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Tag: Vino

Vino, il 2022 consolida il mercato della Doc Maremma Toscana

Vino, il 2022 consolida il mercato della Doc Maremma ToscanaMilano, 7 feb. (askanews) – Sono state quasi 7 milioni le bottiglie della Doc Maremma Toscana imbottigliate nel 2022, per un totale di 50.920 ettolitri. Il dato è in lieve diminuzione rispetto al 2021 (-1%), ma conferma la Denominazione come una delle più performanti tra le DOC toscane, che hanno subito una riduzione del 5%. Lo ha spiegato in una nota il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana, che con il suo presidente Francesco Mazzei sottolinea che “mantenere i livelli del 2021, quando l’imbottigliato della DOC Maremma Toscana era aumentato del 16%, è certamente un dato positivo, perché significa che la crescita è solida”.
Il nuovo record di uva rivendicata nella vendemmia 2022 (+26,5 %) fa auspicare un numero maggiore di bottiglie per questo nuovo anno. “I produttori della provincia di Grosseto, che corrisponde alla zona di produzione della DOC Maremma Toscana, sono sempre più attratti dalla nostra Denominazione che è ancora relativamente giovane, essendo stata riconosciuta alla fine del 2011” ha proseguito il direttore del Consorzio, Luca Pollini, aggiungendo che “lo dimostrano i dati sugli ettari e i quintali di uve rivendicati nel 2022, con il nuovo massimo raggiunto di 2.578 ettari contro i 2.364 ettari del 2021 e quasi 174mila quintali di uva vendemmiata contro poco meno di 128mila”.
Principale protagonista di questo balzo in avanti è sempre il Vermentino, passato da circa 33.700 quintali di uva rivendicati nella vendemmia 2020 a 37.150 quintali della vendemmia 2021 agli oltre 43.300 quintali della vendemmia 2022. Tanto che il Vermentino DOC Maremma Toscana rappresenta il 34% dell’intero quantitativo di uve rivendicate alla DOC Maremma Toscana nell’ultima vendemmia. La crescita non si limita però solo al vino simbolo della Denominazione: l’espansione interessa anche molte altre tipologie come Ciliegiolo, Ansonica, Viognier e Syrah in un contesto generale di aumento a due cifre per tutte le tipologie di vino. In ripresa anche il Sangiovese, che dopo due vendemmie in netto calo, è tornato ai livelli del 2019. Il Consorzio ha precisato inoltre che “la qualità dell’uva dell’ultima vendemmia, nonostante il clima estivo anormalmente caldo e siccitoso, è stata molto buona e le premesse sono buone per un’altra annata di successo”.
“I primi dati che emergono dall’Osservatorio del Vino Maremma Toscana DOC sono più che soddisfacenti ed evidenziano un aumento del valore del fatturato del 2022 sul 2021, con un posizionamento sui canali di vendita Ho.Re.Ca. e Distributore sostanzialmente equivalenti (rispettivamente 25% e 27%) e un peso della GDO intorno al 18%” ha segnalato inoltre Mazzei, aggiungendo che “la quota export è intorno al 40%, in aumento rispetto al 2021”.
Oltre a questa nuova iniziativa, il Consorzio si aspetta a brevissimo la conclusione dell’iter per la modifica del disciplinare di produzione del Vermentino, con l’introduzione del Vermentino Superiore, già approvata dalla Commissione tecnico-normativa del Comitato nazionale vini.

Vino, etichetta Irlanda al vaglio dell’Omc: 90 giorni per opporsi

Vino, etichetta Irlanda al vaglio dell’Omc: 90 giorni per opporsiMilano, 7 feb. (askanews) – L’Irlanda ha ufficialmente notificato all’Organizzazione mondiale del commercio (Omc) la normativa che stabilisce la nuova etichettatura delle bevande alcoliche con i cosiddetti “health warning” sul modello di quelli che si trovano sui pacchetti di sigarette. Da oggi scattano i 90 giorni entro i quali qualsiasi Paese membro dell’Omc può presentare pareri contrari. “Ora è il momento che i partner internazionali a livello di Omc sollevino le loro preoccupazioni in merito alla proposta irlandese, che rappresenta un chiaro ostacolo al commercio internazionale. L’Irlanda li ascolterà o rimarrà sorda come ha fatto con i commenti dei partner dell’UE?” ha dichiarato la presidente di Federvini, Micaela Pallini, aggiungendo “facciamo un appello al governo italiano: dopo avere guidato la battaglia in Europa invitiamo il governo Meloni a fare altrettanto al livello di Omc, creando una coalizione di Paesi a sostegno delle nostre posizioni”.
“La proposta irlandese è basata su un approccio demonizzante delle bevande alcoliche, con indicazioni sanitarie che non distinguono tra consumo moderato e abuso” ha ricordato Federvini, ricordando che “non a caso questa proposta, presentata alla Commissione Europea nei mesi scorsi, ha ricevuto il parere contrario di ben 13 Stati membri: Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Francia, Grecia, Ungheria, Italia, Lettonia, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia e Spagna”.
“Purtroppo l’immobilismo della Commissione Europea ha di fatto creato un via libera alla normativa irlandese che oggi, come ultimo ostacolo, deve superare solo le eventuali riserve dell’organizzazione che gestisce il commercio mondiale” ha continuato Pallini, sottolineando che “l’Irlanda ha deciso di non modificare una sola virgola della bozza notificata all’OMC, nonostante la forte contrarietà di molti Paesi”.
La bozza di regolamento irlandese, ha proseguito l’organizzazione aderente a Confindustria, “oltre a denunciare un atteggiamento discriminatorio verso le bevande alcoliche, sembra chiaramente incompatibile con il diritto dell’UE, in quanto rappresenta un chiaro ostacolo alla libera circolazione delle merci nell’Unione Europa”. “Persino le autorità irlandesi lo hanno riconosciuto, scherzando, durante un evento organizzato dalla presidenza svedese il 1 febbraio” ha evidenziato Federvini, che ha ricordato quanto spiegato dal rappresentante irlandese: “Di recente siamo stati sottoposti a un processo di valutazione da parte dell’UE perché chiaramente ciò che stavamo facendo violava in qualche modo il mercato unico. […] Siamo molto grati e in qualche modo sorpresi che la nostra proposta abbia superato con successo il processo di valutazione dell’UE”.
“Un terzo degli Stati membri dell’UE, a partire dall’Italia, ha chiesto alla Commissione, in una lettera comune di qualche giorno fa, di avviare discussioni approfondite con le autorità irlandesi al fine di garantire un’adeguata informazione dei consumatori, evitare barriere commerciali e mantenere l’uniformità e la fluidità del mercato unico” ha riassunto Federvini, evidenziando che “in questo caso, però, la Commissione non ha dimostrato alcuna volontà di agire in difesa dei Trattati UE, del mercato unico e della propria legislazione comunitaria”. “A questo punto nutriamo forti dubbi sulla volontà della Commissione – conclude Pallini – e in assenza di un’azione concreta, si può fare ben poco: crediamo che solo la Corte di Giustizia dell’Unione Europea sia in grado di difendere l’UE in questa fase”.