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Coldiretti Sardegna: subito tavolo tecnico regionale lingua blu

Coldiretti Sardegna: subito tavolo tecnico regionale lingua bluRoma, 4 feb. (askanews) – La situazione sulla lingua blu in Sardegna non è risolta e continua a destare grande preoccupazione tra gli allevatori sardi, colpiti duramente dalle conseguenze sanitarie ed economiche dell’epidemia 2024. Con una lettera inviata agli assessori regionali dell’Agricoltura e della Sanità, Gian Franco Satta e Armando Bartolazzi, Coldiretti Sardegna ha sollecitato un incontro urgente per affrontare le criticità ancora irrisolte: dagli indennizzi ai piani vaccinali, dalla gestione dei focolai alla necessità di strategie preventive efficaci. Una convocazione che potrebbe avvenire se si riunisse il ‘Tavolo tecnico regionale sull’emergenza lingua blu’ che era stato istituito lo scorso novembre, sulla scia delle richieste di Coldiretti per arginare l’epidemia e mettere in campo strategie efficaci.



“Chiediamo di essere coinvolti attivamente nelle decisioni ma soprattutto informati chiaramente sulla strategia regionale per affrontare il problema senza dimenticare la campagna vaccinale e la profilassi per il prossimo anno – scrivono nella missiva il presidente e il direttore Battista Cualbu e Luca Saba – non possiamo permetterci ritardi né il tentativo di scaricare responsabilità sugli allevatori”. Coldiretti sottolinea inoltre che, sebbene il vaccino sia uno strumento importante, la vera priorità è attuare un piano di contrasto che sia efficace per la lotta al culicoide e prevenire la diffusione della malattia. Su questa lotta all’insetto vettore, Coldiretti ritiene necessario aumentare i fondi per il contrasto alla proliferazione del culicoide sostenendo e implementando la sperimentazione.


Coldiretti Sardegna ritiene indispensabile comprendere quali siano le azioni che la Regione intende mettere in atto per contenere la lingua blu e prevenirne nuove recrudescenze. “Non si possono continuare a rincorrere le emergenze ed è necessario un piano organico che consenta di anticipare i problemi, considerato che ogni anno, con l’arrivo della stagione calda, il virus torna a colpire il comparto zootecnico sardo”, ricordano presidente e direttore.