
Pressing Ue sull’Italia per il Mes ma per governo “non ci sono condizioni”
Pressing Ue sull’Italia per il Mes ma per governo “non ci sono condizioni”Roma, 15 feb. (askanews) – Per il governo italiano “non ci sono ancora le condizioni” per approvare il Mes. La ratifica del Meccanismo europeo di stabilità era stata bocciata dalla Camera dei deputati il 21 dicembre 2023, con 72 voti a favore, 184 contrari e 44 astenuti. Tra questi ultimi c’erano i deputati di Forza Italia e Noi moderati, in disaccordo con i colleghi di maggioranza di Fratelli d’Italia e Lega. L’Italia è dunque rimasta l’unico Paese a non aver sottoscritto l’accordo, di fatto bloccandone l’operatività.
Il direttore generale dell’organismo internazionale Pierre Gramegna, all’Eurogruppo dello scorso 20 gennaio, ha di nuovo sottolineato che “l’ambiente geoeconomico si sta deteriorando” e “i rischi derivanti da una perturbazione economica stanno aumentando”, ribadendo che “la ratifica del trattato modificato del Mes sarebbe estremamente utile”. Del resto Giorgia Meloni aveva legato l’ok al nuovo Mes all’approvazione del Patto di stabilità e crescita, in quella che ha sempre definito una “logica a pacchetto”. Dunque anche se la sua idea è sempre quella che consegnò ai microfoni di Bruno Vespa (“Finché io conto qualcosa l’Italia non accederà al Mes lo posso firmare con il sangue”), non ci dovrebbero essere più ostacoli al via libera. E invece no. “Non ci sono ancora quelle condizioni” per l’approvazione, dice il ministro per gli Affari europei Tommaso Foti rispondendo a una domanda di Europa Building-Askanews. Più che di merito, però, le “condizioni” che mancano sembrano quelle politiche: la Lega (da sempre contraria allo strumento) con i Patriots in Europa è sempre più schierata a destra e Matteo Salvini non perde occasione per creare motivi di frizione con Meloni.
Di Alberto Ferrarese e Lorenzo Consoli