tranquilla”. Così Federica Brignone ai microfoni di Raisport dopo l’oro in gigante vinto ai mondialidi Saalbach, in Austria. “Avevo un bel vantaggio e mi ha tranquillizzato molto, poi ho trovato un buon feeling con la pista – continua – Faccio ancora fatica a realizzare. Sapevo che ai Mondiali era tutto o niente. Non mi giocavo la Coppa del Mondo, avevo l’occasione di andare full gas. Già stamattina stavo bene, ero focalizzata su ciò che dovevo fare in pista. Fisicamente e mentalmente sto molto bene, è bello arrivare così a un grande evento. Sono tanto felice”
Sci, Mondiali, Federica Brignone oro in giganteRoma, 13 feb. (askanews) – Ventotto anni dopo Deborah Compagnoni l’Italia torna a vincere la medaglia d’oro iridata nel gigante femminile. Merito di una leggendaria Federica Brignone che sulla Schneekristall ha fatto un capolavoro, soprattutto nella seconda manche. Prima a metà gara, l’azzurra è scesa dopo una prova fenomenale di Alice Robinson. Brignone, però, è riuscita a fare meglio, conquistando così la seconda medaglia d’oro mondiale in carriera, la quinta complessiva. Completano il podio la neozelandese Robinson, argento, e l’americana Moltzan, bronzo
Sci, Goggia: “Butto via troppe gare, caduta inspiegabile”Roma, 13 feb. (askanews) – C’è tanta delusione sul volto di Sofia Goggia dopo il gigante dei Mondiali di Saalbach. Una gara conclusa dopo appena 30 secondi: l’azzurra si intraversa, poi un bastoncino le si gira e la ostacola. “Finisco in alcune situazioni tragicomiche che sono inspiegabili – ha ammesso Goggia a Rai Sport – Oggi ero serena: ero partita bene e mi sentivo bene nel ritmo. Butto via troppe gare dove invece posso fare benissimo”. Per la bergamasca è stato un Mondiale in ombra: prima il quinto posto in superG (a sei centesimi dalla medaglia di bronzo), poi il sedicesimo in discesa libera e adesso la caduta in gigante. “In questa disciplina, nei giorni scorsi in allenamento, andavo forte – ha aggiunto Goggia – Probabilmente c’è qualche aspetto che non riesco a vedere e mi fa buttare via tutte le gare. La situazione in cui sono finita oggi è inspiegabile, vorrei capire cosa succede perché è allucinante. Adesso guardo avanti, sempre e comunque”.
Tennis, Sinner, Wada: “Chiediamo 1-2 anni di sospensione”Roma, 13 feb. (askanews) – “Come abbiamo dichiarato a settembre, la Wada ritiene che la conclusione di ‘nessuna colpa o negligenza’ non fosse corretta secondo le norme correnti, e chiede un periodo di sospensione compreso tra uno e due anni”. Così, in un’intervista pubblicata dal quotidiano La Stampa, il portavoce della Wada, James Fitzgerald, parla della situazione di Jannik Sinner, in attesa dell’appello fatto sul caso Clostebol dall’agenzia mondiale antidoping dopo l’assoluzione del tribunale nominato dall’Itia. “La Wada non chiede la cancellazione di alcun risultato – prosegue Fitzgerald – salvo quelli già imposti in primo grado. Poiché la questione è ora pendente dinanzi al TAS, la Wada non commenterà ulteriormente”.
“Senza commentare alcun caso particolare – sostiene il portavoce Wada parlando della responsabilità di un atleta su ciò che accade nella sua squadra – direi che il principio della responsabilità oggettiva è di fondamentale importanza per sostenere la correttezza nello sport. Senza di esso non ci sarebbe alcun antidoping e i drogati vincerebbero. Se un atleta positivo a una sostanza proibita non dovesse spiegare da dove proviene, o come è entrata nel suo organismo, sarebbe fin troppo facile per chi ha imbrogliato sfuggire a sanzioni significative”.