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Parigi 2024, Oppo e Soares: le abbiamo provate tutte per vincere

Parigi 2024, Oppo e Soares: le abbiamo provate tutte per vincereParigi, 2 ago. (askanews) – “È arrivata subito questa medaglia, un po’ è arrivata subito, un po’ l’abbiamo costruita nel tempo, ma l’obiettivo era comune per tutti e due. Sapevamo che il 2 agosto alle 12.02 avevamo lo stesso obiettivo, cercare di fare il meglio possibile. Ci siamo riusciti, siamo qua, ci siamo riusciti”. Lo ha detto Stefano Oppo, che con Gabriel Soares ha vinto l’argento nel canottaggio pesi leggeri.


“Un argento che vale oro – ha aggiunto Soares – noi volevamo l’oro, oggi infatti si è visto già dalla partenza che ha messo pressione un po’ a tutti e l’abbiamo provato in tutti i modi, è stata la miglior gara di oggi, siamo veramente veramente felici di quello che abbiamo fatto”. “Poi oggi per noi – ha spiegato Oppo – per la nostra categoria, era una giornata particolare perché era l’ultima Olimpiade della categoria pesi leggeri, quindi siamo contenti, purtroppo questa pagina di storia si chiude ma siamo contenti di averci scritto sopra il nostro nome”.


“Avevamo una chance – ha detto Soares – perché non c’era un altro quadriennio per rintare, quindi c’era quel brivido in più e non ci lo siamo fatti scappare”. “Le abbiamo provate tutte per arrivare all’Irlanda – ha concluso Oppo -. Stiamo parlando dei due ragazzi che hanno un argento e due olimpici a questo punto. Ci abbiamo provato in tutti i modi, ma adesso cosa possiamo fare? Possiamo togliere solo il cappello e dire fargli complimenti perché noi abbiamo messo in campo tutte le nostre energie in ogni allenamento non solo nella gara di oggi e questo è stato il risultato noi siamo contentissimi così e bravi a loro”.

Parigi 2024, le fiorettiste: argento bellissimo, Errigo commossa

Parigi 2024, le fiorettiste: argento bellissimo, Errigo commossaParigi, 3 ago. (askanews) – Festa a Casa Italia per le fiorettiste azzurre, medaglia d’argento nella gara a squadra a Parigi 2024. “Siamo arrivate qui – ha detto Arianna Errigo – con il sogno di portarci sicuramente a casa la medaglia più preziosa. Però le Olimpiadi sono difficili, non è una gara facile. E quindi siamo orgogliose e contente di questa medaglia d’argento”.


“Avevo tanta voglia di riscatto nella gara squadre – ha aggiunto Alice Volpi – ci tenevamo davvero tanto. Non è arrivato l’oro e poteva arrivare, però è una medaglia bellissima, questa d’argento e ho capito l’importanza di una medaglia, che è tanta, è grande”. “La medaglia come potete vedere è pesantissima – ci ha spiegato Francesca Palumbo – ve la posso garantire, però a parte questo il panorama internazionale è cambiato, gli altri Paesi sono cresciuti tantissimo, tantissimi tecnici sono andati all’estero. Il mondo ci guarda e ci osserva perché noi comunque rimaniamo il punto di riferimento per tutti. Quindi oggi vincere e riconfermarsi non è scontato ed è sempre più difficile. Noi questi tre anni siamo state sempre lì, ci siamo presentata a questa gara numero uno, quindi il nostro percorso è stato netto. È chiaro che in un percorso, in una situazione, in un contesto così complesso, può succedere anche di fare una gara dove si vince un bellissimo argento”.


“Con le mie compagne che mi hanno sempre sostenuto e aiutato in momenti anche di difficoltà – ha detto ancora Martina Favaretto – è stata un’esperienza bellissima e siamo arrivati tutte e quattro da squadra e abbiamo lottato fino alla fine e abbiamo preso questo argento bellissimo”. “La dedico a noi – ha concluso Errigo – perché ce la meritiamo proprio tanto. La dedico alla mia famiglia, perché è la prima Olimpiade da mamma. E la dedico a me stessa perché ho fatto tanta fatica e quindi sono contenta”. E qui la portabandiera azzurra non è riuscita a trattenere le lacrime.

