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Parigi 2024, Bellandi oro nei -78 kg: il judo spezza il tabù

Parigi 2024, Bellandi oro nei -78 kg: il judo spezza il tabùRoma, 1 ago. (askanews) – Sembrava una spedizione stregata per il judo azzurro: fuori Scutto, Giuffrida, Esposito, Parlati, Pirelli. E alla fine è arrivata lei a fare asso pigliatutto: Alice Bellandi 26enne bresciana che ha vinto l’oro nella categoria fino a 78 chili al termine di una giornata da protagonista a Champ-de-Mars. Mai in discussione la finale contro l’israeliana Inbar Lanir. Sempre all’attacco, sempre alle corde l’avversaria che pure in passato si era rivelata bestia nera dell’azzurro. Un primo Waza-ari non sanzionato per un nulla; un secondo messo a segno nella parte finale. Intanto l’israeliana collezionava shido. Fatale le è stato il terzo che ha dato la vittoria all’italiana.


L’azzurra partiva comunque da favorita come leader del ranking mondiale dopo una stagione da protagonista con l’argento mondiale ad Abu Dhabi preceduto da due buoni risultati nei tornei del circuito mondiale (bronzo al Grand Slam di Tashkent e argento al Grand Slam di Parigi). Battuta la brasiliana Aguyar, poi nei quarti ha sconfitto l’ucraina Lytvynenko. Nel pomeriggio il capolavoro con la portoghese Patricia Sampaio: un waza-ari (sode-tsurikomi-goshi) messo a segno dopo 40 secondi e un incontro quasi sempre in totale controllo. Poi la finale per l’oro che consente ad Alice di entrare nel club dei medagliati italiani ai Giochi. Le ultime erano state due donne: Odette Giuffrida e Maria Centracchio a Tokyo tre anni fa. (Foto Roberto Di Tondo/Coni)

Parigi 2024, De Gennaro, oro nel K1 dodici anni dopo Molmenti

Parigi 2024, De Gennaro, oro nel K1 dodici anni dopo MolmentiRoma, 1 ago. (askanews) – Dodici anni fa fu Daniele Molmenti nelle rapide di Londra 2012, oggi è Giovanni De Gennaro che porta a casa la quarta medaglia d’oro della spedizione italiana. E’ come si dice l’oro che non ti aspetti anche perché mai alle Olimpiadi il bresciano era arrivato così in alto. Ma a guardare il Palmares scorri un mondiale nel K1 a squadre nel 2013, oltre a quattro vittorie in coppa del Mondo sempre nel K1. De Gennaro è stato anche terzo due volte agli Europei nel K1 a squadre. E allora sul canale del ‘Nautical St – White water’, l’azzurro ha fatto l’impresa mettendosi alle spalle tutti i favoriti che ha visto cadere uno ad uno visto che è partito tra i primi della finale. De Gennaro ha chiuso in 88″22 punti lasciandosi appunto alle spalle il francese Titouan Castryck (88″42) e lo spagnolo Pau Echaniz (88″87). Quest’ultimo aveva chiuso con il miglior tempo, ma a condannarlo sono stati i 2 secondi di penalità. Il 32enne bresciano e sceso come quinto, ha bruciato di pochi centesimi lo spagnolo Echaniz e poi si è goduto il successo come in una mano di poker, molto lentamente. Solo il francese Castryck lo ha avvicinato, ma è rimasto dietro. Alla fine, festa grande e tuffo in acque per l’immenso Giovanni che ci ha regalato la quattordicesima medaglia di Parigi 2024 (quarto oro, bissato pochi minuti dopo dalla Bellandi nel judo, che fa salire il medagliere a 15), in attesa del fioretto a squadre femminile, in finale stasera contro gli Stati Uniti.


(Foto Federazione Canoa/Kayak)

Parigi 2024, Giorgia Meloni a Casa Italia e poi alle gare

Parigi 2024, Giorgia Meloni a Casa Italia e poi alle gareParigi, 1 ago. (askanews) – “Vedremo oggi la pallavolo, vedremo la ginnastica artistica, ma ogni gara è bella e importante. Credo che a loro non faccia differenza se c’è tra il pubblico il presidente del Consiglio oppure no, però chiaramente è un altro modo di tifare perché io sono una tifosa dell’Italia e dei nostri atleti, e quindi è una bella giornata”. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni si è presentata così a Casa Italia, quartier generale e luogo di rappresentanza della spedizione italiana a Parigi 2024, dove ha visitato la struttura e ha pranzato con i vertici del CONI e da diversi atleti, tra i quali le due medaglie d’oro del nuoto Nicolò Martinenghi e Thomas Ceccon.


Parlando con i giornalisti, la premier si è soffermata sulla vicenda della pugile algerina Imane Khelif, donna ma con un livello di testosterone paragonabile a quello di un uomo, che ha affrontato l’italiana Angela Carini. “Non sono d’accordo con la scelta del Cio – ha detto Meloni -. E’ un fatto che per i livelli di testosterone nel sangue dell’atleta algerina la gara in partenza non sembrava equa. Io penso che bisogna fare attenzione, nel tentativo di non discriminare, a discriminare. Perché io da anni spiego che alcune tesi portate all’estremo rischiano di impattare soprattutto sui diritti delle donne”. Informata poi del ritiro di Carini, Meloni ha aggiunto: “Mi dispiace ancora di più, mi ero emozionata ieri quando ha scritto ‘domani combatterò’. Questa dal mio punto di vista non era una gara ad armi pari”. Alla domanda se vedrà il presidente francese Emmanuel Macron, la presidente del Consiglio ha risposto “Siamo in contatto: lui oggi non è a Parigi, se tra quando lui rientra e quando io riparto, riusciamo a incontrarci, volentieri. I nostri staff si stanno sentendo per capire gli orari”. Parlando poi della decisione di fare gareggiare degli atleti nella Senna, Meloni ha ripetuto il paragone con il Tevere, ma ha aggiunto: “È stata una scelta suggestiva, ma cerchiamo di evitare le polemiche”.


Dopo il pranzo la premier ha lasciato Casa Italia, nel pomeriggio assisterà ad alcune gare dell’Italia.

Parigi 2024, Angela Carini: non riuscivo più a combattere

Parigi 2024, Angela Carini: non riuscivo più a combattereParigi, 1 ago. (askanews) – “Basta, mi ritiro perché mi fa malissimo il naso”: così Angela Carini ha raccontato gli ultimi momenti del combattimento con l’algerina Khelif alle Olimpiadi di Parigi. “Ho il cuore a pezzi – ha aggiunto – perché sono una combattente e mio padre mi ha insegnato a essere una guerriera, sono sempre salita sul ring e ho sempre onorato la mia nazione con lealtà. Questa volta non ci sono riuscita, perché non sono riuscita più a combattere e ho messo fine al match”.


“Tutte le polemiche – ha aggiunto in lacrime – non sono state qualcosa che mi ha fermata o bloccata mentalmente. Sono salita sul ring per tirare fuori tutta me stessa, a prescindere dalla persona che avevo di fronte. A prescindere da tutte le polemiche volevo solo andare avanti e vincere”.

Parigi 2024, Meloni: su Khelif non condivido il Cio, così si discrimina

Parigi 2024, Meloni: su Khelif non condivido il Cio, così si discriminaParigi, 1 ago. (askanews) – “Non sono d’accordo con la scelta del Cio”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante la visita a Casa Italia in relazione al tema della pugile intergender Khelif in gara contro l’italiana Carini. “E’ un fatto che per i livelli di testosterone nel sangue dell’atleta algerina la gara in partenza non sembra equa”, ha aggiunto la premier. “Io penso che bisogna fare attenzione, nel tentativo di non discriminare, a discriminare. Perché io da anni spiego che alcune tesi portate all’estremo rischiano di impattare soprattutto sui diritti delle donne”.


Informata poi del ritiro di Carini, Meloni ha aggiunto: “Mi dispiace ancora di più, mi ero emozionata ieri quando ha scritto ‘domani combatterò’. Questa dal mio punto di vista non era una gara ad armi pari”.