Tennis, Alcaraz e Djokovic rinunciano a Montreal. Sinner ci sarà

Tennis, Alcaraz e Djokovic rinunciano a Montreal. Sinner ci saràRoma, 2 ago. (askanews) – Novak Djokovic e Carlos Alcaraz hanno annunciato il ritiro dall’Atp di Montreal al quale prenderà parte Jannik Sinner che non ha partecipato alle Olimpiadi. Il serbo, numero 2 del mondo, aveva annunciato il suo forfait il 30 luglio scorso. Oggi è arrivato quello di Carlos Alcaraz, che rinuncia a partecipare all’ATP Masters 1000 di Montreal in partenza dal prossimo 6 agosto. Motivazione ufficiale: affaticamento (fatigue).


La comunicazione – non certo totalmente inaspettata – giunge nel pomeriggio di giovedì, poco dopo la vittoria su Tommy Paul in virtù della quale Alcaraz ha raggiunto la semifinale a Parigi che giocherà venerdì contro Felix Auger-Aliassime. “È stata finora una stagione molto lunga per me” dice il campione in carica del Roland Garros e di Wimbledon “e a causa dell’accumulo di incontri e fatica non sarò in grado di giocare a Montreal quest’anno. Non vedevo l’ora di di tornare in Canada e godermi l’affetto degli appassionati. Spero di vedervi tutti a Montreal nei prossimi anni!”. La direttrice del torneo Valérie Tétreault si è detta dispiaciuta dellìassenza di Carlos che “a 21 anni ha già vinto 15 titoli, di cui quattro Slam. I fan erano impazienti di rivederlo in azione all’IGA Stadium, ma siamo anche consci del fatto che ha un’estate piena di impegni ed è alla ricerca di un’impresa importante: vincere di fila L’open di Francia, Wimbledon e la medaglia d’oro olimpica. Il torneo rimane comuqnue estremamente competitivo, con la partecipazione della maggior parte dei migliori giocatori del mondo”.

Parigi 2024, Errani-Paolini: “Ora vogliamo l’oro”

Parigi 2024, Errani-Paolini: “Ora vogliamo l’oro”Roma, 2 ago. (askanews) – “E’ un sogno che si avvera, è qualcosa di incredibile. Io ho sempre avuto questo ‘pallino’ di una medaglia olimpica ed esserci riuscita al mio ultimo tentativo è pazzesco. Sono troppo felice”. Non sta nella pelle Sara Errani, che, a 37 anni, in coppia con Jasmine Paolini, ha conquistato la qualificazione alla finale del doppio femminile di Parigi 2024. “Mi sto rendendo conto di quanto sia importante un’Olimpiade: è al top degli eventi”, ha aggiunto Paolini, finalista nel 2024 al Roland Garros e a Wimbledon: “E ora vogliamo l’oro”, hanno detto le due tenniste azzurre

Julio Velasco, la leggenda che non si prende troppo sul serio

Julio Velasco, la leggenda che non si prende troppo sul serioParigi, 2 ago. (askanews) – “Quello di cui abbiamo bisogno è che la motivazione non diventi ansia. L’obbligo di vincere è una brutta bestia, io vorrei evitare che ci si creda in obbligo di vincere; la fiducia sì, la fiducia è importante. L’ho detto alle ragazze, e l’ho dimostrato con delle cose concrete: ho organizzato le vacanze dopo le finale, che se poi non ci arriviamo è un casino, perché ho prenotato gli alberghi, e non posso dire vengo in vacanza una settimana prima. E la seconda cosa è che la mia famiglia viene qui a partire dai quarti di finale. Più fiducia di così…”. Julio Velasco, ct della nazionale azzurra di pallavolo femminile, parla in modo diretto, avvolgente. È una leggenda del volley e probabilmente lo sa, ma non sembra pensarci; ha le sue certezze, ma è molto bravo nel raccontarle con la giusta distanza. Lo abbiamo incontrato dopo la partita vinta dall’Italia 3-0 con l’Olanda, che è valsa la qualificazione matematica delle azzurre ai quarti dei Giochi olimpici.


La fiducia si diceva, quella per Velasco non deve mai mancare. “Però sappiamo che in una partita secca può succedere di tutto e che noi non andremo a giocare con l’obbligo di vincere, ma con il sogno di vincere per passare al semifinale. Vediamo se ci riusciamo. In Italia sembra che si debba sempre e solo vincere, perché siamo il popolo scelto”. Un altro concetto su cui il ct insiste con la squadra è quello di restare sempre concentrate sul “qui e ora”, come ha ricordato ai cronisti anche una sorridente Myriam Sylla, una delle stelle dalla nazionale. “Io – ha aggiunto Velasco – insisto molto sul fatto che pensare a quello che è successo prima, non solo la partita prima, ma anche il punto prima, è sbagliato. Ci sono spiegazioni scientifiche e se io mi fisso su una cosa che ho fatto prima, un errore, a cosa serve adesso? Ne parliamo dopo, nel time out, ma non dobbiamo nemmeno pensare al dopo. Quello non è ora. Dobbiamo restare nel momento. Quando uno sbaglia se sta a pensare che ha sbagliato, se lo porta sulle spalle l’errore, l’errore bisogna eliminarlo immediatamente in questo sport, perché non è come nel calcio o nel basket che se sbagli un’azione non fai punto: noi invece ogni volta che facciamo un errore è un punto per loro. È un gioco molto difficile”.


Julio Velasco parla, racconta, anche della scelta di lasciare fuori per quasi tutta la partita Paola Egonu: “Aveva la pressione bassa, non stava bene, era uno straccio. Siamo una squadra, se una non sta bene non deve giocare per forza”, ma alla domanda se ha condiviso con la giocatrice la decisione, la risposta è secca: “No, non condivido mai le mie decisioni con le ragazze”. Punto. E sulla presenza della presidente del Consiglio nell’Arena parigina per sostenere la squadra, dopo avere ammesso, così come le giocatrici, che non sapeva della presenza di Giorgia Meloni: “Sono felice che la pallavolo abbia l’attenzione di tutti, delle persone importanti del governo, della cultura, delle istituzioni e ancora di più. Perché dove andiamo a chiedere i soldi per fare qualche torneo? No, scherzo. Prima c’è stato il Presidente Mattarella, ora il presidente del Consiglio, non è male, ripeto, per la pallavolo è molto importante”. Così come è importante che un personaggio come Julio Velasco, capace di essere autorevole senza voler sembrare “saggio”, sia tornato al centro del movimento italiano. Con il suo stile che è consapevole della storia, dei successi e delle aspettative, ma sa anche non prendersi troppo sul serio. (Leonardo Merlini)

Parigi 2024, Errani-Paolini fanno la storia del tennis 100 anni dopo

Parigi 2024, Errani-Paolini fanno la storia del tennis 100 anni dopoRoma, 2 ago. (askanews) – Non è il Roland Garros, ma la terra rossa del “Suzanne Lenglen” fa sognare ancora l’Italia. Una semifinale a senso unico. Sara Errani e Jasmine Paolini hanno battute le ceche Karolina Muchova e Linda Noskova e hanno centrato il pass per la finale: sulla terra battuta del Court Suzanne-Lenglen è andata in scena una sfida a senso unico, terminata con il punteggio di 6-3 6-2. E’ un traguardo storico perché mai una coppia azzurra del tennis ha conquistato finalissima alle Olimpiadi. Si erano unite per questo obiettivo. Lo hanno centrato. E’ la prima medaglia dell’Italia nel tennis da De Morpurgo nel 1924, proprio a Parigi. Domenica sapremo se si tratterà della più preziosa o dell’argento. Ora le azzurre attendono le rivali che usciranno dalla sfida tra le spagnole Bucsa e Sorribes e le giovani russe (ma indipendenti) Andreeva-Shnaider. Quanto alla partita tutto facile: Subito break e 5-3 per chiudere la prima frazione. Nel secondo parziale volano sul 5-2. Sara e Jasmine salvano tre palle break subito dopo, poi chiudono con servizio da sotto sul match point della Errani. È storia.

Parigi 2024, CIO: Imane Khelif è una donna, non un transgender

Parigi 2024, CIO: Imane Khelif è una donna, non un transgenderParigi, 2 ago. (askanews) – Parigi, 2 ago. (askanews) – “La pugile algerina è nata donna, è stata registrata come donna, ha vissuto la sua vita come donna, ha praticato la box come pugile donna, non è un transgender. C’è stata molta confusione e si è detto che era un uomo che combatteva contro una donna, non è così, ed è una certezza scientifica. Su questo c’è consenso scientifico: non si tratta di un uomo che combatte contro una donna”. Lo ha detto il portavoce del CIO Mark Adams nel corso del briefing quotidiano, a proposito della vicenda di Imane Khelif, la pugile che ha combattuto con Angela Carini.