Parigi 2024, Khelif picchia troppo forte, Angela Carini abbandona

Parigi 2024, Khelif picchia troppo forte, Angela Carini abbandonaRoma, 1 ago. (askanews) – Dopo 46″ e pochi colpi, Angela Carini ha abbandonato il match contro l’algerina Imane Khelif, pugile algerina al centro delle polemiche dopo essere stata esclusa dai Mondiali a causa dei livelli alti di testosterone. Azzurra in lacrime in ginocchio dopo il verdetto dell’arbitro. “Picchia troppo forte, non è giusto”, avrebbe detto l’italiana. Dopo che i giudici hanno validato la sua scelta con il verdetto ufficiale, l’azzurra si è inginocchiata sul ring e ha pianto.

Parigi 2024, Silvana Stanco argento nel trap femminile

Parigi 2024, Silvana Stanco argento nel trap femminileRoma, 31 lug. (askanews) – Arriva dal tiro a volo la tredicesima medaglia per l’Italia alle Olimpiadi di Parigi 2024. Silvana Stanco conquista l’argento, il sesto per la spedizione azzurra, nella finale del trap femminile. Trentuno anni, nata in Svizzera, ma cresciuta nell’avellinese, chiude seconda con il punteggio di 40/50 nella finale dominata da Adriana Ruano Oliva (45/50), che regala il primo, storico oro nella rassegna a cinque cerchi al Guatemala. Terzo posto per l’Australia con Penny Smith (32/40).

Parigi 2024, Jacobs: sto bene, buone sensazioni, voglio divertirmi

Parigi 2024, Jacobs: sto bene, buone sensazioni, voglio divertirmiParigi, 31 lug. (askanews) – “Finita la scorsa stagione avevo detto che gli obiettivi per quest’anno erano tre. Rimanere in salute il primo, vincere l’Europeo in casa e vincere l’Olimpiade. Quindi, toccando ferro, per adesso sono in salute, ho fatto un anno in cui mi sono riuscito ad allenare come volevo, in cui la preparazione ha proseguito, non ci sono mai state interruzioni, non ci sono mai stati problemi che mi hanno portato a stare fermo diverso tempo, quindi perdere tempo. Abbiamo lavorato molto bene, ammetto che quando comunque cambi allenatore, cambi metodo di lavoro all’inizio ci vuole un po’ per riuscire a mettere insieme tutti i pezzi”. Lo ha detto il campione olimpico dei 100 metri Marcell Jacobs arrivato a Casa Italia all’inizio della sua avventura olimpica a Parigi 2024.


“Gara dopo gara – ha aggiunto – siamo riusciti a trovare un buon feeling sia con tutte le fasi della gara; fisicamente sto molto bene e anche oggi in campo le sensazioni toccando il tartan con le scarpe chiodate erano veramente ottime. Sono veramente tanto sereno, ho tanta voglia di scendere in pista di divertirmi, so che sarà tosto, che sarà impegnativa, credo che la parte più complicata siano proprio le semifinali perché ci sono 15-16 atleti che possono puntare ad entrare in finale, ma in finale si va solo in otto quindi quella sarà veramente il gradino più difficile poi una volta poi in finale può vincere chiunque, è una questione di dettagli vince chi sbaglia meno e quindi ci siamo, siamo quasi arrivati”.

Parigi 2024, Vola il quattro di coppia: podio dopo 16 anni

Parigi 2024, Vola il quattro di coppia: podio dopo 16 anniRoma, 31 lug. (askanews) – E’ un fantastico argento quello dell’Italia del canottaggio ai Giochi Olimpici di Parigi: Luca Rambaldi, Andrea Panizza, Luca Chiumento e Giacomo Gentili chiudono secondi in 5’44″40, secondi alle spalle dell’Olanda (5’42″00) e davanti alla Polonia (5’44″59). Grande prestazione per gli azzurri, che si prendono un’importante rivincita dopo il podio clamorosamente sfumato a Tokyo 2020. Una medaglia che mancava da Pechino 2008.


Luca Chiumento, padovano, classe 1997, atleta delle Fiamme Gialle, è alla sua seconda Olimpiade (a Tokyo era riserva). Giacomo Gentili, classe ’97, otiginario di Cremona, una passione giovanile per il rugby, è stato avviato al canottaggio dal padre. Andrea Panizza, nato nel 1998, tesserato per le Fiamme Gialle, ma cresciuto nella Canottieri Moto Guzzi, lecchese di nascita, viene dallo stesso paese (Mandello del Lario) dove è nato Giuseppe Moioli, oro olimpico nel quattro senza a Londra 1948 e suo primo allenatore. Luca Rambaldi, il veterano del gruppo (classe 1994), originario di Ferrara, atleta delle Fiamme Gialle, ma con trascorsi nella Canottieri Ferrara, soprannominato Rambo per il suo carattere molto forte, è diventato canottiere quasi per caso. L’Olanda è la formazione da battere e al via con i galloni di favorita, da campioni olimpici e mondiali in carica, ma l’Italia non è da meno con la Gran Bretagna argento uscente e quarta agli ultimi Mondiali così come la Polonia quarta a Tokyo e bronzo agli ultimi Mondiali. L’Olanda mette la testa fuori ma Gentili a 47 colpi tiene l’Italia a contatto. La prua degli Oranje è leggermente avanti a quella azzurra ma Gentili e compagni sono in corsa, a mezzo secondo a metà gara mentre in acqua 5 la Polonia prende margine sulla Germania. L’Olanda impone il proprio pass ma è una guerra con Italia e Polonia, con anche gli inglesi in corsa. A metà gara l’Olanda guadagna 38 centesimi sugli azzurri sempre secondi, a 40 colpi gli azzurri lanciano l’assalto ma gli olandesi favoriti della vigilia mantengono il loro passo, mentre la Polonia anticipa l’Italia sui 1500 metri lanciando l’assalto che li porta al momento all’argento. Il finale è al cardiopalma: Olanda d’oro. La Polonia si inchina, l’Italia per 19 centesimi vince una clamorosa, splendida, attesa, voluta, sudata, meritata medaglia d’argento.


1. Olanda (Lennart van Lierop, Finn Florijn, Tone Wieters, Koen Metsemakers) 5.42.00, 2. Italia (Luca Chiumento, Luca Rambaldi, Andrea Panizza, Giacomo Gentili) 5.44.40, 3. Polonia (Dominik Czaja, Mateusz Biskup, Mirolsaw Zietarski, Fabian Baranski) 5.44.59. (Foto Mimmo Perna, Canottaggio.org)

Parigi 2024, Abodi: Angela Carini contro atleta trans è una gara non equa

Parigi 2024, Abodi: Angela Carini contro atleta trans è una gara non equaMilano, 31 lug. (askanews) – “Trovo poco comprensibile che non ci sia un allineamento nei parametri dei valori minimi ormonali a livello internazionale, che includa quindi europei, mondiali e Olimpiadi. Nell’evento che rappresenta i più alti valori dello sport si devono poter garantire la sicurezza di atleti e atlete, e il rispetto dell’equa competizione dal punto di vista agonistico. Domani, per Angela Carini non sarà così”. Così in una nota il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, in relazione alla sfida di boxe femminile ai Giochi olimpici di Parigi che vedrà domani l’italiana Angela Carini combattere contro l’algerina Imane Khelif, atleta transgender.


“Quello delle atlete e degli atleti transgender è un tema che va ricondotto alla categoria del rispetto in tutte le sue forme, ma dobbiamo distinguere la pratica sportiva dall’agonismo che deve poter consentire di competere ad armi pari, in piena sicurezza” ha aggiunto. “È del tutto evidente che la dimensione dell’identità di genere in ambito agonistico pone il problema delle pari opportunità o delle stesse opportunità; non a caso, tante discipline sportive hanno posto dei vincoli per le atlete e atleti transgender necessari per poter permettere di gareggiare alle stesse condizioni. In questo caso assistiamo a un’interpretazione del concetto di inclusività che non tiene conto di fattori primari e irrinunciabili” ha concluso.