“Le regole per l’ammissione alle gare – ha aggiunto Adams citando lo statement ufficiale del Comitato olimpico – non possono essere cambiate nel corso di una manifestazione e ogni cambiamento delle regole deve seguire le procedure appropriate e deve essere basato su prove scientifiche. Il CIO ha la missione di proteggere i diritti civili di tutti gli atleti che partecipano ai Giochi olimpici”.

Parigi 2024, CIO: Khelif idonea a gareggiare, no caccia a streghe

Parigi 2024, CIO: Khelif idonea a gareggiare, no caccia a stregheParigi, 2 ago. (askanews) – “Se iniziamo a basare il nostro giudizio contro questi sospetti allora dovremmo tornare al sistema basato sui test sui genitali”. Lo ha detto il portavoce del CIO Mark Adams durante il briefing quotidiano del Comitato Olimpico Internazionale a Parigi 2024 in riferimento al caso della pugile algerina Imane Khelif. “Questa donna pugile – ha aggiunto – ha gareggiato per anni contro diverse avversarie. Negli ultimi tre anni anche contro tre pugili italiane”.


Adams ha ribadito la posizione del CIO sull’idoneità delle atlete a gareggiare: “In questo caso sì, secondo il loro passaporto e i loro documenti. Sono stati fatti test in precedenza, ma non possiamo fare dei test dall’oggi al domani. Se seguissimo tutte le accuse ci troveremmo di fronte a una inutile caccia alle streghe”.

Parigi 2024, De Gennaro: ha pagato mantenere la lucidità

Parigi 2024, De Gennaro: ha pagato mantenere la luciditàParigi, 1 ago. (askanews) – “Giornata da film. Sono proprio contento. Ero già contento della medaglia, sapevo che quello era l’obiettivo principale per me. Poi chiaramente è arrivato l’oro e non ci volevo credere. Piano piano è realizzato, soprattutto quando il francese è sceso ed è arrivato dietro. Sapevo che era il più pericoloso. Quindi in quel momento è realizzato sia di avere la medaglia sia he mi giocavo qualcosa di importate: quello è stato un momento chiave, poi quando è sceso l’ultimo atleta e ho vinto non ho più capito niente e ho visto un sacco di persone corrermi incontro e mi sono quasi spaventato e adesso piano piano sto realizzando che ce l’abbiamo fatta”. Lo ha detto Giovanni De Gennaro, medaglia d’oro nel kayak a Parigi 2024.


“La mia manche – ha aggiunto – è andata abbastanza bene fino a tre quarti poi ho commesso un piccolo errore e sono stato bravo a valutare il momento e non rischiare la penalità, ma a fare una seconda retro quindi una manovra che mi ha fatto perdere probabilmente un secondo, però alla fine è stato quello che mi ha fatto vincere, perché se rischiavo e toccavo una porta avrei preso due secondi di penalità e sarei stato terzo. Invece ha pagato a mantenere la lucidità, allungare un po’ la linea e portare a casa il percorso netto”.

Parigi 2024, Alice Bellandi: non c’è buio che dura per sempre

Parigi 2024, Alice Bellandi: non c’è buio che dura per sempreParigi, 1 ago. (askanews) – “Oggi sicuramente è la giornata più bella della mia vita, ad oggi. Però la cosa che mi rende più felice è guardarmi indietro, voltarmi e vedere dove ero. Oggi è bellissimo avere voi tutti qua, ma ricordo anche quando ero da sola. La cosa più bella è vedere appunto questo percorso”. Lo ha detto Alice Bellandi, medaglia d’oro a Parigi 2024 nel judo -78 kg, durante la celebrazione del sui successo a Casa Italia.


“Voglio semplicemente dire che, ragazzi non è soltanto scritto sui libri, sui muri, ma non c’è buio che dura per sempre. Se ci credete – ha concluso Bellandi – ma ci credete nelle viscere ogni singolo giorno, vi assicuro che tutto arriva”.